Indice di fuoco
Condividere
il giogo
It’s
Fire, Golden,
In
my Walden
«Ehi,
Smokie,
guarda che ti ho portato!»
Anne,
entrata
dalla porta della cabina – ormai l’equipaggio di
Smoker sapeva della loro
relazione, ancora un po’ e avrebbero trattato Anne come
trattavano Tashigi –,
appoggiò sulla scrivania del commodoro un pacchettino di
dolci.
«Vuoi
avvelenarmi
con dei biscotti?»
«Guarda
che
arrivano dall’isola primaverile di Cinar, sono una
specialità di pastafrolla,
cioccolato e arance. Dovresti ringraziarmi.»
«Grazie.»
Rispose
Smoker, facendole il verso. Figuriamoci, non l’avrebbe
ringraziata come una
normale persona beneducata. «È fondente,
vero?»
«Certo.
Non
sono
disattenta, io.»
Smoker
stava per
acchiappare il sacchetto, aprirlo e assaggiare un biscotto, quando Anne
fu più
veloce e glielo sottrasse. Le fece una linguaccia. «No,
Smokie, non sono cose
da mangiare così. Sono biscotti importanti. Adesso ti spiego
come funzionano.»
Quello
di Anne era
un discorso in preparazione da diverso tempo. Barbanera si trovava
sull’isola
di Banaro e lei non poteva più aspettare. Dal momento che il
duello con Teach
non sarebbe stato facile e che per molto tempo, probabilmente, Anne non
avrebbe
potuto visitare Smoker, la giovane aveva intenzione di sistemare la
loro
relazione in maniera definitiva.
Ma...
definitiva.
Sul serio. Quei biscotti sarebbero stati l’ufficializzazione
del loro—rapporto
stabile. (Qualcosa del genere.)
«Allora,
prendi un
biscotto,» cominciò Anne, rossa in faccia e con le
mani che un po’ le tremolavano,
«lo spezzi a metà,» spezzò il
suddetto biscotto, «e una metà la tieni tu,
l’altra io.»
Smoker
era
perplessa. «Esattamente, cosa stai cercando di dirmi,
Portuguese? Le tue mani
non tremano mai così tanto.»
«Uhm.»
Anne le
tese metà del biscotto e Smoker lo prese. «Adesso
guarda.»
Le
due metà
ovviamente combaciavano. Il commodoro corrugò la fronte.
«...
Cosa
c’è che
non va. Ed è una cosa seria, Anne.»
«Sono
serissima.
Tu terrai una metà, e io l’altra.»
Smoker
annuì, ma –
era chiaro – voleva delle spiegazioni, e le voleva seduta
stante. Quella storia
le piaceva sempre di meno. Aveva tutta l’aria di essere una
di quelle cerimonie
imbarazzanti e che non fanno altro che montare disagio sulle spalle
delle
persone che celebrano.
Che
cosa stavano
celebrando, poi?
«Perché?
Perché
adesso, intendo.»
«Perché
ho trovato
Barbanera: la mia resa dei conti con lui si avvicina.»
«Mi
stai
dicendo
che è un addio? Parla chiaro.»
«Ti
sto
dicendo
che dopo aver punito Barbanera come merita, io tornerò nel
Nuovo Mondo. Dal
Babbo e dal resto della ciurma. Visto che non mi sembra che tu abbia
intenzione
di seguirmi, devo pur legarti a me in qualche modo, no?»
Smoker
era ancora
perplessa e accigliata.
«È
un rito che
facevano i pirati tanto tempo fa,» spiegò Anne.
«Quando la donna rimaneva a
terra, lei e il marinaio che amava spezzavano a metà un
biscotto e ognuno se ne
teneva una parte, così, una volta che lui fosse tornato a
casa, avrebbero
controllato che le due metà combaciassero ancora.
È come uno scambio di
intenzioni.»
Ancora
perplessa e
più accigliata.
«È
molto egoista,
da parte tua,» disse Smoker.
«Cos—pensavo
che
fosse—»
«Sto
scherzando.»
Disse il commodoro, sorridendo nella solita maniera da faccia da
schiaffi (era
difficile farle tirare fuori un sorriso affettuoso, dopotutto).
Avvicinò la
propria metà del biscotto alla metà di Anne.
«Va bene. Terrò il mio pezzo di
biscotto. Gli altri posso mangiarmeli o no?»
«Sì
che puoi
mangiarli, Smokie, ma non è quello il punto, e lo
sai.»
«Lo
so. Ma
so che
tu passerai di qua nel viaggio di ritorno al Nuovo Mondo, e so che non
dovrò
preoccuparmi di te. Tu non dovrai preoccuparti di me.»
Anne
sospirò,
rassegnata. Era anche molto felice, però. Qualunque cosa
fosse successa, poteva
star certa che Smoker non si sarebbe sottratta a quella promessa.
«Allora
giuri?»
«Giuro.»
Il
biscotto non fu
dimenticato, in nessun modo: semplicemente, decisero di siglare il loro
accordo
non davanti a un sindaco o al secondo in comando, ma sul letto
– che a quel
punto era diventato di loro comune proprietà. Si trattava
di
ufficializzare la loro unione (anche se non sarebbe mai stato un
matrimonio
valido, in nessun tribunale) prima di allontanarsi per
chissà quanto tempo.
La
distanza era un
impedimento minaccioso. Per questo motivo si erano sposate,
per quanto il termine potesse suonare strano. Avrebbero
preferito il termine coniuge, se ne
avessero saputo l’origine.
Due
coniugi sono
due persone che portano assieme il giogo. Nel loro caso, questo
ostacolo le
avrebbe condotte in luoghi diversi; Anne e
Smoker non avrebbero smesso di
procedere diritte sulla rotta scelta – che a quel punto era
diventata di loro comune
proprietà.
Smoker,
dopo il
disastro di Banaro e dopo la guerra a Marineford, si sarebbe chiesta
prepotentemente se la propria influenza non trascinasse alla morte le
persone a
lei care – e che cosa avrebbe dovuto fare davvero
in quella carneficina. Si sentì come se avesse infranto un
giuramento, ma—allo
stesso tempo sapeva che quegli incubi si sarebbero ripresentati anche
nel caso
in cui avesse deciso di scendere in campo per salvare la condannata a
morte.
La
sua metà
del
biscotto sarebbe finita inzuppata, ma quella promessa sarebbe stata
mantenuta, finché amore non le
separi.
Note Autrice:
Il
biscotto
è
finito inzuppato nel caffè o nelle lacrime? Tremate,
tremate, le streghe
(l’autrice + angst) son tornate!
Prompt:
Matrimonio.
Probabilmente qui sia Anne
che Smoker sono un po’ fuori dal personaggio normale, ma
tenendo conto che
tutto, in questa raccolta, è basato su quelle due pagine di
manga in cui Ace e
Smoker sono comparsi assieme... Spero me lo perdonerete. Considerando
inoltre che
questa raccolta, a parte un paio di prompt, è pensata per
essere una sorta di
racconto della loro relazione, diciamo che una cosa semi-dolce, a
questo punto
del macrotesto, la potevo strappare dai loro personaggi. Non
è facile muoverle
in un contesto romantico e questo prompt mi ci ha costretto,
praticamente. LOL.
Attraverso
il
biscotto a metà le due si scambiano, in sostanza, la
promessa che due persone
si scambiano nella celebrazione del matrimonio. Finchè morte
non ci separi: la
morte improvvisa e brutale di Anne, però, non tronca la
promessa che lei e
Smoker si sono fatte, causa l’amore che Smoker porta ad Anne.
(ma non è
troppo triste?) Il fatto è: Smoker, anche in un
contesto come questo, si
sarebbe mossa e schierata dalla parte di chi voleva salvare Anne a
Marineford?
Eh. Me lo chiedo da un po’. Chissà. (Penso di no,
ma comunque.)
Il
sottotitolo
è
una citazione dalla canzone My Walden
dei Nightwish. Nel Walden, che è praticamente un rifugio
nella natura, c’è il
fuoco e c’è l’oro, che rimandano ad Anne
e anche a una fede d’oro. E poi quello
è il loro Walden, il loro rifugio.
Ho
quasi finito di
rompervi l’anima (???) con questa raccolta. Ancora due shots
e ci siamo. Sette
giorni e ci rivedremo con Amore in
vecchiaia.
Grazie
per aver
letto. Come sempre, per qualsiasi domanda potete contattarmi attraverso
EFP.
Giuro solennemente di non avere buone intenz—volevo dire, non
mordo, giuro! C:
A
settimana
prossima! Stay safe!
claws_Jo
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Eiichiro Oda; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.