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Autore: Monkey D Akiko    03/03/2016    4 recensioni
Piccoli momenti di vita dei migliori personaggi di sempre e le coppie le potete scegliere voi!
Qualsiasi personaggio, qualsiasi paring, qualsiasi ambientazione e qualsiasi genere, tutto incentrato su brevi episodi quotidiani di coppia.
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*CAPITOLI*
1- Gara {AceXMarco}
2- Braccio meccanico {FrankyXKidd}
3- Dichiarazione {AceXRufy}
4- Incontro {AceXLaw}
[...]
28- Spiaggia {ZoroXSanji}
29- Parco {FrankyXRobin}
30- Crescere {DoflamingoXRocinante}
31- Malintesi {PaulyXNami}
32- Dichiarazioni {AceXRufy}
33- Dolci {SanjiXViolet}
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Franky/Nico Robin, Nami/Zoro, Sanji/Nami, Sanji/Zoro
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NOTE DELL'AUTORE
Salveeee a tutti! <3 Rieccomi suoi grandi e piccoli schermi con la coppia scelta da cola23 ^^ Un piccolo avviso per la lettura: è un ipotetico post-Dressrosa in cui non sono accennati i fatti perciò è leggibilissima anche per chi non avesse ancora finito la saga ^^
Ringrazio tutti coloro che leggono la storia, chi l'ha messa tra le preferite, seguite e ricordate e chi recensisce, grazie a tutti! <3
A presto!
Monkey D Akiko <3

INVIDIA


Bartolomeo restava in piedi sulla scogliera ammirando il mare che si stagliava di fronte a lui mentre copiose lacrime solcavano il suo volto. Non era triste, in realtà si trattava di lacrime di commozione, e quel giorno mai come prima ne aveva versate. Aveva finalmente incontrato il suo idolo Monkey D Rufy, aveva potuto combattere al suo fianco e insieme ad alcuni membri della sua ciurma.
Si sentiva pienamente realizzato, cos’altro poteva desiderare? Beh, forse che l’esperienza durasse un po’ di più. Purtroppo i Mugiwara erano salpati da più di un’ora tra i saluti dei nuovi amici e lui non si era ancora mosso dalla scogliera. Il tempo sembrava essersi fermato intanto che elogiava i suoi eroi.
“Rufy-sempai!” continuava a invocare tra i singhiozzi.
A qualche metro di distanza Cavendish osservava la scena sorpreso, ma neanche più di tanto, di averlo trovato esattamente come lo aveva lasciato. La sua reazione cambiò nel giro di poco passando dalla commiserazione all’irritazione. Il sospirato Oh povero idiota si era tramutato nel Brutto stupido idiota!
Stanco di quel teatrino gli si avvicinò a grandi falcate.
“Ehi Bartolomeo, hai intenzione di rimanere qui ancora per molto? Sei proprio ridicolo!” sbuffò alzando le spalle e scrollando la testa.
“Non rompere Cavolish, fatti gli affari tuoi!” gli ringhiò in risposta.
“Ciò che fai non ha senso. È inutile elogiare cappello di paglia, io merito molte più attenzioni – all’improvviso prese dal nulla una rosa rossa e iniziò un dialogo con degli inesistenti fan – Oh Cavendish-sama sei proprio tu? Sì sono io miei adorati fan! Oh sei così fantastico! Grazie ma siete voi a rendermi tale. Cavendish-sama sei bellissimo! Oh questo lo so adorabili fanciulle, volete scattarmi delle foto? Fatevi avanti, anche con gli autografi, non posso non accontentare i miei fan!” blaterava accompagnando le parole a gesti teatrali.
Bartolomeo però non lo ascoltava, era ancora furioso per l’insulto verso il suo mito. Preso in un moto di rabbia, afferrò Cavendish per il bavero della camicia e avvicinò il volto al suo per essere sicuro che gli arrivasse il messaggio.
“Come osi?! Rufy-sempai è colui che diventerà re dei pirati, è il mio idolo e non ti permetto di insultarlo!”
Il biondo rimase basito per un istante, poi si riscosse e gli rispose a tono.
“Se lo ammiri tanto, allora dovresti darti da fare per seguire il suo esempio invece di star qui a piagnucolare come un moccioso!”
“Mi hai dato del piagnucolone?!” gridò offeso.
“Sì e aggiungo anche idiota!” ribatté.
Le loro fronti erano attaccate mentre si ringhiavano contro, poi però Bartolomeo si staccò come se avesse avuto un’illuminazione improvvisa.
“Dopo tutto ciò che dici è vero, non posso continuare a stare così. Devo ricominciare ad allenarmi per essere un subordinato all’altezza di Rufy-sempai, così potrò viaggiare al suo fianco!” esclamò lasciando andare il biondo.
Ora era il suo turno di vaneggiamenti, infatti aveva appena iniziato a immaginare grandi avventure a bordo della Thousand Sunny.
Cavendish si sentì ancora più irritato di prima. Perché quel crestone laccato era così devoto a Mugiwara? Certo, ora anche lui nutriva un profondo rispetto nei suoi confronti dopo averlo visto in azione, però non riusciva a comprendere Bartolomeo.
Che cosa aveva avuto da Rufy? Niente a suo dire. Bartolomeo gli ha sempre coperto le spalle, anche a sua insaputa, lui nemmeno ricordava il suo nome. Come cavolo fai a chiamare uno Pollo-kun? Ok che ci assomigliava, però un po’ di rispetto e di educazione non fanno male.
Loro invece hanno combattuto fianco a fianco contro i nemici, spalleggiandosi a vicenda nonostante le loro divergenze. Eppure il verde non ci dava peso, anzi era ancora più convinto a seguire i Mugiwara anche a costo della vita.
“Ehi Cavolish vieni, alleniamoci insieme!” gli propose all’improvviso.
Il biondo voltò la testa altezzoso.
“Scordatelo, non ho tempo da perdere con queste assurdità” sentenziò dandogli le spalle e incamminandosi verso la città.
“Ma che diavolish ti è preso?!”
“Mi prende che non ti sopporto!” gli rispose seccato.
“Certo che sei strano, prima mi incoraggi ad impegnarmi e poi neanche mi aiuti …” constatò scuotendo la testa.
Decise però di ignorarlo e di incominciare l’allenamento.
 
***
 
Cavendish continuava a rimuginare su quella cresta verde, era una fissazione ormai! Detestava vedere tutta quella determinazione nei suoi occhi perché sapeva a chi era rivolta.
Quanto invidiava Rufy, lui aveva la capacità di farsi seguire ciecamente da tutti, a lui che neanche importava avere dei seguaci. Lui invece cercava ammirazione in tutti, voleva una schiera di fan ai suoi piedi, perché poi? Cosa se ne fa un pirata della stima della gente? Lui aveva bisogno di loro perché si sentiva solo, strano a dirsi visto che lui in realtà erano due.
Quanto avrebbe voluto accanto a sé qualcuno come Bartolomeo. Quanto avrebbe voluto Bartolomeo …
Stava camminando da molto ormai e i suoi passi lo ricondussero alla scogliera. Come volevasi dimostrare, il verde era ancora là, impegnato a combattere un nemico invisibile. Il biondo estrasse la spada e si gettò all’attacco.
“Ehi ma che stai facendo?!” chiese allarmato schivando all’ultimo un affondo comparso dal nulla.
“Non volevi allenarti? Ora hai un vero avversario” rispose con nonchalance.
“Potevi anche avvertire prima!”
“Zitto e combatti!”
Duellarono alla pari fino al tramonto finché non caddero al suolo stremati.
Erano sdraiati a terra con i corpi rivolti l’uno in direzione opposta all’altro ma con le teste vicine e guardavano il cielo ansimando per la fatica.
“Di’ un po’ Cavolish, perché sei tornato?”
“Non farti strane idee, sono arrivato qui per caso e quando ti ho visto mi è venuta voglia di darti una lezione” rispose.
“Io ti ho dato una lezione” ribatté Bartolomeo.
“Siamo pari ok?!”
Rimasero in silenzio per qualche minuto, poi il biondo esternò il suo grande interrogativo: perché fare tutto questo per Mugiwara? Bartolomeo all’inizio si mise a ridere provocando l’ira dell’altro, poi però iniziò a spiegare.
“Molte volte mi sono fermato a pensare che la mia vita non avesse senso, non ho mai avuto uno scopo importante da realizzare, poi un giorno a Rogue Town ho visto Rufy-sempai sul patibolo che stava per essere ucciso da un pagliaccio. Chiunque avrebbe implorato pietà e chiesto aiuto ma lui no, ha semplicemente sorriso davanti alla morte, lui un ragazzino più giovane di me! E come se non bastasse un attimo prima dell’esecuzione un fulmine colpì il patibolo distruggendolo e salvandogli la vita. Da quel giorno ho giurato di seguire il suo esempio e mi sono imbarcato, anche se di navigazione né io né la mia ciurma ne sappiamo niente ahahah! Adesso che l’ho conosciuto sono ancora più convinto della mia scelta: io non ho un sogno perciò lo aiuterò a realizzare il suo”
“Siamo più simili di quanto immaginassi – rifletté Cavendish – io però non mi sono mai affidato a una sola persona, ho sempre cercato il sostegno di più gente possibile. Magari avessi la fortuna di quel ragazzino, adesso avrei un sogno e qualcuno che crede in me” sospirò guardando il cielo.
“Perché non fai come me? Credi in Rufy-sempai e credi in te stesso. Anche tu ti sei reso onore in questa nazione, prima o poi potresti trovare un seguace!”
“Vuoi seguirmi tu?” sorrise guardandolo.
“Iniziamo ad andare di pari passo” rispose sorridendo a sua volta.
Entrambi pensarono che non era male come idea, ora avevano un sogno e qualcuno con cui condividerlo.
   
 
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