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Autore: elisa nico    04/03/2016    3 recensioni
Universo alternativo.
Oliver e Felicity si incontrano per caso sul treno mentre si dirigono verso Star City. Lei fresca di laurea in cerca di un buon lavoro in città mentre lui è un famoso dj della discoteca più alla moda che c'è, il Verdant.
Tratto dalla storia....
Oliver prese con tutte e due le mani l’esile viso di Felicity e la baciò. Un bacio dolce,casto.
Lei spiazzata spalancò gli occhi, ma quando incontrò quelli di lui si abbandonò completamente alla situazione e ricambiò il bacio....
Nella mia storia saranno presenti molti personaggi della serie ma avranno caratteri e ruoli differenti, come i nostri protagonisti.
Se vi ho incuriosito leggete e fatemi sapere cosa nè pensate, saranno gradite tutte le recensioni.
Grazie in anticipo
Ely
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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7 Il piano di Laurel

 

La mattinata era passata velocemente per Felicity, i ricordi della sera precedente ogni tanto riaffioravano nella sua mente mentre cercava di rimanere concentrata sul lavoro che aveva da fare.

L a sera prima si era fatta trascinare dall’atmosfera e da Oliver e i suoi baci, da dimenticarsi che si era ripromessa di andarci piano per capire tutta la situazione in cui si stava cacciando.

Buoni propositi che erano andati a farsi benedire dopo la provocazione che gli aveva lanciato e che lui senza farselo ripetere aveva colto al volo, per fortuna in un attimo di lucidità si era staccato dalle sue labbra, lei non ci sarebbe mai riuscita.

La sua bocca, le mani, i suoi baci erano ancora presenti su tutto il suo corpo, non riusciva a dimenticare le immense sensazioni provate mentre lui stava per farla sua.

Era quasi l’ora di pranzo e ancora non aveva ricevuto chiamate da Oliver, una rabbia s’impossessò di lei al solo pensiero che in quel momento potesse essere insieme a Laurel, magari l’aveva raggiunta dopo che era andato via da casa sua.

Non doveva pensarlo, doveva provare a stare calma, la sua sicurezza nel non farsi coinvolgere vacillava ogni minuto che passava senza sapere dove fosse il ragazzo da quale era stata stregata.

Oliver dopo che aveva lasciato la casa di Felicity aveva preferito cercare rifugio a casa dell’amico Tommy, aveva paura di trovare la sua “fidanzata” a casa sua e non aveva voglia di vederla e starla a sentire.

Anche se Tommy non gli aveva mai confessato nulla sapeva da qualche tempo che era innamorato di Laurel, si capiva da come la guardasse, gli s’illuminavano gli occhi.

Peccato che non conoscesse la vera Laurel, quella crudele e vendicativa, lui riusciva solo a vedere la ragazza che era cresciuta con loro, l’amica, quella buona e gentile con tutti.

Un tempo era veramente cosi, prima che lui la rovinasse era buona verso chiunque, poi a causa del suo comportamento era cambiata diventando sempre più sola e oscura.

Olli voleva raccontare all’amico quello che gli stava capitando, ma sapendo dei suoi sentimenti sicuramente avrebbe travisato la situazione, per quel motivo era andata a casa sua fingendo di essere ubriaco e di non avere la forza di tornare a casa propria.

La mattina appena sveglio iniziò a pensare a una soluzione per incontrarsi quella sera con Felicity, così chiamò Digg, l’amico gli avrebbe sicuramente dato una mano.

«Oliver ciao. Già sveglio?»

«Ciao Digg, sì come puoi costatare.»

«Dimmi pure, hai bisogno di qualcosa?»

«In verità avrei bisogno di un grandissimo favore.»

«Sé posso volentieri. Cosa devo fare per te?»

«Ti ricordi che qualche giorno fa ti ho parlato di aver conosciuto una ragazza sul treno?»

«Sì. Si chiama Felicity sé non sbaglio.»

«Esatto proprio lei, stasera devo uscirci e vorrei che tu mi reggessi il gioco con Laurel.»

«Oliver lo sai vero in che guai ti stai cacciando vero? Sé Laurel venisse a sapere che la tradisci un'altra volta non so come potrebbe andare a finire stavolta, hai già rischiato tanto.»

«John stavolta è diverso, non è la solita sciacquetta che vuole farsi Oliver Queen il dj. Mi piace, tanto. Ieri sera era a casa sua è stata una magnifica serata.»

«Serata di puro piacere?»

«Non abbiamo fatto sesso sé è quello che pensi, abbiamo solo parlato. Qualche bacio qua e là c’è stato ma niente di più. Sa di Laurel, se fossi andato a letto con lei avrebbe pensato che fosse l’ennesima avventura per me, invece non è così. Voglio fare le cose per bene questa volta.»

«Ok ok amico. Cosa vuoi che faccia?»

«Felicity lavora alla Palmer Tecnology, conosce Sara e sa che Laurel è sua sorella. Più tardi la chiamo per spiegargli tutto. Te dovresti andarla a prendere e portarla nella mia vecchia casa. Ancora non è stata affittata e ho sempre la chiave, nessuno penserebbe a cercarmi lì. A Laurel dirò che sono in giro con te se sei d’accordo.»

«Certo amico, sai quanto non sopporti quella stronza di Laurel, continuo a lavorare lì perché ci sei tu, quando finalmente ti libererai di lei e del suo locale mi licenzierò anch’io. Ricapitolando se mi chiama la strega confermerò che siamo insieme, ok?»

«Grazie, davvero. Fammi sapere se dovesse farsi viva altrimenti ci sentiamo domani.»

«Ok. Buon divertimento.»

Oliver sorrise alle parole dell’amico mentre riagganciava il telefono.

Il piano era pronto ora non gli restava che chiamare Felicity e dirgli tutto, poi avrebbe fatto un salto nella vecchia casa così da dargli una sistemata per la sera.

Al terzo squillo la bionda rispose.

«Ciao Fel ti disturbo? »

«Ciao. No in questo momento sono in pausa pranzo, dimmi.»

«Se sei sempre d’accordo vorrei vederti stasera.»

«Certo, non ho impegni. Dove andiamo? Cinema, locale … Dimmi così mi vestirò adeguatamente.»

«Mi dispiace piccola ma per ora non possiamo farci vedere insieme.»

«Ah già dimenticavo. Quindi facciamo a casa mia o tua? Ma forse a casa tua non è possibile per via di Laurel ….»

Dal tono di voce che assunse Felicity Oliver capì immediatamente che era delusa di non poter uscire con lui alla luce del sole.

«Piccola ascolta è solo per il momento. Riuscirò a risolvere questa situazione, abbi fiducia.»

«Sempre che non ci stanchiamo prima l’una dell’altro.»

«Non penso sia semplice dimenticarti per me.»

A quelle semplici parole il cuore di Fel fece una capriola e poi iniziò a battere fortissimo.

«Allora dove ci vediamo stasera Mr. Queen?»

«Nella mia vecchia casa, nessuno ci cercherà mai lì. Alle sei verrà un mio caro amico a prenderti al lavoro e dopo averti portato a casa ti porterà da me. Vestiti comoda al resto penserò io, ok?»

«Ok. Ah Oliver come si chiama il tuo amico? »

«Digg. John Diggle in verità. Ti aspetto stasera Felicity, non vedo l’ora.»

«A stasera. Anch’io non vedo l’ora di essere con te.»

Chiusero la telefonata , Olli uscì di casa immediatamente aveva un sacco di cose da preparare per quella sera, Felicity invece cercava di recuperare un po’ di controllo per tornare al lavoro, infatti la pausa pranzo stava per terminare.

Il pomeriggio passò lentamente per la bionda informatica, cercava di lavorare ma la testa era altrove, provava a immaginare cosa potesse preparare Oliver per l’incontro di quella sera.

Finalmente arrivarono le sei, uscendo vide una macchina posteggiata lateralmente all’azienda con un uomo di colore appoggiato a essa, si diresse verso di lui.

«Lei è il sig. Diggle?»

«Felicity immagino. Capisco perché Oliver abbia perso la testa per lei. Venga salga che la accompagno dal mio amico.»

Fel rossa in viso per quello che gli era stato appena detto, annuì salendo in macchina.

«Sig. Diggle devo prima passare da casa.»

«Digg. Per gli amici solo Digg. Oliver mi ha spiegato tutto e mi ha inviato il suo indirizzo, stia tranquilla.»

«Va bene però dammi del tuo ok?»

«Certo.»

Il viaggio in auto fu molto tranquillo, parlarono soprattutto di Oliver e di come entrambi l’avevano conosciuto.

La bionda passò per alcuni minuti a casa, si dette una rinfrescata, indossò un paio di jeans scarpe da tennis e una maglietta nuova che aveva comprato poco prima di lasciare Central City.

Il viaggio proseguì in una zona poco fuori dal caos cittadino, la strada era piena di piccole case con giardino, Digg si fermò davanti a una di esse.

«Siamo arrivati Felicity, Oliver ti aspetta dentro. Buona serata e spero di rivederti presto.»

«Grazie di tutto e a presto.»

Fel si avvicinò e bussò alla porta, dopo pochi secondi un raggiante Oliver Queen venne ad aprire la porta.

«Ti aspettavo.»

Olli dopo queste semplici parole si avvicinò a lei per dargli un bacio sulla guancia prima di farla entrare in quella che un tempo era stata la sua casa.

In un’ altra zona della città qualcuno stava complottando contro di loro.

Laurel era nel suo ufficio al locale e non era da sola, il detective Slade Wilson era insieme a lei.

«Cosa sei riuscito a scoprire su questa Felicity Smoak?»

«La ragazza ha iniziato a lavorare alla Palmer Tecnology da pochi giorni, è arrivata qua con il treno da Central City e controllando gli orari del biglietto sono sicuro che abbia incontrato Oliver lì. Infatti è arrivata in città il solito giorno che Oliver è andato a trovare Thea in clinica. Ho messo sotto controllo il telefono dell’ufficio e ho scoperto il suo numero di cellulare. Volevo mettere anche quello sotto controllo ma la ragazza è brava e ha più protezioni per quel telefono di quello del presidente, mi dispiace.»

«Non si preoccupi, ha già fatto tanto. Altro?»

«Niente di rilevante, oggi non è uscita dal lavoro fino alle sei poi è salita in auto con un suo amico, almeno credo, e ha lasciato la sua auto in azienda. Ho già provveduto a mettere un localizzatore sotto l’auto. »

«Bravissimo. Un ottimo lavoro. E dov’è stasera?»

«Non né ho idea, non sono riuscito a seguire l’auto dove è salita.»

«Capisco. E Oliver?»

«Mi dispiace ma il mio collaboratore ha perso le sue tracce oggi pomeriggio.»

«Lei è un inetto! Voglio sapere tutto quello che fanno! Non accetterò più scuse. Domani voglio sapere tutto quello che questi due combinano a qualsiasi ora del giorno e della notte. Sa cosa gli succederebbe sé non farà quello che gli ho chiesto vero? Mio padre ha insabbiato i suoi piccoli reati ma non ha cancellato le prove che la incriminano, basta una mia parola e lei è un uomo finito.»

«Stia tranquilla signorina Lance non capiterà più una cosa del genere.»

«Melo auguro per lei. Adesso vada a cercarli, presto. Aspetto sue notizie per domani sera.»

«Grazie signorina. A domani.»

Quell’inetto aveva perso le tracce sia Oliver che della sgualdrina.

Doveva fare qualcosa anche lei, non doveva permettere che quei due si rivedessero ancora.

 Oliver sarebbe stato suo ….

Per sempre ….

 In un modo o nell’altro ….

 

 

CONTINUA ……

 

 

 

  
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