Fanfic su attori > Youtubers
Segui la storia  |       
Autore: SpecialKlaine    04/03/2016    2 recensioni
Phil era un Deos Amoris, che si traduceva in 'dei dell'amore', ma Phil pensava che fosse molto pretenzioso. Alcune persone facevano l'errore di chiamare tutta la sua specie 'Cupidi', e non era giusto nemmeno quello. Il più famoso di loro si chiamava Cupido; sarebbe stato come chiamare tutte le persone che lavoravano in un negozio 'Stephen' perché il capo si chiamava così.
[Traduzione]
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dan Howell, Phil Lester
Note: AU, Lemon, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Give Me Love - 4 NVU Disclaimers: I personaggi non ci appartengono e il testo è proprietà di - notanotherphanfictionblog -, l'autrice a cui abbiamo chiesto il consenso di tradurre e ripubblicare qui la fanfiction.











Give me love

iv Capitolo

| capitolo originale |

Il tempo scorreva lento, con battiti cardiaci irregolari e respiri affannati. Era sempre lo stesso per Phil, la stessa routine, solo occasionalmente un diverso sfondo. Non gli importava, sinceramente, sarebbe potuto essere in una situazione decisamente peggiore, lo sapeva. 
Solo che-
A volte era così solo e così stanco, ogni fibra del suo essere doleva e nonostante ci provasse con tutte le sue forze non riusciva a dormire. Ed era il suo dovere rendere gli umani felici ma a volte la piccola parte egoista del suo cervello chiedeva perché loro potessero esserlo e lui no.

Phil non piangeva mai, gli era sempre stato insegnato che era futile, ed era d'accordo. Ma alcune notti, quando c'era un freddo pungente e la pioggia filtrava sotto la porta ammaccata del garage,creando pozzanghere intorno ai suoi piedi, poteva sentire la gola chiudersi e gli occhi bruciare di lacrime salate che gli riempivano gli occhi e oscuravano la sua vista.

Phil voleva solo avere la possibilità di dormire, lo agognava, lo bramava. Era divertente il fatto che potessi volere così ardentemente qualcosa che non avevi mai provato, ma presumeva che il sonno fosse dove non dovevi preoccuparti di nulla, e quando le sue ossa avrebbero finalmente avuto riposo e avrebbe smesso di sentirsi come se sfregassero dolorosamente insieme con ogni suo movimento, e i suoi mal di testa sarebbero stati dimenticati, i suoi occhi avrebbero smesso di bruciare, il nodo sullo stomaco si sarebbe sciolto e sarebbe stato in pace. Era qualcosa che Phil poteva solo sognare, almeno per adesso. Faceva il suo meglio per tenere la speranza sempre presente nella sua mente, qualche volta la perdeva un po', ma tirava avanti, e sognava il giorno in cui avrebbe smesso di soffrire.

Phil passò il resto della notte e tutto il giorno seguente a fabbricare una nuova serie di frecce per sé, prendendosi il tempo di intagliarne una per una alla perfezione e addirittura aggiungendoci la sua firma, un piccolo cuoricino alla fine. Non aveva senso ed era piuttosto sdolcinato, ma aveva iniziato a farlo per scherzo un giorno, e non aveva mai smesso.

Pensò a Dan, e si chiese se stesse bene, probabilmente si sentiva parecchio male considerando la quantità di alcol che aveva bevuto, ma non era quello che preoccupava Phil.
Dan aveva guardato Phil con gli occhi stanchi e senza speranza, e gli aveva detto perché beveva. L'espressione di Dan rispecchiava esattamente come si sentiva Phil; la sensazione di dolore e stanchezza perenne che Phil aveva iniziato a provare dopo anni a lavorare senza dormire, era quasi spaventoso sapere che anche gli umani conoscevano questo dolore, solo in maniera differente.

Dan era così giovane, la sua vita umana era appena iniziata, e a volte Phil vedeva quella piccola scintilla di speranza negli occhi di Dan quando parlava, così come Phil sperava di raggiungere la pace e la felicità, Dan ambiva alla stessa identica cosa. Phil si alzò e si stiracchiò, sentendo il lieve scrocchio delle ossa nella sua schiena, causate dall'essere stato seduto piegato troppo a lungo, e l'arruffarsi silenzioso delle piume sulle sue ali quando le spiegò.

A Phil non sarebbero dispiaciute più di tanto, se solo non fossero state così inutili. Le sue ali potevano essere usate solo a casa, e dato che non era mai lì e non ci sarebbe tornato per tanto tempo, le sue piume si erano ridotte a metà della lunghezza delle sue braccia, e la maggior parte del tempo erano raccolte e nascoste sotto la sua pelle, dire che fosse scomodo era un eufemismo.
Apparentemente, a casa la sua specie aveva ali della lunghezza dei loro corpi, con piume soffici e dorate, setose al tatto, non grigie e ruvide come quelle di Phil.
Phil non poteva nemmeno volare sulla Terra, le sue ali erano inutili, scomode e irritanti, sperava di poterle semplicemente strappare, piuma per piuma, e non dover mai più sentirle arruffarsi senza sosta sotto la sua pelle. 
Allungò un braccio dietro la spalla e si toccò, si erano ritratte sotto la sua pelle e riusciva a sentire due piccole ferite aperte su ognuna delle due scapole.
Sentì una piuma e la tirò, inspirando violentemente mentre la strappava da una delle sue ali.
La piuma era piccola e arruffata, con un paio di gocce di sangue a punteggiarla, e Phil la guardò male prima di passare di nuovo le dita sulle sue scapole; le ferite aperte erano chiuse adesso e sembravano raggrinzite e rugose, come vecchie cicatrici che erano guarite da tanto tempo.
Phil lasciò cadere la piuma per terra e raccolse tutte le sue cose, uscendo nella fredda notte per andare a lavorare.
C'erano parecchie persone in giro quella notte, la maggior parte erano vestite eleganti, e ancora di più erano già ubriache marce. Doveva essere un'altra di quelle 'occasioni speciali' che gli umani celebravano, pensò Phil, non era bravo a tenere conto del tempo, o ricordarsi tutte le strane tradizioni che avevano gli umani.
Passò le strade per un po', e trovò un paio di persone da accoppiare, ma era difficile scegliere le persone quando la grande maggioranza di loro era ubriaca. Sembrava che l'alcol avesse un grande effetto sui sentimenti delle persone, e sulla loro coordinazione, considerando la quantità di persone che avevano già sbattuto contro Phil.

Le strade iniziarono a riempirsi sempre di più, quindi Phil decise con un sospiro di dirigersi verso gli scalini di cemento sgretolato che portavano al suo posto preferito in quella nuova città. Era una terrazza che dava all'intera città, con una singola panchina dalla quale si poteva avere una chiara panoramica di ciò che stava al di sotto. 
Phil ci andava spesso da quando si era trasferito, per guardare le persone alle quali in genere doveva passare di fianco da una prospettiva migliore, e per potersi riposare per un po'. 
Quando raggiunse il posto, notò che qualcuno era già lì, stravaccato sulla panchina per guardare quelle poche stelle luccicanti che erano riuscite a farsi strada attraverso la nebbia. Phil scosse la testa e sorrise tra se e se quando realizzò chi fosse.
'Ciao anche a te' disse dolcemente, per non spaventarlo.
Dan alzò lo sguardo e ghignò, inarcando un sopracciglio.
'Ciao. Mi stai seguendo o cosa?'
'È il mio posto, vengo sempre qui. Quindi potresti chiederti la stessa cosa' ribatté Phil.
Dan ridacchiò e si rialzò, in modo da lasciare a Phil lo spazio per sedersi.
'Non bevi oggi?' chiese Phil, gli occhi di Dan non erano sbarrati e sembrava piuttosto stabile, non aveva sentito il forte odore dell'alcol nel suo alito stavolta.

'Sorprendentemente no, è un evento raro, vero?'
Phil annuì e ridacchio, poi vide che Dan stava iniziando ad arrossire, grattandosi la nuca e muovendosi a disagio.
'Grazie per uh... avermi aiutato l'altro giorno. Ero ubriaco marcio e probabilmente non ce l'avrei fatta a tornare a casa quella notte se tu non mi avessi aiutato' disse timidamente Dan. 
Phil sorrise e Dan gli sorrise in risposta, riluttante.
'Non potevo semplicemente lasciarti lì, no? E oltretutto, penso di capire come ti senti' rispose Phil piano.
Dan lo guardò e annuì, comprensivo, e Phil gli fece un cenno in risposta, un patto silenzioso di non discutere dei loro problemi e lamentarsi delle loro vite.  
Entrambi tornarono a guardare la città, osservando il mare di luci arancioni che brillavano fin dove riuscivano a vedere. Phil riusciva ancora a sentire le persone sotto che urlavano e festeggiavano e cantavano. Aprì la bocca per parlare di nuovo ma all'improvviso le persone diventarono ancora più rumorose, e Phil realizzò che stavano facendo un conto alla rovescia, e Dan stava mormorando sottovoce i numeri con loro.
Quando raggiunsero lo zero, ci fu un boato, e i fuochi d'artificio iniziarono ad irrompere nel cielo, annegando nella luce arancione della città e illuminando l'intero cielo notturno. Lontano, Phil riusciva a sentire un orologio battere forte l'ora.

Sobbalzò quando Dan si allungò verso di lui e lo baciò dolcemente sulla guancia.
'Pe-per cos'era quello?' borbottò Phil, posandosi la mano sulla guancia e sentendosi arrossire.
Dan sorrise.
'Ovviamente bisogna baciare qualcuno a mezzanotte, e tu eri la mia unica opzione, non che mi lamenti' disse Dan facendogli l'occhiolino, e Phil si sentì la faccia bruciare come se stesse andando a fuoco, aveva una strana sensazione allo stomaco, come se avesse fatto una capovolta all'indietro e si fosse annodato da solo. 
'Oh' fu tutto quello che Phil riuscì a dire. 
'Buon anno nuovo, Phil' disse Dan, prendendo la mano di Phil e stringendogliela.
Oh, quindi ecco che festa era. Phil non riusciva a credere al fatto che un altro anno umano fosse già passato.
'Uh-anche a te' rispose Phil.
Entrambi alzarono lo sguardo al cielo e guardarono i fuochi d'artificio esplodere sopra di loro, la notte che si riempiva di colori e suoni. 
'Un altro anno della mia vita che si trasforma lentamente in un terribile disastro' disse Dan ridacchiando, poi sospirò e scivolò ancora più profondamente nella panchina. 
Phil si accigliò.
'Non deve per forza andare così. Tu... tu sei una persona grandiosa Dan, solo che non sei in un posto altrettanto grandioso.'
'Sono nato qui, non è colpa mia' borbottò Dan. 
'Lo sai che non intendo dire dove vivi' disse Phil dolcemente.
Abbassò lo sguardo verso le loro mani e realizzò che erano ancora intrecciate, così le strinse come Dan aveva fatto con lui qualche secondo prima. 
'Troverai il tuo posto in questo mondo, Dan, e sarai fantastico, ne so abbastanza da esserne certo.'
Dan non lo guardò, ma Phil vide gli angoli della sua bocca arricciarsi.
'Come fai a dirlo? Mi hai visto solo ubriaco e miserabile.' Sospirò Dan.
'Perché vedo che guardi sempre tutti con così tanta curiosità e speranza, e ci tieni. Ci tieni e vuoi cambiare le cose. E so che lo farai. Questo sarà il tuo anno, ne sono sicuro.'

Dan era così giovane e così triste, e Phil voleva solo che fosse di nuovo felice. Gli umani avevano una vita corta, e Phil non voleva che il ragazzo la spendesse nel dolore.

Dan si avvicinò e baciò di nuovo Phil sulla guancia prima di alzarsi dalla panchina e avviarsi verso gli scalini.
'Ci penserò. Grazie, Phil, c-conta molto per me.'
Gli sorrise e poi si affrettò per le scale, Phil sorrise tra se e se mentre continuava a guardare i fuochi d'artificio ballare sopra di lui.


   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Youtubers / Vai alla pagina dell'autore: SpecialKlaine