E
questa è davvero, per sempre, la fine. Questo capitolo
chiude infatti la
storia, nata come spin-off tredici anni fa e divenuta per una qualche
sorta di
miracolo una specie di long fiction.
Questo
revival iniziato sostanzialmente per gioco mi ha inaspettatamente
regalato un
groviglio strano di emozioni, un miscuglio di divertimento, rimpianto,
risate,
riflessioni, scoperte. Ho di nuovo goduto, anche se solo in parte,
della
scrittura che fa riflettere su se stessi . Ho indovinato nella me
diciassettenne
una sorta di saggezza che non avevo mai pensato di avere.
E
adesso è con un senso quasi di amarezza che chiudo questo
spin-off/long
fiction, sperando di avervi divertito come io mi sono divertita a
riscrivere, a
pubblicare, a rileggere le mie parole.
Grazie
per aver letto, silenziosamente, la mia storia, un po' ingenua, un po'
sciocca,
uno degli ultimi ricordi della mia adolescenza (ormai ampiamente alle
spalle).
AVVERTENZA PER I
LETTORI:
Ogni tanto riemergo con
storie disseppellite da anni di oblio! Sto elaborando una mia
produzione della
maturità, che cambierà fandom (sto buttando
giù una saga familiare a tema The
Lion King, ma prima che veda la luce passeranno mesi), ma per adesso mi
faccio
vedere solo riproponendo vecchie storie, scritte quando avevo
più tempo/più
ispirazione/più dolore da gridare al mondo.
Ho scritto la storia
più di dieci anni fa, come si può ricostruire
dalla data dei diari.
Questa storiella era
capitolo di una storia più grande, di cui rappresentava
sostanzialmente quello
che adesso si chiama spin-off. Ma mentre la storia generale non ha quel
tocco
di brio che ancora me la fa piacere, questa mi muove ancora dei
sorrisi.
E ho pensato di
condividerla qui, nella speranza che magari possa far sorridere anche
voi.
ALTRA AVVERTENZA: I personaggi umani che
compaiono nella fiction
esistono nella realtà. La storia raccontata, tuttavia, non
ha alcun riferimento
tangibile con avvenimenti svoltisi nella vita reale.
ENNESIMA, MA VI
GIURO ULTIMA, AVVERTENZA: [nota
originale scritta nel 2004]
I Pokémon e tutto
quel
che è ad esso collegato appartengono ai rispettivi
proprietari.
Tutti i personaggi
menzionati in codesto capitolo, ad eccezione dei personaggi
Pokémon, esistono
nella realtà, ho soltanto provveduto a variare di poco i
loro nomi e/o i loro
cognomi e ad aumentare di qualche anno la loro età
effettiva. Posso pertanto
affermare che i personaggi non appartengono a me ma a loro stessi,
fatta la
dovuta eccezione per il personaggio che mi rappresenta (ma non vi dico
qual è).
Ma devo precisare che Yari è in realtà un ragazzo.
Il
Fantasma Del Banki
Dal
diario di Vivian Stanza, 1 settembre 2005/xy
È
stata una bella vacanza, eh, niente da dire. Ci ha permesso di non
pensare.
O
meglio, ha permesso a loro di non pensare.
A
loro, Mira ed Artemide. Le ho viste ridere, ballare, lasciarsi
corteggiare.
Artemide ha passato anche una focosa nottata di passione con un giovane
locale.
La
loro parola d’ordine è stata distrarsi.
La
mia, ricordare.
Non
voglio dire che le mie due amiche di cui sopra hanno
dimenticato Federico
e Flavius. Hanno ancora molte ombre nello sguardo, troppi stralci di
rimpianto,
troppi ricordi delle cose dette, delle scelte non fatte.
Ma ho
visto in loro la volontà di andare avanti. Di guardare oltre
l’amarezza
presente.
Mira
non si stanca di ricordarmi che c’è tanto altro da
vivere, noi siamo giovani e
la vita è lunga, non sarà la prima volta che
saremo costrette ad abbandonare
qualcosa o qualcuno, a dimenticare.
Ma io
la guardo negli occhi e so che queste parole servono più che
altro a convincere
se stessa. Ha lo sguardo scuro, Mira.
Eppure
è vero che lei, come Artemide, stanno cercando di andare avanti.
Io non
ce la faccio a mettere da parte Kekko. È la mia ossessione
da quasi dieci anni,
non posso credere di non poterlo più vedere, ora che era
fuggito dalla morte. E
tornare in quella casa, la casa in cui abbiamo vissuto quella tragedia,
via dei
Magnacci N° 96...! No, non posso. Non ho la forza fisica
né morale per farlo.
Devo
andarmene, senza dubbio.
Le
ragazze non lo sanno ancora. Ma mi capiranno.
Ho sentito
di una città, lontana... Dusk City, mi sembra si chiami.
Andrò là, via da tutti
questi ricordi, via da quest’eternità. Via da
Kekko, dal ricordo dell’amore che
non mi ha mai dato.
La mia
nuova vita sarà bella. Parola di Vivian Stanza.
Per i
più sensibili, non preoccupatevi per i fantasmi del Poppi e
del Bidici. S’erano
ritrovati, fantasmi vaganti, a camminare insieme verso l’heaven.
Ma
avevano poi preferito trasferirsi nella famosa casa di riposo
“Bello... da
morire” specializzata nell’accoglienza dei fantasmi
stagionati. Qui avrebbero
passato tutta la simpatica eternità guardando film
porno/sadomaso fino allo
sfinimento. Pare che ne stiano guardando uno anche in questo preciso
momento.