Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Hagumi    27/03/2009    8 recensioni
Sakura, Hinata, Ino e Tenten trovano su un antico libro di jutsu l'arma finale per conquistare i cuori dei loro amati. Ovviamente, non sempre le cose vanno per il verso giusto, e qualche piccolo intoppo può sempre capitare.
"Questa tecnica, estremamente complessa, permette a chi la utilizza di apparire agli occhi di una persona come l’amore della sua vita per un’intera settimana."
Dedicata a Rikuzza, perché le avevo promesso una storia con il suo pairing preferito! :)
Piccolo cambiamento solo in questa breve presentazione: ho deciso di segnalare nei personaggi solo quelli che sto effettivamente trattando in modo più approfondito, anzicé citare le quattro complici del piano :) Questo per invogliare a leggerla chi magari pensa ci siano presenti solo le quattro protagoniste in modo continuo, dato che così non é.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 5

TERZO GIORNO (prima parte)

Sakura era in ospedale per il suo praticantato. Indossava il camice bianco con appuntato sul petto il cartellino di riconoscimento, e camminava per i corridoi impettita, ostentando una sicurezza che in realtà non aveva. Aveva ricevuto una chiamata da una collega tirocinante che era stata assegnata al pronto soccorso, la quale le aveva riferito che un suo amico era stato ricoverato per tre costole fratturate. La rosa non aveva neanche aspettato di sapere chi fosse per chiudere e precipitarsi al pian terreno dell’ospedale, dove trovò niente di meno che Lee, disteso su un lettino con un sorriso allegro e per niente dilaniato dal dolore che delle costole rotte dovrebbero provocare.

Sakurachan!” disse allegramente, mentre il cuore della ragazza perse un battito nel trovarselo di fronte.

Si portò immediatamente le mani sugli occhi, terrorizzata. Non voleva innamorarsi di lui, maledizione!

Lee… co… come stai?” che razza di domanda idiota, ma non le uscì nulla di più intelligente.

“Sto benone, mi hanno quasi messo a posto, sai?” sorrise, prima di guardarla con fare interrogativo. “Sakura… perché ti copri gli occhi?” chiese mogio, abbassando lo sguardo “Sono così brutto?”

Lei allontanò prontamente le mani dal volto e le agitò a mezz’aria, frettolosamente.

Noooo, ma ti pare? Avevo qualcosa negli occhi e… e…?” non terminò la frase, perché dopotutto si rese conto che evitare Lee era una scemenza. Il jutsu su di lei, a quanto pareva, non aveva funzionato.

Che fosse immune all’Ai mane? Non poté fare a meno di chiedersi se potesse esistere un’evenienza del genere. Allora anche Neji era immune come lei? Che strani fenomeni…

*

Tenten era distesa sul letto della propria camera, e fissava il soffitto come se in quell’istante fosse la cosa più interessante del mondo. Quella mattina si era svegliata piuttosto presto, ma non aveva avuto il coraggio di alzarsi dal letto ed andare agli allenamenti, così era semplicemente rimasta a poltrire fino all’ora di pranzo, quando la porta della stanza si aprì e sull’uscio apparve la figura bionda di Ino. La bionda sbirciò nel buio della camera con occhio critico, quindi si avvicinò alla finestra con fare deciso e tirò su la persiana con un unico gesto risoluto.

Eeeehiii che fai?” chiese la castana, ficcando la testa sotto il cuscino per ripararsi dalla luce accecante che penetrò attraverso le tende e si abbatté su di lei senza indugi.

“Alzati pigrona, dobbiamo fare una cosa. E poi che vuoi fare? Ammuffire a letto per il resto della tua vita?” chiese ridendo, avvicinandosi al letto e tirandole via il lenzuolo di dosso e scoprendola in modo brusco.

Nooo…” piagnucolando appena, si rannicchiò su se stessa, rimanendo con la testa bruna nascosta sotto il guanciale.

Ino sospirò, appoggiando le mani sui fianchi con fare severo, prima di sorridere appena ed andare verso la porta, per richiuderla. Tornò dunque accanto all’amica e si sedette sul ciglio del letto, allungando una mano ed appoggiandogliela sulla schiena, carezzandola appena.

Tenten, capisco che non trovare niente in biblioteca, ieri, ti abbia buttato giù. Ma non è questo il momento di  crogiolarsi nell’autocommiserazione, sai?”

La voce della castana giunse da sotto il cuscino, un po’ camuffata “Perché…? Che succede oggi?” era quasi incuriosita. Quasi.

Ohhh signorina, non puoi averlo scordato!  Oggi è Martedì. Maaaarteddììì” scandì con fare divertito, dandole ora leggeri colpetti sui reni per convincerla ad alzarsi.

Martedì? Che diamine succedeva Martedì? Lei proprio non riusciva a ricordarsene, era completamente persa nei sogni utopici della sua possibile relazione con Neji.

Martedì… Marte--…” trattenne il respiro, quando un’immagine le balenò dinnanzi agli occhi. Cacciò via il cuscino con i pugnetti e si alzò a sedere di botto. “OGGI è IL COMPLEANNO DI HINATA!”

Ino sorrise lievemente, soddisfatta. “Esatto.”

La piccola Hyuuga compiva diciott’anni, e tutta l’immensa famiglia era in fermento per i preparativi della festa che ci sarebbe stata quella sera, per celebrare la maggiore età dell’erede del capofamiglia.

E loro, non per nulla, dovevano proprio trovare un bel vestito adatto all’occasione.

*

“Ti sta da schifo.” sbottò Sakura con un sorriso beffardo, umiliando Ino che, appena uscita dallo spogliatoio, indossava un qualcosa di indefinito che la faceva somigliare ad un uovo di pasqua.

Ino la guardò con aria colpevole, d’altronde si rese conto che gli occhi di Sakura erano arrossati e gonfi, e spesso, mentre la rosa era distratta, la beccava ad asciugarsi una guancia furtivamente, sperando che nessuno la vedesse.

La bionda abbassò lo sguardo, intristita, mentre le parole di Shikamaru del giorno precedente ancora rimbombavano nella sua testa. Dopotutto il vestito le stava veramente male e non c’era bisogno di rispondere a tono a Sakura per il modo duro in cui gliel’aveva fatto notare. Quel modo, si disse, se lo meritava tutto. Anzi, si sarebbe meritata anche un paio di schiaffi, già che c’erano.

Tenten dal canto suo uscì dallo spogliatoio con un tubino di raso blu con una decorazione floreale rosa su un lato del vestito, che le stava d’incanto e ne risaltava le forme. Aveva un generoso spacco sulla coscia sinistra, e quando camminava lasciava davvero poco lavoro all’immaginazione di chi la guardava, mentre il collo era alla cinese. Ovviamente una scollatura profonda sul seno a forma di cuore intagliata nel vestito, faceva compagnia allo spacco sulla coscia. Audace, si dissero Ino e Sakura guardandola con fare d’apprezzamento, ma non volgare.

“Ottima scelta davvero!”disse la bionda, mentre la rosa sorrideva di scherno.

“Si, indubbiamente meglio di quel coso che hai tu addosso, Ino.”

Tenten ridacchiò appena, mentre le gote erano arrossate nell’esaminarsi allo specchio. Ok, altro che jutsu, era quella l’arma vincente per conquistare il cuore di Neji. Dopotutto, Sakura aveva formulato quella teoria dell’immunità, quindi non c’era più motivo di disperarsi per il fallimento dell’Ai mane. Se non poteva funzionare, c’era poco da disperarsi, e a quel punto l’unica cosa era cambiare strategia.

Argghhh… me lo tolgo, ma finiscila!” rispose comunque la bionda, rintanandosi nello stanzino per cambiarsi.

La bruna anche tornò nello spogliatoio, ormai decisa per l’acquisto, mentre Sakura tornò a sedersi sul pouf rosso e a sfogliare un giornale senza molto interesse, le belle gambe accavallate senza quasi rendersene conto.

Sospirò, alzando una mano per rassettarsi i capelli rosa. Il vestito lo aveva già, niente di impegnato, non aveva voglia di comprare qualcosa di nuovo, era lì solo per consigliare le altre due, o comunque per non rintanarsi in ospedale come suo solito.

Cercò di concentrarsi sulla lettura per far si che il tempo passasse, ma la mente irrimediabilmente si perdeva nel ricordare la scena a cui aveva assistito alla fontana, il pomeriggio precedente, mentre era in compagnia di Shikamaru.

Chiuse il giornale in modo brusco con uno scatto d’ira e lo lanciò sul tavolino, senza neanche centrarlo. Questo ricadde ai piedi di qualcuno che indossava i tipici sandali neri da chunin.

Lo sguardo passò in rassegna la figura dal basso, prima di posarsi sul suo volto.

“Oh. Kiba!” disse sorpresa.

Yo, Sakura.” disse semplicemente il bruno, con un sorriso, mentre Akamaru lo attendeva accovacciato fuori l’uscita del negozio, in cui era vietato  l’ingresso agli animali.

“Che ci fai qui?”

“Niente. Passavo davanti alla vetrina e ti ho visto sola soletta. Non sei con le altre a prepararti per la cerimonia di stasera?”

Lei fece spallucce, ricambiando appena il suo sorriso, contagiata.

“Sono con le altre, infatti. Sono mezze nude nello stanzino ora, se ti interessa…” ridacchiò lei, sapendo quando fosse maniaco l’amico.

Anche lui rise, avvicinandosi al pouf dov’era seduta ed inginocchiandosi per stare alla sua stessa altezza, con lo sguardo.

“Che t’è successo, Sakuretta bella? Hai due occhiaie da paura, sei orrenda!”

Se Sakura ne avesse avuto la forza, nonché l’umore giusto, lo avrebbe immediatamente cartellato a sangue. Tuttavia, non era proprio in vena.

“Grazie, eh”

“Non mi hai risposto”

“Ma ti fai gli affari tuoi?”

Lui sogghignò ancora. “In genere vedo questo sguardo in una donna solo in due occasioni: quando ha avuto una brutta delusione d’amore” e dal lampo che attraversò lo sguardo di Sakura capì di avere ragione “… e quando si rompe un’unghia!”

Stavolta un pugno in testa non se lo risparmiò, se lo era meritato fino in fondo.

“Non siamo così frivole.”

Ahio…cidenti a te, non puoi mica dare pugni alla gente con la forza erculea che ti trovi, razza di donna mutante!” bofonchiò portandosi le mani sulla testa dolorante.

Lei stava per scagliargli qualcos’altro, ma le nacque un sorriso spontaneo sul volto che non poté ignorare.

“Vai a fare un giro, Inuzuka dei miei stivali, vai!” agitò una mano a mezz’aria, per fargli cenno di lasciarla sola.

Lui sospirò, guardandola serio, per quanto potesse sembrare strano.

“Dai, pensi davvero che me ne andrei lasciando una bella donzella in difficoltà?” chiese facendole l’occhiolino, e il complimento la fece lievemente arrossire in zona orecchie.

“Non sono in difficoltà”

“Ah, però non lo neghi di essere bella eh?” la prese ancora in giro, e lei sorrise nuovamente, di cuore. “Dai. Scegliamo un bel vestito.”

Cooome? Assolutamente no, ce l’ho già”

“Ma cammina, figurati se hai un vestito adatto a stasera, te ne stai sempre rintanata in una puzzolente biblioteca. A proposito, a furia di leggere libri ammuffiti, i tuoi polmoni saranno messi peggio di quelli di Nara

Risero assieme, attirando l’attenzione di Ino e Tenten, le quali sbucarono entrambe con solo la testa dalla tendina dello spogliatoio.

Si guardarono stupefatte, chiedendosi se quel Kiba non fosse stato giudicato troppo duramente, in passato. Forse sotto la maschera da don giovanni incallito c’era qualcosa di più, dopotutto.

*

Ino e Tenten uscirono dal negozio con i loro vestiti ordinatamente piegati nei sacchetti col marchio del negozio, e lasciarono Sakura alle cure di Kiba che, in fondo, si era rivelato un personal stylist più che qualificato. Semplicemente, era stato con così tante ragazze ed aveva sfilato loro così tanti vestiti, che ormai sapeva bene cosa potesse calzare a pennello ad ogni femmina del pianeta.

“Avremmo fatto bene a lasciarla con Kiba?” si chiese Tenten, pensierosa.

“Tranquilla. Hinata è stata in gruppo con lui per anni ed è ancora piccola, casta e pura. Probabilmente non travia le donne, se queste non vogliono essere traviate.” disse Ino, prima di rallentare il passo davanti al negozio di scarpe.

“Io mi fermo qui.”

Tenten annuì “Mi spiace non poterti aiutare, ma ho appuntamento con la parrucchiera fra dieci minuti.”

“Ti pare. Ci vediamo stasera”

Si separarono con un sorriso, la bionda entrò nel negozio, mentre la bruna si allontanò frettolosamente.

“Salve. Come possiamo aiutarla?” la commessa che le si era parata davanti le diede attenzioni con fare gentile.

Oh… io… magari mi guardo prima un po’ in giro.”

“Casomai mi chiami” rispose la ragazza, allontanandosi.

Ino si avvicinò alla vetrina interna al negozio, con un sospiro. Quelle scarpe erano meravigliose, avere un assortimento di tutte quelle nel proprio armadio l’avrebbe resa davvero una donna felice.

Sorrise amaramente, appoggiando la fronte sul vetro freddo per trovare un po’ di refrigerio da quel calore insopportabile, mentre pensava che si, le scarpe erano belle, ma non potevano donarle la serenità.

“Stai bagnando di sudore tutta la vetrina, Yamanaka” ed eccola lì, la voce che più odiava in assoluto dal giorno precedente si era fatta viva, puntualmente, per pungerla quando non era più in compagnia.

“Che vai trovando, Shikamaru? Sono impegnata, non ho tempo da dedicarti…” rispose acida, ma allontanandosi dalla vetrina notò che l’aveva inumidita davvero. “Accidenti!” borbottò, tirando fuori un fazzolettino color lavanda dalla tasca degli shorts neri e passandolo sul vetro, peggiorando solo la situazione, creando un alone terribile.

“Sei un danno” incalzò lui, guardandola di profilo, appoggiato con una spalla alla vetrina e con le braccia incrociate al petto, sigaretta spenta tra le labbra.

“E tu sei una seccatura” rispose riponendo il fazzoletto in tasca ed allontanandosi con fare circospetto, sperando nessuno l’avesse vista.

“Quella è la mia battuta” protestò lui.

“Ammazzati” rispose semplicemente lei, roteando gli occhi esasperata.

Afferrò un paio di sandali a caso, che in effetti non c’entravano assolutamente niente col vestito comprato, e si avvicinò ad un divanetto, per sedersi e provarli.

Lui la seguì, imperterrito.

“Posso sapere che vuoi?” chiese quindi la biondina, sedendosi ed incurvandosi in avanti per sfilare le scarpe da ninja.

“Niente. Passavo di qui casualmente”

“Tu passi casualmente un po’ troppo spesso, Shikamaru! Vai da Sakura, è nel negozio d’abbigliamento qui di fianco, maledizione!” si stava innervosendo e dimostrazione ne era il fatto che non riuscisse a sfilare quello stramaledettissimo coso dal piede. Lanciò un lamento innervosito, mentre il ragazzo si inginocchiava di fronte a lei e con un semplice movimento fluido delle mani gli sfilò la calzatura senza troppi problemi.

La reazione di Ino fu immediata, arrossendo visibilmente e iniziando a sentirsi confusa.

“Che stai facendo, baka?” eruppe meravigliata, ma senza fare nulla per allontanarlo.

“Ti aiuto, non vedi?” chiese lui, alzando lo sguardo ed allungando una mano verso di lei, per farsi passare i sandali che doveva misurare. Con l’altra mano le teneva ancora il piede, ed Ino non poté fare a meno di notare che avesse delle mani così grandi che il suo piede, di taglia trentacinque e perciò tranquillamente definibile piedino di fata, scompariva quasi tra di esse. Arrossì ancora di più, stavolta con violenza, mentre gli lanciava uno dei due sandali con modi spicci.

Shikamaru lo afferrò al volo e glielo infilò al piedino che ancora teneva tra le mani, con dei gesti estremamente delicati, per essere lui.

Ino lo fece fare, in silenzio, lo sguardo rapito dai movimenti del moro e dalle linee del suo corpo. Dalle mani, infatti, salì ad osservare le braccia, con quel filo di muscoli che bastava per renderle forti, ma non esageratamente pompate. Il giusto, insomma. Poi salì sul contorno delle sue spalle ampie, sul collo pallido su cui si rifletteva l’ombra del codino nero, per posarsi definitivamente sul suo volto, sulla sua fronte alta e spaziosa che denotava estrema intelligenza, sulle sue sopracciglia corrucciate per l’attimo di concentrazione, e sulle labbra. Quelle labbra così…

Cazzo’ pensò rozzamente, sconcertata ‘Sto osservando Shikamaru Nara. Sto pensando che è diventato proprio un uomo. Cazzo. Mi sono frullata il cervello!’

Allontanò le sue mani con un gesto veloce del piede, quasi un calcio, se così poteva essere definita la zampata che diede sul suo petto, a livello sternale, per farlo scostare e cadere all’indietro.

“Ehi, che ti prende?” chiese stupito, senza perdere l’equilibrio, ma allontanandosi appena da lei, togliendo la sigaretta dalle labbra e portandosela nel taschino dello smanicato verde.

“Cosa prende a te, piuttosto!” sbottò lei irritata, alzandosi in piedi ed avvicinandosi allo specchio per vedere come le stesse quel sandalo. Le calzava alla perfezione, le stava un incanto e, osservandolo meglio, sotto il vestito sarebbe stato divino. O forse era solo una sua impressione? Probabilmente lo vedeva perfetto solo perché, a conti fatti, gliel’aveva infilato lui e… No, no, ma cosa andava a pensare!

‘Complimenti, Ino. Il cervello ringrazia!’ pensò adirata, stavolta più con se stessa che con il bel Nara, che intanto era tornato in piedi e la osservava di spalle, pensieroso.

“Scusa per ieri, Ino” disse improvvisamente, sorprendendola di nuovo.

La biondina rimase immobile, raggelata da quelle parole.

Scusarsi? E di cosa?

‘Non ti scusare, stupido… avevi una ragione del diavolo’ ma fu solo in grado di pensarlo, non le uscì neanche un suono dalle belle labbra rosse.

Fece spallucce, voltandosi verso di lui e facendo finta di nulla.

“Fa niente. Dopotutto, Sasuke verrà con me alla festa stasera. Importa solo questo.”

Non disse più nulla, e anche lui non ne ebbe il coraggio. Pensava di averle dato una lezione, seppur troppo dura, ma a quanto pareva non aveva capito davvero niente. Testona. Stupida e testona.

Mendokuse, Ino…” sbottò acidamente, avviandosi all’uscita. Non c’era nient’altro da dire.

Continua…

 

__________________________________________________________________

Sono proprio di fretta, ho terminato questo capitolo ieri sera e lo pubblico ora, prima di uscire per andare all’uni. Vorrei fare un saluto veloce a tutti voi che avete letto e soffermarmi sui recensori.

GENTILISSIMI (L)

Nello specifico

Ringrazio faziooosa  che continua a seguirmi fedelmente con entusiasmo.

Ringrazio celiane4ever i cui commenti pieni di dubbi mi spingono ad essere estremamente sadica e misteriosa XP (risposta alla domandina: lo saprai a tempo debito U.U)

Ringrazio Amrlide che spero di aver accontentato con un aggiornamento abbastanza celere u.u

Ringrazio Rinoagirl89 il cui sospetto mi fa sospettare di non essere un granché ad intrecciare le trame XD O magari si ;)

Infine ultima, ma non ultima, ringrazio Kry333, che ha gli stessi dubbi delle altre e a cui io rispondo riguardo Neji “Potresti aver capito, oppure no” XD

Ancora grazie e continuate a seguirmi, se vi va J

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Hagumi