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Autore: Sayan89    05/03/2016    1 recensioni
Revisione di questa FanFiction scritta circa due anni fa. La pubblicazione o meglio la ripubblicazione dei capitoli, avverrà ogni domenica, o anche prima se possibile. In questa revisione ho cercato di migliorare il testo scritto e ho aggiunto delle immagini. Buona Lettura!
Intro: E se nel mondo mirai ovvero quello del futuro, i cyborg non fossero stati così crudeli come invece noi siamo abituati a ricordarli e a vederli? Se il coraggio di un piccolo uomo avesse fatto la differenza?
Genere: Erotico, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 17, 18, Crilin, Mirai!C-17, Mirai!C-18, Mirai!Vegeta, Vegeta | Coppie: 18/Crilin
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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IL MIO VERO NOME
IL MIO VERO NOME

https://quellocheneimanganoncivienedetto.files.wordpress.com/2018/02/linea-note-dellautore.jpg?w=519

Erano passati diversi mesi dall'ultima volta che Crili, aveva visto Gohan.

Ricordava benissimo lo scontro avvenuto tra lui, e la sua amata.

C18 era stata a un pelo dal perdere...

infatti per contrastare quella piccola furia, era dovuta ricorrere a quasi tutta la sua potenza.

Dopo quello scontro nonostante fosse stato sconfitto, Gohan chiese a Crili il permesso di poter tornare da sua madre. Il terrestre accettò anche se a malincuore.

C18 invece gli fece notare con malizia, che ora potevano avere più tempo per loro.

E così era stato...

L'androide comandava la vita di Crili, ma di questo il terrestre non poteva che esserne felice.

Solo che da qualche tempo, Crili aveva notato che spesso, durante la notte, C18 aveva degli incubi...

Si svegliava di soprassalto con una paura che mai lui le aveva visto negli occhi.

Ma ogni volta che provava a chiederle se c'era qualcosa che non andava, la cyborg si incupiva, e gli diceva che non c'era niente...ma il tono con cui pronunciava quelle parole, non faceva altro che aumentare l'ansia di Crili.

Voleva aiutarla ma non sapeva come!

Anche perché lei stessa non gli dava la possibilità. Infatti ogni mattina lui la trovava sempre sorridente, come se quello che succedeva durante la notte fosse svanito nel nulla, o tutto frutto dell'immaginazione...

Tutto questo il terrestre non lo sopportava!

Una mattina decise di parlargli, e di chiarire quella situazione fatta di continui cambi d'umore, da parte di lei che lo stava facendo letteralmente impazzire.

Decise di affrontare l'argomento con calma anche perché, se lui avesse provato in maniera invasiva, a capire quello che stava succedendo a C18, probabilmente si sarebbe beccato uno sguardo gelido, o qualche parola non propriamente carina.

In poco tempo mise in atto il suo piano...

Preparò la colazione che piaceva alla cyborg con tutto l'amore possibile. E quando si accorse della presenza di lei alle sue spalle, per poco non rovesciò tutto il contenuto rischiando di combinare un disastro.

C18 da qualche tempo aveva preso l'abitudine di girare nuda per casa appena sveglia. Fortunatamente che  in quel periodo Muten passasse molto del suo tempo, da Chichi o da Bulma, altrimenti gli sarebbe venuto un'infarto!

In casa erano da soli...

L'androide si avvicinò al terrestre e gli diede un bacio sulla bocca, per poi dirgli dolcemente.

<<  Ehi  >>

<<  B-b-buon giorno a te C18!  >>

Era inutile...

Ogni cazzo di volta che il terrestre si trovava di fronte quel corpo privo di imperfezioni, davanti agli occhi, come madre natura l'aveva creato, non riusciva a contenere l'imbarazzo.

Diventava sempre rosso, cosa che divertiva l'androide. Sembrava che C18 lo facesse apposta!

Ma quella mattina il terrestre voleva avere delle spiegazioni, però non ci sarebbe riuscito in quel modo. Prese da una sedia l'accappatoio che l'androide usava ogni volta che si faceva il bagno, e lo mise con fare premuroso sulle spalle di lei.

Incuriosita gli chiese.

<<  Perché me lo metti addosso?  Non ti piace quello che vedi?  >>

<<  No! Non è per questo...  >>

<<  E allora per cosa?  >>

<<  Perché ti dovrei parlare  >>

<<  E dove è il problema? Cosa cambia se sono nuda, o vestita?  >>

<<  C18 ti prego! Non rendermi le cose più difficili di quello che sono. Ti devo parlare di cose importanti, che ti costa indossarlo?  >>

L'androide sbuffò con irritazione, ma decise di accontentare il terrestre e indossò l'accappatoio.

<<  Fatto...allora di cosa mi vuoi parlare?  >>

<<  Di quello che ti sta succedendo  >>

<<  Che cosa intendi?  >>-chiese C18 facendo finta di niente, mentre invece avrebbe voluto urlare.

<<  Lo sai benissimo C18! Ti svegli in continuazione durante la notte. Ho capito che c'è qualcosa che non va! Sono basso ma non stupido. Ormai da quanto dura questa storia? 3, 4,5 Mesi?  >>

A quelle parole, la cyborg assunse un'aria contrariata.

<<  Non penso che ti riguardi. E poi non sono costretta a parlare. Chiaro il concetto?  >>

<<  Che cosa?  >>-chiese Crili scandalizzato-<<  Non mi riguarda? Come fai a dire questo! Io sono tuo e tu sei mia, lo ricordi giusto? Oppure erano solo cazzate?  Siamo una coppia C18!  Se non ci aiutiamo l'uno con l'altra nei momenti difficili, per quale motivo stiamo insieme allora? Io credo di sapere cosa ti sta succedendo. Però hai ragione, non sei costretta a parlare e tanto meno voglio costringerti io. Quindi che ne dici se facciamo un patto?  >>

C18 lo guardò molto intensamente. Non c'era astio nei suoi occhi, quindi decise di dare una possibilità al terrestre.

<<  Che genere di patto?  >>

<<  Ok allora...io ora ti faccio una domanda sui tuoi incubi. Se sbaglio al primo tentativo, giuro sulla mia vita che non ti farò mai più domande su questo argomento, e mi limiterò a starti vicino il meglio che posso.

Ma se invece ci azzecco, tu mi dirai cosa nello specifico ti turba durante la notte. Accetti tesoro?  >>

<<  Và bene...accetto  >>-rispose C18. Si era molto umanizzata ma quello che le stava succedendo come giustamente Crili aveva intuito, era qualcosa di personale. Era grata agli sforzi del suo uomo per renderla una donna felice, ma doveva capire lui cosa gli stava succedendo. Il suo orgoglio gli impediva di parlarne, a meno che il terrestre non avesse intuito il problema nello specifico.

Prima di fare la fatidica domanda il terrestre fissò dritto negli occhi la cyborg che lo guardava a sua volta. Era sicuro di quello che stava per chiedere. Prese un profondo respiro prima di parlare.

<<  I tuoi incubi riguardano Gelo giusto?  >>

La cyborg lo fissò per un'istante, prima di scoppiare in un pianto disperato.

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Subito il terrestre gli si mise vicino, per cercare di consolarla.

<<  Shh...va tutto bene C18, va tutto bene. Perdonami. Anche se ho scoperto il motivo...non ti voglio costringere a parlare di questa cosa se deve farti stare così  >>

<<  No invece! Non va bene niente!  >>-gli disse C18 che arrivati a quel punto voleva liberarsi di quel blocco sul petto che sentiva da troppo, troppo tempo. <<  Ti racconterò tutto, ma prima dimmi una cosa  >>

Il terrestre prese un tovagliolo, e gli asciugò le lacrime con dolcezza.

<<  Cosa C18?  >>

<<  Come hai fatto a capirlo?  >>

Crili le sorrise.

<<  Perché penso di conoscerti ormai, e perché ti amo!  >>

Per tutta risposta la cyborg lo baciò sulla bocca, mettendoci in quel bacio, tutta la sofferenza che stava subendo da diversi mesi. Quando si staccò da Crili, il suo volto esprimeva felicità.

<<  Ti va ancora di ascoltare quello che sogno?  >>

<<  Come puoi dubitarne amore mio? Sfogati, e vedrai che dopo ti sentirai meglio  >>-Crili la fece sedere accanto a lui. L'amava e avrebbe fatto di tutto pur di starle accanto e di proteggerla.

La cyborg gli sorrise e iniziò a parlare.

<<  Come hai detto tu...è da circa 5 mesi che ho questi problemi.

Sogno di quel bastardo che mi trapana le orecchie per infilarmi questi maledetti orecchini. Ricordo molto bene il dolore che ho provato. Quel mostro prima di iniziare,  per evitare che mi con-torcessi  durante il processo mi diede qualcosa in endovena, che mi immobilizzava, ma che tuttavia non aveva nessun effetto narcotico.

E' come se ti devono amputare una gamba, ma non ti danno niente per sopportare il dolore.

Non potevo urlare...

Non potevo muovermi...

Ero costretta all'immobilità...

E lui sai cosa faceva? Rideva mentre mi torturava,dicendo che dovevo essergli riconoscente, in quanto mi stava trasformando in una macchina di morte praticamente perfetta!  >>

Crili sapeva che quel momento era importante per aiutare C-18 a sfogarsi e il silenzio era  necessario. Tuttavia non riuscì a impedire di stringere con forza il pugno fino a farsi penetrare le unghie nei palmi delle mani, tanta era la furia che stava accumulando. C18 si accorse di questo, ma fece finta di niente nonostante il gesto l'avesse in qualche modo gratificata. Sapere di essere così importante  per qualcuno era una bella sensazione. Prese un bel respiro e continuo il suo racconto.

<<  E poi sogno di quando lui mi faceva dei test con la scossa elettrica, oppure di quella volta in cui  con un bisturi mi ha aperto il torace, per inserire il generatore di energia illimitata. E infine sogno di quando lui mi disse che essendo una sua proprietà, non avevo diritto ad un nome umano!

Quello  stronzo!

Me lo ha cancellato dalla memoria, e non sai cosa darei per sapere quale fosse il mio vero nome, e quello di mio fratello.

I nomi che ci diedero i nostri genitori in origine, perché anche se quel bastardo  ha cancellato il mio passato, di quando ero ancora un umana, so dentro di me che due genitori io e mio fratello ce li abbiamo avuti.

Il fatto però è strano, cioè è come se fosse tornato in vita. Non è che io abbia mai dimenticato quello che mi ha fatto. Anche prima di conoscerti ci pensavo durante il giorno, ma la cosa finiva lì. Ora invece non passa una notte, senza che io faccia questi incubi, che poi se andiamo a vedere non sono incubi per definizione, perché io tutte quelle cose le ho subite veramente  >>

Il terrestre dopo aver ascoltato tutte le atrocità, che la sua amata era stata costretta a subire, fu invaso dalla rabbia. Ne avevano già discusso in passato, ma sapere nel dettaglio ciò che C18 aveva dovuto subire, lo rendeva furibondo. Senza rendersene conto cominciò a stringere i denti, tanto che essi cominciarono a scricchiolare. Poi  disse rivolto al nulla.

<<  LURIDO BASTARDO! SE C'E' UN ESSERE UMANO, CHE UCCIDEREI VOLENTIERI E SENZA RIMORSO E' LUI! CHE POSSA MARCIRE NEL PIÙ' PROFONDO DEGLI INFERI!  >>

https://quellocheneimanganoncivienedetto.files.wordpress.com/2018/02/faccia-di-crili-arrabbiata.png?w=499

La cyborg non si aspettava una reazione diversa, ma fu lo stesso piacevolmente sorpresa. Lui la amava, e lei...amava lui. Quando però percepì che l'aura del terrestre stava aumentando per via della rabbia, decise di calmarlo.

<<  Ehi adesso calmati Crili. Oppure devo pensare che mi vuoi rubare la scena? Dovrei essere io a provare tanta rabbia  >>

Le parole di lei furono come acqua benedetta per il terrestre che riuscì a calmarsi.

<<  Ti chiedo scusa C18. E' solo che...se penso a lui che ti fa quelle...cose, mi sento morire!  >>

Dopo quelle parole nella stanza cadde un profondo silenzio, interrotto solo dal rumore delle onde che si infrangevano sulla sabbia di fuori.

Poi il terrestre si ricordò di una cosa che aveva scoperto molto tempo prima, e chiese all'androide.

<<  C18 perdonami ma come ti stavo dicendo prima, ero sopraffatto dalla rabbia e solo adesso mi sono soffermato su una cosa che hai detto  >>

La cyborg lo guardò incuriosita.

<<  Di che stai parlando?  >>

<<  Prima tu hai detto di non conoscere il tuo nome...ecco in verità forse te lo posso dire io  >>

C18 ora lo guardava con stupore negli occhi.

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<<  Tu...tu Cosa? Come fai a conoscere il mio vero nome?  >>

<<  Aspetta C18, non ti arrabbiare! E comunque non è una certezza, e se non te l'ho detto prima, era perché credevo di riaprirti vecchie ferite, ma visto che per te è importante, se vuoi ti racconto come credo, bada bene di aver scoperto il tuo nome, e anche quello di tuo fratello  >>

La cyborg era tutta orecchie, e senza rendersene conto strinse la mano del terrestre con violenza.

<<  Ti prego Crili dimmelo!  >>

<<  Certo. Ma prima ti dispiacerebbe allentare la morsa...sai credo di avere qualche osso della mano fuori posto  >>

Subito C18 allentò la presa.

<<  Ok. Ricordi quando tu e tuo fratello eravate crudeli?  >>

<<  Certo che me lo ricordo!  >>

<<  Ecco una volta, mentre tu e tuo fratello eravate impegnati a distruggere la città del Sud, io con l'aiuto di Bulma e di Gohan, mi sono intrufolato nel vostro laboratorio, o meglio il laboratorio del dottor Gelo. A quei tempi voi eravate dei nemici, e Bulma pensò che magari rovistando negli archivi di quel posto, avremmo trovato qualcosa, come magari gli schemi della vostra progettazione, in modo da poter creare un telecomando, che vi avrebbe potuto spegnere. Mi segui fin qui?  >>

L'androide fece un segno affermativo con la testa e gli disse.

<<  Vai avanti  >>

<<  Come ti dicevo, abbiamo rovistato dappertutto, fino a che qualcosa in effetti l'abbiamo trovata.

Ricordo di un foglio della grandezza di non so...un manifesto ecco. Su quel foglio c'era proprio ciò che cercavamo, e cioè i vostri schemi e quelli che credo siano i vostri nomi originali.  >>

<<  Prima che continui  >>-lo bloccò C18 per evitare di illudersi ancora <<  come fai ad avere la certezza che fossero proprio i nostri schemi?  >>

<<  Ora te lo dico. Sulla parte superiore del foglio c'era scritto.

Soggetto Numero 17

Classificato come C-17

Nome originale Lapis.

E poi sulla parte inferiore c'erano altri simboli che sono comunque riuscito a leggere ed erano questi.

Soggetto Numero 18

Classificato come C-18

Nome originale...Lazuli.

Magari mi sbaglio ma data la meticolosità, con cui quel pazzo eseguiva i suoi lavori...non credo ci siano dubbi.  >>

La cyborg lo fissava a bocca aperta, ma la consapevolezza di aver ritrovato il suo vero nome, e quello di suo fratello le dava una sensazione di grande gioia.

<<  Lazuli...io quindi...Mi chiamavo Lazuli!  >>

<<  Infatti! Ti chiedo ancora scusa se non te l'ho detto prima. Sei arrabbiata con me?  >>

<<  Come puoi pensare che io sia arrabbiata Crili? Tu mi hai svelato quale fosse il mio vero nome!  >>

Il terrestre finalmente poté tirare un sospiro di sollievo...

<<  Grazie C18! E comunque se può esserti utile, ho scoperto un'altra cosa  >>

<<  Che cosa Crili? Adesso magari mi dirai che conoscevi pure i nomi dei miei genitori?  >>

<<  Purtoppo no C18, ma di una cosa sono certo. Chiunque fossero stati, è chiaro che erano persone speciali!  >>

<<  Da cosa lo deduci?  >>

<<  Dal significato dei vostri nomi  >>

Adesso la cyborg era confusa.

<<  Crili per favore, parla la mia lingua e spiegati  >>

<<  Già hai ragione C18. Come dicevo il nome di tuo fratello da umano era Lapis, mentre il tuo era Lazuli. Se unisci questi due nomi viene fuori la parola, Lapislazzuli, che è il nome di una gemma mi sembra, e che è dello stesso colore dei vostri occhi  >>

C18 sorrise a Crili e assaporò quel nuovo nome sulle labbra.

In un'istante lo riconobbe come suo...

Ebbe la conferma, che per quanto si fosse sforzato il dottor Gelo, qualcosa dentro di umano in lei era rimasto,magari era un recesso della sua memoria prima della sua tramutazione in cyborg. Un recesso che per sua fortuna, non era stato toccato dagli artigli del suo carnefice.

Non avrebbe mai ringraziato abbastanza il terrestre per quella rivelazione...ma forse un modo per...in un certo senso ricompensarlo credeva di averlo appena trovato. Voleva dimostrargli quanto lo amava e desiderava allo stesso tempo. In un lampo si tolse l'accappatoio, rimanendo di nuovo nuda davanti al terrestre.

<<  C18? Cos...  >>

Ma la cyborg non lo fece finire di parlare, perchè di prepotenza lo baciò.

E pian piano che il bacio aumentava di passione, C18 privò anche il terrestre dei vestiti.

Rimasero nudi a baciarsi per un tempo che  parve infinito. Poi la cyborg si staccò da lui, e a velocità supersonica lo trasportò al piano di sopra, dove con poca grazia, lo gettò sul letto. Quando però i loro corpi stavano per unirsi, il terrestre la fermò.

<<  C18...Perché lo stai facendo?  >>

<<  Perché ti voglio! E anche perché voglio ringraziarti...a modo mio  >>

<<  No...aspetta C18 quello che ti ho detto,non l'ho fatto perché avevo un secondo fine...ma perché  ho capito che sapere il tuo nome per te, era una cosa importante! Questo lo devi tenere a mente  >>

<<  Lo so perfettamente Crili. Anzi lo immaginavo già prima che tu me lo dicesti.  Tu non fai mai qualcosa per qualcosa. Lo fai perché lo vuoi fare. Ecco perché ti amo e ti voglio!  >>

Quando l'amplesso finì il terrestre era letteralmente esausto ma completamente appagato. Anche la cyborg aveva un leggero fiatone. Si guardarono negli occhi, e in quel momento capirono entrambi che niente, e nessuno avrebbe mai potuto separarli. Crili prese ad accarezzare le guance lievemente arrossate di lei.

<<  Ti amo C18!  >>

<<  No!  >>

<<  Cosa?  >>-disse allarmato il terrestre-<<  Non posso dire che ti amo C18?  >>

<<  Non hai capito Crili. Stai sbagliando una cosa fondamentale!  >>

<<  Perdonami C18, ma non capisco!  >>

<<  Il ti amo va bene...ma stai sbagliando il mio nome  >>

Il terrestre si diede mentalmente dello stupido. Poi sorrise per quella cosa all'apparenza stupida ma che in realtà per C18 valeva più di tutto l'oro del mondo.

<<  Hai ragione, perdonami. Ti Amo Lazuli!  >>

<<  Anche io Crili, non sai quanto!  >>

https://quellocheneimanganoncivienedetto.files.wordpress.com/2018/02/linea-anteprima.jpg?w=492 

Note dell'autore:Ed eccoci qui con il 14° capitolo. Mi sono voluto concentrare sul vero nome di C18. Ad essere sinceri il nome Lazuli per lei e Lapis per C17 esistono veramente come nomi che avevano entrambi prima di essere catturati e poi trasformati in cyborg/androide o come vogliate chiamarli. Sintetizzando Lapis era il nome umano di C17 e Lazuli quello di C18. In fine spero che il capitolo vi sia piaciuto e spero che commentiate/recensite in tanti! Alla prossima!

 

   
 
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