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Autore: vittoriaM20    06/03/2016    4 recensioni
Dal testo:
"Vedrai, quando tutto questo sarà finito, ti sposerò e saremo una vera famiglia." mi sussurrò.
"Ma lo siamo già, Felpato."
Selene Brandon è una ragazza studiosa, orgogliosa e insicura. Sirius Black.. Beh, sappiamo tutti chi è Sirius Black.
I due si incontreranno ad Hogwarts e, tra intrecci e triangoli amorosi, si innamoreranno. Ma troveranno qualche ostacolo: la loro testardaggine e il loro orgoglio non saranno gli unici impedimenti.
Questa non è solo una storia d'amore, ma è anche una storia di coraggio e di amicizia. Una storia in cui la vita dei protagonisti non sarà tutta rose e fiori, anzi: dovranno affrontare parecchie difficoltà e le supereranno insieme. Inganni e bugie tormenteranno le loro vite, ma alla fine scopriranno la verità.
{Questa storia parte dall'epoca dei Malandrini e non ho ancora deciso quando finirà. Sicuramente arriverò alla Seconda Guerra Magica.}
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Regulus Black | Coppie: James/Lily, Lucius/Narcissa, Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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"Il destino mescola le carte, 
ma è l'uomo a giocare la partita."

V. Hugo

 

Sirius' POV
L'estate del 1980 fu afosa e torrida; in particolare il mese di Agosto fu il più caldo in assoluto degli ultimi trent'anni. La povera Lara si disperava per il caldo, e capitava di passare delle notti completamente insonni.
Remus aveva trovato un lavoro in una libreria babbana di Londra; Selene aveva invece deciso che non faceva per lei diventare Medimaga
*, nonostante durante i mesi della sua gravidanza avesse continuato a studiare. Era chiaro che non aveva intenzione alcuna di tornare al San Mungo; in quel posto c'erano brutti ricordi che non aveva assolutamente voglia di risvegliare. Io e Remus non eravamo d'accordo con questa sua decisone e la esortavamo a prendersi almeno il titolo.
"Ma cosa ti costa? Prova a fare l'esame per prendere il titolo! - la esortava Remus - Se non lo passerai vuol dire che era destino."
"E' inutile, Remus, non lo passerei comunque. Voglio studiare per diventare Pozionista, così potrò lavorare da casa e stare con Lara."
"A scuola hai passato troppo tempo con Mocciosus per i miei gusti.." dissi io.
Mi ricordai dei primi anni di scuola, anni passati a maledire Mocciosus e mio fratello Regulus che passavano un sacco di tempo con Lily e Selene.
"Cosa c'entra Piton, ora?" chiese nervosa Selene.
"Nulla, per fortuna. - dissi sorridendole cercando di farla calmare - Hai studiato per tutto questo tempo, era il tuo sogno diventare Medimaga, ricordi?"
Selene annuì poco convinta.
Mi avvicinai a lei e le sollevai il viso per fare in modo che mi guardasse negli occhi.
"Cosa ti succede? Dov'è la secchiona che ho conosciuto? - Selene sorrise sinceramente mentre cercava di sfuggire dal mio sguardo inquisitorio - Almeno provaci, così non avrai rimpianti."
"Va bene, farò quel maledetto esame. Siete contenti?" disse con le braccia sui fianchi.
"Molto." rispose Remus sorridendo soddisfatto.
"Questo è il modulo di partecipazione dell'esame. - le dissi porgendole il foglio - Compilalo e domani lo porterò io stesso al Ministero. Remus mi ha promesso di aiutarti con lo studio e con Lara."
"Come scusa?! Ma questo è un complotto!"
Selene era vistosamente meravigliata e anche un filino indispettita.
"Scusa, Felpato, da quanto hai tutto questa organizzazione?! E tu? - si rivolse a Remus tradita - Ti allei con lui? E il tuo lavoro?"
"Il mio lavoro può andare al diavolo - rispose Lunastorta - E poi... Ok, sono il tuo migliore amico, ma non scordarti che sono prima un Malandrino!"
Io e Remus ci scambiammo uno sguardo complice, mentre Selene alzava le mani in segno di resa.
 
-
 
Ero al Ministero a sbrigare delle carte, quando un gufo bussò al vetro della finestra dietro di me.  Dopo avergli dato qualche zellino, presi il bigliettino che teneva tra le zampe e lo lessi attentamente. Riconobbi subito la scrittura riccioluta del professor Silente: mi convocava al quartier generale dell'Ordine con estrema urgenza. Cosa era successo?
Fortunatamente il mio turno era finito e non dovetti inventarmi scuse inutili per andare via; qualche minuto dopo ero già al quartier generale, che non era altro che una vecchia casa abbandonata nel bel mezzo della campagna inglese. Proprio quando iniziai a bussare alla porta mi ricordai che non avevo avvisato Selene e Remus che sarei tornato più tardi. Ma fu proprio Selene ad aprirmi la porta con in braccio Lara che, vedendomi di fronte a lei, scoppiò in una risata felice. Un suo sorriso sdentato era in grado di farmi dimenticare di tutto, della guerra e della sofferenza che c'era in quel momento.
"Su, Sirius! Manchi solo tu!" disse Selene, esortandomi ad entrare.
Mentre entravo in casa, la piccola Lara protese le braccia verso di me ed iniziò a lamentarsi e a scalciare.
"Vuoi stare con papà?" dissi io prendendola in braccio con una vocina da idiota.
"Black, piantala. Silente ha qualcosa di importante da dirci." mi riprese Malocchio.
Nella sala non c'era tutto l'Ordine, ma solo i miei amici, Silente e Malocchio.
Selene si sedette accanto ad una angosciata Lily che teneva tra le sue braccia, con una presa estremamente protettiva, il piccolo Harry. James aveva uno sguardo perso nel vuoto, mentre Remus e Peter lo guardavano preoccupati.
Avevo visto James in quello stato solo quando erano morti i suoi genitori. Cosa stava succedendo?
"Allora, cosa è successo? Si può sapere?" dissi quasi urlando, mentre Lara mi tirava una ciocca di capelli quasi per rimproverarmi.
Il professor Silente, che fino a quel momento ci aveva dato le spalle, si girò e mi guardò severamente da sotto i suoi intramontabili occhiali a forma di mezza luna.
"Voldemort sta cercando James e Lily." disse serio, senza alcuna traccia di emozione.
"Cosa?" esclamammo quasi tutti in coro.
"Perchè cosa vuole da James e Lily?" replicai io.
Silente mi guardò ancora una volta duramente ed io mi pentii di aver parlato a sproposito di nuovo.
"Cerca Harry."
"Harry?" chiese Selene stringendo la mano di Lily.
"Sì, proprio così, Selene. Cerca Harry, e non con le migliori delle intenzioni, ovviamente."
"Perchè vuole Harry?" dissi io guardando il mio figlioccio dormire beato e non curante di tutto tra le braccia della sua mamma.
Silente respirò profondamente, si sistemò gli occhiali mentre si sedeva e ci raccontò cosa era successo.
Una sera, qualche giorno prima della nascita di Harry, Silente aveva incontrato ad Hogsmeade una certa Sibilla Cooman, aspirante docente di Divinazione e pro-pro-nipote della veggente Cassandra Cooman. Silente ci tenne a precisare quanto ritenesse inutile Divinazione ai fini dell'educazione e dell'istruzione di uno studente, ma la lontana parentela con la mitica veggente l'aveva incuriosito. Ci confessò che era sul punto di liquidare la Cooman quando successe una cosa imprevedibile.
"I suoi occhi iniziarono a roteare, dalla sua espressione pensai che fosse in una sorta di stato di trance, mi afferrò il braccio e disse:
 
Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore... 
nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese... 
l'Oscuro Signore lo designerà come suo eguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto... 
e l'uno dovrà morire per mano dell'altro, perché nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive... 
il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore nascerà all'estinguersi del settimo mese..."


Un silenzio glaciale piombò in quella stanza. Remus guardava smarrito James e Lily, mentre Peter si guardava i piedi imbarazzato. Moody camminava avanti e indietro con la sua gamba finta e Selene era presa dal suo solito tic alla gamba.
"Ma è solo una profezia di una mezza pazza, non ha nessun senso professore!" esclamai.
"Lo so, Sirius, hai ragione. Ma qualcuno fedele al Signore Oscuro ha sentito in parte questa profezia per poi riferirgliela."
"Chi-chi è stato?" chiese Peter titubante .
"Non è importante."
"Ma secondo quanto detto dalla profezia potrebbe essere anche il figlio dei Paciok. Anche lui potrebbe essere in pericolo." affermò Selene con voce tremante.
"E' proprio questa l'assurdità della profezia: l'Oscuro Signore lo designerà come suo eguale.. Ed ha fatto la sua scelta. Neville è al sicuro."
Lily ormai era in lacrime e cercava di nascondersi tra i suoi capelli rossi, mentre James tremava per la rabbia.
"I Potter vanno protetti, e voi, essendo loro amici fidati, avrete un ruolo importante in questo." aggiunse l'anziano mago.
"L'incanto Fidelius è l'unica soluzione." sentenziò Malocchio con il suo solito tono imperativo.
"Sì, è l'unica soluzione - ammise Silente - Per oggi rimarrete qui, sarete al sicuro. Ma poi dovremo fare come dice Alastor: La spia potrebbe riferire tutto e sarebbe fin troppo facile trovarli."
"Mi offro io come Custode Segreto." dissi sicuro.
"Bene. Per oggi è tutto."

Rimanemmo fino a tardi per fare compagnia a James e Lily. Ma non c'era modo di rassicurarli e tranquillizarli : era impossibile essere sereni in una situazione del genere. Pensai quanto fosse ingiusto e semplicemente da codardi desiderare di uccidere un bambino di pochi mesi; era in questa sua codardia che consisteva la grande potenza del Signore Oscuro?
James era seduto in cucina, di fronte al camino a fumare una sigaretta. Da quando aveva saputo che Lily era incinta aveva smesso di fumare, come me. Ma si sa, il lupo perde il pelo ma non il vizio.
"Vuoi una sigaretta?" mi chiese mentre fissava il fuoco scoppiettante.
"Perchè no?!" dissi io fingendomi disinvolto.
"Sirius io ti ringrazio, ma non devi metterti in pericolo per noi. Ce la possiamo cavare.- disse Ramoso guardandomi negli occhi per la prima volta quella sera - tu hai una figlia ed hai promesso a Selene di sposarla.."
"Tu sei come un fratello per me, non chiedermi di non aiutarti, perchè sai che farò l'esatto contrario."
James si sforzò di sorridere mentre dal suo naso usciva il fumo.
"Grazie, amico mio." disse poi sincero.
"Non devi nemmeno dirlo. Rimarremo uniti come sempre, nella buona e nella cattiva sorte."
"Non siamo sposati dopo che hai detto 'sta stronzata vero?! Perchè fratello sì, ma non ti vorrei mai come marito." scherzò Ramoso fingendosi schifato.
"Guarda che saremmo una bellissima coppia. E poi io sono Sirius Black, ricordi? Il più bello e desiderato della scuola. Non sai che ti perdi, bello." dissi scherzando mentre attorcigliavo una ciocca di capelli attorno al dito.
"Black, hai finito di fare il cretino?" la voce di Selene mi fece raggelare il sangue.
Lily rideva a causa delle cose che avevo appena detto a suo marito ed improvvisamente mi sentii molto meno stupido: ero riuscito a farla ridere.
 
Quando tornammo a casa, la prima cosa che feci fu adagiare nella culla la piccola Lara; Selene camminava nervosamente nel salotto, mentre Remus si massaggiava le tempie.
Mi sedetti sulla mia amata poltrona pensando a ciò che ci aspettava e Selene, al rumore dei piedini scricchiolanti della poltrona, si voltò di scatto.
"E' troppo scontato."
"Cosa?"
"Non ci metteranno nulla a capire che sei tu il custode segreto; verranno qui, ti tortureranno fino alla pazzia o ti uccideranno, se saranno clementi." disse Selene presa dall'ansia.
"Selene ha ragione, posso farlo io. Non ho nessuno, è la scelta più sensata." disse Remus.
Selene guardò minacciosamente il povero Lunastorta che fece un passo indietro, come per togliersi dal suo campo visivo.
"Anche tu sei una scelta scontata."
"Selene, non importa che sia una scelta scontata o meno, l'importante è che sia una persona fidata, ed io morirei pur di proteggere James e Lily." dissi sicuro.
Selene rabbrividì quando pronunciai la parola morirei, i suoi occhi trasudavano preoccupazione; si sedette su una poltrona ed iniziò a torturare i suoi capelli lunghi.
"Allora perchè non io? Non ti fidi di me?" esclamò allargando le braccia.
Remus la guardò, fece spallucce e andò via, capendo che avevamo bisogno di stare soli.
"Non essere stupida. Tu non combatti da mesi, sei fuori allenamento; sarebbe troppo pericoloso."
Mi alzai dalla mia poltrona e mi accovacciai di fronte a Selene per guardarla negli occhi.
"So quello che stai pensando. Sta tranquilla, non succederà nulla. Te lo prometto."
"Non fare promesse che non puoi mantenere, Black." mi disse lei con gli occhi colmi di lacrime.
"Invece posso mantenerle, fidati di me."
"Non si tratta di fidarmi di te, Sirius... Lo sai."
"Lo faccio per Lily e James, per Harry..." cercai di giustificarmi.
"Lo so Sirius, è ammirevole il tuo coraggio. Io farei lo stesso, sono anche i miei amici... Ma non posso non avere paura per te, e non chiedermi di essere forte e coraggiosa. - disse spostandomi e alzandosi in piedi - Il cappello parlante ha sbagliato tutto con me."
"Sei tu che ti sbagli." le dissi baciandole la guancia.
 
Quella notte non chiusi occhio, un po' per il pianto continuo di Lara e un po' per i pensieri che mi frullavano per la testa. Non potevo credere che ciò stava accadendo; non poteva essere vero, non a James, mio compagno di avventure, mio fratello, non a Lily, al mio figlioccio. Avrei fatto qualsiasi cosa per proteggerli: a James dovevo molto. Mi aveva accolto nella sua famiglia, dando quasi per scontato che io sarei andato a stare da lui; mi aveva regalato una nuova vita, una nuova famiglia, dei genitori migliori dei miei, senza chiedere nulla in cambio. Dovevo proteggerlo ora, proprio come i suoi genitori avevano fatto con me.
Ma Selene aveva ragione: sarebbe stato troppo scontato nominarmi Custode Segreto, non ci avrebbero messo niente a scoprirlo: la forte amizia che c'era tra me e James era nota a tutti.
Ma cosa potevo fare? Remus era un'altra scelta scontata, sebbene ci potessimo fidare ciecamente di lui. Di chiedere aiuto a qualcun altro dell'Ordine era fuori discussione: la spia era ancora in circolazione e non avevamo ancora capito chi fosse. Nella mia mente si materializzò un'immagine, quella foto che avevamo fatto l'anno scorso con tutto l'Ordine al completo. Mentalmente focalizzavo la mia attenzione su ogni viso ritratto nella foto, per poi soffermarmi su Peter.
Peter.
Peter sarebbe stata la persona perfetta: era nostro amico fidato e Voldemort non avrebbe mai sospettato di lui; mi dispiaceva pensarlo, ma Peter non era il più abile dei maghi e Voldemort avrebbe pensato che solo degli sciocchi avrebbero potuto nominarlo come Custode Segreto.
Era un'idea stupida, ma geniale!
Al mio fianco Selene dormiva e si muoveva in modo agitato: era sicuramente presa da uno dei suoi numerosi incubi di cui io ero sicuramene uno dei protagonisti. Fui quasi tentato di svegliarla e vantarmi con lei dell'idea geniale che avevo appena avuto: sarebbe stata sicuramente più tranquilla e soprattutto si sarebbe mangiata le mani ed avrebbe detto "Ma certo come non ho potuto pensarci?".
Ma se si fosse sparsa in giro la voce che Peter era il Custode Segreto, tutto sarebbe andato a monte. Dovevo dire una bugia a Selene, una bugia a fin di bene. Una bugia bianca, come diceva Dora.
Tutti avrebbero continuato a  pensare che ero io il Custode Segreto.
Ma allo stesso tempo Peter andava protetto e dovevo trovare un modo per tenerlo sotto controllo.
Le mie palpebre però iniziarono a fare fatica a rimanere aperte e dovetti rimandare le mie decisioni al giorno dopo.
 
-
 
Selene's POV
Erano passati tre mesi da quando Lily, James e Harry vivevano nascosti, protetti dall'Incanto Fidelius di cui Sirius era il Custode Segreto.
In quei tre mesi non c'erano state parecchie novità. Avevo finalmente ottenuto il titolo da Medimago e potevo ufficialmente lavorare al San Mungo. Ma non era ciò che volevo. Stare con Sirius, Lara, Remus; andare a trovare Lily con permessi speciali e vedere Harry e Lara giocare insieme; osservare Sirius scherzare e giocare come sempre con James e vederli ridere come due ragazzini; questo era ciò che desideravo. In un periodo come quello mi sembrava superfluo soddisfare le mie ambizioni da donna emancipata e andare a lavorare.
Casa Brandon-Black era diventata sempre più affollata: al nostro strambo nucleo familiare si era aggiunto anche Peter. Sirius aveva insistito affinchè venisse a stare con noi, diceva che con i suoi amici attorno si sentiva più sicuro e non riuscii a dirgli di no, come sempre. Dopo tutto Peter non dava molto fastidio: se ne stava sempre zitto in un angolino della stanza e dava solo un po' più da fare al povero Elmo in cucina. Ma mi sembrava inquieto; sembrava avesse paura che potesse succedere qualcosa e non si sentiva affatto al sicuro.
 
In un'uggiosa giornata di Novembre, mi trovavo proprio a Godric's Hollows da Lily e James.
Harry e Lara erano nel box colorato e si rubavano a vicenda i pupazzi. A volte si scambiavano sorrisi, altre scoppiavano a piangere perchè uno dei due aveva scagliato un pupazzo contro l'altra.
"Non è proprio come avevo immaginato, ma è bello lo stesso, vero Selene?" disse Lily guardando suo figlio e Lara con occhi sognanti.
"Sì... Ti ricordi quella sera vicino al Tower Bridge?" chiesi io.
"Io dissi che saremmo andati lì con i nostri figli un giorno.."
"Beh, un giorno ci andremo Lils. Facciamo crescere questi marmocchi!"
Gli occhi verdi e pieni di vita di Lily si spensero; si alzò dalla poltrona per raccogliere i pupazzi che Lara e Harry avevano scaraventato fuori dal box.
"Lily, tutto bene?" chiesi, anche se sapevo già la risposta.
"James non ce la fa più, si sente in trappola. - disse Lily guardando suo marito e Sirius nell'altra stanza che ridevano e scherzavano, sotto lo sguardo divertito di Remus e Peter - Ed io ho paura. Ho dei brutti presentimenti."
Due grosse lacrime rigarono le guancia rosee di Lily.
Tutti i miei problemi ora mi sembravano minuscoli in confronto a quelli di Lily e mi reputavo quasi fortunata. Non doveva essere facile trattenere James dal commettere follie, restare chiusi in casa fuori dal mondo e da tutti e vivere con l'ansia ogni giorno.
"Lily, lo so, è una situazione difficile. Ma ce la faremo, vedrai."
 
Il terrore dilagava in tutta l'Inghilterra a causa dell'ascesa di Lord Voldemort e la famiglia che fino ad allora aveva abitato la villa in cui ero cresicuta decisero di lasciare il paese e fuggire il più lontano possibile.
"Sarà difficile riuscire ad affittarla di nuovo." constatò Remus quando apprese la notizia.
"Già, sarebbe come cercare di vendere il ghiaccio agli eschimesi." aggiunse Sirius.
"Okay ragazzi ho capito! - esclamai rassegnata - Eppure è una casa sicura.. in campagna, con tutti gli incantesimi di protezione possibili."
"Non sei mai stata a casa dei miei." pensò a voce alta Felpato.
Doveva essere stato un vero incubo per Sirius quella casa. Invece per me Villa Brandon era la casa in cui ero cresciuta avvolta dall'amore dei miei genitori; dopo tanto tempo ricordarli  non faceva poi così male. Anzi, ricordarli era come medicare delle ferite: all'inizio faceva male ma poi dava sollievo.
"Perchè non ci trasferiamo lì?" azzardai.
"Cosa?" chiesero in coro Remus e Sirius, mentre Peter mangiava una ciambella.
Lara nel frattempo batteva in modo scordinato le mani divertita.
"Lì sarebbe più sicuro, per me, per Lara... e poi potremmo riprendere le vecchie abitudini da Malandrini." dissi sfoggiando uno sguardo eloquente a Felpato e Lunastorta.
Remus si grattò la barba incolta imbarazzato e disse "Come volete voi... Io potrei andare anche a casa dei miei."
"Scordatelo! - intervenne subito Sirius - Per me va bene, ma tu sei sicura Selene?!"
"Sì. Sicurissima."
"Allora si cambia casa, amici!"
 
E così il giorno dopo mandammo il povero Elmo a pulire e a mettere ordine, e dopo qualche giorno eravamo già a villa Brandon.
Lara inizialmente sembrò spaesata e si ambientò lentamente nella grande casa in cui ero cresciuta. La casa era rimasta la stessa: accogliente e luminosa come sempre.
Io e Sirius occupammo la stanza dei miei genitori: Elmo l'aveva messa a posto proprio come l'avevano lasciata loro. Sul comodino di mio padre c'era un libro di letteratura latina, mentre su quello di mia madre un libro di pozioni. Remus occupò la mia vecchia stanza, mentre Peter la stanza che era stata assegnata a Sirius qualche anno prima.
Era bello in un certo senso sentirsi a casa e mi piaceva l'idea che Lara crescesse nella stessa casa in cui ero cresciuta io. Ero stata bene a Londra, ma vivere in quella casa era tutta un'altra cosa: vedere gli alberi, i campi in fiore, poter prendere una boccata d'aria pulita, sentire il rumore dei grilli la sera mentre si poteva godere di una splendida visuale delle stelle che brillavano alte nel cielo scuro. Tutto ciò mi era mancato terribilmente.
 
Una mattina quando mi svegliai, trovai l'altro lato del letto vuoto e anche Lara non c'era nella sua culla. Presa dal panico scesi di corsa le scale, per poi riprendere fiato quando vidi Sirius seduto al pianoforte con Lara sulle sue gambe.
"On the day that you were born the angels got together
And decided to create a dream come true
So they sprinkled moon dust in your hair
Of golden starlight in your eyes of blueeeeee
That is why all the boys in town
Follow you
All arooound
Just like me, they long to be
Close to you"
Sirius sembrava quasi impazzito: cantava a squarciagola accompagnandosi con qualche nota stonata al pianoforte, mentre Lara interferiva divertendosi a premere qualche tasto a caso con le sue manine minuscole.Era una scena bellissima e dovevo assolutamente immortalarla.
"Accio macchina fotografica" dissi agitando la bacchetta.
Presi al volo l'oggetto e fotografai i due Black; Sirius si accorse che li stavo fotografando e decise di mettersi  in posa. Lara però non ne voleva sapere di guardare nella mia direzione e fui costretta a creare una libellula di carta e a farla volare proprio accanto alla mia testa. La piccola guardava la libellula incantata e alternava momenti di stupore a momenti di risate. Era bellissima quando sorrideva e Sirius impazziva. Ed era proprio uno di questi momenti che era in grado di scacciare via dalla mia testa tutti quei brutti pensieri.
Sirius mi venne incontro, mentre Lara rimaneva aggrappata alle sue spalle, e mi abbracciò.
"Vedrai, quando tutto questo sarà finito, ti sposerò e saremo una vera famiglia." mi sussurrò.
"Ma lo siamo già, Felpato."
 

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NdA: Salve miei cari! Lo so, a qualcuno di voi avevo detto che avrei pubblicato ieri. In realtà l'avrei potuto fare, ma avendo due fratelli come Fred e George la mia vita è imprevedibile.
Allora. Forse non sarà stato uno dei miei soliti capitoli pieni di colpi di scena e di eventi, però succede qualcosa di importante, il fatto cruciale e quindi ho preferito concentrarmi sulla questione profezia e non aggiungere altro, se no sarebbe stato un pout-purri senza senso. 
Sirius vi sarà sembrato un tantino stupido alla luce di ciò che accadrà, però è Sirius: lui crede nell'amicizia e si fida ciecamente dei suoi amici. Anche di quel lurido verme di Minus. Tra parentesi: volevo inserirlo nella foto che ho messo all'inizio ma rovinava tutto. :3 (Scusa Timothy Spall)
La canzone che ho fatto cantare a Sirius alla fine l'ho ascoltata la prima volta quando ho visto il film "Padri e Figlie" con Russel Crowe. Dire che ho pianto è dire poco. C'è una scena in cui padre e figlia la cantano insieme ed è tenerissima, davvero. Non ho resistito e l'ho inserita nella mia storia.
Questo è il video nel caso qualcuno volesse vederlo, e vi consiglio caldamente di vedere il film, io lo adoro. 
https://www.youtube.com/watch?v=b88NpWTzGIo

Per quanto riguarda la questione *Medimaga, sono stata a lungo indecisa: secondo voi è corretto come termine o sarebbe meglio Medistrega? LOL *problemiinutilimodeon*
Beh detto ciò passiamo ai ringraziamenti. Grazie a:
Piccolo_Uragano_ che non smetterò mai di ringraziare; la dolcissima _apefrizzola_; e la new entry 18Ginny18; ovviamente ringrazio anche chi in questo momento sta leggendo queste parole. Ribadisco: se ci siete davvero scrivetemi. :)

Mil besos a todos

Vicky.

PS: perdonatemi come sempre per qualche eventuale errore: ho scritto questo capitolo di notte (sono rimasta sveglia per l'intera notte per una visita medica), e la mia condizione era praticamente questa.
 
 Voi mi direte perchè non l'hai controllato? L'ho fatto. Ma sto ancora mezza rimabambita, quindi, ehm scusatemi.
   
 
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