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Autore: Scarcy90    27/03/2009    16 recensioni
Avevo sempre vissuto a Forks. Fin dalla mia nascita quella piccola cittadina era stata la mia casa, anche se una casa vista solo di notte e mai in presenza di esseri umani che potessero vedermi. Come mai? Be’ la velocità con cui tendevo a cambiare aspetto ed età non avrebbe contribuito a non far nascere sospetti negli umani che mi stavano intorno.
Per questo, nonostante avessi sempre vissuto a Forks, quella mattina mi stavo preparando ad affrontare il mio primo giorno di scuola. Sarei stata la nuova arrivata, quella che viene da un posto lontano… Talmente lontano che nessuno si sarebbe realmente messo ad indagare sulle mie origini. Nessuno doveva sapere dove avevo passato i miei lunghi sette anni di vita, e avrei dovuto fingere di non conoscere nessun ragazzo della mia scuola, mentre invece sapevo a memoria i volti e i nomi della maggior parte di loro. Nella mia mente c’era abbastanza spazio per questo e per molto altro.
Ufficialmente sarei stata la dolce figlia del defunto fratello di Edward Cullen: il figlio del dottore e il marito di Isabella Swan, la figlia del capo della polizia.
In realtà invece ero Renesmee Carlie Cullen, detta Nessie, unica figlia di Edward e Bella Cullen.

Questa è la mia seconda Nessie/Jake. Romantica ma anche con una buona dose di mistero e suspence, infatti i nostri due protagonisti insieme alla famiglia Cullen dovranno affrontare una situazione difficile dovuta dall'arrivo di un nemico misterioso che Alice ha visto non troppo chiaramente in una delle sue visioni. Chi sarà questo nemico? I Volturi o qualcuno che i Cullen non hanno mai conosciuto?
Preparatevi a vedere un Jacob diverso da quello di Eclipse e Breaking Dawn, molto più seducente e dolce... Attraente come una calamita...
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Nuovo personaggio, Renesmee Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sunbeam- Capitolo 23




Capitolo 23: Lullaby

 
 Mi svegliai poche ore dopo, il sole non era ancora sorto e nel buio della mia stanza vedevo le ombre degli alberi che si stagliavano troneggianti sulla mia vita.
 Jake era ancora abbracciato a me e russava come il suo solito.
 Se non fossi stata così spaventata dall’idea di perderlo da lì a poche probabilmente lo avrei svegliato in malo modo prendendolo in giro per com’era rumoroso.
 Ma non avevo voglia di farlo, in quel momento per me era di vitale importanza passare con lui quanto più tempo possibile.
 Mi accoccolai meglio tra le sue braccia e rimanendo ad occhi aperti osservai il soffitto scuro sopra di me, cercando nel mio cuore un modo per risolvere quella situazione così spinosa.
 Non avrei mai pensato che Nahuel sarebbe diventato un mostro come suo padre, e tutto perché mi voleva. Aveva rinunciato alla sua libertà, ai suoi principi, e alla famiglia che aveva formato con sua zia Huilen solo perché voleva me.  Più ci pensavo e più mi rendevo conto che il Nahuel di cui aveva parlato Leonard non era lo stesso mezzo vampiro affascinante che aveva salvato me e la mia famiglia sette anni prima. Non poteva essere lui, la vicinanza con Joham doveva averlo cambiato radicalmente.
 Sperai, forse ingenuamente, che ci fosse un modo per uccidere Joham senza dover fare del male anche ai suoi figli, mi sentivo stranamente legata a loro. Ma non ero più una bambina, anzi mentalmente non lo ero mai stata, quindi non ero così sciocca da credere che si sarebbe risolto tutto con un bel lieto fine in cui nessuno moriva.
 Qualcuno sarebbe morto e se non erano Joham e i suoi figli, sarebbe toccato alla mia famiglia e ai licantropi. Dovendo scegliere non c’erano dubbi su chi sperassi sopravvivesse.
 Mio padre aveva cercato di rincuorarmi dicendo che anche se i mezzi vampiri erano molto più forti di loro, i Cullen e i licantropi ce l’avrebbero fatta, ma io non riuscivo ad essere tranquilla. Erano ore ormai che quel senso di pericolo e di perdita attanagliava il mio cuore e finché quella storia non fosse giunta a termine probabilmente non me ne sarei liberata.
 Jacob grugnì mentre sorrideva nel sonno. Forse stava facendo un bel sogno, beato lui che riusciva ad essere così tranquillo.
 Gli accarezzai dolcemente una guancia e mi soffermai a guardare il suo viso perfetto per imprimere nella mia mente la linea dei suoi occhi e della sua bocca, per non dimenticare mai l’effetto che faceva sul mio cuore il semplice guardarlo o sentire il suo odore.
 Sospirai e il mio respiro fece ricadere sulla fronte di Jake una ciocca di quei capelli neri che tanto amavo.
 Non potevo rinunciare a lui. Non sarei più stata in grado di vivere se per caso lo avessi perso. Niente e nessuno avrebbe mai potuto sostituire la sua presenza nella mia vita.
 Proprio in quel momento le mie esigenze umane ebbero la meglio e il mio povero stomaco, che non toccava cibo da diverse ore, mi ricordò che se volevo andare avanti avrei dovuto sfamarmi prima o poi.
 Riluttante all’idea di allontanarmi da Jacob, gli diedi un leggero bacio sulla fronte e mi strinsi di più a lui aspettando più che potevo.
 Il mio stomaco cominciò a brontolare in modo davvero fastidioso e capii di non poter più rimandare.
 Lanciai un’ultima occhiata al licantropo che dormiva sereno come un bambino nel mio letto e mi alzai.
 Prima di andare in cucina feci una veloce deviazione in bagno.
 Guardandomi allo specchio mi venne quasi da piangere. Sapevo che in un momento drammatico come quello disperarsi per il proprio aspetto era da superficiali, ma la mia faccia era davvero orribile. I capelli erano un ammasso informe di ricci e sotto gli occhi avevo le occhiaie, cosa preoccupante dato che difficilmente mi uscivano. Le mie guance erano pallide e sembravano quelle di una persona malata di una patologia mortale.
 Be’, in effetti, non è che avessi un’aspettativa di vita molto lunga: dei super vampiri mi stavano dando la caccia, e se non li avessimo battuti avrei preferito morire piuttosto che seguire Nahuel e quel pazzo di suo padre.
 Perciò mi sentivo sempre peggio ogni secondo che passava.
 Mi diedi una rinfrescata al viso, legai i capelli in una coda e dopo essermi lavata i denti mi diressi in cucina alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti.
 Non avevo voglia di mettermi ad aprire frigo e dispense varie così andai dritta al forno e lo accesi per scaldare le lasagne che mia madre aveva preparato. Dovevo ammettere che non erano il pasto migliore da fare in piena notte, ma avevo talmente tanta fame che il mio stomaco non si sarebbe lamentato, anzi mi avrebbe ringraziata.
 Nell’attesa che le lasagne si scaldassero, gironzolai per la cucina guardandomi intorno distratta.
 Non avevo acceso la luce, i miei occhi non ne avevano bisogno e mi aggiravo come un fantasma nella mia stessa casa.
 Quasi involontariamente ero finita nel salotto dove c’era il mio pianoforte a muro, un regalo di mio padre per i miei due anni (anche allora se ne dimostravo sei).
 Mi sedetti sulla comoda panca e sollevai il coperchio.
 Era da tanto che non mi sedevo a suonare, forse più di un mese e per la prima volta nella mia vita mi resi conto di quanto quei tasti mi fossero mancati, di quanto la melodia che producevano anelasse di uscire fuori ancora una volta, forse l’ultima.
 Sapevo cosa suonare, il mio cuore non avrebbe voluto ascoltare nient’altro.
 Posai delicatamente le mie dita lunghe e sottili, da vera pianista, su quel mare bianco e nero.
 Avevo preso il talento nel suonare il pianoforte da mio padre, lui mi aveva insegnato quello che sapeva ma ero certa che anche senza i suoi insegnamenti sarei riuscita comunque a suonare alla perfezione. Era come se ce l’avessi nel sangue.
 Cominciai lentamente a far scorrere le dita sui tasti, ridando vita per l’ennesima volta all’unica melodia che avessi mai composto, e forse l’unica che in quel momento mi avrebbe potuto donare un po’ di pace.
 Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dalle note.
 Persi qualsiasi percezione di tempo e spazio, mentre davanti ai miei occhi serrati apparvero le immagini dei ricordi a me più chiari, era come essere sotto l’influenza del mio stesso potere.
 Scorrevano lente e ad ogni nuova immagine provavo un incredibile senso di nostalgia. La nostalgia che mi assaliva rivedendo il primo ricordo che avevo di Jake, o il primo Natale passato tutti insieme, o i sorrisi di mia madre e mio padre, o il modo in cui quell’onda mi aveva spinto ad abbracciare Jake, il nostro primo bacio nella radura, la prima notte passata insieme nella grotta, e la nostra prima volta.
 Era tutto radicato nella mia mente, indelebile e impresso, come se fosse stato marchiato a fuoco.
 Ogni ricordo portava con sé emozioni e sensazioni diverse ma tutti, nessuno escluso, per me era stato irripetibile e fondamentale.
 Le dita continuavano a danzare sulla tastiera ed ero completamente assorta in quello che stavo facendo, quando d’un tratto sentii dei passi dietro di me e alla fine un corpo caldo si era seduto dietro di me avvolgendomi in un abbraccio bollente.
 Non smisi di suonare e il mio cuore batteva a ritmo di musica a causa della vicinanza di Jacob. Sarebbero potuti passare secoli ma Jake non avrebbe mai smesso di avere quell’impatto sul mio corpo e sulla mia mente.
 Posò il mento sulla mia spalla e mi cinse la vita con delicatezza. In quel momento sarebbe potuto entrare chiunque, mia madre e mio padre compresi, e io non me ne sarei minimamente resa conto presa com’ero dalla melodia che stavo suonando e dal calore di Jacob.
 -Ti sei svegliato per la musica o per il profumo delle lasagne?- gli chiesi divertita.
 -Secondo te?-
 -Il tuo stomaco è più veloce del tuo udito, probabilmente si sarà messo a brontolare prima che la musica riuscisse ad arrivare al tuo cervello.-
 Lui rise divertito.
 -Hai indovinato- rispose abbassando un po’ la voce e questo la rese ancora più sensuale. –Comunque stai suonando da più di dieci minuti, fortuna che mi sono alzato a spegnere il forno altrimenti avremmo mangiato lasagne bruciate e Bella avrebbe dato fuori di matto.-
 Ascoltavo Jake leggermente sorpresa.
 Mi ero talmente lasciata prendere dalla musica da dimenticarmi completamente delle lasagne.
 -Cos’è questa canzone? Non credo di averla mai sentita…- mormorò lui cominciando a posarmi delicati baci sul collo, e intanto sentivo dei forti brividi attraversarmi l’intera schiena.
 -Non l’hai mai sentita perché l’ho composta io- mormorai con un filo di voce.
 -Davvero?- chiese lui sorpreso. –E quando?-
 Feci un piccolo sorriso.
 -Mio padre mi ha sempre raccontato che quando si era innamorato della mamma la prima cosa che gli era venuta spontanea fare fu quella di scriverle una ninna nanna. Be’ quando ho capito di essere innamorata di te ho sentito che era arrivato anche per me il momento di comporre qualcosa, ed è venuto fuori questo.-
 -In pratica sarebbe la mia ninna nanna?- era parecchio divertito.
 -Jake, tu non hai bisogno di una ninna nanna, ti addormenteresti anche nel bel mezzo di un bombardamento aereo- gli risposi scuotendo la testa.
 -Ma comunque questa canzone è per me, no?-
 Sospirai esasperata.
 -Sì, diciamo pure che l’ho composta per te- ero arrossita, non pensavo che ammettere una cosa del genere fosse tanto imbarazzante.
 -Grazie- disse lui stringendomi un po’ di più. –E’ bellissima.-
 Prima che potessi impedirlo, una lacrima percorse lentamente la mia guancia fino a cadere sulla mano di Jacob che era stretta intorno alla mia vita.
 -Che fai piangi?- mi chiese preoccupato.
 -Jake…- sussurrai con il cuore che mi faceva male, mentre altre lacrime cominciavano a scendere, -tu devi farmi una promessa.-
 -Tutto quello che vuoi- rispose lui in fretta.
 -Non combattere, resta con me per tutta la battaglia- lo dissi tutto d’un fiato per non rischiare che lui mi interrompesse.
 -Assomigli a tua madre molto più di quanto immaginassi- biascicò divertito. –Anche lei aveva chiesto a tuo padre di stare lontano dalla battaglia quando Victoria voleva ucciderla, e alla fine è stata la battaglia ad andare da lui. Scappare non risolverà nulla.-
 -Allora- continuai desiderosa di trovare un modo per non perderlo per sempre, -promettimi che, se capirai di non potercela fare, se ti renderai conto che sono troppo forti per te, correrai da me e poi scapperemo via insieme.-
 -Questo posso promettertelo, ma sei sicura che riuscirai a scappare lasciando tutte le persone che ami dietro di te?-
 Immaginavo che mi avrebbe fatto quella domanda, mi conosceva e sapeva che per me la mia famiglia era tutto ma Jacob… Se fosse morto lui non avrei potuto sopportarlo, sarei morta nello stesso istante.
 -Jake, io ho bisogno di te. Sei come una parte fondamentale del mio corpo e della mia anima, non posso perderti e se per continuare a stare con te dovrò abbandonare la mia famiglia lo farò senza pensarci due volte.-
 Sapevo di poterlo fare, ma sarebbe stato meglio se quelle fossero rimaste solo parole.
 -Va bene, te lo prometto- mi disse stringendomi ancora di più come se temesse che potessi scomparire da un momento all’altro.
 Voltai il viso verso di lui e sorridendogli mormorai un “grazie”.
 Lui mi fissò intensamente negli occhi come se stesse cercando di imprimerli nella sua mente, in modo che non potessero sfuggirli.
 Rimasi spiazzata da quello sguardo: era pieno di consapevolezza e di rassegnazione.
 Fino a quel momento aveva finto che andasse tutto bene, che avremmo vinto quella battaglia con facilità, ma i suoi occhi non potevano mentirmi: anche lui stava provando i miei stessi timori e anche lui aveva il mio stesso terrore dipinto sul volto.
 Si chinò lentamente su di me e mi diede un bacio leggero e pieno di struggente sentimento. Era la prima volta che mi baciava in modo così serio e preoccupato.
 Ruotai il busto nella sua direzione e mettendogli le mani dietro al collo lo attirai a me e lo baciai con un’urgenza e una passione che si potevano tradurre in pura e semplice necessità. Sentivo il bisogno di stare con lui e di averlo vicino, perché dentro di me sentivo che forse quella sarebbe potuta davvero essere l’ultima volta.
 Mi prese in braccio e mi portò velocemente nella mia camera, sul mio letto.
 Ormai la fame era del tutto sparita, o meglio si era tramutata in un altro genere di appetito.
 Ci lasciammo trasportare completamente dai nostri istinti e facemmo l’amore con un trasporto che non credevo di possedere. La paura di perderlo si era completamente impossessata del mio corpo e quello aveva reagito cercando in ogni modo di stare vicino a Jake.
 Fu totalmente diverso dalla nostra prima volta, così piena di dolcezza e di imbarazzo. Questa volta eravamo consapevoli delle nostre azioni, ma eravamo ancora più consapevoli che forse non ci sarebbe stata una prossima volta, quindi le sensazioni erano amplificate da questo nostro desiderio di ricerca dell’altro e bisogno di stare uniti.
 Rimanemmo in quel letto, abbracciati l’uno all’altra per un tempo interminabile, tanto che alla fine era diventato giorno.
 Più i secondi passavano e più l’ansia mi avvolgeva. Mancava poco, troppo poco a quella maledetta battaglia ed io non volevo separarmi da Jake.
 Lui sospirò al mio fianco e si mise a sedere.
 -Stanno venendo a chiamarci- disse con voce atona. –E’ meglio se ci rivestiamo.-
 Guardai la sua schiena mentre se ne stava immobile nell’attesa che io dicessi qualcosa o che magari protestassi perché dovevamo già andare via, ma io non feci niente di tutto ciò.
 Mi misi a sedere e posando la fronte sulla sua schiena bollente sussurrai:
 -Ricorda la promessa che mi hai fatto.-
 Lo sentii trattenere il fiato alle mie parole.
 Gli lasciai un piccolo bacio sulla schiena e mi alzai andando in bagno a fare una doccia veloce, non era il caso di presentarmi davanti ai miei genitori in quelle condizioni.
 Sotto il getto della doccia calda, ma mai quanto il corpo di Jake, mi lasciai nuovamente andare alle lacrime, contenta che Jacob non potesse vedermi.
 Tornai in camera e lo vidi seduto sul letto con la testa poggiata sulle mani in un gesto di stanchezza.
 Mi avvicinai a lui e posando le mie mani sulle sue dissi con voce divertita:
 -Pensavo non vedessi l’ora di prendere a calci qualche vampiro.-
 Lo vidi sorridere e questo mi riempì il cuore di gioia.
 -Non sono preoccupato, ma sfinito. Stanotte sei stata una furia…- alzò lo sguardo e mi fece l’occhiolino con occhi beffardi.
 Spalancai gli occhi imbarazzata e sentii il sangue arrivarmi alle guance colorandole di un rosso acceso.
 Jake mi fissò divertito e mi fece la linguaccia.
 -Idiota!- esclamai dandogli dei pugni sul petto e costringendolo a stendersi sul letto. Mi ritrovai sopra di lui e guardandoci negli occhi cominciammo a ridere come due pazzi.
 Quando la risata si esaurì mi resi conto di quanto fossimo vicini, e di quando l’asciugamano in cui ero avvolta fosse sottile stando così vicino al corpo di Jake.
 Senza pensarci più di tanto avvicinai il mio viso al suo e lo baciai. Lui posò una mano sulla mia guancia per attirarmi ancora più verso di lui e il bacio divenne più profondo e deciso.
 -Ti conviene rivestirti- disse poi con voce roca quando ci separammo. –Hanno mandato Richard a chiamarci, ed è piuttosto vicino. Non mi piace l’idea che ti trovi così…-
 Lanciò un’occhiata veloce al mio corpo.
 -Anche perché se non ti rivesti entro dieci secondi non risponderò più delle mie azioni, e il tuo amico Richard ci troverà in atteggiamenti non proprio religiosi.-
 Gli diedi un altro pugno sul petto divertita, e mi alzai aprendo l’armadio e indossando le prime cose che mi capitarono a tiro.
 Proprio quando chiusi la zip dei jeans, qualcuno bussò alla porta.
 -Entra Richard- dissi mentre lo sguardo di Jake si fece d’un tratto minaccioso.
 -Non fare il cretino- lo ammonii in un sussurro. Ci mancava solo che quei due si mettessero a discutere.
 Richard entrò nella mia camera e ci salutò con un sorriso.
 -Ciao, Richard- ricambiai il sorriso.
 -Edward mi ha chiesto di venirvi a chiamare- disse poggiandosi allo stipite della porta con le braccia incrociate. –Sembra che il clan di Denali sia quasi arrivato, hanno risposto subito alla chiamata di Carlisle. Quindi spiegheranno il piano sia a loro che a voi.-
 -Bene- Jacob si alzò in piedi e mi prese in braccio.
 -Jake!- esclamai. –Posso correre con le mie gambe.-
 -Ti ho già detto che non sei abbastanza veloce- rispose lui come se stesse parlando ad una bambina capricciosa. –Non abbiamo neanche un secondo da perdere e tu resteresti di sicuro indietro.-
 Sbuffai contrariata e lui mi diede un leggero bacio sulla fronte e mi sorrise per addolcirmi un po’. Come al solito le sue tattiche avevano sempre un esito positivo. Accidenti a lui e ai miei ormoni che non riuscivano a resistergli!
 Richard ci guardava sorridendo. Non sapevo se si stesse divertendo davvero oppure se stesse semplicemente cercando di celare i suoi veri sentimenti.
 Partimmo alla volta della villa del nonno.
 Jake e Richard correvano alla stessa velocità, e dovevo ammettere che probabilmente io non sarei sul serio riuscita a star loro dietro.
 Il fatto di essere solo una mezza vampira non mi era mai pesato tanto come in quelle ultime ore.
 Mentre ci avvicinavamo alla casa sentii delle scie famigliari. Il clan di Denali era arrivato.
 Davanti alla casa Jake mi lasciò finalmente tornare a camminare e appena messo piede a terra corsi verso la porta.
 Era da tanto che non vedevo i miei amici, o quasi parenti, di Denali e non vedevo l’ora di riabbracciarli, anche se la situazione non era delle migliori.
 Appena aperta la porta li vidi tutti in piedi nella grande sala a parlare con il nonno e la nonna.
 Individuai subito il mio obbiettivo primario.
 -Garrett!- esclamai correndo nella sua direzione e gettandomi su di lui per abbracciarlo.
 Con Garrett c’era sempre stato un rapporto speciale era come una specie di zio simpatico.
 -Piccolina- rispose lui ricambiando l’abbraccio. –E’ da un po’ che non ci vediamo, sei diventata grande ormai…-
 -Già- dissi sorridendo e staccandomi da lui per guardarlo in faccia. Sempre il solito affascinante e misterioso Garrett.
 -Ho saputo che adesso sei la compagna di uno di quei cagnolini, spero non ti attacchi le pulci- sorrise divertito.
 Sentii un ringhio sommesso partire da Jake, ma non ci feci caso. A Garrett piaceva scherzare e sapevo che per lui se io ero felice allora non c’era niente di sbagliato in quello che facevo.
 -Tranquillo, lo costringo a lavarsi spesso il pelo… E tu come stai andando con l’astinenza da sangue umano?-
 Garrett si era unito alla nostra filosofia vegetariana solo da pochi anni quindi non era semplice per lui vivere senza poter più bere il sangue di esseri umani.
 -Sta andando alla grande- rispose Kate prendendolo sotto braccio. –Ormai le sue crisi isteriche si sono ridotte a due o tre all’anno.-
 -Casualmente corrispondono a Natale e San Valentino perché non so mai cosa regalarti, tesoro. Ogni volta rischio di beccarmi una scossa mortale se non trovo il regalo giusto.-
 -Oh, non sono così esigente- mormorò lei risentita.
 -Come no…- sussurrò lui esasperato.
 Eleazar e Carmen erano sempre li stessi, non erano cambiati neanche di una virgola. Non avrei mai potuto dimenticare come Carmen fosse stata la prima a credere nella mia natura di mezza vampira, e come mi avesse voluto subito bene.
 Mi avvicinai a lei e l’abbracciai con dolcezza mentre lei mi sussurrava:
 -Ciao, bambina mia.-
 -E’ bello rivederti Carmen- le dissi guardandola in quegli occhi così comprensivi.
 -Leonard ce l’hanno già presentato- intervenne ad un tratto Tanya, che era bella come sempre, avvicinandosi a Richard. –Quindi questo schianto deve essere il Cullen di cui ignoravamo l’esistenza. Richard, giusto? Il fratellino di Carlisle…-
 Lui sbatté le palpebre un paio di volte sorpreso, evidentemente non era abituato a sentirsi chiamare “schianto”.
 -Sì, sono io- rispose con un sorriso quando riuscì a riprendersi dalla sorpresa del momento. –E a giudicare dalla tua immensa bellezza tu devi essere Tanya, Nessie mi aveva detto che eri splendida ma non avrei mai immaginato fino a questo punto.-
 Tanya rimase piuttosto basita da quella risposta.
 Sorrisi divertita. Richard non era il tipo da lasciarsi mettere in imbarazzo senza ripagare con la stessa moneta, e dovevo ammettere che ci era riuscito alla grande, non avevo mai visto Tanya così stupita per un complimento.
 Scosse la testa per riuscire a tornare a ragionare e sorrise.
 -Voi Cullen siete davvero una famiglia di adulatori- disse abbassando lo sguardo.
 Che ne avesse l’intenzione o no, Richard aveva appena fatto colpo su Tanya. Si era sciolta come neve al sole, vittima di un colpo di fulmine in piena regola.
 Probabilmente Richard ci aveva preso gusto nel vederla così perché aggiunse prendendole una mano e baciandola:
 -Noi Cullen saremmo pure degli adulatori, ma quanto c’è qualcosa di così splendido da adulare il compito ci risulta molto più gradito.-
 E a quel punto ero certa che Tanya fosse cotta. Come si poteva resistere ad uno sguardo come quello che Richard le aveva lanciato in quel momento.
 Dovevo ammettere che si era ripreso in fretta dalla delusione di non poter avere me, ma non potevo biasimarlo. Dopotutto Tanya era una vampira splendida.
 -Ho la sensazione che il nostro clan presto avrà un vero Cullen tra le sue schiere- sussurrò Garrett a Kate, e lei sorrise contenta.
 -Grazie a tutti voi per essere venuti qui- era stato nonno Carlisle a parlare. Ci voltammo verso di lui. –Adesso Edward vi esporrà il piano che abbiamo progettato per sconfiggere questa nuova minaccia che incombe sulle nostre vite.-
 Mio padre si fece avanti con lo sguardo più serio che gli avessi mai visto.
 -I vampiri che stanno per arrivare- disse rivolto al clan di Denali. –Non sono semplici vampiri. I loro sensi sono molto più sviluppati, per non parlare della loro forza e della loro velocità. Sono più potenti dei neonati e molto esperti nella lotta. Perciò se deciderete di abbandonare la battaglia lo capiremo…-
 -Non dire stupidaggini, Edward- disse Tanya con sguardo serio. –Voi siete la nostra famiglia, e Nessie è importante per noi almeno quanto lo è per voi. Non vi lasceremo affrontare tutto questa situazione da soli.-
 Guardai Tanya con una gratitudine immensa mentre lasciavo che Carmen mi abbracciasse ancora e mi abbandonai tra le sue braccia conosciute e tanto simili a quelle della mamma.
 -Vi ringrazio- disse mia madre mettendosi al fianco di mio padre.
 -Non ci devi ringraziare, Bella- intervenne Kate. –Lo facciamo perché è giusto che sia così, e non abbiamo paura di combattere.-
 -Mi piaci un sacco quando fai la dura- le sussurrò Garrett divertito.
 -Esponici pure il vostro piano, Edward- disse Eleazar con un sorriso di incoraggiamento.
 -Ne abbiamo parlato tra di noi- cominciò mio padre, -e siamo giunti alla conclusione che l’unico modo per poterli battere è attirarli su al campo da baseball e poi attaccarli di sorpresa cercando di morderne quanti più possibile in quel primo momento.-
 -E sarà sufficiente morderli?- chiese Carmen confusa.
 -Questi vampiri possono essere sconfitti soltanto se il loro organismo entra in contatto con un veleno a loro estraneo, quindi basta che uno di noi li morda. Ma essendo loro molto più agili e veloci di noi, credo che non sarà un’impresa così semplice.-
 -Come conti di attirarli proprio in quel posto?- la domanda di Eleazar mi aveva tolto le parole di bocca, anch’io me lo stavo chiedendo.
 -E’ semplice. Loro vogliono Nessie, perciò faremo in modo che quel posto sia saturo del suo odore. In questo modo non sarà difficile attirarli in trappola.-
 -E Nessie nel frattempo dove starà?- chiese Jacob preoccupato.
 -La porterai con te a La Push, Jacob. Tu e Richard dovrete tenerla sempre d’occhio.-
 Jacob stava per ribattere, ma si bloccò. Di certo stava per protestare sul fatto che non potesse prendere parte alla battaglia per stare con me. Sinceramente io non avrei potuto chiedere di meglio, forse mio padre aveva capito che temevo per la vita di Jake e aveva scelto apposta di tenerlo lontano dall’azione.
 -Ma i vampiri non potrebbero seguire la scia di Nessie fino a La Push?-
 -No. Dopo che Nessie avrà lasciato il suo odore al campo di baseball, interverrà Leonard con il suo potere. Modificherà l’odore di Nessie, trasformandolo in quello di un licantropo così i vampiri ne saranno disgustati e non lo seguiranno.-
 Come piano era perfetto, non c’era che dire. Ed esattamente come avevo immaginato, il mio compito si riduceva a farmi una passeggiatina nel campo di baseball e poi a starmene rintanata a La Push.
 -Jake- disse poi mia madre avvicinandosi a noi. –Trova un posto per nasconderla, un luogo che neanche noi conosciamo in modo che se i vampiri avessero dei poteri come quello di Edward noi non daremmo loro modo di trovarvi. Ti prego, prenditi cura di Nessie…-
 -Mamma…- mormorai con le lacrime agli occhi. Eravamo arrivati al momento degli addii e non me ne ero neanche resa conto.
 Lei mi strinse forte tra le sue braccia e mi accarezzò i capelli con dolcezza.
 In quel momento la melodia che avevo composto per Jake risuonava nella mia mente come il sottofondo perfetto per un finale drammatico.
 Non potevo permetterlo, non volevo permetterlo.
 Strinsi mia madre con tutta l’intenzione di non lasciarla andare, ma fu lei a interrompere l’abbraccio sorridendomi.
 -Abbiamo superato tante difficoltà, piccola mia- disse con voce serena. –Vedrai che tra poche ore potremmo tornare a stare tutti insieme e metteremo questa storia nel dimenticatoio insieme a tutte le altre cose brutte che ci sono successe.-  Annuii mentre le lacrime continuavano a rigarmi il viso.
 Ad uno ad uno tutti i miei cari mi salutarono. Lo zio Emmett mi sorrise come al suo solito facendomi venire voglia di prenderlo a schiaffi, ma gli volevo un mondo di bene comunque. Lo zio Jasper mi abbracciò velocemente timido e impacciato, mentre la zia Rose e la zia Alice sembravano non volermi lasciare andare e mi abbracciavano quasi stritolandomi. Nonna Esme mi diede un bacio sulla fronte, e nonno Carlisle mi abbracciò con tenerezza.
 -Andate adesso, non manca molto al loro arrivo- disse mio padre con voce seria.
 Lo guardai. Rividi in lui, nel suo viso e nel suo sguardo, molto di me stessa. Gli somigliavo molto più di quanto avessi mai pensato e vederlo così preoccupato per me mi fece sentire tremendamente colpevole.
 Lui mi sorrise per rincuorarmi e a quel punto non potei farne a meno: lo raggiunsi velocemente e mi aggrappai a lui abbracciandolo con tutte le mie forze.
 “Papà, non mi lasciate. Per favore” pensai il più intensamente possibile, piangendo tutte le lacrime che avevo in corpo.
 Mi accarezzò la testa per farmi calmare e sussurrò.
 -Ci rivedremo presto, bambina mia.-
 Poi fece un cenno a Jacob e sentii due braccia forti strapparmi dal corpo di mio padre.
 Vidi mio padre allontanarsi e tutti gli altri diventare sempre più piccoli. La casa cominciò a scomparire tra gli alberi, mentre sentivo che Richard era al nostro fianco.
 Mi voltai a guardare Jake e incontrando i suoi occhi sentii un altro moto d’angoscia prendere possesso del mio cuore. Mi ritrovai a piangere sulla sua spalla, mentre a grande velocità ci dirigevamo verso il campo da baseball.







***L'Autrice***
 Ci credete che appena ho finito di scrivere questo capitolo sono scoppiata a piangere. Non era mia intenzione farlo uscire così triste e malinconico, ma sono tremendamente soddisfatta di quello che ho scritto oggi... E' la prima volta che mi emoziono così rileggendo qualcosa che ho scritto io...
 Anticipazioni: C'è solo una parola da dire: BATTAGLIA! ^^

 Ah, e comunque il personaggio di Richard nella mia storia ha sempre avuto oltre che il ruolo di fratello di Carlisle anche quello di diventare il compagno di Tanya. Alla fine di Breking Dawn lei era l'unica di Denali ad essere rimasta sola e quindi mi è venuto spontaneo trovare qualcuno anche per lei, e visto che ci aveva provato con Edward, chi meglio di un Cullen sarebbe andato bene per farle perdere la testa? ^^

 90 giorni alla maturità...

 Ringraziamenti:
 Trilli Call: Io Nahuel non è che lo odio, però in questo caso mi sembrava il cattivo perfetto... Eh, sì Richard è il fratellino di Carlisle, un'altra delle mie idee premeditate...^^ Grazie mille per la recensione... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTB!
 Maka_Envy: Veramente i pretendenti sono cinque se ci mettiamo anche il capitano della squadra di pallanuoto del primo capitolo e il povero Jason del campeggio, anche se loro non fanno testo più di tanto...^^ Diciamo che Richard sarebbe un prozio di Nessie, ma ormai è inutile stare lì a guardare le parentele perchè tanto Richard finirà con Tanya...XD. Grazie mille per la rcensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTB!
 Fede_Wanderer: Sono contenta che questa storia ti ricordi lo sviluppo di quelle della Meyer, in effetti è stata una mia scelta quella di seguire il "tutti vivono tranquilli fino a un certo punto e poi si scatena l'inferno"... ^^ La mia mente geniale ringrazie per il complimento...XD. Bella la storia di Nessie vista come uno Stato da conquistare non ci avevo pensato... Mi sono sbellicata dalle risate leggendola...^^ Ovviamente non mi sbilancio riguardo a Nahuel, vedrai al tuo ritorno...^^ Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 ranzie74: Tranquilla, sono una che va d'accordo solo con i lietofine, quindi non c'è da temere. Al massimo ci sarà qualche ferito grave... Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTB!
 AngelOfLove: Sono felice che ti facccia piacere commentare la mia storia...^^ Non puoi neanche immaginare che giri mentali per inventarmi tutta questa situazione, la trama sarà cambiata come minimo cinque volte nel corso della stesura dall'inzio fino ad ora, ma credo che come sta procedendo adesso sia la migliore che potessi scrivere...XD. Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTB!
 francy79: Scusami per la velocità, ma sto cercando di terminare questa storia il più presto possibile perchè poi devo dedicare tutte le mie forze ad un'originale che ho in cantiere da diversi mesi e che da quando ho cominciato a scrivere Sunbeam, ho trascurato un pochino (praticamente sono 2 mesi che sono ferma al nono capitolo e agiungo solo un rigo ogni tanto...^^). Sono felice che alla fine la scelta di Leonardo Da Vinci ti abbia convinto, ho scelto proprio lui giusto perchè mi aveva sempre affascinata come personaggio, con tutti quei misteri riguardo la sua personalità... e così mi sono detta "se era così misterioso forse aveva qualcosa da nascondere, e perchè quel qualcosa non poteva essere la sua trasformazione in vampiro?". Richard fratello di Carlisle, come quella di Leonard, è un'idea che ho avuto fin dall'inizio di questa storia, solo che non è stato semplice inventarsi tutta la storia che c'era dietro... Ma sono piuttosto soddisfatta del risultato...^^ Ormai stiamo andando verso la fine. Non so di preciso quanti capitoli manchino, forse tre... Dipende da quanto spazio occuperà quello che mi rimane da dire... Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTB!
 PrettyFairy: Fai bene a fare il conto alla rovescia, mancano più o meno tre capitoli alla fine...^^ Ci hai azzeccato, la lunghezza in parole è quasi quella di Twilight, non me ne mancano tantissime per eguagliarlo... Sono contenta che la storia di Richard ti sia piaciuta, e mi fa piacere che sei rimasta di stucco leggendo che era il fratello di Carlisle, non avrei potuto chiedere di meglio...^^ In effetti Joham è stato decisivo per far diventare Nahuel così diciamo intraprendente... Sono davvero felice che questo capitolo ti sia piaciuto così tanto... Grazie per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTTB!
 May88: Sono contenta che tutto il capitolo precedente ti sia piaciuto così tanto. Confesso che non è stato per niente semplice scriverlo (veramente nessuno di questi ultimi capitoli, nonostante la mia velocità nell'aggiornare posso dire il contrario, è stato semplice da scrivere perchè la storia si sta complicando sempre di più...). Quindi sono proprio felice che i miei sforzi siano ricambiati da recensioni come la tua. Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 Padfoot_07: Certo che tu con le esclamazioni ti dai da fare, eh? XD. Be' mi fa piacere di riuscire ogni volta a sconvolgerti così tanto...^^ Ebbene sì, tutta la storia di Richard e Leonard sono state premeditate fin dal principio... Mi hai scoperta. Confesso la mia colpevolezza, vostro onore...XD. Sono contenta che tu non sia riuscita a sospettare niente, perchè questo mi fa capire di aver raggiunto il mio scopo di sorprendere tutti fino infondo...^^ Grazie mille per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 eulalia_17: Calmati ti prego, ho il lieto fine nel sangue quindi non accadrà nulla di troppo brutto, te lo prometto...^^ Ci manca solo che una delle mie lettrici si preoccupi così tanto...^^ Ho visto che hai recensito Romeo and Juliet, ogni volta che vedo quella storia mi viena da piangere, non che l'abbia abbandonata però ho avuto una crisi ispirativa riguardo quella fanfiction e non sto riuscendo a continuarla. Prometto che appena sarà più libera da esami e studio mi metterò e cercherò di continuarla... Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!
 Cristie: Grazie mille per la recensione e per i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!
 
  
Ringrazio i 121 che hanno messo questa storia tra le preferite e un grazie enorme anche a chi ha solo letto.

 Ciao Kiss a tutti!!!
 
 Francesca







   
 
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