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Autore: FrancyLarry    07/03/2016    1 recensioni
Louis William Tomlinson è un ragazzo un po fuori dalle righe.
In seguito ad una bravata si ritrova a dover partecipare al Camp Band scolastico che si svolere nel periodo estivo, per evitare la bocciatura dell'ultimo anno.
Il ragazzo si reca al Camp di mala voglia e con nessuna intenzione di collaborare e lavorare con i ragazzi della banda. Rimane però affascinato da capitano della banda, un ragazzo solare dagli occhi verdi di nome Harry. Nei due mesi di permanenza nel camp Louis non potrà fare almeno di stringere rapporti di amicizia con alcuni ragazzi che fanno parte dalla banda della sua scuola. Harry inoltre aiuterà Louis riportare in vita una sua vecchia passione, la musica...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Riacquisto lentamente sensi, gli uccelli hanno già iniziato il loro canto mattutino. Apro gli occhi, Harry è avvinghiato intorno al mio corpo, come una pianta rampicante sempreverde, come un'edera intorno al suo vaso. Il suo braccio è sulla mia vita ed una delle sue gambe si è insinua elegante tra le mie. Il suo profumo è così dolce e così pungente, il suo odore di vaniglia, misto leggermente all'odore del sesso arriva leggiadro ad inebriare le mie narici. Gli accarezzo piano i capelli, sono sempre così morbidi e lucenti che ricordano la seta. Si muove e scosta leggermente il suo viso più lontano da me, permettendomi così di poterlo ammirare meglio. I suoi lineamenti sono perfetti, decisi ma dolci al tempo stesso; potrebbe essere stato scolpito da uno scultore di angeli. In questo momento sembra così indifeso, così bello, come una creatura mandata dal cielo. Stare accanto ad Harry è  semplice, è vero a tal punto che mi terrorizza. Se mi fossi trovato in questa situazione, con qualcun altro sarei scappato via a gambe levate, come peraltro mi è capitato di fare più di una volta; ma qui, con lui, in questo momento, mi sento così bene da sentirmi fortunato. Forse è davvero un angelo; ultimamente mi piace pensare che sia il mio angelo, mandatemi dal cielo come un regalo divino, un regalo che non merito, ma che forse dopo una riunione di angeli mi è stato mandato. 
Improvvisamente si muove i suoi occhi assonnati incontrano i miei. Sbatte le palpebre un paio di volte mentre si sveglia. 
Un mugolio lamentoso esce dalla sua bocca; gli sorrido sussurrandogli un dolce "Buongiorno".
Stringe la mano intorno alla mia vita e porta la sua testa sul mio petto; strofina il viso contro uno dei miei capezzoli mugolando questa volta in tono di apprezzamento. La sua mano lascia la presa della mia vita scivolando lungo la mia coscia e, dei brividi percorrono la mia schiena. Lascia vagare la mano sulla coscia senza però toccare la sua parte interna. Alza la sua testa del mio petto ed incrocia nuovamente miei occhi, il suo sguardo ora non mi appare più assonnato ma luccica di malizia. China nuovamente la testa e schiude la bocca su uno dei miei capezzoli lasciando scivolare fuori la lingua per poterci giocare. Porto le mani dietro la testa per godermi appieno ogni sensazione. 
"Buongiorno a te" sussurra poi come per rispondere al mio buongiorno di diversi minuti fa. Improvvisamente la sua mano raggiunge il mio interno coscia in una mossa rapida è ora sul mio membro. 
"E buongiorno anche a te..." dice con voce incredibilmente soffice ma perversa al tempo stesso. 
A questo punto la mia intera epidermide è attraversata da un brivido che da vita alla cosiddetta pelle d'oca. Sospiro intensamente mentre Harry si tria su posizionandosi esattamente a cavalcioni su di me. China il capo lasciando che i suoi capelli ricavano su di noi, soffio leggermente per scostarne qualcuno che mi stava solleticando il viso. Lui sorride e le sue fossette viste da questa posizione sembrano ancora più meravigliosamente profonde, è irrefrenabile la mia voglia di accarezzarti il viso lasciando scivolare un dito all'interno di una quelle meravigliose rientranze, così lo faccio. Harry lascia che lo accarezzi ed improvvisamente inizia a strusciarsi contro la mia mano come un gattino che fa le fusa, gli sorrido e porto la mano dietro la sua nuca spingendo così il suo viso contro il mio, in modo che le nostre bocche possano finalmente incontrarsi. Le nostre labbra si mordono l'una sull'altra in una danza di piccoli morsetti, ma le nostre lingue non si intrecciano; è come un gioco, un gioco di labbra contro labbra. Quando si stacca, i suoi capelli continuano a ricadere come un velo su di noi solleticandomi il viso, stringo gli occhi e scuoto il capo in segno di disapprovazione, ma ancora una volta lo sento sorridere. Muove la testa di proposito lasciando che le punte dei suoi capelli solletichino maggiormente il mio viso. 
"Cos'è... hai voglia giocare Harold?" Gli domando prima di invertire in una rapida mossa le nostre posizioni.
Sono io adesso ad essere su di lui, gli afferro le mani e gliele blocco ai lati della testa, le sue labbra si curvano in un leggero sorriso che è però estremamente sensuale. Gli poso un bacio casto sulle labbra e scivolo giù a stuzzicare prima il suo orecchio e poi il suo collo. Mi muovo su di lui ed in un movimento più brusco sfioro la sua erezione con la mia, un gemito basso attraversa la sua gola; cazzo è così sexy...
"Beh ora posso dire anch'io buongiorno anche a te..." dico ironicamente ammiccando ed imitando il suo tono malizioso di poco prima.  Ridacchia e spinge il suo bacino contro il mio corpo. 
"Hey, fermo ogni cosa a suo tempo..." sogghigno in risposta. 
"Perché, pensi di avere tutto il giorno Loueh? Non ho controllato ancora che ore sono, ma dalla finestra vedo chiara la luce del giorno, gli uccellini cantano e se la sveglia non è ancora suonata lo farà di qui a breve..." 
Sbuffo mentre parla, è sempre così polemico... 
"E non sbuffare, perché se vuoi concludere qualcosa qui, rimediando a questa situazione... Beh devi darti una mossa, mia madre si sveglierà sicuramente tra poco." conclude serio. 
"Sei noioso..." brontolo lasciando scivolare una mano tra le sue gambe, posiziono le dita contro la sua apertura "Ma sei anche pronto..." sussurro poi contro il suo orecchio. 
"Nel cassetto a sinistra, come ieri sera." dice a fiato corto portandosi il labbro inferiore tra i denti. 
"Mmh..." mi allungo per aprire il cassetto e prendere come ordiamoti un preservativo. Straccio la bustina e rotolo il cappuccio sul mio membro, mi chino a baciarlo e quanta volta il nostro bacio non è affatto casto, ad incrociarsi non sono più solo le labbra ma anche le lingue, è un bacio e pullula di passione. Non mi importa se non ci siamo lavati ancora i denti, non mi importa se abbiamo poco tempo, non mi importa di nulla è un desiderio, un desiderio puro e semplice quello che ora mi scorre nelle vene. Harry allarga maggiormente le gambe dandomi pieno accesso alla sua apertura, tiro su la schiena e mi infilo piano dentro di lui. Emette un verso gutturale così basso e sexy che mi mette i brividi; circonda la mia vita con le caviglie, e con i talloni che fanno pressione sulla parte bassa della mia schiena mi spinge maggiormente contro il suo corpo e di conseguenza dentro di lui.  
Passano pochi istanti prima che una luce proveniente dal corridoio possa attraversare la soglia della porta facendo di colpo paralizzare entrambi. 
"Cazzo..." brontola lui in uno sbuffo. Resto immobile, ancora dentro di lui, incapace di muovermi, completamente paralizzato, gli occhi fuori dalle orbite. 
"E' mia madre..." sussurra stringendo gli occhi a fessura  "Shhh..." Sembra aguzzare le orecchie. Il silenzio che ci circonda è ansioso, il mio respiro è pesante e sono ancora immobile dentro di lui. Il rumore di una porta che si chiude mi fa sbalzare e la mia schiena si contrae dando vita ad una spinta involontaria; Harry emette un gemito roco che però trattiene in gola "Merda..." sogghigna guardandomi grave. 
"M-Mi dispiace..." sussurro con voce tremante. 
Tiene ancora gli occhi chiusi a fessura, è una situazione surreale, non so cosa fare...
"Okay, è andata in bagno...ci metterà un po'..." annuncia tirando un respiro di sollievo. 
Lo guardo e sto per scostarmi da suo corpo ma le sue caviglie premono ancora contro la mia schiena. "Io non ho finito...e neanche tu..." brontola serio. 
"Ma Harold.." mormoro atteggiando la testa. 
"Se ti sbrighi, finiamo e te ne torni nel tuo letto okay?" dice serio. Sembra così pacato e controllato.. Ma cazzo! Abbiamo appena rischiato che sua madre ci beccasse e lui è tutto è tranquillo? 
"Oh Loueh ti prego, mi stai facendo soffrire tantissimo..." dice in un lamento mentre si contorce per spingere i suoi fianchi contro i miei. 
"Scusa ma...” spinge ancora il suo bacino contro il mio “Merda Harry..." mi lamento. Non ci riesco è più forte di me sono in completo panico. 
"Io.. ti sento sempre duro..." sussurra malizioso pizzicandomi con una mano un capezzolo. Lo guardo rigido scuotendo la testa. 
"Dai è eccitante non trovi?" domanda ridendo. La sua risata è così bassa, così sexy. 
Mi porto il labbro tra i denti e deciso mi spingo rude dentro di lui, una due, tre, quatto volte. 
"Ahh!" esclama in un urlo che riesco però a soffocare serrandogli la bocca con un bacio. 
"Shhh...zitto!" soffio contro le sue labbra. Sorride e geme mentre porta dietro la testa. 
Aveva ragione, è eccitante! Questa pressione che ho addosso, quest'ansia di dovermi sbrigare è assolutamente eccitante.  Mi muovo dando spinte secche e decise, la sua testa è completante rivolta all'indietro e la sua schiena ricurva. Mentre mi spingo dentro di lui lascio dei baci umidi contro il suo collo. Lo sento poi venire contro il mio petto e contro il suo, porto anch'io dietro la testa e dopo un altra spinta decisa mi lascio andare. 
Mi ritrovo schiacciato e senza fiato contro il suo petto. 
"Wow..." bisbiglia. 
"Già..." sussurro in risposta. 
"Cazzo, è stato..."
"Già..." sussurro ancora. 
Il rumore di una porta che si apre lo fa sbalzare, si tira poi improvvisamente su e mi scosta dal suo corpo. "Recupera le tue cose e fila le tuo letto, sbrigati..." dice agitato. 
"Cazzo..." mormoro tirandomi su. Mi alzo e srotolo il preservativo ancora avvolto sul mio membro, lo lancio le cestino sotto la scrivania, recupero i miei vesti e me li infilo velocemente deridendomi verso il mio letto. 

"Ragazzi..." urla Anne, è ancora nel corridoio ma un ombra ora non lascia più trapelare la luce dalla soglia della porta. Con il cuore in gola mi infilo nel letto e tiro su il lenzuolo fino a coprimi la testa. Stringo gli occhi e cerco di regolare il respiro. La porta di apre e dei passi invadono la stanza. Tengo gli occhi stretti, il lenzuolo mi compre interamente, il rumore della finestra e la luce che invade a pieno la stanza mi fa capire che Anne si è diretta ad apre la finestra per svegliaci. Tipico di tutte le mamme, svegliare i propri figli con la luce del sole... 
"Sveglia dormiglioni!" esclama poi, la sua voce è dolce. "Sveglia, svegliaa!" dice ancora. 
Sento Harry emettere un lamento, come  quello di chi si è appena svegliato, sorrido trattenendo il respiro...  "Che falso..." penso ridacchiando internamente..
"Forza, forza, che altrimenti tardate!" afferma ancora sua madre. 
"Mmm che ore sono mamma?"  dice poi lui fingendosi assonnato. 
"Quasi 7.00  tesoro, ma se volete raggiungere il campo per le 9 dovete sbrigarvi... lo sai..." gli risponde lei, con voce gentile. 
"Mmm okay grazie mamma..." mormora. "Loueh!!!" urla poi. 
Tutto il mio copro si contrae a quell'urlo. Faccio uno scatto improvviso ed involontario. 
"Harry! Che modi sono!" lo rimprovera sua madre. 
Mi tiro su a sedere e mi passo le mani sul viso come farebbe qualcuno appena sveglio, e schiudo lentamente gli occhi. 
"Perdonalo Louis, mio figlio sa essere davvero maleducato a volte..." dice Anne con aria di scuse prima di guardare severa suo figlio. 
Sorrido imbronciato. "Non preoccuparti..." bisbiglio. "Buongiorno Anne...Harry..." sussurro poi. 
"Buongiorno ragazzi, ma sbrinatevi, okay? Vado a prepararvi la colazione." replica lei rivolgendomi un ampio sorriso, dopodiché si dirige vero la porta. 
Guardo Harry e gli faccio una linguaccia. 
"C'era bisogno di urlare in quel modo idiota?" lo rimprovero. 
"Alzati e sbrigati, invece di lamentarti..." replica lui.


"Buongiorno!" Esclama Gemma quando mi vede scendere le scale.
"Buongiorno a te Gemma" replico. È davvero una ragazza stupenda, sembra sempre così genuina e solare. "Sei raggiante" le dico sorridendo.
"Grazie Loueh" farfuglia mentre è intenta portare le tazze sul tavolo. "Latte, tea, caffè, tea al latte, cereali, bacon, uova...cos'è che preferisci per colazione?" domanda.
"Oh va bene qualsiasi cosa... non fatevi troppi problemi per me." 
"Loueh dille che cosa vuoi oppure non smetterà mai di assillarti ed è già tardi..." brontola Harry che è improvvisamente alle mie spalle. Guardo prima lui e poi Gemma che annuisce.
"Se preferisci le uova ed il bacon basta dirlo, vado a preparartele!" 
"D'accordo, allora… ti ringrazio ma va benissimo una tazza di tea."
"Sicuro? " domanda lei.
"Sicuro! " le rispondo.
"Perfetto!!" afferma accomodandosi al tavolo.
Su questo tavolo c'è veramente di tutto, yogurt, cereali, latte, tea caffè, inizio a chiedermi se è per loro consueto avere per colazione una tavola tanto imbandita, oppure lo hanno fatto semplicemente per me. 
"Dormito bene ragazzi?" domanda poi Anne mentre si porta un cucchiaio di cereali alla bocca. 
"Benissimo!" Esclamo  replicando quasi immediatamente.
"Oh quanto entusiasmo..." nota Gemma che mi stinge un occhio, le sorrido debolmente ma per fortuna noto che tutti hanno ignorato il suo tono malizioso. 

Quando salutiamo le ragazze Gemma non si lascia sfuggire un dettaglio... 
"Bel succhiotto Louis." mi ha sussurrato all'orecchio in quell'abbraccio.


Le prove con i ragazzi procedono in maniera serena anche oggi. Manca ormai un mese ed una settimana alla gara finale. Sono tre per adesso le melodie che stiamo provando giorno dopo giorno, mi pare che il risultato sia ormai buono e migliora ogni giorno di più. Aver ricominciato a suonare mi risulta ancora strano, ogni mattina prendere tra le mani quello che ormai è diventato il mio violino e l'archetto mi mette sempre una strana sensazione. 
Rammento le mie prime lezioni di violino, sembrava una cosa così difficile poter apprendere tale arte, ma con l'aiuto di Johantan fu in realtà semplice. Ricordo le sue parole, i sui insegnamenti come se non fossero passati anni, ricordo il suo viso rilassato e vero quando mi parlava di musica. "Suonare il violino è una vera e propria arte. La strada per imparare a suonarlo,  è lunga e occorre una giusta dose di pazienza, disciplina e dedizione. Sentilo Louis, fallo tuo, è passione, è amore, è studio e disciplina. Devi avere man ferma Louis, mano salda concentrazione e passione. Devi trovare l'equilibrio il giusto approccio. Sii preciso, sai cosa fare ma lasciati anche trasportare. Concentrazione e passione." mi disse. I miei ricordi di Johantan sono ancora così limpidi...
Sono felice di aver ricominciato a suonare è qualcosa che mi fa sentire molto meglio, in qualche modo più leggero. "Suonare è come entrare in un'altra dimensione" mi diceva, ed aveva pienamente ragione, è come attraversare una porta e chiudersi in una stanza, tenendo fuori per quegli attimi tutti i problemi. Le note che si liberano nell'aria attraverso il movimento studiato delle mie mani rendono la mia testa più leggera. Quando chiudo gli occhi e mi lascio trasportare dalle mie note, che insieme con quelle degli altri ragazzi, compongono una melodia perfetta, mi sembra quasi di spiccare il volo. È come se una grande aquila accogliesse ognuno di noi sulla sua groppa.    


Sono in fila in mensa in attesa che arrivi il mio turno per riempire il vassoio, sto chiacchierando con Niall quando sento  Harry ringhiare un "Vaffanculo" . 
Mi volto per capire cosa sta succedendo; lo vedo accanto al nostro tavolo in piedi, un ragazzo che non avevo mai visto prima è difronte a lui, fin troppo vicino. Lo spinge via così bruscamente che vedo Harry barcollare leggermente all'indietro.  In un attimo sento ribollire il sangue nelle vene, mi volto verso Niall e gli lascio in mio vassoio. A passo pesante mi dirigo verso i due. Harry sta posando il vassoio sul tavolo mentre mi avvicino. 
"Tutto bene qui?" domando a respiro pesante. 
"Tutto bene, tranquillo Michael stava andando via..." brontola Harry mentre lo guarda di sottecchi.
"La tua ragazza è venuta a difenderti?" domanda poi il ragazzo con arroganza. 
"Come scusa??" replico stringendo istintivamente i pugni. 
"Dov’è il tuo vassoio? Vuoi che sputi anche nel tuo vassoio frocio di merda?" continua lui in una smorfia di disgustato guardando prima me o poi Harry. 
"Cosa hai fatto??" domando ringhiando,  "Harry! …dimmi che questo tipo non ha sputato nel tuo vassoio, per favore!" esclamo la mia voce trema dalla rabbia.
"Louis... va-va tutto bene, lascia stare." sussurra in riposta. 
Cosa? Bene? Cos'è che va bene? Chi è questo tipo? Cosa diavolo vuole? 
La rabbia prende il pieno possesso del mio corpo e della mia mente, alzo lo sguardo verso il ragazzo che se ne sta ancora lì a fissarmi ridacchiando sotto i baffi, con una faccia da pugni... 
"Chiudigli scusa!" esclamo. 
"Cosa?" domanda lui ridendo. 
"Ho detto...chiedigli scusa!" affermo ancora una volta serio. 
"Altrimenti che fai?" replica lui con tono di sfida. 
"Ti spacco la faccia, stronzo!" dico digrignando i denti. Una risata acuta ed insopportabile esce dalla bocca del ragazzo. Il mio intero copro trema di rabbia, mi si chiude lo stomaco e la gola, il mio respiro si fa pesante e irregolare, stringo i pugni con tanta forza che le nocche mi diventano bianche, mi si annebbia la vista; ho perso il controllo.
Gli tiro un pugno in pieno viso facendolo indietreggiare. Il ragazzo mi guarda premendosi la mano sul viso, del sangue esce dalla sua bocca; sputa a terra il sangue passandosi una mano sulla bocca per ripulirsi. 
"Sei impazzito?" ringhia guardandomi, sputa ancora una volta, stringe la mandibola e allarga le narici, prima di rispondere al mio pugno con un altro pugno che colpisce anche me in pieno viso. Non era però così forte, così rispondo ancora una volta a quel pugno facendolo indietreggiare tanto da farlo cascare a terra, gli tiro un calcio e sputo anch'io del sangue.
"Louis! basta!" urla Harry allarmato. 
Gli occhi di tutti sono puntati su di me. Sento ogni singolo sguardo, di ogni individuo in mensa posato su di me. Mando giù della saliva ma non basta a calmarmi, i miei denti sono ancora stretti e la mia mascella è ancora contratta. 
"Froci di merda!" esclama il ragazzo provando a rialzarsi. La rabbia invade ancora la mia mente e gli tiro un altro calcio, dritto nello stomaco, poi un altro ancora.
"Louis, basta ti prego, per favore" piagnucolona Harry tirandomi per un braccio lontano dal ragazzo. 
Lo vedo rialzarsi mentre Harry mi allontana. Quando si rimette in piedi con aria di sfida brontola un "Tutto qui, ragazzina?" 
Scrollo bruscamente il braccio affinché Harry possa lasciarmi andare e gli vado nuovamente incontro. Sto per tirargli un altro schiaffo quando un ragazzo si interpone tra noi. Alzo gli occhi verso quella sagoma ed ora la riconosco, è Liam. 
"Smettetela subito, sono andati a chiamare Kilian!" urla. 
"Calmati Louis." dice guardandomi serio, "Ed anche tu  Michael!" esclama. "Smettetela all'istante!" afferma. 
"Cazzo" brontola Harry mentre afferra nuovamente il mio braccio. 
"Chi cazzo è Kilian?" gli domando con il respiro ancora pesante. 
"Il responsabile del campo Loueh..." risponde con voce tremante. 
"Quindi siamo nei guai?" domando ridacchiando nervosamente.  
"Già..." replica stringendo maggiormente la mano sul mio polso.

Il silenzio che è calato in sala è angosciante, Liam ancora guarda grave entrambi quando un uomo serioso fa capolino nella stanza facendosi strada tra gli studenti. Tutti chinano il capo mentre l'uomo si dirige verso di noi. E' un uomo sulla 50ina, ben vestito, serioso e autorevole. Credo di averlo già visto...Stringo gli occhi a fessura, dove l'ho già visto? 
"Cosa diavolo sta' succedendo qui?" domanda. La sua voce è sicura, decisa. Lo guardo e ora ricordo... Ma certo, è l'uomo che parlava al microfono il primo giorno che sono arrivato qui... "Il responsabile del campo" ha detto Harry, ora capisco...
"Questo pazzo mi ha preso a pugni senza motivo!" afferma il Michael puntando il dito in mia direzione. 
"Cosa? Tu mi hai insultato ed hai sputato nel suo vassoio!" ringhio in risposta. 
"Louis, ora calmati..." mormora Harry tenendo ancora il mio polso. 
Lo sguardo dell'uomo si posa su ognuno di noi; me, Harry,  Liam ed il ragazzo.
"Vi voglio tutti, immediatamente nei miei uffici!" afferma autoritario. "Subito!" 

Mi volto a guardare Harry, lo vedo sospirare intensamente. Spero davvero non sia arrabbiato con me, mi rendo conto di aver esagerato, ma questo ragazzo mi ha davvero fatto perdere il controllo. Finisce così ogni volta, mi vergogno quasi di me stesso, vorrei solo non coinvolgere nessuno nei miei disastri. Mi dispiace che ora anche Harry sia stato chiamo in causa quando sono stato io a prendere il ragazzo a pugni, mi dispiace anche che Liam sia coinvolto quando non ha fatto altro che tentare di farci mantenere la calma. 
L'ho fatto ancora una volta, ho perso ancora una volta il controllo, proprio ora che mi sembrava che nel nuvole che circondano la mia anima stessero lentamente svanendo, proprio ora che grazie ad Harry iniziavo a sentire il calore del sole sulla pelle. Forse ha ragione Zayn quando dice che non può salvare un anima condannata. Come si può salvare chi non vuole essere salvato? Come si po' salvare qualcuno che non impara mai dai propri errori? 
Quando il buio è buio resta buio, non c'è via d'uscita.  
Guardo Harry, si sta mordendo il labbro è evidentemente nervoso. Mi dispiace così tanto... 
"Harry, mi-mi dispiace..." bisbiglio. "E' tutta colpa mia, avevi ragione avrei dovuto ignorarlo..." mormoro ancora ad occhi bassi. Mi sento così in colpa, così responsabile... 
Ma quando alzo gli occhi sul suo viso con mia enorme sorpresa Harry debolmente mi sorride. 
"Hai esagerato..." dice. "Ma lo hai fatto per me, è anche colpa mia..." mormora. 
"No, Harry non provarci neanche è tutta colpa mia!" affermo in risposa. 
"Ad ogni modo..." sussurra lui deglutendo. "Grazie" conclude sorridendomi. 
Mi sento davvero confuso e mi perdo nei suoi occhi. 
"Cosa state aspettando vuoi due?" ci rimprovera Kilian. "Ho detto, tutti nel mio ufficio!" afferma inflessibile. "Immediatamente!" 
   
 
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