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Autore: MissJB2501    07/03/2016    1 recensioni
"Ci ripetono che l'amore è il sentimento più forte e puro che un essere umano possa provare in tutta la sua esistenza. Non ci credevo, o almeno è quello che mi imponevo di credere. Dopo le mie storielle da quattro soldi ero arrivata a pensare che forse non avrei mai provato amore per qualcuno, che non avrei provato tutte quelle sensazioni che erano scritte nei libri. Adesso posso garantire che mi sbagliavo perchè l'amore, quello vero, è anche meglio di come viene descritto , va oltre l'immaginario. Ma dobbiamo anche ricordare che l'amore è sofferenza e che amare vuol dire distruggere e che essere amati vuol dire essere distrutti."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeremy Bieber, Justin Bieber, Nuovo personaggio, Pattie Malette
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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cap

"Stasera?" chiesi allibbita "Che problema c'è?" detestavo quando rispondeva ad una domanda con un'altra domanda "C'è che non sono preparata Justin." mi gettai sul letto mettendo la mano libera sugli occhi "Liv non occorre prepararsi per una cena qualunque." per lui era semplice , aveva una bella faccia tosta , non si faceva mai scrupoli di niente "Beh scusa tanto se non sono come Misternonhopreoccupazioni." dissi cercando di imitare il suo tono di voce "Passo alle otto e mezza." poi staccò. Dio quanto era odioso, doveva almeno dirmelo con un giorno di preavviso , adesso che cosa avrei indossato?Avevo comprato un milione di cose , ma adesso sembrava che non andassero bene. Immersa nei miei pensieri e con lo sguardo rivolto all'armadio non sentì la porta aprirsi e mia madre sedersi dietro di me "Liv cosa vuoi mangiare stasera?" mi voltai verso di lei e la guardai "In realtà Justin mi ha appena chiamato e mi ha detto che stasera dobbiamo andare a cena a casa di suo padre." spiegai "Vorrei tanto restare con te, ma devo andare." continuai con una nota di scuse nella voce "Non preoccuparti , io e Rob ce la caveremo." disse mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, le sorrisi e la guardai uscire.

-POV JUSTIN-

Liv si lasciava sempre prendere dal panico , era una cosa che la caratterizzava da sempre, ma anche una cosa che la rendeva tremendamente dolce. Quando bussai a casa sua fui sorpreso di vederla serena e calma "Buonasera." dissi a sua madre e a Rob che con un cenno del capo mi salutarono "Beh mamma io vado , ci vediamo dopo." Liv liquidò quella situazione in modo molto veloce con un gesto della mano e in men che non si dica si catapultò in macchina "Sul serio? Ti ho visto rilassata fin quando non hai aperto bocca.. Liv devi davvero imparare a gestire questa cosa." dissi trattenendo una risata. Mi colpì con la borsetta l'avambraccio "Sono calma Justin , non c'è niente che non vada. Smettila di ridere!" sospirai divertito e misi in moto. Parcheggiai difronte casa e mi voltai a guardarla "Andiamo?" chiesi , lei annuì e mi segui fuori dall'auto. Mano nella mano ci dirigemmo alla porta e quando bussai , ad aprirci fu mio fratello Jaxon "Papà sono arrivati." urlò squadrando Liv dalla testa ai piedi con un sorrisetto "Io sono Jaxon." disse poi presentandosi e Liv abbassandosi alla sua altezza rispose "Piacere di averti conosciuto Jaxon , io sono Liv." papà comparì un istante dopo e aspettò che entrassimo. Mi salutò con un abbraccio e poi passò a Liv "Sono contento di conoscerti. Sai , aspettavo da tanto questo giorno. Justin è sempre un po' scettico riguardo queste cose , mi lascia sempre fuori dalla sua vita." tossì in imbarazzo "Non si preoccupi signore , è normale." squittì Liv "Chiamami pure Jeremy." la conversazione fu interrotta dal rumore di una padella che si infrangeva al suolo. Andammo verso la cucina e trovammo Erin, la compagna di papà ,sporca di farina e con un diavolo per capello "Oh signore , siete già qui? Perchè non ho sentito nulla?" disse divertita salutandomi. Quel contatto non mi diede fastidio, ma non era il nostro normale approccio e mi sembrava quasi che tutta la mia famiglia stesse recitando per apparire perfetta. Abbracciò Liv che rispose all'abbraccio volentieri e mentre loro due cominciarono a parlare di cose femminili , io seguì papà in salotto.

-POV LIV-

Justin non si accorgeva di quante persone meravigliose lo circondassero , non capivo che cosa non le piacesse di Erin , io la trovavo davvero una brava persona e piuttosto disponibile "Penso davvero che questo pollo sia disgustoso." mormorò con una risata "Non dica così , sono sicura che sarà buonissimo." controllava ogni dieci secondi il forno , e anche se non volevo ammetterlo , il pollo aveva davvero un brutto aspetto "Beh penso che sia cotto. Liv mi aiuteresti a portare queste cose di là?" annuì e dopo aver preso alcuni contorni , ci dirigemmo in sala da pranzo. "Quindi sei ancora all'ultimo anno?" mi chiese Jeremy mentre prendemmo posto a tavola. Justin era seduto accanto a me e mi teneva una mano sulla coscia nuda. "Si , e dopo di chè ci sarà il college." dissi con un sospiro "Hai già pensato a qualche college?" mi chiese Erin "Si, ho preso in considerazione Yale e Harvard. Sono consapevole del fatto che sarà impegnativo entrarci o solamente essere presa in considerazione , ma ho mantenuto buoni voti fin dal primo anno e sono molto speranzosa." spiegai davvero interessata all'argomento. "Mi sembri una ragazza molto intelligente , penso che ce la farai senza problemi. Sono molto lontane però.." disse Jeremy tagliando un pezzo di pollo. Justin non emetteva un suono e sembrava molto infastidito da quella conversazione "Questo lo so , ed proprio uno degli aspetti che me le fa adorare molto di più. Amo Seattle, non mi fraintenda, ma penso di avere bisogno di allontanarmi un po' da qui." Justin si irrigidì stringendo il mio ginocchio. Lo guardai di sottecchi e mi accorsi che non aveva toccato cibo "Università? Davvero?" sibilò al mio orecchio. Lo disse con un tono di voce così basso che pensai me lo fossi immaginato "Anche io sono bravo a scuola." intervenne Jaxon distraendomi dallo sguardo di Justin "Certo che lo sei tesoro, il primo di tutta la classe." lo rassicurò Erin felice. La cena passò tranquilla , anche se sapevo che c'era qualcosa che aveva infastidito Justin , e non potevo credere che fossero le università , mancava ancora un anno e in un anno sarebbero potute succedere tantissime cose. La serata però fu interrotta dallo sbattere della porta, tutti ci voltammo e vidi quella che era una ragazzina sui tredici anni dall'aspetto arrogante e superiore. "Santo Dio , una bella cena di famiglia.. perchè mi sento fortunata per non esserci stata?" disse con una punta di.. non so bene di cosa. "Jazzy ti sembra il modo di comportarsi con la presenza di ospiti?" la rimproverò Jeremy "Ospiti? Io vedo solo quel rincoglionito di mio fratello e la mal vestita della sua ragazza." mi volta verso verso Justin cercando di trattenere una fragrante risata "Jazzy spero che tu ti sia vista prima di uscire di casa, o prima di venire a cena conclusa a sparare cazzate." ruggì Justin , lei lo guardò male e poi salì in camera sua. Non c'era da arrabbiarsi , al contrario , mi era sembrata molto divertente la cosa. "Papà si è fatto tardi , porto a casa Liv." dichiarò Justin mettendomi un braccio intorno la vita. Dopo aver salutato tutti , uscimmo e salimmo in macchina. "Beh è stata un bella serata , pensavo che non sarei piaciuta a nessuno e invece mi sbagliavo." dissi orgogliosa della mia persona "Mmh." mormorò Justin "Perchè sei arrabbiato con me , che cosa ho fatto?" chiesi davvero confusa "Non sono arrabbiato con te Liv, sono solo infastidito del fatto che tu stia progettando di andare via. L'idea non mi entusiasma affatto." aveva le mani sul volante e cercava in ogni modo di non guardarmi "Justin , manca ancora tanto tempo. Non sto progettando di andare via , ma tuo padre mi ha chiesto della scuola e.. ho dei piani , non te lo nascondo." accostò al marciapiede e mi prese il viso tra le mani "Liv se solo penso che saremo lontani chilometri , mi si stringe il cuore. Non so che cosa mi hai fatto , ma io sono dipendente da te e voglio averti sempre vicina , sempre." mi baciò e solo adesso ricordai di quanto avessi bisogno di sentirlo sulla mia pelle, non mi sarei mai stancata di lui, non ci sarei mai riuscita "Ti amo." sussurrai contro lesue labbra "Ti amo." mi rispose di rimando.

"Sono terrorizzata all'idea di andare all'altare di nuovo." disse mia madre coprendosi il volto con le mani "Andiamo mamma , lo hai già fatto una volta , che vuoi che sia la seconda. Pensavo che fossi una donna forte e coraggiosa." la presi in giro "Sono seria Liv , il matrimonio è importante, ti lega a quella persona indissolubilente." mi spiegò assorta "Ma smettila , il matrimonio non ti lega in quel modo a qualcuno , vedila così: tantissime coppie al giorno d'oggi divorziano, è abbastanza normale. Guarda te e papà..." risposi gesticolando. Ci tenevo al mio punto di vista. "Liv , lo sai benissimo che tra me e tuo padre le cose non andavano bene fin dall'inizio, ma adesso non pensarci." mi accarezzò un braccio "Si , pensiamo che tra una settimana sarai sposata." mi divertivo troppo a prenderla in giro, vederla in ansia faceva troppo ridere. "Non una settimana, ma solo cinque giorni." precisò "Due donne che parlano di matrimonio e che ridono , vorrò sapere oppure no?" intervenne Rob entrando in cucina "Quando imparerai che non puoi capire quello che due donne si dicono?" Rob diede un bacio alla mamma e all'improvviso mi venne voglia di sparire. Presi a girare il cucchiaino nello yogurt cercando di non guardarli , era troppo strano vedere la propria madre scambiarsi effusioni con qualche uomo. "Io credo che a questo punto me ne andrò a leggere." mi alzai e fui praticamente ignorata. Quella era una bella mattinata e il sole era bello alto e piuttosto caldo, decisi di leggere in cortile, infondo era un momento perfetto per annullarsi in una buona lettura. Mi misi all'ombra del grande albero di limoni che il nonno fece crescere , diceva che potevano servirci e che avrebbe abbellito tutto il giardino e infondo non aveva tutti i torti. Cominciai a leggere il libro che il mio professore di letteratura mi aveva regalato alla fine dell'anno: Amleto. Sorseggiavo di tanto in tanto la limonata che mamma mi aveva portato , fin quando.. "Essere o non essere.." alzai lo sguardo dal mio libro e vidi Tom che mi fissava sognante , sbuffai infastidita "Ti facevo più una da Romeo e Giulietta, ma invece mi sbagliavo. Mi sorprendi sempre." feci un sorriso tirato "Che cosa vuoi Tom?" chiesi "Guardarti, non posso?" alzai gli occhi al cielo "Basta che poi non ti metti a sbavare." lo punzecchiai "Non capisco come il tuo ragazzo riesca a sopportarti." non riuscivo a credere come riuscisse sempre a mettere nel mezzo Justin "Non sono affari che ti riguardano. Credo proprio che stia arrivando , faresti meglio ad andare Tom.." lo avvertì "Non ho paura del tuo fidanzato, non è nessuno in fin dei conti." rispose spavaldo, ma a chi voleva darla a bere? "Fa come vuoi , ma poi non dire che non ti ho avvisato." ripresi a fingere che non esistesse e dopo un po' se ne andò stizzito. Continuai la lettura e senza accorgermene lo feci ad alta voce "Hai davvero una voce meravigliosa." sentì dire , mi voltai e vidi Justin con gli occhiali da sole in tutto il suo splendore "Sei arrivato." dissi aprendo le braccia. Mi baciò e si distese sul mio grembo, e da quel contatto riuscì a sentire il profumo della sua pelle soffice. "Ti prego , continua a leggere.."


   
 
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