L’abitazione è proprio sopra la farmacia. Da allora sono per tutti “la farmacista”. I primi furono i miei compagni di scuola a chiamarmi così, per prendermi in giro, ma con l’andar degli anni finì che tutti mi chiamarono così.
Alle superiori i miei compagni venivano da me per problemi di tutti i tipi, dall’acne all’alitosi, dagli anticoncezionali alla puzza dei piedi.
Io, paziente, andavo a chiedere consiglio a mio padre e poi portavo a scuola il farmaco da banco o i preservativi.
Con mio padre potevo parlare di tutto, anche di sesso, lui dava risposte semplici e rigorosamente scientifiche.
Così sapevo tutto sul sesso e tutte le complicazioni che comportava ma non sapevo nulla dell’amore.