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Autore: Lovelystory    09/03/2016    1 recensioni
Siamo nel 2016, era della tecnologia, dei computer, social networks, smartphone, musica tecno e tanta solitudine per coloro che sono leggermente diversi, coloro che non seguono la massa. È il caso di Claire, una sedicenne sfegatata dei Beatles che non viene accettata da nessuno per i suoi gusti musicali, non ha amici o forse sì, un "amico di vecchia data".....
Genere: Angst, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altro personaggio, John Lennon, Nuovo personaggio
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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La mattina seguente, dovendo rimanere a casa per la sospensione, mi svegliai tardi, circa verso le nove, ma rimasi al letto ad ascoltare la musica. 
Avevo un forte mal di testa, probabilmente causato dal pianto della sera prima, ero debole e mi sentivo strana, diversa. 
Ripercorsi con la mente ciò che era successo il giorno prima e non potei non ridere, vedere Melissa in quelle condizioni mi faceva troppo ridere, "Le sta bene" sussurrai. 
Però dentro di me sentii un vuoto.
"Ma se forse ha ragione?" Pensai. "E se è per colpa della mia musica che mi ritrovo senza amici?". No, non era per quel motivo, era per la mia generazione; come feci a pensare una cosa del genere? Mi pentii subito di aver pensato a quella frase.
Per i sensi di colpa, guardai il poster dei Beatles attaccato alla porta della mia camera.
<< Scusatemi... Voi siete i migliori >> dissi al poster come se fosse una persona vera. 
Ero sola in casa, i miei genitori erano al lavoro così, per la noia, mi alzai dal letto con calma e andai in cucina per fare colazione, erano ormai le 10.50 quindi optai per una colazione leggera con tre fette biscottate con la marmellata di frutti di bosco è una tazza di caffè; poi andai a lavarmi. 
Entrai nel bagno e la prima cosa che feci fu quella di guardarmi alla specchio, ma c'era qualcosa di strano, cosa non lo so, ma avevo questa sensazione. Mi girai per controllarmi le spalle ma non c'era nessuno. Pensai subito alle classiche scene dei film horror dove c' la ragazza sola in casa e l'assassino che sbuca all'improvviso per ammazzarla e a questo pensiero mi scappó una risata. Quanto ero scema....
Mi lavai i denti e, come alzai lo sguardo allo specchio, vidi il volto di un ragazzo.
<< Ciao >> disse.  Urlai con tutta la voce che avevo in corpo e iniziai a tirargli tutti gli oggetti che avevo a portata di mano, come il dentifricio, lo spazzolino o come la carta igienica cercandolo di colpire.
<< Oh, Oh calmati! Non sono mica uno stupratore >> disse il ragazzo schivando tutti gli oggetti chi stavo lanciando.
<< Che ci fai qua?? Chi sei? Come sei entrato? Vattene!! >> domandai urlando.
<< Una cosa alla volta! Prima smettila di lanciarmi gli oggetti e poi ti spiego, ma smettila per favore >>. 
Decisi di ascoltarlo. Quando si tolse le mani dal volto, usate come scudo per ripararsi dagli "oggetti volanti", sembrava avere un volto famigliare. Quegli occhi semisocchiusi ma schietti nello stesso tempo, quel naso aquilino, quel sorriso, quei capelli ramati con la frangetta come i capelli dei Beatles... Oh mio Dio, ecco chi era!
<< Ma, ma t-tu sei J-John... >>
<< Piacere, sono John Lennon >> disse con aria fiera porgendomi la mano. 
<< P-piacere sono C-cl... >>
<< Claire giusto? >>
<< Si ma come fai a conoscere il mio nome? E poi che ci fai qui? Tu sei morto da trent'anni >> dissi incredula. 
<< Oh pupa, una cosa alla volta! Allora, partiamo dal fatto che non avevo nessuna voglia di uscirà dalla tua testa... >> disse con aria stanca.
<< Come dalla mia testa? Non capisco >> 
Cosa diamine stava succedendo?? 
<< Non ancora lo hai capito? Io sono frutto della tua fantasia, io sono il tuo "amico immaginario" >>
Amico immaginario? Oh oh, frenate tutti, come sarebbe a dire amico immaginario se lui era in carne ed ossa difronte a me? Cioè, io lo potevo toccare, non era un fantasma o una cosa simile, era fatto davvero di carne!
<< Cosa? Ma perché? >>
<< Perché forse ti senti sola e non hai nessuno con cui parlare, perché sei un asociale in poche parole  e io sarei qui per aiutarti... >> disse lui molto schiettamente da farmi alterare abbastanza. 
<< Come sei d'aiuto dicendo così e poi come ti permetti di darmi dell'asociale? E poi chi te lo ha detto che sono sola?>> risposi ma lui si limitò ad alzare le spalle e a sorridere come per giustificarsi. 
<< Io lo so e basta >>
<< E si, è arrivato mister sotuttoio >> esclamai per prenderlo in giro alzando gli occhi al cielo.
<< Esatto. Qui si fa quello che dico io >>
<< Come prego? Solo perché sei il mio cantante preferito è il mio "amico immaginario" non vuol dire che ti puoi prendere tutte queste confidenze. Ok? >> dissi innervosita da quello sfidare del ragazzo.
<< Scusatemi sua Maestà, punitemi per le mie cattive azioni >> disse John inginocchiato imitando di essersi pentito. Entrambi ridemmo
<< Sediamoci sul letto e mi racconti tutto >> disse poi il ragazzo.
Lo guardai lievemente spaventata e il ragazzo se ne accorse alzando subito gli occhi al cielo.
<< Tranquilla, non ti stupro. >> disse. << Per il momento >> aggiunse ammiccandomi. Di risposta,gli alzai il dito medio sorridendo, poi mi sedetti vicino al mio idolo.
Non ci stavo capendo più niente. John Lennon, si, proprio quel John Lennon era il mio amico immaginario? Ma ero talmente sola da essere arrivata a quel punto? Cavolo, avevo sedici anni, quasi diciassette e ho ancora un amico immaginario? Certo, il fatto di avere il mio idolo in camera mia non mi dispiaceva affatto, ma l'unico problema era: perché? Perché tutto questo? 
Non ci stavo capendo niente.....
   
 
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