Videogiochi > Minecraft
Segui la storia  |       
Autore: AndreMCPro    09/03/2016    1 recensioni
E se gli anime, i manga, i libri e i videogiochi non fossero pura fantasia? E se i creatori di tutti questi fossero stati ispirati da qualcos'altro? Immaginate: se esistono infiniti universi, non potrebbero essercene alcuni in cui tutte queste cose, che secondo noi sono frutto della fantasia, esistono davvero? Ma questo vale anche per le fanfiction, milioni di mondi paralleli a quelli delle opere originali.
E se vi siete inseriti nella vostra stessa storia? Ecco cosa è successo a me...
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Alternative Dimensions'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Alternative Dimensions
Il Diario della Profezia

Cap.44 Tumulti
 
 
«Massimo…» La mano sporca di sangue di Marco si posa su quelle di Massimo.
«Marco… non ci riesco…»
«Tranquillo… Lasciami andare… La vecchia signora mi sta aspettando…»
Massimo lo guarda. Tentenna per un attimo, poi una lacrima scende lungo il suo viso, una lacrima nera che cristallizza ancor prima di toccare le mani di Marco. La nube nera svanisce, e Marco esala l’ultimo respiro con un sorriso e tutti i suoi più cari amici intorno a lui.
 
«Che cos’è successo qui?» Esclama Stefano vedendoci tutti raggruppati intorno a qualcosa. Vede Ettore che tiene sotto scacco l’Oscuro e subito manda alcuni soldati ad arrestare lui e i suoi seguaci, e poi ripete:
«Ettore, cosa è successo? Perché quel volto scuro?»
Ettore, a testa bassa, non risponde. Dal suo punto di vista la missione è totalmente fallita, una disfatta completa. Doveva proteggerci tutti, ma non è riuscito ad evitare le trappole del nemico. Stefano vedendo che non risponde si volta verso di noi e incrocia i miei occhi fissi nel vuoto.
«Andrea…» Mi riprendo come da uno stato di trance e mi rendo conto che un piccolo gruppo è arrivato in nostro soccorso. Troppo tardi, purtroppo. Gli vado incontro stringendogli la mano.
«Ciao Stefano… Ho una brutta notizia, purtroppo» Gli spiego gli eventi, e mentre parliamo Massimo aiutato da altri soldati prepara il corpo per il trasporto.
«E adesso cosa succederà? Non siamo in grado di difendere una città figuriamoci un intero paese… Le città romperanno il patto… Il sogno di una nazione unita svanirà…»
Sparklez, che fino a poco prima era rimasto seduto in disparte su un angolo della miniera reagisce e chiamata a raccolta tutte le sue forze e coraggio si alza di scatto e risponde con grinta e decisione al suo amico: «Questo non succederà. Il sogno di Marco… il nostro sogno si realizzerà e non permetterò a nessuno, nemmeno ai miei collaboratori più stretti di avere qualche dubbio in proposito. Che questo sia di ammonimento per tutti i presenti: non voglio sentire una sola parola o dubbio sul futuro di questa alleanza. È vero, abbiamo perso il nostro Re. Un amico, una guida, ma lui stesso ci ha chiesto di proseguire su questa strada. È stato il suo ultimo desiderio e io non ho alcuna intenzione di deluderlo. È chiaro per tutti?»
La sua non è una domanda, è un ordine.
«Ettore, alza la testa. So a cosa pensi ma non potevi fare altro… hai dato il meglio di te. Sì, è morto, ma saremmo morti tutti oggi se non ci avessi fatto da guida»
Ettore alza la testa rispondendo al richiamo e a quelle parole sembra essere rincuorato.
«Scusa, Spark. Io come tutti i presenti voglio che il sogno del Re prosegua ma, adesso non abbiamo più una guida… Chi…?»
«Io sono il suo secondo» Lo interrompe Spark. «Il successore, almeno finche non verranno fatte nuove elezioni. Quindi, a meno che non hai qualcosa da controbattere, adesso comando io»
A quelle parole Stefano si mette subito sugli attenti.
«Signorsì signore!» E con un piccolo accenno a un sorriso si volta e prosegue i preparativi.
«Massimo. Andrea» Ci chiama a rapporto «Per voi va bene?»
Guardo Massimo che mi accenna un sorriso, anche se il suo volto ha cambiato colore: è sbiancato, e oltre a essere giù di corta non sembra che stia molto bene.
«Sì, Spark. Niente in contrario. Siamo con te al cento per cento» E dopotutto così doveva essere. La profezia parla chiaro. Solo speravo che il passaggio dei poteri avvenisse… tramite fatti meno tragici…
«Grazie Andrea, conto su di voi per tenere insieme tutti i pezzi. Tu, Massimo?»
«Non avere dubbi, noi fratelli andiamo sempre in coppia. Il mio pensiero adesso è come dirlo a sua figlia… Dovrei farlo io»
«No, è responsabilità mia» Spark posa la sua mano sulla spalla di Massimo e annuisce con la testa, per poi lasciarci e proseguire con i suoi doveri.
Come previsto l’intera armata nemica è stata sconfitta. La base è in fiamme e i pochi che sono riusciti a scappare si sono nascosti tra le montagne, ma saranno tutti catturati dal nostro corpo di ricerca e recupero.
«Scusa, Stefano ma se tu sei qui chi sta comandando l’esercito?»
«Dreadlord. È venuto con noi fin dall’inizio, e chi meglio di un guerriero come lui per comandare l’esercito?»
«E poi con lui ci sono i mie ex compagni, quindi siamo in ottime mani» Aggiunge Fabrizio che nel frattempo si è unito al figlio tirandolo su di morale.
«Di lui cosa ne facciamo, signore?» Interviene Ettore. «Lo portiamo con noi?»
«Sì, lo porteremo nelle nostre prigioni e voglio che sia la più sicura. E scomoda» Poi guardando l’Oscuro fisso negli occhi continua: «Tu dovrai vivere a lungo e pagare per le tue malefatte. Ci svelerai ogni tuo segreto, e puoi giurarci che lo farai»
Mandato un messaggero con una lettera scritta di pugno da Spark avvisiamo Dreadlord dell’esito della missione, chiedendogli di proseguire nella sua caccia all’uomo ma di rientrare il prima possibile a Enderia per discutere dell’evidente problema della successione.  Dopo di che partiamo per il rientro.
Il viaggio dura circa tre giorni. Una lunga processione verso la capitale.
«Spark, se permetti vado direttamente a Vulcan City. Vi aspetto a Enderia» Queste le parole di Massimo che, finora con noi, parte subito al galoppo verso la sua città per avvisare Debora e tutto il villaggio dell’accaduto.
Arrivati a Enderia entriamo in città e la folla raccolta per acclamare il proprio Re di ritorno si ritrova a dover accogliere una bara. Spark, che per tutto il viaggio è rimasto in testa alla squadra, si sposta dietro il corpo del suo amico. La folla resta senza parole e subito dietro il gruppo si forma un corteo che accompagna il proprio Re fino alla destinazione finale, il palazzo reale, e li rimane in veglia fino a sera e per tutta la notte.
Il giorno dopo Spark si presenta alla folla ringraziando tutti e esortando tutti i cittadini a non perdere la speranza, a mantenere vivo il sogno di Marco, il sogno di tutto una città e di un regno intero che lo aveva scelto come Re e guida.
 
«Seth, avrei bisogno di inviare dei messaggi al consiglio degli anziani» Chiede Spark. «Il sistema di posta è stato completato?»
«Sì, tutto pronto. Cosa devo comunicare?»
«Avvisali che sono convocati per una riunione straordinaria. Bisogna decidere le sorti del regno. E avvisa anche gli altri candidati, credo che probabilmente sarà uno di loro il nostro futuro Re»
Senza perdere tempo Seth scende le scale, riapparendo dopo poco sotto la terrazza da dove Spark aveva dato l’annuncio e dirigendosi verso le poste centrali.
Come promesso verso metà giornata anche Massimo ci raggiunge, accompagnato da Debora e alcuni rappresentanti della città.
«Eccomi, come promesso. Come procedono le cose?» Mi chiede Massimo, che mi raggiunge in ufficio dopo aver accompagnato Debora dal padre.
«Qualche disordine, qualche fuori di testa che non crede a un futuro nel regno»
«E il nostro ospite?»
«C’e stato qualche problema nel viaggio di ritorno, purtroppo»
«Non mi dire che vello siete fatto scappare»
«Senti, non ti arrabbiare. Tu non eri li e non puoi capire»
«Provaci» Insiste Massimo visibilmente irritato.
«Un gruppo di mob molto ben organizzato ci ha attaccati e mentre eravamo impegnati nel respingerli qualcuno ha stordito le due guardie e ha liberato il prigioniero»
«Hai idea di chi possa essere stato?»
«Hanno accusato il tuo amico Angelo che per evitare il linciaggio è scappato via»
«Vorresti farmi credere che lui…?» Massimo si sta infuriando davvero.
«Non ho detto che credo questo, anzi. Ma sapendo cosa è successo gli ho suggerito di scappare. Io ho un’idea di chi sia stato ma non potevo provarlo»
«E adesso dov’è ? »
«Non lo so, mi ha detto che sarebbe tornato a casa, tra la sua gente. Che parlasse del gruppo di guide e esplorazione a est?»
«Sì, possibile, e se non è lì loro mi potranno indicare dove» Poi alzando la testa prosegue. «Chi pensi sia stato?»
«Pensavo a Richard. Nessuno lo ha visto dal nostro attacco… Forse ci ha seguiti per poi liberare alla prima occasione il suo amico»
«Sì, possibile, e anche lui portava i suoi vestiti quindi tutto quadrerebbe. E Spark come l’ha presa?»
«Ha detto che non ha bisogno di prove. Si fida di Angelo e sarà lui stesso che lo andrà in cerca dopo aver riabilitato il suo nome. È proprio uno a posto, speriamo che sta volta lo eleggano come Re»
«La mia paura è che la nostra presenza qui non cambi gli eventi in qualche modo…» Fà Massimo voltandosi. Il suo sguardo è molto preoccupato, ma non condivido il suo dilemma… dopotutto noi facciamo parte della profezia e proprio per questo dobbiamo stare qui… Oltretutto se non fosse per la nostra presenza Enderia sarebbe ancora una piccola cittadina in attesa di quella… scintilla che gli permetta di espandersi. Forse però si fa’ questa domanda per un altro motivo: è stato lui a portare Marco in città e probabilmente si sente in colpa per quello che gli è successo. Ma no, anche se è terribile dirlo… doveva accadere. Con il passare del tempo la profezia non fa’ altro che confermarsi tale e quale a ciò che ho scritto.
In quel momento Ettore entra in ufficio di corsa e con l’affanno che gli toglie il fiato.
«Presto… Venite… Guai in città…»
Senza pensarci due volte lo seguiamo e dietro di lui raggiungiamo il centro della piazza, dove in un mare di folla alquanto nervosa le guardie hanno catturato Angelo e tentano di portarlo alla presenza di Spark, senza successo.
Ad un tratto alcune voci iniziano a istigare la folla, che diventa sempre più agitata.
«Se non facciamo qualcosa ci sarà un bagno di sangue!» riprende Ettore tentando di raggiungere le guardie.
«E non sarà solo Angelo a rimetterci… Andrea!»
Massimo mi guarda, e forse capisco cosa vuole da me, ma è un rischio molto alto, considerato il fatto che non ho l’armatura indosso. Non importa, avranno paura di me e mi considereranno un mostro, ma almeno non morirà nessuno. Alzo il braccio, pronto a scagliare un tuono verso il cielo per attirare l’attenzione, ma un colpo di cannone mi anticipa. Dalla cima di una torre del palazzo Spark ha sparato a salve per attirare l’attenzione e sotto lo sguardo di tutti scende e raggiunge il prigioniero.
«Cosa succede qui?»
«Signore, il prigioniero Angelo si è consegnato spontaneamente poco fa alle porte sud della città»
«È vero ragazzo» Chiede Spark, un po’ sorpreso.
«Sì signore, non voglio scappare. Sono innocente »
«Sei coraggioso, ragazzo. E voi, invece?» Si rivolge alla folla, alzando di nuovo la voce. «Che intenzioni avevate? Farvi giustizia da soli? E avreste ucciso anche le guardie che lo trattengono? Volete essere voi giudici e carnefici? Beh, sappiate che io conosco questo ragazzo e ho combattuto con lui per salvare il nostro Re. Se dovete prendervela con qualcuno per la nostra comune perdita allora dovete prendere me, perché lui si è sacrificato per salvare ME!»
La folla ammutolisce e si crea un vuoto intorno alle guardie, che finalmente hanno un attimo di respiro. Ettore riesce a raggiungere il gruppo e subito si mette di guardia davanti a Spark per proteggerlo, ma lui lo scansa.
«No, lasciali fare. Se non riesco a tenere buoni i miei cittadini allora non c’è speranza neppure per il regno»
Poi rivolgendosi ancora verso la folla riprende: «Ebbene? Cosa avete deciso? È cosi che volete ricordare la morte eroica del vostro re? Con altro sangue?»
Vedendo che la folla indietreggia pian piano capisce di essere riuscito a domare i loro animi.
«Bene, ora porterò personalmente quest’uomo in custodia presso il mio palazzo. Badate bene che le prove a carico non sono consistenti e stiamo indagando sugli eventi. Ora ve lo chiedo gentilmente: vogliate aprirci la strada sino al palazzo!» la folla senza esitazione apre un passaggio che subito si richiude dopo il loro passaggio.
«A te non sembra strano che ad un tratto la folla sia stata istigata al linciaggio? Fino a prima era nervosa e agitata, ma non avevano intenzioni così crudeli» Chiedo a Massimo, che si guarda intorno.
«Io mi sento osservato… raggiungiamo il palazzo»
Raggiunta la nostra meta troviamo Spark a discutere con Ettore e Angelo.
«Che ti ha detto la testa? Eravamo d’accordo che ti avrei riabilitato non appena trovate le prove!»
«E dove sarei dovuto andare? Ovunque cercassi rifugio ero braccato, e non sono riuscito a raggiungere i confini!» replica Angelo da dentro una cella.
«Certo che Stefano si è dato un gran da fare per “lasciarlo scappare”» replica Ettore innervosito.
«Non ve la prendete con lui. È il capo delle guardie, doveva prendere provvedimenti. Ha addestrato bene i suoi uomini, per fortuna» Replica Spark, che si trova letteralmente fra incudine e martello.
«Cosa succede qui? Che sono queste discussioni?» esordisce Massimo entrando nella stanza dopo di me «Non mi sembra il caso di litigare anche tra di noi, siamo già tesi per la situazione. Cercate di mantenere la calma e soprattutto… pensate prima di parlare»
«Certo per te è facile stare calmo. Non hai…» Inizia Ettore, Ma Massimo gli parla sopra.
«Cosa, responsabilità di governo come Spark o di intermediario come te? O di guardia come Stefano? No, è vero, mi è solo morto Marco tra le mani per il semplice fatto che non sono riuscito a usare i miei poteri per salvarlo!» E guarda tutti i presenti dritto negli occhi. Angelo nel frattempo si è seduto sul letto della prigione, a testa bassa.
«Stefano sta cercando il colpevole, dategli tempo. E tu, Angelo» Massimo si volta verso di lui, che nel frattempo ha alzato la testa accennando un sorriso
«Io aspetterò qui. Sono stanco di nascondermi, e sinceramente voglio solo che tutta questa storia finisca presto. Poi cercherò di fare qualcosa della mia vita… sempre che me ne resti una…»
«Provvederò personalmente io a te» Lo rassicura Spark. «Ora devo andare, i primi ospiti stanno arrivando. Domani ci sarà il summit che ho richiesto e tutto ci sarà più chiaro »
 
 
 
«Quel sindaco è alquanto fastidioso… sa come tenere buona la sua gente. Ero quasi riuscito a scatenare una sommossa, ma lui, con un piccolo gesto plateale, ha evitato il peggio»
«Fidati, sa cavarsela anche con la spada. Sono vivo solo per via di quello stupido vecchio»
«Dovresti essere contento che quello stupido vecchio abbia un avuto un cuore e che l’abbia saputo trasmettere ai suoi amici, o non saresti qui»
«Peggio per loro. Una volta fatto ricrescere il braccio con il tuo aiuto, rimetterò in piedi la mia organizzazione e raderò al suola la loro città!»
«Ma io non ho mai detto che ti avrei ridato il braccio»
«Ma hai detto che ti serviva il mio aiuto!»
«No… ho detto che mi servivano le tue informazioni. La tua stupida banda incappucciata è solo un gruppo di marmocchi arroganti che vivono delle disgrazie altrui. Mi avete fatto comodo, ma adesso non mi servite più»
«Ma cosa stai dicendo?»
«Sto dicendo che devi morire!»
Una spada nascosta sbuca fuori all’improvviso dal mantello di Richard e trafigge il petto dell’Oscuro, che dopo un rantolo crolla a terra privo di vita.
«Ora so quanto sono forti i fratelli e come eliminarli. La mia vendetta è vicina…»
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Minecraft / Vai alla pagina dell'autore: AndreMCPro