Pokemon, 'Mimose a Marzo?' di Pandina9 (Cap 2) su EFP Fanfiction

MIMOSE A MARZO? SONG FICS [2/7]

VERA/DREW – PRONTO A CORRERE MARCO MENGONI

Oggi ti vedrò di colpo sparire fra la folla
E te ne andrai
Mi sono rotto delle scuse
Sono stanco dei tuoi guai

Vera era tranquillamente seduta su uno scoglio a Fiorlisopoli, Jhoto. Teneva i piedi a mollo nelle acque tranquille del mare. Erano circa le sette e mezza di sera, ed arrivava dal mare una piacevole brezza marina.

Hai detto che
Non vuoi più camminare
Accanto a me

Chiuse gli occhi. È stata fortunata. Di solito in questo periodo le acque erano molto agitate e piene di tentacruel selvatici.

Ora questa casa mi sembra più grande
Illumina ogni angolo
Dipingo la noia
Dipesto (?) la stanza di quel che d’ora in poi sarò
Non mi fermerai
Né adesso né mai…

Covava però dentro di sé il rimorso della gara persa quel pomeriggio. Poi contro chi? Ovviamente Drew. L’unico capace di una cosa simile. Lui ed il suo Rosrade avevano letteralmente schiaccito lei ed il suo nuovo ed inesperto Mareep.

Perché per troppe volte ho scelto te
Non sono immobile

Era triste anche per un altro motivo. Quel giorno, il quindici marzo, era la festa delle donna, e nessuno le era stato vicino: nessuno aveva passato del tempo con lei : era da sola al piedi del mare.
Sola…

Grazie per
Avermi fatto male
Non l,o dimenticherò

Sì, sola. Senza qualcuno. Brendon si era molto probabilmente scordato di lei. Ash, pure. Max, il suo adorato fratellino, non si era fatto sentire nemmeno quando aveva partecipato, qualche tempo prima, alla Coppa Adriano.

Grazie
Io riparto solo contro vento
Ricomincerò

Solo una persona non aveva messo in conto. Drew di LaRousse. Lo stesso che oggi l’aveva battuta. Lo stesso che oggi aveva sorriso beffardo quando il suo Pokemon era accasciato per terra. Lo stesso che aveva alzato al cielo orgoglioso il suo terzo fiocco, il Fiocco di Fiorlisopoli.

E giro nel centro
E faccio la spesa
Non mi sento fragile

Una lacrima cadde dagli occhioni blu di Vera, lo stesso blu del mare che stava guardando, delle stesse onde che si infrangevano sugli scogli ogni qual volta passasse un motoscafo.

Cento grammi di sole
Non serve l’amore
Se poi diventa cenere

È vero. Non serve l’amore, se poi le persone a cui vuoi bene ti abbandonano. Si dice che solo quando si tocca il fondo, ci si può dare la spinta per salire in superficie. Perché lei non ci riusciva? Quel giorno aveva fatto veramente schifo. Aveva superato la prima manche solo perché Beautifly era nel pieno delle forze.

Non mi prenderai
Né adesso né mai
Perché per troppo tempo ho scelto te
Dimenticando me

Non era certo colpa del povero Mareep, lui era nuovo. Forse è stata una scelta azzardata da parte dell’allenatrice, che faceva troppo conto sull’energisfera appena imparata. Troppo instabile per farle fare una bella figura.

Grazie per
Avermi fatto male
Non lo dimenticherò

Era tutta colpa di lei. Sì, di Vera. Per quanto si sforzasse, non sarebbe mai riuscita a superare il rivale. No. Lui era troppo. Anzi, era colpa sua. Colpa del suo ego e della sua spavalderia. L’aveva colpita nell’anima. I suoi Pokemon. Come quella volta che aveva criticato pesantemente la performance di Torchic. Non avrebbe fatto mai così male una sconfitta se non per colpa sua.

E grazie
Io riparto solo contro vento
Ricomincerò

Anzi, per merito suo. A pensarci bene, nel profondo dell’arroganza con cui parlava, si celavano consigli utili a migliorare ed andare avanti. Sempre di più. Sempre più forti.

Pronto a correre
Per me
E tu
Ferma immobile

Sentì allora dei passi dietro di lei. Si girò di scatto. La visione di una ragazza in lacrime lo lasciò sconcertato. Mai Vera aveva pianto così, o almeno, per quanto ne sapesse lui. Invece erano tante le volte in cui, delusa e con il cuore spezzato, veniva consolata da i suoi amici, nel migliore di casi, mentre nel peggiore, era sola. Contro un albero spoglio. L’unico amico che l’ascoltasse e la capisse. Persino i suoi Pokemon facevano fatica a ricoprire quel ruolo

Grazie per avermi fatto male
Non lo dimenticherò

Sussultò alla vista del giovane dai capelli color pistacchio e si sorprese ancora di più quando le si avvicinò ed, abbassandosi, le asciugò le lacrime salate, che stavano cadendo copiose sulle sue guance nivee.

Sento nelle vene
Vita che si muove
Ricomincerò

Ma la sorpresa fu ancora maggiore quando egli, da non si sa bene dove, tirò fuori un mazzolino di fiori gialli, sparsi sugli esili steli, come il pelo del Pokemon della ragazza, sull’erbetta verde del prato da cui proveniva.

Sono pronto a correre
Per me
Per me

“D-drew…” cominciò a balbettare incredula lei, che venne subito zittita dalle labbra sottili e rosee di lui.

Un bacio casto, ai piedi del mare.

ANGOLINOINOINOINO DELLA STUPIDA AUTRICE
Ed eccoci con il secondo capitolo(?) Fa schifo uguale al primo. Se notate errori, qualsiasi errore, fatemelo notare. Questa settimana lavorerò principalmente a questo schifo. Ci metterò tutto il mio impegno. Ascoltatevi solo la canzone di Marco Mengoni che è bellissima. Quella merita davvero.
A domani
Pandy