Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: FreWolfie5    10/03/2016    1 recensioni
Iris Luna era una di quelle ragazze che si ritrovano a metà strada fra l'oscurità e la luce. La sua vita era abbastanza strana e avvolta nel mistero, ma a lei piaceva così com'era...finché un giorno la sua intera esistenza venne sconvolta.
Iris si ritroverà ad affrontare una realtà del tutto nuova, piena di sfide mortali e lotte senza precedenti. In compagnia di alcuni fra i più valorosi eroi sulla terra, si getterà in un'impresa oltre ogni limite dando vita ad una amicizia che sovrasterà qualsiasi avversità.
TRATTO DALLA STORIA
-Ma guardali. A volte penso che sarebbe stato molto meglio essere come loro. Gli adulti continuano a ripeterti “mi raccomando, sii te stesso” come se fosse facile, ma non è affatto così. Io ho deciso di essere me stessa ed ecco che cos'è successo, mi sono ritrovata sola. Le persone hanno paura di restare sole, è una cosa del tutto naturale, non mi sorprende che il resto del mondo decida di indossare una maschera pur di essere accettato-.
Desideravo tirare fuori dalla mia mente quelle parole mai pronunciate da un sacco di anni, ma non ne avevo mai avuto l'occasione.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gli Dèi, Le Cacciatrici, Mostri, Nico di Angelo, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Prima, dopo o durante la lettura si consiglia l'ascolto della seguente canzone:

                   In the end by Linkin Park

Non riuscii a stare tranquilla nemmeno nel sonno. Sognai di ritrovarmi di nuovo in quella caverna oscura, ma questa volta il luogo era del tutto deserto. Mi sentivo leggera, come se stessi fluttuando nell'aria. Il mio sguardo percorse velocemente un complicato e tortuoso labirinto di tunnel sotterranei. Ad un certo punto presi un passaggio più largo rispetto a quelli precedenti e, una volta arrivata in fondo, scorsi delle scale di pietra che portavano ad una specie di enorme città nascosta nelle profondità della caverna. Purtroppo mi era concesso di poterla semplicemente scorgere in lontananza. Successivamente l'ambientazione del sogno cambiò, catapultandomi in uno spazio vuoto e buio. Dal nulla comparve una specie di strano orologio da taschino che si mise a ticchettare producendo un rumore sempre più forte. Quando le lancette di quest'ultimo si allinearono, mi svegliai con le idee confuse. Cosa diamine poteva mai significare tutto questo? Mi guardai attorno per riprendere il controllo di me stessa. Stavamo ancora viaggiando, la radio era stata spenta. Soly era raggomitolata accanto a me e dormiva beatamente come un tenero gattino.

-Ma guarda, finalmente ti sei svegliata-

disse Nico voltandosi verso di me

-Tu invece non dormi mai? Sai, non vorrei essere invadente...-

-Troppo tardi, figlia di Zeus-

-Oliverius-

mi affrettai a correggerlo. Odiavo che mi considerassero come una figlia di quell'altro. Il figlio di Ade rimase in silenzio ad attendere il seguito.

-Io sono figlia di Oliverius-

ripetei

-Comunque, stavo solo cercando di dirti che se non ti decidi a riposare almeno un po', finirai per crollare. Non credo che quelle occhiaie che ti ritrovi sotto agli occhi siano normali-

conclusi

-Non si può dire che tu sia più fortunata di me con il sonno, vero?-

-In che senso?-

domandai

-Hai fatto un incubo stanotte, non è così? Non facevi altro che agitarti e rigirarti da tutte le parti-.

A quelle parole abbassai lo sguardo combattuta. Certo, avevo già raccontato il sogno precedente a Nico, ma questa volta non sapevo proprio a che cosa sarebbe servito dato che nemmeno io ne conoscevo il significato. Decisi di fare la vaga

-Non era nulla di che, non serve preoccuparsi-

-E chi si preoccupa? Dopotutto è normale-

-Quindi anche tu fai degli incubi quando dormi. Per questo non vuoi deciderti a prendere sonno? Hai paura di quello che potresti vedere?-

chiesi

-No. Non ne ho alcun motivo. A differenza dei tuoi incubi, ogni volta diversi, il mio è sempre lo stesso. Ormai lo conosco-.

Non volli chiedere di che incubo si trattasse.

-Sei ancora sicura di volerlo fare? Trovare l'oggetto misterioso che cercava tuo padre, intendo-

-Certo che voglio farlo! Non ci penso nemmeno a tirarmi indietro ancora prima di averci provato-

replicai

-Sai che potresti morire?-

-Potrei anche avere successo. Mio padre diceva sempre che a volte la vita è capace di sorprenderti. E poi ormai è troppo tardi per avere ripensamenti. Io completerò la missione, ma se tu vuoi tornartene al campo di certo non te lo impedirò-

-Apprezzo il tuo tentativo di sbarazzarti di me così presto, ma mi dispiace deluderti. Non ho intenzione di andare da nessuna parte-

-E la stessa cosa vale per me, Iris-

si aggiunse una terza voce

-Soly! Non sapevo che fossi sveglia-

esclamai sorpresa

-Se vogliamo veramente portare a termine questa missione, ci conviene sbrigarci. Ho il presentimento che la nostra fuga notturna non rimarrà segreta tanto a lungo. Immaginate cosa succederebbe se si venisse a sapere che tre semidei sono in viaggio da soli verso il Kentucky-

-Che c'è, hai paura di essere messa in castigo all'angolo quando torneremo al campo, Firejewel?-

-Solaris, Solaris! E se proprio vuoi saperlo, Di Angelo, non sono quelli al campo a preoccuparmi. Pensa piuttosto a quanti mostri potremmo trovarci alle calcagna, specie voi due. Il fatto di essere figli di due dei tre pezzi grossi in questo caso gioca a vostro sfavore, non trovi? Sarà praticamente impossibile nascondere la vostra presenza-

-Allora vorrà dire che terremo gli occhi aperti e faremo attenzione-

risposi fiduciosa.

-Quanto manca ancora all'arrivo?-

-Circa quattro ore e mezza-

ci informò Nico

-Quattro ore e mezza? Ma io mi annoio! Non posso restarmene quattro ore e mezza seduta su questo sedile senza fare nulla!-

protestò Solaris

-Oh, non preoccuparti, ti insegno io una cosa divertente per passare il tempo. Questa si chiama la canzone degli elefanti, da piccola io e mio padre la cantavamo di continuo. Inizia così:

Un elefante si dondolava sopra al filo di una ragnatela e ritenendo la cosa interessante andò a chiamare un altro elefante.

Il gioco è molto semplice, basta aggiungere ogni volta un elefante in più alla frase-

-Wow, e come si fa a vincere? Quando finisce?-

-Questo è il bello, il gioco può andare avanti all'infinito e non ci sono vincitori, ma si può cercare di stabilire un record massimo di elefanti-

-Fantastico! Voglio provare!-

gioì la bionda entusiasta ed iniziò a cantare la canzoncina a gran voce insieme a me

-Sarà un viaggio molto lungo-

borbottò Nico, che già non ne poteva più. Noi lo ignorammo e proseguimmo.

Nel frattempo Fenrir sembrava aver fatto amicizia con Jules-Albert. Se ne stava a guardare fuori dal parabrezza con il muso appoggiato alla sua spalla.

La canzone degli elefanti durò ben due ore fino ad arrivare ad una quota totale di 720 elefanti. Durante queste due ore il figlio di Ade minacciò più volte di gettarsi fuori dall'auto in corsa per la disperazione.

Saremmo andate avanti ancora, se Soly non avesse esclamato

-Hey, guardate! C'è un autogrill qui all'angolo. Che ne dite se ci fermiamo per uno spuntino?-

-Per me va bene-

acconsentii

-Oh miei dei, grazie! Jules-Albert, amico, ferma questa macchina, ti supplico!-

implorò Nico ansioso di poter scendere.

Scendemmo dall'auto e ci sgranchimmo le gambe per un po', poi decidemmo di entrare.

-Per carità, basta elefanti! Giuro che la prossima volta mi butto davvero sotto ad un camion, è di sicuro meno doloroso di quella tortura-

continuò a lamentarsi lo zombie mentre apriva la porta d'entrata

-Hey! Solo perché tu non sai divertiti non vuol dire che non possono farlo anche gli altri-

risposi offesa sorpassandolo ed entrando per prima

-Divertirsi? E quello tu lo chiami divertirsi? Quella canzone dovrebbe essere considerata illegale a livello mondiale! Scommetto che provoca danni irreparabili al cervello-

-Allora nel tuo caso non c'è nulla di cui preoccuparsi-

lo stuzzicai

-Fingerò di non aver sentito-

disse Nico lanciandomi uno dei suoi sguardi intimidatori, anche se sapeva benissimo che su di me non avevano alcun effetto.

Ordinammo dei panini da poter consumare velocemente ad uno dei tavoli all'interno dell'autogrill. Scegliemmo di metterci in un angolo sperando di passare inosservati e di non incappare in spiacevoli sorprese. Solaris addentava il suo panino come se non mangiasse da secoli, senza preoccuparsi di contenersi. Adoravo la sua spontaneità, a volte addirittura la invidiavo. Lei era semplicemente se stessa, un libro aperto per chiunque, non fingeva mai e nonostante tutto non si lasciava abbattere da niente e nessuno. Era esattamente come la descriveva il suo nome, solare, energica, luminosa. Al contrario Nico era riservato, freddo e tendeva a mantenere un atteggiamento distaccato. Si vedeva che ne aveva passate tante in vita sua, ma mascherava il suo dolore dietro ad un muro impenetrabile, una facciata. Sembrava che non ci fosse speranza in lui, era privo di fiducia negli altri. Preferiva rifugiarsi nell'oscurità piuttosto di dover affrontare il mondo che, a parer suo, l'aveva ormai respinto da tempo. Come facevo ad essere amica di persone con caratteri così diversi? Conclusi che dipendeva dal fatto che io non ero come nessuno di loro, eppure allo stesso tempo ero uguale ad entrambi. Io non ero sempre sincera, libera e allegra come Soly. Non ero sempre ferita, isolata e sola come Nico. Dentro di me la luce e l'oscurità continuavano a lottare incessantemente, a volte vinceva una, altre prevaleva l'avversaria. Non era importante quale vincesse, perché tutt'e due restavano sempre lì, immobili al loro posto.  Quindi riuscivo bene a comprendere la gioia di vivere e l'esuberanza di Solaris, ma capivo bene anche lo smarrimento e la tristezza di Nico. 

Fu allora che mi ritornarono in mente le prime parole della profezia:

Colui che è perduto gli eroi incontreranno quando luce e tenebre si uniranno 

ciò significava che la figlia di Apollo ed il figlio di Ade avrebbero dovuto collaborare in qualche modo prima o poi. Più facile a dirsi che a farsi, ma ci avrei pensato in seguito, per il momento volevo soltanto godermi il mio cibo. 

-Hey, Iris, che gioco facciamo per le prossime due ore di viaggio? Per caso ne conosci altri?-

chiese Soly impaziente 

-Vuoi dirmi che il discorso che ho fatto appena cinque minuti fa non è servito a niente?-

ribatté Nico prima che potessi rispondere 

-Te l'ho detto, ho bisogno di tenermi impegnata con qualcosa per non morire di noia-

ricordò la bionda 

-Beh, prima che tu possa morire di noia, io mi sarò sicuramente già strappato le orecchie. Se sento anche solo un'altra volta quella lagna interminabile ed infantile...-

-Ragazzi, non litigate. Siamo tutti parecchio stanchi per il viaggio, è vero, ma non dobbiamo perdere la testa, ok? Dobbiamo restare uniti per riuscire nell'impresa-

mi intromisi cercando di far calmare le acque. A quanto pare funzionò, perché i due semidei ammutolirono e si voltarono le spalle a vicenda dopo essersi scambiati degli sguardi truci. Certo, erano ancora arrabbiati, ma almeno non davano più così tanto nell'occhio. 

Tirai un sospiro di sollievo e mi lasciai cadere a peso morto sulla sedia. Quando pensavo di poter finalmente stare tranquilla, un estraneo seduto al tavolo accanto al nostro ci rivolse la parola

-Eh sì, lo stress da viaggio è difficile da sopportare. Credetemi, ne so qualcosa- 

L'uomo in questione era più o meno sui trentacinque anni. Portava un elegante smoking grigio che gli conferiva un'aria da ricco imprenditore. I suoi occhi erano grandi e vispi ed i suoi capelli...beh, non avevo mai visto nulla del genere prima d'ora. Aveva lucenti capelli biondi sul davanti, mentre la parte posteriore della sua testa era completamente rapata a zero! La cosa più assurda del mondo. A terminare il quadro vi era una barba perfettamente curata. Se ne stava tranquillo a sorseggiare il suo cappuccino attendendo la nostra reazione. 

-Ehm, non vorrei sembrare maleducata, ma posso chiederle chi è lei?-

domandai perplessa

-Ma come? Non avete mai visto una delle mie pubblicità in giro?-

-Temo di no, signor...-

-Kai, affascinante uomo immagine di successo e rappresentante orgoglioso della miglior linea di rasoi esistente sul mercato. Ecco il mio biglietto da visita- 

annunciò, porgendomi fieramente il biglietto in questione. Io lo presi fra le mani e lo lessi ad alta voce

-Mr. Kai, uomo immagine, rappresentante ufficiale...della Gillette?! Ma che...?-

-Guarda, c'è anche una citazione alla fine- 

mi avvisò Solaris

-Sono più pungente di...-

-Di qualsiasi bordo pungente!-

terminò il signor Kai mentre reggeva in mano un rasoio e lo agitava avanti e indietro.

-Proprio così. Sai una cosa, ragazzo? A te non farebbe male una bella rasatina. Ti stanno spuntando parecchi peli superflui-

continuò rivolgendosi a Nico. A quelle parole Soly scoppiò a ridere ed io per poco non mi strozzai con l'acqua che stavo bevendo.  

-Come?-

rispose il figlio di Ade 

-Ovviamente il mio era solo un consiglio. Ricordo bene l'orgoglio maschile della prima barba, ma se cambi idea, sai a chi rivolgerti-

disse il signor Kai agitando ancora una volta il suo fidato rasoio. Quell'uomo mi divertiva un sacco! Era completamente pazzo, ma allo stesso tempo sapeva quel che voleva e sapeva anche come ottenerlo. Piuttosto ammirevole. 

-Quindi lei viaggia molto, vero signor Kai?-

chiesi per cambiare argomento, dato che Solaris rischiava di morire soffocata dalle risate e Nico non era più in grado di sostenere una conversazione riguardante i suoi peli. 

-Puoi dirlo forte, dolcezza. Ho praticamente visto ogni singola parte del mondo, ma ogni tanto è bello girovagare senza sapere dove ti porterà il vento, sapete? Andare verso l'ignoto. A proposito, dove vi state dirigendo voi?- 

-Stiamo andando nel Kentucky-

generalizzai. Non volevo scendere troppo nel dettaglio. 

-Sul serio? Beh, allora sarà meglio se vi rimettete in viaggio. Mancano ancora un paio di chilometri da percorrere-

-Non si preoccupi, lo faremo senz'altro- 

lo rassicurai. 

-Sì, è tutto molto bello, ma se non vi dispiace io ora vado a cercare un CD decente da poter ascoltare in macchina al posto degli elefanti assassini-

riuscì a dire Nico dopo il suo silenzio iniziale

-Elefanti assassini? Che idea bizzarra-

commentò il rappresentante pungente 

-La prego, non chieda- 

lo supplicò lo zombie, poi si alzò dirigendosi verso il settore musicale dell'autogrill. 

-Anche io mi congedo. Faccio una fermata veloce al bagno- 

avvertì la bionda 

-Occhio ai troll!-

dissi ridendo

-Molto spiritosa- 

rispose lei. 

-Senti, dolcezza, non ti ho nemmeno chiesto come ti chiami- 

continuò il signor Kai 

-Iris, mi chiamo Iris-

-Iris...ora ascoltami bene, Iris, ciò che sto per dirti ora è di fondamentale importanza. Vedi, nel mondo del successo, come quello di cui faccio parte, ciò che conta veramente è riuscire a cogliere il momento propizio quando ci si presenta davanti. Capisci che intendo? Sta tutto nel prestare la massima attenzione a ciò che ti circonda e capire quando è tempo di agire. Ma devi essere svelta! Le rare occasioni non durano che un istante. Sono mutevoli, come la fortuna. Un attimo prima ci sono e un attimo dopo le hai perse, sei arrivato troppo tardi. Non lasciarti mai sfuggire quello che sai può tornarti utile, va bene? Non avere paura, abbi pazienza e, quando arriverà il momento propizio, coglilo al volo senza esitazione, chiaro?-

-Mi scusi, ma temo di non aver capito- 

-Lo capirai. Tu hai grandi capacità, Iris. Non sprecarle, mi raccomando. Io punto tutto su di te- 

concluse il matto uomo immagine sollevando la sua tazza di cappuccino e finendo di berne il contenuto. Io mi voltai dandogli le spalle per riflettere. Niente di ciò che mi aveva detto sembrava avere un senso. Quando mi rigirai verso di lui per chiedergli ulteriori chiarimenti, era misteriosamente svanito. 

Dopo pochi minuti tornarono Nico e Solaris.

-Bene, possiamo partire allora. Mammoth Cave, stiamo arrivando! - 

esclamò la figlia di Apollo, poi si girò verso di me

-Iris, ci sei?-

-Che? Io...sì, ci sono-

-Ma dov'è finito il signor Kai?-

-Non lo so. Un attimo prima c'era e un attimo dopo puff! Scomparso-

-Magari a tempo perso fa anche il mago-

ipotizzò Soly

-Meglio così. Quel tizio è più suonato di una campana- 

-NO! Lui è più pungente di qualsiasi bordo pungente, ricordi?-

recitò la mia amica mimando il rasoio con la mano.

Tornati in macchina, Nico inserì soddisfatto il CD contenente i migliori successi dei Linkin Park. Solaris si riaddormentò ritornando alla sua modalità da gattina ed io riguardai per l'ultima volta il biglietto da visita del signor Kai prima di rimettermelo in tasca. 

 

Angolo Autrice

Ma salve! Ho avuto problemi di connessione dovute al maltempo, quindi ho potuto pubblicare il capitolo solo ora. Chiedo umilmente perdono, ma ormai ci sarete anche abituati, no? In questo capitolo ho fatto anche pubblicità alla Gillette, dovrei chiedere di essere pagata! In conclusione, prometto di fare il possibile per far uscire il prossimo capitolo il prima possibile e magari lo farò anche un po' più lungo, chi lo sa? Per ora vi saluto e vi ringrazio di essere stati con me! 

Baci 

Fre<3 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: FreWolfie5