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Autore: aaannacolli    10/03/2016    2 recensioni
E se Draco Malfoy si fosse innamorato durante il suo quinto anno ad Hogwarts di Hermione Granger? E se fosse subito passato dalla "parte giusta" prima della Seconda Guerra Magica voltando le spalle alla sua famiglia?
La storia è ambientata durante la Seconda Guerra Magica. E' la mia prima fanfiction (ovviamente una Dramione), quindi recensite in tante, spero possa piacervi
Dal testo: "Non sento niente, non vedo niente se non lei, che ricambia il mio sguardo. Ma non è il solito sguardo carico di odio e rancore però, è uno sguardo curioso, e in effetti non la biasiamo: che diamine ci faccio tutto sporco e gravemente ferito all'interno della mia stessa casa?"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Sono terrorizzato, sono paralizzato dalla paura. Lei è qui, al Manor, l'unico posto in cui non dovrebbe essere e dal quale probabilmente non ne uscirebbe viva.
Mio padre e Bellatrix stanno discutendo su chi deve chiamare Voldemort per informarlo della cattura di Potter, ma non li sento. Non sento niente, non vedo niente se non lei, che ricambia il mio sguardo. Ma non è il solito sguardo carico di odio e rancore però, è uno sguardo curioso, e in effetti non la biasimo. Che diamine ci faccio tutto sporco e gravemente ferito all'interno della mia stessa casa?
Solo a guardarla una parte delle mie forze e del mio coraggio ritornano in me.
Mi volto verso Bellatrix che intanto mi ha interpellato: sembra una bambina dentro un negozio di caramelle, i suoi enormi occhi scuri spiccano in modo inquietante sul volto pallido dandole un non so che di folle che, devo ammetterlo, si sposa molto bene con il suo atteggiamento.
-Bene Draco, prima di chiamare l'Oscuro Signore dobbiamo essere certi dell'identità di questi tre, quindi non fare lo stupido e dimmi se quell’essere deforme è Potter.-
Mi volto verso Potter, probabilmente Hermione gli ha lanciato una fattura nel disperato tentativo di salvarlo. Il volto è completamente deturpato e gonfio, come se l’avesse punto uno sciame di veste. Nonostante l'incantesimo, però, quello in ginocchio sul pavimento, è palesemente Potter.
Mi giro verso Bellatrix: -No, quello sgorbio non è Potter. Ma tranquilla, vedrai che ci saranno molte altre occasioni per dimostrare che sei una cagna fedele, te lo assicuro! -
La guardo con aria di sfida, l'unico modo per evitare che faccia del male ad Hermione è indirizzare la sua rabbia verso un altro soggetto, in questo caso, me.
Ma l'effetto che speravo di suscitare non si avvera, anzi.
Vedo il viso di Bellatrix deformarsi in un orribile sorriso, ordina ai Mangiamorte di portare Potter e Weasley, che intanto scalciano e si dimenano, nelle segrete del Manor, poi si volta verso di me.
-Immaginavo una risposta del genere, ma vedi, caro Draco, devi sapere che sono un'attenta osservatrice, sai?-
Deglutisco a vuoto, ho paura di quello che potrebbe fare. Lentamente si avvicina ad Hermione, non la perdo di vista neanche un secondo.
-E, da attenta osservatrice quale sono, non mi è sfuggito il fatto che guardi la Mezzsangue come se fosse l'acqua in mezzo a un deserto.-
Cerco qualcosa di sprezzante da dirle, qualcosa che possa in qualche modo distogliere l'attenzione da Hermione, ma non mi viene in mente niente, perciò mi limito a sostenere il suo sguardo, sprezzante.
-Non dici niente? Ma come, pensavo che neanche le torture potessero scalfire il tuo inesauribile sarcasmo!-
Ora è davanti a lei, la supera un po’ d’altezza, ma non posso fare a meno di notare quanto siano differenti l’una dall’altra: la prima una paladina della giustizia nata Babbana e la seconda una Purosangue sadica e seguace di Voldemort.
Mi rivolgo a Bellatrix: -Forse perchè le tue torture non sono efficaci come sembrano-
-Oh bene Draco, sono felice che tu abbia posto il problema, così posso allenarmi un po' sulla Mezzosangue.
Mi raccomando, goditi lo spettacolo e alla fine dimmi in cosa sbaglio.-
Cerco di dimenarmi dalla presa dei due Mangiamorte che intanto mi tenevano fermo, ma sono troppo debole e non ho la mia bacchetta a portata di mano.
Mollo un calcio ad uno in modo da liberarmi la mano destra, mi giro e tiro un pugno dritto in faccia all'altro, ma vengo subito fermato dai presenti.
Hermione intanto prova in tutti i modi a difendersi, ma viene disarmata da mia zia. Sento quest'ultima urlare un potente Crucio che la fa cadere in ginocchio. Vedo il suo corpo contorcersi agonizzante e le sue urla di dolore mi straziano il cuore e l'anima.
È così che crollo. Tutto l'autocontrollo, tutta fermezza, tutta la tenacia che avevo esercitato in quelle settimane, sfuma via alla vista di quella scena.
-NO! FERMA, TI PREGO FERMA!-
Le mie urla la fanno smettere, si gira verso di me, sembra divertirsi un mondo.
-Ti prego basta, lasciala andare. Tortura me, uccidi me, fai quello che vuoi, ma ti prego lasciala stare.-
Sento la presa dei Mangiamorte che si allenta finchè non mi lasciano libero.
Bellatrix scoppia in una fragorosa risata che contagia tutti i presenti.
Mi volto verso Hermione, si è rialzata, vuol dire che la tortura non è stata così terribile.
I suoi occhi dorati sono fissi sui miei, la sua espressione è indecifrabile ma colgo un lievissimo movimento della testa, come se volesse indicarmi di guardare in su. Lo faccio e sull'enorme lampadario appeso al soffitto, esattamente sopra la testa di mia zia, scorgo una piccola figura. 
All'inizio non riesco a capire di cosa si tratti, finchè, mettendo un po' più a fuoco, vedo che è Dobby, l'elfo domestico.
Si accorge del fatto che lo sto guardando e comincia a gesticolare in direzione del cordone che tiene quel gigantesco oggetto attaccato al soffitto.
Subito non capisco, ma non appena mi rendo conto delle sue intenzioni mi lancio addosso ad Hermione, evitando che venga schiacciata dal lampadario insieme a Bellatrix.
Cerco di farle da scudo in modo che niente possa ferirla, mi sembra di vivere una scena a rallentatore, il mio viso è a un soffio dal suo, i nostri occhi incatenati, il suo esile corpo è tra le mie braccia e i petti di entrambi son talmente vicini che riesco a sentire il suo cuore che batte come un tamburo, o forse è il mio. Un profumo di lavanda mi arriva delicato alle narici paralizzandomi in uno stato di trance. Cerco di riprendermi, ma è troppo vicina perchè io riesca a pensare in maniera razionale.
Ciò che mi riscuote è l'urlo di rabbia di mia zia, il lampadario non l'ha colpita di poco. Tutti i presenti sono agitati, non capiscono la causa della caduta di quell'enorme oggetto, ma a Bellatrix non sfugge niente e in poco tempo riesce ad individuare Dobby, che intanto sta correndo verso me ed Hermione.
Succede tutto in un attimo: Dobby ci raggiunge e ci tende la mano, io la afferro e intanto cingo la vita della Granger  con un braccio, sento il vuoto allo stomaco che precede la smaterializzazione, ma non appena tutti i Mangiamorte si rendono conto di ciò che sta succedendo, è il caos. Mia madre urla, mio padre corre verso di me, ma è troppo lontano per raggiungermi come il resto dei Mangiamorte.
L'ultima cosa che vedo prima di sparire è mia zia Bellatrix che sfila un pugnale d'argento dallo stivale destro e lo lancia nella mia direzione. Avverto un dolore lancinante al fianco sinistro, poi solo buio e silenzio.
   
 
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