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Autore: 365feelings    10/03/2016    0 recensioni
Sono un figlio di Roma, un discendente di Marte, centurione della Prima Corte, vivo e muoio per la legione.
The mortal instruments | Magnus/Alec | raccolta di missing moments, slice of life e au
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Autrice: kuma_cla
Titolo: Fragmenta
Coppia: Magnus/Alec
Rating: verde
Genere: fluff
Avvertimenti: flash fic, slash, spoiler 
Prompt: tornare a casa
Note: questa e le prossime tre storie che pubblicherò in questa nuova raccolta sono storie vecchie, scritte ancora nel 2014. Se vi sembreranno familiari dubito è perché prima facevano parte di questa raccolta. Oggi mi sono svegliata con la consapevolezza di aver fatto una cazzata a mescolare le ff relative a TMI e TID, quindi ora rimedio. Qui ci saranno solo malec mentre la raccolta originale diventerà un insieme di storie dedicate a Will, Jem, Cecily e gli altri.
  • Le note originali al capitolo erano le seguenti: primissima malec e si vede. Spero di non aver scritto proprio una schifezza. Ho messo l'avvertimento spoiler perché ho letto City of heavenly fire e questa flash si colloca dopo la fine del libro e tiene conto di una cosa che ho letto su tumblr (ossia che la Clare ha rivelato che Magnus e Alec si sposeranno e adotteranno un bambino; un'informazione che io prendo con le pinze, perché potrebbe non essere vera, ma che mi piace molto tanto da citarla velatamente qui). Se vi interessa (dubito, ma se voleste promptare o altro) questo è il mio tumblr.
  • Ringrazio _black_rose_, Ghost_Delia e _Marty01_ per i commenti che mi avevano lasciato.




Avanza nella stanza nonostante il buio, cercando di essere il più silenzioso possibile, ma inevitabilmente finisce per scontrarsi contro qualcosa che era certo quel mattino non ci fosse e provocare un gran rumore. Resta in attesa, ma dal letto non proviene nemmeno l'accenno di un movimento, quindi si concede un sospiro di sollievo.
«Per essere uno Shadowhunter sei davvero rumoroso» lo schernisce allora Magnus, accendendo la luce. La lampada illumina una camera disseminata come al solito di vestiti e altri oggetti che la rendono un campo minato, in più c'è una nuova scatola piena di fascicoli.
«È stata una giornata impegnativa» si giustifica, quindi si concentra sull'ostacolo imprevisto «Questa non c'era quando mi sono alzato».
«Il che è avvenuto alle cinque del mattino e ora sono le undici di sera, ne sono cambiate di cose in questa casa nel frattempo. Ho aggiunto un paravento all'ingresso e riscoperto l'amore per Giappone. Quella invece è per un caso che sto seguendo» gli spiega e Alec nota che sta indossando una cosa molto simile ad un kimono, che, se non sbaglia, è un indumenti tipico femminile. Tuttavia è troppo stanco per chiedere delucidazioni a riguardo.
«Occorreva lasciarla in mezzo alla stanza?» gli chiede, spogliandosi della divisa da cacciatore e rivelando dei lividi bluastri che sotto la luce artificiale risaltano ancora di più in contrasto con la sua carnagione chiara. Ma si affretta a farli sparire sotto un vecchio pigiama che ha visto giorni migliori.
«Avresti potuto accendere la luce».
«Non volevo svegliarti» replica e finalmente si mette sotto le coperte, sporgendosi per baciare lo stregone prima di far sprofondare la testa tra i morbidi cuscini.
«Lo avresti fatto in ogni caso con il tuoi movimenti felpati» lo deride Magnus, sporgendosi sul comodino per spegnere la luce. Quindi si stende anche lui e cerca l'altro sotto le coperte, ma come lo trova sente un lamento.
«No, non lì, più su, no nemmeno lì!» lo rimprovera Alec e gli prende la mano per posarla in un punto del torace che non sia dolorante.
«Sei uno straccio» replica lo stregone, stringendolo delicatamente a sé «Non potevi chiedere a Jace un iratze?» e sentendolo bofonchiare qualcosa aggiunge con un tono a meta tra il divertito e il malizioso «Tutta questa fretta di tornare a casa prima o poi ti ucciderà, lo sai che non vado da nessuna parte?»
«Dovresti essere felice che non trascorra la notte all'Istituto».
«Considerando la tua stanchezza è come se tu fossi all'Istituto» ribatte facendo scivolare una mano sul fianco dell'altro. Sebbene non possa vedere il volto di Alec, Magnus è certo che sia arrossito e questo lo fa sorridere.
In realtà gli fa piace che lo Shadowhunters torni a casa dopo gli incarichi, che da quando hanno sconfitto Sebastian sono notevolmente aumentati. La vittoria è stata accompagnata da un considerevole numero tributi di morti, macerie e attività demoniache. Tuttavia ritiene che sia più saggio, per Alec, restare all'Istituto se non direttamente ad Alicante per risparmiare energie ed evitare ulteriori viaggi stancanti. Li ha visti i lividi e le occhiaie.
«Potrei decidere di restarci».
«Non sarebbe una cattiva idea» concorda seriamente «Finché la situazione non si stabilizza non dovresti forzare il tuo corpo».
«Mi stai cacciando?»
«Mi sto preoccupando per la tua salute».
«Ma che compagno amorevole» scherza Alec, la voce impastata dal sonno e forse è per questo che si lascia scappare la frase successiva, un pensiero che in piena lucidità non si sarebbe mai sognato di condividere, non così presto almeno.
«Un giorno staremo in un letto ancora più grande, in una casa per tre persone e ricorderemo i giorni in cui tornavo a casa tardi per aver cacciato troppi demoni e tu ti preoccupavi per me. Ora dormi».
Il sorriso torna ad increspare le labbra di Magnus, che si sporge su quelle del ragazzo per un bacio all'angolo della bocca.
   
 
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