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Autore: Robigna88    11/03/2016    1 recensioni
Elijah Mikaelson ha deciso di rimanere a New Orleans per occuparsi di quella che per lui è da sempre una missione: la redenzione di suo fratello Niklaus. E anche perchè presto Klaus avrà una figlia.
Una figlia da quella lupa che lui trova estremamente affascinante e che in qualche modo gli fa venire voglia di aprire il suo cuore come non gli era mai successo prima.
Mai, eccetto una volta.
Quando quella volta torna nella sua vita, questo tuffo nel passato cambia tutto e lo cambia in un modo che lo sconvolgerà nel profondo.
DAL PRIMO CAPITOLO:
-"Ti chiederei che cosa ci fai qui, ad aiutare quel fratello che speri ardentemente di poter cambiare anche se è ovvio che Klaus non vuole essere aiutato, ma conosco già la risposta."
"E quale sarebbe?"
"Smetterai di cercare la sua redenzione solo quando crederai che non sia rimasto nulla da trovare. Giusto?"-
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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-CAPITOLO 10-

 

 

 

 

 

“L’hai trovata?” Elijah raggiunse Klaus non appena lo vide rientrare. Guardò dietro di lui, sperando di vederla ma lei non c’era.

Erano passate ore da quando Allison era uscita in preda ad una rabbia che le aveva visto poche volte sul viso, negli occhi. Il pensiero che le fosse successo qualcosa lo innervosiva e terrorizzava.

Quando sarebbe tornata, si disse, avrebbero dovuto chiarire alcune cose. Perché lei sarebbe tornata… doveva.

“Ho cercato dappertutto ma di lei non c’è traccia, sembra svanita nel nulla” l’Ibrido si lasciò cadere sul divano, preda degli stessi pensieri di suo fratello ma cercando di non tradire alcun nervosismo. La sua unica amica era lì fuori e in molti la volevano morta, ma era in gamba e sicuramente se la sarebbe cavata. “Tornerà dopo aver sbollito la rabbia. Non preoccuparti.”

Elijah si voltò a guardare Jackson e nel suo sguardo Hayley vide paura. Si accorse che non aveva capito, fino ad allora, quanto l’Originale tenesse a quella donna anche se era chiaramente visibile sul suo viso.

“Sono certa che sta bene” gli disse cercando di rassicurarlo.

Lui annuì passandosi una mano sul viso e fu allora che Allison entrò in casa con le mani nelle tasche del cappotto, i capelli ancora perfettamente legati e un’espressione indecifrabile sul viso.

“Dove sei stata?” gli chiese allargando le braccia. “Ti cerchiamo da ore. Pensavamo che ti fosse successo qualcosa.”

La donna si fermò davanti a loro e si schiarì la voce. “Avevo bisogno di stare da sola. Ho fatto una lunga passeggiata e poi mi sono rifugiata in un bar a bere soda.”

“Soda?” ripeté Klaus abbozzando un sorriso. “Lo sai che con quella non ti ubriachi vero?”

“Ah-ah” mormorò lei facendogli una specie di smorfia. “Da sbellicarsi dal ridere.”

Jackson, fino a quel momento in silenzio, si alzò e le si avvicinò di qualche passo. “Hey” le disse. “Senti, mi dispiace per prima. È stato un momento di… stupidaggine. Credevo che fosse stato il vampiro ad attaccare briga e mi sono sentito in dovere di difendere Oliver, ma ho scoperto che è stato lui ad iniziare e…”

“Queste sono le scuse più brutte e insensate che mi abbiano mai fatto. Mi hai minacciata con un coltello e ti stai scusando per aver… capito male la situazione?” lo interruppe Allison. “Risparmiami ti prego.”

Il lupo indietreggiò, le mani alzate mentre Hayley gli sorrideva gentile.

Elijah invece le si mise davanti. “Allison tu ed io dobbiamo parlare.”

“Magari quando tornerò in città la prossima volta, okay?”

“Che vuoi dire?”

“Non ho bevuto soda perché non avevano alcool, ho evitato di bere perché devo guidare e ho pensato che fosse meglio farlo da sobria.”

Klaus si alzò e con le mani incrociate dietro la schiena affiancò suo fratello. “E dove pensi di andare?”

“Non lo so” rispose lei stringendosi nelle spalle. “Non so se riuscirò a seminare la strega che mi vuole morta e non so tornerò a casa mia o se invece mi trasferirò da qualche parte alla ricerca di una vita normale. Non so nulla al momento, eccetto una cosa: non rimarrò qui un minuto di più. Ora, se volete scusarmi, vado a fare le valigie.”

Si allontanò salendo su per le scale e dopo aver scambiato una rapida occhiata con suo fratello Elijah la seguì fin dentro la sua stanza.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

“Credo che dovresti rimanere” le disse chiudendo la porta alle sue spalle. “Allison, guardami” aggiunse quando vide che lei continuava a preparare i bagagli, senza guardarlo.

Sentiva il cuore della bella cacciatrice battere all’impazzata, un ritmo furioso da fare quasi paura.

Quegli occhi pieni di tristezza, le guance arrossate, le mani tremanti mentre sistemava le sue cose alla rinfusa, impaziente di finire.

Non avrebbe saputo dire perché, ma in quel momento gli tornò alla mente un ricordo, il ricordo del loro primo incontro.

 

 

MYSTIC FALLS – 5 ANNI PRIMA

 

Perché avesse accettato di partecipare a quella festa a dire il vero non lo sapeva; non era stato perché Damon le aveva chiesto di andarci perché Esther che voleva vedere Elena significava sicuramente che la giovane donna era in pericolo. Forse ci era andata semplicemente perché le piaceva l’idea di mettersi in tiro, di indossare un bel vestito e provare a divertirsi.

Solo che di divertente in quella festa, una volta arrivata non ci aveva trovato assolutamente nulla. La famiglia degli Originali aveva accolto gli ospiti in piedi sulla scala, la madre al centro, tutti i figli ai lati, vestiti in modo elegante, con l’aria fiera e l’espressione di chi ha il pieno controllo della situazione.

Erano tutti belli, quasi regali ma se di Klaus sapeva già qualcosa, degli altri non sapeva assolutamente nulla, eccetto che erano più equilibrati dell’Ibrido irrequieto.

Mentre beveva da una coppa di champagne si accorse che uno di loro era sulla pista da ballo, stretto da una donna di mezza età che continuava a parlare. Lui la guardava, ma Allison ebbe le sensazione che non stesse ascoltando neppure una parola di quello che stava dicendo.

Senza pensarci, quasi in automatico, si mosse e li raggiunse.

“Salve,” disse attirando l’attenzione di entrambi, della signora soprattutto. “Ballate così bene che mi è venuta voglia di provare, le dispiace?” chiese proprio a lei indicando il vampiro con un gesto discreto del capo.

“Oh ma certo!” esclamò la donna indietreggiando appena. “Ne approfitterò per riposarmi un po’ in attesa del prossimo ballo” concluse allontanandosi, lanciando uno sguardo malizioso all’uomo prima di voltarsi e sparire tra la gente.

Allison sollevò un sopracciglio, poi volse lo sguardo all’Originale che era rimasto sulla pista. “Mi sembrava che avessi bisogno di aiuto e visto che mi piace aiutare la gente ho pensato che era il caso di darti una mano.”

Elijah sorrise inumidendosi le labbra con la punta della lingua e le porse la mano. Lei la accettò e si lasciò condurre al centro della pista da ballo sollevando poco il vestito che indossava per non inciampare.

“Ed esattamente chi devo ringraziare per questo salvataggio?” chiese il vampiro, ed Allison notò che aveva una voce calma e sensuale.

“Allison Morgan” rispose cercando di seguire la musica.

Lui sembrò illuminarsi. “Mio fratello Niklaus mi ha parlato di te,” le disse. “So che hai contribuito a risolvere alcune questioni che riguardavano mio padre.”

Allison annuì. “Sì l’ho fatto, ma stasera mi piacerebbe parlare di altro, voglio essere solo Allison e non Allison la cacciatrice.”

“Va bene” Elijah sussurrò facendola girare su se stessa, poi la strinse con decisione poggiandole una mano sulla schiena lasciata scoperta dal vestito. “Allora grazie Allison, quella signora sembra molto gentile ma parla troppo. Stavo per soggiogarla affinchè facesse silenzio.”

Lei rise e fu allora che Elijah notò le deliziose fossette che le spuntarono sulle guance. “È stato un piacere misterioso originale di cui non so ancora il nome.”

“Elijah Mikaelson” rispose subito lui.

Si fissarono per alcuni istanti, poi lei parlò.

“Forse dovresti soggiogarmi affinchè balli bene, non sono proprio capace e credo che anche gli altri invitati se ne siano accorti, visto che mi sento tutti gli occhi addosso.”

“Non credo che ti stiano guardando perché non sai ballare,” gli fece notare lui. “Credo che ci guardino perché sei la donna più bella della festa e perché la musica è finita da un pezzo ormai.”

Allison si fermò, costringendo anche lui a farlo. Si guardò intorno, tutti quegli occhi che la fissavano la mettevano a disagio eppure, si accorse, non riusciva a staccarsi da Elijah. Il suo sguardo si posò infine su Elena; sorrideva guardandoli, mentre Stefan e Damon la osservavano confusi.

“Sarà meglio che vada ora,” disse facendo un grosso respiro. “Grazie del ballo, Elijah” sorrise prima di allontanarsi.

Gli occhi dell’Originale la seguirono fin quando non riuscì più a vederla.

 

 

 

“Io non credo proprio!”

Fu la voce di Allison a riportarlo alla realtà e con un gesto rapido la donna chiuse il bagaglio e prese le poche cose che erano rimaste sulla scrivania.

“Allison,” cercò di ragionare lui. “Non voglio saperti da sola lì fuori, non con una strega che ti vuole morta e tutti gli esseri soprannaturali del pianeta che faranno di tutto per accontentarla. Ti prego, rimani.”

“Non posso” lei scosse il capo guardandosi intorno per accertarsi di non aver scordato nulla. “Ma grazie dell’invito.”

Elijah fece un grosso respiro, si passò una mano sul viso e parlò. “Che significa che non puoi? Dammi una sola motivazione, una soltanto, a causa della quale non puoi rimanere.”

“Elijah, ti prego, lascia perdere.”

“È perché pensi che ci metterai in pericolo forse? Sappiamo badare a noi stessi e…”

“È perché ti amo!” urlò quasi lei. “Non ho mai smesso e non ce la faccio più. Non ce la faccio più a vederti con… con Hayley. Non ci riesco, mi fa male, okay?”

L’Originale rimase immobile, in silenzio. In fondo pensò che lo sapeva ma sentirglielo dire era tutta un’altra cosa.

“Ora che lo sai” disse ancora lei. “Posso andare? Ti prego.”

La sua voce era spezzata, gli occhi pieni di lacrime. Elijah pensò che voleva abbracciarla, pensò a cosa dire ma prima che potesse parlare la porta si aprì.

“Rebekah ha chiamato” disse Klaus agitato. “Forse nostra madre l’ha trovata.”

“Hope” mormorò Elijah guardandolo. “Dobbiamo raggiungerla.”

“Hayley è già pronta per partire e Jackson è andato via” gli fece sapere il fratello.

Il maggiore dei Mikaelson si voltò a guardare di nuovo Allison. “Io…”

“Vai” gli disse lei. “Fate attenzione.”

Lui le baciò una mano. “Ti prego non andartene finché non torno.”

La casa si svuotò dopo pochi minuti. Allison pensò che quello fosse il momento perfetto per andarsene via, senza addii e senza discorsi.

Eppure, rimase.

   
 
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