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Autore: Justice Gundam    11/03/2016    3 recensioni
Reborn, un continente sconosciuto, dove smog nero e piogge acide rovinano ancora di più gli edifici fatiscenti che costeggiano le strade della capitale Reborn City. Intere città ridotte in rovina, Pokemon in fuga, e dietro le scene, un'organizzazione che tira i fili per i propri terribili scopi. Questo mondo ha bisogno di eroi... e sarà qui che, mentre Ash e Misty affrontano il loro viaggio attraverso Unima, accadimenti misteriosi porteranno Vera, Drew, Max ed Hitomi, in una corsa contro il tempo per fermare il Team Meteora e riportare un raggio di luce agli abitanti di quel mondo crudele. (Contestshipping)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Drew, Max, Nuovo personaggio, Vera | Coppie: Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon: A World Reborn
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam
 
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Capitolo 17 - Il benefattore di Kalos
 
 
"Bene. Ora che siamo in un luogo dove possiamo parlare con tranquillità, è il caso di fare le dovute presentazioni. Sì, il mio nome è Elisio Flordalis. Sono il fondatore nonchè il direttore dei Laboratori Elisio, e mi occupo di ricerca in vari campi della tecnologia."
 
Erano passati diversi minuti da quando il gruppo di Vera e della resistenza di Reborn era riuscito ad uscire dalla galleria che portava al quartiere Onice, uno dei luoghi relativamente meno pericolosi di Reborn City - un quartiere che aveva mantenuto una pervenza di ordine e pulizia, conosciuto per il fatto che era lì che si trovava una delle scuole di Pokemon più prestigiose del paese. Una scuola che era stata frequentata anche da Julia, Florinia, Amaria e dalla sorella di Pietro. Una volta giunti al Pokemon Center più vicino all'Accademia Onice, i ragazzi non avevano perso tempo a far visitare i loro Pokemon dell'infermiera Joy di turno, e mentre erano lì che aspettavano, ne avevano approfittato per fare una conoscenza un po' più approfondita di quell'uomo dall'aria gentile ma misteriosa che avevano incrociato.
 
"E' un piacere conoscerla, signor Elisio." disse Cain, facendo un educato inchino. "Certo che non ci aspettavamo che... una personalità importante come lei facesse visita ad un luogo come Reborn City."
 
"Non è esattamente un luogo dove un riccone avrebbe voglia di restare a lungo." continuò Fern, guardando fuori da una finestra. "Anzi, chiunque abbia un briciolo di cervello. Peccato che noi siamo bloccati qui, altrimenti..."
 
"Il signor Elisio ha i suoi motivi per trovarsi in questo posto." spiegò la donna che accompagnava Elisio, quella che lo aveva chiamato poco prima quando aveva incontrato il gruppo di Vera nei sotterranei. Era una donna alta con i capelli a caschetto di uno strano colore verde brillante, che si distingueva enormemente dal verde un po' cupo dei capelli di Fern e Florinia, e indossava una divisa rossa che non lasciava troppo all'immaginazione, con una camicia rossa a maniche lunghe, pantaloncini dello stesso colore e stivali rossi che arrivavano fin sopra il ginocchio, oltre che uno stravagante cravattino verde. Tuttavia, la cosa che si notava subito di lei erano gli occhiali sfumati di verde dall'aspetto futuristico che coprivano quasi del tutto la metà superiore del suo viso. Era una donna sicuramente avvenente e allo stesso tempo intelligente - non poteva essere altrimenti, per essersi guadagnata un lavoro a fianco di una delle persone più ricche ed importanti di Kalos. "Piuttosto, vorremmo fare a voi una domanda, che credo che il signor Elisio vi abbia già rivolto. Come mai vi trovavate in quel luogo, e cosa stavate facendo?"
 
Con un cenno della mano, Elisio fece cenno alla giovane donna che non c'era bisogno di essere troppo irruenti. "Sono sicuro che questi ragazzi avevano dei motivi più che comprensibili per trovarsi in quel luogo, dottoressa Bromelia." affermò con voce calma, tenendo accanto a sè il Pokemon simile ad un leone dalla criniera fiammeggiante che aveva accanto a sè. La giovane donna dai capelli verdi fece un cenno con la testa, come se volesse scusarsi del suo modo di fare, e si fece un po' da parte. "Sicuramente, non danno l'impressione di fare parte del Team Meteora."
 
"Noi eravamo lì proprio perchè stavamo fuggendo dal Team Meteora, signor Elisio." spiegò Max. "Vede... una nostra amica era stata rapita da alcuni sicari di quell'organizzazione, e abbiamo dovuto tentare un salvataggio piuttosto rocambolesco, per riuscire a ritrovarla."
 
"E' vero... siamo fuggiti a malapena dalla Fabbrica Abbandonata, dove abbiamo vissuto delle esperienze piuttosto scioccanti." rispose Vera, guardando verso Heather. La bambina dai capelli fucsia era seduta ad una panchina addossata al muro, e stava coccolando un po' distrattamente il suo Bagon. Si vedeva che, per quanto cercasse di darsi un tono, la domatrice di draghi in erba era ancora piuttosto scossa per le esperienze che aveva vissuto in quel posto terribile, e Shelly era seduta al suo fianco in modo da non lasciarla sola in quel momento. "Soprattutto per Heather, la più piccola di noi... Mi ha detto che ha avuto a che fare con un incontro un po' traumatizzante."
 
"Si capisce. Non deve essere facile vivere in una città come questa, dove ognuno vorrebbe fare la legge per conto proprio, e nessuno sembra essere in grado di comprendere l'importanza di conservare la bellezza..." disse Elisio, dando un'occhiata fuori dalla finestra. Vera si fermò per un attimo a guardare, con un po' di sorpresa, l'espressione che traspariva da quel volto dai lineamenti aristocratici - c'era un misto di tristezza, rabbia ed amarezza in quegli occhi intensi e profondi, e sembrava quasi di veder ardere dentro di essi il sacro furore che animava quell'uomo appassionato.
 
Vera decise di rimandare queste riflessioni a dopo, e si schiarì la voce per presentarsi. "Ehm... ma perdoni le nostre maniere, signor Elisio, non ci siamo neanche presentati." affermò. "Il mio nome è Vera Maple, e vengo da Petalipoli, nel continente di Hoenn. Lui è mio fratello Max... il mio amico Drew... Hitomi... e Ortilla, la nipote del Campione Adriano, con la sua Altaria Alty."
 
"E' stato per il mio coinvolgimento in questa facceda che adesso anche Vera e i suoi compagni si trovano qui a Reborn." continuò Ortilla, stringendo educatamente la mano ad Elisio. "Il Team Meteora è interessato a questa collana che mi è stata regalata da mio zio Adriano un paio di anni fa... oltre che all'anello di Heather e ad altri due gioielli che non sappiamo dove si trovino."
 
"Sì, ho avuto il piacere di conoscere tuo zio Adriano, mia giovane amica." rispose Elisio. "Davvero una persona di valore, come se ne incontrano poche ormai in questi tempi. E per quanto non abbia avuto il dubbio onore di imbattermi in qualche membro del Team Meteora, sono perfettamente consapevole delle attività che essi hanno intrapreso in questo posto. Non posso che esprimere la mia disapprovazione per le loro atrocità." 
 
"Immagino quindi che voi facciate parte della resistenza anti-Team Meteora." affermò Bromelia, guardando verso Amaria e il resto dei nativi di Reborn. 
 
"Sì, è proprio questo il caso." confermò la giovane dai capelli color acquamarina, facendo  un inchino. "Il mio nome è Amaria... e questi sono i miei compagni... la mia amica Florinia e suo fratello minore Fern... Cain, esperto di Pokemon Veleno... Vittoria, allieva del Monastero Apofillide nel nord-est di Reborn... Pietro, il nostro musicista ed esperto di Pokemon Roccia... Julia, cheerleader dell'Accademia Onice... e le piccole Heather e Shelly."
 
Elisio passò in rassegna con lo sguardo i membri della resistenza anti-Team Meteora, mn mano che gli venivano presentati. Era un po' difficile capire cosa stesse pensando in quel momento, ma Drew ebbe come l'impressione che il filantropo di Kalos stesse valutando tra sè ognuno di loro.
 
Finalmente, dopo un po' di silenzio, Elisio annuì. "E' un piacere conoscervi. Sono contento di vedere che c'è ancora qualcuno che si batte per fare in modo che questo luogo si risollevi dalla polvere nella quale è caduto." affermò l'uomo dai capelli rossi, che si spostò di qualche passo verso la finestra del Pokemon Center e guardò verso le strade ingombre di smog. "Quantunque per me abbia anche un po' del rimprovero."
 
"Mi scusi, signor Elisio?" chiese Vera, non del tutto sicura di cosa il magnate di Kalos avesse voluto dire. "Come mai la resistenza dovrebbe volerla rimproverare?"
 
Il Pokemon leone che Elisio aveva con sè emise un ruggito sommesso, e Vera ebbe l'impressione che stesse volendo dire che era un punto dolente per il suo allenatore. Tuttavia, Elisio sembrava non avere di questi problemi, e rispose senza troppa esitazione.
 
"Lo vedete anche voi, vero?" disse Elisio, lo sguardo fisso verso le strade ricolme di smog ed infestate di derelitti, mendicanti e Pokemon abbandonati. "Tutto lo squallore... la rovina che ormai regnano sovrani a Reborn. Ammetto a mia vergogna che ne sono in parte responsabile."
 
"In che senso, signor Elisio?" chiese Vittoria.
 
Elisio si prese un paio di secondi per organizzare maglio le sue idee, e riprese la sua spiegazione. "Come credo di aver già detto, i Laboratori Elisio si occupano di ricerca tecnologica, in varie branche della scienza." continuò. "Quando la Corporazione Yureyu, la più grande catena di industrie esistente qui a Reborn, mandò da me dei rappresentanti per richiedere una collaborazione, io acconsentii a condividere con loro alcune delle invenzioni della mia azienda. A quel tempo, Reborn era un luogo molto più felice, ma non era molto in vista nel panorama delle Leghe Pokemon mondiali, e certo aveva bisogno di crescere e di svilupparsi anche in quel senso. Ottenere maggiore notorietà avrebbe permesso a Reborn e alla sua Lega maggiori entrate, e questo si sarebbe tradotto in una vita migliore per i suoi abitanti."
 
"Certo, questo ha senso." rispose Drew. "Ma, se la situazione che abbiamo davanti ai nostri occhi è quella che è... non è andata bene come sperava, giusto?"
 
Elisio scosse la testa. "Condividere le invenzioni dei miei laboratori fu un tragico errore, perchè persone senza scrupoli le utilizzarono per sviluppare nuovi tipi di tecnologia, utilizzandoli non più per fare del bene al prossimo, ma solo per guadagno e potere personale. Col tempo, invece che colmare il divario tra ricchi e poveri a Reborn, le mie invenzioni mal sfruttate hanno finito per allargarlo. Invece che migliorare le condizioni di vita a Reborn, hanno finito per farlo sprofondare nel caos. E' questo il motivo per cui oggi mi trovo qui, a Reborn City. Volevo constatare con i miei occhi in quali abissi di corruzione fosse precipitato uno dei posti per cui più mi ero prodigato... e ho avuto modo di vedere che, purtroppo, è andata ancora peggio di quanto i miei informatori mi avessero fatto credere." affermò. Vera capì dal tono della sua voce che, per quanto Elisio si stesse mantenendo calmo, il pensiero che ciò che aveva creato per il bene di tutti venisse invece usato per fare del male e per servire l'interesse di pochi lo faceva infervorare. 
 
"Vedete, miei giovani amici... io sono convinto che al mondo esistano due tipi di persone - quelle che danno al mondo, e quelle che prendono." continuò l'uomo dai capelli rossi. "Io cerco di fare tutto quello che posso per essere una persona della prima categoria, una persona che si sforza per fare sì che tutti possano vivere in pace e serenità, e che cerca di conservare la bellezza di questo mondo. Ma in questo mondo, esistono persone come il Team Meteora, che credono che tutto sia loro dovuto, e vogliono dimostrare la loro forza prendendo ciò che non è loro."
 
Elisio fece una pausa, camminando verso un tavolo vicino... e poi, con grande sorpresa di tutti, sbattè con forza un pugno su di esso, producendo un rumore forte ed improvviso che risuonò in tutto il Pokemon Center e fece sobbalzare Vera e Max!
 
"Queste persone... sono SPAZZATURA!" esclamò Elisio, alzando la voce di colpo in segno di rabbia ed indignazione. "Reborn era un posto così bello... e ora è ridotto così per colpa di coloro che vogliono tutto per sè! Ma verrà il momento in cui dovranno rispondere per tutto! Il mondo, la storia stessa non tollera che parassiti simili continuino ad esistere... e come i parassiti che sono, verranno distrutti e dimenticati!"
 
Un po' scioccata dall'improvvisa reazione di Elisio, che fino a quel momento era stato così equilibrato e gentile, Vera si avvicinò al magnate di Kalos per cercare di calmarlo un po'. "Beh... capisco quello che vuole dire, signor Elisio, ma non c'è bisogno di arrabbiarsi così tanto." disse la ragazzina castana. "Capisco che lei abbia molto a cuore il futuro del nostro mondo, e gliene sono grata. Ma non vorrei che si facesse troppo prendere la mano."
 
Come se quello sfogo improvviso lo avesse stancato, Elisio si sedette ad un tavolo vicino, mettendosi una mano su una tempia, e sia Bromelia che il Pyroar di Elisio - questo era il nome del suo Pokemon dalla maestosa criniera - si avvicinarono a lui con aria vagamente preoccupata. "Giusto... scusate tanto, miei giovani amici. E' stato uno sfogo dettato dalla pura e semplice rabbia." affermò Elisio. "Io mi considero un filantropo, e come tale trovo intollerabile che persone che potrebbero fare così tanto per migliorare la vita a tutti, vogliano invece guardare solo al proprio interesse e tornaconto, calpestando gli altri per ottenere ciò che vogliono."
 
"Beh... che possiamo dire, comprendiamo la vostra indignazione, signor Elisio." affermò Amaria, mettendo da parte il suo stupore per il rapido cambiamento di umore di Elisio. Bromelia non sembrava per niente stupita, il che suggerì ad Amaria che fosse qualcosa a cui la scienziata dai capelli verdi era abituata... ed effettivamente, Elisio le aveva dato l'impressione di un uomo appassionato e dal carattere deciso. "Come membri della resistenza contro il Team Meteora, stiamo cercando di fare in modo che questi pericolosi criminali non facciano ulteriori danni alla nostra città e al nostro paese, e cercheremo di ricostruire tutto ciò che è andato perso in questa guerra."
 
"Mi fa piacere sentirlo dire, e vi auguro la migliore delle fortune per questa vostra impresa." affermò l'uomo. "Ma... cambiando argomento, anche se solo in parte, uno dei motivi per cui ero venuto qui a Reborn era anche per consultare i registri dell'Accademia Allenatori del quartiere Onice, quello in cui ci troviamo in questo momento. Ora, so che l'accademia non è molto distante da qui, e che potrei rivolgermi ad un qualsiasi appartenente allo staff per avere le informazioni che cerco. Ma dal momento che voi sicuramente avete una certa esperienza con questo posto, vorrei chiedervi, se la cosa non vi reca eccessivo disturbo, se qualcuno di voi sarebbe disposto ad accompagnarmi fin lì. Chiaramente, immagino che si fideranno di più di un loro allievo o di un loro diplomato, piuttosto che di un estraneo come me."
 
Amaria, Pietro, Fern e Julia si guardarono, mentre Florinia non cambiò nemmeno espressione, disinteressata alla questione. Dopo essersi consultati per un attimo, i quattro si scambiarono dei segni di assenso, ed Amaria si fece avanti per prima. "Non penso che per noi ci siano problemi, signor Elisio." affermò l'esperta di Pokemon d'Acqua. "Anzi, sono convinta che sarà un piacere per i nostri insegnanti ed ex-colleghi conoscere una persona della sua levatura. Le suggerirei però di farsi accompagnare da Julia e Florinia. Loro conoscono l'accademia meglio di chiunque altro."
 
"Vi ringraziamo per la collaborazione." affermò Bromelia, mentre Elisio e il suo Pyroar annuivano in segno di gratitudine.
 
 
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"Dunque... facciamo un po' il punto della situazione." disse il comandante Blake, scrutando con fare spocchioso Astro ed Eclisse che avevano appena finito di fare rapporto del fallito scambio avvenuto alla Fabbrica Abbandonata. Malgrado la situazione fosse volta a sfavore del Team Meteora, l'arrogante individuo dai capelli bianco-azzurrini sembrava prendere il tutto con irritante leggerezza, come se la cosa non lo riguardasse. E da quello che Eclisse sapeva di Blake, era probabile che fosse proprio così.
 
"Di tutto quello che eravate in grado di fare, siete riusciti soltanto a recuperare uno dei nostri soldati semplici. Proprio quello di cui avevamo meno bisogno." continuò Blake, emettendo una fastidiosa risatina a denti stretti. "Non siete riusciti a prendere nè l'Anellorubino, nè tantomeno la Collanasmeraldo, e in più non siete riusciti ad eliminare nemmeno uno della resistenza. Il nostro progetto non sta andando esattamente come avrebbe dovuto... ora, correggetemi se sbaglio, ma il piano non consisteva nell'impadronirci di tutti e quattro i gioielli di cui Lord Solaris ci ha parlato?"
 
"Non sbaglia, comandante Blake..." disse Astro di malavoglia. "Il fatto è che in quel momento... beh, posti di fronte alla possibilità di salvare il nostro subordinato, abbiamo pensato che fosse il caso di dare priorità a lui, piuttosto che..."
 
Senza mai perdere quel sorrisino spocchioso, Blake alzò una mano per intimare ad Astro di non dire altro. "Heh. E avete pensato male. Questo sentimentalismo idiota mi dà il voltastomaco, lo sapete?" rispose con sarcasmo feroce. "Oh, poverino, era nelle mani della resistenza e dovevamo salvarlo... che cuoricini teneri che avete! Peccato che non serva a niente, qui nel Team Meteora! Non so se ve ne siete accorti, ma noi non siamo molto tolleranti quando i nostri uomini non si impegnano per realizzare i nostri scopi, e la punizione per l'incapacità... tende ad essere molto alta, lo sapete, vero?"
 
Eclisse strinse i denti. "Certo, comandante Blake... lo sappiamo."
 
"Bene. Quindi, sapete bene cosa succederebbe nel caso ci venisse il vago sospetto che voi stiate trascurando la vostra missione, veeerooo?" continuò il giovinastro dai capelli color ghiaccio, avvicinandosi ai suoi due subordinati e guardandoli con l'arrogante, infantile senso di superiorità dato semplicemente dall'avere un rango più elevato rispetto alle persone che stava minacciando. "Dunque... che cosa dovrei fare io con voi, adesso? Fare rapporto della vostra incapacità a Lord Solaris, e fare in modo che il mio amichetto Sirius si occupi di voi come meritate? Hmm... sapete che vi dico, l'idea suona divertente, ma... non lo farò."
 
Astro tirò un sospiro di sollievo, che però durò soltanto un attimo prima che Eclisse gli desse una leggera gomitata in un fianco. "Ow!" esclamò il Cavaliere Meteora, per poi voltarsi verso la sua compagna e bisbigliarle rabbiosamente. "Ma che ti prende, Eclisse? Proprio adesso che abbiamo finalmente ricevuto una buona notizia!"
 
"Non è affatto una buona notizia, fesso che non sei altro!" sibilò la ragazza di rimando. "Ti sembra forse che il comandante Blake sia una persona che fa queste cose per generosità? Sicuramente lo sta facendo per tenerci in scacco!"
 
"Chiaramente, io non sono un idiota, e non faccio nulla per bontà personale, senza secondi fini. Questo è un modo di comportarsi da perfetti imbecilli." continuò Blake, avvicinandosi nuovamente ai suoi due subordinati. "Diciamo... che voi due mi dovrete un favore, che vi farò presente quando verrà il tempo e il modo di restituirmelo. Ma per adesso... consideratevi al sicuro da ogni rappresaglia. Ora andate, e smettetela di farmi perdere tempo."
 
Eclisse si morse la lingua prima di dargli una rispostaccia, e per quanto fosse seccata del fatto che adesso erano in debito con quell'individuo ripugnante, lei ed Astro fecero un saluto militare e se ne andarono, lasciandosi dietro la stanzina e sentendo in ogni momento lo sguardo spocchioso di Blake che li accompagnava. Il comandante del Team Meteora li osservò andarsene, e li sentì cominciare a parlare tra loro non appena furono scomparsi dalla sua vista. Probabilmente stavano sparlando di lui, ma la cosa non lo interessava minimamente - Blake non era certo il tipo di persona a cui interessava quello che gli altri pensavano di lui, almeno finchè non lo intralciavano...
 
"Bene... e così, immagino che adesso tocchi a noi mettere a posto quello che quegli incapaci e quell'idiota del figlio del capo hanno incasinato." affermò tra sè. "Heheheee... non che la cosa mi dispiaccia, tutto sommato. Non vedevo l'ora di dimostrare la mia superiorità a quehgli idioti della resistenza. E... tra l'altro, sono curioso di vedere se Zel ha davvero completato le sue modifiche alle sue macchine PULSE. Se tutto va come previsto, entro breve non avremo più nessuno a darci fastidio."
 
Blake ghignò sinistramente rigirandosi una Pokeball tra le mani. "Heheheee... no, neanche tu, caro il mio Lord Solaris. Pedante vecchio stupido... cosa vuoi che me ne freghi di quello che vuoi fare tu con il continente di Reborn? Tra non molto, sarò io a dettare legge..." continuò tra sè. "Ma... per il momento, meglio fare finta di esserti fedele. Il momento verrà... e tra non molto, se tutto va come previsto."
 
 
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Simone prese un sorso dalla lattina di Coca-Cola che teneva in una mano, ancora un po' frastornato per gli eventi della giornata. Nel giro di poco più di ventiquattro ore, aveva partecipato ad un attacco in uno dei quartieri più popolosi di Reborn City, con l'ausilio di una foresta cresciuta a dismisura grazie all'aiuto di una macchina PULSE... e quando il piano era fallito, era stato catturato dai membri della resistenza, salvo poi essere liberato tramite uno scambio di ostaggi. Purtroppo non era andata troppo bene, visto che il Team Meteora non era riuscito ad ottenere gli artefatti che servivano per portare a termine i loro piani... ma il giovane soldato semplice si consolò pensando che avrebbero avuto delle altre possibilità, ed era comunque troppo grato ad Astro ed Eclisse per lamentarsi di come fosse andata.
 
"Ehilà, vecchio mio." si sentì chiamare da Tara. La ragazza dai capelli castani arrivò dalla sinistra di Simone e si sedette accanto a lui, aprendosi a sua volta una lattina di bevanda gassata per poi togliersi il cappuccio, e lasciare che i suoi lunghi capelli le scendessero sulle spalle. "Allora, come va? Ti senti bene? Non ti hanno fatto del male, spero."
 
"Beh, ti do l'impressione di uno che è stato maltrattato? No, a parte il fatto che mi fischiano ancora le orecchie per i... metodi di interrogatorio di quella strana tipa, sto bene." affermò il ragazzo, rabbrividendo leggermente al ricordo degli stravaganti ma sicuramente terrificanti metodi che Julia aveva usato per cercare di scucirgli informazioni. "In fondo... non sono poi tanto male, quei tipi della resistenza. Se non fosse per il fatto che stiamo da parti opposte, potremmo anche essere amici. Chissà, se solo riuscissimo a far loro capire quello per cui noi ci stiamo battendo... pensi che ci sarebbe una possibilità che loro si convincessero?"
 
Tara prese un sorso dalla sua bibita e restò a pensarci su per un attimo... ma alla fine, scosse la testa con fare rassegnato. "Temo di no, Simone. Se ci fosse stata qualche possibilità che i nostri fini si conciliassero tra loro, l'avremmo già trovata." rispose lei. "Per quanto sia spiacevole, non vedo altra soluzione che affrontarli, e sconfiggerli. Se vogliamo che questo posto ritorni allo splendore di un tempo, non possiamo fare altro che togliere di mezzo la resistenza. Anche se mi dispiacerà doverlo fare." 
 
"Capisco... d'altronde, se è vero quello che Lord Solaris dice, alla fine sarà meglio anche per loro." rispose il ragazzo. "Beh, che posso dire... è stata una vicenda piuttosto travagliata, ma temo che tra breve ci daranno una nuova missione. Meglio essere pronti e fare in modo che i nostri Pokemon siano all'altezza."
 
"Giusto. Il mio Pachirisu, poi, avrebbe davvero bisogno di ricaricarsi... vero, piccolino?" chiese Tara, guardando verso il pavimento, dove il suo Pachirisu stava sgranocchiando allegramente una noce. Lo scoiattolino elettrico alzò lo sguardo verso la suaallenatrice e squittì in segno di assenso, mostrando la sua folta coda che sprigionava qualche scintilla elettrica azzurrina... segno che la sua carica non era al massimo.
 
"Pachirisu! Pachi pachi!" esclamò il Pokemon Elettro.
 
Simone ridacchiò tra sè, ringraziando che se non altro, per quanto tutto il continente di Reborn fosse contro di loro, almeno potevano contare sempre e comunque sui loro Pokemon... sarebbe stato anche grazie al legame che avevano con loro se sarebbero riusciti a compiere la loro missione e riportare tutto a come doveva essere...
 
 
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Il quartiere Onice era un posto che aveva una fama relativamente buona, in quella palude di corruzione e miseria umana che era Reborn City… e mentre Julia e Florinia guidavano Elisio e Bromelia verso la sede centrale dell'Accademia Pokemon di Reborn City, con Vera, Max, Ortilla ed Alty ad accompagnarli per massima prudenza, si poteva vedere che c'erano meno mendicanti e meno sporcizia per terra, e che le condizioni apparivano un attimo più sopportabili che nel resto della metropoli. Max immaginava che ci fosse da aspettarselo, considerando che quello doveva essere il luogo in cui le persone più facoltose mandavano i loro figli a studiare… e anche l'edificio scolastico aveva un aspetto maestoso ed impressionante, sicuramente più di molti degli edifici fatiscenti di Reborn City.
 
"Destinazione raggiunta." disse Florinia, fermandosi davanti ad una scalinata che dava accesso al grande edificio. "Ci troviamo in questo momento davanti all'Accademia Pokemon del Quartiere Onice. Si prega di seguire le vostre guide e di non distrarsi durante la visita."
 
Elisio alzò lo sguardo, osservando con attenzione il luogo. Era un imponente edificio a tre piani in stile europeo, che avrebbe potuto ricordare la sede centrale di qualche prestigiosa facoltà come l'Università di Padova o quella di Bologna, con la sua aria un po' vissuta e il classicismo delle sue decorazioni. Sicuramente in passato doveva essere stato ancora più impressionante… ma ora, molta della sua maestà era andata persa, a causa dello smog che anneriva le sue pareti e appannava le finestre, per non parlare della corrosione che la pioggia acida aveva provocato. Un misto di ammirazione e rimorso agitarono l'animo di Elisio - era intollerabile, a suo parere, che un luogo così bello, e per giunta costruito per uno scopo nobile come l'istruzione e l'educazione delle nuove generazioni, venisse abbandonato così. Nel mondo che lui aveva in mente, tutto questo non sarebbe mai successo…
 
"E così… qui è dove voi avete studiato e dove vi siete diplomate." affermò Vera, rivolta alle due ragazze della resistenza. "Ed è anche la scuola che Fern e Pietro frequentavano prima di entrare a far parte del vostro gruppo…"
 
"Precisa… e mente!" esclamò Julia, resa ancora più frizzante dalla vicinanza ad un luogo che conservava alcuni del suoi ricordi più belli… e anche alcuni non altrettanto belli. "E io, tra l'altro, ho avuto l'onore di essere il capitano delle cheerleader dell'Accademia Onice!"
 
Come se niente fosse, Julia tirò fuori i suoi pon-pon da chissà dove e cominciò ad esibirsi in un passo di danza, senza badare troppo al fatto che con loro ci fosse una personalità importante di un altro continente! "Onice! Onice! Rappresentiamo! Facciam sul serio e non molliamo! Urrà! Urrà!" esclamò, agitando in aria le braccia e volteggiando su sè stessa!
 
"Ehm, non è per fare il guastafeste... ma saremmo di fronte al signor Elisio." la richiamò Max con tono sarcastico, mettendosi a posto gli occhiali. "Non mi sembra un buon momento per fare brutta figura davanti ad una persona così importante..."
 
"Non è un problema, mio giovane amico." rispose gentilmente il magnate di Kalos. "Devo dire che... apprezzo la spontaneità e la schiettezza in una persona. Sono tra le qualità che si richiedono in una persona che abbia la visione giusta per cambiare uno status quo che ormai ha fatto il suo tempo."
 
"Hehehee... non sono del tutto sicura di quello che ha detto, signor Elisio, ma ringrazio per i complimenti!" affermò Julia, mettendo via i suoi pon-pon esattamente come li aveva tirati fuori! "Comunque, ecco a lei l'Accademia Pokemon di Reborn City!"
 
"Tutte le informazioni di cui ha bisogno, le può richiedere a questa unità." disse Florinia. "Nella mia attività come aiutante del rettore di questa scuola, ho accesso a numerose informazioni che potrebbero essere di suo interesse. Prego formulare la richiesta desiderata."
 
Bromelia storse un po' il naso. Non era esattamente una donna che metteva a suo agio, per quanto il suo superiore mantenesse il suo contegno accomodante. "Grazie per la disponibilità, miss Florinia. Se permette, vorrei dare un'occhiata alla sua accademia, giusto per rendermi conto delle condizioni in cui si trova, e farmi un'idea della preparazione che offre alla gioventù di Reborn." affermò. 
 
"Questa unità non vede difficoltà nell'assecondare la richiesta." rispose Florinia, il cui tono restava piatto ed indifferente. "Affermativo."
 
Con Florinia e Julia in testa, il gruppo salì le gradinate che portavano all'ingresso dell'Accademia Onice, ed entrarono superando un paio di pesanti porte in legno che davano accesso ad un grande atrio dall'aspetto un po' antico ma comunque ben tenuto, con il pavimento composto da mattonelle di marmo fuse tra loro, e il soffitto tenuto da un paio di colonne. Si vedevano alcuni studenti in piedi qua e là nell'atrio, e la maggior parte di loro stavano parlando tra loro a bassa voce, o dando un'occhiata a degli avvisi posti sulla bacheca al lato opposto della grande sala. Non appena si accorsero dell'ingresso di Florinia, alcuni studenti misero da parte quello che stavano facendo per andare ad accogliere le loro ex-colleghe.
 
"Hey, guardate! Quella non è Julia? La capo cheerleader?" chiese una ragazza castana, notando la graziosa majorette dai capelli verdi.
 
"Già, ed è tornata anche Florinia... chissà cosa le spinge qui..." disse un ragazzo, per poi notare gli stranieri che le accompagnavano. "E quei ragazzini chi sono? Quell'uomo con i capelli rossi sembra un tipo autorevole."
 
"Quello lì l'ho già visto..." si sentì un altro ragazzo parlare a bassa voce. "E' il signor Elisio Flordalis, quel riccone di Kalos che ha fatto un sacco di beneficenza in giro per il mondo..."
 
"Se davvero ha fatto tanta beneficenza, perchè non ci scuce un altro po' di soldi?" disse una ragazza con fare irritato. Quando alcuni dei suoi compagni la guardarono infastiditi, lei alzò le spalle e si difese. "Hey, visto che tanto a lui non mancherebbe certo di che vivere, perchè non permettere anche a noi di goderci un po' di più la vita?"
 
Elisio sentì un moto di rabbia agitarsi in lui alle parole della studentessa, ma si impose di non dire nulla e di non dare a vedere nulla. Erano esattamente questi i sentimenti meschini che disprezzava... ma per il momento, non c'era nulla che lui potesse fare... non per il momento...
 
"Wow, questa sì che sembra una bella scuola..." affermò Ortilla. "Certo, anche quella a cui vado io ad Hoenn è bella, ma questa... non so, ha un fascino tutto suo!"
 
Julia ridacchiò e arruffò un po' i capelli della giovanissima coordinatrice. "Hehehee... beh, non è esattamente il massimo come scuola... ma del resto, non c'è nulla a Reborn che possa vantarsi di essere il massimo!" affermò. "Flo, che dici? Andiamo al pino di sopra? E' lì che tengono i registri, dopotutto."
 
"Affermativo." rispose Florinia, cercando poi di farsi strada nella piccola folla che era venuta ad accogliere lei, Julia ed Elisio. Il filantropo di Kalos stava accogliendo educatamente tutti coloro che gli si avvicinavano, cercando di non andare a disturbare quelli che si erano raccolti attorno a Julia per festeggiare il suo ritorno, o a Florinia per chiederle qualcosa. "Prego, si richiede agli allievi dell'Accademia Onice di non provocare impedimento a noi o ai nostri compagni. Siamo qui per espletare un compito importante su richiesta del signor Elisio."
 
La folla si diradò un pochino, ma restarono comunque ad una distanza ragionevole dalle due ex-allieve. Julia stava già allegramente chiacchierando con alcune studentesse più giovani, che probabilmente erano state sue amiche quando lei era allieva di quella scuola, mentre Vera, Max ed Ortilla continuavano a guardarsi attorno incuriositi. L'Accademia Onice dava veramente l'impressione di essere una piccola isola di pace ed ordine in mezzo al caos che era Reborn City...
 
"Vedo che Julia era molto popolare, quando frequentava questa accademia." commentò Vera. "Del resto, non mi stupisce. Immagino che una cheerleader, soprattutto una allegra e cordiale come lei, riesca a procurarsi molti ammiratori."
 
Max strizzò un occhio con fare arguto. "Forse dovresti prendere esempio dalla tua amica Lucinda, sorellina. Provare una volta a fare la cheerleader, voglio dire. Scommetto che Drew resterebbe senza parole, una volta tanto!" la consigliò, con il risultato che Vera gli tirò su gli occhiali sul naso con un dito, dandogli una leggera spinta per gioco.
 
"Quando vorrò i tuoi preziosi consigli per fare colpo su qualche ragazzo te li chiederò, nanerottolo!" scherzò la sorella maggiore, strappando una breve risata ad Ortilla.
 
 
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Più tardi, in un archivio dell'Accademia Onice...
 
"Ricerca registri richiesti... completata." affermò Florinia, notando un blocco di fogli posto in una fila ordinata su uno degli scaffali. Lo raccolse e lo estrasse per poi portarlo ad Elisio, che era seduto ad uno scranno, illuminato da una lampada da tavolo che consentiva le condizioni ottimali per la lettura. "In questo registro sono riportate tutte le osservazioni fatte dalle autorità di Reborn circa l'incremento delle sostanze inquinanti nell'aria e l'incremento di attività criminali legate al Team Meteora. Il signor Elisio sperabilmente troverà i dati di rilevanza per i suoi scopi."
 
Il ricco benefattore ricevette con un cenno di gratitudine le carte dalle mani di Florinia, e il suo Pyroar, accucciato al suo fianco come un pigro gatto persiano, emise un sommesso ruggito di compiacimento. "La ringrazio per la disponibilità, miss Florinia." disse. "Il servizio da lei resomi ha un'importanza molto più grande di quanto lei non immagini."
 
"Ricevuto." rispose Florinia, semplicemente. Elisio era un po' sorpreso del fatto che la giovane donna non sembrasse provare alcun orgoglio nè compiacimento per le sue lodi, ma decise che non stava a lui commentare in proposito, e dopo aver appoggiato il registro sul tavolo di legno duro a cui era seduto, fece a Florinia un cenno di ringraziamento. La giovane donna annuì e se ne andò, lasciando Elisio, Bromelia e Pyroar nella stanza semibuia, ad esaminare i documenti.
 
"Questa parte dovrebbe riguardare gli eventi di tre anni fa, signor Elisio..." disse Bromelia, notando un rapporto che segnava una data che lei riteneva importante. "E' stato alloa che lei ha cominciato a condividere le sue scoperte con la Yureyu Corporation."
 
"La Yureyu Corporation... non mi stupirebbe se avesse avuto qualche accordo sottobanco con il Team Meteora. Magari me ne fossi accorto prima..." disse Elisio. Adesso che Vera e i suoi compagni non c'erano, Bromelia ebbe l'impressione che nella voce del suo capo ci fosse una punta di delusione, rabbia e frustrazione. "Comunque, sapere quando questi eventi si sono verificati ci aiuta a renderci conto della situazione."
 
"Roarrrr..." disse Pyroar, usando una delle sue grosse zampe artigliate per raccogliere un foglio che era caduto. Lo porse al suo allenatore, che lo ringraziò accarezzandogli la testa e fece per rimetterlo a posto, ma qualcosa che vide scritto su di esso lo convinse a dargli un'occhiata più attenta.
 
"E questo... che cos'è?" si chiese l'uomo, mostrando a Bromelia il foglio. "Per quanto io cerchi di avere un'infarinatura di numerose materie, temo che questi calcoli siano un po' troppo complicati per me. Però parlano di una scoperta molto particolare, a quanto mi è dato di capire."
 
Bromelia ricevette il foglio dal suo capo e cominciò a leggerlo. Se qualcuno avesse potuto vedere i suoi occhi dietro quel visore smeraldino che indossava, si sarebbe accorto che l'espressione della scienziata si era fatta ancora più seria e concentrata.
 
"Molto interessante..." disse Bromelia dopo alcuni secondi di riflessione. "Signor Elisio, qui siamo di fronte a qualcosa che non era mai accaduto prima d'ora. Questi calcoli... sono il risultato di una serie di osservazioni. A quanto riesco a desumere dalle note allegate, si è trattato di un esperimento molto particolare, che ha in qualche modo permesso di evolvere un Magneton in un Magnezone... senza che fosse richiesta la presenza di una fonte di elettricità particolare."
 
"Questa sì che è una novità." rispose Elisio, mostrando appena un po' di sorpresa. "So che un Magneton può evolvere in Magnezone solo in determinati luoghi carichi di elettricità, come la Cava Pietraelettrica di Unima, o il Monte Corona di Sinnoh. Ma adesso lei, dottoressa Bromelia, mi dice che qualcuno ha scoperto il modo di farlo senza bisogno di trovarsi nel posto giusto?"
 
Bromelia fece un cenno con la testa. "E' esattamente questo quello che voglio dire, signor Elisio." affermò la giovane donna dai capelli verdini. "Ritengo che questo rapporto potrebbe esserci utile in futuro. Devo prendere nota?"
 
"Scarichi tutte le informazioni che può da quel documento." disse Elisio. "Se tutto corrisponde alle mie aspettative, potremo replicare almeno in parte questo esperimento. Ci sarà utile in futuro."
 
"Ricevuto, signor Elisio." disse Bromelia, tirando fuori un piccolo scanner da una tasca della sua uniforme e cominciando a passarlo sopra il foglio in modo da leggere e conservare quanto più possibile. "A proposito... vorrei ricordarle che il nostro aereo partirà tra sei ore. Dobbiamo fare in modo di arrivare con un certo anticipo."
 
Elisio accarezzò nuovamente il suo Pyroar. "Grazie della collaborazione, dottoressa Bromelia." affermò, per poi rivolgersi al suo Pokemon. "Il tempo si avvicina, mio fedele amico... E per quel poco che può valere, mi dispiace molto. So cosa significa per te..."
 
Pyroar, vedendo un'ombra di tristezza apparire sul viso fiero del suo allenatore, strusciò la testa sulla sua mano come per fargli coraggio. "Roarrrr..." ruggì sommessamente, come per dire che sapeva già cosa avrebbe dovuto fare... di qualunque cosa si trattasse...
 
 
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Per Julia e il terzetto di Hoenn, la visita all'Accademia Onice era sicuramente un momento di maggior svago - l'ex-capitana del gruppo di cheerleaders stava facendo vedere ai suoi amici di Hoenn tutte le parti più interessanti dell'edificio, compreso il campo sportivo dove lei e le sue compagne si esibivano nei loro numeri di abilità, e le aule studio che usavano in vista degli esami. In quel momento, Julia stava mostrando loro il campo di softball...
 
"E qui, ragazzi miei, ho tifato per la mia accademia quando abbiamo affrontato i nostri sfidanti più temibili, quelli di Zirconia!" affermò Julia, mostrando ai ragazzi il campo simile ad un piccolo stadio da baseball. C'erano ancora dei giocatori che si stavano allenando, e dei Pokemon che li accompagnavano... alcuni Lillipup, Jigglypuff, un Riolu e alcuni Spinda, almeno a guardarli da quella distanza. "Hehehee... quelli sì che erano bei tempi! Mi piaceva molto essere il capitano delle cheerleader, anche se inizialmente ero un po' dubbiosa."
 
"Come mai, Julia?" chiese Ortilla, incamminandosi lungo un lato del campo da softball. Uno dei Pokemon che si trovavano sul campo in quel momento, notando la bambina dai capelli azzurrini, si voltò verso di lei e la guardò con curiosità prima di avviarsi verso di lei con una strana andatura che ricordava quella di un ubriaco... "Voglio dire, a guardarti così, mi dai l'impressione di una ragazza a cui piace molto un compito del genere."
 
"E infatti è così!" esclamò allegramente Julia, sfoderando un sorriso sgargiante che però sbiadì poco dopo. "Però... beh, diciamo che ci sono stati dei problemi. Se venite con me vi posso spiegare meglio cosa voglio dire."
Un po' preoccupata per il tono che Julia aveva assunto - non era certo da lei quest'aria triste e nostalgica - Vera annuì, per poi cominciare a seguirla assieme a Max e ad Ortilla. Il Pokemon che aveva notato Ortilla si mise a sua volta a seguire il gruppetto con la sua andatura barcollante, curioso di saperne un po' di più...
 
 
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"Eccola qui! Questa è la mia cameretta! Ta-daaaan!" esclamò Julia, aprendo la porta di una delle stanze e facendola vedere a Vera, Max ed Ortilla. "Oh, beh, mia e delle mie super-amiche, della Flo, di Ami e di Tania! Quando studiavamo assieme qui, era la nostra camera da letto... e praticamente la nostra casa!"
 
"Wow... e ancora non hanno trovato nessuno che la occupi?" chiese Max, entrando nella stanza e guardandosi attorno. Era grande quanto ci si poteva aspettare da una camera da letto condivisa da quattro ragazze adolescenti, con dei letti ordinatamente disposti e ben riassettati, un paio di scaffali pieni di libri sui Pokemon, e un grande tavolo con quattro sedie posto al centro, con un lampadario sospeso sopra di esso. Era una stanza ben riscaldata e ben tenuta, e i due fratellini di Hoenn si stupirono che fosse rimasta vuota così a lungo. "Dimmi, Julia... sicura che non ci sia stato nessuno qui, da quando tu e le tue amiche vi siete diplomate?"
 
"Oh, sicura come le tasse! Che mi caschi una bomba in testa se mento!" rispose la cheerleader. "Eeee... non è neanche un caso, ragazzi miei! Un caso non capita mai per caso, hehehee..." Ridacchiò un po' del bisticcio di parole, ma le espressioni non proprio entusiaste di Vera, Max, Ortilla ed Alty le fecero capire che non era stata una battuta molto felice. "Ehm... okay, cavolate a parte... vediamo un po' se da qualche parte ci sono ancora..."
 
"Alt?" chiese Alty, vedendo Julia avvicinarsi ad una delle librerie e cominciare a cercare tra i libri. L'esperta di Pokemon Elettro scostò alcuni volumetti, e il volto le si illuminò quando vide qualcosa nascosto dietro di essi.
 
"Ah-ah! Lo sapevo che c'erano ancora!" commentò, tirando fuori dallo scaffale quattro libriccini... che Vera, guardando un po' meglio, si rese conto essere in realtà dei diari un po' consunti. Sulla copertina di ognuno di essi era posta una targhetta con sopra scritto il nome della proprietaria. "I nostri diari! E' qui che io e le mie amiche abbiamo scritto le nostre memorie del nostro ultimo anno all'Accademia! Venite che vi mostro!"
 
"Ehm... sei sicura che sia una buona idea, Julia?" chiese Ortilla, poco convinta. Alty si posò sul tavolo, guardando con incertezza i quattro diari che Julia aveva disposto sul tavolo al centro della stanza. "Voglio dire, stiamo andando a leggere i pensieri più intimi di una persona..."
 
Julia si fece di colpo un po' più seria. "Lo so, e normalmente non lo farei..." affermò. "Ma in questo caso, beh... credo che leggere alcune entrate potrà esservi utile per capire un po' meglio la situazione. E chissà, magari anche per risolverla. Allora... visto che ci troviamo, perchè non cominciamo con il mio diario? Hehehee, è anche quello decorato meglio!"
 
"Chissà perchè, mi aspettavo fosse il suo..." commentò Vera con una risatina a mezza bocca. Il diario segnato come quello di Julia aveva la copertina decorata con disegni di esplosioni che davano un'aria di caos e disordine...
La cheerleader sfogliò un po' il suo diario, e raggiunse un punto poco dopo la metà, per poi mostrarlo ai tre amici di Hoenn e ad Alty.
 
 
Caro diario,
oggi è successo qualcosa di esplosivamente superfico! Sono stata scelta... come capitano... della squadra... delle cheerleaders! YU-HUUUUU! Evvai con i fuochi d'artificio!
Ma... mi dispiace per Ami che ha dovuto lasciare a me il suo posto. Oh, beh, non è che fosse obbligata a farlo, ma l'ha fatto lo stesso. Però ha raccomandato me per prendere il suo posto, e così... eccomi qui!
Però Ami sarebbe stata così brava come capitano... sarebbe stata sicuramente più brava di me. Non capisco perchè abbia rifiutato... E poi, e poi... volevo andare fuori a festeggiare con le mie amiche, ma Tania ed Ami si sono chiuse in camera come fanno sempre... e Flo non vuole mai andare da nessuna parte, è troppo timida... E così eccomi qui come una perfetta idiota...
Oh, beh, vorrà dire che mi farò un dormitina. Notte!     
 
 
"Hehehee... sì, è stato davvero eccitante diventare capo cheerleader! Peccato che le mie amiche non siano state altrettanto entusiaste!" affermò Julia, per poi prendere un altro diario, la cui copertina era di un anonimo grigio acciaio, e recava il nome 'Titania'. "Oh, e questo è il diario di Tania! Vediamo un po' che cosa ci scrive... heheheee..."
 
Julia scartabellò un po' il diario... e si fermò su una pagina verso metà.
 
 
Allora, pensi che sia divertente andare a leggere i diari degli altri? Cosa credevi, di scoprire qualche mio recondito segreto o qualche confessione sentimentale strappalacrime? Scordatelo, amico.
E se vuoi un mio parere... per conoscere una persona devi andarci a parlare, piuttosto che andare a spiare il suo diario. Ovviamente, se sei uno stalker, è meglio per te che non ci provi neanche, a parlare con me.
 
 
"Wow, credo che chiunque legga una cosa del genere avrà poi bisogno di un'Antiscottatura!" commentò sarcastico Max. 
 
"Fammi indovinare... Titania non ha mai vinto gare di popolarità, qui all'accademia, vero?" scherzò Vera. Lei, Ortilla ed Alty ridacchiarono vedendo l'espressione di sorpresa che apparve sul viso di Julia... ma la cheerleader si riprese in fretta dallo sbalordimento e ci rise su.
 
"Heheheee... beh, questa è Tania per voi. Avere a che fare con lei... può essere un'esperienza ardua." disse, facendosi poi più seria e prendendo un diario dalla copertina spoglia che recava solamente il nome della proprietaria. "Ecco, questo è quello di Flo. Immagino... che qui, forse, potrete capire un po' di più di lei."
 
"Da come lo dici, non dev'essere una cosa simpatica..." commentò preoccupata Vera, mentre cominciava a leggere il diario alla pagina a cui Julia lo aveva aperto. 
 
 
Caro diario,
questa sarà l'ultima volta che scrivo su di te.
Ho deciso che non vale più la pena di avere emozioni.
Pensieri irrazionali e sentimenti sono un grave ostacolo all'efficienza lavorativa.
E come se non bastasse, creano disprezzo in coloro con cui sono condivisi... Ho perso troppe cose per colpa delle emozioni... tempo, risultati, e ora la mia amica... beh... non ci sarà più bisogno di preoccuparsi di tutto questo.
Epurazione emotiva iniziata.
Addio, diario. 
 
 
Vera e i suoi compagni ci misero un po' a raccogliere i pensieri dopo aver letto quella parte. E in effetti, quando la ragazzina castana sfogliò il diario, vide che non c'era più nulla dopo quella pagina. "Beh... accidenti, questa non me l'aspettavo... quindi, Florinia ha subito una grossa delusione e ha deciso di scartare tutte le sue emozioni perchè non voleva soffrire più allo stesso modo..." affermò. "Almeno, questo mi sembra di capire..."
 
"Già... purtroppo, non ho mai saputo nemmeno io con esattezza cosa sia successo." disse Julia, mettendo da parte il diario di Florinia. "E cercare di parlarne con Tania... non è stato esattamente un aiuto."
 
Ortilla si trovò a chiedersi che tipo di persona fosse Titania, ma mise da parte la domanda quando Julia aprì l'ultimo diario, quello di Amaria, e le fece leggere quello che c'era scritto.
 
 
Caro diario,
Non so che dire... io ho tutto quello che una ragazza potrebbe desiderare... uno status sociale elevato, una buona educazione, l'amore della mia vita...
Ma allora, perchè mi sembra tutto così grigio?
Io cerco di sorridere sempre ed essere allegra... E a quanto pare, sono molto brava a farlo, altrimenti non sarei diventata capitano delle cheerleaders. Ma... forse speravo che questo mi avrebbe reso felice anche dentro. E quando questo non è successo, ho ceduto il mio posto a Julia. 
Non lo so... mi sembra quasi che non importa quello che faccio, alla fine non servirà a niente. Tra dieci anni, qualcuno si ricorderà di me? O tra venti? Sarò anche la prima della classe, sarò anche popolare... ma è tutto così banale... Perchè non c'è nulla che mi renda felice? Perchè non riesco a provare...? Almeno Titania ci prova, ma...
Beh, buona notte, caro diario. Domani cercherò ancora una volta di trovare un senso a tutto questo...    
 
 
Dopo qualche istante di silenzio, Julia chiuse il diario. "Ecco... immagino che ora sapete tutto. Beh... che posso dire, il rapporto tra noi quattro è un attimo più complicato di quanto si potrebbe pensare, immagino." commentò Julia. 
 
"Accidenti... puoi dirlo forte. Non immaginavo che Amaria nascondesse problemi simili..." affermò Vera. "Ma... non potresti provare a parlare alle tue amiche, invece di lasciare che si tengano tutto dentro?"
 
Julia sorrise, un po' amaramente. "Ci ho provato... ma senza troppi risultati." rispose, alzando le spalle. "Ma... con Titania è impossibile discutere di queste cose. Ami risponde che va tutto bene e che non c'è bisogno di preoccuparsi per lei... e Flo... buona fortuna parlare con Flo di queste cose."
 
"Non hai tutti i torti..." disse Max, rendendosi conto che, in effetti, quella sarebbe stata la probabile reazione di Florinia se fosse stata messa di fronte ad un argomento come quello. Avrebbe probabilmente detto che non c'era bisogno di perdere tempo con questioni così "futili" e avrebbe troncato lì il discorso. Almeno, stando a quanto gli aveva detto Hitomi...
 
"Però... beh, non mi piace molto l'idea di lasciare che il problema resti lì dov'è..." affermò Ortilla, accarezzando Alty sulla testa. La Pokemon Drago/Volante si accoccolò sulla mano della sua allenatrice, comprendendo che Julia si trovava in una posizione un po' delicata con le sue amiche... poi, un movimento proveniente dall'ingresso della stanza attirò la sua attenzione, ed Alty indicò con la sua ala verso la piccola figura che stava entrando...
 
"Altarrrria?" cinguettò Alty. Quando Vera e gli altri guardarono, videro che nella stanza era entrato un buffo Pokemon simile ad un orsacchiotto alto poco meno di un uomo, con le orecchie un po' lunghe e corte braccia e gambe, ricoperto da una corta pelliccia color crema decorata in maniera casuale con delle macchie color rosso pallido. La caratteristica più particolare, tuttavia, era il fatto che i suoi occhi erano delle spirali nere, che davano l'impressione che quel Pokemon fosse perennemente confuso o in preda ad un capogiro... e in effetti, questa impressione era rafforzata dalla sua andatura barcollante! Il suo naso era naso e piccolo, e la sua bocca mostrava un sorriso un po' sciocco perennemente stampato sulla su faccia!
 
"Spin... spin... spinnnnnda!" esclamò il Pokemon, raggiungendo il gruppo, e guardando in alto, verso Ortilla che lo guardava incerta. Sembrava che per qualche motivo fosse interessato ad andare con lei...
 
"Oh... quello è uno Spinda, Ortilla! Un Pokemon proveniente da Hoenn. Ma cosa ci fa qui?" chiese Vera. Max tirò fuori il suo Pokedex per avere qualche informazione in più su quel tipo di Pokemon, e per farla sapere anche ad Ortilla nel caso fosse stato necessario.
 
"Spinda, il Pokemon Macchipanda. Tipo Normale. Pare che non esistano due Spinda dall'identico motivo maculato, e la probabilità che due Spinda con lo stesso disegno si incontrino è praticamente nulla.. Questo Pokémon si muove in modo curioso barcollando come in preda alle vertigini. Tale comportamento può confondere l'avversario, che non riesce a prenderlo di mira." disse il Pokedex di Max.
 
"Beh... in effetti non è una sorpresa che si veda qualche Spinda da queste parti." affermò Julia. "Anche se è la prima volta che ne vedo entrare uno direttamente in accademia. So che c'è una piccola colonia qui vicino, probabilmente degli Spinda che sono stati abbandonati dai loro allenatori... questo Spinda deve averti preso in simpatia, Ortilla! Che ne dici?"
 
"Alty, alty..." esclamò Alty, guardando lo Spinda che camminava ondeggiando attorno ad Ortilla. Aveva l'impressione che volesse convincerla a farlo entrare nella sua squadra, e quando la bambina dai capelli azzurrini le rivolse uno sguardo di intesa, Alty fece un cenno con la testa, per dire che approvava. "Altaria!"
 
"Beh... non so come mai tu abbia scelto me piuttosto che un'altra delle tante persone che passano di qui... ma va bene, Spinda! Sono più che disposta a farti da allenatrice!" rispose infine Ortilla, accarezzando sulla testa il simpatico Pokemon. "Benvenuti in squadra, Spinda! Sono sicura che ti troverai bene... io ed Alty faremo del nostro meglio per farti sentire a casa, giusto, Alty?"
 
La Pokemon Volante/Drago cinguettò allegramente e fece un cenno con la testa, anche se un po' doveva ammettere che le faceva uno strano effetto non essere più l'unica Pokemon della squadra della sua allenatrice...
 
 
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Quando Vera, Max, Ortilla, Alty, Julia e lo Spinda che si era da poco unito al team di Ortilla uscirono dall'accademia, videro che il resto del gruppo era già lì ad attenderli. Florinia, Bromelia e soprattutto Elisio e il suo Pyroar erano ai piedi della gradinata che portava all'ingresso della scuola per allenatori, e il filantropo di Kalos aveva tra le mani una busta di documenti, evidentemente quelli che era andato a prendere dai registri. "Scusate il ritardo, amici!" esclamò Vera, alzando una mano per salutare. "Julia ci stava mostrando la sua scuola... e abbiamo finito per trattenerci più a lungo del previsto."
 
"Nessun problema. In fondo, avevamo tutto il tempo di aspettare." rispose tranquillamente Elisio, dando una rapida occhiata al suo orologio mentre Vera e gli altri li raggiungevano. "Anche se... a questo punto, temo che debba per forza cominciare ad avviarmi. Il nostro volo di ritorno a Kalos partirà nel giro di tre ore, più o meno, e dobbiamo sbrigare tutte le procedure di rito, prima di poterci imbarcare. Temo di dovermi congedare. E' stato comunque un piacere conoscervi, e conto che le nostre strade si incrocino ancora, in futuro."
 
"Lo spero anch'io, signor Elisio... e spero che per allora, Reborn sarà un posto un po' migliore di come lo sta lasciando oggi." affermò Max, mentre lui, Vera ed Ortilla facevano un piccolo inchino al miliardario dai capelli rossi. 
 
"Buon ritorno a Kalos, signor Elisio." affermò Vera. "E grazie di tutto."
 
Elisio sorrise e ricambiò l'inchino. "Di niente, miei giovani amici. Spero che riusciate a fare quello che vi siete preposti qui a Reborn, e a fermare il Team Meteora." affermò. "Oh, e spero che apprezzerete il presente che mi sono preso la libertà di consegnarvi. Questo, per l'esattezza." Detto questo, Elisio tirò fuori un pacchetto da un risvolto della sua giacca e lo consegnò a Vera, che lo accettò dopo un breve momento di sorpresa. "Mi raccomando, Vera Maple. Usatelo con saggezza. Se quello che ho visto di voi è vero... allora questo piccolo presente vi aiuterà a fermare coloro che vogliono depredare Reborn, e vi aiuterà a riportare questa terra allo splendore e alla bellezza di un tempo."
 
"Grazie, signor Elisio. Grazie mille." rispose Vera, sorridendo gentilmente e ricevendo il pacchetto dalle mani di Elisio. "Le prometto che faremo tutto il possibile per fare in modo che il Team Meteora venga fermato."
 
Elisio fece un cenno di assenso con la testa. "Bene. Allora... per adesso, le nostre strade si dividono. Ma... conto di vedervi ancora, Vera... Max... ed Ortilla. Ci incontreremo ancora, in un mondo di eterna bellezza."
 
Ortilla sbattè gli occhi, non del tutto sicura di cosa volesse dire Elisio... ma il miliardario di Kalos, il suo Pyroar e Bromelia, dopo aver fatto un ultimo saluto, erano già partiti per prendere il volo di ritorno verso Kalos...
 
 
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Alcune ore dopo, l'aereo privato di Elisio era in viaggio, e il ricco filantropo stava guardando fuori dalla finestra, sorseggiando un bicchierino di champagne mentre il suo Pyroar dormiva tranquillamente vicino a lui, e Bromelia si rilassava leggendo una rivista, seduta un po' più in là. Il mostro incombente che era Reborn City, circondata dalle sue nuvole di veleni, si stava allontanando, permettendo di nuovo di vedere un cieo terso e pulito.
 
"Vera e Max Maple... e la giovane Ortilla..." riflettè tra sè Elisio, ripensando agli eventi della giornata. "Ripongo molta fiducia in voi. Saranno quelli come voi, i rappresentanti dell'elite del genere umano... a dare vita ad un nuovo mondo, la cui bellezza non svanirà mai..."
 
L'aereo continuò il suo viaggio, allontanandosi da Reborn...              
                     
 
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CONTINUA...
 
Note dell'autore: E con questo, spero che la breve apparizione di Elisio sia stata soddisfacente... e vi faccia già ipotizzare cosa succederà più avanti! E poi, abbiamo potuto scoprire qualcosa di più su Julia e sul suo gruppetto di amiche. Anche se Titania non la si è ancora vista in scena...
 
Odiate già Blake? Non preoccupatevi, è da così a peggio...
 
Nel prossimo capitolo, seguiremo Drew e un gruppetto di membri della resistenza... e faremo qualche altro incontro poco raccomandabile! Cosa succederà ai nostri eroi? Scopriremo qualcosa di più sul Team Meteora e sui suoi piani? Beh... le risposte verranno presto! Anche se prima credo che aggiornerò la mia storia di Digimon Tamers. Quindi... a presto! 
  
      
 
      
  
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