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Autore: PeterPan_Sherlocked    11/03/2016    1 recensioni
Criminale, pedina, logica, fisica, Agente. Il corpo della Polizia Temporale non è come ci si immagina. Sono ragazzini quelli che ne fanno parte, automi o persone, uomini o dei?
I segreti sono le fondamenta, gli intrighi le mura, la logica ciò che fa funzionare la macchina perfetta dell'Agenzia.
L'allievo più promettente della Scuola conoscerà la leggenda.
Lei ha salvato il mondo, ma chi salverà lei?
Genere: Azione, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The Call Trilogy'
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Thomas uscì dal suo dormitorio e iniziò a scendere silenziosamente le scale. "Anche questa notte?" chiese scocciata una voce femminile, seguita da un leggero brusio, sbadigli e da sussurri di approvazione. "E tu anche questa notte hai svegliato tutti." borbottò il ragazzo rivolto verso il muro. "Un giorno o l'altro smetteremo di coprirti!" questa voce invece era maschile. "Con una di quella razza poi!" "Attenta a non offendere." si intromise una voce strascicata, seguita vari versacci. "Perché non te ne torni nei sotterranei che ami tanto mentre noi ragioniamo con Thomas?" Le voci si susseguivano confuse e sempre più rumorose. Era come se si stesse svegliando una piazza di gente. Thomas sbuffò sonoramente. Era così tutte le volte. Continuò a scendere le infinite scale a chiocciola mentre le voci lo rincorrevano e aumentavano. "Volete svegliare tutto il castello?" sbottò lui ad un tratto riducendo tutti a un religioso silenzio, interrotto naturalmente dalla voce femminile che aveva dato il via alla discussione. "Controlla i Troll di Barnaba al settimo piano!" Quell'affermazione fu seguita da una serie di considerazioni poco graziose sui Troll del terzo piano, da qualche lamentela degli assonnati e da borbottii sulla maleducazione e l'indecenza di quel ragazzo. "Sarà fatto m'lady." sussurrò Thomas rivolto verso un quadro, poi continuò la sua discesa. Controllò i Troll del settimo piano, che dormivano ovviamente, ma la signora della Torre viveva in uno stato di ansia perenne da quando era stata travolta da quegli stessi Troll durante una passeggiata nel castello; poi entrò in un'aula lì davanti. La porta era immensa e intarsiata, completamente differente dalle altre porte del catstello, come se non ci dovesse essere lì. Lei non era ancora arrivata naturalmente, quindi Thomas continuò a leggere il suo libro. Una soffusa luce verdastra illuminava il volto di Lea, creandi giochi di ombre nello specchio davanti a lei. "Vai da quello strano vero?" chiese una ragazza stesa in modo scomposto su un elegante divano. Tutto in quella sala era distinto e superbo, dagli arredamenti alle stesse persone che chiaccheravano divise in piccoli gruppetti. Si assomigliavano un po' tutte, forse per quella particolare espressione di superiorità perennemente dipinta sul loro volto oppure per l'ostentata eleganza con la quale si muovevano. Sembravano tanti infidi ed orgogliosi serpenti. "Non sono affari tuoi, Cathy." rispose Lea. "Si, se te ne vai in giro con i capelli grigi e gli occhi arancioni. Prima non lo facevi, ti cambiavi. Poi è arrivato lui con i capelli bianchi e tutto è cambiato. Sei inquietante e l'arancione non mi piace con il verde." "Sai che sono i colori che mi vengono più naturali." Lea continuò ad aggiustarsi i capelli, incurante dell'occhiataccia della sua amica, poi si avviò verso la porta. "Neumalea Atria Black!" la riprese Catherine. "Eh?" "Metti almeno il profumo!" la ragazza le lanciò una boccatta ridacchiando, poi risalì nel dormitorio, lasciando Lea a correre per i corridoi del castello. Era in ritardo, era sempre in ritardo. Arrivò trafelata al settimo piano, poi si girò verso la porta, si ricompose ed entrò come se non avesse corso. Thomas alzò gli occhi verso di lei. Era proprio questo il motivo per cui l'aveva notata la prima volta, lei riusciva a fargli interrompere qualsiasi attività, persino la lettura. Era strana anche lei. Quella notte aveva addosso la divisa da uomo che usava anche di giorno e un piccolo orecchino a forma di serpente si attorcigliava pigramente intorno al suo lobo, sibilando di tanto in tanto. Testurbante naturalmente e anche se alla fine in lei era stata più forte la parte fredda e calcolatrice, il Cappello aveva avuto il suo bel da fare per decidere se assegnarla alla Casa dei saggi o degli ambiziosi. Thomas era Corvonero naturalmente, il Cappello Parlante non aveva avuto dubbi. La ragazza si avvicinò e lo baciò sulla punta delle labbra sorridendo. Due metamorfmagus con l'ossessione per la logica e per le regole infrante, erano perfetti. "Idee per stasera?" chiese Thomas inclinando leggermente la testa di ato e sorridendo. Amava quella stanza, permetteva di fare qualsiasi cosa senza che gli altri lo scoprissero. "Svegliamo Sir Cardogan naturalmente!" la ragazza piroettò su se stessa e lo prese per mano, trascinandolo per il corridoio. "Intendi svegliare buona parte del castello?" la voce di Thomas era tra il divertito e il preoccupato. Svegliaere Sir Cardogan equivaleva a creare un rumore di proporzioni colossali, era un po' come organizzare uno scherzo con Pix, ammesso che tu fossi riuscito a sopravvivvere illeso a un incontro con il poltregeist e ad avergloi parlato. Sarebbe comunque servito un diversivo per Gazza, questo Lea lo sapeva bene. "Pix!" propose la ragazza. "E' imprevedibile. Ci serve qualcosa di più o meno controllabile. La Signora Grassa! No, poi avremmo i Grifondoro tra i piedi..." il ragazzo si mise a pensare. "Ci sono! Va a dare fuoco alla sala dei Trofei, è abbastanza lontana dalla Torre di Divinazione. Ci vediamo alla Torre di Corvonero. Se non mi vedi arrivare, entra." Thomas aveva detto questo tutto di un fiato, dando inoltre per scontato che Lea sarebbe riuscita ad entrare. Per secoli nessuno che non fosse Corvonero non era riuscito a entrare nella Torre ma ormai erano secoli che non si vedeva una Testurbante Corvonero dei livelli di Lea. La ragazza stranamente non ebbe nulla da obiettare e iniziò a scendere le scale, mentre Thomas doveva solamente arrivare alla Torre, che si trovava proprio in quel piano. Corse fino al quadro. Sir Cardogan dormiva beatamente, appoggiato in maniera buffa al suo grasso pony. Quando il ragazzo iniziò a sentire dei passi affrettati e una voce che imprecava, capì che Lea aveva appena fatto il suo danno. "Sir!" urlò "Vi sfido a duello!" Il povero cavaliere si svegliò di soprassalto e l'elmo gli si chiuse davanti alla faccia, così che brandiva la spada verso il nulla. "Tie fellone, tiè! Non sfidare Sir Cardogan!" Il quadro iniziò ad urlare e a sbatacchiare dappertutto con la sua armatura, il pony imbizzarrì e tutti i quadri intorno iniziarono a svegliarsi. Thomas prese e iniziò a correre verso la Torre di Corvonero. Avevano iniziato a creare danni nel castello quasi da subito, li divertiva e nessuno dei professori ne tantomento Gazza, riuscivano a prenderli. Ovviamente sapevan che erano loro, quella Serpeverde e quel Corvonero che stavano insieme sfidando qualsiasi astio tra Case. Si incontrarono proprio davanti alla Torre Corvonero. "Eccolo di ritorno!" commentò il quadro che l'aveva fermato all'inizio "hai controllato i Troll?" "Dormono con Barnaba il Babbeo, come sempre m'lady" commentò Thomas. "Oh ma quella è la Serpeverde?" chiese pettegola, svegliando di nuovo i quadri intorno, che vollero subito dare un'occhiata a quella ragazza che aveva preso il cuore dl loro studente preferito. "Carina..." "Serpeverde." "Anche lei metamorfmagus?" Prima che Thomas riuscisse a rispondere si udì un rumore di passi sulle scale. Gazza. I due ragazzi si rovolsero verso l'entrata del dormitorio. "Viene prima la fenice o il falò?" chiese enigmatica l'aquila. Thomas ridacchiò. "E' un ciclo, un cerchio, non ha..." "Nè un inizio nè una fine!" completò velocemente Lea la frase. Thomas ci stava mettendo troppo, si divertiva a spiegare le sue risposte ma non avevano tempo. L'aquila li fece passare e nello stesso istante arrivò Gazza. I quadri chiusero gli occhi. I due ragazzi fecero solamente in tempo a sentira le signora della Torre rispondere al custode. "Ragazzo e ragazza? No, non li ho visti, dormivo!" Thomas ridacchiò, in fondo erano tutti dalla sua parte. Ragazzi, dieci punti alla Casa si chi indovina come dove si incontrano Thomas e Lea all'inizio;) Non è facile ma ho lasciato indizi un po' dappertuto!
   
 
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