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Autore: Mikaeru    12/03/2016    2 recensioni
Una raccolta di flashfics varie su Hannibal, da varie challenge.
06. Si è perso nel bosco. Il bosco che ha un odore profondo, oscuro, che gli riempie i polmoni, che ha un silenzio denso, appiccicoso, ma che non lo soffoca. [CappuccettoRosso!AU, sort of.]
05. Willow maledì di aver deciso di portare a spasso il cane senza guinzaglio. [AU, genderswap, il primo incontro di Willow e Artemis]
04. “Sei spaventoso,” ringhiò Hannibal sul suo collo, grattando più forte coi canini sui punti sensibili che aveva già ferito. [roleplay!noncon]
“Io, mh?”, gemette Will, leccandogli le labbra, “Non tu, che volevi approfittarti di un uomo addormentato? Non tu che ti sei eccitato terribilmente quando sembravo indifeso, incapace di lottare per salvarmi?”
Genere: Angst, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Abigail Hobbs, Hannibal Lecter, Will Graham
Note: AU, Lemon, Raccolta | Avvertimenti: Gender Bender, PWP, Violenza
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[WARNINGS VARI: rough!sex, consensual non-con (sembra uno stupro ma non lo è serve a darti -- no ho sbagliato fandom)]

Hannibal cercò di fare meno rumore possibile quando si infilò nel letto, ma Will se ne accorse comunque. Si voltò verso di lui, allacciandogli un braccio attorno alla vita, mormorò qualcosa senza un senso specifico, sillabe scoordinate e borbottii. Hannibal gli prese la mano, cominciando a baciarla. Will, con un suono basso e vibrante, gli si strinse più vicino, cominciando a baciargli la spalla, baci brevi e distratti, impastati di sonno.
“Perdonami per averti svegliato,” mormorò, voltandosi verso di lui per baciarlo sulle labbra.
“Mh, no, tranquillo… non è che stessi dormendo bene per la prima volta in giorni o qualcosa del genere.”
Hannibal ridacchiò contro il suo collo, il fiato tiepido lo solleticò. “Se fosse vero non ti saresti svegliato,” lo baciò vicino all’orecchio, scese fino alla spalla. “Conosco il tuo sonno ristoratore, non ti sveglierebbe neppure una guerra.”
“Allora non chiedere scusa solo per fare bella figura…”, Will gli mordicchiò la spalla, spingendosi contro di lui fino a quando non aderì completamente al suo petto.
“Fare bella figura è tutto ciò che mi è rimasto, non puoi togliermi anche questo.”
“Certo che posso, il cacciatore non è particolarmente affezionato alla dignità della propria cena…”, sbadigliò.
“Parli molto, per uno che dormiva fino a tre minuti fa.”
“Mh-mh…”
Will infilò una gamba tra le sue cosce, si alzò appena per poter raggiungere meglio il collo, per baciarlo e succhiarlo. “Sai di buono…”
“C’è una sorpresa per colazione.”
“Mmh, bravo cannibale…”, continuò a baciarlo – il collo, la curva della spalla – e vibrò quando Hannibal cominciò a ricambiare, tenendogli una mano sul fianco. Quando cercò di infilargli una mano sotto la maglietta, Will gli fermò il polso.
“Mh, no,” gli soffiò sulle labbra, leccandole.
“No?”
“Non ho davvero voglia, era solo che – mh, volevo solo questo…”
“Stuzzicarmi e poi lasciarmi languire?”
“Io avrei detto fartelo venire duro e poi non dartelo, ma sei tu il poeta della coppia,” se lo tirò addosso, così da avere un suo braccio attorno alla vita. “E poi ho troppo sonno.”
“E allora perché –”
“Mi tieni caldo e mi piace avere qualcosa da stringere quando dormo.”
Will si girò sul fianco, Hannibal stretto contro di lui.
“No, non credo.”
“Mh?”
Hannibal lo girò sulla schiena, gli aprì le gambe per imporsi tra loro, stringendogli forte le cosce.
“Ti ho detto che non ho voglia, Hannibal,” ringhiò, ancora immobile per la sorpresa. Hannibal gli intrappolò i polsi sopra la testa.
“Non è necessario che tu ne abbia, caro.”
 Con la mano libera cerco di abbassargli le mutande, gliele fece scorrere lungo una coscia; quando si trovò impossibilitato a sfilarle senza cambiare posizione, le strappò. Will tentò di calciarlo ma lo bloccò, tentò di colpirlo con l’altra gamba ma Hannibal gli portò una mano al collo, spingendolo contro il materasso.
“Non costringermi a bloccarti completamente, tesoro.”
“Quale sarebbe la differenza?”, raspò Will, cercando di scalciare come un cavallo. Hannibal strinse di più la presa, sorridendo.
“Non sarebbe altrettanto divertente, e visto che ormai siamo qui tanto vale divertirsi a pieno, non trovi?”
Hannibal si tolse le mutande, cominciò a strusciare il membro eretto contro quello di Will. “Ti piace credere di avermi addomesticato, vero?”
“Smettila –”
“Smetterò solo quando ne avrò voglia, Will.”
Gli leccò il collo, lo morse fino a farlo urlare, lasciò lividi violacei succhiando forte la pelle chiara. Will lo graffiò in volto e Hannibal lo schiaffeggiò abbastanza forte da fargli mordere il labbro; Hannibal si abbassò per leccare il sangue che scese fino al petto, dove gli morse i capezzoli fino a spaccarli.
Lo penetrò con pochissima preparazione (“Un dito per te dovrebbe bastare, mh?”) e Will urlò e urlò e urlò, fino a quando le sue urla non sfumarono in gemiti rochi, bocca aperta e occhi chiusi. Gli avvolse il collo con le braccia, costringendolo ad abbassarsi per baciarlo. Non cercò di morderlo, come Hannibal si sarebbe aspettato, ma lo baciò profondamente, interrompendosi solo per gemere più forte quando Hannibal gli prese le cosce, portandosele sulle spalle, per penetrarlo più a fondo.
“Sei spaventoso,” ringhiò Hannibal sul suo collo, grattando più forte coi canini sui punti sensibili che aveva già ferito.
“Io, mh?”, gemette Will, leccandogli le labbra, “Non tu, che volevi approfittarti di un uomo addormentato? Non tu che ti sei eccitato terribilmente quando sembravo indifeso, incapace di lottare per salvarmi?”
“Eri terribilmente bello con gli occhi pieni di paura. Dovresti averli più spesso così, potrei impazzire.”
“Scommetto che lo hai detto a tutte le tue vittime, prima di ucciderle.”
“No,” uscì solo per rientrare dentro di lui con maggiore forza, con un dolore che lo fece urlare, “riservo le mie parti migliori solo per te, amore mio.”
Will lo ribaltò sulla schiena, gli salì addosso. Hannibal gli strinse i fianchi, osservandolo mentre si posizionava perfettamente su di lui.
“È stato il tuo piano sin dall’inizio?”
“No,” gemette Will, alzando il bacino e scendendo pianissimo su di lui, “ma mi piace che tu riesca ancora a stupirmi.”
Hannibal, stanco di aspettare, mosse il bacino contro di lui, mozzandogli il fiato. “Nato per servire.”
Will si spinse contro di lui fino a strappargli un orgasmo violento, che lo fece tremare. Hannibal lo sdraiò di nuovo sulla schiena, masturbandolo velocemente. Will gli si aggrappò con forza e violenza, baciandolo ovunque.
“Sei mostruoso.”
“Oh, sì, mi piace quando mi parli sporco.”
Will venne graffiandogli la schiena a sangue. Hannibal aspettò che riprendesse fiato e lo coprì col lenzuolo, sdraiandosi dietro di lui. Lo abbracciò in vita, e Will si girò per poterlo vedere in viso. Riprese a baciarlo ancora più dolcemente di prima.
“Hai intenzione di vivere per farmi del male?”, gli domandò, spezzando la domanda in bocconi piccolissimi. Hannibal rise, premendo il dito su un livido del collo vicino alla mascella.
“Oh, Will, ci siamo giurati male eterno entrambi.”
Will, apparentemente soddisfatto dalla risposta, gli si appallottolò contro, come una volpe che cerca rifugio contro il freddo e i cacciatori.
“Mi fa piacere sapere di essere all’inferno in buona compagnia.”
  
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