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Autore: Nisi    21/03/2005    7 recensioni
Harry Potter da solo non ce la può fare a sconfiggere Voldemort. E neanche i Grifondoro da soli ce la possono fare. L’unica possibilità è che le quattro case dimentichino i loro contrasti e si uniscano. Così, almeno, dice una profezia vecchia di secoli. Nel frattempo, Voldemort ed i suoi Mangiamorte raccolgono le forze. Ma chi sarà a dare una mano ad Harry? Che strano legame magico si creerà tra i componenti del gruppo e perché? Tinte fosche, situazioni tragicomiche, un amore difficile e la nascita di un’amicizia alquanto improbabile. Ginny/Draco, ma anche altre coppie.
Genere: Avventura, Commedia, Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Luna Lovegood, Neville Paciock | Coppie: Draco/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ginny si irrigidì sul manico di scopa e rabbrividì dalla testa ai piedi: qualcuno aveva lanciato una maledizione senza perdono proprio al di fuori dei cancelli di Hogwarts.

Terrorizzata, Ginny virò a 180° e guardò verso il basso.

Sdraiato a terra e coperto di sangue, c’era Draco Malfoy.

Ed un pazzo con i capelli biondi, il viso stravolto dall’odio e dall’ira, che Ginny non riconobbe e che stava schiantando Draco, ripetutamente, senza pietà, una maledizione dopo l’altra.

Non poteva abbandonare Draco… ma che fare? Un mago che lanciava maledizioni così forti era 50 volte più potente di lei….

se la cavava bene con Difesa dalle Arti Oscure, Shacklebolt le aveva dato il massimo dei voti, ma…

Pensa, Ginny, pensa, maledizione!

Se con la magia non avesse avuto possibilità, magari, con il metodo babbano…

coraggio, Ginny, c’è solo un modo per scoprirlo.

Girò il manico di scopa e puntò l’alto.

Quando fu abbastanza in quota, Ginny virò, prese la rincorsa e spingendo la Scopalinda alla massima velocità possibile, puntò verso il pazzo.

Con un poderoso calcio nella schiena, Ginny atterrò l’aggressore, che crollò a terra senza un gemito.

Per precauzione, Ginny gli lanciò una pastoia Total Body, poi saltò giù, buttò per terra il manico di scopa, allontanò con un altro calcio la bacchetta di lui e corse verso Draco.

Si chinò sul ragazzo per accertare le sue condizioni e lui aprì gli occhi a fatica. “Oh, Weasley, non sap-sapevo che voi leoni att-attaccaste alle sp-spalle…. È roba nostra, questa… “balbettò debolmente il ragazzo.

“ Malfoy, non è il momento di scherzare…. Ti devo portare da madama Chips, sei conciato male!”

“No… ness-suno de-deve sapere”

“Si’ si, ora muoviamoci.”

“P-Prometti, Weasley” Draco le artigliò un polso con tutta la poca forza che gli rimaneva in corpo.

“Ok, Ok, ma ora ti devo portar via da qui.” Tagliò corto Ginny.

Ginny riuscì a caricare Draco sul suo manico di scopa.

Cautamente, lo prese tra le braccia, mentre qualcosa le stringeva lo stomaco e le lacrime le pungevano gli occhi. Poi, fece partire la scopa e si diresse verso il campo di quidditch.

Draco, nel frattempo era svenuto.

* * *

Ginny nascose Draco in un vecchio stanzino delle scope e ritornò sul campo.

Purtroppo non c’era tempo per trovare qualcosa di meglio.

Vide che le sue vesti erano macchiate di sangue, per cui, lanciò l’incantesimo gratta e netta e pochi secondi dopo non c’era più traccia alcuna, nè di sangue, né di fango.

“Ginny, ma dove sei finita?” Urlò Harry al colmo dell’irritazione, quando Ginny tornò al campo. “Hai recuperato la pluffa? Merlino, Ginny, sei pallidissima, sei sicura di sentirti bene? Ti faccio sostituire? Ti porto da madama Chips?”

“Harry, calmati… no, ho solo mal di testa, non è il caso di andare da Madama Chips, vado da Susan, l’hai vista?” anche in questo caso, Ginny tagliò corto. Aveva troppa fretta per dare ascolto ad Harry.

“Si, è seduta accanto a Neville.” Le rispose Harry di malumore.

“In bocca al lupo, Harry, vado a cercarla.”

Ginny salì gli scalini degli spalti a due a due.

Pochi secondi dopo, vide Susan seduta accanto a Neville.

Cercando di ritrovare il fiato, Ginny, prese Susan per un braccio:”Susan, per favore, vieni, non sto bene, mi sento male…”

Susan spalancò gli occhi e, guardandola con curiosità, osservò: “Ginny, non mi sembra che tu stia così male!”

Ginny non disse niente, ma le lanciò una gran brutta occhiata.

Susan tacque e la seguì, correndole dietro.

Ginny la portò nel vecchio stanzino, aprì la porta e la portò da Draco che non aveva ancora ripreso i sensi.

Susan si inginocchiò accanto al ragazzo e gli prese il polso. “Il polso è debole…. Ginny cosa gli è successo?”

“Maledizione Cruciatus.” Spiegò Ginny asciutta “Era fuori dai cancelli e qualcuno gliel’ha lanciata parecchie volte.”

Susan guadò in faccia la sua amica con aria impotente:”Ginny, dobbiamo portarlo da madama Chips, io non ho mai…”

“No, Susan, per qualche ragione, prima di svenire Malfoy mi ha fatto promettere di non dirlo a nessuno. Per cui lo dovremo curare noi.”

Ma perché si perdevano in chiacchiere così? non vedeva Susan che Malfoy era proprio messo male?

Susan tacque per qualche istante, cercando di valutare la situazione.”Va bene, Ginny, facciamo come vuoi tu… ma ti avverto… se Malfoy non si riprende, io vado a chiamare Madama Chips, anzi, anche Silente… qualcuno si è avvicinato a noi per farci del male… e Silente lo dovrebbe sapere….”

Ginny annuì.

Poi Susan prese in mano la situazione in maniera professionale, pochi ordini brevi e concisi:”Vai a recuperare coperte, cuscini, lenzuola, tutto quello che può servire per farlo stare comodo e caldo. Io scappo in infermeria a prendere delle pozioni. Ci ritroviamo qui”

* * *

Con la coda dell’occhio, Ginny vide Harry uscire dal campo a testa china.

Evidentemente, Grifondoro aveva perso la partita. Non c’era tempo per preoccuparsi… dopo, ci avrebbe pensato dopo…..

Susan e Ginny si ritrovarono pochi minuti dopo nello stanzino.

Susan aveva già lanciato un incantesimo riscaldante alla stanza gelida, aveva sdraiato Draco su un lettino di fortuna che aveva ricavato trasfigurando un bottone della sua divisa e si apprestava a pulire le numerose ferite che martoriavano il corpo del Serpeverde.

“Ginny, aiutami, dobbiamo curare queste ferite.” Mormorò cominciando a togliere a Draco la veste coperta di fango.

“Susan, ma io non so da che parte si comincia… “ protestò debolmente la Grifondoro.

Susan strinse le labbra:”Sei brava in incantesimi, no? Non è difficile… basta agitare la bacchetta in questo modo, puntarla sulla ferita e dire: Curo!”

“Ah, allora, giro la bacchetta così… Curo!”

“Bene, hai capito… al lavoro, adesso….”

Pochi secondi dopo, la Tassorosso e la Grifondoro erano chine su Draco Malfoy.

Susan, con poche mosse esperte di bacchetta, gli fece sparire la camicia.

Ginny, con uno sguardo strano negli occhi castani, girò delicatamente, prima uno e poi l’altro, le braccia di Draco verso la luce.

Erano candide, immacolate.

Senza nessun segno a deturpare quella carne così pallida.

Ginny si sentì come se le avessero tolto un peso immane dalle spalle e sospirò di sollievo, mentre Susan la fissava senza parlare.

Cominciarono a curare le ferite di Draco senza scambiarsi una parola.

un’ora dopo, le ferite erano tutte pulite e Draco era al caldo, ma non aveva ancora ripreso conoscenza.

Ginny preoccupata, chiese:”Ma Susan, abbiamo pulito tutte le ferite, come mai è ancora svenuto?” nel suo tono, Susan avvertì una forte ansia.

Con un’espressione insolitamente tetra, Susan rispose, la voce bassa, lo sguardo preoccupato:”Ginny, la maledizione Cruciatus è potente non solo perché ti danneggia il fisico… ha effetti negativi su tutto il tuo essere, capisci? Noi non possiamo fare più niente, dobbiamo solo aspettare che Malfoy si riprenda…. Sempre che lo faccia…”

“Ma deve riprendersi! Voglio dire…. Presto si accorgeranno che è sparito… cosa possiamo fare, Susan?” Ginny si morse la lingua arrossendo. Susan non era stupida. Avrebbe certamente intuito qualcosa..

Susan scosse la testa, avvilità:”Ginny, non ne ho proprio idea, sai?”

“Oh, Susan, se solo avessimo un po’ di pozione Polisucco, allora….”

Susan le sorrise dolcemente:”Ginny, io non ce l’ho… Ma qualcun altro sì!”

* * *

“eddai, Luna, per favore”

Ginny stringeva Luna tra le braccia in una stretta soffocante, mentre Luna, imbarazzatissima, cercava di liberarsi da quella piovra.

“no, no, no e no! Ginny, io non posso entrare così nel dormitorio dei ragazzi… Io non posso farlo, e poi, voglio dire, lo sanno tutti che l’entrata del dormitorio dei ragazzi è infestata dai ricciocorni schiattosi… no, ho troppa paura, da sola non ci vado mai, quelli sono irritabili….”

“Dai, Luna, fallo per me…. Ti prego….” Belò Ginny sbattendo le palpebre.

“No, non se ne parla…” si schernì la Corvonero inorridita Ginny cominciò a fare il solletico a Luna, mandandole finti baci:”dai Luna smack smack… ti do un bacino … pciù pciù, fai la brava kiss kiss tessssssorooooo (questa l’ho copiata da Gollum del signore degli anelli Nda). Slurp slurp.”

“E va bene, Ginny, basta che la smetti con questo orrore, sei disgustosa!” capitolò Luna alla fine.

Luna si avviò verso il dormitorio dei ragazzi e Ginny sorrise.

* * *

“Eh, no, Susan, Malfoy l’ho trovato io, per cui sarò io ad andare.” Ginny fu irremovibile.

“No, Ginny, tu non sai dove cercare, io sì! Ci son già stata tante volte per Madama Chips e tu no!” obiettò Susan.

“Sciocchezze, la troverò senza problemi” ribattè Ginny

“Bene, sentiamo, di che colore è?” le chiese Susan placidamente, mentre incrociava le braccia sul petto e la guardava con espressione trionfante.

“Ecco, io veramente…” Ginny si sentì sconfitta.

“Allora è deciso, vado io” concluse Susan.

“Susan, sono quelli di Grifondoro che fanno passi azzardati!” Ginny tentò di giocare l’ultima carta, ma senza troppa convinzione.

“E sono quelli di Tassorosso che sono leali e fanno qualsiasi cosa per gli amici. Dai, svelta, adesso Piton è nell’ufficio di Silente, aiutami a mettermi questo mantello.”

Non c’era proprio più niente da dire, Susan aveva vinto.

Bones – Weasley 1 – 0.

Pluffa al centro.

* * *

Susan non era molto entusiasta di andare nei sotterranei.

Figuriamoci quanto fosse felice di andare nei sotterranei, dopo cena, da sola.

Susan rabbrividì.

Meno male che Luna aveva rubato ad Harry il mantello dell’invisibilità.

Fortunatamente, Piton quella sera era in riunione con Silente e la McGranitt, per cui c’era via libera.

Sarebbe andato tutto molto bene, certo, avrebbe rubato la pozione Polisucco dalle scorte di Piton e se la sarebbe filata. Certo sarebbe andato tutto bene…

Vero?

Non aveva finito di formulare questi pensieri che, girato un angolo Susan, si trovò a sbattere contro Pix, il quale cominciò ad imprecare in maniera alquanto colorita.

“Oh oh oh oh, qui c’è uno studentello che gira in giro fregandosene del coprifuoco…. Ma che cosa è questo… un mantello dell’invisibilità… Harry Potter, adesso chiamo Gazza e ti faccio mettere in punizione per il resto dell’anno.”

Detto e fatto, Pix in qualche modo riuscì ad abbrancare un lembo del mantello e a scoprire Susan.

“Oh chi mai saresti tu, ragazzina? Non sei una Grifondoro, quelli li conosco tutti, vanno sempre in giro di notte… oh, una Tassorosso…. Il Frate Grasso non ti ha mai detto che le brave bambine devono stare a letto? Hogwarts non è un posto così sicuro, marmocchia, non sai mai chi potresti incontrare….” Pix scoppiò in una risata volgare “dimmi, bambina bella… per caso stai andando a passare la notte da Piton, eh? Non sapevo che quel vecchio catafalco unto e bisunto avesse così buon gusto!” E giù ancora a ridere, con quella risata volgare, piena di sottintesi.

Susan sentì una goccia di sudore freddo colarle lungo la schiena.

Decise di giocare il tutto per tutto, anche perchè alternative non ce n’erano.

Non poteva assolutamente farsi scoprire:”Piton mi sta aspettando, devo assolutamente portargli gli ingredienti per una pozione. Lo sai che faccio pratica con Madama Chips, no?”

“Tu non me la racconti giusta, pischella!” Pix se ne uscì con una pernacchia.

Susan atteggiò il viso in un ghigno, ispirandosi a quelli che aveva visto spesso disegnati in faccia a Draco Malfoy.

“Per me potresti anche non crederci… ma le conseguenze le dovrai sopportare solamente tu…. Magari Piton si deciderà a farti allontanare da Hogwarts una volta per tutte… e dove andresti? Ora, fammi passare che è tardi” concluse Susan con una sicurezza che era ben lungi da provare.

Pix, per una volta, non seppe cosa rispondere.

Preferì ignorarla e andare per la sua strada.

Guardandosi in giro per controllare non ci fosse nessuno, Susan indossò ancora una volta il mantello di Harry ed entrò nelle stanze di Piton senza troppi problemi.

Si diresse con sicurezza verso la teca dove sapeva Piton teneva le pozioni più delicate e proibite.

Arrivata davanti all’armadietto, Susan lo aprì. Vide subito la fiala che stava cercando.

E a questo punto esitò.

Corrugando le sopracciglia, si fermò con la mano a mezz’aria.

I Tassorosso non si intrufolano nelle stanze dei professori di notte dopo il coprifuoco per trafugare pozioni proibite, i Tassorosso non mentono così sfacciatamente, neanche quando la posta in gioco è alta, i Tassorosso….

Improvvisamente, Susan sentì uno scalpiccio di passi, Piton stava tornando, non c’era più tempo per cincischiare.

Rapida, Susan afferrò la fiala e la nascose nella tasca interna della sua veste.

Appena in tempo… dopo un secondo, la porta si aprì e Piton entrò.

Fortunatamente, la porta era piuttosto larga, per cui la ragazza riuscì ad infilarla e ad uscire prima Piton la chiudesse.

Era fatta.

Correndo a perdifiato, Susan corse verso lo stanzino dove la stava aspettando Ginny, che era rimasta con Malfoy. A metà strada, Susan si sentì mancare, le ginocchia cedere. Cadde seduta sul pavimento freddo e appoggiando la schiena al muro, scoppiò in un pianto liberatorio.

* * *

“Susan, ce ne hai messo di tempo!” fu l’accoglienza di Ginny.

“Ho incontrato Pix”, spiegò Susan senza scendere nei particolari “e poi Piton non mi ha beccato per un pelo”.

Susan aveva ancora il fiatone.

Ginny ridacchiò:”Ecco, Susan, adesso sai come ci si sente ad essere una Grinfondoro!”

Susan si accigliò:”ed ho anche capito perché voi Grifondoro imprecate come scaricatori… Ginny, in un paio di occasioni mi è venuta voglia di tirare qualche parolaccia…”

Ginny scoppiò a ridere forte

Susan si chinò su Malfoy e gli tagliò una ciocca di capelli, inserendola nella fiala della pozione, poi si girò verso Ginny

“E non ridere così. scema, ora sbrigati. Bevi e vai. Uh, allora funziona davvero questa Polisucco. Ginny, sembri quello vero!”

* * *

questa volta fu Ginny a scendere nei sotterranei.

Ginny fu più fortunata di Susan, non incontrò nessuno.

Hogwarts era l’immagine della calma e della tranquillità.

Arrivata davanti alla soglia, fece un paio di sospiri profondi, incrociò le dita e pensò: “se mi becca, sono fritta”

facendo appello a tutto il suo coraggio da Grifondoro, Ginny bussò.

“Avanti”

la ragazza entrò e vide Piton seduto alla scrivania, probabilmente intento a correggere dei compiti.

“Draco. Cosa ti porta qui a quest’ora?” domandò Piton senza nemmeno alzare gli occhi dalla pergamena.

“Signore, ho provato prima a venire da lei, ma non l’ho trovata…” rispose timidamente Draco/Ginny.

“Si, effettivamente sono tornato da pochi minuti…. Cosa posso fare per te?” chiese Piton molto tranquillamente.

“Ho ricevuto una lettera dagli amministratori del patrimonio di mia madre. Ci sono certe questioni finanziarie che devono essere affrontate ed è necessario che ci sia anche io, per cui le chiedo il permesso di assentarmi per qualche giorno.”

“Ma ci siamo visti questo pomeriggio prima della partita, perché hai aspettato a chiedermelo?” Piton alzò lo sguardo verso di lui, guardandolo accigliato.

Ginny cominciò a provare un certo disagio.

“Uh, ecco, signore… io ho ricevuto il gufo, ma non l’ho letto subito ed ho messo la lettera in tasca. Me ne sono ricordata… ehm ricordato solo stasera dopo cena.”

“Molto bene. Andrai con la Metropolvere?” Piton aveva riabbassato gli occhi sulla pergamena.

“Si, certo, partirò domani mattina presto. Comunque, le farò sapere” concluse Draco/Ginny con i palmi delle mani che sudavano abbondantemente.

“Bene, non vedo alcun motivo di trattenerti qui. Buonanotte, Draco.” Lo congedò Piton.

“Buonanotte signore”. Ginny chiuse la porta silenziosamente alle sue spalle.

Indossò ancora una volta il mantello di Harry e tornò sui suoi passi.

* * *

“allora, Ginny, tutto a posto?” chiese Susan andandole incontro.

“Si, l’ha bevuta! Bene, ora che si fa?” adesso toccava a Susan decidere.

“Si aspetta, Gin. Qualcuna di noi dovrà passare qui la notte. Cerchiamo comunque di non lasciarlo mai solo…. Sembra tranquillo, ma potrebbe succedere di tutto e non conosco abbastanza gli effetti della maledizione Cruciatus per star tranquilla.”

“Va bene, resto io qui con lui. Tu vai pure a dormire, Susan. “

“Ok, Gin”. Indossando il mantello mandò un bacio all’amica.

“Hey Susan…” la fermò Ginny.

“Si?” chiese Susan sorridendole con calore.

“Grazie.” Mormorò Ginny con voce esile.

“No, non devi ringraziarmi. Sei un’amica, no?” constatò Susan.

“Buonanotte, a domani allora” la salutò Ginny con la mano.

“A domani” le sorrise ancora Susan ed infilò la porta.

Susan se ne era andata.

Ora lei era sola con Malfoy.

* * *

Non arrabbiatevi, Grifondoro ha perso, ma non potevo far perdere la mia casa, no?

grazie a tutti e in particolare:

Florinda: questo è decisamente più lunghetto…. Che te ne pare?

Goten: Obbedisco! Anche a me piace leggere delle partite di quidditch. Mi sono ispirata alle telecronache del calcio, come si può notare.

Terry: ecco, ora sai chi stava lottando…. Eccoti l’aggiornamento…

Sissichi: oh, che piacere. Mi è piaciuta moltissimo la tua per colpa di una fanfiction (infatti l’avevo recensita…). Mi sono tolta la soddisfazione di tenervi un pochetto sulle spine…

Byakko: molto intelligente, hai capito perfettamente. Riesci anche a scoprire il perché? Però non scriverlo, altrimenti mi rovini la sorpresa!

Maho: molto brava. Dove posso mandarti i dieci galeoni?

Ramoso82. oh, sono onorata che la prima ff che tu abbia letto fosse proprio la mia… eccoti il capitolo nuovo. Ci sono tante belle storie su questo sito, guarda e troverai un sacco di ff appassionanti. Benvenuto, allora!

ciao a tutti Nisi

p.s. Susan diventerà uno dei personaggi cardine di questa storia

   
 
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