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Autore: AndreMCPro    12/03/2016    1 recensioni
E se gli anime, i manga, i libri e i videogiochi non fossero pura fantasia? E se i creatori di tutti questi fossero stati ispirati da qualcos'altro? Immaginate: se esistono infiniti universi, non potrebbero essercene alcuni in cui tutte queste cose, che secondo noi sono frutto della fantasia, esistono davvero? Ma questo vale anche per le fanfiction, milioni di mondi paralleli a quelli delle opere originali.
E se vi siete inseriti nella vostra stessa storia? Ecco cosa è successo a me...
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Alternative Dimensions'
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Alternative Dimensions
Il Diario della Profezia

Cap.45 Che il regno di CaptainSparklez abbia inizio!
 
«Io aspetterò qui. Sono stanco di nascondermi, e sinceramente voglio solo che tutta questa storia finisca presto. Poi cercherò di fare qualcosa della mia vita… sempre che me ne resti una…»
«Provvederò personalmente io a te» Lo rassicura Spark. «Ora devo andare, i primi ospiti stanno arrivando. Domani ci sarà il summit che ho richiesto e tutto ci sarà più chiaro »
 
Passarono due giorni, due giorni di continue riunioni e discussioni a cui Spark non partecipava se non sporadicamente per portare avanti il duplice impegno che si era trovato a dover coprire. L’unica cosa che si notava era un continuo via vai di messaggeri tra la sala riunioni e le poste della città, a cui però i delegati davano la solita risposta “problemi familiari” o “festa in famiglia”. In realtà queste scuse erano palesi modi per non dire la vera natura dei messaggi, tanto da far pensare al povero Re-Sindaco di dare una sbirciata a quelle lettere, ripensandoci continuamente.
Finalmente verso la fine del secondo giorno i rappresentanti del Summit chiamano Spark e tutti i pezzi grossi che nel frattempo sono arrivati in città.
«Benvenuti, avevamo bisogno di parlare con tutti voi»
«Spero abbiate raggiunto un accordo…» Esordì Spark «Sono due giorni che siete qui dentro e per carità, siete graditi ospiti, ma portare avanti due cariche senza sapere se sto lavorando invano o no e alquanto stressante»
«Abbiamo preso una decisione in merito Spark. Serve solo un’ultima votazione per renderla valida»
«Posso dire almeno qualcosa prima che si vada alle urne?» Replica Spark un po’ agitato.
«Andrea, sei pronto a chiamare un dottore?»
«Perché, ti senti male?»
«No, guarda Spark… è visibilmente bianco in volto. Credo che non dorma da quando siamo tornati»
«Tranquillo fratellone, non ti preoccupare. Se va tutto come deve andare bisognerà legarlo per farlo dormire»
«Perché? Tu sai qualcosa che non so?»
«Oh, no, proprio niente che tu non sappia» E torno a guardare Spark che fino all’ultimo tenta di tenere uniti i rappresentanti per non far fallire l’alleanza. Mio caro fratellone, se tu dimentichi le cose non è colpa mia.
A fine discorso Spark è visibilmente provato sia mentalmente che fisicamente. È decisamente in riserva, ma i rappresentanti sembra distaccati, il suo discorso sembra non averli convinti e sembrano irremovibili. Ma noto uno scintillio negli occhi di Dreadlord… Sì, tutto andrà come deve andare.
«Spark, i tuoi discorsi sono come sempre molto persuasivi, ma questa volta non cambieranno la nostra decisione. La commissione ha già raggiunto una conclusione»
«Ma signori, le possibilità che potremmo avere tutti uniti sono pressoché infinite, non…» Ma Dreadlord lo interrompe.
«Spark, l’intero consiglio di rappresentanza ha deciso in merito… Non resta che l’ultimo atto di tutta questa faccenda. Ora seguici, per favore»
«Dove?» Chiede il povero Spark, visibilmente abbattuto per l’evidente fallimento. Quel sogno stava morendo e niente lo avrebbe salvato. Si volta verso di noi in cerca di un qualsiasi aiuto da noi due. Io gli sorrido.
Usciamo tutti fuori sul balcone e lì la folla nella piazza attende impaziente la decisione del consiglio. Tutti li come una settimana ma questa volta non per acclamare il primo Re.
«Amici provenienti da tutte le città alleate e ospiti dei territori oltre i confini! Siamo oggi qui riuniti per decidere le sorti di questa alleanza storica»
La folla in un glaciale silenzio ascolta le parole di Dreadlord che parla a nome di tutti i rappresentanti
«Abbiamo avuto una grave perdita. Il vostro Re è stato ucciso pochi giorni fa dagli stessi uomini che lo hanno rapito. La nostra squadra speciale di recupero composta dai più forti ed esperti combattenti capitanata dal vostro Sindaco nonché vostro amico Captain Sparklez sono subito intervenuti per liberarlo, ma proprio alla fine della missione, quando ormai sembravano in salvo, il nemico ha colpito sorprendendoli e il vostro Re si è sacrificato per lui, il vostro amico nonché suo secondo, nominato in fin di vita custode del suo stesso sogno di unificazione delle città»
Spark viene accompagnato in prima fila al fianco di Dreadlord.
«Sappiamo tutti che il nostro caro amico Sindaco ha fatto di tutto per liberare il Re ed è riuscito anche a catturare il suo assassino tutto da solo. E dopo il drastico epilogo non si è arreso, rispettando il desiderio del suo amico e Re. Ce l’ha messa tutta, almeno fino ad oggi»
Tra la gente inizia a esserci un sussurro che poi diventa rumore per poi tramutarsi in un’unica voce. Un’ola da stadio: tutti i presenti al sentire quella folla sorrisero e solo ora Massimo capisce.
«Ecco cosa ho dimenticato!» E per confermarglielo gli tiro uno scappellotto.
La folla acclama a gran voce il nome di Spark, tanto che persino Sparklez rimane, per la prima volta, senza parole.
«Ebbene si signore e signori, il nostro amico ha fatto di tutto per aiutare il suo popolo. Si è fatto in quattro per tenerlo unito proprio quando si stava disgregando. Il suo coraggio e le sue capacità non sono state mai messe in discussione, e nonostante tutto ci ha mostrato di essere la persona più giusta per il compito a cui più di qualcuno dei presenti, me medesimo, ambivamo tanto. Di comune accordo ci siamo tutti fatti da parte e le nostre città ci hanno confermato quello che già pensavamo»
«Aspettate un attimo, ma allora tutti quei messaggi…» Spark non crede a quello che sta pensando.
«Sì, Spark, erano risultati. Risultati di votazioni per acclamazione, e manca solo una città all’appello» Aggiunge Dredlord, che poi conclude il suo discorso. «Cittadini della grande città di Enderia! Siete d’accordo nel nominare il qui presente Captain Sparklez come vostro Re?»
La folla senza indugio esplode in un gigantesco e inesorabile “SI”, proseguito da un a continua acclamazione del suo nome “SPARKLEZ”
«Bene, mi sembra di capire che anche qui il risultato non cambia. Bene, Spark… a quanto pare sarai costretto a cedere la tua bella villa al nuovo Re… Ossia te stesso!»
 
 
Inutile star qui a raccontare cos’è accaduto dopo… non lo teneva fermo più nessuno, persino Ettore con tutta la sua esperienza è stato messo a dura prova dall’irrefrenabile saltare a destra e a manca, in tutte le direzioni, del Suo Re. Impossibile contenere la sua gioia! Il sogno aveva preso nuova vita e sarebbe stato lui stesso a portarlo avanti. Le ultime parole di Dreadlord hanno finalmente messo a tacere tutti i dubbi di mio fratello su possibili interferenze sulla storia di questo mondo dovuta alla presenza mia e di Massimo:
«Che il regno di Captain Sparklez… abbia inizio!»
 
 
 
Del gruppo di recupero e ricerca manca solo una persona all’appello: Sethbling. Lui, quello più incline ai festeggiamenti, stranamente manca all’appello, il che ha fatto preoccupare Massimo che come a suo solito svanisce nella folla. Questa volta però intuisco le sue intenzioni e pur passando per il percorso più lungo, ossia dai tetti, lo raggiungo presso Villa Sethbling.
«E tu che ci fai qui?» Mi chiede sorpreso di vedermi.
«Ho avuto il tuo stesso pensiero… e a quanto pare non sono stato l’unico»
Infatti voltandomi durante il mio percorso ho visto alle mie spalle Ettore.
«Ciao ragazzi, perché siete spariti tutti quanti?»
«Mi correggo, ci ha solo seguiti»
«Beh, non fa niente. Anzi, meglio! Andiamo a vedere che combina il nostro scienziato pazzo…»
Ettore alza le spalle e ci segue prima in villa e poi nelle stanze di ricerca del padrone di casa, ma stranamente non lo troviamo.
«Beh, dove è finito?» Mi chiedo ad alta voce, ma Massimo senza rispondere guarda nel vuoto per un attimo. Poi torna nella sala d’ingresso e sale di un piano.
«E qui cosa c’è?»
«I suoi uffici. Non è solo uno scienziato ma anche un consulente. Diciamo che potremmo definirlo il “Ministro della Ricerca”»
Già, come da profezia, dopotutto…
Raggiungiamo il suo ufficio, e come previsto da mio fratello lo troviamo lì con alcune persone. Il suo sguardo è pensieroso e quando ci vede arrivare ci fa’ cenno di avvicinarci e accomodarci.
Il racconto dei due personaggi che ci troviamo ad ascoltare è molto strano.
«Penso che conosciate i tre signori che ho fatto accomodare . . . ora per favore, iniziate dal principio così che i mie tre amici possano sentire la vostra storia direttamente da voi »
 
«Beh, non c’è molto da aggiungere. Siamo in città da due giorni e siamo arrivati in tre. Come tutti eravamo molto presi dalle elezioni del nuovo Re, ma ad un tratto il nostro amico a iniziato ad agitarsi. Diceva cose strane come delle apparizioni in lontananza, sentiva delle voci ma non capiva cosa dicessero e verso la fine alcuni oggetti sparivano dalla sua camera. Era terrorizzato, quasi paranoico»
«Capisco, grazie di essere venuti a parlarne con me. Il sindaco è molto impegnato e ha chiesto a me di occuparmi di questo» Continua Seth, perfettamente ignaro dei risultati delle elezioni, mentre alzandosi accompagna i suoi ospiti verso l’uscita
«Farete qualcosa per trovare il nostro amico?»
«Una squadra se ne sta già occupando. Lasciate i vostri recapiti e vi contatteremo non appena sapremo qualcosa di più»
Dopo pochi minuti Seth rientra e accomodandosi alla sua scrivania ci aggiorna.
«Avete sentito? Bene…» Tira fuori dalla sua scrivania altre cartelline e aggiunge: «Ho almeno altre venti deposizioni più o meno simili che confermano la sparizione di almeno dieci visitatori della città»
«Da quando questo, Seth?» Chiedo.
«Da quando siamo tornati dalla nostra missione. Sì, potreste credere che alcune di queste si siano perse, ma vi assicuro che non è così. Sono andato personalmente in giro ad indagare e le testimonianze confermano quello raccontato da queste persone»
«Che ci sia una banda di malviventi in una zona esterna della città?» chiede Massimo che si alza pronto ad agire.
«Se fosse così facile avrei già agito di conseguenza, ma queste sparizioni sono sì iniziate fuori città, ma tutte in zone diverse, fino ad arrivare nelle zone interne»
«La banda quindi sarebbe all’interno delle mura?» Replica Massimo che si risiede.
«Non c’è nessuna banda. L’ultimo scomparso era vicino alla piazza principale, al fianco dei suoi due amici e di una guardia che ha confermato l’evento»
La cosa inizia a essere inquietante. Strane voci, oggetti che spariscono e persone scomparse… ma cosa sta succedendo a questa città?
«Voi perché siete qui? Volevate dirmi qualcosa?»
«Beh, in effetti si, Seth» risponde Massimo «Volevo chiederti come mai non eri all’incoronazione, ma ho già la risposta, siamo a tua disposizione. Tu il responsabile, tu il capo delle indagini»
«Grazie ragazzi, ma per il momento non ho incarichi se non quello di tenere gli occhi aperti» E mentre si alza per prendere un bicchiere d’acqua si volta di scatto «Ehi, scusate, ma quale incoronazione?»
«Ah, giusto, tu non sai niente. Glielo spieghi tu, Ettore?»
«Spiegarmi cosa?»
A quel punto risponde Ettore, come gli abbiamo chiesto: «Beh, tu sai del Summit, giusto? Bene… Quando si sono riuniti e hanno ascoltato le parole del Sindaco si sono ritrovati tutti di comune accordo. Persino i candidati si sono messi da parte. Hanno solo dovuto guadagnare tempo per avere le conferme dalle loro città e villaggi, che non si sono fatte attendere molto, anzi»
«Quindi mi stai dicendo che hanno già eletto il nuovo Re?» Negli occhi di Seth si intravede un filo di rabbia. «Morto da poco più di una settimana e l’hanno già messo da parte?»
«Seth, non parlare così. Marco non verrà dimenticato» Intervengo prima che aggiunga altro.
«Dici di no? Gli unici che terrebbero il suo sogno in vita e che di certo non lo dimenticherebbero mai sarebbero Spark e Massimo. Visti i venti di guerra come minimo avranno nominato quel guerriero, quel… come si chiama?»
«Dreadlord?» Risponde Massimo.
«Sì, quel tizio li. Trasformerà la città in una guarnigione… come minimo»
Ancor più stizzito si volta di scatto, facendo però cadere il bicchiere a terra. Ettore interviene raccogliendolo.
«Veramente Dredlord si è fatto portavoce di tutti i rappresentanti e delle stesse città appartenenti all’alleanza nominando il nuovo Re»
«E allora chi hanno nominato, non mi dite quello scribacchino di Del perché allora giuro che me ne vado »
«E dove vorresti andare? Dubito che riuscirei a portare avanti questa città tutto da solo» In quel momento entra Sparklez nella stanza, e dietro di lui si intravede Stefano che tiene fuori una serie di personaggi appartenenti ai giornali delle varie città del regno.
«Ehi, ma che succede là fuori?»
«Sai Seth, diventare Re ha i suoi vantaggi, ma anche tanti svantaggi» E indica la porta alle sue spalle. «E per il momento di svantaggi ne ho contati una trentina… Si fanno chiamare giornalisti…»
«Tu Re? Ti hanno nominato Re?» poi si volta verso di noi «E perché non me lo avete detto subito?»
«Ci ho provato, ma ogni tre per due mi interrompevi!» Gli risponde Ettore.
«Ma io…» Ora Seth è imbarazzato. «Sarei venuto subito se avessi saputo, io…»
«Tranquillo, amico mio, so perché non eri li con noi. Beh, in fondo non lo sapevo nemmeno io, e comunque sono qui proprio per l’incarico che ti avevo dato»
«Ho appena aggiornato Ettore Massimo e Andrea, ma non ho novità. Anzi, siamo a dieci»
«Sono aumentati? D’accordo, non vi farò perdere tempo. Ora vado, ho molte cose da fare»
 
 
 
Una porta si apre e una persona entra nella stanza buia. Davanti a lui un uomo legato su un tavolo illuminato.
«Che cosa mi vuoi fare, lasciami andare»
«Mi spiace, ma il mio urlante amico ti ha scelto personalmente perché il più adatto per l’esperimento»
«Quale esperimento? Cosa vuoi farmi?»
In quel momento uno zombi si avvicina al tavolo, ma senza attaccare l’uomo.
«Voglio vedere se riesco a rendere più inteligenti e forti le mie creature»
«E come vorresti farlo »
«Semplice, voglio mettere il tuo cervello nella sua testa vuota. Sono sicuro che funzionerà…»
«Che cosa?» L’uomo, prima spaventato, ora è terrorizzato e inizia ad urlare e cercare di liberarsi
«Stai buono… qui nessuno può sentirti, ed è perfettamente inutile cercare di scappare»
Il tizio si avvicina al suo banco di lavoro e alza le mani.
«Ora sei mio!» Gli occhi del carnefice si illuminano di bianco e delle fitte scariche colpiscono al petto e alla testa l’uomo, che rimane paralizzato per tutto il tempo dell’operazione.
  
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