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Autore: the dreamergirl    13/03/2016    5 recensioni
[Post Mockinjay - Pre pilogo - Everlark]
La storia è ambientata dopo il ritorno di Peeta nel Distretto 12. Ho immaginato come avrebbero potuto reagire Peeta e Katniss al ritorno di Gale nel Distretto 12.
Dalla storia:
Peeta mi accompagna alla porta ma prima di aprirla si avvicina a me, mettendo le sue mani sulle mie spalle. Mi sta guardando negli occhi con un’intensità perforante quasi volesse imparare a memoria il mio viso. Poi lentamente fa salire le sue mani sul mio collo e poi sul mio viso. Questo semplice gesto fa esplodere in me tanti piccoli brividi che partono dal punto in cui le sue mani hanno toccato la mia pelle e si irradiano in tutto il corpo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gale Hawthorne, Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Suzanne Collins; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro
 
 
 

 

Vero



 


POV Peeta

 
Di ritorno dall’ospedale con l’immagine di Katniss abbracciata a me ancora ben fissa nella mia mente e nei miei pensieri, intraprendo il tragitto verso casa.
A metà strada, però, devio il mio percorso e mi dirigo verso il negozio di proprietà della famiglia di Lily. Voglio accertarmi che stia bene, dopo il suo incontro di ieri con Katniss era abbastanza sconvolta.
In realtà non lo faccio solo per Lily ma anche per me stesso. Ho bisogno di fare qualcosa, perché se fosse per me sarei già tornato indietro verso l’ospedale dove sicuramente qualche infermiera zelante mi avrebbe subito rispedito a casa.
Quando entro in negozio c’è suo fratello al bancone. Al mio buongiorno mi lancia uno sguardo carico d’astio e poi si gira verso il retrobottega quasi urlando: - Lily c’è qualcuno per te-
Lily esce dopo qualche minuto, indossa un abito giallo su cui porta un grembiule bianco, ha i capelli raccolti in una coda. Sul suo viso noto le tracce di una notte insonne, tracce tanto familiari anche al mio volto.
Quando mi vede un sorriso sorge spontaneo sul suo viso.
- Rob puoi rimanere solo in negozio per un po’?- chiede al fratello mentre si toglie il grembiule.
- Si, ma non metterci troppo- risponde.
Credo che a lui non faccia molto piacere che sua sorella trascorra molto tempo con me. Come dargli torto! Devo essere una visione davvero dolorosa per lui. Ogni volta mi sorprendo della capacità di Lily di essermi amica.
Usciamo insieme in silenzio e ci rechiamo verso un piccolo giardino a qualche isolato di distanza dalla piazza in cui si trova il negozio di Lily. Ci sono alcune panchine e delle palme enormi che servono a proteggere dal sole cocente del distretto. In una parte del giardino ci sono alcune giostrine destinate ai bambini, ora vuote perché è ora di pranzo. Di solito però sono stracolme di bimbi di varie età, le loro urla di gioia si riescono a sentire anche a un isolato di distanza. È un giardino costruito dopo la rivoluzione, sotto il regime di Snow non sarebbe mai stato possibile. Lo considero un po’ come il simbolo del cambiamento in questo distretto. Sarebbe bello se ce ne fosse uno anche al 12. Se mai un giorno ritornerò lo proporrò al nuovo sindaco.
Io e Lily ci sediamo su una panchina all’ombra di una grande palma. La brezza marina che arriva fin qui ci solletica il viso.
- Come stai?- le chiedo.
- Bene- mi risponde di riflesso. Quasi fosse una replica automatica, collaudata appositamente per questa domanda.
Io inarco le sopracciglia incredulo a questa risposta.
Lily mi guarda sbuffando.
- Ok. Non sto benissimo. Non sono riuscita a chiudere occhio stanotte. Continuavo a sognare mia sorella punta da quegli aghi inseguitori – mi dice sinceramente.
So cosa vuol dire fare sempre lo stesso incubo in un'unica notte. Ti svegli, cerchi di riaddormentarti e quando lo fai ricadi sempre nello stesso incubo, in una spirale continua da cui non riesci ad uscire fin quando non ti stanchi e decidi di non provare nemmeno più a riaddormentarti.
- Scusa – le dico.
Non so perché mi stia scusando. Se perché è stata costretta a rivivere tutto quanto alla vista di Katniss, se per quegli aghi inseguitori o semplicemente perché sono vivo.
Adesso è lei che alza un sopracciglio sorpresa.
- Perché ti scusi?- mi chiede.
- Non lo so- dico scrollando le spalle.
- Adesso si che è tutto più chiaro! Eppure credevo che fossi bravo con le parole Mellark – dice prendendomi in giro.
- Hai ragione. Forse il sole di questo distretto ha ridotto le mie capacità comunicative – le dico sorridendole.
Lei risponde al mio sorriso, sembra ritornata la Lily di sempre.
- Sei troppo debole per questo distretto allora – mi risponde sarcasticamente.
Rimaniamo in silenzio più rilassati di prima. Lei chiude gli occhi e si lascia accarezzare dal venticello che soffia su di noi.
- Sai, credo che dovrò parlare con Katniss prima o poi. Non so se sono ancora pronta ma sicuramente lo farò – dice lei mantenendo gli occhi chiusi – Credo che mi farebbe bene, che mi darebbe quella spinta in più a vivere davvero la mia vita fin in fondo, cancellando ogni residuo di rancore che mi porto dietro- continua.
- Sai credo che tu abbia ragione. Aiuterebbe entrambe- le rispondo.
Credo che parlare con Katniss farebbe molto bene a Lily, come parlare con Lily servirebbe a Katniss per liberarsi dei sensi di colpa che si trascina dietro da quella prima arena, come del resto è successo a me.
Lily annuisce e poi si alza di scatto dalla panchina e mi guarda.
- E poi devo pur diventare amica della tua futura ragazza se voglio continuare a frequentarti – mi dice facendomi l’occhiolino.
La guardo sorpresa per questa sua uscita ma poi le sorrido.
Insieme ci incamminiamo di nuovo verso la piazza.
 
 
Pranzo con Johanna ed Annie come mio solito. Annie ha lo sguardo vacuo e mangia a malapena.
Ultimamente si rinchiude sempre più spesso nel suo mondo. Io e Jo siamo un po’ preoccupati per lei e cerchiamo di lasciarla sola il meno possibile.
Nel bel mezzo del pranzo Annie sembra riscuotersi all’improvviso ed esclama: - Sarebbe bello organizzare una cena stasera. Che dite? Potremo invitare Roland, Lily e anche Katniss - dice guardandoci con un sorriso enorme.
- Idea fantastica Annie – le risponde Johanna.
Dubito che Lily e Katniss accetteranno l’invito a questa cena ma sorrido ugualmente ad Annie, annuendo alla sua proposta.
- Bene. Allora sarà necessario avvisare anche gli altri – dice Annie.
- A Katniss ci penso io – dice Johanna – Ho intenzione di andare a trovare sua madre nel pomeriggio – aggiunge.
Un’ondata di delusione mi investe. Era mia intenzione tornare in ospedale questo pomeriggio ma se va Johanna, sono costretto a rimanere qui per non lasciare sola Annie.
- Perfetto allora dopo pranzo io chiamo Roland e Lily – dice Annie con entusiasmo riprendendo a mangiare.
 
 
Sono in camera mia seduto sul mio letto dopo una doccia rinfrescante. Ho passato tutto il pomeriggio a cucinare. Sono rimasto sorpreso dalla risposta affermativa di Lily ma ancora di più quando Johanna, rientrata dall’ospedale, ha detto che Katniss sarebbe venuta.
Non sono ancora molto convinto che lei ci sarà davvero.
Nell’evenienza, però, ho preparato tutti i suoi piatti preferiti. Ho cucinato delle focaccine al formaggio e lo stufato di agnello con prugne secche. Mi ero fatto dare la ricetta da alcuni cuochi di Capitol durante la festa in nostro onore nel palazzo del presidente Snow, durante il Tour della vittoria. Avevo intenzione di preparare questa pietanza per Katniss una volta tornati a casa ma poi la fustigazione di Gale e l’annuncio dell’Edizione della Memoria mi hanno dato altro a cui pensare.
Ho anche preparato una torta al cioccolato su richiesta esplicita di Annie.
Sono tornato solo mezz’ora fa a casa per prepararmi alla cena. Ci sto mettendo più cura del solito nel vestirmi. Alla fine indosso un paio di jeans e una polo verde. Solo dopo essere uscito di casa mi rendo conto di aver indossato il colore preferito di Katniss.
Quando entro in casa di Annie trovo già Lily. Ha uno sguardo più sereno rispetto a questa mattina. Mi viene in contro e mi abbraccia, sussurrandomi all’orecchio: - Le ho parlato. Avevi ragione mi ha fatto bene. Credo anche a lei –
Un enorme sorriso nasce spontaneo sul mio volto. Mi sento felice dall’affermazione di Lily, sia per lei che per Katniss.
- Sono contento – le sussurro.
Dopo qualche secondo, Lily si stacca da me e mi guarda con aria curiosa: - Mi spieghi perché Katniss era convinta che io e te stessimo insieme?- mi chiede appoggiando i suoi pugni sui fianchi.
- Chiedilo a Johanna. Tutto merito suo!- le dico indicando la mia amica alle spalle di Lily.
- Si merito mio! Dovresti ringraziarmi invece di usare quel tono. Ho fatto ingelosire la tua ragazza di fuoco- mi dice ridendo.
- Non è gelosa – controbatto.
- Io credo proprio che lo sia visto lo sguardo che mi ha lanciato appena mi ha vista in ospedale- dice Lily ridendo.
Scuoto la testa. È inutile controbattere, non potrei mai spuntarla con queste due.
Dopo poco arriva anche Roland. Manca solo Katniss. Non verrà già lo so.
Quando sento bussare alla porta il mio cuore sobbalza. Prima che qualcun altro possa andare ad aprire mi fiondo all’ingresso, le mie mani tremano quando tiro giù la maniglia della porta.
Quando la porta si apre mi ritrovo davanti Katniss. È stupenda. Non porta la solita treccia ma ha lasciato che i capelli mossi le ricadessero sulle spalle. Indossa un vestito leggero che le arriva al di sopra del ginocchio. È un vestito bianco con tenue sfumature di arancione, le sfumature del tramonto. Sorrido all’idea che io e Katniss ci siamo vestiti entrambi con i colori preferiti dell’altro. Quando le sorrido prima di farla entrare mi sento felice come non lo ero da tempo.
 
 
POV Katniss
 

Lily è appena andata via e io non riesco ancora a credere alla conversazione che abbiamo avuto. Un peso che portavo da più di due anni ormai ha abbandonato la mia anima. Non posso fare a meno di ammirare Lily per la sua forza.
Anche un altro pensiero ha preso possesso della mia testa da quando se ne è andata. Lei e Peeta non stanno assieme. Ho frainteso tutto. Chissà perché Johanna l’ha chiamata in quel modo allora.
Capire Johanna Mason richiederebbe mesi di studio perciò lascio perdere e mi concentro sulla cena. Se prima per me andarci era da escludere adesso mi sembra vitale.
Mi reco un attimo a salutare mia madre e poi nel suo alloggio. Mi faccio una doccia rinfrescante, inizio a non sopportare il caldo di questo distretto. Quando esco dalla doccia, frugo nella mia valigia non ancora disfatta. Ci sono solo un paio di pantaloni consumati e alcune magliette. Quando l’ho preparata di certo non avevo tempo di scegliere i vestimi. Ho messo le prime cose che mi sono capitate a tiro.
Prendo un paio di pantaloni neri e una t-shirt bianca. Mi vesto e mi guardo allo specchio. Ordinaria. È così che mi sento. Se ripenso all’abito che indossava Lily mi sento male. Lancio un’occhiata all’abito azzurro che ho lanciato distrattamente sulla sedia prima di entrare in bagno per la doccia. È tutto sgualcito, visto che ci ho dormito con quell’abito. Non posso indossarlo.
Dovrò andare in pantaloni e t-shirt a questa cena. Poi qual è il problema? Non mi sono mai interessata a come ero vestita, perché lo dovrei fare ora?
Lancio di nuovo un’occhiata allo specchio e proprio non riesco a convincermi che vadano bene questi vestiti.
Decido di guardare nell’armadio di mia madre. Ci sono alcune uniformi da infermiera, dei pantaloni e alcuni vestiti. Niente attrae il mio gusto. Mentre sto prendendo un abito rosa, poggio il mio sguardo su un altro abito. È bianco con delle sfumature arancioni. Sorrido mentre lo indosso.
 
Durante il tragitto verso casa di Annie mille dubbi mi assalgono. Non su i miei sentimenti verso Peeta. Quelli ormai sono ben chiari nella mia testa e nel mio cuore. Ho dubbi sulla mia capacità di esprimere questi sentimenti. Non sono mai stata brava con le parole. Oltre questo non credo di riuscire a trovare il coraggio per rivelarli a Peeta.
Un altro dubbio, inoltre, si è insinuato in me. Quando ho rivisto Peeta a casa di Annie ho visto nel suo sguardo una serenità che non gli vedevo da tempo negli occhi. In questo distretto è riuscito a trovare quella tranquillità che io non sono mai riuscita a donargli. Come posso di nuovo trascinarlo nel mio mondo di incubi e paure?
Quando arrivo davanti la porta di Annie, rimango immobile ad osservarla, incerta se bussare o meno.
Dopo cinque minuti mi decido a farlo.
Negli istanti che trascorrano prima che la porta si apra medito di scappare via ma poi vedo il sorriso di Peeta e non penso più a niente.
 
 
POV Peeta
 

Faccio accomodare Katniss in sala da pranzo. Non riesco a smettere di guardarla.
- Guarda chi c’è! La ragazza in fiamme ci ha fatto l’onore di cenare con noi!- dice Jo scherzando quando vede me e Katniss entrare in sala da pranzo.
- Che bello sono contenta che tu sia venuta- dice Annie correndo ad abbracciarla.
- Anch’io sono contenta- dice Lily a Katniss, guardandomi con un sorriso malizioso.
- Lui è Roland, il cugino di Annie- le dico indicando il moretto seduto a capotavola.
- Piacere Katniss- dice lei porgendogli la mano.
- Roland. È un onore per me conoscerti- dice prendendole la mano e posando le sue labbra sul suo dorso. Katniss arrossisce e ritrae fulminea la mano. La mia Katniss, così pura, così bella.
Ci sistemiamo tutti a tavola. Lily e Johanna sono sedute accanto su un lato del tavolo, Roland ed Annie agli estremi e io e Katniss rispettivamente di fronte a Lily e Johanna, uno accanto all’altro.
L’atmosfera è un po’ rigida, all’inizio, ma si scioglie ben presto grazie alle battute di Roland e ai suoi continui tentativi di conquistare Johanna. Anche Katniss ride ed è davvero bella quando lo fa.
Continuo a rivolgere il mio sguardo verso di lei, non posso farne a meno. Noto che anche lei mi lancia sguardi furtivi, sembra quasi imbarazzata quando lo fa.
Ogni tanto le nostre mani si sfiorano e non posso fare a meno di provare una serie di brividi ad ogni tocco.
Quando porto a tavola lo stufato di agnello con prugne secche, con la coda dell’occhio vedo la sorpresa negli occhi di Katniss che mi lancia uno sguardo sorridendomi.
- Wow panettiere! Come mai ci siamo dati a questa cucina prelibata? – dice Johanna.
- Volevo provare qualcosa di nuovo- le rispondo con disinvoltura.
- Nuovo? Non credo che per te e Katniss sia proprio un piatto nuovo – dice lanciando uno sguardo a Katniss che arrossisce impercettibilmente. Io cerco di sviare l’attenzione da lei chiedendo ad Annie se le piace lo stufato. Lei risponde entusiasta e inizia a parlare dei suoi piatti preferiti. La conversazione riprende la spensieratezza di prima.
All’improvviso Johanna si rivolge a Katniss: - Allora Ragazza in fiamme, non ci vuoi dire dov’è il tuo bel militarino?- dice dando un morso a una delle focaccine al formaggio che avevo disposto in un cestino al centro della tavola.
Vedo Katniss arrossire e abbassare la testa mentre io mi irrigidisco sulla mia sedia. Un brivido freddo mi ha attraversato tutto il corpo.
Gale. Per un istante, una sola serata, mi ero dimenticato di lui. Contento di poter aver Katniss tutta per me. Ma la realtà mi colpisce con forza come un pugno in pieno viso.
Con la coda dell’occhio noto Lily guardarmi con aria interrogativa. Lei non sa niente di Gale. Non ho il coraggio di rivolgere il mio sguardo a Katniss.
- Se ti riferisci a Gale è nel Distretto 1- dice lei con aria un po’ arrogante che nasconde però un’emozione più profonda.
Gale è nell’1? Ma come è possibile? Perché non è nel 12 con lei? E perché non è qui con lei ora? Questa domanda mi tormenta da quando ho capito che Gale non era venuto con lei al 4.
- Davvero? Quindi la vostra è una storia a distanza? Lui torna solo per soddisfare i suoi bisogni una volta a settimana allora! Hai capito la santarellina qui?!- dice Johanna con sempre più sarcasmo.
Katniss si alza di scatto dalla sedia. È davvero arrabbiata e più rossa in viso che mai.
- Ma come ti permetti!- dice puntando un dito contro Jo prima di uscire di casa sbattendo la porta.
Questa volta Johanna ha esagerato per questo mi alzo di scatto e seguo Katniss fuori.
 
 
POV Katniss
 
 
Johanna ha davvero esagerato, non doveva dirmi quelle cose. Non davanti a tutti. Non davanti a Peeta. Una rabbia accecante si impadronisce di me. Prima di fare qualcosa di stupido come colpire Johanna mi alzo e me ne vado, sbattendo la porta.
Faccio pochi passi nel giardino di Annie quando mi sento chiamare. È Peeta. Io però non voglio fermarmi, non riuscirei a sostenere una conversazione con lui. Sono troppo imbarazzata e arrabbiata. Accelero il passo ma mi sento afferrare la mano, lentamente mi giro.
-Katniss fermati- dice lui preoccupato.
-Peeta lasciami. Non ho voglia di rimanere per essere insultata da Johanna!- dico con rabbia.
-Insultata? Jo non ti stava insultando. È vero ha esagerato nei modi e nelle parole ma non ha detto niente di grave- mi dice Peeta con un po’ di astio.
- Si che lo ha fatto!- urlo.
Peeta non capisci? Lei ha insinuato che io e Gale stiamo assieme, che siamo andati oltre ad un semplice bacio. Non capisci che non avrei mai potuto fare una cosa del genere quando nel mio cuore, nella mia mente ci sei tu?
- Parlare di te e Gale assieme è un insulto per te?- mi chiede con sarcasmo.
- Tu non capisci. Lei non sa niente- gli dico disperata.
Non posso credere che pensi che io stia con Gale. Come può credere una cosa del genere!
- E cosa non sa Katniss? Cosa io non capisco?- mi dice quasi arrabbiato.
- È complicato- gli rispondo laconicamente. Come faccio a dirgli che io e Gale non siamo mai stati insieme? Che da quando se ne è andato dal 12 non ho fatto che pensare a lui?
- È sempre complicato con te Katniss ma se qualche volta parlassi un po’ di più eviteresti a molte persone di soffrire- dice sempre più arrabbiato.
- Tu stai parlando di far soffrire le persone? E allora tu cosa mi dici? Mi hai abbandonata! Senza nemmeno darmi una motivazione. Non hai avuto nemmeno la decenza di salutarmi!- dico con rabbia. Non vorrei dirgli queste cose ma è la verità, mi ha ferita quando se ne è andato e una parte di me è arrabbiata con lui per questo!
Lui è sorpreso per queste mie parole, tanto che lascia andare la mia mano.
- Io ho dovuto farlo!- dice sulla difensiva.
- No che non dovevi!- gli ribatto. La rabbia che non riesco più a domare.
- Si invece. Stavano ritornando i miei flashback e solo perché Gale era ritornato. Avevo paura di ridiventare violento vedendovi assieme. Vedervi baciare, andare avanti insieme, magari formando una vostra famiglia. Come potevo rischiare di farti del male?- mi dice. La rabbia ha lasciato il posto alla disperazione.
- Ti sbagli, non sarebbe mai successo- gli rispondo con più calma.
-Come fai a saperlo che non avrei avuto un attacco?-
- Non l’avresti avuto perché non avresti mai visto Gale e me fare queste cose assieme- confesso.
- Non mentire Katniss. Vi ho visti con i miei occhi – adesso la sua voce è calma ma è piena di tristezza.
- Tu hai visto un bacio, solo quello- la rabbia che ritorna in me. Come ha potuto andarsene solo per quel bacio. Senza chiedermi nemmeno una spiegazione?
- E mi è bastato. Ti ho anche chiesto se amavi Gale e non hai negato-
- Ma non l’ho neanche affermato-
- Chi tace acconsente. E poi adesso cosa importa? Tu stai con Gale, hai scelto lui- dice abbassando per la prima volta lo sguardo.
Peeta perché non lo capisci? Perché non capisci che è te che voglio, te che il mio cuore ha scelto, te che amo. Ho sempre amato e voluto solo te. Ma io non riesco a dirtelo. Ho troppa paura di quello che potrebbe accadere. Sono inutile.
- Io e Gale non stiamo assieme. Non siamo stati mai assieme- gli dico con la mia voce tremante.
- Cosa? Perché?- Peeta è incredulo – Per questo ora è al Distretto 1?-
Sembra sbalordito da questa mia affermazione.
- Si, ha lasciato il Distretto 12 perché pensava che non ci fosse spazio per lui lì e nella mia vita-
Peeta continua a guardarmi incredulo. Non sa che pensare ma io non riesco a dirgli niente. Come posso dirgli che vorrei che tornasse? Lui qui si è ricostruito una bella vita, serena, senza problemi. Io causo solo problemi e sofferenze alle persone che amo. La cosa migliore è che io mi faccia da parte, lui può essere felice qui. Magari potrà anche innamorarsi di Lily. Questo pensiero mi causa una ferita al cuore, ma devo essere forte, lo devo fare per lui. Per questo aggiungo: - Come non c’è spazio in questo distretto per me e nella tua di vita-
Detto questo volto le spalle a Peeta e corro via.
 

POV Peeta
 


Vedo Katniss correre via ma io rimango qui immobile. Vorrei seguirla ma le mie gambe sembrano non voler seguire cosa dice loro di fare il mio cervello. In realtà non credo di essere mentalmente a posto. Cosa è successo? Katniss ha detto che non sta con Gale, che lui pensava che al Distretto 12 non ci fosse spazio per lui. Ma cosa vuol dire? Perché ha rinunciato a Katniss? Poteva averla finalmente. Lei ha detto che non avrei mai visto loro due formare una famiglia e amarsi, ma non è vero. Ho visto che lei lo baciava, mi ha praticamente detto che lo amava. E lui l’ha lasciata. È per questo che si è arrabbiata quando Jo le ha detto quelle cose.
- Peeta, cosa fai?-
Mi giro e vedo Lily.
- Lily – mormoro - Hai sentito tutto?- chiedo vedendo la sua espressione un po’ stranita.
- Era difficile non sentirvi. Avete urlato parecchio-
Non mi ero accorto che avessimo urlato. Di certo eravamo molto arrabbiati.
- Che ci fai qui? Perché non la raggiungi?- mi chiede lei.
- Perché dovrei? Lei non vuole me. Sta così perché Gale se ne è andato- dico a lei ma in realtà voglio convincere me stesso. Perché ho paura a credere, a sperare. Ho sofferto troppo.
- Quanto sei stupido Mellark- non mi ero accorto dell’arrivo di Johanna.
- Perché sarei stupido?- inizio quasi a non sopportarla.
- Perché lei ti ha praticamente detto che ti ama – risponde Lily.
- Mi sa che avete sentito male-
- No sei tu che non hai capito quello che voleva dirti Katniss. Si è arrabbiata con te perché l’hai abbandonata. Ti ha detto che non ha mai affermato di amare Gale e che non sono mai stati assieme e che mai ci staranno. Cos’altro vuoi un disegnino?- dice Jo con il suo tipico tono piccato ma schietto.
Guardo Lily e lei mi fa un cenno d’assenso per confermare quello che ha detto Johanna ma io non oso crederci.
- Peeta va da lei – mi dice dolcemente.
Non perdo più tempo e mi lancio alla ricerca di Katniss. Mi guardo attorno all’uscita del villaggio dei vincitori ma di lei nessuna traccia. Vado in ospedale ma non la trovo nemmeno lì, poi vado all’alloggio di sua madre ma neanche lì c’è la minima presenza di Katniss.
Sono disperato, non so più dove cercare. Non credo che Katniss conosca molti luoghi dove andare qui nel 4. L’unico altro posto che mi viene in mente è la spiaggia, per questo prendo il sentiero che dal Villaggio dei vincitori porta direttamente al mare.
Quando arrivo la vedo. Katniss è seduta con le ginocchia rannicchiate e con il viso rivolto verso il mare. Il vento le scompiglia i capelli e la luce del sole che sta per tramontare le colora il viso in maniera splendida. Questa immagine mi riporta alla mente un altro ricordo, come l’eco lontana di un sogno mai dimenticato.
Mi concedo cinque minuti per osservarla, vorrei avere qui le mie tele e i miei pennelli per poter ritrarre la bellezza di questa visione per sempre.
Mi avvicino lentamente a lei e le siedo accanto nella sua stessa posizione. Non parla quando sente il mio arrivo, non si muove nemmeno.
- Ho sempre amato i tramonti- dico.
- Lo so- risponde lei senza voltarsi.
- Sai da quando sono qui al 4 sono venuto spesso in spiaggia a pensare. Il rumore del mare ha un potere calmante su di me. Ma non è solo per questo che venivo. Può sembrare assurdo ma alla spiaggia, nonostante sia stata scenario della nostra seconda arena, è legato uno dei ricordi più felice che io abbia mai avuto. Un ricordo di noi. Venivo qui per sentirti vicina – le confesso.
- Io andavo a casa tua ad ammirare il quadro che ritrae noi due sulla spiaggia – fa una piccola pausa e poi continua – per sentirti vicino- sussurra quest’ultima parte ma al mio cuore è sembrato quasi che l’urlasse.
Questa affermazione mi spiazza. Forse hanno ragione Lily e Jo, Katniss mi ama. Ama me, non Gale! È me che vuole al suo fianco.
Così raccolgo tutto il mio coraggio e le chiedo quello che avrei voluto e dovuto chiederle già da molto tempo:
- Tu mi ami. Vero o falso?- mormoro.
È una semplice domanda la mia che però racchiude mille aspettative e speranze. Il tempo sembra quasi sospendersi nella mia mente. Tutto è silenzio attorno a noi. Non sento più il rumore del mare, del vento, dei gabbiani. Sento solo il rumore del mio cuore che batte all’impazzata e che sembra voglia saltarmi fuori dal petto.
Katniss si gira lentamente e mi guarda fisso negli occhi. Ha uno sguardo così intenso e determinato.
- Vero-
Il mio cuore sembra scoppiare per la gioia e la felicità. Mi prendo un secondo per imprimere i miei occhi nei suoi, in cerca di un’esitazione, un dubbio. Ma i suoi occhi sono limpidi, come una giornata di sole in piena estate. Accosto le mie mani al suo volto racchiudendolo e lentamente mi avvicino. Le nostre labbra si sfiorano finalmente dopo tanto tempo. È un bacio dolce, lento, delicato. Ma soprattutto pieno d’amore e non solo da parte mia questa volta. Perché lo sento ora il tuo amore Katniss e lo desidero. È un tripudio di emozioni dentro di me. Tutte le sensazioni che avevo provato sulla spiaggia della seconda arena ritornano più forti e intense che mai in questo momento, con la consapevolezza che questa volta è tutto reale. Perché lei mi ama davvero, perché lei ha scelto me. Perché questa volta ha risposto Vero.







Note dell'autrice:

Buona domenica a tutti! Spero vi piaccia questo capitolo e che vi faccia piacere che abbia già aggiornato. In settimana non so se avrei potuto e mi dispiaceva lasciarvi troppo con il fiato sospeso.


Ancora mille grazie a chi commenta questa storia, regalandomi tante belle emozioni! Grazie a chi dedica anche solo un minuto a questa storia leggendola silenziosamente. Grazie a tutti quelli che l'hanno ritenuta degna di essere inserita tra le preferite, le seguite e le ricordate. 
 
  
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