Cap.2 A casa di Clint
"Mi
chiedo se ne valga la pena. Siamo ricercati da praticamente mezzo
pianeta" si lamentò Banner. Si avvolse nella coperta che
indossava e si sedette su una sedia. Thor calpestò un lego
per terra, mandandolo in pezzi. Deglutì e
indietreggiò, raggiungendo la finestra e guardò
fuori.
"Preferiresti
consegnare uomo di Metallo?" domandò. Banner si morse
l'interno della guancia e sospirò.
"Dice
anche lui di essere colpevole. E al proteggo Ultron l'ho visto lavorare
con i miei occhi" sussurrò. Natasha si sedette al suo fianco
e gli appoggiò una mano sulla spalla.
"Il
Capitano si fida. Se Steve dice che non è stato lui,
dovremmo dargli una change anche noi. Non credi?" domandò.
Banner annuì, arrossendo.
"Solo,
non vorrei dare troppo disturbo a Clint. Insomma, ci ha fatto
nascondere a casa sua" brontolò.
Lara
uscì dalla cucina, tenendo un vassoio con sopra delle
tazzine e una teiera che fumava dal beccuccio.
"Questo
posto è sicuro. Solo Fury sa della sua esistenza. E lui e la
Hill non vi denunceranno". Raggiunse il tavolo e appoggiò il
vassoio accanto a un disegno raffigurante una farfalla.
"E
mio marito è felice di potervi aiutare".
Thor
si massaggiò la guancia, aveva una ferita profonda e il
sangue si era rappreso.
"Se
avessi sconfitto la minaccia, i vostri piccoli eredi non sarebbero in
pericolo" borbottò.
Lara
si mordicchiò il labbro e scosse il capo.
"Clint
ha detto che ti sei fatto quasi uccidere. Non vuole certo la morte dei
suoi amici" ribatté.
Si
girò, guardando oltre la finestra il marito in veranda
seduto in mezzo ai suoi figli e si accarezzò il ventre
rigonfio.
"Piuttosto,
il vostro amico Capitano è rimasto al piano di sopra. Non
sarebbe meglio si riposasse un po'?" domandò.
Natasha
scosse il capo, accavallò le gambe piegando il capo con un
sorriso.
"Dubito
si muoverebbe. Mi meraviglia che non lo si senta urlare che Stark ha
bisogno di un dottore".
Bruce
abbassò il capo guardandosi le maniche della felpa ricadere
oltre le dita.
Thor
appoggiò la mano sul manico del martello e si
voltò, facendo ondeggiare il proprio mantello.
"Necessitiamo
di risposte. Fury e la Hill verranno a darcele?" domandò.
Lara sospirò e scrollò le spalle.
"Vado
a chiedere a Clint. Però non dovreste lasciare i vostri
amici da soli" ribatté.
Si
diresse verso la porta, la aprì e Thor la guardò
uscire.
Natasha
sospirò, si alzò e lanciò un'occhiata
ai due uomini.
"Se
vado a controllare Steve, eviterai di provocare Bruce mentre ci sono
dei bambini in casa?".
Thor
si grattò un sopracciglio e le sorrise, annuendo.
"Per
quanto adori ciò che il possente Hulk può fare,
non metterò a rischio la prole di un baldo compagno".
Bruce
deglutì alzando il capo, dilatò gli occhi.
"Devi
proprio andare?".
Natasha
annuì, gli sfiorò la mano.
"Se
Tony muore dissanguato nel letto, il sangue non andrà
più via dalle lenzuola. Devo evitarlo" scherzò.
Si
scostò, si voltò e uscì dalla porta.
Raggiunse le scale e le salì, guardò le porte
notandone una socchiusa e si avvicinò.
Steve
tolse lentamente le bende dalla ferita di Tony e, con delle bende
umide, iniziò a tamponarla. La lavò, facendo
finire l'acqua sporca in una bacinella, inumidendo ancora le bende in
un'altra bacinella.
"Guarda
che non giudicherò il tuo amico se è dell'Hydra.
Magari è come Bucky, controllato" sussurrò roco.
Tony
mugolò a denti stretti, scosse il capo e provò a
rizzarsi, ricadde sdraiato con un gemito.
"Credimi,
era perfettamente cosciente e consapevole".
Natasha
si sporse dalla porta, sorrise.
"Quindi
è stato Rhodey".
Tony
si voltò a guardarla, aggrottò la fronte
arricciando le labbra.
"La
cosa ti rallegra?".
Natasha
incrociò le braccia poggiandosi alla porta,
scrollò le spalle.
"Mai
piaciuti i ladri".
Steve
sorrise ed iniziò a mettere delle garze umide di medicinali
sulla ferita di Tony.
"Ti
ringrazio di esserti fidato di me" sussurrò gentilmente.
Tony
sbuffò roteando gli occhi, Natasha ridacchiò e
indicò fuori con un cenno del capo.
"I
ragazzi ti aspettano di sotto per delle risposte. Fury e la Hill sono
per strada".
Tony
alzò gli occhi al cielo grugnendo pesantemente.
"Credo
che andrò a farmi uccidere da Ultron".
Steve
gli ticchettò sul pizzetto e negò con il capo.
"No,
tu riposerai fino all'arrivo della Hill" ribatté. Iniziando
a mettergli le bende pulite.
Natasha
sorrise, si scostò dalla parete.
"Sbrigati
Steve. Non ho le prove che Thor non vorrà combattere con
Hulk" disse.
Uscì
dalla porta, Tony ne guardò il profilo avanzare e
sospirò.
"La
tua squadra ha bisogno di te".
Steve
gli strinse il braccio, alzandosi in piedi.
"Di
noi, lo faremo insieme".