-Aspettami, ti accompagno- dice Draco, recuperando la distanza tra noi e abbandonando gli altri due Serpeverde alla ronda di controllo.
Rallento leggermente per permettergli di raggiungermi sulle scale, che ho appena iniziato a salire. Quando riesce ad affiancarmi lascia scivolare un braccio dietro alla mia schiena e stringe poi la mano sul fianco opposto a dove si trova, in una vecchia abitudine. I suoi gesti sono leggermente più rigidi di tutte le altre volte, probabilmente resi tali dal timore che mi allontani, ma credo vada bene. Tentando di non dare troppo peso alla cosa faccio passare anche il mio braccio dietro a lui, stringendo leggermente il tessuto tiepido della divisa e avvicinandomi leggermente.
Non parliamo.
Non ho mai creduto che per avere affiatamento con qualcuno sia necessario parlare sempre, anzi credo sia piuttosto importante non avere paura dei silenzi.
Sento il suo mento accostarsi alla mia fronte e, mentre continuiamo a camminare, percepisco il suo naso espirare. -Hai uno strano profumo...-dice in un sussurro, riesco ad immaginare la sua espressione senza problemi, il naso arricciato e lo sguardo attento nel tentativo di capire dove lo ha già sentito. -Hai messo qualcosa?- chiede poi, davanti al mio silenzio.
Scuoto appena la testa. -Credo siano i libri, ci ho letteralmente dormito sopra-. Uno strano verso sommesso e graffiato esce dalla sua bocca. -Ti diverti?- domando tenendo lo sguardo fisso davanti a me, ma incapace di trattenere un sorriso.
-Assolutamente no- ridacchia contraddicendosi. -Non potrei mai, solo...la prossima volta fai attenzione, se c'è dell'inchiostro fresco potrebbe rimanerti stampato in faccia- continua a ridacchiare, senza poter evitare di assecondare il movimento con le spalle.
-Molto divertente- commento prima di imitarlo.
-Pensavo che, se hai ancora bisogno di un aiuto per Pozioni, possimo vederci domani pomeriggio- torna serio dopo poco.
-Certo, grazie- gli sorrido. -Solo...ti do una conferma a colazione, Hermione è piuttosto in ansia per i G.U.F.O. e le ho promesso che avrei studiato con lei ogni volta che ne aveva bisogno-.
-Certo- si limita a dire, probabilmente compiendo un grande sforzo. -Ho anche pensato che magari qualche volta potresti sederti vicino a me a lezione- stringe appena la presa sul mio fianco. -Potrebbe anche aiutarti con Piton, magari ti vedrà più di buon occhio-.
-Ne dubito, sarei la tentatrice del suo pupillo- rispondo io scettica. -Ma tentar non nuoce, giusto?-.
-Giusto- sussurra.

Raggiungo il letto nel dormitorio e mi ci lascio cadere, sentendomi improvvismente più stanca. Magari è un'effetto collaterale della Pozione.
Non mi spoglio.
Non striscio sotto le coperte.
Non libero il letto dai vestiti che ho abbandonato distrattamente questa mattina.
Non mi tolgo neppure le scarpe.
Chiudo gli occhi, con un solo desiderio.
Una notte di sonno.

Stringo più forte gli occhi infastidita da una mano che mi scuote la spalla, emettendo uno strano verso, simile ad un rantolo.
-Mary...-mi chiama una voce in un sussurro.
-Cosa?- domando ancora ad occhi chiusi.
-Alzati, è mattina- suona calda la voce di Hermione. -Hai dormito bene? Non ti ho visto rientrare ieri sera-.
-Grazie a Draco, sì- rispondo con la voce ancora impastata, alzandomi lentamente e inginocchiandomi nel materasso morbito.
-Che intendi?- domanda poi, cercando di essere vaga, senza riuscirci. -Sei stata di nuovo da lui?-.
-Oh...no- la rassicuro, osservando la sua figura che sistema le coperte rifacendo il letto. -Non ci siamo nemmeno baciati da quando abbiamo litigato, però mi ha procurato una pozione per non avere sogni- sospiro, scendendo lentamnte dal letto e raccogliendo alcuni vestiti puliti. -Ha funziano fin troppo bene, ieri mi sono addormentata in biblioteca-.
-Sei andata oltre il coprifuoco?- domanda poi, l'espressione preoccupata.
-Sì, ma ho trovato solo Draco in giro- sorrido quando si volta a guardarmi. -Probabilmente oggi pomeriggio mi darà una mano con Pozioni, per te sarebbe un problema?-.
-No, non preoccuparti- continua a sistemae le sue cose. -Sono abituata ad Harry e Ron, non dovrebbero rallentarmi troppo- fa una breve pausa.-Magari in serata possiamo poi ripassare insieme-.
-Assolutamente- sorrido a me stessa all'idea di un pomeriggio con l'orgoglioso Serpeverde. -Vado a lavarmi, faccio il più veloce possibile- mi avvio alla porta.

Il tempo sembra quasi essersi fermato e non credo di essere mai stata tanto felice all'idea di far pratica di Pozioni, proprio ora relegata in questa piccola aula, assistendo ad una lezione più che noiosa di Storia della Magia, non ho mai sopportato il risvolti politici, con tutti quei nomi, quelle date e quei numeri sui seggi elettorali di anni e anni fa. I muri della stanza sembrano quasi rimpicciolirsi ogni volta che respiro e io non posso fare a meno di trovare, l'alzarsi e l'abbassarsi della mia cassa toracica, molto più interessante della lezione. Gli occhi del Professore incrociano i miei per un'istante e subito colgo l'occasione per annuire, dimostrando la mia attenzione per l'argomento, in realtà inesistente, ma lui non sembra accorgersi di questo. Convinto del mio interessamento si concentra su di me per qualche istante facendosi prendere dalla spiegazione, le parole che dice mi suonano, davvero, confuse. Chissà di cosa sta parlando...
Riesco perfettamente ad immaginare la testa bionda di Draco, attenta e immobile o malamentente appoggiata a una mano, mentre dall'ultima fila guadagnata con spintoni, si fissa nel vuoto o ride coi suoi compagni. Non siamo poi così lontani, probabilemente giusto un paio di corridoi.
Il suono trillante della compana riempie l'aria, scuotendomi dalle riflessioni e ricordandomi che la tortura non è ancora giunta al termine e tra poco ne comincerà un'altra. Probabilmente solo una nuova stanza, con un nuovo professore, un nuovo argomanto, ma probabilmente la stessa apatia di quella appena passata.

Scendo le scale saltellando da un gradino all'altro, la nottata mi ha reso stranamente attiva, cosa che ho notato aumentare dopo pranzo, ho passato le ultime ore senza poter stare ferma sulla sedia.
Probabilmente parrei ridicola agli occhi di chiunque, dondolando in questo modo, ma non mi importa.
Mi sento bene.
Cosa abbastanza rara direi.