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Autore: imoto    14/03/2016    1 recensioni
Dal I capitolo:
Naruto continuò ad osservare lo specchio, cosa diavolo stava succedendo?
[...] -Hei, palla di pelo troppo cresciuta! Svegliati! Dobbiamo parlare!-
-Che. Cosa. Vuoi.-
-Ho bisogno che mi rimetti in sesto, e anche il fretta, devo parlare con Tsunade!-
[...] "Padre?" pensò sconvolta, e ancora una volta si chiese cosa diavolo si era persa per fare un semplice sonnellino.

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Dal VIII capitolo:
-Okay, la situazione è strana, lo ammetto...-
Uno strano tic nervoso all'occhio e il sorriso da pazzo scappato da un manicomio lo rendevano Neji Hyuuga appena più inquietante del solito.
-Neji calmati-
-CALMARMI? OH MA NON VEDI CHE IO SONO CALMISSIMO SONO LA PERSONA PIU' CALMA SULLA FACCIA DELLA TERRA NON LO VEDI? COME CAZZO FACCIO A STARE CALMO SE SONO SEDUTO IN TESTA A UN FOTTUTTISIMO DRAGO A TRE TESTE CON MANIE OMICIDE E NECROFILE CHE VOLA? COME??-
Lo Hyuuga perse i sensi grazie al collaborativo aiuto dell'Hatake che gli aveva dato un'efficace quanto dispotica botta in testa.
-Qualcuno ha qualcosa da obiettare?-
Nessuno aprì bocca.

***
Storia a quattro mani con Fenice Cremisi.
Genere: Avventura, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jiraya, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Tsunade | Coppie: Hinata/Naruto
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Naruto prima serie
Capitoli:
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La pioggia continuava a cadere incessante, il sole nascosto dietro le cupe nubi portatrici d'acqua. Tutto nel paesaggio che si apriva agli occhi di Pein urlava disperazione e dolore.
Un rombo in lontananza fece appena in tempo a giungere ai suoi orecchi prima che l'imponente torre iniziasse a essere sconquassata come un giocattolo in mano a un bambino. Nagato dovette trattenersi al muro in mattoni e convogliare parte del chakra alle gambe per non cadere al suolo. Erano decenni, se non secoli, che un terremoto non faceva tremare il terreno del paese della pioggia e Pein ne era sconvolto, cosa diavolo stava accadendo?
L'intero palazzo era scosso dalle fondamenta e rimanere in piedi era un'impresa ardua anche per lui, uno dei migliori ninja in circolazione! Il frastuono delle urla coperte dal fragore delle case e dei palazzi che crollavano gli riempiva le orecchie impedendogli di pensare. Qualche tegole cadde dal soffitto e crollo uno dei muri interni, lo sapeva che di lì a poco anche lui sarebbe entrato nella lunga lista di vittime dovute al crollo degli edifici.

Eppure lentamente il terreno si riassestò e le pareti tornarono stabili. Ci fu un lungo istante di silenzio. Lo scrosciare lento e calmo della piaggia gli faceva compagnia mentre una goccia dopo l'altra toccava lo sventurato terreno della nazione colpita dall'ennesima tragedia. Goccia dopo goccia la pioggia non si era fermata neanche per un istante.
Erano tanto attese quanto improvvise le urla straziate dei sopravvissuto che ripresero a risuonare nell'aria umida, insieme ad un silenzioso e invisibile segnale che mise fine alla temporanea quiete e diede inizio al dolore.
Konan gli apparve innanzi proprio mentre lui con ancora qualche briciolo di timore toglieva la mano che l'aveva sostenuto fino a quel momento dalla parete cercando di riacquistare un certo personale equilibrio.

-Tutto bene?- la voce era appena venata da una nota di preoccupazione in contrasto con il viso totalmente neutro e privo d'emozione
-Cosa sta succedendo?-
-Il villaggio è sotto attacco-
Cinque parole che ebbero il potere di risvegliare l'uomo dallo stato di semi shock nel quale era caduto e che lo fecero tremare nel profondo
-Chi!-
Il silenzio rispose alla sua domanda rabbiosa, si massaggiò la radice del naso con due dita cercando di riprendere il controllo
-La fortuna è dalla nostra parte, abbiamo fatto venire i rimanenti membri dell'organizzazione qui appena qualche giorno fa! Konan, prendi Itachi e Kisame con te e trovate il responsabile di tutto questo.
La donna lo fissò negli occhi e lui ricambiò, lo sguardo deciso e severo di un leader, le labbra tirate in una smorfia di rabbia e la voce avvelenata che usciva dalla sua bocca come la più dura delle sentenze
-Annientatelo-
Konan sparì in pochi secondi pronta a portare a termine gli ordini affidatile.

Pein rimase ad osservare la pioggia che cadeva, dietro di lui Zetsu spuntava per metà dal terreno e Tobi era affianco a lui, la solita maschera arancione sul viso e l'occhio rosso che fissava senza via di scampo la sua schiena.
-Cosa devo fare, Madara?-
-Risolvi questa situazione il prima possibile, Nagato, sono stato chiaro?- la voce autoritaria che non ammetteva repliche e prometteva, in caso di fallimento, le peggiori torture mai concepite dal genere umano.
Pein annuii condiscendente: -Manderò il Mondo Animale-



Le vie della città erano oramai ridotte a macerie come i palazzi che le costeggiavano. Corpi bloccati sotto massi e altri stesi per strada, morti e senza vita, persone che piangevano e invocavano dei che mai avrebbero risposto, bambini che urlavano tra i singhiozzi i nomi dei genitori e genitori che coccolavano i corpi senza vita di quelli che, un tempo, erano stati figli. Uomini volenterosi che spostavano pietre e macerie nel tentativo di salvare i pochi superstiti e recuperare i corpi dei cari.
Immagini di una città devastata, più che da un terremoto, da una guerra. Diapositive che passavano davanti agli occhi di Konan, Itachi, Kisame che continuavano a correre per raggiungere il nemico, ognuno con una motivazione diversa, tutti con l'intento di ucciderlo.
La pioggia gli inzuppava i mantelli rendendoli pesanti e le gocce d'acqua parevano quasi piccoli proiettili.

Un'enorme massa d'acqua apparve apparentemente dal nulla di fronte a loro, troppo vicina per evitala e i due compagni ne vennero investiti in pieno, Konan riuscì invece ad alzarsi in volo appena in tempo grazie alle sue ali di carta, l'onda enorme che le aveva appena sfiorato l'orlo del mantello.
Quando la tecnica, perchè solo di una tecnica d'acqua poteva trattarsi, passò i due ragazzi si risollevarono in piedi sputacchiando un po' dell'acqua ingerita e pronti ad attaccare, ma i loro muscoli si paralizzarono appena gli occhi si puntarono sui loro avversari.
Erano due.
Due fratelli.
E Itachi li conosceva anche troppo bene, infondo la loro vita l'aveva studiata all'accademia.

Hashirama Senju e suo fratello Tobirama Senju capeggiavano l'uno affianco all'altro davanti a loro. Ma non poteva essere perchè erano morti!
-I...Itachi?-
Il ragazzo non rispose al richiamo del compagno, sconvolto tanto quanto lui alla rivelazione sul chi fossero i loro avversari.
-Sono il primo e il secondo Hogake quelli? Cioè, davvero?- Kisame sconvolto continuava a cercare una qualche certezza nell'Uchiha, gli sarebbe andato bene anche un "Ma che cazzo dici idiota, il primo e il secondo sono morti, non sono loro!", invece solo il silenzio gli rispondeva e questo faceva solo salire la sua agitazione -Andiamo, non possiamo combattere contro il dio degli shinobi! Itachi!- ancora nulla, va bene che l'Uchiha era silenzioso, ma non è che gli era schiattato accanto d'infarto nel vedere due kage, morti, del suo villaggio, vivi, di fronte a lui?
-Itachi san? Mi risponda la prego!-
Ancora silenzio
-PORCA PUTTANA ITACHI RISPONDIMI!-
Kisame non era certo una donnicciola, ma combattere contro due kage famosi per essere considerati i dei degli shinobi e per di più che in teoria dovevano essere morti con affianco un compagno probabilmente morto d'infarto fulminante avrebbe reso nervoso chiunque!
-Orochimaru...- la voce del ragazzo uscì come un basso e profondo ringhio di un'animale chiuso in gabbia per troppo tempo e avrebbe fato rabbrividire chiunque, ma Kisame si tranquillizzò nel sentirlo, inondo significava che Itachi non era morto ed era già un passo avanti.
-Che cazzo facciamo? E che centra Orochimaru?- meglio cogliere la palla al balzo e domandare finché ne aveva l'opportunità
-Endo Tensei, redivivi, non c'è altra spiegazione!-
-E... ENDO TENSEI?-
Itachi annuii leggermente: -Da quello che so Orochimaru faceva esperimenti simili già quando era nell'Akatsuki per cercare di apprendere la tecnica del secondo Hokage, Tobirama-
-Che ironia della sorte ora è uno zombie proprio grazie a una sua tecnica!- affermò sarcasticamente Kisame mettendosi in posizione di difesa. Itachi annuii posizionandosi anche lui accanto al compagno pronto per attaccare, non dovevano abbassare la guardia.
Un rumore dietro di loro attirò la loro attenzione, l'onda d'acqua che li aveva colpiti stava tornando indietro comandata da Tobirama! I due furono costretti a separarsi il più velocemente possibile per non esserne investiti di nuovo e finirono con il perdersi di vista divisi da quel muro d'acqua, proprio quello che volevano i loro avversari.
Itachi si posizionò pronto all'attacco curioso e intimorito all'idea di scoprire chi sarebbe stato il suo avversario.



Kisame si girò appena in tempo per vedere il secondo Hokage correre verso di lui, fulmineo portò pelle di squalo come protezione tra il suo corpo e quello dell'avversario. Il pugno di chakra di Tobirama impattò con la spada. Il boato fu fragoroso. Pelle di squalo scricchiolò per la potenza dell'impatto e Kisame fu costretto a tenerla ferma con entrambe le mani perchè non gli volasse via, ma nonostante la grande quantità di chakra assorbita il contraccolpo fu troppo forte e l'uomo pesce si ritrovò a sbattere la schiena sulla superfice dell'acqua qualche metro più indietro.
Saltò in piedi impugnando saldamente l'elsa della spada e approfittando della distanza tra lui e il suo avversario per guardarsi intorno. Itachi non c'era. Konan neanche. Intorno a lui solo acqua. Ghignò l'acqua era il suo elemento naturale forse se la sarebbe potuta cavare fino all'arrivo di qualcuno.
Il secondo era in piedi, diritto, davanti a lui, pochi metri li separavano. L'aria tesa e i muscoli pronti a scattare per difendersi e parare eventuali colpi. Pelle di squalo tra le sue mani smaniosa di altro sangue e chakra.
Fu con un movimento calmo e lento, che aveva qualcosa di surreale e onirico, che Tobirama alzò il braccio sopra di se. Placido come l'acqua che controllava e senza distogliere lo sguardo dal suo piegò il braccio afferrando qualcosa dietro la schiena.
Lo sciabordio dell’acqua era tanto rilassante quanto teso. Dal cielo continuava a piovere rendendo la visibilità abbastanza bassa e l'elsa della spada scivolosa. Rafforzò la presa sull'impugnatura di pelle di squalo senza perdersi un solo movimento dell'avversario.
Dolcemente, con un movimento fluido tipico di chi è abituato a fare quella mossa giorno e notte, il secondo sfilò la katana che portava legata alla schiena dal fodero, la lama che sibilava e sfrigolava a contatto con l'aria e l'acqua.
L'arma roteo appena sopra la sua testa prima di essere portata in posizione d'attacco, alta davanti al viso, le spalle appena inarcate e la schiena dritta, le gambe piegate. A quanto pare l'Hokage aveva deciso di giocare ad armi bianche!
Le dita bianche e pallide del morto si strinsero sull'elsa bagnata dalla pioggia. La lama che brillava riflettendo ogni goccia d'acqua che la toccava.
Anche con la pioggia a impedirgli la vista e diversi metri tra loro Kisame capì che c'era qualcosa di strano nella lama della katana, qualcosa che non aveva mai visto, sembrava muoversi animata di vita propria continuando però a tenere una forma tipica.

Itachi, nelle varie volte che per una missione o per l'altra erano dovuto andare a Konoha o nei suoi pressi, gli aveva raccontato, sotto sua insistente richiesta, la storia del villaggio, le sue caratteristiche e il suo folklore. Sapeva molte cose su Konoha e sui suoi Hokage e ninja.
Sapeva di come il primo avesse fondato il villaggio con l'aiuto di Uchiha Madara, uno dei capostipiti del clan Uchiha. Sapeva di come il secondo avesse portato avanti l'idea di segregazione degli Uchiha e di come avesse un certo talento nell'invenzione di tecniche particolari. Gli era stato spiegato come il terzo fosse stato scelto perchè allievo del primo e del secondo e di come avesse governato saggiamente Konoha e anche di come il quarto avesse donato la sua vita per proteggere il villaggio da Kiuuby, la volpe a nove code, uno dei loro obiettivi primari.
Gli erano state dette tante cose, ma ora a lui interessavano solo le informazioni su Tobirama Senju, secondo Hokage di Konoha. E sulla sua maledetta katana.

La spada roteò abilmente tra le dita dell'avversario prima di venire piantata con un gesto secco nell'acqua su cui entrambi si trovavano. Scariche di fulmini partirono da essa correndo veloci dapprima in ogni direzione per poi focalizzarsi su di lui.
Pelle di squalo ne fermò molti, ma altrettanti superarono la sua barriera toccandogli la pelle e causandogli non pochi danni. Bruciavano e annientavano ciò che toccavano. Era chakra puro e il corpo di Kisame prese quasi a fumare a causa del numero di ferite infertegli. Segni neri e indelebili che lo avrebbero marchiato per sempre.
La spada di Tobirama era fatta di fulmini, che insieme all'acqua diventavano letali, e come se non bastasse la tecnica faceva si che le scariche prendessero la forma di affamati e terrificanti lupi, pronti ad attaccare la preda fino alla morte.
Fece appena in tempo ad alzare pelle di squalo fermandone uno con già le fauci spalancate. Un dolore acuto alla gamba lo fece ansimare e ci manco poco che cedesse in ginocchio.
I Kami ebbero per un attimo pietà di lui e l'attacco finì lasciandolo ansimante e in piedi, Tobirama davanti a lui ancora fresco come una rosa e senza un graffio.
L'acqua era il suo elemento e ne era circondato, tanto valeva usarlo a suo vantaggio il più possibile. Si rinfilò pelle di squalo sulle spalle immergendosi in acqua, che i kami avessero compassione di lui anche stavolta!



Le fronde tanto rigogliose quanto letali del primo Hokage spuntarono da ogni dove per attaccarlo ed ebbe appena qualche frazione di secondo per reagire
-Arte del fuoco: TECNICA DELLA PALLA DI FUOCO SUPREMA!-
L'enorme sfera di fiamme e chakra partì prendendo in pieno gli alberi che imperterriti continuavano a crescere ad attaccare completamente insensibili al fuoco che li circondava
-MALEDIZIONE!-
Saltò in alto schivando l'ennesimo ramo e chinò il capo appena in tempo per evitarne un altro mentre qualche foglia si impigliava tra i capelli.
Uno dei rami lo colpì appena al fianco, ma per fortuna se ne accorse in tempo e non riportò danni, i piedi toccarono appena la superficie instabile dell'acqua prima di tornare a dargli la spinta necessaria per saltare e schivare un altro arbusto.
Si aggrappò a uno dei rami sopra la sua testa sollevando le gambe mentre un'altra frasca gli sfiorava l'orlo del mantello, si tirò sopra il tronco cercando riparo da quell'attacco continuo e incessante.
Apparve all'improvviso da dietro le foglie il primo Hokage e lui non ebbe materialmente il tempo di schivare l'attacco.
Il dolore sordo al braccio con cui aveva cercato di proteggersi la testa per un attimo passò in secondo piano prima di espandersi e annebbiargli il cervello. La schiena impatto contro un altro albero e la testa sbattè contro la dura corteccia.
Un rivolo di sangue gli appannò la vita, il braccio destro rotto, il calcio di Hashirama era stato devastante e probabilmente se non si fosse protetto l'avrebbe ucciso. Non poteva combattere in quelle condizioni.
-Susanoo-
Il guerriero rosso come il sangue apparve a sua protezione avvolgendogli il corpo, un'altra fitta lo prese all'improvviso costringendolo a carponi, il sapore ferroso del sangue in bocca, la gola che bruciava e raschiava, i polmoni che chiedevano disperatamente ossigeno.
Usare lo sharingan ipnotico era un azzardo e lo sapeva, non era un prezzo accettabile, costava troppo.
Altro sangue gli macchiò le labbra mentre i colpi di tosse si facevano più forti e ravvicinati. Gli occhi lacrimavano dallo sforzo, il braccio rotto pulsava e la testa gli girava come non ci fosse un domani, e probabilmente non ci sarebbe stato, non in quelle condizioni.
MALEDIZIONE!



La vista era appannata dal colpo appena ricevuto e improvviso, la catena che le legava la caviglia non migliorava la situazione, anzi continuava a succhiarle via chakra indispensabile. La schiena le doleva per il contraccolpo ricevuto quando si era schiantata a terra, sempre a causa di quella maledetta catena che l'aveva tirata giù.
Davanti a lei la fissava, come una belva in procinto di attaccare la sua preda, i capelli rossi sparsi al vento, gli occhi indiavolato e le mani strette a pugno, una katana sulla schiena. Tra loro un solo un cratere dovuto al pugno che aveva appena ricevuto.
Era forte la donna, dove a ammetterlo. Prese un profondo respiro mettendosi anche lei in posizione d'attacco.
E ora a noi due...
Uzumaki Kushina!



L'acqua continuava a cadere sul villaggio della pioggia mentre Orochimaru osservava l'andamento della battaglia, avrebbe vinto se lo sentiva!
Le foglie frusciarono dietro di lui e il serpente si girò.
I capelli lunghi inzuppati d'acqua, lo sguardo combattivo in cui brillava il rinnegan.
A quanto pare anche lui avrebbe avuto un suo avversario, si sarebbe divertito, oh sì!
Ghignò tirando fuori un kunai, che i giochi avessero inizio.










N/A
Ehy! Allora? Finalmente iniziano i combattimenti, Akatsuki vs Orochimaru & redivivi a seguito, chi vincerà? Si aprono le scommesse gente!
No, a perte gli scherzi, con il prossimo capitolo sono in crisi, insomma saranno solo quasi combattimenti e io non sono brava con i combattimenti -.-' però maochisticamente continuo a scriverli. Quindi speriamo vengano bene! Per ora 2/3 di capitolo sono pronti, incrociate le dita e sperate che ne venga fuori qualcosa di decente!
Per vostra gioia ho aggiornato puntuale! E ci dovrebbero essere due o tre errori di battitura... li avevo trovati e corretti giuro! Poi il pc ha fatto le bizze e mi ha cancellato il capitolo corretto lasciandomi questo... ho provato a rileggere due o tre volte ma non li trovavo più e non volevo ritardare la pubblicazione con il rischio di scordarmene e quindi, beh, se li vedete ditemelo! ^^
Quindi oltre ad Hasirama, introdotto nel precedente capitolo, abbiamo anche suo fratello Tobirama e Kushina... Itachi rimane giustamente sconvolto, infondo è un ex-ninja di Konoha e mi pare ovvio che lo sia nel vedere i suoi Hokage morti combattere contro di lui apparentemente vivi e vegeti! E poi Kisame si fa prendere un attimo dal panico, ma soprassediamo, neh!?
Kushina... cosa aggiungere su di lei? Sarà una sorpresa ;)
Ci sentiamo nelle recensioni (o alla meno peggio Lunedì prossimo con il quattordicesimo capitolo)!
Baci
Imoto e Fenice Cremisi


  
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