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Autore: Em_    15/03/2016    7 recensioni
«Perché è capitato ad Oliver? Che cosa aveva fatto di male? Non è giusto!»
«È stato uno stupido incidente, capitato alla persona sbagliata. Mi dispiace tanto, tesoro.» continuò Cait accarezzandole i capelli.
«Io lo amavo da morire…» rispose singhiozzando la bionda.
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Cosa succederebbe se Oliver fosse naufragato nelle fredde acque della Russia?
Come reagirebbe Felicity alla notizia di aver perso per sempre suo marito?
Oliver tornerà, pieno di segreti e di dubbi, ma cosa accadrebbe se il segreto più grande se lo portasse dentro Felicity?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Barry Allen, Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Chapter twelve - Tell her the truth





Oliver
Ero ancora immobile e senza parole dopo la frase di Isabel. Non credevo alle mie orecchie, il mio cervello stava provando ad elaborare la cosa, ma era impossibile. Come cazzo sapeva di Elizabeth e Lucas? Lo sapevo io da meno di un giorno, chi glielo aveva detto e come lo aveva scoperto?
«Scusa come hai detto?» le chiesi provando a vedere se riuscivo ad estorcerle qualche informazione.
«Dai, Oliver, lo sappiamo entrambi che sai di cosa parlo.» rispose lei con un tono divertito.
«Ora spiegami come lo sai se io stesso l’ho scoperto ieri.» dissi con tono deciso alzandomi dalla scrivania.
«Ho le mie fonti.» replicò lei tranquilla.
«Isabel, dimmelo.» ringhiai, ma lei non si spostò minimamente dalla sua posizione.
«L’ho sempre saputo, Oliver. Sapevo da anni che avevi due figli e una moglie, ho solo recitato con te.» mi disse facendomi sgranare gli occhi.
«Che diavolo vuol dire?! Dimmi la verità per una volta!» sbottai furioso.
«Io non ti devo nulla, mio caro.» esclamò con il suo fare da stronza.
«Bene, mettiamola in un altro modo allora. Se sapevi tutto, perché non me lo hai mai detto quando eravamo a Mosca?»
«Perché non volevo lo sapessi, mi pare logico.»
«E pensare che ti credevo persino un’amica anni fa, invece sei solo una strega perfida e manipolatrice.»
«Eppure non pensavi questo quando ci siamo conosciuti…» affermò aggiustandomi la cravatta.
La sola vicinanza di questa donna mi faceva ribollire il sangue nelle vene, se avessi potuto rispedirla in Russia seduta stante l’avrei fatto senza esitare, ma non potevo, non ancora almeno. Dovevo e volevo sapere come avesse scoperto dei miei figli e di Felicity.
«Avrei dovuto accorgermi che mi stavi solo abbindolando per raggiungere i tuoi scopi.» le risposi scostandomi da lei.
«Forse hai ragione, ma purtroppo non ha funzionato.»
«No, infatti. Sai bene che non avrei mai tradito mia moglie con te e se il tuo esserti presentata qui serve solo per vendicarti di me, beh, puoi anche andartene perché tanto non sceglierò mai te.» dissi freddandola.
«Magari un tempo era te che volevo, ma ora come ora stai pur certo che non mi importa niente di entrare nelle tue grazie. Ho ben altro in mente.»
«Stai lontana dalla mia famiglia, Isabel, o giuro che…»
«Che cosa, Oliver?» mi interruppe «Sappiamo bene che sono intoccabile! Mio padre ti ha salvato il culo da quella nave e tu gli devi tutto. Non oserai alzare un dito su di me visto che sai bene cosa comporterebbe.»
«Sì, lo so. Ma sai una cosa? Non m’importa di mettermi contro la Bratva se questo significa proteggere Felicity e i miei figli.»
«Non minacciarmi, Oliver.» esclamò palesemente arrabbiata.
«E tu non minacciare me o le persone a cui voglio bene.» ribattei sicuro di me.
«Stai molto attento d’ora in avanti. Ti dico solamente questo.»
«Vattene prima che chiami la sicurezza.» le dissi provando a calmarmi.
Lasciò il mio ufficio senza aggiungere altro ed io caddi letteralmente sul divano. Ero nervoso, agitato e arrabbiato, aveva chiaramente minacciato la mia famiglia e tutto questo casino era solo colpa mia. Se non avessi insistito tanto per ritornare a casa ora i bambini e Felicity sarebbero al sicuro. Se avessi saputo tutto quello che il mio ritorno avrebbe comportato non sarei mai tornato, infondo ero certo che Felicity avrebbe potuto rifarsi una vita anche senza di me. Certo, l’idea di non conoscere Luke e Liz mi spezzava il cuore, ma se questo fosse stato il prezzo da pagare per saperli al sicuro e felici, l’avrei pagato senza esitare. Non sapevo cosa Isabel avesse in mente, ma era chiaro che avrebbe fatto di tutto per vendicarsi. Anni fa lei mi aveva aiutato e accolto a casa sua, ma avevo capito all’istante che aveva altre intenzioni e siccome io l’avevo più volte rifiutata in quel senso, lei ce l’aveva a morte con me.
«Oliver?» mi richiamò una voce maschile.
«John, ciao.» gli dissi con un mezzo sorriso.
«Che ti succede?» mi chiese vedendomi lì seduto con un’aria stravolta.
«Ho bisogno di parlarti se hai un po’ di tempo.» risposi. Con lui potevo confidarmi, sempre.
«Sì, certamente. Di che si tratta?» mi domandò.
«Di tutto, John, di tutto.»
Gli raccontai per filo e per segno tutto ciò che era successo in quegli anni, gli spiegai come mai conoscevo già Isabel, gli spiegai dove l’avevo conosciuta e soprattutto gli dissi perché non ero tornato a casa prima. Lui mi ascoltò in silenzio per tutto il tempo, senza intervenire o giudicare, avevo bisogno di confidare a qualcuno la marea di segreti che mi portavo dietro e John era la persona adatta.
«Oliver, devi raccontare tutto a Felicity, lei capirà.» affermò John poggiandomi una mano sulla spalla.
«Pensavo che tenerla all’oscuro fosse il modo ideale di proteggerla, ma adesso è cambiato tutto e non so cosa fare.»
«Dille quello che hai detto a me. Di sicuro avrai bisogno di lei per tenere al sicuro i bambini ora come ora, no?»
«Sì, certo, ma… Non credi mi odierà dopo?» chiesi passandomi una mano tra i capelli.
«Perché mai dovrebbe odiarti, Oliver? Non è stata una tua scelta restarle lontano per anni.»
«No, non lo è stata, ma come credi la prenderà non appena le spiegherò cosa voleva Isabel da me? Pensi che mi crederà quando le dirò che non c’è mai stato niente tra noi? Come potrebbe farlo?»
«Felicity si fida di te, lo sai che infondo è così, e sa benissimo quando le menti.»
«Ci proverò. Grazie John.» gli dissi.
«Figurati, amico. Quando vuoi.» mi rispose lui.

Felicity
Non ci fu una cosa che non feci di corsa durante la mattinata, tra il dover portare i bambini all’asilo e il dover andare al lavoro era un miracolo che stessi ancora in piedi. La pausa pranzo era la mia salvezza, non appena sbirciai l’orologio e notai che era mezzogiorno e mezzo, schizzai nell’ufficio di Caitlin per rapirla ed andare a pranzo. Lei già da subito aveva capito che c’era qualcosa che non andava e che fossi particolarmente strana quella mattina, ma si limitò a lasciarmi mangiare.
«Mio dio, era un sacco che non mangiavamo al Big Belly Burger.» esclamai con la pancia piena.
«Hai corso una maratona per caso?» mi domandò Caitlin divertita.
«Macché, avevo solo fame.»
«Avanti, cosa c’è? So che hai combinato qualcosa, ti conosco troppo bene.»
«Non ho combinato proprio niente, Cait.» risposi io facendo la finta tonta.
«E io speri che ti creda?» chiese incrociando le braccia.
«Caitlin. Ti prego.» le dissi sbuffando.
«Felicity, si può sapere che ti prende?»
«Sono andata a letto con Oliver, okay? Due volte, per essere precisa. Contenta?»
«Aspetta… Tu che cosa?!» mi urlò fracassandomi un timpano.
«Me lo hai chiesto tu.» affermai finendo le patatine.
«Ma, ma, ma… Felicity!» esclamò sconvolta.
«Non mi serve la ramanzina, so che non avrei dovuto farlo, eppure l’ho fatto.»
«Non ti farò la ramanzina, sono felice per voi in realtà. Speravo davvero di rivedervi insieme e anche se pensavo ci sarebbe voluto di più… Sono molto contenta.» mi disse spiazzandomi completamente.
«Davvero?» domandai incredula.
«Sì, certo! E chissà come la prenderà quando gli dirai di Lucas ed Elizabeth.»
«Ehm… In realtà sa già dei bambini… Non so esattamente come l’abbia scoperto, ed ho intenzione di informarmi a riguardo, ma lo sa.»
«Oh mio dio! Come l’ha presa?»
«Bene, cioè credo bene. Vuole vederli e conoscerli, quindi sì, penso sia… Contento.»
«È fantastico, Felicity! Sarete una famiglia finalmente.» esclamò tutta eccitata. Ed io che credevo volesse farmi la predica.
«Frena, Cait. Non ho mai detto che domani torneremo insieme, ci sono ancora troppe cose che mi nasconde e prima di tutto voglio che sia sincero con me.»
«Sono sicura che risolverete ogni cosa, l’avete sempre fatto, no?»
«È vero.» confermai con un piccolo sorriso tra le labbra.
«Non oso immaginare come reagirà Sara non appena glielo dirai.»
«Mi prenderà a schiaffi e poi mi abbraccerà, di solito fa così.» 
Mi sentivo più leggera dopo aver confessato la verità alla mia migliore amica e mi aveva fatto piacere sentirmi dire che non ero stata una pazza incosciente a lasciarmi andare con Oliver. Forse non era il modo adatto di risolvere i problemi, ma sapere che eravamo ancora così uniti mi faceva ben sperare.
Passai la giornata in tranquillità, dopo aver preso i bambini all’asilo li avevo accompagnati al parco così che stessero un po’ all’aria aperta, mentre io mi ero limitata ad osservarli e godermi il sole. Era bello pensare che presto avrei detto loro chi era Oliver in realtà, ero fermamente convinta che ne sarebbero stati entusiasti entrambi, infondo era pur sempre il loro papà. Sorrisi istintivamente al pensiero di noi quattro felici e spensierati come una normale famiglia, era ciò che Oliver ed io sognavamo da sempre e se prima mi era sembrata una cosa irrealizzabile, adesso vedevo la luce infondo al tunnel.
Tra me e lui avrebbe potuto non funzionare, ma da un lato speravo di sbagliarmi. Sapevo che Oliver era cambiato nel corso degli anni, ma ciò non significava che fosse cambiato il suo comportamento verso di me. Se fosse stato sincero, se mi avesse dimostrato cosa realmente provava, non c’era niente che mi avrebbe impedito di tornare da lui e riprovarci.
La mia attenzione fu richiamata dal mio cellulare che mostrava un nuovo sms, era Oliver.
“Felicity, dobbiamo parlare, è urgente.”
“Va bene, quando vuoi.” risposi senza sapere che cosa fosse successo.
“Sto venendo da te, spero di non disturbare i bambini.”
“Tra poco li metto a letto, non preoccuparti.”
Avevo mille pensieri che mi frullavano in testa, erano le nove di sera e doveva davvero essere importante per presentarsi qui adesso. A Liz e Luke non dissi nulla riguardo l’arrivo di Oliver o non sarebbero più andati a dormire. E se avesse voluto parlare della notte scorsa? Non avevamo mai affrontato l’argomento e un po’ mi spaventava parlarne direttamente con lui. Sospirai pesantemente e accompagnai i gemelli a lavarsi i denti, era inutile farsi fisse mentali, anzi forse era proprio ora che Oliver ed io ci confrontassimo.









Angolo autrice
Scusate per il ritardo, ma sono sotto esami e il tempo per studiare è poco, figuriamoci quello per scrivere... Abbiate pazienza :)
Qui viene fuori qualcosa di grosso, Isabel sapeva già tutto su Felicity e i bambini... Ancora non sappiamo come e perchè non l'abbia detto a Oliver, ma sapeva ogni cosa... Abbiamo anche capito che non ha buone intenzioni, quindi che farà quella pazza d'ora in poi?
Avrete anche capito che è stato il padre di Isabel a salvare Oliver e che centra in qualche modo la Bratva... Non faccio spoiler, scoprirete tutto più avanti xD
Altro punto, Oliver racconta tutto a Dig e lui rimane dell'idea che debba dirlo anche a Fel.. Si sarà convinto anche Oliver finalemente?
Caitlin tifa Olicity più di noi ahahah, era particolarmente contenta che Felicity ed Oliver si fossero dati da fare lol.

Scusate se sono sintetica, ma non ho proprio tempo :( non ho risposto alle recensioni, ma le ho lette tutte e volevo ringraziarvi tantissimo. Spero mi facciate sapere se il capitolo vi è piaciuto e... Spero di pubblicare presto.

Un abbraccio,
Anna
   
 
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