Era una calda mattinata di luglio, un leggero venticello accompagnava il canto degli uccelli svegliati da poco, pronti a volare trasportati dalla brezza mattutina. Una giornata qualsiasi, insomma. L'alba cominciava pian piano a mostrarsi nel cielo azzurro e limpido, privo di nuvole grigie. I caldi raggi del sole sbattevano lungo una casetta bianco latte, lì in mezzo al nulla, in particolare quei riflessi penetravano nel vetro appannato di una piccola finestrella lì vicino.
La luce raggiunse la camera di Yuuka, una stanza assai in disordine, dalle pareti rosee e un chiaro aroma di fragola che si inspirava nell'aria pulita. E nel letto color panna attaccato alla parete, giacievano un ammasso di coperte e lenzuola che si agitavano costanti...
Yuuka Gouenji. Un nome perfettamente appropriato per la bambina dagli occhi e capelli castani sempre raccolti in due buffe trecce. 
Non era riuscita a dormire quella notte, era troppo presa dal fatto che, da quando il suo peluche preferito si era rotto, era costretta a dormire da sola, sotto lo sguardo di mostri e altre creature provenienti dalla sua fervida immaginazione. 
Ce ne erano di pupazzi e bambole nella sua stanza, ma non ci aveva mai giocato più di tanto, non le piacevano per niente!
Il suo coniglietto rosa, ricucito con una allegra toppa arancione era in assoluto il migliore, uno dei regali più belli che suo fratello Shuuya le avesse fatto.
Lei adorava davvero il suo fratellone, ma non aveva molto tempo da passare con lui.
Tra una partita e l'altra, Shuuya aveva solo l'occasione di fare un breve saluto a tutta la famiglia, per poi tornare ai suoi hobby lontano da lei 
Julia uscì rapidamente dal "nascondiglio", i suoi capelli color nocciola erano terribilmente spettinati e il viso presentava due grandi occhiaie.
Si alzò senza curarsi di sistemare il letto, dirigendosi in cucina 
Non trovò nessuno se non la cameriera occupata a prepararle la solita colazione, non c'era traccia di Shuuya o di loro padre.
Si sedette a mal voglia al tavolo, sorseggiando il suo tè con una goccia di latte e mangiando la sua crepe con fragole e panna.
La porta d'ingresso si aprì, due facce familiari fecero la loro comparsa.
Il primo era un ragazzo sui quattordici anni, dai ribelli capelli albini e uno sguardo di ghiaccio. Mentre l'altro era un uomo sulla quarantina dalla pelle leggermente abbronzata e i capelli blu notte.
La bambina si alzò di colpo, quasi rovesciando il tè e abbracció i due
<< Fratellone, Papà! Bentornati >> squittì sorridendo
<< Buongiorno Yuuka, ben svegliata >> rispose dolcemente Shuuya, abbozzando un sorriso.
<< S-sono sveglia da ore! Sono un'adulta e gli adulti dormono poco! >> sbuffò l'altra con aria indipendente, cercando di sistemare i capelli spettinati, prova che si fosse appena alzata
I due iniziarono una breve litigata, quel genere di litigate che solo i fratelli possono mettere in scena. Il padre interruppe la discussione, mettendosi fra loro.
<< Yuuka...ora io dovrò stare via una settimana, quindi resterai a casa con Shuuya! Mi raccomando, fa la brava mentre sarò assente >> disse serio. La ragazzina battè le palpebre un paio di volte, poi annuì con il capo.

Passò un'ora, i fratelli Gouenji erano affacciati alla finestra osservando il padre che li salutava con un gesto della mano. La sua macchina sparì e con essa anche la noia di Yuuka, che si avvicinò al fratello con fare affettuoso in un 
<< allora...che si fa? >>