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Autore: monik    29/03/2009    6 recensioni
Non so se a voi sia mai capitato, ma scrivendo il secondo capitolo mi è venuta un'altra idea per proseguire la storia, quindi la trama è cambiata. Almeno, non del tutto! =) Dunque dunque.. Kagome, come detto già, giovane 20enne è costretta a lavorare per mantenere la famiglia, non avendo alcun tempo libero per se stessa e per la sua vita sentimentale. Ma una sera, andando in un pub, incontra un giovane ragazzo. Ebbene si, è il figlio di Izayoi, la migliore amica della defunta madre. Non sa bene perchè, ma ogni volte che vede, pensa o sogna lui, il suo corpo perde sempre colpi. E lui? Bè, si sfideranno per scherzo, per gioco, per vedersi e sentirsi. "Benissimo! Vince il primo che.. vediamo..."|"Il primo che fa cadere ai suoi piedi l'altro" disse lui, sussurandole rocamente all'orecchio, procurandole scosse dal più profondo fino a farle venire la pelle d'oca. Buona lettura!
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Il dopo festa- II
.Capitolo decimo.
*Il dopo festa*- Parte seconda


Inuyasha si ostinava a tenerla in braccio, mentre lei cercava con tutte le forze di farsi mettere a terra. Eppure, più si dimenava, più lui pareva divertirsi. Kagome sbuffò, mettendo il broncio, mentre Inuyasha, quasi non sentendo nemmeno il peso della ragazza, spense l'interruttore e attraversò l'ingresso. Kagome, spaventata, lo fermò, cercando di tirargli la camicia, ma neanche ciò lo smosse dall'intento. Poi, venne messa a terra e Kagome sbuffò, realizzato finalmente il suo desiderio.
Ma subito, si trovò aiutata a mettere il cappotto.
<< Ma... Inuyasha! Dove stiamo andando?! >>
Lo guardò leggermente inviperita, ma fintamente arrabbiata. Era sì curiosa, ma non era affatto spaventata. Lei era nelle sue mani. Vide il ragazzo sorriderle sghembo, facendola arrossire, ma non rispose, alzando però le spalle. Sospirò, mandando gli occhi al cielo e vide il ragazzo avvicinarsi e distendere le braccia, come se avesse avuto a che fare con una bambina. Seppur leggermente preoccupata di pesargli troppo, alzò le mani, lasciandosi andare. Sentì le mani calde di Inuyasha prenderla per i fianchi e sollevarla, quasi con facilità, da terra, e fu presa fra le sue braccia, proprio come una fanciulla nella tenera età.
Inuyasha uscì dalla porta, chiudendola alle sue spalle.
Sentì, benchè fosse fra le sue calde braccia, il freddo di Novembre pungerle il volto scoperto e rabbrividì.
Inuyasha, accorgendosene, si fermò.
La ragazza si sentì nuovamente fissata ma poi vide il viso di Inuyasha avvicinarsi sempre più. Si bloccò emozionata e attese. Quella volta, seppur spaventata, non aveva intenzione di tirarsi indietro. Chiuse gli occhi, in attesa di un bacio, che, però, non arrivò.
Inuyasha pose alcuni dolci baci sulla fronte. Mestamente si spostò verso il naso, baciandone il profilo. Baciò le guance divenute rosse per l'emozione, calde al tatto e arrivò lì, dove aveva tanto mirato. Ma non baciò le labbra. Non gli pareva nè il momento, nè l'occasione giusta. Pose, quindi, un piccolo bacio all'angolo della bocca, assaporando lentamente il sapore della ragazza. Chiuse gli occhi, cercando di imprimerlo nella mente e pregò i Kami di fare arrivare il momento giusto al più presto, perchè non avrebbe resistito ancora per molto.
Kagome sbarrò gli occhi quando sentì che Inuyasha aveva ricominciato a camminare e corrucciò il viso involontariamente, delusa e leggermente indispettita. Per quanto tempo ancora Inuyasha avrebbe voluto negare l'evidente attrazione?
<< Non ti preoccupare, tesoro. Avremo tutta la notte >>.
Kagome sbattè gli occhi più volte, cercando di trovare una nota ironica nella sua voce, che per sua sfortuna, non v'era. Ma era davvero una sfortuna? Oppure, non vedeva l'ora di poter assaporare le labbra del ragazzo? Le sembrò più che palese la risposta, e cercò di pensare ad altro mentre Inuyasha, arrivato alla macchina, apriva la portiera. Mise giù Kagome e la fece accomodare nella macchina; poi salì dalla parte del guidatore.
Kagome non aveva la benchè minima idea di dove Inuyasha la stesse portando, e cercò più volte di esortarlo a comunicarle la destinazione, ma egli si rifiutò più e più volte di farlo. Era più che ovvio che il ragazzo non avesse alcun'intenzione di rivelarle la sorpresa.
Poi, infine, Inuyasha parcheggiò l' A4 davanti ad un edificio che Kagome non aveva mai visto.
Si trovavano in una zona della città che, a sua memoria, non aveva mai visitato. Guardò la casa che si presentava ai suoi occhi e non potè non rimanere stupita. Era una grande casa nello stile giapponese. Assomigliava infatti molto ai vecchi tempi caratteristici del Giappone.
Si voltò verso il ragazzo che la stava fissando ancora ardentemente. Tornò a guardare l'edificio boccheggiando. Si avviò verso il grande cancello in ferro battuto, realizzato finemente. Con molte domande, si voltò in direzione di Inuyasha, che nel frattempo si era avvicinato a lei.
<< Ma di chi è? >>
Vide Inuyasha sorriderle e non riuscì a non divenire rossa, come al solito. Come aveva fatto lei, donna comune e sfortunatamente di una bellezza comune, a conquistare, almeno sperava, il cuore di un ragazzo così bello. Sospirò, sperando vivamente che anche lui provasse qualcosa per lei. Ormai lei lo aveva capito.
Ne era innamorata. Ma non avrebbe mai avuto il coraggio di dirglielo.
Inuyasha frugò nelle tasche, tirando fuori un mazzo di chiavi. Sorpassò Kagome, che era ancora immobile davanti al cancello. Si sentiva quasi spaesata. Come faceva Inuyasha ad avere le chiavi di quel meraviglioso edificio?
<< Questa, Kagome, era la casa di mio padre, dove viveva da piccolo. >>
Kagome strabuzzò gli occhi. Facendo i suoi piccoli calcoli, secondo le norme dell'eredità, il ragazzo che ora la fissava sorridendo, doveva essere ricco. Poi si voltò a guardare la macchina parcheggiata davanti alla casa e si diede della scema. Eppure, il fatto che fosse economicamente agiato non la toccò minimamente. Si fece coraggio e mosse un passo in direzione di quella immensa villa, dove Inuyasha la stava aspettando.
Poi fu folgorata, però, da un pensiero. Per quale motivo Inuyasha la stava portando in una casa, che probabilmente, anzi, sicuramente, aveva una camera da letto?

Inuyasha la guardava estasiato. Ma com'era possibile che una ragazza così meravigliosa potesse avere a che fare con un ragazzo inutile e semplice come lui? La guardava dolcemente mentre osservava la villa paterna. Quella mattina, quando aveva pensato a un posto tranquillo dove poter passare la sera con lei, gli era balenato in testa il luogo adatto. In fondo, quella casa era di sua proprietà, perchè non sfruttarla?
La vide divenire rossa e non riuscì a non fissarla amorevolmente. Come poteva ancora resistere? E dire che si conoscevano solamente da 5 giorni. Eppure, ciò che provava era molto più forte di una semplice cotta. Era più forte di tutti i sentimenti che avesse mai provato. Cosa gli stava facendo? Lo stava stregando, forse?
La vide avviarsi in sua direzione e allungò una mano per prendere quella della ragazza, che guardava sempre più interessata il giardino, ove i crisantemi crescevano discreti e ordinati.
Camminando sul sentiero sterrato, percepì l'improvvisa agitazione della ragazza che camminava al suo fianco. La fissò con l'angolo dell'occhio e la vide mordicchiarsi il labbro inferiore. Quanto avrebbe desiderato morderlo lui? Avrebbe voluto semplicemente baciarla, sentire le sue labbra così rosse sulle proprie, accarezzarle il volto così perfetto, odorare i suoi capelli così magnifici.
Si riprese dallo stato di trance in cui era caduto e, prendendo la chiave giusta, aprì la grande porta d'ingresso in legno intagliato. Vide Kagome trattenere il fiato. Sorrise e spinse la porta che cigolò leggermente.
Fatti i primi passi, entrarono nella casa, che a differenza dei presupposti della ragazza, non sapeva di chiuso. Aveva un odore estremamente buono e meravigliosamente accogliente. Quando Inuyasha accese le luci, potè vedere che quella casa quanto era bella fuori, tanto lo era all'interno.
Sentì lo sguardo di Inuyasha per l'ennesima volta su di sè. Rabbrividì guardando gli occhi del ragazzo.
Il fatto che ci fosse una grande possibilità di passare la sua prima notte con Inuyasha, un ragazzo che conosceva solamente da 5 giorni, non la preoccupava, stranamente. Certo, l'agitava, ma se quello fosse servito per conquistarlo, lo avrebbe fatto.
Deglutì quando Inuyasha fece un passo verso di lei. Poi però lo vide iniziare a sorridere. Eppure il suo sorriso si allargò e cominciò a ridacchiare.
<< Kagome, non penserai mica che io voglia mangiarti, stanotte, vero? >>
Kagome sorrise imbarazzata. A dir la verità lei pensava che avrebbe fatto di peggio. Poi però guardò l'espressione di Inuyasha cambiare e diventare quasi triste. Gli si avvicinò preoccupata.
Cercò di capire cos'avesse, preoccupata che lei avesse fatto qualcosa di male, ma Inuyasha riprese il suo solito sorriso, come se quella nota di poco prima non si fosse mai designata sul suo viso perfetto.
Kagome allungò una mano, appoggiandola sulla guancia del ragazzo. Era così calda la sua pelle che sarebbe rimasta ad accarezzarla per tutta l'eternità, se lui non l'avesse risvegliata. Di fatto, la sua mano fu presa da quella di Inuyasha, sempre calda.
Fu trascinata nel salotto, tutto ordinato e con un enorme plasma nero.
Kagome rimase tanto stupita quanto emozionata. Guardò Inuyasha che ricambiava il suo sguardo dolcemente e corse di fronte all'enorme televisore. Prese il telecomando e rimase a fissare lo schermo meravigliata.

Il corpo di Kagome, che era fasciato in quell'abito, tolto il cappotto, era bellissimo e Inuyasha non riusciva a togliere lo sguardo dalla ragazza.
Un attimo prima, quando l'aveva vista spaventata, aveva avuto paura che lei lo rifiutasse nuovamente, come ormai era capitato tutte le volte. Eppure, quella sera, aveva intenzione di rimanere, finalmente, da solo con lei.
Non aveva intenzione di tirarsi indietro, ma non aveva nemmeno voglia di spaventarla troppo. L'aveva portata in quella casa solo perchè per lui, quel posto, era magico. Quando era piccolo andava sempre a giocare nella casa che, compiuti i 18 anni, avrebbe ereditato. Era forse uno dei pochi luoghi che gli ricordavano fin troppo la figura paterna, e, anche se odiasse sentirne la mancanza, stare isolato in quella casa lo metteva in pace.
La ragazza che era di fronte a sè stava ancora fissando lo schermo che si trovava davanti a lei e non lo vide con il viso nuovamente oscurato da un velo di tristezza. Odiava i momenti in cui ricordava il padre, odiava i momenti che lui pensava a lui e al dolore. Per quel motivo, dopo che il padre era deceduto, aveva cercato sempre di reprimere quel sentimento di sofferenza.
Si concentrò nuovamente sulla ragazza, evitando di pensare al padre ad oltranza. Guardandola, potè studiare per l'ennesima volta, il profilo del suo viso, del seno prosperoso, delle gambe lunghe e snelle. Forse fissò troppo ardentemente la ragazza, poichè ella si voltò nella sua direzione, potendole fissare gli occhi.
Non sapeva per quale motivo, non sapeva il quando, non sapeva il come eppure una parte di lui, che mai si era pronunciata, ora si faceva sentire sempre più e con maggior forza. Le fitte, dolorose e piacevoli nel medesimo tempo, avvolgevano il suo cuore, mozzandogli il respiro.
Quella sensazione di subordinazione, di dipendenza da Kagome lo spaventava e lo attirava contemporaneamente. Per questo motivo, e forse per altro, non riusciva a non immaginarsi senza lei.
Si accorse solo poi che Kagome si era avviata verso di lui e che ormai si trovava davanti a sè. Vide lo sguardo preoccupato della ragazza e sentì la sua mano sul proprio braccio. Deglutì rumorosamente quando l'occhio gli cadde sulla scollatura dell'abito che mostrava un poco il seno della ragazza, chiuso dolcemente dalla fasciatura.
Sentì un'ondata di calore pervaderlo e dovette costringersi a tornare a fissare lo sguardo. Odiava i momenti in cui si sentiva così debole. Si sentiva semplicemente un idiota, perchè, sfortunatamente, Kagome riusciva a farlo imbarazzare.
Vide le labbra di Kagome fin troppo vicine e il suo cuore iniziò a battere, se possibile, ancor più veloce e rumorosamente. La sua ragione, frattanto, era salita su una nave e stava circumnavigando il Giappone. Sentiva la mano di Kagome bollente a contatto con la sua pelle e se tratteneva il respiro poteva udire il respiro spezzato e irregolare di Kagome, che nel frattempo era arrossita leggermente.
E poi, la sua mano prese quella della ragazza. Sentì la sua pelle liscia e morbida e capì che non poteva più aspettare.
Avrebbe perso, ma con onore.
E sorridendo attirò la ragazza a sè, abbracciandola.

Kagome sentì i brividi quando Inuyasha l'abbracciò di slancio, facendole perdere l'equilibrio. Dovette, per ciò, aggrapparsi alle sue spalle, possenti e muscolose. Il suo corpo, ora, fremeva al contatto con quello del ragazzo, che, come poteva sentire dai respiri frammentati, non era messo in condizioni migliori. Potè percepire, sotto la leggera camicia blu del ragazzo, i muscoli sodi e in rilievo di Inuyasha e deglutì rumorosamente, mentre la sua mente, ormai fin troppo condizionata dalla presenza dell'uomo, aveva cominciato ad elaborare pensieri aldilà dell'essere pudici.
Alzò il viso, fissando insistentemente le sue labbra. Le vide dischiudersi leggermente e non potè far a meno di desiderarle. Era forse giunto il momento tanto atteso? Stava dunque per vincere la scommessa? Eppure, quel pensiero, in quel momento non la toccò più di molto e attese ormai con ansia quel bacio tanto desiderato.
Non riuscì a far a meno di inumidirsi le labbra, mentre percepiva la stretta di Inuyasha farsi più prepotente, bramosa.
Si alzò un poco nel tentativo di agevolare il ragazzo.
Le tremarono le gambe quando sentì la mano di Inuyasha risalire la sua schiena e dischiudersi dietro di essa, per sostenerla meglio. Riprendendo stabilità, Kagome mosse le gambe, per posizionarsi meglio, facendo involontariamente aderire anche le gambe. Notò, allora, un lieve rossore ricoprire le guance del ragazzo. Sorrise e attese che Inuyasha la baciasse.
In fondo, lei era la ragazza, non poteva baciarlo lei.
Aspettò qualche secondo, mentre il contatto con il corpo del ragazzo continuava ad emozionarla. Ormai attendeva impaziente il bacio, ma Inuyasha sembrava quasi ripensarci. Quasi offesa, si avvicinò maggiormente al suo corpo, facendolo immobilizzare. Potè sentire chiaramente che il ragazzo aveva trattenuto il respiro e non potè far a meno di sentirsi vittoriosa.
Fu percorsa, tuttavia, dai brividi quando Inuyasha l'avvicinò ancora più a sè, facendo in modo che le sue gambe fossero divise da quelle del ragazzo. Deglutì, sentendo che il calore del suo corpo aumentava, facendola impazzire. Perchè Inuyasha doveva giocare con il fuoco?
Ora, sentiva che il fatto di vincere era diventato indispensabile. In qualsiasi modo, con qualsiasi metodo, lei doveva vincere. Ne giocava l'onore! Gettò dunque le sue braccia intorno al collo del ragazzo che rimase per un istante spaesato. Colse l'attimo per portare il viso del ragazzo ancora più vicino, solo a qualche millimetro dalle sue labbra.
Sorrise compiaciuta quando scorse un bagliore di preoccupazione negli occhi del ragazzo.
<< Kagome... >>
La sua voce roca, ormai così profonda, le fece accapponare la pelle e per un momento fu tentata di cedere, ma si risvegliò un istante prima che commettesse il fatal errore. Non sapeva con quali risultati, ma pronunziò ad ugual tono il nome del ragazzo, che rabbrividì.

Inuyasha ormai era in preda alla disperazione. Sentiva ormai che non poteva più resistere e percepì uno strano formicolìo anche nel basso ventre, deglutendo rumorosamente e sperando che la ragazza non capisse che ormai era allo stremo della resistenza.
Ma quando sentì una mano di Kagome infilarsi sotto la camicia e, fredda, risalire seguendo la colonna vertebrale, per la prima volta desiderò essere una donna, evitando così di mostrare la propria eccitazione...









E' davvero strano pensare a quanto sia fortuita la vita.
E a volte è davvero illogico pensare ai casi della vita, alla sua diversità, alla sua varietà.
Pensare che in un attimo si possa perdere ogni cosa, e un attimo dopo prendere in pugno la propria vita, sovente può spaventare.
Eppure, se tutto si perde, se ogni cosa viene a mancare, solo una cosa può sopravvivere.
Solo una cosa può resistere a tutto il dolore:
l'amore.








Kagome sbarrò gli occhi, quando sentì le labbra, tanto bramate, di Inuyasha a contatto con le proprie.
Non riuscì a razionalizzare immediatamente, e tutto il desiderio di vincere svanì in un mero istante, disarmandola da ogni pensiero vagamente vicino alla ragione. Vedendo gli occhi chiusi di Inuyasha che ormai la stava baciando, chiuse anch'ella i propri e percepì le labbra di Inuyasha muoversi ardentemente sulle proprie, mandandola in estasi. Com'era possibile che una cosa tanto bramata poi giungesse così potente?
Sentì una nuova pressione all'altezza del ventre e non riuscì a non rabbrividire, non capendo più nulla.
Quando sentì la lingua di Inuyasha intrufolarsi prepotente, calda e ruvida fra le sue labbra, non riuscì a non stringere più, se ancor possibile, il ragazzo. Si sentì impotente quando percepì la lingua di Inuyasha leccarle le labbra e poi schiudere le proprie labbra, alla ricerca della sua lingua. Kagome, non riuscendo più a capir nulla, dischiuse immediatamente le labbra, lasciando che finalmente le loro lingue s'incontrassero.
I brividi che provava, dovevano essere i medesimi che anche Inuyasha sentiva. Ormai i loro corpi erano un tutt'uno, e desiderava, anzi bramava quel corpo a contatto con il suo.
Sentì il fiato ormai vacante e ne necessitava. In quel momento, però, sentì l'intensità del bacio diminuire, finchè questo finì.
Kagome esitò ad aprire gli occhi.
Ma quando sentì le labbra di Inuyasha che la toccavano su tutto il viso, non riuscì a non dischiuderli un poco. Vide il ragazzo con le gote rosse e sorrise. Sentiva il calore delle proprie guance e si sentiva sempre più accaldata. Inuyasha si fermò a guardarla e Kagome non riuscì a non imbarazzarsi ancora di più, vedendo quello sguardo ancora più famelico.
<< Kagome... Tu non sai, non puoi capire... >>
Stava parlando, anzi, biascicava ogni parola lentamente, con voce quasi impastata di desiderio, e la stessa Kagome sentiva che la sua voce era impossibilitata ad uscire. Dischiudendo nuovamente le labra, gli domandò cosa, anch'ella con voce rauca.
<< Non sai quanto io ti voglia bene... Neanche lontanamente. >>
Kagome deglutì. Era davvero certo che lei non provasse le stesse cose? E ora, però? Cos'avrebbero fatto? Sarebbero tornati semplici conoscenti? O si sarebbero frequentati?

Inuyasha la strinse nuovamente a sè, ormai capacitatosi di ciò che aveva fatto. Aveva perso.
Quel bacio, quello sciocco bacio che aveva segnato la fine di quella sciocca scommessa, lo aveva sbaragliato, scombussolato, emozionato. Sentiva ormai che la sua eccitazione era allo stremo e desiderava Kagome, ma non aveva nessuna intenzione di spaventarla in quel senso.
Lui aveva intenzione di metterla a suo agio e voleva essere sicuro che lei ne fosse convinta.
Vide Kagome sorridere stranamente e non riuscì a non darsi dello scemo. Aveva perso. E lui che aveva tanto sperato di vincere. Avrebbe avuto quella vittoria ormai in pugno, se la passione non avesse preso il posto della ragione.
Sentì delle fitte piacevoli e fastidiose nel basso ventre, e la vicinanza con il corpo di Kagome non l'aiutava di certo, ma al contrario, gli faceva perdere ancora la ragione.
<< Ora, tu, dovrai fare tutto ciò che vorrò io. >>
Il modo in cui Kagome aveva pronunciato quella frase, non prospettava nulla di facile. La mente di Inuyasha volò a pensieri estramente poco casti, ma cercò di non dare altro motivo di crescita alla sua eccitazione. Cercò di normalizzare il respiro attendendo che Kagome continuasse a parlare.
Ma, come al solito, la ragazza lo sorprese. Lo prese per una mano e lo trascinò fino al divano. Sbarrò gli occhi quando lei lo buttò su di esso e si stanziò di fronte a lui. Maledì la ragazza perchè a causa sua l'eccitazione si era nuovamente fatta sentire. Non riuscì a trattenersi e scrutò la figura della ragazza, contemplando il suo corpo. Le gambe lunghe e snelle erano perfettamente proporzionate. Il suo seno era tremendamente invitante e quel collo era semplicemente invitante.
L'avrebbe voluta per l'eternità, ma lei? Lei veramente l'avrebbe voluto?
<< Tu devi dirmi tutto! >>
Inuyasha la guardò, mentre sperava solo di poterla baciare ancora.
<< Riguardo a cosa? >>
Kagome si avvicinò pericolosamente. Deglutì quando Kagome si piegò verso lui e lui deglutì rumorosamente.
<< K-Kagome, cosa vuoi fare? >>
Kagome sorrise e lui pregò che lei lo baciasse. Ma cosa cercava di fare Kagome? Voleva farlo morire, forse?

In quale modo poteva porgli la questione? Come poteva spiegargli che lei desiderava averlo come ragazzo? Come poteva spiegargli che lei era innamorata?
Ma i suoi pensieri furono interrotti perchè Inuyasha la prese per i fianchi e la fece sedere sulle proprie gambe, cercando le sue labbra. Sentì nuovamente quelle vampate di calore che la facevano morire e percepì la presa di Inuyasha farsi più prepotente. La lingua di Inuyasha danzò ancora con la sua, fino a che Inuyasha si staccò nuovamente.
<< Kagome, devo dirti una cosa. >>
Kagome sussultò. Non ancora ripresasi completamente dal suo secondo bacio, cercò di capire e razionalizzare le parole del ragazzo. Attese impaziente, guardando il volto di Inuyasha assumere varie tonalità.
Poi, però si schiarì la voce, e da quella assurda posizione Inuyasha prese il volto di Kagome con una dolcezza disarmante, lasciandola ancora senza fiato.
<< Vuoi... Vorresti... Insomma... Essere la mia... Fidanzata? >>
Silenzio.
Kagome non parlò. Non riuscì a parlare. La voce, che di sicuro sarebbe uscita sotto forma di urlo, tuttavia non si formava. L'aria, l'ossigeno non arrivava al cervello. Il cuore le stava battendo troppo velocemente. Forse passò troppo tempo, perchè Inuyasha si rattristò, ma poi lo sentì continuare.
<< Ovviamente, se non vuoi... Non ti devi preoccupare... >>
Ma cosa stava capendo?
Si armò di tutta la sua forza di volontà e gli prese a sua volta il viso, attirandolo verso le sue labbra, baciandolo con tutta la dolcezza che potesse possedere. Come avrebbe mai potuto dirgli di no?
Inuyasha rimase disarmato a contatto con le sue labbra. Sarebbe mai cessato quell'effetto sbalorditivo che aveva su di lui? E quella poteva essere considerata una risposta positiva? Senza nemmeno rendersene conto, si alzò, prendendo Kagome in braccio, mentre ancora lei lo stava baciando. La strinse a sè, come se fosse stata la cosa più preziosa al mondo. E, in effetti, Kagome lo era.

Chiuse gli occhi e sorrise.








E' meraviglioso scoprire un sentimento potente come l'amore.
Ed e' ancora più sorprendente sapere che la persona amata ricambi il sentimento.
E' talmente potente, che tutto, perfino l'odio, può svanire.
Ed è solo allora che la vita si colora.
Ed è solo allora che non è più Dicembre.
 E, soprattutto, è solo allora che si ama vivere.


'' Si vis amari, ama.''


Fine capitolo.




Coffcoff.
*Monik sgranocchia le dita leggermente addormentate e formicolanti.*
Che posso dire?
Finalmente questa scommessa è finita!
Sono in ritardo, un po' come al solito. =) Ma in fundis, ormai sarete abituate! ^-^! Spero che questa conclusione un po' gettata così, sia di vostro gradimento. Sono abbastanza incerta sul fatto di creare un capitolo seguente post-finem.
Ovviamente spero che questo capitolo non sia troppo spinto od osè.
Ho deciso di non mandare troppo avanti il loro rapporto intimo, semplicemente perchè trovo forse sciocco il fatto che da un bacio così tanto desiderato e atteso si passi subito a rapporti ecco.. ^//^ Comprendete, spero! ^-^!
Per quanto riguarda la storia in generale, per una volta avevo intenzione di creare una storia finalmente senza maledetti ostacoli, se non il dolore per perdita di persone molto importanti. So benissimo che la vita è difficile, ma non può essere che l'amore si trovi quando meno uno se lo aspetti?

Vorrei ringraziare davvero sinceramente le persone che fino ad ora mi hanno seguito. Non ho davvero parole. Siete state davvero tutte gentilissime a commentare e a mettere questa storia, a mio parere forse un po' banale, fra le vostre preferite.
Mi scuso di non ringraziare singolarmente le persone, ma devo scappare a studiare greco, che mi aspetta a braccia, sfortunatamente U-U, aperte!
Grazie, grazie di cuore!
Alla prossima!
Monik
  
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