1912
A raggiungere il 1912 per prima fu la mia rubino, ma sapevo che in quella stanza non c'era nessuno ad aspettarmi quindi Gwen sarebbe stata al sicuro. La segui a breve e la trovai seduta nel divano a piangere.
"Gwen, sono qui!" le dissi per rassicurala.
"La mia vita è una continua menzogna, sono sola!" mi disse.
"Non sei sola, tu hai me. Non ti sbarazzerai mai di me!"
"Perché non mi hanno mai raccontato la verità? Pensavano che fossi così stupida che non l'avrei capito? Perché mi hai allontanata facendomi credere di non amarmi? Solo per proteggermi da quella dannata profezia? Tutto nella mia vita è in subbuglio, Nick e Caroline non sono i miei fratelli ma miei cugini, mia madre è la mia prozia e papà diceva che avessi preso da lui la passione per la musica ed ho appena scoperto che non siamo parenti, nonno Lucas è mio bisnonno e lo zio Harry è mio nonno. Non voglio che lui sia mia nonno..." disse tra le lacrime. Credevo che mi avesse perdonato per averle mentito...
"Gwen, i sentimenti che provi per i tuoi familiari non cambieranno a causa della parentela. Non sei sola ad affrontare tutto questo, non ti lascerò mai più. Credevo che avessi superato il mio comportamento da idiota!"
"Ti ho perdonato per il tuo comportamento, ma tutte queste novità, questi segreti per me è troppo. Ti ringrazio per il tuo supporto, per avermi portata qui. Vorrei solo che la mia vita fosse normale come un paio di settimane fa. Però in che epoca siamo?"
Sospirai sollevato e mi scompigliai un po' i capelli e poi aggiunsi :"Siamo nel 1912. Oggi dovevo partire prima di te quindi il cronografo è impostato per la mia missione. Guarda il lato positivo di questa tua nuova vita, fino ad un paio di settimane fa non ci consociavamo e ora siamo qui insieme e ti amo"
"Mi avresti amata anche se non fossi stata il rubino?"
"Non sarebbe cambiato niente. Io ti amo per quello che sei non per quello che rappresenti!" le dissi e togliendomi i baffi posticci mi chinai per baciarla. Come sempre i baci della mia amata mi mandano in estasi ogni volta che le nostre labbra si incontrano.
Dopo il bacio ed essersi ripresa Gwen mi chiese: "Essendoci anch'io in quest'epoca i guardiani non potrebbero crearti problemi?"
Le risposi sorridendo : "In diverse epoche in questa stanza non c'è mai stato nessuno perché era riservata alle trasmigrazioni controllate. Ieri mi sono dimenticato di raccontarti che ho scoperto chi è stato ad aggredirmi in quest'anno?"
"Chi?"
"Sono stato io... Scusami perché mi sono arrabbiato così tanto quel giorno!"
"Perché ti sei picchiato da solo?"
Non riuscii a rispondere alla domanda che sentimmo aprire la porta della stanza.
"Nasconditi" le ordinai
"Non avevi detto che non c'era nessuno qui?"
Ovviamente la sua domanda, la sua curiosità c'impedirono di nasconderci e ci trovammo di fronte una persona che non doveva essere lì. Lo sconosciuto era il mio me stesso del passato recente. Quell'imprevisto mi cambiò o meglio si aggiunsero dei ricordi di qualche giorno prima.
Lui mi fissò sbalordito era come specchiarsi allo specchio leggermente impreciso. Nel frattempo Gwen intuì il mio stato d'animo e mi strinse la mano, con lei sarei riuscito ad affrontare me stesso.
" Gwen che ci fai qui con lui?" disse lui con una nota di gelosia, possibile che fossi geloso fino a questo punto?
" Dovresti saperlo che vengo qui per le trasmigrazioni!"
"Perché l'hai portata qui? Cosa le hai fatto?" mi chiese
"Questa volta non è colpa nostra. Sono successi un sacco di fatti che ti porteranno dove ora mi trovo" Risposi a me stesso facendo cautela nel svelare notizie al mio doppelganger del passato.
"Sono sollevato nel vedervi insieme. Questo vuol dire che alla fine sarò libero di amare Gwndolyn?"
"Esattamente da quando arrivi?" chiese Gwen.
"Ieri ho incontrato Paul!" rispose il mio doppelganger e quindi capì le motivazioni delle sue reazioni.
"Certo che sei masochista! Non potevi parlarmene invece di ferirci in quel modo?" mi rimproverò Gwen.
"L'ho fatto per proteggerti!" disse lui e poi aggiunsi "lo sai perché ti ho allontanata!"
"Forse dovremmo raccontargli quello che è successo ieri?" chiese Gwen
"Non credo che cambierebbe qualcosa visto che quei momenti...non sono cambiati." replicai
"Forse rendendoti libero di amarmi fin dall'inizio quel trauma ti sarà meno doloroso?"
"Quale trauma? La smettete di parlare come se non ci fossi!" chiese il mio doppelganger .
Dovevo dirgli che di lì a pochi giorni avrei visto morire Gwen, ma che fortunatamente lei è immortale? Forse no, perché non sapevo fingere così bene per ingannare l'alleato del conte. Poi mi ricordai che lui sarebbe ritornato a breve nella sua epoca.
"Non sprecare il tempo a farti odiare da ma! Non farci soffrire. Ci sono altri modi..."
Gwen non aggiunse altro perché lui se ne era andato.
"Dovevi per forza dirlo? Sei così imprevedibile!"
"Dopo ieri pensavo che avevamo il diritto di viverci così ho parlato"
Non potei replicare che altri ricordi sì aggiunsero nella mia mente.
"Sta succedendo anche a te?"
"Cosa?"
"Ti sono aggiunti dei ricordi?"
"Sì, ma.."
"Insieme siamo indistruttibili ! Ti amo." conclusi la sua frase.
"Anch'io ti amo, ma tu credi che se gli avessimo detto qualcosa in più ora avremmo già sconfitto il conte?"
"Forse, ma non avevo molto tempo. Ora ho nuovi ricordi e mi sento più sicuro"
"Anch'io!"
"Gwen...
Hai notato che cosa succede se cerchiamo di cambiare il corso degli
eventi? Forse se avessi saputo proprio tutto non mi sarei fatto mettere
i piedi in testa dalla loggia, ma non potevo immaginarmi che chi mi ha
cresciuto fossero così subdoli perciò credo che anche zio
Falk abbia creduto alla bugia del conte. Noi De Villiers siamo
cresciuti con l'idea di far parte ad un élite importante che
avrebbe salvato il mondo, che ci avrebbe guadagnato. Dal mio punto di
vista avrei preferito un po' di amore materno invece di essere gettato
in pasto a quei vecchi creduloni. Fin da piccolo ero visto come colui
che avrebbe riscosso la famiglia dal tradimento di Paul mentre in
realtà lui voleva proteggerti e credo che per questo mio zio ti
ha affidata a Grace. Sei fortunata a non essere cresciuta sapendo di
essere una De Villiers e di essere l'ultima viaggiatrice nel tempo, la
prima donna della nostra famiglia"
"Ecco avrei preferito non essere una De Villiers... perché adesso sarà tutto più difficile, tutti penseranno che sia sbagliato, pervertito, ma preferirei vivere nel peccato che rimanere senza di te..."
"Gwen... Non ti preoccupare per questo Paul e Falk sono dei miei lontani parenti. Loro discendono da uno dei gemelli corniola mentre io da un altro. Quindi non ti preoccupare il nostro legame non ha niente di perverso. Siamo solo lontani consanguinei" le dissi rassicurandola, ma allo stesso tempo ero disperato perché i miei sentimenti rispecchiavano i suoi. Ero terrorizzato che a causa mia le potesse succedere qualcosa, che qualcuno vicino al conte conoscesse tutto ciò e che avrebbe usato quest'informazione a proprio vantaggio. Però il 1912 era l'età in cui sì erano rifugiati i genitori della mia rubino però avevamo già perso 60 minuti e ne avevamo ancora . Volevo proporle di andare a villa Tinley, ma questa volta sentimmo dei passi provenire dall'esterno e riuscimmo a nasconderci in tempo.
SALVE,Sono ritornata e spero che vi piacerà quello che ho scritto. Buona lettura...