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Autore: Luxovica    19/03/2016    0 recensioni
Parla di alcuni ragazzi che sperimentano cose nuove,da qui il titolo 'la prima volta'. Sono giovani,spensierati,innamorati,ribelli,come tutti i ragazzi di oggi,come me. Questa storia infatti prende spunto da cose realmente accadute a me,o ai miei amici. Ci sono le prime volte di tutti i personaggi,prime volte in ogni campo. Sesso,droga,alcol ecc. Parlano della vita dei ragazzi di oggi,di ieri,di domani. La dedico alle mie amiche.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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VIOLA

Stavo guardando la vetrina di un negozio che aveva delle scarpe stupende,quando dall'altra parte della strada,ho visto Davide camminare. 

Non lo vedevo da molto tempo,da quando praticamente mi disse che mi amava e...lo rifiutai. In realtà non sapevo cosa dire. L'unica cosa che sono riuscita a dire è stata mi dispiace,anche se avrei voluto dire grazie. Sarebbe stato crudele lo so,ed è per questo che non l'ho detto,ma quella scena mi ricordava molto Colazione da Tifanny. Ma,il vero motivo per il quale avrei voluto ringraziarlo,è che nessuno mi ha mai amata,o almeno non me lo hai mai detto. 

La prima volta che qualcuno dice che ti ama,è un mix di emozioni,belle e brutte. Mi aspettavo solo emozioni belle e,una sensazione ancora più bella. Mi aspettavo la gioia vera,la gioia di vivere e di amare,ma purtroppo io non ricambiavo i suoi sentimenti. Mi sentivo bene,perché qualcuno mi amava,e male,perché  gli avevo spezzato il cuore. 

Quando l'ho visto ho tentato di chiamarlo ma non mi ha sentita,o ha fatto finta di non sentirmi. In ogni caso, mi manca molto come amico. Non è la stessa cosa quando usciamo senza di lui. 

Dopo aver comprato le scarpe sono tornata a casa e ho scoperto una cosa. Francesco,abita nel mio stesso palazzo. Dopo mesi che usciamo insieme non me ne ero mai resa conto e,non glie l'ho nemmeno mai nemmeno chiesto. 

Sono entrata nel mio palazzo e,l'ho visto salire le scale e mi incuriosiva questa cosa,credevo fosse lì per parlare con me. E invece lo vedo parlare con una donna e chiamarla mamma,che gli passa le chiavi di casa e,riconosco quella del mio portone. Così lo fermo e lo saluto. 

«Ei,Fra!»grido un po' così mi sente e,poi si gira.

«Viò,cosa ci fai qui?»mi sorride mostrando i suoi denti perfetti.

«Io qui ci vivo. Tu cosa ci fai qui?»

«Che coincidenza,anche io vivo qua. Mi sono trasferito da qualche mese,non te l'ho mai detto. Che strano che non ci siamo mai incontrati.»

Non te l'ho mai chiesto,pensai. Mi sono sentita un'egoista,una menefreghista.

«Già,che coincidenza. Si,è veramente strano. A quale piano ti sei trasferito?»dico,senza sembrare turbata dal fatto che non so nulla di lui. 

«Al quarto piano. Tu a che piano sei?»

«Al primo piano.» In quel momento mi rendo conto che vorrei conoscerlo,vorrei sapere di più di lui. Quindi dico«Senti,prima di uscire con gli altri,ti va di venire a cena casa mia? Magari ci vediamo anche un film. Tanto i miei non ci sono, perché lavorano fino a tardi e,mia sorella è già uscita con dei suoi amici. Che ne dici?»

Prima guarda l'orario sulla schermata del telefono,erano le 19:30,saremmo dovuti uscire insieme agli altri per le 21:30/22:00. 

Poi dice«Si dai. Ordiniamo una pizza?»

«Io pensavo di ordinare giapponese. Ti piace il sushi?»

Sorride e dice«Lo adoro.»

Cosa mi stava succedendo? Avevo mal di stomaco quando sorrideva e,mi veniva da sorride al pensiero che avremmo passato del tempo insieme. Che strano. Forse mi stava iniziando a piacere? Non potevo biasimare il mio cuore,Francesco è fantastico. E' simpatico,dolce,sportivo,intelligente,si interessava alla mia vita,ed è davvero molto bello. 

Entriamo in casa,poso la borsa e la busta delle scarpe nuove,bellissime,che ho comprato e,faccio accomodare Francesco nel salone. Vado in cucina,prendo il telefono e ordino il sushi. 

Quando torno in sala,pensiamo ad un film da guardare. 

«Uno bello,divertente,adolescenziale. Magari anche romantico»dico.

«Che ne dici se ci vediamo 'Che ne sarà di noi' con Silvio Muccino?»mi dice lui. Adoro quel film,abbiamo anche gli stessi gusti.

«Lo amo,ma lo so praticamente a memoria.»rido. Poi continuo dicendo«E se ci vedessimo 'Come te nessuno mai'? Sempre con Silvio Muccimo.»

«Si,mi piace. Poi mi fa morire Ponzi»sorride. 

Che bello che è,sopratutto quando ride. Conosce anche uno dei miei film preferiti,non ci credo,è perfetto. 

Ci mettiamo sul divano con la coperta a quadri colorata. Iniziamo a vedere il film quando suona il citofono. Era il giapponese con il sushi. Lo faccio salire,lo pago e lo ringrazio,poi chiudo la porta. Preso il sushi ci mettiamo seduti per terra,sempre con la coperta. 

Francesco mangia molto meglio di me con le bacchette,io sono un'impedita. Così mi aiuta a non far cadere tutto il pesce crudo per terra.

Mi sto divertendo. Il film è bellissimo,come l'ultima volta che l'ho visto. Lui è bellissimo,solo che non mi ero mai soffermata a pensarci. Lo stavo fissando,era così bello,anche mentre mangiava. 

«Ti stai annoiando?»mi dice quando si accorge che lo stavo guardando.

«No no,anzi. Tu?»dico distogliendo lo sguardo in modo discreto.

«No,ma ho voglia di fumare. Posso uscire fuori sul balcone?»

«Certo,ti accompagno. Voglio fumare anche io. Aspettami,prendo le sigarette.»

«Fermati,te la offro io.»dice,porgendomi una camel. 

Di solito fumo le marlboro,le camel non mi piacciono molto,ma mi accontento,me la sta offrendo lui. 

Usciamo fuori al balcone,fa freddo e,ho solo una maglietta a maniche lunghe di cotone. Sto gelando,se ne accorge e,mi cede la sua felpa verde,larga e morbida. Nei film questa scena si ripete molto volte e,ho sempre invidiato quelle ragazze. 

Si accende la sigaretta e poi mi passa l'accendino. Un semplice accendino nero. Accendo la mia sigaretta e poi glie lo passo,ringraziandolo. 

Guardo le stelle,si vedono abbastanza bene per l'assenza di lampioni vicino al palazzo. Mi volto e noto che mi guarda. Sorrido. Sorride. 

Sono le 21,tra mezz'ora circa dovremmo uscire con gli altri,ma io fumerei quella sigaretta per tutta la sera,solo per stare con lui.

Ho deciso di volerne sapere più su di lui e così gli domando «Cosa ti piace fare?»con una voce sottile.

Mi racconta che gli piace andare sullo skate,vedere film e serie tv di notte,leggere,uscire con gli amici,nuotare. Se sapessi che è impossibile,direi che mi ha letto nella mente,tranne per l'ultima cosa. Non sono una grande nuotatrice,ne un'amante del nuoto.

Siamo stati tutta la sera a parlare,dimenticandoci completamente degli altri. 

Alle 23 siamo usciti. L'ho portato in un bar che adoro,a due isolati dal palazzo. Ci siamo presi un caffè,un cornetto e,ci siamo fumati una canna. 

Avevamo lasciato i cellulari a casa mia,perciò non sapevamo chi ci cercasse. 

Si erano fatte le 3,a forza di parlare e passeggiare. Di solito a quest'ora rientro,ma non mi importava,stavo troppo bene. Avevamo deciso di andare a ballare,anche se vestiti indecentemente,almeno io. Lui indossava dei jeans blu scuro,una maglia nera a maniche corte e le vans nere basse. Io,la sua felpa verde,dei jeans blu chiaro,una maglia a maniche lunghe bianca e,le mie adorate vans verdi. Si gelava,eppure non gli importava.

Siamo andati a ballare al B2,il locale dove siamo usciti insieme per la prima volta. Abbiamo ballato appiccicati,cosa che la prima volta non era successa.

Qualsiasi ragazzo mi si avvicinasse,lui lo scansava,finché non mi mise le braccia intorno alla vita. Avevo i brividi lungo tutto il corpo. Ballammo per ore e uscimmo alla 6,alla chiusura del locale. Era la prima volta che facevo le 6. 

Siamo tornati a casa. Mentre salivamo le scale non sapevo cosa dire e,arrivati davanti alla porta di casa mia riuscivo solo a guardarlo. Mi sorrise e poi disse«Sono stato veramente bene. Era da tanto che non ero così in sintonia con una persona.»

«Già,anche io sono stata molto bene. Sono contenta che pensi che ci sia sintonia tra di noi.» Mi ricordai della felpa e gli dissi«Prima che me ne dimentichi,tieni»e mi tolsi la felpa. Lui mi fermò e mi disse«Vorrei davvero che la tenessi tu,in ricordo di questa notte»rise e continuò«Scusami,lo so che è stupido,però vorrei che la tenessi.»

«Non è stupido,affatto. Mi fa piacere che tu me la stia lasciando e,mi fa ancora più piacere tenerla.»

Ci guardammo per più di un minuto senza dire una parola. Ero sicura che al rientro mia madre mi avrebbe ammazzata,ma era l'ultima cosa di cui mi importava. In quel momento importavamo solo io e lui.

Avrei tanto voluto baciarlo,ma se lui non avesse ricambiato il bacio? Mi limitai a dire«Il tuo telefono lo riprendi domani?»lo aveva appoggiato sul mio divano durante il film,e poi lo aveva lasciato lì.

«Certo,non ti preoccupare»fece per andarsene e mi crollò il mondo addosso. Forse stavo capendo cosa provava Davide quando l'avevo respinto. Cazzo,Davide. Anche se gli piacessi,Davide resta un suo amico.

Tornò indietro. Mi guardò e poi disse«Cazzo è un bel casino.»

«Cosa?»dissi io.

«Questa cosa. Io. Te. Noi. Davide.»

Speravo dicesse quello che avevo pensato tutta la notte,che provava qualcosa per me,come io la provavo per lui. 

«Continua»gli dissi in modo agitato. 

«Viola,tu sei bellissima. Sei simpatica,dolce,intelligente,hai idee e opinioni tue,mangi il sushi come i bambini e,fumi in modo strano.»

Dove voleva arrivare a parare? Aspetta,mi ha detto che sono bellissima…

«Io sono sicuro di provare qualcosa per te»disse in modo deciso.

L'aveva detto,ero al settimo cielo. Ma ero sicura ci fosse un ma,c'è sempre un ma.

«Ma…»disse. 

Eccolo,ovviamente.

«Ma c'è Davide e io non so cosa fare.» Iniziò a balbettare cose che riguardavano la decisione che avrebbe dovuto prendere e così,presi in mano la situazione. Lo baciai. Era la prima volta che facevo il primo passo con un ragazzo,lui era più importante non so perché. Non che avessi avuto tanti ragazzi,solo due in realtà,ma lui era già certamente più importante.

Ricambiò il bacio,che durò qualche minuto. Fantastico. Il bacio più bello. Dopo esserci staccati,ci sorridemmo e ci salutammo. 

«Domani,cioè oggi,vengo da te a riprendere il telefono e a parlare. Potremmo anche finire di vedere il film»disse sorridendo. Feci di sì con la testa ed entrai in casa.

Ero nel mio mondo felice,e poi crollò tutto. Mia madre. Mia madre era sulla poltrona in sala ad aspettarmi. Non disse molto,solo che ne avremmo parlato a pranzo e che,sicuramente,sarei stata messa in punizione. 

Presi il telefono. 12 chiamate perse di mia madre. 10 messaggi di Sole. 8 messaggi dal gruppo,sia per me,che per Francesco. 7 chiamate perse di mio padre. Che serata. 

Mi lavai i denti,misi il pigiama. Erano le 7. Era la prima volta in assoluto che facevo così tardi,anche quando guardavo i film di notte fino alla mattina seguente. Pensai che lo avrei rivisto tra pochissimo,ed ero contentissima. Mi preoccupava solo il fatto che ci avesse ripensato,e avesse deciso di lasciarmi in pace,per via di Davide. Ma scacciai quel brutto pensiero dalla mente. Mi infilai sotto le coperto,al calduccio. Non prima di aver messo su una stampella la felpa di Francesco.

Chiusi gli occhi. Sorrisi. Sperai di sognarlo.

   
 
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