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Autore: Persefone3    20/03/2016    4 recensioni
SPOILER per chi non segue la quinta stagione americana!!
Hook ha appena sacrificato la sua vita per salvare la città ed Emma dall'Oscurità che stava riportando dagli Inferi. Il gesto che Emma ha dovuto compiere l'ha distrutta e a malincuore ha dovuto lasciare andare l'uomo della sua vita, il suo unico e vero amore dopo aver fatto di tutto per tenerlo in vita. Non ha più ll'Oscurità dentro, ma da essa qualcosa ha imparato: lottare ostinatamente per quello a cui tiene. Sarà quest'ostinazione a spingerla verso il viaggio più insidioso di tutti, quello verso l'Averno per riprendersi il suo amore. Se ci riuscirà o meno questo sarà tutto da vedere.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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XIII. Emma vs Hades
 
Ade si avvicinò allo specchio per osservare meglio la figura incappucciata. Sembrava proprio lei, la sua adorata sposa.
 
- Ancora porta il mantello che le ho donato il giorno in cui si è unita a me in matrimonio. Ci siamo amore mio, manca pochissimo. Stai per tornare da me. Radamante! Preparati alla porta, stanno per arrivare.
 
Emma prese sottobraccio la fanciulla ed esortò tutti a seguirla.
 
- Demetra? – chiese David
- Diciamo che abbiamo raggiunto un accordo. Ad ogni modo dobbiamo muoverci e raggiungere l’Antro di Zolfo.
- Sempre che Gold ci faccia uscire.
- Deve, fa parte del nostro accordo.
 
Quando giunsero alla porta celata dall’armadio, ad Emma bastò sfiorarla per fare in modo che si aprisse. Trovarono Gold seduto nel retrobottega.
 
- Dunque ci siete riuscite.
- Certo e stai tranquillo – rispose Emma – non dirò nulla a Belle. Nessuno di noi lo farà.
 
Dopo essere usciti dal negozio, tornarono da Granny per prendere il furgone di David e dirigersi nei boschi. Erano tutti a bordo: Proserpina, David, Snow, mancavano solo Emma e Liam. La salvatrice si avvicinò a suo figlio che era rimasto accanto a Regina.
 
- Bene ragazzino, ci siamo quasi. Ci vediamo quando torno. Così potremo finalmente traslocare tutti nella nuova casa.
- Non vedo l’ora mamma. E se vedi papà digli che sto bene e che me la caverò.
- Lo sa, ragazzo, ma non mancherò di riferire.
- Emma – intervenne Liam – mi spiace interrompere ma dobbiamo davvero andare.
- Hai ragione, arrivo subito.
 
Emma abbracciò ancora suo figlio prima di dirigersi verso il furgoncino. Liam aspettò che montasse in macchina prima di avvicinarsi alla portiera posteriore e sedersi anche lui.
 
- Posso salutarti Liam? – chiese Henry avvicinandosi all’uomo
- Che domande? Certo! – rispose allungando la mano verso il ragazzo.
- È stato davvero un piacere conoscerti.
- Anche per me ragazzino. E ora capisco perché Killian tenga così tanto a tutti voi: ha ritrovato quella famiglia che credeva di aver perso per sempre.
- Mi sarebbe davvero piaciuto passare più tempo con te. Insomma ho due mamme straordinarie, quattro nonni che sono esattamente agli opposti, ma è sul fronte zii che sono ancora inesperto. Emma ha un fratello di pochi mesi, papà era figlio unico e l’unica sorella di Regina è la Perfida strega dell’Ovest. Mi sarebbe davvero piaciuto avere uno zio marinaio.
- Oh Henry, grazie – rispose Liam abbracciandolo – hai davvero una famiglia meravigliosa. Sarà sempre la tua forza. E sono davvero contento di farne parte anche io in qualche modo.
 
Mentre Liam abbracciava Henry, Emma li stava osservando dal finestrino. Suo figlio poteva non avere alcun potere magico manifesto ma la sua magia era di tipo diverso: riusciva sempre ad unire le persone attorno a lui.
Una volta salito anche Liam, partirono tutti alla volta dei boschi. Regina si avvicinò a suo figlio che era rimasto a guardare la macchina sparire dietro una curva.
 
- Non preoccuparti Henry, Emma sa quello che fa.
- Lo so, mamma, lo so.
 
Il furgoncino raggiunse l’Antro di Zolfo in poco meno di venti minuti. La ragazza incappucciata non aveva pronunciato una sola parola per tutto il tragitto. Una volta scesi, erano tutti in attesa che Emma li informasse sul da fare.
 
- Da qui in avanti – disse Emma – proseguiremo solo noi tre. Mamma, papà non vi preoccupate.
- D’accordo tesoro – rispose Snow abbracciandola – ma fai attenzione.
- Grazie Liam – disse David stringendogli la mano – di tutto.
- Spero davvero che Killian possa tornare presto qui.
 
Emma si avvicinò all’entrata della grotta e pronunciò il nome di Ade per tre volte come concordato. La caverna iniziò ad illuminarsi, segno che il passaggio verso l’Averno  si stava aprendo. Emma fu la prima ad entrare e poi anche gli altri due la seguirono. Quando la caverna tornò di nuovo buia, Snow e David rimasero qualche minuto ancora lì fermi.
 
- Spera nella nostra buona stella David, ora come mai ne abbiamo bisogno.
- Avete fatto quello che voleva Ade, quindi … aspetta, Snow che cosa non mi avete detto tu ed Emma?
- Te lo spiego in macchina
 
Da quando aveva visto le tre figure entrare nella caverna, l’impazienza di Ade era divenuta incontenibile. Killian, Neal e Milah lo stavano guardando impotenti.
 
- Stanno arrivando – disse ad un certo punto Radamante – vedo le loro ombre avvicinarsi
 
La prima a comparire fu Emma, seguita poi dagli altri due. La salvatrice camminò fino al centro della stanza. Un passo dietro di lei c’erano Liam e Proserpina. Gli occhi di Emma corsero immediatamente verso Killian e gli altri: non erano troppo malconci per fortuna.
 
- Come vedi Ade, l’abbiamo trovata
- Ti avverto Salvatrice, non ti permetterò di andare da lui finché non avrò parlato con lei.
 
Ade fece cenno a Emma e a Liam di farsi da parte e iniziò a camminare lentamente verso sua moglie.
 
- Proserpina, sono io. Non avere paura, so che non è stata colpa tua, che non volevi fuggire da me. Perché non mi mostri il tuo bel viso amore mio? Non sono in collera con te.
 
La figura incappucciata guardava ostinatamente in basso senza profferire parola.
 
- Ti prego amore mio, parlami. Non c’è stato un giorno che io non abbia pensato a te. Se è per il tuo aspetto, non temere, qualche chicco di melagrana e tornerai come prima.
 
Il dio era ormai giunto davanti a lei e proprio non riusciva a capire lo strano comportamento di sua moglie.
 
- Guardami, ti prego. Perché non vuoi alzare lo sguardo su di me?
 
A quel punto Ade fece scivolare il cappuccio dalla testa di quella che credeva fosse sua moglie. La sua rabbia esplose furente quando riconobbe Demetra. Era stato preso in giro. Si voltò verso la salvatrice con le intenzioni più ostile di tutto l’Averno.
 
- Tu, misera mortale come hai osato prenderti gioco di me? – urlò verso la Salvatrice e avvicinandosi a lei minaccioso.
- Un momento – intervenne Liam per cercare di guadagnare tempo
- Con te faremo i conti dopo, sai cosa succede a chi osa prendermi in giro!
 
Ade afferrò Liam e lo consegnò a Eaco.
 
- Portalo da Cerbero. Le sue fauci saranno felici di spezzargli le ossa con un solo morso. E Liam, credimi, i suoi occhi ti divoreranno l’anima distruggendoti completamente!
- Aspetta – intervenne Emma – Liam non c’entra nulla! Lui non sapeva affatto che la ragazza incappucciata non era Proserpina.
- Ha ragione Ade – fece eco Demetra – non lo sapeva. Ed Emma non ti ha mentito.
- Taci tu! - replicò Ade verso la dea – sarai anche immortale, ma non hai poteri qui! Sarete tutti puniti per questo oltraggio!
 
Da una coltre nera apparve Cerbero.
 
- E ora mio piccolo amico, divertiti un po’ e no, non essere gentile con loro! Comincia pure dal capitano!
 
Il cane si avventò immediatamente sulla povera anima di Killian senza che gli altri potessero fare qualcosa. Le sue urla di dolore iniziarono a inondare la stanza. A seguito di una delle zampate, il volto di Killian aveva iniziato a tumefarsi. A quel punto Emma cercò di raggiungerlo disperata.
 
- Resisti amore, mio. Sto venendo da te!
- No! Non ti avvicinare! Non pensare a me ma mettiti in salvo! Sono già morto, cosa altro può succedermi?
- Non posso lasciare che ti riduca così! Non posso lasciarti sapendo che stai male e che stai soffrendo a causa mia!
- Soffrirò molto di più se dovesse succederti qualcosa.
 
Emma lo aveva quasi raggiunto quando Ade si frappose tra loro. Afferrò la Salvatrice per la gola.
 
- E per te salvatrice, ho in mente un destino ben più crudele della semplice morte! Se ti uccido, ti ricongiungerai con il pirata, se ti lascio andare, invece, riabbraccerai tuo figlio e i tuoi genitori. è per questo motivo che ti condannerò ad una condizione perenne in sospeso tra la vita e la morte. In questo modo non potrai abbracciare più nessuno! Sarai sola! Sarai per sempre l’orfana che non volevi diventare!
 
Emma cercò con gli occhi Demetra. La dea era rimasta impassibile per tutto il tempo. Nell’Averno non era abbastanza forte da contrapporsi ad Ade. Ma quando sentì il dio pronunciare quelle parole, qualcosa dentro di lei scattò. Aveva condannato sua figlia ad un tormento simile: lontana da suo marito è vero, ma anche da lei. Non era giusto infliggere un dolore del genere.
 
- Aspetta! – intervenne di nuovo Demetra – te lo ripeto. Emma non ti ha mentito. Proserpina è davvero qui con noi! Lascia che ti spieghi.
- Non perderò altro tempo in questa pagliacciata! E ora Salvatrice di addio a tutto quello che più ami!
 
Cerbero aveva lasciato Killian sanguinante ed era tornato buono accanto ad Eaco. Nonostante il sangue e l’occhio gonfio, il pirata  aveva visto e sentito tutto. Con le poche forze che gli erano rimaste cercò di avvicinarsi ad Ade. Milah e Neal corsero immediatamente in suo soccorso.
 
- Lasciala andare! – gridò disperato mentre gli altri due cercavano di trattenerlo – fai di me quel che vuoi, ma non fare del male a lei!
- Sta zitto capitano! Ora la vedrai andarsene e soffrirai come ho sofferto io!
- Adesso basta!
 
Con la poca magia che aveva Demetra riuscì a liberare Emma dalla stretta di Ade.
 
- Questo tuo scatto di coraggio ti costerà molto caro. Le hai regalato qualche secondo, non di più!
 
Ade stava per tornare a fare del male ad Emma, quando Demetra parlò di nuovo.
 
- Te lo ripeto, non ti ha mentito! Proserpina è qui. Nimue l’ha trasformata in una statuetta per ordine mio. Se non poteva stare con me allora non sarebbe stata neanche con te. Ed è esattamente quello che stai facendo anche tu a questi due giovani. Non è giusto.
- E allora dov’è questa statuetta?
 
Demetra mostrò la statuetta legata ala cintura della sua veste. La sciolse dal laccio e la porse al dio.
 
- È lei veramente?
- Sì. Ed Emma ti occorre viva. È l’unica che conosce il contro incantesimo per riportarla al suo stato naturale. Ho esplicitamente detto a Nimue di non rivelarmelo.
- E se non dovesse funzionare chi pagherà?
- Se non dovesse funzionare – rispose Emma – potrai fare di me ciò che vuoi!
 
Dal fondo della sala, ancora una volta Killian cercò di dissuadere Emma dai suoi propositi.
 
- No! Ade lasciala ti prego, ti supplico!
 
Killian stava ancora cercando di avvicinarsi a lei nonostante Liam stesse cercando di trattenerlo.
 
- La tua bella è disposta a tutto per te capitano. Bene allora, così sia. E se la cosa non dovesse funzionare, saprò davvero come vendicarmi di tutti voi!
 
Ade lasciò andare Emma che si precipitò immediatamente da Killian per accertarsi delle sue condizioni e di quelle degli altri. Erano tutti un po’ ammaccati ma integri. Stava per avvicinarsi di più a Killian, quando Ade la trattenne.
 
- Fammi almeno vedere come sta!
- Dopo! Prima mia moglie.
- Sta tranquilla – le rispose Killian – sto bene. E ora fai quello che devi. Ho piena fiducia in te.
 
Emma tornò al centro della sala. Si diresse verso Demetra per farsi consegnare la statuetta. Una volta che la ebbe tra le mani la mostrò ad Ade.
 
- Proserpina è immobilizzata qui.
- Hai detto di conoscere il contro incantesimo, allora cosa stai aspettando?
- Mi occorre il tuo aiuto
- E no! Così siamo bravi tutti Salvatrice!
- Ho già spezzato questo incantesimo con una lacrima di amore perduto. Devi rivivere quel ricordo e quel dolore per fare sì che possa raccoglierne una ancora una volta.
- Se questo è il tuo piano, spero davvero tu abbia salutato come si deve tuo figlio sulla terra.
- Ti chiedo solo una possibilità. Se non funziona non mi opporrò a te.
- Per la cronaca io non piango mai. Comunque, come procediamo?
 
Emma richiamò a sé la magia e fece apparire uno degli acchiappasogni che aveva fabbricato durante il suo periodo da oscura e che era rimasto inutilizzato. Con cautela si avvicinò al Signore degli Inferi e posizionò l’oggetto davanti al suo volto.
 
- Un acchiappasogni. Questa è magia oscura.
- Ho già usato un acchiappasogni anche con la magia bianca e funzionerà anche stavolta.
 
Emma passò l’acchiappasogni sulla fronte di Ade. L’intelaiatura dell’oggetto si impregnò immediatamente. Sapeva che con la magia bianca era un po’ più difficile far funzionare quegli oggetti, ma, come aveva detto ad Ade, poteva farcela: doveva solo volerlo.
Posizionò davanti a sé l’oggetto e iniziò a concentrarsi. Doveva riuscirci, doveva portare in salvo il suo Killian, a qualunque costo. Improvvisamente nel reticolo dell’acchiappasogni iniziarono a prendere forma i ricordi di Ade.
 
- No – disse il dio – ancora quel dolore no …
- Raccontacelo – replicò Emma – fallo fluire dentro di te
 
“Era da poco giunta la settima ora ed ero nel mio letto. Avevo allungato una mano dal lato di Proserpina. Mia moglie era venuta più tardi a coricarsi, perché voleva finire di prendersi cura di alcuni fiori che le erano stati donati da sua madre. Nelle mie lande non era mai cresciuto un fiore, ma da quando lei era con me, era riuscita anche in questo. Quando stesi il braccio dalla sua parte la sentii vuota. Mi tirai su di scatto. Accanto a me non c’era nessuno. Mi alzai ed iniziai a chiamarla a gran voce per tutti i corridoi. Feci venire Minosse, Radamante ed Eaco per attivarsi immediatamente. Non era da mia moglie sparire nel nulla. Urlai loro di farsi aiutare anche da Nimue se necessario, tutti dovevano mobilitarsi per la mia Proserpina. Setacciammo ogni angolo del regno senza sosta. Ad un certo punto, Radamante mi raggiunse alla foce dello Stige. Mi disse che Nimue non si trovava così come mia moglie. Ci misi poco a collegare i pezzi e a capire che quella dannata oscura era in qualche modo coinvolta in quella faccenda. Giurai che me l’avrebbe pagata. Salii sulla Terra in cerca di quel demonio. Ma sembrava svanita nel nulla anche lì. Stanco ed esasperato mi lasciai cadere in un prato. Mi ricordo perfettamente quello che dissi. Proserpina amore mio, l’eternità non ha alcun senso senza di te.”

Nel rivivere quei ricordi così intensi, il dolore esplose prepotentemente dentro di lui. Lo stesso di allora, non si era minimamente attenuato, anzi: i lunghi anni di lontananza non avevano fatto altro che accentuarlo. Quando una piccola lacrima solcò la sua guancia, Emma fu pronta a raccoglierla.
 
- Questa dovrebbe bastare
 
Emma versò la lacrima sulla statuetta, che fu subito avvolta dalla magia bianca. Ad essa si mescolò immediatamente quella più oscura di Ade proveniente dalla lacrima. La statuetta riprese le sembianze di una giovane fanciulla. Il marmo fu sostituito dalla morbidezza della pelle, i capelli tornarono castani e fluenti sulle spalle. Quando la magia si diradò, una ragazza era a terra ancora un po’ stordita.
 
- Proserpina! – gridò Ade chinandosi su di lei
- Ade! Cosa mi è successo? Io non ricordo nulla
- Non temere amore mio, sei a casa
 
Demetra rimase in disparte ad osservare tutta la scena. Sua figlia stava bene e questa era la cosa più importante. Nel frattempo, Emma aveva approfittato del momento di confusione per correre da Killian. Come lo raggiunse lo strinse a sé.
 
- Piano Swan, sei stata strapazzata per benino.
- Anche tu – rispose Emma cercando di tamponargli la ferita con un fazzoletto.
- Mi sono fatto tagli peggiori grattandomi il naso con la mano sbagliata.
- Shhhhhhhhhh … stai fermo
 
Emma curò le ferite dell’uomo all’istante.
 
- Grazie. Non ha nemmeno pizzicato
- Non credevo funzionasse, ma è bello rivedere il tuo viso.   
 
Tra le braccia del suo uomo, Proserpina stava lentamente capendo quello che le era accaduto. Ade le stava raccontando la sua versione dei fatti. E fu solo in un secondo momento che mise a fuoco anche la figura di sua madre in disparte. Si staccò da suo marito e si diresse verso Demetra.
 
- Madre …
- Prima che tu possa dire qualunque cosa, figlia mia, sappi che mi dispiace tanto per quello che ti ho fatto. Non avevo alcun diritto di separarti dall’uomo che ami. Sono stata un’egoista e ti ho delusa. Spero comunque che tu possa perdonarmi.
- Madre – rispose Proserpina avvicinandosi – è vero, ero arrabbiata con voi all’inizio, ma questa storia deve finire.
- Vedi il fatto è che io non smetterò mai di cercare di proteggerti.
- Quello che voi – rispose indicando Demetra e Ade – dovete capire è che siete due parti fondamentali della mia esistenza. Non voglio che litighiate a causa mia. Non voglio scegliere con chi di voi stare, vi voglio entrambi.
- E così sarà – rispose Demetra
 
La dea abbracciò ancora una volta sua figlia, prima di sospingerla dolcemente verso suo marito.
 
- Bene tesoro – riprese la dea – io ora torno sulla terra. Sarò ad aspettarti al solito posto quando deciderai di tornare a farmi visita.
 
La dea si lasciò avvolgere dalla sua magia e si dissolse. Provò un grande sollievo quando vide sua figlia sorriderle felice un momento prima di andarsene.
 
- Hai ottenuto quello che volevi. Ora permetti a me e a Killian di tornare sulla terra.
- Ma certo salvatrice. Un patto è un patto. Saluta chi di dovere mentre porto mia moglie a rinfrescarsi un po’. Ci rivediamo in questa stanza tra poco.
 
Ade e Proserpina scomparvero in una nuvola di magia lasciandoli soli. Era tempo di mettere fine alle questioni in sospeso.       


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Lo so, lo so. Di solito pubblico il lunedì, ma questa lunga attesa per la puntata mi sta snervando! Avevo il capitolo pronto e quindi perchè aspettare fino a domanni? Emma è riuscita a far ritrasformare Proserpina che ha riabbracciato suo marito e perdonato sua madre. Ora ha il permesso di tornare di sopra. chissà come sarà questo viaggio di ritorno? Lo scopriremo nel prossimo capitolo! Siamo a meno due dalla fine e spero davvero che arriveremo in fondo tutti insieme :D
Grazie davvero di tutto come sempre!
Un bacione
Persefone
  
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