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Autore: Emmastory    21/03/2016    1 recensioni
La verde e al contempo cupa foresta ospita in genere una grande varietà di animali, fra cui la lupa Runa, bianca e candida come un'anima monda dal peccato, fugge. Un immenso dolore le ha sconvolto la vita, e la perdita dei suoi genitori per mano ignota la induce a scappare da un nemico avvolto nell'ombra. La paura la governa nelle notti in cui l'argentea luna è la sua unica compagna.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Luna d'argento'
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Capitolo II
 

 
In viaggio
 

 
Il giorno stava per spuntare nella verde e silenziosa foresta, e il timido sole iniziava a mostrare il suo ancora pallido volto. Le lunghe ore notturne si susseguivano, ed io mi sentivo infinitamente stanca. Ero ormai sul punto di cedere, e dopo un ulteriore passo, mi accasciai. Caddi preda del sonno sotto un grande albero, e dopo un tempo che non riuscii a definire, qualcuno mi svegliò. Mi sentii quindi scuotere, e mugolando qualcosa in risposta, aprii lentamente gli occhi. Azzurri come la chiara acqua del fiume dove solevo abbeverarmi da cucciola, incontrarono due iridi quasi auree. Di fronte a me un lupo dal pelo nero, che ad essere sincera, non ricordavo di aver mai visto. Per qualche strana ragione, mi squadrava da capo a piedi, ed io non capivo. “Seguimi.” Disse, guardandomi e attendendo che gli obbedissi. In quel momento, ero spaventata, e mentre il mio intero corpo tremava, mi decisi. Alzandomi da terra, scelsi di camminare al suo fianco, dando quindi inizio ad un viaggio che non sembrò aver fine. Con l’arrivo della sera, le cose cambiarono repentinamente. La stanchezza si stava di nuovo facendo sentire, e le zampe mi dolevano come non mai. “Quanto manca ancora?” Ebbi la sola forza di chiedere, ansimando e faticando a respirare. Per mia mera sfortuna, quell’interrogativo non trovò mai una risposta, e concedendomi del tempo per me stessa, arrestai il mio cammino sdraiandomi fra l’erba. Così facendo, attirai su di me l’ira e l’attenzione del mio compagno di viaggio. “Non posso andare avanti per molto.” Biascicai, sperando che le mie parole non lo adirassero ulteriormente. “Alzati.” Replicò, fissandomi minaccioso. “Non ce la faccio.” Risposi, con la voce che mi si spezzava come un fragile ramoscello. “Ho detto alzati!” ringhiò, afferrandomi per il collo e sfogando su di me tutta la sua collera. Mantenendo il silenzio, accusai il colpo, e da quel momento in poi la sorte parve sorridermi. Difatti, qualcuno arrivò in mio soccorso, ed io, stanca e ferita, rimasi perfettamente immobile ad ascoltare la conversazione che ne seguì. “Cosa fai, Scar? Rubi i cuccioli?” gli chiese quell’individuo, con gli occhi che rilucevano di rabbia. “Non l’ho rubata. È adulta, e ha scelto di seguirmi.” Rispose il mio aguzzino, che ora aveva un nome che avrei presto imparato ad odiare. “Lasciala andare e non muoverti.” L’ammonì l’altro lupo, guardandolo e attendendo impaziente la sua resa. “Non accadrà, Scott.” Rispose, ringhiando e sputando quel nome come il più letale dei veleni. “Lasciamola scegliere.” Continuò lo stesso Scott, muovendo un singolo passo in avanti. Subito dopo, entrambi posarono i loro sguardi su di me. chiamando quindi a raccolta le mie forze e il mio coraggio, mi rimisi in piedi, e barcollando, presi la mia decisione. Spostando il mio sguardo sul saggio Scott, mi incamminai verso di lui, e in quel preciso istante, le nostre zampe si toccarono. I nostri sguardi si incrociarono appena un attimo dopo, e in me sopraggiunse una sorta di paralisi. Ero ormai debole, e la ferita al collo mi debilitava. Accorgendosene, Scott scelse di provare a lenire le mie sofferenze, riuscendoci perfettamente e annullando il mio dolore. “Come ti chiami?” mi chiese, perdendosi istintivamente nel profondo azzurro dei miei occhi. “Runa.” Biascicai, mentre sentivo le forze abbandonarmi. “Dormirai qui per stanotte.” Sussurrò, sdraiandosi al mio fianco e posando la sua zampa sulla mia. Certa di potermi fidare, mi addormentai poco dopo, e tacendo nel mio sonno, immaginai la fine del mio viaggio.  
   
 
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