Capitolo 11°: poesia

Io non sapevo assolutamente cosa fare, ero in tilt.

Come mai potevo dire a Sasuke che aveva frainteso?

Passarono i giorni ma nessuna idea.

Poi a un certo punto mi si accese una lampadina.

Se lui per un qualche motivo mi osservava ancora, una minuscola speranza di rimediare c’era. Decisi di scrivergli una poesia, perché parlargli di persona, non me la sentivo proprio.

Mentre scrivevo la poesia, pensai a quanto ero stupida e deficiente, ma ci misi il cuore.

Diceva così:

Dire ciò che si prova verso un’altra persona non è sempre facile …

Quello che io provo per te è unico …

… E’ amore …

… No neanche …

… E’ qualcosa di più grande …

… Che sa darmi la forza …

… Che sa farmi felice come non mai …

Grazie per aver reso la mia vita speciale …

E così finiva la poesia, ma sentivo che mancava qualcosa, per completarla, qualcosa di importante, ma non riuscivo a trovarlo e quindi la lasciai così.

Era un semplice foglio bianco con dentro una poesia, scritta nella migliore calligrafia.

Non la firmai, ne scrissi per chi era, ma non resistetti all’idea di profumarla, così quando la posai sul balcone, profumava appena appena di vaniglia.

Speranzosa chiusi gli occhi per dormire, desideravo in un modo incredibile che succedesse qualcosa.

Ma non accadde nulla perché la mattina dopo la poesia era ancora lì e anche dopo essere tornata dall’allenamento.

E così persi completamente la voglia di vivere.

Questo è il penultimo capitolo.

Siamo quasi alla fine...

Pikkola amika