Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit: Non essere indifferente!
Salva anche tu una tastiera da pazzoidi che le
massacrano scrivendo come disperate! Non chiudere gli occhi, puoi salvare
milioni di vite elettroniche.
Hora hora ♥
Bon gente sapete che
la sottoscritta di tanto in tanto deve fluffare per
riequilibrare il suo karma, e visto che oggi non sto male (peggio) e pregusto
un'altra notte in bianco vi prego iddio salvatemi datemi una botta in testa
ho sonno vi sparo questa cosina qui ♥
Tarurin, mia gioia ♥ Consideratelo un prequel di Red Tulip (che se non avete
ancora letto vi dico solo, siete brutti e cattivi :P)
~ Myosotis ~
Taruto si appoggiò sbuffando alla
mano e guardò fuori dalla finestra senza davvero vedere cosa ci fosse al di là.
Il suo sguardo annoiato fu attirato come per caso da un moscerino che sbattè
contro il vetro, cambiò rotta e svolazzò a pelo di un mare di fiorellini
azzurri più piccoli di un polpastrello.
Erano una delle tante specie di
cui avevano conservato i campioni nei secoli sotterranei e che a poco a poco
avevano trovato il loro posto nel nuovo ecosistema. Ne spuntavano a bizzeffe,
da quando Taruto e la sua gente erano tornati a vivere sulla superficie, ad
ogni inizio della stagione calda: decine e decine di capocchie celesti
puntellavano l'erba dei prati in un'esplosione incontrollabile, cancellando
ogni dubbio su quanto tempo fosse trascorso da allora.
6 anni, 1 mese e 13
giorni.
« A cosa pensi, tesoro? »
La voce di sua madre gli arrivò
come da un'altra galassia. Il brunetto sollevò la testa che aveva finito per
affondare sul tavolo e scrollò le spalle mentre la donna, i suoi stessi capelli
castani, gli si avvicinò guardandolo amorevole.
« Mi annoio. »
Eluse spiccio e la donna si
limitò a sorridere discreta, non bevendosi la bugia. Si spostò per vedere cosa
stesse guardando tanto intensamente il suo ultimogenito e scorgendo i fiori
azzurri disse solo:
« Myosotis, eh? »
« Cosa? »
La madre indicò fuori e gli
ammiccò:
« Non-ti-scordar-di-me. »
Delucidò calma. Lo sguardo
appannato dalla noia di Taruto si fece un po' più vivido e la donna, crucciata,
lo vide diventare malinconico.
Il sesto anniversario era ormai
passato da un po'.
Era già trascorso così tanto
tempo… Non aveva bisogno di chiedergli a chi stesse pensando, glielo leggeva in
faccia a chiare lettere, e comunque ormai il suo Taruto era un po' troppo
grande per confidarsi con lei spontaneamente.
Almeno in toni espliciti.
« Ti manca? »
Il brunetto si girò di scatto e
divenne bordeaux; la madre si limitò a sorridere dolcemente e lui abbassò gli
occhi colpevole, passandosi una mano nella frangia:
« Da morire. »
La donna sospirò concedendosi di
fargli una carezza e lasciargli un bacio sulla testa a cui lui non si ribellò. Il
brunetto ostentò ancora silenzio e la madre capì che sarebbe stato meglio
lasciarlo solo, ma quando fece per uscire la porta della stanza si aprì di
colpo.
« Ohi, Tar…! Oh, ciao ma'. »
« Kisshu… »
« Non ti hanno insegnato a
bussare? »
Sbottò Taruto, già di pessimo
umore, ma il verde ammiccò talmente esaltato che le proteste di entrambi si
fermarono subito.
« Ho una grande notizia. »
6 anni, 1 mese e 13
giorni.
« Nee-chan! Noi andiamo! »
« Sì, ciao ragazzi! A stasera! »
Purin agitò il braccio in
direzione dei fratellini che si avviarono a scuola e quindi finì di occuparsi
del giardino prima di imitarli. Casa Fon aveva un bel prato racchiuso in un
paio di aiuole basse, nulla di complicato, ma andava curato ogni giorno specie
in primavera se la mewscimmia non voleva rischiare di perdere i fratelli in una
giungla.
Strappò un altro paio di erbacce
e sospirò soddisfatta, lasciandosi sfuggire un sorriso mesto studiando
distratta le piantine spontanee che aveva lasciato ad invadere un angolino di
prato.
Le era sempre piaciuto il
non-ti-scordar-di-me, aveva l'impressione che un pezzettino di cielo si
ritagliasse uno spazio nel suo giardino, ma negli ultimi tempi avvertiva lo
stomaco stringersi nel guardarli.
6 anni, 1 mese e 20
giorni.
Non-ti-scordar-di-me.
Il fiore della memoria e del
ricordo, come diceva il nome.
Ma anche il fiore della speranza.
A lei di recente pareva solo il
fiore della malinconia.
Si accucciò prendendone
delicatamente uno tra le mani un po' sporche di terra, sospirando distratta
mentre se lo rigirò tra le dita ipnotizzata dalla corolla azzurra.
« Oh…! »
Un piccolo soffio di vento le
strappò dalle dita il fiorellino e lei, sovrappensiero, ne osservò il volo fin
nelle mani di qualcuno in piedi sotto al trittico d'ingresso.
… Cosa? …
Impiegò qualche istante a
focalizzare. Poi sgranò gli occhi castani con il petto che sobbalzò secco,
mentre un Taruto adolescente fece qualche passo verso di lei con espressione
beffarda, che divenne immediatamente un sorriso impacciato vedendo quello elettrizzato
della biondina.
Per una volta lui non protestò né
dell'abbraccio soffocante in cui lei lo strinse né del nomignolo con cui lo
chiamò, pensando che mai aveva trovato il soprannome Taru-Taru fantastico come quando Purin lo strillò al colmo della
gioia contro la sua maglia.
« Ciao, scimmietta da circo. »
~ ☼ ~
Eeeeeh beh :3
Così, giusto per far
cariare i dentini ♥
Come dicevo si può
considerare un prequel di Red Tulip, e penso che con questa posso ufficialmente
inaugurare la serie Flowers che chissà come
chissà perché chissà se mai farò/continuerò a tempo perso, perché i due patatelli + fiori a iosa = diabete e collasso multiorgano ♥
Mandatemi mazzi di fiori che mi ispiro :3
PS non lo dico, ma la mamma dell'alienozzo ovviamente
è Lasa da Crossing nella mia testa ^w^
Mata ne ~♥!
Ria