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Autore: Blueraven    22/03/2016    1 recensioni
Scorpius Malfoy è un Corvonero intelligente, sarcastico, autocritico e un po' impacciato. La famiglia Weasley è la sua seconda famiglia, la Tana la sua vera casa e Albus Severus Potter, il fratello che ha scelto di avere, nonostante le sue sceneggiate da primadonna, gli abbracci spaccaossa e la sua tendenza al dramma in ogni situazione.
L'unica incognita della sua semplice vita? Rose Weasley.
Distante, misteriosa, all'apparenza fragile, la rossa è sempre rimasta ai margini della sua vita sociale, senza mai davvero entrarvi, nonostante le amicizie in comune.
Ora, però, tutto sta per cambiare.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Lysander Scamandro, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily Luna/Lysander, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'C&P'
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Capitolo 3, Parte 2

 

Pomeriggi di pioggia

 

Rientriamo alla Tana nel miglior momento immaginabile: la signora Weasley ha appena sfornato una delle sue solite leccornie e tutta la cucina ed il salotto sono invasi da un profumo delizioso ed unico, che riesce finalmente a distrarmi da ciò che ha occupato la mia mente per gran parte della mattinata.

A coronare questo momento però, ci pensa lo stomaco di L, che emette un brontolìo sordo ed incredibilmente forte, tanto da suscitare l'ilarità di tutti.

 

  • Ehi, ho nuotato tutta la mattina e non mangio da quattro ore o più, non rompete!- sbotta indispettita, dirigendosi a passo spedito verso la cucina.

 

Mentre gli altri ancora ridono e io la osservo allontanarsi, mi chiedo se io sia l'unico a vedere oltre la maschera di sicurezza e durezza dietro la quale si nasconde. Istintivamente, mi volto verso Rose e noto che anche lei, come me, sta guardando verso la cucina senza l'ombra di un sorriso sul volto. Le sue spalle sono curvate in avanti, in una postura che spesso le ho visto assumere, ma che adesso, per la prima volta, fa sorgere in me un'improvviso desiderio di proteggerla.

 

Ma perchè proprio questa sensazione? E proteggerla da cosa?

 

Scuoto la testa impercettibilmente, quasi fra me e me, cercando di non ricadere nel vortice di domande che ormai mi tormenta costantemente.

 

  • Eddai Carota, non te la prendere per così poco, sappiamo che mangi quanto tre Ronald Weasley messi assieme e con la sua stessa grazia e compostezza, per giunta!- le dice Lysander quando la raggiungiamo in cucina, mentre prende posto accanto a lei.

     

Con mia grande sorpresa noto che nonostante le parole appena pronunciate possano sembrare un insulto, non vi è cattiveria nel suo tono, nè tanto meno sul suo viso che, anzi, sembra quasi volerla rassicurare. Lei lo scruta sospettosa per qualche istante, poi fa un piccolo cenno di assenso e si volta verso sua nonna che ancora sta armeggiando ai fornelli, con un malcelato sorriso ad incorniciarle il volto.

 

Un piccolo tassello del mio puzzle mentale L&L, è finalmente andato al suo posto. Non vedo l'ora di poter parlare un po' con quella testa di rapa, e chiederle finalmente di sputare il rospo su tutta questa storia. Siamo amici da una vita, eppure non mi ha mai raccontato nulla di lui, anche se, conoscendola, non dovrei prendermela, dato che sicuramente non si è neppure accorta di quello che le sta succedendo.

 

Di nuovo, non posso fare a meno di scuotere mentalmente la testa. Fortunatamente per me, però, la signora Weasley fa volteggiare i piatti da portata davanti a noi, quindi non ho il tempo di perdermi in nuove congetture e penso piuttosto a concentrarmi sul pranzo, prima che L ed Al si sbafino tutto.

 

Purtroppo, è proprio in momenti cruciali quali i pasti, che quei due fanno bella mostra della loro altrimenti trascurabile parentela e cominciano a riempire i rispettivi piatti, come se quello che si apprestano a consumare, fosse l'ultimo pasto delle loro vite.

 

Non riesco neppure a ricordare quante volte, in questi anni ad Hogwarts, io abbia dovuto salvare il mio migliore amico da un maligno pezzo di cibo incastratosi nella sua gola. O quante volte L mi abbia avvicinato nel pomeriggio, narrandomi di come un boccone di carne avesse quasi interrotto la sua "giovane e promettente vita", per citare le sue esatte parole. Come il fratello, anche L sa molto bene come essere drammatica, anche se nè in questa dote, nè nell'ingordigia, riuscirà mai ad eguagliarlo.

 

Il pranzo trascorre nel migliore dei modi, almeno per l'attuale situazione fra i presenti. La signora Weasley non risparmia a Rose nessun dettaglio sulle pietanze cucinate, Al e Lorcan si lanciano occhiate in cagnesco di tanto in tanto, mentre Lysander osserva divertito L che divora un boccone dopo l'altro, senza quasi aver bisogno di respirare.

 

All'improvviso una luce accecante fa capolino dalla finestra, ed un boato familiare squarcia il cielo. Un temporale si avvicina. Sento immediatamente il mio volto tendersi in una espressione di pura gioia, così come percepisco all'istante lo sguardo di disapprovazione che Al mi sta lanciando dal suo posto. Io amo i temporali.

 

  • E fu così che il pomeriggio venne rovinato. Amen.- avevo già detto che L sa essere molto drammatica, vero? Lysander scoppia in una fragorosa risata, mentre accanto a me Al sbuffa sonoramente.

     

  • Non per tutti.- sbotta poi lui, guardandomi dritto negli occhi - Solo, Scorp, ti prego, non gongolare troppo. Mi rendo conto che ti risulti difficile comprendere gli esseri umani, ma alla maggior parte di noi, la pioggia fa venire la depressione, quindi, per il tuo bene, ti consiglio di cancellare l'entusiasmo dal tuo muso.- mi dice, con il suo caratteristico ghigno stampato in volto.

     

  • Cugino, devo forse ritenermi offesa?- ridacchia Rose, attirando su di se gli sguardi di tutti i presenti, che, fino a poco fa, erano fissi su di me. La osservo, e immediatamente non posso fare a meno di notare che sul suo viso, è dipinta un'espressione pressochè speculare alla mia. Pura gioia. Mentre la scruto, il suo sguardo incontra il mio, e mi cattura. Tutto il resto, per qualche istante, scompare alla mia percezione.

     

  • Perdonami Ross, avevo quasi dimenticato che anche tu non sei un comune essere umano- ridacchia Al, facendole un mezzo inchino come scusa e suscitando l'ilarità di tutti i presenti. Per tutta risposta, Rose distoglie il suo sguardo da me e gli regala una linguaccia di tutto rispetto, incrociando le braccia al petto, nella fantastica imitazione di una bambina offesa.

     

  • Bene, visto che la metti così, rimani pure a crogiolarti nella tua cosiddetta depressione, vorrà dire che oggi saremo solo io e Scorpius a divertirci- dice, regalandomi un piccolo sorriso che mi fa istantaneamente sciogliere. Il mio istinto prende il sopravvento, e senza neppure avere il tempo di riflettere, mi ritrovo a stare al suo gioco.

     

  • Certo! Chissà, potremmo anche metterci a cercare i nostri simili non umani e lasciarti qui! Tanto sei in buona compagnia, sono certa che L farà le mie veci in modo impeccabile- ridacchio, mentre il viso del mio migliore amico si trasforma in una maschera di puro terrore. Rose e i gemelli scoppiano in una sonora risata, mentre L scuote il capo con rassegnazione.

     

  • Ora che ci penso Rosie cara, visto che sia a te, sia a Scorpius piace tanto leggere, ed entrambi adorate la pioggia, potresti approfittare del brutto tempo per fargli vedere la casetta! Da lì potreste godervi entrambe le cose!- esclama la signora Weasley, con l'espressione di chi ha appena avuto l'idea del secolo.

 

Mi volto verso Al, confuso. Casetta?

Un'espressione di terrore misto ad un autentico orrore, prende immediatamente forma sul volto del mio migliore amico.

 

  • NONNA! Ero riuscito a tenerlo all'oscuro dell'esistenza di quel rudere per tutti questi anni!Come hai pottuto rovinare tutto così?! - il suo tono lamentoso e terrorizzato, è talmente esilarante da farmi quasi dimenticare ciò di cui stavamo parlando.

     

  • Al stai scherzando?! Non gli hai mai parlato della casetta?!- l'indignazione nella voce di Rose, non fa che aumentare la mia confusione e la mia curiosità... Di che diamine stanno parlando tutti quanti?

 

  • Volete spiegarmi di cosa si tratta?- chiedo infine, non resistendo più e salvando Al dalla rossa che persiste nell'osservarlo in cagnesco ormai da qualche istante.

     

  • Forza, caro fratello degenere, spiega al tuo MIGLIORE AMICO di cosa state parlando!- l'improvviso tono di profondo divertimento di L, mi mette definitivamente in allarme. Mi volto verso Al con un cipiglio deciso, e la definitiva sensazione di essere ad un passo dal dovermi arrabbiare con lui. Non appena i suoi occhi entrano in contatto con i miei, avvampa.

     

  • Ehm...Ecco... Io....Diciamo che, POTREI averti nascosto una cosa che credo ti sarebbe piaciuta molto, nelle tue visite qui alla Tana. MA, ci tengo a sottolineare che se ho fatto ciò, è solo perchè ci tengo alla nostra fantastica amicizia e....-

     

  • Taglia corto fratello, ormai il danno è fatto- L interrompe, spazientita e sadica, quello che temo sarebbe stato un lungo sproloquio atto ad intenerirmi prima di rivelare il torto fattomi. Tipico di Al. Ancora più tipico, nemmeno so di cosa si tratti, e già vorrei strozzarlo.

     

  • Lascia perdere Lils, ci girerà intorno per un'ora. Meglio se spiego io.- Al ammutolisce e mi lancia un'occhiata dispiaciuta, mentre io sposto la mia attenzione, per la milionesima volta, sulla rossa, segretamente lieto di avere una scusa plausibile per farlo apertamente.

     

  • Prima di iniziare Hogwarts, come sicuramente Al e Lils ti avranno raccontato, noi cugini eravamo soliti trascorrere tutti i pomeriggi qui alla Tana. Con il passare del tempo, il nonno si accorse che, mentre tutti si divertivano a giocare a Quidditch, il loro passatempo prediletto, io me ne stavo rannicchiata sotto un albero a leggere, continuamente interrotta dalle loro grida, e talvolta da qualche palla intenzionata a colpirmi. Osservando che ogni tentativo di coinvolgermi nelle partite, falliva miseramente, decise quindi di farmi un regalo speciale, per quel Natale: mi costruì un piccolo rifugio in un luogo silenzioso e stupendo poco lontano da qui, e lo riempì con decine e decine di libri di ogni tipo. Quando le giornate diventano uggiose, o quando ho bisogno di stare sola, mi rintano sempre lì.- mi spiega tutto con voce appena tremante, ed un sorriso sul volto.

     

Sebbene io non conosca ancora bene Rose, dentro di me si radica istantaneamente la sensazione che ci sia molto di più dietro a quello che mi ha raccontato.

Il suo sorriso sembra sincero ma non si rispecchia negli occhi, di nuovo spenti, o nel tono di voce, tuttavia mi sforzo di reprimere la curiosità: non è il momento adatto per mettermi ad indagare su di lei. Non appena prendo questa decisione, la collera nei confronti di Al riaffiora prepotentemente. Mi volto di scatto verso di lui, che ancora mi fissa dispiaciuto e gli lancio una delle mie migliori occhiate raggelanti. Poi però, un pensiero mi riporta alla calma e la collera svanisce. Mi rivolgo di nuovo a Rose.

 

  • Per quanto mi piacerebbe prendermela con Al e nonostante io sappia che i motivi per cui non mi ha rivelato tutto ciò siano molto più vicini all'egoismo che ad altro, non posso interamente biasimarlo.- affermo, con un accenno di sorriso sul volto. Gli occhi velati di Rose, si illuminano di nuovo...Curiosità? Sbatte velocemente le palpebre, incredula, e io le regalo un altro sorriso, prima ancora di potermelo impedire.

     

  • So che ormai trascorro qui ogni estate, e di essere il benvenuto, e sarò esternamente grato a tutti voi per questo, ma quello di cui stiamo parlando è il tuo personale rifugio...Se anche Al me ne avesse parlato, non mi sarei mai permesso di avventurarmici, senza aver ricevuto un invito direttamente da te, Rose. -le dico con franchezza,

     

Nello sguardo che mi sta rivolgendo ora, vi é un vortice di pensieri e parole, una mescolanza talmente fitta da impedirmi di comprendere cosa esattamente stia pensando di me.

Infine il vortice si dirada e sul suo viso si fa strada un fantastico sorriso, talmente luminoso da scaldarmi il cuore. Non saprei dire cosa vedo ora nei suoi occhi, poiché un simile sguardo non mi é mai stato rivolto prima d'ora.

 

  • Bene, allora da oggi, messer Scorpius, hai ufficialmente il permesso di rifugiarti nel mio posto segreto, ogniqualvolta lo desideri o ne senta la necessitá- dice, alzandosi in piedi e facendomi un piccolo inchino, il tutto brandendo una forchetta e con il tono di voce piú solenne che io abbia mai udito.

     

  • Perfetto, sono fregato.- il tono sconsolato di Al, provoca l'ilarita' generale, facendomi completamente dimenticare tutta l'indignazione per il segreto celatomi. In fondo il mio migliore amico ha ragione: avendo avuto un posto tranquillo in cui leggere, avrei certamente rischiato di passare molto meno tempo con lui, durante le mie permanenze.

 

Gli rivolgo un sorriso, cercando di rassicurarlo, e fra battute e risate, il pranzo si conclude. Tutti ci alziamo da tavola e, come al solito, mi appresto a sparecchiare, quando un tocco gelido e delicato mi blocca.

 

  • Tranquillo Scorpius, ci penso io oggi. Tu vai a rassicurare Al, o gli verrá un esaurimento nervoso e sappiamo entrambi che questa evenienza deve assolutamente essere evitata.- ridacchia Rose, le dita fredde ancora poggiate sul mio braccio. Ridacchio con lei, scuotendo mentalmente la testa: di certo i brividi che sento ora, saranno procurati dal freddo, nulla più.

     

  • In effetti hai ragione, l'ultima volta non e' finita bene per l'aula di Astronomia...-

     

  • O per il corridoio del quarto piano...-

     

  • O per l'aula di Trasfigurazione!-

     

  • E per carita, non dimenichiamoci dell'ufficio di Gazza!- scoppiamo entrambi a ridere.

     

  • Il mio povero nipotino: la permalosità di un Potter e la testa calda di una Weasley... Non aveva chance.- sospira la signora Weasley, unendosi a noi nelle risate.

     

  • EHI, guardate che vi sento benissimo! Trattatemi bene, o potrei spiattellare tutti i vostri più intimi segreti, chiaro?- fa capolino dal salotto la voce del diretto interessato. Non posso vederlo, ma potrei scommettere tranquillamente quindici galeoni che sta sfoggiando il suo broncio migliore e un fantastico colorito pomodoro brillante.

     

  • Fratellino caro, taci e ringrazia che si siano dimenticati di menzionare l'evento più catastrofico di tutti. Vi dice qualcosa il nome Lago Nero?- a quelle parole, io e la rossa ridiamo ancora piu intensamente, mentre la signora Weasley sospira e scuote la testa sorridendo. Non ricordo di aver mai assistito ad un evento più memorabile di quello appena menzionato da L.

     

  • Non c'è assolutamente NULLA da ridere. Vi ricorderei che la piovra gigante mi ha quasi staccato una gamba quella volta!- sbraita indignato.

     

  • Certo, certo e io mi chiamo Malocchio- ulula quello che sembra Lorcan fra le risate.

     

Mentre in salotto prorompe una nuova serie di risate e battutine, Rose mi fa cenno di andare e comincia a raccattare i piatti con movimenti sicuri e veloci.

 

  • Ah, dimenticavo: la casetta non si trova lontano da qui ma ti serviranno comunque scarpe comode, se vuoi arrivarci senza problemi, quindi ti consiglierei di cambiarti...e magari anche di portarti una felpa, non si sa mai- mi strizza l'occhio, prima di superarmi con una pila altissima di piatti perfettamente in equilibrio sulle sue braccia.

     

  • Ai suoi ordini capo!- di nuovo, le parole mi escono prima ancora che io possa averle formulate, bloccandomi. Da quando mi prendo tutta questa confidenza con lei? Preoccupato che la mia battuta possa averla infastidita mi volto a guardarla, ma le brutte sensazioni svaniscono quando la vedo voltarsi verso di me, con un cucchiaio in mano e un sorrisetto beffardo.

     

  • Bene soldato, ora vada ad assolvere i suoi compiti- dice, ostentando una finta voce grossa e tornando alle faccende di casa, non prima di avermi lanciato un occhiolino.

 

Sbatto le palpebre più volte, immobile e non visto, prima di decidermi a raggiungere gli altri in salotto. Questa ragazza riesce decisamente a confondermi. Non sono mai stato ficcanaso, o invadente, eppure ora più che mai, sento il bisogno fisico di scoprire cosa la tormenti e, fatto ancora piu sorprendente, di porre fine a qualunque cosa essa sia e farla ridere. Per di più, la facilità con la quale riesco a conversare con lei, comincia ad essere inquietante: per la metà del tempo, le frasi mi escono di bocca prima ancora di averle pensate.

 

Scacciando qualunque sospetto o ipotesi, mi affaccio alla porta del salotto e faccio cenno ad Al. Come un macchinario perfettamente collaudato, coglie al volo l'invito, e lanciando un'ultima occhiataccia a Lorcan, puntualmente ricambiata, si affretta a salire con me nella camera che condividiamo.

Ci arrampichiamo fianco a fianco fino a raggiungere la nostra camera, e per tutto il tragitto, Al non fa altro che inciampare, troppo concentrato a studiare la mia espressione, per guardare dove mette i piedi.

 

Io non sono una persona cattiva o crudele, nè tanto meno rancorosa: ho perdonato Al nello stesso istante in cui mi ha chiesto scusa, però, qualche tratto caratteristico della mia famiglia l'ho preso anche io, ovvero l'innata capacità di far sentire gli altri in colpa per qualunque cosa abbiano fatto.

E sì, ammettiamolo, ho ereditato anche un pizzico di sadismo, ma a mia discolpa, ne faccio mostra solo con Al ed L, e quei due se lo meritano proprio certe volte. Diciamo che, la tendenza al dramma e la testa calda, non sono gli unici tratti ereditati dai genitori: entrambi, fanno una particolare mostra della loro infinita ottusità in campo sociale.

 

Comunque, Al è stato egoista in questa situazione particolare e sebbene io non sia intenzionato a fargli una scenata, si merita di sudacchiare almeno un po'. Cinque piani di scale, sono più che sufficienti.

 

Non appena entriamo nella nostra camera, con lentezza calcolata, mi volto verso di lui e fisso il mio sguardo nel suo, stampandomi in viso l'espressione più impassibile che io sappia sfoggiare.

Ci fissiamo per qualche istante. Poi sorrido.

 

  • Santo Merlino Scorp mi stavi facendo venire un infarto! ODIO quando ti comporti da Malfoy, lo sai.- gli rifilo un'occhiataccia eloquente – E va bene, ammetto che forse questa volta un pochino me lo sono meritato, ma non farlo mai più!- annuisce, fintamente offeso, ma decisamente più rilassato, mentre io ridacchio.

     

  • Non te lo sei meritato solo per il tuo egoismo da manuale, signor Potter.- mi guarda confuso, le sopracciglia cespugliose inarcate all'inverosimile. Una foto in questo momento, varrebbe più di dieci galeoni, seriamente. - Sul serio hai creduto possibile che io preferissi passare tutto il mio tempo sui libri piuttosto che con i miei migliori amici?-

     

  • Beh io, ecco... A te piace molto leggere. E uhm, non so. -

     

  • Al, se venissi qui per leggere farei prima a rimanere a casa con i miei genitori, non credi? - gli sorrido incoraggiante.

     

  • Non ci avevo proprio pensato... che scemo.- annuisco, alzando gli occhi al cielo. Almeno una volta ogni tanto, se ne rende conto anche lui.

 

Iniziamo a ridacchiare entrambi, poi improvvisamente un lampo di consapevolezza gli attraversa gli occhi, smette di ridere e si schiaffa una mano sulla fronte. Ahi, prevedo guai.

 

  • Sono un imbecille!- mi tranquillizzo, ridacchiando ancora-

     

  • Non preoccuparti Al, lo sappiamo tutti, il fatto che tu sia l'ultimo ad esserci arrivato non vuol dire...-

     

  • NO, tu non capisci Scorp!- lo guardo confuso, mentre comincia a camminare avanti e indietro davanti ai miei occhi, furioso ed incredulo allo stesso tempo. Improvvisamente si ferma e mi guarda sconsolato – Ho avuto la soluzione al mio piano C&P davanti agli occhi per tutto questo tempo e non l'ho mai utilizzata!-

     

Il mio cuore fa un tonfo mentre lo fisso, immobile, per qualche secondo, cercando con tutte le mie forze di non arrossire o non fare nulla che possa farlo insospettire.

Se solo sapesse quanto ho osservato sua cugina in questi giorni, non riuscirei più a liberarmi di lui. Faccio un respiro profondo.

 

  • Cioè, fammi capire. Tutta questa scena, lo schiaffo e gli auto insulti, solo per il tuo stupidissimo piano da Cupido dei poveri?- fingo indignazione e divertimento, sperando che sia troppo sconvolto per poter cogliere la nota di preoccupazione che non riesco a celare.

     

  • Sì! Maledizione, sono anni che provo a convincervi che sareste perfetti l'uno per l'altra, avevo la soluzione ideale per farvi avvicinare proprio qui, sotto al mio naso e ho impedito che accadesse. Sono un idiota patentato!- piagnucola, passandosi le mani fra i capelli. Io tiro mentalmente un sospiro di sollievo perchè, anche questa volta, l'ho passata liscia.

     

  • Ah ma adesso non mi sfuggirete più.- ghigna poi, riscuotendosi dalla sua disperazione, mentre il terrore prende possesso di ogni cellula del mio essere. - Se entro la prossima estate non sarete fidanzati, giuro che mi rassegnerò e vi lascerò vivere le vostre vite tristemente separate e vuote. Ma fino ad allora, io, Albus Severus Potter, farò tutto ciò che è in mio potere, per farvi mettere assieme. Dovesse costarmi la sanità mentale.- sono fregato.

     

  • Amico, mi sa che questa fantomatica "sanità mentale" tu nemmeno sappia cosa sia. Ma da anni eh, se non addirittura dalla nascita.- sussurro, terrorizzato, mentre uno strano calore si fa strada nel mio petto. Improvvisamente, sento il cuore battere più forte e i palmi cominiano a sudarmi. Adrenalina?

     

  • PICCIONCINO BIONDO, ROSE HA FINITO, TI ASPETTA FUORI!- la soave voce di L, interrompe ogni mia possibile elucubrazione, afferro la mia borsa e una felpa azzurra e mi precipito giù dalle scale, seguito a ruota da Al.

     

  • Finalmente, pensavamo non la smetteste più di ciccipucciare!- ci accoglie lo scricciolo rosso, assestando una sonora pacca sulla schiena del fratello, che immancabilmente inciampa e rischia di finire spalmato per terra.

     

  • Carota, da dove ti escono certi termini proprio non si spiega. Ciccipucciare?- chiede sconvolto Lysander, mentre il gemello viene colto dall'ennesimo attacco di risa della giornata. E poi dicono che la pioggia deprime.

     

  • Beh come altro lo chiameresti scusa? Il termine è perfetto: stucchevole, frivolo e allo stesso tempo immediatamente comprensibile. Ciccipucciare.- declama, mentre tutti la fissiamo attoniti.

     

  • Scorpius, hai per caso somministrato un vocabolario a mia cugina in mia assenza?- ridacchia Rose, affacciata dall'esterno alla finestra della stanza.

     

  • Giuro che non ho idea di cosa le sia successo, ma prometto di non smettere di fare qualunque cosa lo abbia causato- proclamo solennemente, facendola ridere.

     

  • Pronto soldato?- risponde poi a tono.

     

  • Sì, Signora!- esclamo, mettendomi sull'attenti. Devo decisamente aver visto troppi film Babbani con Al.

     

  • Allora in marcia!- sorride, indicandomi la porta.

     

Saluto con un cenno i presenti, cercando di ignorare l'espressione sognante e trionfante del mio migliore amico, che ovviamente non mancherà di farmi notare ogni minimo particolare della breve conversazione appena avvenuta.

 

  • A dopo signora Weasley!- esclamo, affacciandomi alla cucina per salutare quella santa donna.

     

  • A dopo caro! Mi raccomando, fate attenzione, e mangiate tutto quello che ho dato a Rose, chiaro?- mi sembrava strano che non avesse ancora parlato di cibo.

     

  • Lo prometto!- aggiungo, prima di lanciarmi l'incantesimo antipioggia e raggiungere Rose fuori.

     

Mi avvicino a lei, che mi aspetta con un gran sorriso stampato in volto e ad ogni passo mi sento sempre più leggero e più caldo.

Certamente si prospetta un pomeriggio interessante: non ho mai amato di più la pioggia.

 

   
 
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