Film > Il gobbo di Notre Dame
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Autore: Roylove    23/03/2016    1 recensioni
una ragazza che ama disegnare, il nostro caro Clopin che si legherà molto a lui beh tutta da leggere! Ricorrerà la storia del gobbo di notre dame ma con un personaggio in più e visto dai suoi occhi e quelli di Clopin. Buona lettura!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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~~Sono contenta che sia piaciuto l'altro capitolo! Ringrazio Tendi soprattutto che mi ha dato delle dritte storiche, scusate ma io con la storia sono abbastanza ignorante. Spero che anche questo capitolo vi piaccia.

 

 

 


Pov Clopin

 

 

Quella cena era stata perfetta, Oreliè aveva capito perfettamente cos'era più importante, sarebbe stata un'ottima regina secondo me.
Quella mattina però dovetti staccarmi da lei molto presto e gli feci promettere di non uscire in superficie , non volevo rischiare che le guardie del nuovo giudice la catturassero.
Così assieme ai miei più fedeli uomini ci dirigemmo al Palazzo di giustizia, fuori era ancora buio e le guardie più addormentate che mai.
Questa volta avevamo architettato un piano astuto, avremmo appiccato un incendio nell'armeria del palazzo, almeno metà delle armi per attaccarci sarebbero state distrutte, sotto istruzioni di Febo iniziammo ad agire, nessuno conosceva quel posto come lui, e nessuno poteva sospettare che il capitano delle guardie facesse il doppio gioco.
-Ripetimi perché vai contro i tuoi principi morali?-Chiese mentre buttavano dell'olio nell'armeria, dove ci eravamo intrufolati senza nessun problema dato che era una sede poco staccata dal palazzo.
-Perché il nuovo giudice non mi è affatto simpatico e non mi va affatto di vedervi rinchiusi un'altra volta.-Febo piano piano stava diventando un degno membro del nostro popolo.
-Clopin, noi qui abbiamo finito.-Disse Felipe .
-Ottimo, uscite penserò io a dare fuoco.-Dissi cacciando dei fiammiferi.
-Sbrigati!-Mi incitó Febo, il sole stava sorgendo.
Accesi un fiammifero e lo gettati sull'olio e prese subito fuoco assieme alla paglia che era lì, uscii e ci dirigemmo verso il fiume dove avremmo potuto ammirare il nostro capolavoro.
-Questo è solo l'inizio.-Dissi tra me e me.
-Ottimo lavoro ragazzi!-Disse Febo.
Vedevamo il fumo nero alzarsi mentre il sole sorgeva.
-Torniamo alla Corte!-Esclamai autoritario.
Ebbi così tanta fretta di tornare perché ben presto avrebbero capito che eravamo stati noi ad appiccare il fuoco e ci avrebbero cercati.
Una volta alla Corte triplicai le guardie e feci chiudere l'entrata con un vecchio trucco che mi insegno dimio padre, ovvero non si poteva aprire se non dall'interno, mio padre per certe cose era un genio e più di una volta dovetti usare uno dei suoi trucchetti per proteggere la Corte è quest'ultimo non aveva mai deluso.
Per un po' saremmo stati bene, avevamo acqua e cibo , appena sarebbero iniziate a scarseggiare le provviste saremmo saliti su e ci avremmo pensato.
Tornai in tenda solo dopo aver ordinato a tutti di non uscire, non volevo correre nessun rischio.
-Cherie ?-Domandai, ma lei non c'era.
Andai alla tenda di Esmeralda sicura di trovarla lì e così fú.
-Hey, ti stavo cercando!-Esclamai vedendola indaffarata nella tenda di mia sorella.
-Scusa, è colpa mia Clo, non mi sono sentita bene questa mattina e ho chiesto ad Oreliè se mi aiutava con alcune cose.-Disse Esmeralda uscendo da dietro una tenda che era adibita a camera da letto.
-Non ti senti bene? Cos'hai?-
Per far stare Esmeralda a letto significa che era grave.
-Le nausee mi stanno sfiancando in più inizio ad avere grandi dolori alla schiena. Oreliè si è offerta di aiutarmi.-Disse Esmeralda sedendosi sul suo letto.
-Se non ci aiutiamo tra noi , dove andremmo a finire?-Rise Oreliè.
Quella ragazza aveva veramente un cuore d'oro.
-Hai ragione, tu vedi di riposarti, Febo arriverà a momenti, il nostro piano è andato bene e per un po' credo che le guardie gireranno solo con la metà delle armi.-Le tenni informate sul piano ed entrambe le vidi in volto erano più sollevate.
In quel momento davo le spalle a Oreliè che stava lavando delle ciotole, ma quando sentii un tonfo e l'infrangersi di una ciotola mi voltai di scatto, Oreliè era lì distesa , era pallida.
-Oreliè!-Esclamammo io ed Esmeralda, corsi subito da lei, ma Esmeralda fece molta fatica per alzarsi.
-Oreliè mi senti?-Chiesi prendendola tra le braccia , era pallida e devo ammettere che nel vederla così il mio cuore perse un battito.
-Presto mettila sul letto!-Esclamò Esmeralda preoccupata.
Una volta poggiata sul letto decisi di andare a chiamare la guaritrice.
-Vado e torno.-Dissi, ma fui bloccato all'entrata.
-No.-Disse Oreliè debolmente.
Si era ripresa, che sollievo.
-Come ti senti?-Chiese Esmeralda, intanto io mi riavvicinai a lei.
-Sto meglio, questa mattina non sono stata molto bene con lo stomaco e avendo ancora un po' di nausea ho preferito non fare colazione, sarà stata la fame. Scusate se vi siete preoccupati, ma ora sto meglio.-Disse lei mettendosi seduta sul letto.
-Hai ancora nausea?-Chiesi io.
-No sto molto meglio, anzi ho anche un certo appetito.-Mi sorrise ma era visibilmente stanca.
-Meglio che vai a riposare.-Disse Esmeralda.
Poi lo sguardo di Oreliè andò su l'angolo della tenda dove si trovava poco prima.
-Ho fatto un pasticcio!-Esclamò lei alzandosi.
-Non ti devi preoccupare ne ho tante altre. L'importante è che tu stia bene. Ora però vai a riposare.-Esmeralda gli sorrise comprensiva.
-Vieni ti accompagno.-Dissi mettendogli le mani sulle spalle.
La via dalla mia tenda a quella di Esmeralda era corta e poche persone giravano ancora per la Corte.
-Me lo potevi dire che stavi male.-Dissi entrando in tenda e facendola sedere sul letto.
-Non volevo essere un peso , non in questo momento.-Disse lei.
Un peso? La mia Oreliè? Mai e poi mai lo sarebbe stata.
-Non sei affatto un peso tesoro. Ed oggi ti farò una bella sorpresa, cucineró io!-Esclamai .
-Posso farlo anche io! -Rise.
-No madame, lascia lavorare gli uomini, Clopin qui è un ottimo cuoco.-Avevo fatto parlare il mini Clopin ma ricevetti una grossa risata da parte di Oreliè.
-Sul serio amore... Ci penso io oggi a te.-Dissi baciandola.
-Va bene, ma se mi sento male darò la colpa a te.-Rise.
-Non rimarrà delusa madame!-Esclamai.

 

 

Pov Oreliè

 

 

Quella nausea la mattina mi aveva davvero fatta rimanere senza forze, però subito dopo aver perso i sensi mi era venuta una gran fame, sarà stato forse qualcosa che mi aveva fatto male la sera prima, chi lo sa.
Guardavo Clopin tra i fornelli, dall'odore sembrava stesse preparando del gulash.
Io presi il set da cucito che Esmeralda mi aveva regalato come dono di benvenuto nella corte e decisi di fare una sorpresa a Clopin.
-Di cosa parlano in particolare le tue storie?-Chiesi prendendo dei pezzi di stoffa verdi.
-Beh, di principesse, di cavalieri e a volte anche draghi o ranocchi che si trasformano in principi.-Lui si voltò verso di me con un sorriso e mi fissò qualche istante prima di fare domande.
-Che fai?-Chiese sedendosi dall'altra parte del tavolo.
-Non si è mai visto un burattinaio senza burattini.-Risi notando che il burattino di una principessa stava venendo piuttosto bene.
-potevo anche farmeli da me.-Disse lui.
-Tu hai già tanto da fare e se devo rimanere qui alla Corte voglio fare qualcosa di utile anche io. E non mettere la scusa che io faccio già molto!-Esclamai facendolo ridere .
-Perché adesso ridi?-Chiesi curiosa.
-Scusami Cherie ma stavo pensando che se un giorno avremmo un figlio, spero che non riprenda il tuo carattere testardo.-Continuò a ridere ma questa volta mi unii alla risata, è vero a volte ero molto testarda.
Clopin tornò alla cucina mentre io avevo già finito il mio burattino e ne iniziavo un altro.
-Il pranzo è pronto, spero sia di vostro gradimento signorina.-Mise due ciotole sul tavolo l'odore era invitante, e come avevo immaginato era gulash.
-Davvero ottimo!-Dissi divorandolo.
-Avevi fame vedo!-Rise lui.
In effetti avevo finito quel delizioso gulash in men che non si dica.
Dopo pranzo mi appisolai tra le braccia di Clopin ero stanca eppure non avevo fatto granché quella mattina.


Pov Clopin

 

 

Si era addormentata beatamente, ne approfittai così per controllare la situazione andai da Gonzalo una delle nostre spie a guardia della Corte.
-Come procede?-Chiesi avvicinandomi a lui.
-Sono appena tornato, e il giudice non pare molto contento del fatto di stamattina. Comunque sono andato a Notre dame e mi è giunta voce che una figura molto importante per la Chiesa abbia discusso con il giudice per il diritto d'asilo , che non si può negare.-Spiegò illui.
-Quindi siamo liberi di richiedere il diritto di asilo alla Chiesa?-Domandai per vedere se avevo capito bene.
-Si esattamente. Il fatto è che tutte le chiese nei paraggi sono circondate da guardie.-Continuò Gonzalo.
-Bene, dobbiamo far calmare le acque, per ora abbiamo qualche soldo da parte e manderemo solo pochi di noi per rifornirci.-Spiegai.
-Domani mattina il giudice non sarà in città a quanto dicono , possiamo uscire e rifornirci, sempre facendo attenzione però.-
-Si, va bene, andremo io, te, Azur e Paolo.
Domani prenderemo pane verdure e carne.-Dissi.
-Va bene.-
Mi congedai , avevo saputo che Febo era andato a lavorare comunque, la scusa che aveva messo era di riuscire a scoprire qualcosa in più. E poi sembrava sospetto non farsi vedere dopo tutto quello successo.
Intanto io ripensavo al matrimonio... Non mi andava di aspettare tre mesi per sposarmi, se le cose si sarebbero messe peggio? Certo, potevano anche mettersi meglio , ma se proprio quel giudice ci avrebbe dato problemi? Ne avrei parlato con Oreliè dovevo sentire anche la sua.
-Amore posso parlarti un attimo?-Chiesi entrando in tenda.
-Dimmi qualcosa non va?- Chiese lei seria mentre cuciva.
-No, è solo che stavo pensando, perché aspettare tanto per sposarci? Insomma le cose adesso non stanno proprio come dovrebbero stare, ma se fra qualche mese sono anche peggio? Vorrei sposarmi se sono sicuro di poterlo fare in tranquillità.-Dissi, ma i suoi occhi erano come persi.
-Dici di aspettare finché tutto non si sarà calmato?-Chiese lei seria.
-O così o ci possiamo sposare subito , anche se le cose stanno così. Il fatto è che non mi va di aspettare che le cose stiano peggio o meglio.-
-Per me va bene anche sposarci subito.-Disse lei con un grosso sorriso.
-Allora è deciso , l'unica cosa è che dovremmo farlo con molta cautela.-Dissi.
-Potremmo celebrarlo la sera.-Disse lei.
Che lampo di genio, la sera nessuno perlustrava Notre Dame e anche se ci fosse stata un'emergenza potevamo chiedere il diritto d'asilo o se ci era permesso potevamo scappare anche da una seconda via che conoscevano solo pochi eletti nella corte , me compreso.
-Per me va bene, dovremmo avvertire l'arcidiagono, domani ci penserò io.-Dissi entusiasto.
-Io avverto Ana, per il vestito ed Esmeralda per il resto.-Disse lei alzandosi , ma vedevo che faceva molta fatica .
-Ancora non stai bene, vieni, ti accompagno.-Dissi prendendola sotto braccio.
Andammo da Ana dove c'era anche Esmeralda intenta a farsi prendere le misure. Di lì a poco sarebbe diventata... Beh si ecco... Grande e gli servivano almeno due abiti nuovi.
-Come mai qui i due piccioncini insieme?-Chiese Ana.
-Oreliè come ti senti? Stai meglio?-Domandò Esmeralda.
-Si molto meglio grazie! -Disse lei con un grosso sorriso.
-Sei stata male?-Chiese Ana.
-Nulla di che! Ma siamo qui per altro...-Disse guardandomi.
-Ci spostiamo il prima possibile, domani andrò a parlare con l'arcidiacono e vediamo quando farla, ma sarà di sera.-Dissi.
Vidi Ana pensierosa mentre Esmeralda era perplessa.
-Lunga storia, per voi va bene?-Chiesi poi.
-Nessun problema.-Dissero le due.
-Perfetto!-Esclamò Oreliè.
-Tanto le fedi erano pronte già.-Disse Esmeralda.
-Il vestito anche, devo solo aggiungerci un mantello, tu Clopin hai già il tuo vestito, tirarlo fuori e vedrò se è da rammendare.-Disse Ana.
-Va bene, te lo porterò più tardi.-Dissi.
-Allora a dopo, io ora ho molte cose da fare e poco tempo.-Disse Ana cacciandoci dalla sua tenda.
-Bene anche noi torniamo nella nostra tenda.-Dissi guardando Esmeralda con un grosso sorriso.
-Anche io, Febo tornerà tra poco e vorrà cenare.-Disse lei avviandosi.
Una volta in tenda mentre Oreliè era seduta sul letto ricacciai un vecchio baule dove c'erano tutte le cose di mio padre .
Ricacciai una calzamaglia bianca con una veste lo stesso bianca con dei ricami color oro.
-E  bellissimo!-Esclamò Oreliè.
-Era di mio padre, è un'altra tradizione di famiglia quella di indossare il vestito del padre o della madre al proprio matrimonio.-
-Quindi Esmeralda ha indossato quello di vostra madre.-
-Esattamente.-Mi limitai a dire.
-Anche mia madre diceva sempre che il suo vestito sarebbe passato a me prima o poi. Purtroppo si sbagliava.-Disse con un mezzo sorriso.
-Non hai niente di suo?-Chiesi.
-Purtroppo no, quella notte andò tutto bruciato. Non rimase niente.-Disse rattristandosi.
-Hey, pensa che ora avrai una famiglia tutta tua e che potremmo avere le nostre tradizioni.-Cercavo di tirarla su di morale.
-Hai ragione, su vai a portare il vestito ad Ana, io intanto preparo la cena!-Rise, così la volevo vedere, sorridente e piena di vita.
-Agli ordini Cherie, vado e torno!-Esclamai uscendo.
Corsi verso la tenda di mia sorella e la trovai intenta a cucire quello che sarebbe stato il mantello per l'abito di Oreliè.
-Lo hai portato?-Chiese senza distogliere lo sguardo.
-Eccolo dissi tenendolo ben piegato tra le mani.
-Mettitelo e vediamo che posso farci.-
Lo misi e quando Ana mi vide si rattristó un po'.
-Sei uguale a lui. Ha ancora il suo odore il vestito .-Disse lei annusando l'aria.
Aveva ragione, c'era ancora il suo odore di tabacco e cannella, un odore che ricorderò per sempre.
-Non ci sono tante modifiche da fare, giusto accorciare le maniche e un po' la tunica, per il resto è tutto in ordine.-Disse prendendo qualche spilla per gli orli.
Mio padre era molto alto e a differenza di lui io sembravo un tappo.
Ana mi era rimasta a fissare, era lo stesso sguardo che aveva quando nostro padre tornava a casa dopo una giornata di lavoro.
-Non chiedermi di fare il vola vola!-Risi io per sdrammatizzare.
-Cosa?-Chiese lei risvegliata dai suoi pensieri.
-Oh andiamo avevi la faccia da bambina, come quella che riservavi a papà quando gli chiedevi di giocare con te!-Risi.
-Idiota! Mai una volta che sei serio! Mi manca tutto qui!-Disse lei offesa.
-Lo so, manca anche a me.-Dissi con un mezzo sorriso.
-Hai preso benissimo il suo posto però.-Disse Ana.
In effetti dopo la morte dei nostri genitori mi ero impegnato al massimo per sostituirli.
Ma adesso si stava andando troppo sul sentimentalismo.
-Bene ti lascio il vestito, trattarlo bene!-Dissi spogliandomi.
-Potresti andare anche dietro il separé !-Disse lei con un sospiro.
-Non dirmi che ti vergogni vedermi così! Ti ricordo che facevamo il bagno insieme una volta.-Risi.
-Vestiti e falla finita!-
Ha volta vestito Salutai mia sorella e tornai in tenda , Oreliè aveva preparato un pasticcio di carne, che era squisito e dopo cena ci dedicammo alle piccole attenzioni che una coppia deve avere.

  
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