Sono
pazzo – Tra me e Marie
“L'equilibrio tranquillizza, ma la pazzia è molto più interessante.” Bertrand Russel
Ora che ho capito che non era il fumo il problema, la figura di Medusa si schiarisce e diventa a colori, come se prendesse sempre più forza da quella consapevolezza.
Probabilmente per me è troppo tardi, ormai, non posso fare più niente per cambiare.
“Eh, dottore, dottore… per essere un genio, sei davvero stupido.”
Sospiro pesantemente. Come darle torto? Capire così tardi di non poter fare niente è frustrante. Come ho fatto a ridurmi in questo stato? Come ho potuto anche solo sperare che avrei avuto una vita normale?
Dovevo essere pazzo, senza ombra di dubbio.
“Questa sarà la tua punizione,” grida forte nella mia testa, “per aver scelto lei a me!”
˗ Ehi… che ci fai qui fuori?
La risata lugubre di Medusa impazza nel mio cervello mentre mi volto a guardare Marie. Si sta stropicciando gli occhi con una mano, mentre l'altra è appoggiata all'evidente pancione.
˗ Che ci fai sveglia, piuttosto? ˗ le chiedo, cercando di essere il più naturale possibile. Faccio un sorriso rassicurante, ma lei sbatte le palpebre. Non deve essere uscito quello che speravo, allora.
˗ Stavi gridando, praticamente, mi sono svegliata di colpo… ˗ sbadiglia e si appoggia allo stipite della porta. Abbassa lo sguardo su di me, e… sì, questo è decisamente un sorriso rassicurante, ˗ Dovresti smettere di fumare.
“Sta cercando di cambiarti, cerca di trasformarti in qualcosa che non sei.”
˗ E provare a dormire di più… quando nascerà il bambino mi serviranno tutte le tue energie.
“Non vuoi che nasca, non è vero? Quanto sarebbe più semplice se loro svanissero?”
˗ Stai zitta! ˗ urlo, scattando in piedi.
Marie mi guarda di sbieco, poi chiude gli occhi.
Un potente fulmine squarcia l'oscurità della notte e mi colpisce in pieno, lasciandomi bruciacchiato e allibito.
˗ Non provare mai più a dirmi di stare zitta, ˗ ringhia, con uno sguardo omicida in viso.
Poco dopo si deve appoggiare al muro per rimanere in piedi. Ha usato troppe energie per punirmi, rischia di star male davvero. Si siede, prendendo profondi respiri.
˗ Non dovresti sforzarti.
˗ E tu non dovresti essere così irresponsabile.
Stringo le mascelle, mentre la Medusa nella mia mente se la ride compiaciuta. Lei si diverte quando litigo con Marie, e soprattutto non mi inquina i pensieri.
˗ Stiamo per avere un bambino, Frankie. Non è né solo mio, né solo tuo. Avrà bisogno di entrambi.
“Frankie? Davvero?”
˗ Smettila! ˗ sussurro.
˗ Con chi stai parlando?
Rimango immobile. Lei si alza, mi mette le mani sulle tempie, appoggia la fronte alla mia.
˗ Chiunque tu sia, esci dalla testa di mio marito. Ora.
“Lei non può cacciarmi… non può, e lo sai bene!”
Ma io sì, io posso.
Do un bacio a Marie e la stringo a me.
La figura di Medusa prende la forma di un'altra donna, bianca come il latte, con un sorriso brillante ed una benda sull'occhio.
Lei è il bene del mondo, del mio mondo, e devo proteggerla.
Penso sia questo l'amore.
Eh… siamo arrivati alla fine. L'ultima relazione, quella col partner.
Ma quanto sono belli Marie e Frankie??? *-* li adoro tantissimo!
Detto ciò, io ho voluto aggiungere il significato dell'ultima fase dell'elaborazione: l'accettazione.
L'accettazione di essere pazzi, di non aver nessun tipo di possibilità di vivere una vita normale.
Ma ognuno di noi, pazzo o meno, ha bisogno di una Marie…
Ed è per questo che li amo profondamente.
Spero che vi piaccia anche l'ultima flash e… beh, ci rivedremo presto!!!