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Autore: Justice Gundam    24/03/2016    3 recensioni
Reborn, un continente sconosciuto, dove smog nero e piogge acide rovinano ancora di più gli edifici fatiscenti che costeggiano le strade della capitale Reborn City. Intere città ridotte in rovina, Pokemon in fuga, e dietro le scene, un'organizzazione che tira i fili per i propri terribili scopi. Questo mondo ha bisogno di eroi... e sarà qui che, mentre Ash e Misty affrontano il loro viaggio attraverso Unima, accadimenti misteriosi porteranno Vera, Drew, Max ed Hitomi, in una corsa contro il tempo per fermare il Team Meteora e riportare un raggio di luce agli abitanti di quel mondo crudele. (Contestshipping)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Drew, Max, Nuovo personaggio, Vera | Coppie: Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon: A World Reborn
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam
 
 
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Capitolo 18 - Arcani misteri sotto Reborn City
 
 
"Okay... ricordatemelo ancora una volta, come mai ce ne stiamo andando in giro come tanti fessacchiotti quando potremmo restarcene al sicuro nel nostro nascondiglio?" chiese Hitomi, sfoderando tutto il suo sarcasmo più tagliente. "Non vorrei sembrare una che si lamenta di tutto, ma avremmo il Team Meteora alle calcagna, e magari questa volta non manderanno delle reclute da quattro soldi."
 
Heather tirò un sospiro e si mise la mano sulla fronte come se stesse calmando il mal di testa. "Ma se te l'ho già spiegato due o tre volte... stiamo andando alla Gran Scalinata di Reborn City! Non mi sembra tanto difficile da capire, non credi?" esclamò la bambina dai capelli fucsia, gettando ad Hitomi un'occhiataccia che non riuscì a far perdere la calma alla ragazzina di Hoenn. 
 
"Infatti non è difficile da capire." affermò Hitomi in tutta tranquillità. "No, piuttosto, quello che mi chiedo è... cosa stiamo andando a fare lì alla Gran Scalinata? Pensi che lì troveremo qualcosa che ci aiuterà a combattere contro il Team Meteora? Ad un certo punto ti sei alzata, hai preso armi e bagagli, e ci hai trascinati fuori dal Centro Pokemon! Non credo di essere nel torto quando mi chiedo che diamine ti è saltato in mente..."
 
"Non ha tutti i torti, Heather..." affermò Shelly con un pizzico di incertezza. "Dopotutto... immagino che tu sappia che il Team Meteora ci sta... ancora cercando... e anche il Dr. Connal..."
 
"E' proprio per questo che sono venuta con voi." disse Amaria, camminando a fianco del gruppetto composto da lei, Hitomi, Drew e Cain, oltre che le due bambine. "Se non altro, se mi vedono con voi, quelli del Team Meteora non avranno il coraggio di attaccarci... sicuramente, il Dr. Connal non ha nessun Pokemon che possa competere con i miei Pokemon d'Acqua. Tuttavia, Hitomi non ha torto quando dice che non hai spiegato il motivo per cui stiamo andando alla Gran Scalinata. Non è il luogo che... ehm... insomma, il luogo dove Tania ha..."
 
"Dove Titania ha sorpreso mio padre mentre cercava di commettere un sabotaggio?" replicò Heather, la cui voce si fece all'improvviso più fredda. Poi, la bambina si schiarì la voce, e quando tornò a parlare, suonava già un po' più tranquilla. "Scusa, Amaria... ero un po' frustrata, e ho agito troppo impulsivamente... però credo che andare nel luogo che mio padre stava cercando di attaccare potrebbe darci qualche indicazione in più su quello che voleva fare..."
 
"Speriamo solo che non sia una trappola. Tenete sempre pronti i vostri Pokemon." affermò Drew, mentre il gruppo si incamminava lungo una strada che costeggiava il Lago Azzurro, il grande lago ormai inquinato e ricolmo di alghe ed immondizia che lambiva la zona sud di Reborn City. Il ripugnante odore di marcio che saliva dalle acque del lago costringeva i ragazzi a camminare sulla sinistra della strada, sul lato più lontano dall'acqua. Era l'unico modo per non essere nauseati dalle esalazioni... "Allora, da qui si va verso il cimitero, ci si passa attraverso, e poi verso est, giusto?"
 
"Sì... la Gran Scalinata non è molto lontana, anche se immagino che il paesaggio non sia dei migliori..." disse Cain, cercando di fare una battuta in modo da rendere l'atmosfera un po' meno pesante. "Anzi, eccolo lì, il cimitero di Reborn City. Non si può dire che sia un bel posto, ma del resto, non è molto peggio del resto di questa graziosa e ridente cittadina." 
 
"Il cimitero..." disse tra sè Heather, alzando lo sguardo verso il recinto di sbarre di ferro che separava il cimitero dal resto della città. Si vedevano alcuni cittadini di Reborn che andavano e venivano con espressione solenne, sicuramente venuti a dare un saluto ai loro cari scomparsi. Cercando di non dare nell'occhio, il gruppetto di Drew entrò dal cancello principale e cominciò ad incamminarsi lungo la strada principale, tra due file di cipressi perfettamente allineati che contribuivano a dare al luogo un tono cupo e un'atmosfera quasi mistica. C'era un silenzio che suonava quasi gradevole, dopo essere stati esposti al caos e al degrado di Reborn City... e in qualche modo, anche vedere le lapidi incrostate di edera era meglio del triste spettacolo dei muri corrosi dalle piogge acide e delle strade luride e piene di derelitti...
 
In rispettoso silenzio, il gruppetto passò attraverso il cimitero, fermandosi solo quando Heather vide due lapidi in particolare e fece cenno ai suoi compagni di aspettare un momento. Dopo aver ricevuto un cenno di assenso da parte di Cain, lei e Shelly si separarono dal gruppo e raggiunsero le due lapidi che Heather aveva notato, inginocchiandosi davanti ad esse. I nomi che vi erano scritti facevano capire al volo il perchè fossero così importanti per le due bambine...
 
 
ELENA MOLINAR
 
COREY MOLINAR
 
 
"Ciao, mamma. Ciao, papà." disse la bambina dai capelli fucsia, la voce appena sopra un sussurro. "E' molto tempo che non vengo qui. Mi dispiace... ho avuto molto a cui pensare, e dovevo fare ordine nei miei pensieri... immagino di esserci riuscita, o almeno, adesso non sono più così rabbiosa e confusa... quindi... eccomi qui."
Immaginando che la situazione fosse delicata per la sua migliore amica, Shelly si spostò accanto ad Heather e le mise una mano sulla spalla, notando che già qualche lacrima stava solcandole il viso. Strinse un po' le dita, in modo che Heather sentisse la sua vicinanza, ed Heather rispose mettendo una mano su quella di Shelly...
 
La piccola esperta di Pokemon Coleottero si scoprì a trasalire leggermente. Il calore della mano di Heather le dava una sensazione davvero piacevole... ma Shelly distolse lo sguardo quasi subito, quasi vergognandosi...
 
"Ma che cosa mi salta in mente...? La mia migliore amica è qui con me, e potrebbe avere una crisi emotiva da un momento all'altro... come faccio a pensare a come mi fa piacere stare con lei?"pensò tra sè. "Dovresti smetterla di essere così egoista, Shelly..."
 
Heather, per fortuna, sembrò calmarsi dopo l'intervento di Shelly, e riprese a parlare alle tombe dei suoi genitori. "Papà diceva che tu sei la donna più straordinaria che lui avesse mai incontrato... e che dopo che tu te ne sei andata, ha perso la forza di credere in ogni cosa. Sapete, ci sono stati dei momenti in cui stavo per crederlo anch'io. che cosa avevo per combattere? A cosa serviva essere sempre così arrabbiata e scontrosa? Non sarebbe cambiata, la realtà dei fatti... ma... poi ci ho pensato, e ho capito che in ogni caso valeva la pena di lottare. Il Team Meteora... sta trasformando questo posto in un inferno, e qualcuno deve pur opporsi a loro. Dopotutto... impedire che il Team Meteora peggiori ulteriormente le cose... è una causa per cui vale la pena di lottare, no?"
Naturalmente, dalle lapidi non provenne alcuna risposta... ma per qualche motivo, le due bambine ebbero l'impressione che da esse fosse provenuta una silenziosa risposta di assenso.
 
"Signor Corey... signora Elena... io ed Heather ci siamo aiutate a vicenda per tutto questo tempo, e continueremo a farlo..." comtinuò Shelly. "Quindi... non vi preoccupate, riusciremo a cavarcela... faremo tutto il possibile per fare in modo che il continente di Reborn torni ad essere quello che era una volta... Voi due riposate in pace... adesso vi siete riuniti, e le vostre pene sono finite... grazie di tutto, signor Corey..."
 
"E'... meglio che andiamo, adesso, Shelly..." disse Heather con un attimo di esitazione. "Dobbiamo raggiungere la Gran Scalinata... e vedere cosa stava cercando mio padre da quelle parti. Forse... se facciamo le cose come si deve, riusciamo a scoprire qualcosa di molto importante..."
 
Shelly annuì e si alzò, spazzandosi la terra e i fili d'erba dalle calze e dalla gonna prima di seguire Heather verso i loro amici che le stavano pazientemente aspettando sulla via principale. Tuttavia, prima di incamminarsi, la bambina dai capelli color lavanda si ritrovò per qualche motivo a guardare incuriosita verso una lapide vicina... che per qualche motivo, fino ad allora non aveva notato, o magari non ci aveva davvero prestato attenzione. 
Anche da quella distanza, riuscì a leggere il nome che c'era scritto sulla pietra levigata... e restò per un attimo sbalordita quando il nome le suonò dannatamente familiare...
 
 
ELIZABETH CONNAL
 
 
"Connal?" mormorò tra sè. "Un momento... qualcuno della famiglia del dottore è sepolto qui?"
 
"Shelly!" la chiamò Drew, facendole cenno di fare un po' in fretta. "Shelly, è meglio se fai un po' in fretta. Dobbiamo raggiungere la Gran Scalinata prima che si faccia tardi."
 
"Ah! Ehm... S-sì... sì, certo... a-arrivo subito, scusate, sono così imbranata... Kyah!" disse Shelly, inciampando goffamente su una pietra un po' più grande delle altre, e afferrandosi ad un ramo in modo da non piantare la faccia per terra. Con un sospiro imbarazzato, Heather la aiutò a rimettersi in piedi, e Shelly si sfregò la nuca. "Scusate, scusate... avevo completamente staccato la spina! Avevo... ehm... avevo visto qualcosa che mi aveva attirato, e..."
 
"Hm? E... di cosa si trattava, esattamente?" chiese Cain.
 
Shelly pensò che quello che aveva visto non fosse importante, almeno per il momento, e scosse la testa. "No... no... niente di particolare, d-davvero..." disse Shelly, quasi avvampando quando sentì che le si era avvampato il viso. Davvero, lei non era mai stata brava a dire le bugie... "Era... ehm... era s-soltanto una cosa che mi sembrava di aver visto tra l'erba... ma niente di veramente importante..."
 
Heather storse il naso. Si vedeva da lontano un miglio che la sua amica non stava dicendo tutto, ma decise che per il momento non era il caso di dire nulla. Non erano lì per discutere su quello che avevano visto o meno... "Va bene, Shelly. Adesso però è meglio andare... la Gran Scalinata dovrebbe essere di qui a pochi minuti, ed è meglio arrivare prima che cominci a farsi buio..."
 
Shelly annuì con rinnovata sicurezza, cominciando a seguirela sua migliore amica e il resto del gruppo della resistenza verso l'uscita del cimitero...
 
 
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"Bene, ci siamo... questa è la Gran Scalinata, oserei dire." disse Drew con pungente sarcasmo, guardando verso l'alto. Il gruppetto era uscito da poco dal cimitero e aveva percorso una strada lungo il canale principale che attraversava la metropoli, fino a raggiungere il loro obiettivo - una immensa gradinata che, a partire da una piccola piazza nella quale loro si trovavano in quel momento, saliva verso la cima di una sorta di collinetta artificiale, affiancata da un paio di muretti bassi e da due file di lampioni, molti dei quali erano spenti o emettevano luce solo ad intermittenza. Le nubi di smog che aleggiavano sopra Reborn City erano talmente fitte in quella zona, che l'illuminazione artificiale era sempre attiva, ma anche così non riusciva a fare più di tanto per migliorare la situazione.
 
La gradinata saliva per almeno una dozzina di metri, fino ad un grande spiazzo che dominava tutto quel quartiere di Reborn City... e in cima ad esso si vedeva una sorta di immenso cancello, composto da due enormi porte di acciaio nero decorate con un grande motivo a forma di X, le cui "braccia" erano tutte di un colore diverso... un colore vivace che svettava nell'ambiente cupo e grigio della claustrofobica metropoli. La scalinata era a sua volta mal tenuta, e in certi punti appariva addirittura pericolante, con alcuni gradini sbriciolati, e alcune sezioni chiaramente instabili. Drew non aveva nessuna voglia di scoprire cosa ci fosse sotto certi gradini smossi, a parte un volo di diversi metri come minimo...
 
"Esatto... finalmente siamo arrivati davanti ad una delle principali attrazioni di Reborn City!" affermò Cain, mostrando a tutti la grande scalinata come se stesse presentando a tutti un'attrazione turistica che andava per la maggiore! "Signore e signori... vi presento la Gran Scalinata, conosciuta per essere uno degli obiettivi principali del Team Meteora! La vedete in mezzo al tipico panorama di Reborn City, ricoperto di rifiuti, schifezza, degrado e smog! In cima alla scalinata... prego notare i cancelli principali di Reborn City, quelli che tempo fa la collegavano al resto del continente. Alle città di Zirconia, Calcepoli, Ametrina... insomma, quando tutto era molto meglio di come è adesso! Che ve ne pare del panorama?"
 
"Suggestivo. Molto suggestivo." affermò Hitomi, rimettendosi a posto il ricciolino ribelle che stava in piedi sulla sua testa. "Però immagino che non siamo qui per questo. Dobbiamo scoprire cosa stesse cercando il papà di Heather da queste parti. Heather, tu hai già un'idea di dove cercare?"
 
"Beh..." cominciò a dire la bambina dai capelli fucsia, cercando di mettere da parte i ricordi che le venivano da quel luogo... "Ho... provato a chiedere a Titania, una volta, dove avesse trovato mio padre... e lei mi ha risposto, anche se un po' seccamente... che quando lo ha trovato stava cercando di intrufolarsi nei sotterranei della Gran Scalinata, attraverso un passaggio sul lato destro... destro guardando la scalinata, si intende. Forse, se cerchiamo da quelle parti..."
 
Non appena sentite le indicazioni necessarie, Drew si era mosso ed era andato a controllare il lato destro della Gran Scalinata di Reborn. Come immaginava, trovò una piccola ed angusta stradina che fiancheggiava la gradinata, e che si spingeva fino ad un punto mezzo sepolto dalle macerie, a circa un centinaio di metri da lui. Il ragazzo dai capelli verdi annuì tra sè e richiamò il resto del gruppo.
 
"Potrebbe essere quello, Heather?" chiese, indicando alla più piccola della resistenza l'apertura nel muro. 
Heather si chinò leggermente in avanti e serrò gli occhi, come per mettere meglio a fuoco il punto che Drew le stava indicando... e un attimo dopo, sgranò gli occhi, riconoscendo il luogo che Titania le aveva sommariamente descritto a suo tempo. "Sì... sì, dev'essere proprio quello il posto di cui mi ha detto Titania! Andiamo a vedere!"
 
"Stai calma, piccola Heather, non affrettarti troppo." disse Cain, cercando di tenere un po' a freno lo spirito un po' troppo ardimentoso della piccola partigiana. "Capisco che potremmo trovarci davanti ad un importante passo in avanti, ma proprio per questo non dobbiamo buttarci allo sbaraglio. Prima di tutto, dobbiamo organizzarci bene, e fare in modo di non cadere in un'eventuale imboscata. Ormai ho imparato ad aspettarmi di tutto dal Team Meteora..."
 
"Sì, Cain ha ragione." affermò Hitomi. "Dovresti ascoltare chi è più esperto di te, invece di farti prendere dalla rabbia."
 
Heather storse il naso, assumendo una buffa espressione contrariata, poi incrociò le braccia e voltò la testa dall'altra parte. "Guarda che lo sapevo, cosa credi? Stavo soltanto... sì, stavo soltanto dicendo che quest è un'occasione che non possiamo farci sfuggire! Facciamo tutti i preprativi che ci servono e andiamo, prima che qualcuno ci veda!"           
 
"Prima di tutto, meglio restare pronti nel caso di un'attacco a sorpresa." disse Amaria, tirando fuori una delle sue Pokeball. "Vieni, Milotic!"
 
Un guizzante lampo rosso uscì dalla Pokeball appena aperta, e davanti a Drew e ai suoi compagni si materializzò una splendida creatura simile ad un variopinto serpente di mare, ma con un aspetto dolce e delicato che lo faceva sembrare innocuo a dispetto delle sue enormi dimensioni. Lungo più di sei metri, aveva un corpo sinuoso di colore crema, che terminava con una coda screziata di azzurro e rosa vivace, la cui punta era una sorta di ventaglio composto da quattro grandi piume, tutte di colore azzurro con un ovale rosa al centro. La testa era di forma leggermente allungata, con una cresta sulla sommità e un paio di larghe appendici rosa simili ai lembi di una sciarpa che si dipartivano dai lati della testa. Aveva gli occhi rossi ma dall'aria gentile, con delle lunghe sopracciglia rosate che si allungavano fin oltre i lati della testa, in modo da assomigliare ad un paio di antenne.
 
"Wow, che bello! E' un Milotic, vero?" esclamò trasognata Shelly, con delle comiche stelline che si accendevano attorno a lei nel momento in cui la magnifica creatura si erse in tutta la sua ragguardevole statura, come una sorta di faro nello squallore di Reborn City. Anche Heather ed Hitomi erano rimaste stupite dalla bellezza e dall'eleganza di quel Pokemon, e Drew, anche soltanto guardandolo per una volta, comprese che quel Pokemon era stato allenato e trattato con il massimo dell'affetto e della fiducia... ma che al tempo stesso sarebbe stato un avversario temibile per chiunque!
 
"Sì... il mio Milotic, che ho incontrato quando ero ancora molto piccola e il Lago Azzurro non era ancora così inquinato." rispose Amaria. L'allenatrice di Pokemon d'Acqua accarezzò il fianco del serpente acquatico con una mano, e la splendida creatura ricambiò accoccolandosi su di lei. "Adesso è uno dei miei Pokemon più forti e fidati. Ci sarà sicuramente utile, se dovessimo incontrare qualche minaccia nei sotterranei."
 
"Milotic, il Pokemon Tenerezza. Tipo Acqua. Forma evoluta di Feebas." disse il Pokedex di Hitomi, nel momento in cui la stoica allenatrice di Hoenn inquadrò la creatura. "Pare che Milotic sia il più bello tra tutti i Pokèmon. Vive sui fondai dei grandi laghi. Ha il potere di placare emozioni come la rabbia e l'astio, domando così anche le più accese controversie. Le sue bellissime scaglie hanno i colori dell'arcobaleno, che cambiano a seconda dell'angolazione."
 
"Va bene... facciamo uscire anche noi i nostri Pokemon." disse Hitomi, chiamando il suo Grumpig. Cain, Drew, Heather e Shelly, a loro volta, chiamarono uno dei loro compagni - un gigantesco Muk per Cain, Roserade per Drew, Bagon per Heather, e uno strano Pokemon simile ad una lucciola gigante per Shelly: lungo più di mezzo metro, era un Pokemon Coleottero con la testa, le alette e la pancia grigia, la schiena e le zampe nere, un cuscinotto rosso attorno alla nuca, altri più piccoli attorno alle zampe e delle sottili antenne con un nodo di colore giallo e nero alternati. Aveva una coda luminosa che faceva da "torcia" come le lucciole vere e proprie e, nella testa, dei piccoli occhi gialli dall'espressione accigliata.
 
"Vvvvol, vvvolbeat!" esclamò il Pokemon Lucciola, facendo accendere e spegnere la cosa in rapida successione. Amaria e Milotic non poterono fare a meno di notarlo, e la ragazza dai capelli smeraldini sorrise un po' malinconicamente.
 
"Milooootic..." disse il grazioso Pokemon simile ad un serpente di mare, fissando con una curiosità forse un po' importuna il Pokemon di Shelly, che si ritrasse con sospetto.
 
"Hai ragione, Milotic... con tutto l'inquinamento che c'è, sono anni che non si vede più una sola lucciola qui a Reborn City, figuriamoci poi un Volbeat o un'Illumise..." disse Amaria. "Ma da dove viene il tuo Volbeat, piccola Shelly? Non lo hai catturato qui a Reborn, vero?"
 
"Questo... è stato un regalo di mio fratello il giorno in cui sono partita per cominciare a farmi un nome..." rispose Shelly con visibile imbarazzo. "Lui... mi ha regalato questo Volbeat che era da pochi giorni uscito da un uovo... e siamo diventati presto amici... all'epoca era lungo appena trenta centimetri..."
 
"Ah... capisco..." mormorò Heather, immaginando che parlare di Raffaello fosse un po' un punto dolente per la sua migliore amica. Tuttavia, Shelly non si fece prendere la mano da ricordi malinconici - guardò verso il suo Volbeat, giusto per assicurarsi che fosse pronto, e il Pokemon Lucciola accese e spense la luce sulla sua coda con rapidità, in modo da dirle che era tutto a posto. Il gruppo non aspettava altro. Raggiunsero a passo deciso l'apertura nella parete della Gran Scalinata... e Milotic per primo, dopo aver dato un'occhiata a cosa ci fosse all'interno di quel luogo misterioso, fece cenno al resto del gruppo che era tutto a posto e potevano continuare. Si strinse un po', in modo da poter sgusciare nell'apertura, e attese che anche la sua allenatrice e i suoi compagni entrassero. Finalmente, quando Cain e il suo Muk entrarono chiudendo la processione, il gruppo cominciò a guardarsi attorno per rendersi meglio conto di dove si trovassero e cosa potessero aspettarsi. Il luogo era buio e angusto, e le uniche cose che riuscivano a vedere erano le impalcature in acciaio e cemento che erano state usate per erigere la grande scalinata. Qualche Woobat o Zubat solitario svolazza nell'oscurità, e Drew ebbe l'impressione di intravedere un paio di Aron che stavano sgranocchiando delle barre d'acciaio.
 
"Neanche questo posto è molto ben tenuto..." commentò quasi distrattamente, mentre cercava di farsi un'idea di come muoversi. Il suo Roserade guardò da un'altra parte, e fece cenno al suo allenatore quando riuscì ad intravedere qualcosa nella semioscurità: un'apertura nel muro, oltre la quale si vedeva uno stretto passaggio che scendeva ancora più in profondità nei sotterranei di Reborn City. La fioca luce emanava dal Volbeat di Shelly permetteva di vedere abbastanza bene a quella distanza... e Drew ebbe anche l'impressione di vedere una fioca luce provenire dalle profondità! Chissà, forse avevano davvero di fronte qualcosa di interessante...
 
"Roserade!" esclamò l'elegante Pokemon floreale, indicando l'apertura con un braccio. Drew annuì, e fece cenno ai suoi compagni, in modo da richiamare la loro attenzione sull'apertura.
 
"Guardate... da quella parte si vede qualcosa!" affermò il ragazzo dai capelli verdi. "Mi sembra che ci sia una luce... e sento uno spiffero d'aria provenire da quell'apertura. Secondo me, abbiamo davvero trovato qualcosa."
 
"Bene, allora... V-Volbeat, puoi andare a vedere, per favore?" chiese Shelly. Il Pokemon Lucciola fece un cenno affermativo con la testa e svolazzò lentamente verso la fessura tra le rocce, per poi illuminarla con la sua coda luminosa e dare un'occhiata all'interno. All'interno della crepa c'era un passaggio impervio che scendeva verso il sottosuolo, dal quale proveniva un bagliore dall'aria misteriosa e quasi mistica... sicuramente c'era qualcosa di grosso là sotto...
 
"Volbeeeeat!" esclamò il Pokemon Coleottero, chiamando a sè il resto del gruppo  spostandosi appena un po' in modo da permettere ai suoi compagni di guardare a loro volta. Shelly fu la prima ad affacciarsi all'apertura, e rimase per un attimo come ipnotizzata a guardare la luce che proveniva dal fondo della grotta. Sembrava quasi di vedere delle sfumature iridate danzare sui muri del passaggio...
 
"Accidenti... ragazzi, io... io... credo che..." disse Shelly, cercando di non iperventilarsi. "Phew... io credo che... dovremmo continuare... dobbiamo andare a vedere che cosa si nasconde qua sotto! Credo... che ci sia qualcosa di... veramente straordinario qui!"
 
"Shelly, stai tranquilla... adesso scendiamo e andiamo a vedere di cosa si tratta, con tutta calma!" disse Cain, raggiungendo la piccola esperta di Pokemon Coleottero, che si spostò dalla fenditura per permettere ad Heather di guardare a sua volta. "Okay, ragazzi, ragazze e non identificati... restate dietro di me. Amaria, puoi coprirci le spalle, per favore? Gli altri si mettano in fila dietro di me!"
 
Dopo che il gruppo e i loro Pokemon ebbe formato una fila ordinata dietro di Cain, ed Amaria ebbe richiamato almeno temporaneamente il suo Milotic - troppo grande per passare in quello spazio ristretto -, i ragazzi entrarono nel passaggio, guardando con attenzione a dove mettevano i piedi. Man mano che scendevano, i gradini di roccia naturali si facevano più scoscesi e scivolosi, e mantenere l'equilibrio, sempre più difficile.
 
"Attenti. Cercate di appoggiarvi alle pareti, se potete." disse Hitomi, scendendo con attenzione i gradini di roccia naturale mentre con una mano cercava di tenersi ad un muro, e con l'altra aiutava il suo Grumpig a scendere. "Non credo sarebbe molto piacevole scivolare adesso."
 
"Grump… grumpig?" grugnì il maialino psichico, scendendo su uno spiazzo per poi guardare verso la luce che proveniva dal fondo del passaggio. Gli sembrava di percepire una strana energia che proveniva da quel luogo, e non era ben sicuro di cosa si trattasse. Certo, non era un tipo di energia che aveva mai percepito prima d'allora. C'era qualcosa di incredibilmente strano nella sensazione che stava provando. Una sensazione che gli partiva dalle zampe e arrivava fino al suo cervello, comunicandogli che, qualsiasi cosa avesse trovato lì in fondo, sarebbe stato qualcosa di straordinario…
 
Il gruppo raggiunse il fondo del passaggio, dove finalmente i muri si allargavano e permettevano di vedere uno spettacolo davvero incredibile, sepolto a decine di metri sotto il suolo di Reborn City. Dopo un breve tratto percorso in una grotta di pietra frastagliata, iniziava quasi all'improvviso un corridoio fiocamente illuminato da alcune lanterne appese ai muri, che emettevano luce nonostante da quelle parti sembrasse non esserci alcun tipo di combustibile per tenerle accese! I muri sembravano composti di mattonelle di color verde smeraldo, e riflettevano in parte la luce che proveniva dalle lanterne, dando un aspetto ancora più maestoso al corridoio. Non si sentiva un suono, a parte il cupo soffio di un vento che veniva da chissà dove, e il rumore appena udibile dei passi dei ragazzi.
 
Heather era incredula. Come era possibile che esistesse un posto simile sotto Reborn City, e nessuno se ne fosse accorto? Era questo che suo padre stava cercando? E a cosa poteva servire al Team Meteora? Le domande si stavano moltiplicando, e forse alla fine di quel corridoio, ci sarebbe stata la possibilità di trovare risposte... 
Drew, Roserade e i loro compagni continuarono ad avanzare nel corridoio, formando una fila ordinata. La sensazione di una presenza arcana che pervadeva completamente quel luogo misterioso non era sparita... anzi, si stava acuendo, e adesso anche il Pokemon floreale cominciava a percepirlo. Il Bagon di Heather e il Volbeat di Shelly non erano altrettanto percettivi, ma anche loro sentivano che c'era qualcosa di strano ed innaturale in quel luogo. Nell'aria si cominciava a sentire uno strano, penetrante odore di ozono, e i ragazzi e i loro Pokemon cominciavano a sentire una strana carica elettrica nell'aria, sotto forma di piccole scosse statiche che crepitavano tutt'attorno a loro...
 
"Accidenti... questo posto è... è inquietante!" esclamò Amaria, stringendosi nelle spalle come se avesse avuto un brivido di freddo. "Non oso immaginare cosa ci aspetti alla fine di questo corridoio..."
 
Nonostante l'inquietante sensazione che provava, il Volbeat di Shelly andò avanti in esplorazione, fermandosi alcuni metri davanti al gruppo e guardando con fare stupito quello che cominciava ad intravedere davanti a sè. Soltanto qualche metro più avanti, il corridoio si interrompeva, e faceva posto ad un'ampia sala vuota e dalle pareti spoglie, tranne che per qualche cristallo variopinto che emergeva dai muri e dal pavimento, e che decorava in maniera fantasiosa quello strano luogo, come se qualcuno avesse scolpito e scavato quella stanza appositamente per renderla quanto più impressionante possibile...
 
Quando Drew, Roserade e i loro compagni entrarono nella stanza e si diedero un'occhiata attorno, videro che da essa si dipartivano due corridoi, uno sul lato opposto da dove erano entrati, e un altro dalla parete alla loro destra. Il Volbeat di Shelly svolazzò verso gli ingressi dei due corridoi, guardando prima da una parte, e poi dall'altra... ma non riuscendo a vedere bene cosa ci fosse oltre quelle soglie, alzò le spalle e tornò svolazzando dalla sua allenatrice.
 
"Questo... questo posto è... d-davvero strano." balbettò Shelly. "Se... se devo essere sincera... mi fa venire... i brividi. V-olbeat, puoi... restare qui vicino? Ho... paura che non sia p-prudente staccarsi troppo dal gruppo..."
 
"Muk muuuuuk..." affermò il Muk di Cain con la sua voce gorgogliante. Il Roserade di Drew si sfregò il mento con una mano, poi si voltò verso il suo allenatore e gli disse qualcosa nella sua tipica lingua da Pokemon.
 
"Rose roserade?" chiese. Drew ci pensò un po' su, poi tradusse al resto del gruppo il suggerimento del suo Pokemon.
 
"Sentite... che ne direste se ci dividessimo in due gruppi, e ognuno dà un'occhiata da una parte? Poi ci incontriamo qui." suggerì il ragazzo dai capelli verdini. "Tre di noi e i loro Pokemon vanno da una parte, e tre dall'altra, così non restiamo in troppo pochi."
 
"Hmm... sembra un po' rischioso..." affermò Amaria. "Però, allo stesso tempo, credo che sia un'idea valida... e ci permetterebbe di esplorare meglio questo posto. Cain, bambine... voi che ne dite?"
 
Il Bagon di Heather sembrò restare un attimo a penarci su, mentre il Volbeat di Shelly fece un cenno con la testa, d'accordo con il ragazzo dai capelli verdi. Heather sbuffò e si sfregò la fronte con una mano, evidentemente impaziente di andare oltre nonostante la sensazione inquietante che si sentiva sempre più man mano che si addentravano in quel luogo...
 
"Per me è lo stesso... io voglio scoprire cosa stesse cercando mio padre, e cosa stanno cercando quelli del Team Meteora. Shelly, tu vieni con me. Non ti preoccupare, io e Bagon ti proteggeremo." affermò la bambina dai capelli fucsia, voltandosi verso la sua migliore amica e facendole un segno dell'okay con il pugno destro.
 
"Bagon... Bagon!" esclamò il draghetto, dopo un attimo di riflessione. Non era nemmeno lui del tutto sicuro che fosse una buona idea separarsi in due gruppetti, ma se questo avesse potuto dare una mano, non si sarebbe certo lamentato.
 
Un'espressione un po' imbarazzata apparve sul grazioso viso di Shelly, che non riuscì ad impedirsi di arrossire leggermente. "Ah... ehm... g-grazie, Heather... Bagon... ma c'è qui anche Volbeat che mi... beh... comunque grazie mille, apprezzo molto la vostra offerta... e... anche noi due faremo del nostro meglio per proteggervi!"
 
"Hm? E' una mia impressione, o la reazione di Shelly è qualcosa di più di semplice imbarazzo?" si chiese Hitomi tra sè, guardando il suo Grumpig che annuì lentamente. Sembrava quasi la reazione di una ragazza che si sentiva invitare ad un appuntamento con il ragazzo che le piaceva...
 
Amaria fece un cenno di intesa. "Va bene... allora, se siete d'accordo, io vado con le bambine." affermò. "Se dovessimo incontrare qualcosa di pericoloso, credo di essere la più adatta a difenderle. Voi... prendete l'altra strada?"
 
Cain sorrise e fece un occhiolino ad Amaria. "Ma certamente, principessa! Noi ci occupiamo dell'altra parte... e se dovesse accadere qualcosa, non esitate a farci un fischio!" affermò. "Forza, bambini, andiamo? Non sarà restando qui che esploreremo questo posto!"
 
"Chissà perchè, ho sentito un doppio senso un po' volgare in questo modo di dire..." affermò Hitomi con un sospiro sarcastico. "Va bene. Allora mi raccomando, vedete di non farvi ammazzare, voi tre. Noi... ce la caveremo, in qualche modo."
 
"D'accordo... immagino che potrei fare a voi la stessa raccomandazione." disse Heather. "Io, da parte mia... non vedo l'ora di scoprire cosa si cela in questo posto..."
 
"Buona fortuna, amici... e mi raccomando, non scopritevi troppo! Noi siamo gente che preferisce dare piuttosto che ricevere!" disse Cain strizzando un occhio. Amaria alzò gli occhi al cielo e ridacchiò a denti stretti per il doppio senso del suo compagno, sperando che Heather e Shelly non avessero imparato troppo da lui...
 
 
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Per diversi minuti, Drew, Hitomi, Cain e i loro Pokemon proseguirono nel corridoio, fino a che non ebbero l'impressione che quel passaggio non sarebbe più finito. Erano passati ormai una decina di minuti o quasi da quando si erano separati da Amaria e dalle bambine, prima che finalmente si riuscisse a vedere una luce in fondo al corridoio... e nonostante la stanchezza che cominciava a farsi sentire, e il calore e il senso di oppressione che si facevano sempre più assillanti man mano che si scendeva nel sottosuolo, Drew e i suoi compagni accelerarono un po' il passo, ansiosi di vedere cosa ci fosse oltre quel corridoio... e restarono sbalorditi dalla vista che si presentò loro davanti nel momento in cui uscirono!
 
Il corridoio si apriva in una stanza enorme e maestosa, ancora più grande di quella che il gruppetto si era lasciato alle spalle... dominata da un immenso portone di basalto nero, alto almeno otto metri, e sul quale si vedeva una grande X composta da quattro prismi allungati che ne formavano le "braccia". Ogni cristallo era di un colore diverso - verde, rosso, blu e viola - ma in quel momento, nessuno di loro sembrava emanare luce, e davano semplicemente l'impressione di decorazioni messe lì per bellezza.
 
Anche così, però, la sensazione di energia e magia che aleggiava nel complesso sotterraneo era fortissima: il Grumpig di Hitomi si massaggiò la testa a causa del fastidio che le potenti energie gli stavano provocando, e anche il Roserade di Drew e il Muk di Cain si ritrovarono ad avanzare a fatica, come trattenuto dall'immensa aura di potere che veniva sprigionata dal portone...
 
Drew, Hitomi, Cain e i loro Pokemon, guardando con meraviglia e un pizzico di paura quel gigantesco portale. Sembrava che dovesse spalancarsi da un momento all'altro, eppure restava chiuso, irradiando in continuazione quell'aura di potere che rendeva difficile per i Pokemon anche soltanto avvicinarsi...
 
Passarono diversi secondi prima che qualcuno, in questo caso Cain, riuscisse a recuperare abbastanza presenza di spirito da dire qualcosa.
 
"Beh... cavolo... questa sì che è una sorpresa... oserei dire, un colpo di scena!" disse il ragazzo dai capelli viola. "Che razza di posto è mai questo, mi chiedo io... per qualche motivo, ho la sensazione che dietro a questo portone non ci siano dei grandi magazzini o un casinò con tanto di luci e slot machine. Voi che dite?"
 
"Da cosa lo avevi intuito, Sherlock?" rispose Hitomi, sfoderando il suo umorismo pungente anche in quella situazione un po' surreale. Il Roserade di Drew fluttuò verso uno dei prismi che decoravano l'enorme portale e lo toccò con la sua mano-fiore. Immediatamente, una piccola scarica di energia attraversò il braccio del grazioso Pokemon Erba/Veleno, che si ritrasse con un'esclamazione di improvviso dolore e scosse la mano per scrollarsi di dosso il torpore.
 
"Roserade, attento. Non sappiamo quali siano gli effetti di quei cristalli... e da quello che vedo, essi tengono sigillata un'energia enorme!" disse Drew, andando a verificare che il suo Pokemon stesse bene. Roserade rispose con un cenno della testa, poi si voltò a guardare nuovamente le enormi porte... ora la loro curiosità era stata ulteriormente solleticata. Molto probabilmente, era quello il luogo che Corey stava cercando quando Titania lo aveva intercettato. 
 
"Muuuuuk..." esclamò il Muk di Cain, aggirandosi con espressione guardinga accanto al portale. Si voltò verso Roserade e Grumpig, probabilmente per discutere qualcosa con loro... ma prima che potesse dire qualcosa, sentì un suono di passi... e riuscì a vedere, con la coda dell'occhio, un paio di figure umane che si avvicinavano dalla loro sinistra, con passo lento e tranquillo come se fossero i padroni di quel luogo.
 
"Ooooh, ma guarda! Abbiamo un po' di visite oggi!" disse una voce beffarda, appartenente ad un giovanotto sulla tarda ventina con i capelli bianchi leggermente a cresta e con addosso un'uniforme di colore azzurro intenso con le scarpe bianche, ed un'espressione di arroganza e superiorità. Stava camminando verso il gruppetto di Drew con le braccia conserte, come per dire che non li considerava alla sua altezza... e si fermò a pochi metri da loro. "Che ci fate qui, ragazzini impiccioni? Non lo sapete che la curiosità uccise il Meowth?"
 
"Noi siamo qui perchè volevamo sapere di più sulla Gran Scalinata di Reborn City, e ci siamo ritrovati qui per caso." rispose Hitomi prontamente, contrapponendo la sua sagacia alla prepotenza di quel tipaccio. "Tu, piuttosto... potremmo farti la stessa domanda. Cosa ci fai in questo posto? Mi dai l'impressione di conoscerlo bene."
 
"Hah! Continua a sognare, pidocchio! Credi davvero che risponderò ad una domanda così stupida?" rispose il ragazzaccio dai capelli bianchi, guardando la bambina dall'alto in basso. 
 
"Non c'è bisogno di essere sgarbati, Blake. Penserò io a rispondere alle loro domande."
 
L'espressione altezzosa di Blake svanì quasi subito, e il giovinastro strinse i denti e si fece da parte quando da dietro di lui arrivò un altro individuo sconosciuto, dall'aspetto losco e misterioso - un uomo sulla tarda quarantina, alto e snello, con i capelli neri e lunghi tenuti legati in una esile coda che gli scendeva lungo la schiena, e il viso già solcato da rughe, con gli zigomi prominenti che rendevano la sua espressione ancora più arcigna e penetrante. Indossava un impermeabile di colore beige scuro, lungo quasi fino alle caviglie, tenuto aperto sul davanti, in modo da far vedere i suoi eleganti pantaloni grigio-neri e la sua camicia bianca, con sopra una cravatta viola appena visibile. Ai piedi, portava un paio di scarpe nere. Dava l'impressione di essere una persona autoritaria e sicura di sè... e a Drew sembrò quasi di percepire un'aura di energia insolita attorno a lui. Chiunque fosse, non era certo una persona qualsiasi...
 
Drew, Hitomi, Cain e i loro Pokemon restarono fermi dov'erano, pronti a qualsiasi cosa quei due individui volessero fare... e dopo qualche secondo di silenzio, che probabilmente era stato tenuto apposta per metterli in soggezione, l'uomo in impermeabile si voltò lentamente verso il gigantesco portale e tese una mano verso di esso, toccando la grande porta senza alcuna difficoltà apparente.
 
"E lei chi è?" chiese Cain, a cui non piaceva affatto il modo di fare di quei due individui. "Come conosce questo posto?"
 
L'uomo in impermeabile, sulle prime, sembrò non accorgersi neanche che gli era stata rivolta una domanda. Passò una mano sul grande portale, e sul suo viso severo apparve un sorriso - ma non era un sorriso rassicurante. Drew, che era il più vicino all'uomo, riuscì a vedere nella sua espressione un bagliore di crudeltà e follia - era l'espressione di un uomo che non si sarebbe fermato di fronte a nulla.
 
"Bellissima..." disse infine, la voce quasi un sussurro.
 
Drew corrugò la fronte. "Come ha detto?"
 
"Ho detto... che è bellissima... Lo avreste mai immaginato che un luogo del genere esistesse sotto Reborn City?" chiese l'uomo. Ridacchiò seccamente, e senza aspettare una risposta, continuò il suo discorso. "Heheheee... no, certo che no... Immagino che voi siate scioccati che esista, vero? Molte persone non lo sanno, in effetti. La gente è ignorante... anzi, peggio, ignara! Una simile ignoranza è un crimine che non può essere tollerato!"
 
"Grrrrumpig?" esclamò il Grumpig di Hitomi, mettendosi in guardia. Non prometteva niente di buono... quello strano individuo in impermeabile sembrava farsi più infervorato, e il suo accompagnatore più giovane si passava una Pokeball da una mano all'altra, ghignando sinistramente... "Grumpig grump!"
 
"Di cosa sta parlando? Forse lei sa che cosa si trova dietro questa porta? E che razza di posto è mai questo, in ogni caso?" chiese la bambina dai capelli corti, gli occhi ridotti a due fessure mentre scrutava Blake e l'altro...
 
L'uomo in impermeabile sembrò calmarsi almeno un po', ma continuò a parlare con quel tono sibillino che ad Hitomi dava non poco fastidio. Perchè certe persone non potevano essere semplici e chiare quando dicevano le cose? "Tu mi chiedi... cosa ci sia qui dietro, bambina? Heh... la tua ignoranza mi fa ribrezzo... Che cosa c'è dietro questo portale? Te lo dico io cosa c'è... dietro questo cancello si trova il nucleo vero e proprio della regione di Reborn! Un potere immenso, incontrastato! Questo in cui vi trovate è un luogo sacro. Delle persone come voi non dovrebbero nemmeno osare guardarlo! E invece, quel branco di ignoranti che trascinano le loro miserabili vite in superficie... hanno avuto l'insolenza di costruire una città su di esso! Reborn City... la città dell'insolenza!"
 
Ormai, anche Roserade e Muk si erano messi in guardia e si preparavano a lottare... ma l'uomo non estrasse alcuna Pokeball, e continuò invece il suo discorso come niente fosse. "Secondo la leggenda... il continente di Reborn si fonda su quattro poteri chiave, quattro simboli... Rubino, il sigillo del Dolore. Zaffiro, il sigillo dell'Amore. Smeraldo, il sigillo della Fede. Ed Ametista, il sigillo dell'Altrove! Ognuno di questi è una chiave... e quando tutte e quattro le chiavi saranno messe assieme, il vero potere di Reborn, il suo sito più sacro... potrà finalmente rinascere! Finalmente ci potremo sbarazzare di questo bidone dell'immondizia che si fa passare per una città, e il mondo potrà tornare ad essere come avrebbe sempre dovuto essere!" continuò quell'uomo, mentre Blake restava in disparte, sogghignando malignamente man mano che il discorso continuava.
 
"Perchè ci state dicendo tutto questo?" chiese Drew, diretto. "Voi siete del Team Meteora, vero?"
 
"Din don. Vedo che c'è qualcuno con un QI maggiore di zero! Hahahahahaaa!" esclamò Blake con una risatina demente.
 
L'uomo in impermeabile si voltò verso Drew e i suoi compagni, e fece un inchino. "Io sono Lord Solaris. Comandante del Team Meteora." affermò. 
 
La notizia lasciò tutti così sorpresi, che Drew, Roserade e i loro compagni tardarono qualche istante a reagire... e quando lo fecero, la loro reazione fu scomposta ed impulsiva! I tre Pokemon si piazzarono di scatto davanti ai loro allenatori, pronti a sfidare i Pokemon di Blake e di Lord Solaris... ma l'uomo che si era improvvisamente rivelato il comandante del Team Meteora non fece una piega, e si limitò a tirare fuori una Pokeball e rigirarsela tra le mani.
 
"Classica reazione di chi mi giudica semplicemente per il fatto... che sono a capo di un gruppo di persone che hanno una vocazione più elevata rispetto al resto del volgo." affermò Solaris, gettando un'occhiata di intesa a Blake, che ghignò e tirò fuori a sua volta una Pokeball. "Perchè invece non approfittiamo di questa occasione per cercare di venirci incontro, per così dire?"
 
"Perchè dovremmo cercare di venire incontro al Team Meteora?" chiese Drew con calma glaciale. "E perchè dovremmo aiutarti? Tu sei malvagio."
 
"Bene e male sono concetti relativi. Dal mio punto di vista, siete voi i malvagi." affermò Solaris senza perdere un colpo. "Ma... non lasciamo che queste sciocchezze ci impediscano di giungere alla comprensione reciproca. Tu e i tuoi compagni di Hoenn, non siete forse rimasti coinvolti in tutto questo per caso? Voi non avete nessun obbligo verso gli abitanti di questa città disgustosa. Non dovete nulla a quel branco di sciocchi che cerca di opporsi alla nostra causa. Perchè non lasciate perdere e non vi unite a noi del Team Meteora, dove le vostre capacità verranno sfruttate in maniera più saggia e produttiva?"
 
"Tra l'altro, è più saggio anche per voi, visto che in ogni caso non avete la benchè minima speranza di sconfiggerci." affermò Blake, sogghignando.
 
Hitomi sbattè gli occhi un paio di volte, come se si stesse chiedendo se quei due stessero facendo sul serio. "Cosa? Che razza di proposta è questa? Dopo aver visto quello che voi avete fatto agli abitanti di Reborn, e dopo che avete anche cercato di farci fuori... credete davvero che accetteremo di unirci a voi?" esclamò la bambina. "Ne ho sentite di proposte ridicole, ma questa proprio le batte tutte!"
 
"Grazie, ma... no, grazie. Abbiamo già avuto le nostre esperienze con organizzazioni criminali come la vostra, e ci hanno fatto passare la voglia di lavorare per gente come voi." rispose Drew. "La nostra controproposta è questa: voi lasciate in pace la gente di Reborn e permettete loro di ricostruire le loro vite, smettendo quindi di fare loro del male... e noi vi lasciamo in pace."
 
"Questo è impossibile." rispose Lord Solaris scuotendo la testa. "La nostra missione è troppo importante. Non possiamo abbandonarla così. E non sarà per fare un piacere a voi che smetteremo di attaccare Reborn City."
 
"Beh, questo è un vero peccato, tesori miei." rispose Cain. "Questo significa che non abbiamo altra scelta chr affrontarci. E non ti consiglio di sottovalutarci, caro. Sarai anche il capo del Team Meteora, ma non sarà questo a farci paura."
 
"In tal caso, non vedo un motivo per andare avanti a discutere." disse Solaris scuotendo la testa. "Blake. E' il caso di mostrare a questi bambini insolenti che la loro è una causa persa."
 
"Finalmente, non vedevo l'ora!" esclamò Blake, tirando fuori una Pokeball. "Avanti, incapace di un Froslass! Guadagnati il cibo che ti do!"
 
"Garchomp. Elimina quei mocciosi." disse Lord Solaris, senza neppure alzare la voce. Lui e Blake lanciarono in aria le Pokeball nello stesso momento... e dalla sfera che Blake aveva lanciato uscì una Pokemon dall'aspetto spettrale ed etereo, di colore prevalentemente bianco e sprovvista di gambe, il cui corpo termina con una sorta di gonna vuota. Il volto aveva una forma a goccia, con la testa viola coperta da una maschera di ghiaccio che lasciava scoperti solo gli occhi, e presentava un foro a diamante sulla fronte, con le corna simili a stalattiti di ghiaccio, mentre gli occhi erano gialli con l'iride celeste, e anche il collo era celeste. Attorno alla vita aveva una striscia rossa con dietro la schiena due protuberanze rosse che sembravano quasi una fascia da kimono. Le braccia particano dai lati della testa, ed erano lunghe, sottili ed ampie, come maniche da kimono.
 
L'altro Pokemon non abbisognava di particolari presentazioni - Drew lo aveva visto nella squadra di Camilla, la Campionessa di Sinnoh, durante la Johto Battle Frontier! Sembrava un ibrido realizzato mettendo assieme le parti migliori di un drago e di uno squalo martello... alto quasi due metri, robusto e longilineo, le squame di colore prevalentemente blu scuro, mentre il ventre era rosso. I suoi avambracci erano armati di punte acuminate ed uncinate, e presentavano delle grandi lame simili a pinne di squalo. La testa sembrava quella di un pesce martello, con una stella di colore giallo sulla punta, e un paio di "corna" che ricordavano i motori di un jet. Dalla schiena spuntava un'altra affilata pinna ricurva e la sua coda terminava a sua volta con altre due pinne. Anche le gambe presentavano dei robusti spuntoni bianchi, e in generale dava l'impressione di un Pokemon potente e feroce! Era un Garchomp, un Pokemon raro e terribilmente potente e veloce... e Drew temeva che per quanto fossero in superiorità numerica, non sarebbero riusciti ad avere la meglio su un avversario come quello...
 
"Froslass, il Pokemon Suolnevoso. Tipo Spettro/Ghiaccio. Forma evoluta di Snorunt, ottenuta esponendo un'esemplare femmina alle radiazioni di una Pietralbore." spiegò il Pokedex di Drew. "Qua e là corre ancora voce che Froslass fosse in origine una donna dispersa in montagna tra la neve. Congela i suoi nemici con un alito glaciale a -50 gradi Celsius. Si dice che il suo corpo sia vuoto."
 
"Garchomp, il Pokemon Mach. Tipo Terra/Drago. Forma evoluta di Gabite." disse il Pokedex di Hitomi."Quando si piega e distende le ali sembra un jet, e vola a velocità supersonica. Si dice che quando vola, le sue ali creino raffiche di vento in grado di abbattere gli alberi vicini. Una volta individuata la preda, non la molla più."
 
"Allora, che ve ne pare? Credete ancora di poter competere con noi, branco di molluschi?" si vantò Blake, sicuro che la battaglia sarebbe stata rapida e facile.
 
La risposta di Drew fu quanto mai rapida, precisa e lapidaria. "Roserade... attacca con Palla Ombra." affermò. Il Pokemon Floreale eseguì un giro su sè stesso, puntò le braccia contro la Froslass di Blake, e scagliò una sfera di pura oscurità che sfrecciò contro il fantasma delle nevi, colpendola in pieno petto e facendola cadere a terra con un'esclamazione di disappunto! Blake si zittì di colpo, spalancando gli occhi in un'espressione di oltraggio ed offesa... ma durò soltanto qualche istante prima che Froslass scuotesse la testa e si rimettesse in piedi, aprendo le braccia in maniera teatrale.
 
"Heheheee... ma guarda, qualcuno qui crede di essere un duro! Cos'è, mocciosetto, credi di essere più bravo del grande Blake? Ti insegno io a non alzare la cresta." affermò il giovinastro dai capelli bianchi. "Froslass, usa Geloraggio!"
 
"Roserade, respingilo con Protezione!" esclamò Drew. Froslass scagliò un raggio di energia congelante contro Roserade, che si difese alzando le braccia e creando uno schermo davanti a sè, bloccando l'attacco. Ma la reazione di Blake fu, ancora una volta, di sprezzante divertimento.
 
"Hahahahaaa! Oh, poverino, cerca di oppore resistenza!" sghignazzò. "Stai solo perdendo il tuo tempo, moccioso! Nessuno di voi pezzenti può battere il grande Blake!"
 
"E' quello che vedremo." commentò Drew senza lasciarsi prendere la mano. "Roserade, continua con Profumino per distrarre Froslass!"
 
Intanto, Hitomi e Cain stavano affrontando Solaris e il suo Garchomp…
 
"Forza, piccola! Avanti, Muk, amico mio! Facciamogli vedere che noi non ci facciamo mettere i piedi in testa dal Team Meteora! Muk, usa Fangobomba!" esclamò il ragazzo dai capelli viola.
 
"Grumpig, attacca con Psichico! Massima potenza!" esclamò Hitomi. Muk spalancò le fauci e scagliò una enorme massa di fango tossico ed appiccicoso contro il Garchomp del capo del Team Meteora, mentre Grumpig si mise le mani sulle tempie, si concentrò, e scagliò una poderosa raffica di energia mentale contro lo squalo terrestre. I due attacchi sfrecciarono contro il terribile Pokemon Mach, che non si degnò neanche di scansarli…
 
"Tutta apparenza, niente sostanza." commentò Lord Solaris freddamente. "Garchomp, usa Pietrataglio."
 
...e quando si trovarono alla distanza giusta, colpì il terreno con uno dei suoi artigli, aprendovi uno squarcio e facendo salire da esso una raffica di spuntoni di roccia che intercettarono i due attacchi! La Fangobomba si sgretolò e precipitò a terra, lacerata in innumerevoli goccioline di fango velenoso, e la scarica psichica di Grumpig venne dispersa, riuscendo soltanto a rallentare un po' l'attacco del Pokemon Terra/Drago! Poi, la Pietrataglio continuò ad avanzare come un treno, e investì in pieno sia Muk che Grumpig, scagliandoli in giro come se non pesassero niente!
 
"Muk!" esclamò Cain,vedendo il suo Pokemon spiaccicarsi a terra come una massa di fango... per poi riformarsi e scuotere la testa per scacciare la sensazione di vertigine. Grumpig si rimise in piedi a sua volta, ma si vedeva era barcollante anche dopo un solo colpo. Non c'era che dire, quel Garchomp era davvero un avversario molto pericoloso... "Accidenti... ho l'impressione che questa volta abbiamo fatto il passo più lungo della gamba..."
 
"Arrendetevi e unitevi al Team Meteora." ordinò Lord Solaris. "La vostra battaglia è persa in partenza."
 
"Garrrrrchomp!" ruggì il Pokemon Terra/Drago, mostrando zanne ed artigli.
 
Hitomi serrò gli occhi, guardando con ostilità il comandante del Team Meteora.
 
"Grumpig... usa Calmamente." ordinò la bambina, e il maialino psichico, stringendo i denti, congiunse le mani davanti a sè come in preghiera e si concentrò, sentendo il suo potere aumentare... ma si chiese privatamente se davvero sarebbe stato sufficiente per affrontare una creatura così potente...
 
"Grrrrumpig!" esclamò con determinazione, restituendo a Lord Solaris e al suo Garchomp un'espressione di sfida... 
 
 
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CONTINUA...
 
Note dell'autore: Il gruppo di Drew ha fatto una scoperta che potrebbe voler dire molto per la prosecuzione della guerra con il Team Meteora... ma Lord Solaris ha deciso di non aspettare che i nostri eroi lo vadano ad affrontare nel suo covo, e ha deciso di muoversi lui stesso! Forse questa volta, Drew ha trovato una sfida che non riuscirà a superare? E cosa succederà ad Amaria e alle bambine? Segreti davvero incredibili si nascondono negli abissi di Reborn City...
 
Il nuovo capitolo dovrebbe arrivare dopo le vacanze di Pasqua, anche se non sono sicuro se sarà un capitolo di Pokemon o di Digimon... beh, comunque attendete con pazienza, e spero che il prossimo capitolo sarà anche meglio di questo!
 
A presto!
  
      
 
      
  
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