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Autore: ExLuna    24/03/2016    5 recensioni
Quando il livello della criminalità nelle città diventa troppo alto ed è quindi troppo pericoloso e arduo per i principali comandi di polizia del mondo fronteggiare l’emergenza, ecco che interviene l’Organizzazione Luna Rossa; un’agenzia di sicari, attiva da anni, che collabora con le principali agenzie investigative del mondo al fine di debellare la criminalità e proteggere gli innocenti.
Ad esso è affiancato una importante agenzia investigativa indipendente di Konoha, la KCI, ovvero la Konoha Crime Investigation, che insieme alle centrali di polizia ed alle altre agenzie, fornisce all’Organizzazione tutte le informazioni necessarie per mettere sul campo i suoi migliori agenti e porre fine ai crimini più efferati.
Quando uno di questi agenti viene però attaccato personalmente, ferendo mortalmente la persona a lui più cara e rubando ciò che è per lui la cosa più preziosa sulla terra, le regole di ingaggio a quel punto cambiano. Ci vorranno solo 24 ore affinché la vendetta si compia. Ma l’amore è nascosto dietro l’angolo. [lieto fine. Sasu/Saku]
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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[Nota dell' Autrice: Eccomi a voi cari lettori con un nuovo capitolo di questa fanfiction. Nonostante il tempo trascorso, sono contenta che la storia abbia ancora un certo seguito, spero allora con questo aggiornamento di non deludere le vostre aspettative, soprattutto riguardo alla coppia SasuSaku! Baci baci!]

 

 

Cap.7  -12

Una volta essersi assicurato che non c'era piu' nessuno nelle vicinanze, Asuma chiuse la saracinesca dell'officina e si rintano' nel suo ufficio.

Prese la cornetta del telefono e compose un numero, colui che rispose non si sarebbe certo aspettato che le informazioni da lui fornite non sarebbero state delle migliori.

 

"Chiamo per tuo figlio. E' stato qui oggi, con una macchina rubata"

 

"Tutto qui? C'e' forse una ragione particolare per cui ritieni che la notizia mi possa interessare?"

 

"Era la macchina di Corvo Nero"

 

Dall'altro lato non ci fu risposta, soltanto il silenzio di chi sta ancora soppesando il valore di quell'informazione; Corvo Nero era il nome da sicario di Itachi ed aveva gia' tentato di uccidere Kabuto.

Orochimaru pero' non era a conoscenza della reale identita' degli assassini di Luna Rossa e non era nemmeno a conoscenza che Kabuto e i suoi scagnozzi avevano fatto fuori Itachi e che il fratello si era messo sulle sue tracce. Ritenne pero' doveroso collegare la morte del contabile a Corvo Nero e che presto avrebbe portato a termine il proprio compito e ucciso suo figlio.

 

"C'e' dell'altro?" domando' ad Asuma ancora in attesa al telefono.

 

"Si', anche la polizia e' appena stata qui. Due detective che stanno indagando sul contabile."

 

"Non sono un problema. Puoi pensarci tu a loro. Di kabuto me ne occupero' personalmente!"

 

La telefonata venne interrotta ed Asuma sospiro', doveva mantenere la sua copertura ma non poteva nemmeno che i due ragazzi ci lasciassero le penne. Fortunatamente al momento non erano la priorita' per Orochimaru, doveva pero' assicurarsi che non accadesse loro nulla di male.

Poco dopo, nello studio privato di Orochimaru all'ultimo piano del grattacielo piu' alto della citta', la Manda Tower, Kabuto venne ricevuto dal padre e dall'avvocato; per Kabuto tutto era sempre stato preso come un divertimento, persino gli affari privati li considerava molto alla leggera e questo era sempre stato un deterrente, oltre all'ozio all'alchool e alla droga. Orochimaru gli aveva sempre protetto le spalle, in quanto unico erede dell'impero da lui stesso costruito, ma aveva sempre considerato, il comportamento del figlio una vergogna ed ora era giunto il momento di dargli un'altro assaggio della sua autorita' e di quanto lui possa essere spietato.

 

"Allora di cosa si tratta? Sai papa' sono un po' di fretta, ho un party che mi aspetta e non vorrei fare tardi"

 

Orochimaru sorvolo' la mancanza di rispetto di Kabuto e gli porse un bicchiere di cognac che venne bevuto dal giovane alla goccia.

 

"E come pensi di andarci a questa tua cosi' detta festa?"

 

"Con i miei uomini e' ovvio"

 

"Tanto per essere chiari, sono i "miei" uomini, pensavo che di recente ti fossi dotato di un nuovo mezzo di trasporto."

 

Domando' Orochimaru sorseggiando in maniera naturale il dolce liquore dal suo bicchiere.

 

"Ah si' quella. L'ho fregata ad una coppia di rincoglioniti e seppelliti nel fango di merda da cui provengono. Avresti dovuto vederli, il moro piu' grande aveva un braccio fasciato e non poteva nemmeno reggersi in piedi..."

 

L'aria di superbia di Kabuto scomparve dal suo volto non appena un pugno diretto allo sterno lo fece piegare in due sul pavimento; avendo appena ingerito la bevanda alcolica, per effetto della violenta pressione allo stomaco il giovane non fu in grado di trattenerlo, rigetto' tutto il liquido caldo sul pavimento.

 

"Dannato idiota! Sei soltanto un inetto, la vergogna della famiglia, hai una vaga idea di quello che hai fatto?"

 

Orochimaru si avvicino' all'avvocato che osservava impassibile la scena, era meglio non contraddire il tuo cliente, specie se il cliente in questione era il piu' malvagio e potente della citta': Orochimaru gli prese il fazzoletto dal taschino della giacca e lo porse al figlio.

 

"Pulisciti la bocca e vedi di pulire bene il pavimento, non intendo sporcare i mocassini nuovi camminando sulla tua merda."

 

Kabuto obbedi' come un agnellino, piangendo in silenzio come un bambino che era appena stato beccato con le mani nella marmellata.

 

"Figlio disgraziato che non sei altro, adesso dovro' dare fondo a tutte le mie risorse per salvarti le chiappe"

 

"Ma non capisco... perche' te la stai prendendo tanto con me, ho solo rubato una macchina e divertito un po'"

 

Orochimaru si giro' e gli ando' incontro con un man rovescio e lo scaravento' a terra, Kabuto fini' per baciare il pavimento tanto fu violento lo schiaffo.

 

"Spero per te che ti sia divertito abbastanza, perche' il problema non e' la macchina che hai rubato, ma a chi l'hai rubata"

 

"Ma di che parli, te l'ho detto erano soltanto due finocchi cagasotto..."

 

"Era Corvo Nero imbecille!"

 

Il volto di Kabuto si fece bianco per il terrore, aveva gia' udito quel nome molte volte in passato, in tutte le riunioni private a cui aveva partecipato con suo padre: il numero uno di Luna Rossa. Come poteva essere lui se in quella villa sulla spiaggia aveva bastonato a morte due ragazzi inermi ed uno era pure disabile ad un braccio?

 

"Quello che dici non ha senso, io... avrei spedito all'Inferno il bastardo che ha cercato di uccidermi?"

 

Quell'ultima osservazione non sfuggi' ad Orochimaru, che, fatto scemare i fumi della rabbia, inizio' a ragionare su cio' che aveva appena confidato suo figlio; una macchina rubata a due giovani che vengono pestati a sangue da Kabuto ed i suoi tirapiedi e, qualche ora dopo, il massacro all'Isola della Felicita' con il contabile e tutto il suo staff all'obitorio.

I conti non quadravano, voleva vederci chiaro in tutta quella faccenda ma al momento la sua priorita' era proteggere il suo unico figlio.

 

"Forse non hai ucciso nessuno figliolo, ma temo che chiunque sia presto verra' da te e sebbene mi vergogni di essere tuo padre, rimani comunque mio figlio e non ho alcuna intenzione di lasciare che ti uccidano. Nasconditi in uno dei tuoi covi preferiti, mandero' una squadra dei miei uomini migliori a farti da scorta."

 

"Non mi servono altre babysitter posso benissimo cavarmela da solo..."

 

"TU farai quello che io ti ordino e lo eseguirai alla lettera!"

 

Kabuto dovette obbedire, aveva sfidato anche troppo la pazienza di suo padre; non appena se ne fu andato, Orochimaru ordino' all'avvocato di mettere in campo tutti gli uomini a disposizione e di metterlo in contatto una loro nuova collaboratrice che, sicuramente, avrebbe avuto ottime informazioni su colui o coloro che stavano dando la caccia a Kabuto e avrebbe fatto quanto in suo potere per fermarli, fossero loro stati membri di Luna Rossa o della polizia.

Per quanto riguardava questi ultimi, non li riteneva una grossa minaccia, stavano soltanto indagando su degli omicidi, come detto da Asuma, ma era sempre stato un uomo di affari particolarmente attento ai dettagli, percui chiese all'avvocato di fare qualche indagine per lui sui due detective che si stavano occupando del caso del contabile. Magari gli sarebbero stati utili.

 

Nel frattempo in un palazzo residenziale non molto distante dal centro, in un piccolo appartamento al piano attico, Sasuke stava lavorando al computer ed analizzando l'agenda del contabile che aveva preso dalla sua scrivania scoprendo legami interessanti tra Orochimaru ed i crimini piu' efferati, non solo a Konoha ma in tutte le piu' importanti metropoli del continente. Quell'uomo era il male e con i suoi traffici stava avvelenando la citta', trovo' anche ottime informazioni su Kabuto e tramite un programma sofisticato riusci' ad inserirsi database del Comune e a scaricare una planimetria dettagliata del palazzo in cui Kabuto era solito nascondersi e che ne aveva fatto un locale notturno, spa e il suo covo principale. Fece una scansione dell'agenda pagina per pagina e creo' un file apposito che invio' poi, tramite e-mail, all'ufficio informatico della KCI.

Gli ci volle una buona mezz'ora per elaborare il suo piano di attacco, controllo' le armi a disposizione e si attrezzo' con qualche caricatore in piu', il bunker nascosto dietro all'armadio dei vestiti era ben fornito. Quell'appartamento era un rifugio secondario per lui e suo fratello durante le missioni, ma in particolare veniva usato da Itachi quando doveva incontrarsi con qualche ragazza. Ne avrebbe fatto buon uso in suo nome fino a quando tutto non sara' compiuto.

Chiuse il portatile e indosso' la giacca, controllo' ancora una volta le Desert Eagle e si appresto' ad uscire quando ad un tratto la sua attenzione venne attratta da un nome, sull'agenda del contabile rimasta aperta sulla scrivania; un nome familiare e che riguardava il passato di suo padre, oltre ad una serie di contatti e note che avrebbero scosso le fondamenta stesse di Luna Rossa se fossero state trovate.

Riaccese il computer e si prese qualche minuto per fare ancora qualche ricerca, ma quello che trovo' era qualcosa di molto piu' ampio e vasto di quanto si sarebbe aspettato e non aveva molto tempo per indagare piu' a fondo. Chiuse tutto e mise l'agenda al sicuro in cassaforte, forse ne avebbe tratto beneficio ma prima aveva una missione da compiere.

 

-11

Sakura e Naruto raggiunsero il bar dove solitamente si radunavano gli Hell's Dogs; entrarono nel locale, ovviamente la loro presenza venne immediatamente notata da tutti i presenti, pericolosi bikers noti alle forze dell'ordine per essere i piu' giovani criminali della citta'.

Naruto fece l'occhiolino a Sakura come incoraggiamento, era gia' stato in quel bar e la maggior parte di loro lo conosceva quindi, fino a che c'era lui, lei non avrebbe avuto problemi se qualche bulletto avesse avuto l'intenzione di allungare le mani.

Si diressero verso Kiba, il leader della band seduto comodamente al suo tavolo riservato con due avvenenti ragazze vestite da motocicliste; non appena li vide, Kiba li saluto' calorosamente e li invito' a sedersi al suo tavolo, in particolare si alzo' lui stesso ad abbracciare e a salutare Naruto con il quale aveva un rapporto di amicizia fin dai tempi della scuola.

Sakura non era al corrente di questo dettaglio, ma dovette ammettere che, per quanto potesse essere un'arma a doppio taglio, era anche un ottimo vantaggio avere Kiba dalla loro parte come informatore.

A quest'ultimo non sfuggi' un fischio di ammirazione non appena vide Sakura e la squadro' dalla testa ai piedi, analizzandola in ogni dettaglio come se fosse stata una pregiata Harley Davidson da collezione; a Sakura quell'atteggiamento la infastidi' notevolmente, ma seppe trattenere la calma.

Il primo a parlare fu proprio Kiba che li prese in giro sulla loro recente visita all'officina di Asuma.

 

"Allora, ti stai dando da fare Naruto eh? Ammiro il tuo gusto in fatto di belle donne ma non hai ancora imparato l'arte di tenerti fuori dai guai"

 

"Non capisco di che parli, e comunque lei e' solo la mia partner di lavoro"

 

"Si certo come no, una botta e via non gliela toglie nessuno e neppuro a te. Comunque non sono fatti miei se scopate dietro al sedile della macchina quando ne avete l'occasione, io mi riferivo al vecchio Asuma. Non e' saggio andare a rompergli le scatole in piena notte, specialmente con il distintivo in mano."

 

"Cavolo le notizie volano in fretta!"

 

"Tu non sai quanto. Dimmi la verita' non sarete venuti qui soltanto per una birra?"

 

Kiba fece l'occhiolino a Sakura, lei era troppo esperta nel suo lavoro per farsi prendere in provocazioni ma quel tipo stava cominciando a farla innervosire. Non avevano tempo per giocare al poliziotto buono e a quello cattivo, quindi decise di prendere in mano la conversazione e andare dritta al sodo, come solo lei sapeva fare.

 

"Sappiamo bene di non essere stati simpatici ad Asuma e lui ci ha consigliato di darci alle macchine. Sai percaso perche'?"

 

"Non siete voi i detective? Va bene, ve lo dico; le voci circolano veloci nel nostro ambiente, qualche ora prima della vostra improvvisata il figlio di Orochimaru e' stato cacciato personalmente da Asuma. Quel bamboccio figlio di papa' si era presentato alla sua officina con una macchina che era meglio non rubare. Maggior ragione per avere le palle girate se gli entra la polizia dalla porta di ingresso."

 

"Una macchina?"

 

Sakura era confusa ma allo stesso tempo quell'informazione la  incuriosi' parecchio e Naruto le rivolse un'occhiata dubbiosa.

Kabuto era il figlio di Orochimaru e, come sempre si dice in questi casi, tale padre tale figlio se non anche peggio e non riusciva a capire che cosa avesse a che fare il furto di una macchina con Luna Rossa. Lei era sempre piu' convinta che Orochimaru e Luna Rossa fossero collegate eppure il discorso della macchina metteva in campo ben altre carte da giocare e Sakura non avrebbe mollato fino a quando non le avesse scoperte tutte quante.

 

"Sai dirci di che macchina si tratta e dove si trova adesso, visto che non era nell'officina di Asuma?"

 

"Una macchina pericolosa, sembra che appertenesse a qualcuno che ora sta mettendo a ferro e fuoco la citta' per farla pagare a Kabuto. Non so dove si trova la macchina, ma posso mettere sotto i miei ragazzi per scoprire quanto posso se..."

 

"Se cosa?" chiese Naruto leggermente infastidito, sapeva benissimo a quale tipo di ricatto stava puntando il suo amico.

 

"... se in cambio la tua bambolina qui non sale sul mio tavolo e mi mostra le sue grazie ballando la lap dance"

 

Sakura non avrebbe mai capito le ragioni che spingono gli uomini a convincersi che tutte le donne siano disponibili ad ogni loro assurda richiesta; Naruto cerco' di fare da pacere, rifiutando la proposta al posto di Sakura, ma Kiba insistette al punto che si avvicino' un po' troppo alla ragazza la quale, a sua volta, gli mostro' con la pratica la sua risposta a quella richiesta.

Gli afferro' il polso e glielo torse talmente tanto da essere sul punto di spezzargli i legamenti e lo trascino' sul tavolo a faccia' in giu', scatenando pero' anche la reazione di tutti i bikers presenti nel bar, i quali non presero molto bene l'aggressione al loro capo.

Naruto si alzo' di scatto dalla sua sedia e punto' la pistola contro tutti gli altri che si stavano radunando a cerchio intorno a loro, la situazione sarebbe presto degenerata per colpa di Kiba e del carattere furibondo di Sakura se la si provocava in malo modo.

 

"Stammi bene a sentire razza di deficiente, io non sono una bambolina e non sono al tuo servizio. Sono un detective della Konoha Crime Investigation e ti conviene portare rispetto e a non fare troppo il furbo, o rendero' la tua vita ad un inferno tale che pregherai di essere rinchiuso in cella e saro' ben felice di gettare io stessa la chiave nello scarico del cesso e tirare lo sciacquone"

 

"Ok ok va bene, ho afferrato... lasciami andare adesso maledizione!"

 

Sakura mollo' la presa e si allontano' di qualche passo portando la mano alla pistola, essendosi resa conto fin da subito che erano circondati.

 

"Che diamine stavo solo scherzando, certo che voi donne della polizia non avete per niente il senso dell'umorismo. Forse hai bisogno di farti sbattere un po' di piu', sei decisamente isterica"

 

Kiba inveiva contro Sakura a tal punto che lei perse totalmente la pazienza e stava per reagire, quando venne bloccata da Naruto che la trascino' di peso via dal locale.

 

"Facci sapere della macchina, Kiba, possibilmente prima dell'alba. Hai il mio numero."

 

Non molto distante dall'area industriale, intanto, Kabuto se la stava spassando con alcuni amici e ragazze nella sua spa privata, al primo piano del locale di cui era proprietario; l'Edo Tensei Lounge, una piccola fabbrica dismessa che aveva ristrutturato facendone un locale di lusso esclusivo, che comprendeva appunto una spa, una discoteca e camere da letto per i clienti piu' "esclusivi".

Nonostante gli avvertimenti delle guardie di sicurezza che vigilavano su di lui, il ragazzo non intendeva rinunciare al suo passatempo preferito e nemmeno intendeva lasciare che suo padre lo controllasse a bacchetta, dato lo spiegamento di uomini armati in tutto lo stabile nessuno sarebbe riuscito ad avvicinarsi a lui quindi perche' preoccuparsi tanto. Lui nonsi riteneva un cagasotto, era convinto che il mondo girasse intorno a lui, che sarebbe stato protetto e ne sarebbe sempre uscito illeso.

Il piu' grosso errore che poteva commettere, ritenersi onnipotente; la prima guardia, all'ingresso della cucina, non fece in tempo a comunicare via radio che la situazione era tranquilla, che si ritrovo' in un angolo dello stanzino delle scope con la gola tagliata.

Pochi secondi dopo, altre due guardie, di pattuglia nel corridoio al piano terra, vennero messe a tacere con il collo spezzato; il corridoio era protetto da una parete di vetro e nessuno aveva accesso, tranne i fedelissimi di Kabuto, piu' avanti infatti c'erano le scale che conducevano al piano superiore, dove si trovava la sala con la piscina riscaldata e la spa di Kabuto.

Mantenendosi nell'ombra, Sasuke si mosse agilmente e volecemente tra i corridoi, gli scaffali e le pareti luminose, nascondendosi alle guardie ed aggirandole, per trovarsi poi alle loro spalle ed ucciderle senza difficolta' e soprattutto senza fare rumore.

Ma sfortunatamente, nonostante le sue abilita', una guardia si accorse di lui e diede l'allarme; Sasuke inizio' un violento corpo a carpo con la guardia prima che potessero sopraggiungerne altri, ma era piu' grosso e piu' pesante rispetto a lui e ci mise parecchio a liberarsi di lui.

Intanto si era scatenato il putiferio, ragazze e ragazzi che gridavano e scappavano verso le uscite, Kabuto inizio' a fuggire scortato da una guardia; Sasuke se ne accorse e riusci' in un qualche modo a sparare in direzione di Kabuto uccidendo solo la guardia che era alle sue spalle e mandando in frantumi le vetrate, purtroppo pero' non riusci' e centrare il suo bersaglio principale.

Fu costretto ad inseguirlo, ma altre guardie ingaggiarono con lui una lotta di arti marziali e pistole, con il chiaro intento di tenerlo impegnato mentre Kabuto si dava alla fuga; gli scontri e gli spari  non furono ignorati dagli altri ospiti del locale, si scateno' il caos e piu' volte Sasuke era sul punto di sparare a Kabuto, ma ancora una volta, una delle guardie che credeva di aver messo ko, gli ando' addosso e solo gettandosi da una balconata sovrastante la discoteca Sasuke riusci' a liberarsi definitivamente di lui, trascinandolo con se ed usandolo come materasso di atterraggio.

Evitando le pallottole si mise all'inseguimento di Kabuto ma, appena fuori vide una macchina nera sopraggiungere in mezzo alla folla che fuggiva in strada, carico' al volo Kabuto e lo porto' in salvo.

Sasuke si diresse nella direzione dove era appena fuggita l'auto e sparo' contro il parabrezza, svuotando il caricatore, ma ormai era troppo lontano; fortunatamente per lui, fin da bambino aveva sviluppato una straordinaria memoria fotografica, non gli sarebbe stato difficile rintracciare la targa.

Si udirono grida di uomini e in lontanaza, sirene della polizia che si facevano sempre piu' vicine, doveva sbrigarsi ad allontanarsi prima di essere beccato dagli sbirri o, peggio, dagli scagnozzi del locale.

 

-9

Dopo piu' di un'ora Sakura e Naruto erano al parcheggio del parco Shimagure presso il fiume Sameada, in attesa della telefonata di Kiba. Naruto si stava lamentando per la fame e si erano quindi fermati ad un chiosco di ramen a prendere qualcosa da asporto; Sakura lo aveva accontentato, ma per la rabbia e la frustrazione, le si era bloccato lo stomaco e non riusciva a mangiare.

 

"Piantala di guardare l'orologio ogni 5 minuti, vedrai che telefonera'. Mi deve diversi favori ed anche se lo hai preso a calci nel culo, cosa che non era poi del tutto necessaria, ti assicuro che si fara' vivo molto presto"

 

"Tu proprio non vuoi rendertene conto, vero? Per te questo lavoro e' soltanto un gioco, non hai la benche' minima idea di cosa c'e' in ballo. Quello su cui stiamo indagando e' roba grossa, potrei finalmente mettere le mani sulle prove che mi servono per sbattere in galera l'assassino dei miei genitori e tu pensi soltanto a mangiare o a farti qualche stecca con i tuoi cosi'detti amici di infanzia motociclisti del cavolo"

 

"Ok senti adesso basta, non puoi reagire cosi' tutte le volte che c'e' di mezzo Orochimaru e prendertela con chiunque ti capiti a tiro. Ti ricordo che anche mio padre e' morto per causa sua, sono dalla tua stessa parte quindi piantala di pensare di essere l'unica ad avere un conto in sospeso con lui."

 

Naruto a quel punto si fece serio e Sakura si penti' per le dure parole che aveva rivolto a quello che da anni era diventato il suo migliore amico, oltre che collega di lavoro; aveva molto in comune con lui e la sua mente ritorno' a quella tragica notte in cui i loro destini vennero stravolti e ricongiunti allo stesso tempo.

Il padre di Sakura era un procuratore distrettuale molto rinomato e rispettato che, a quel tempo, stava indagando sulle attivita' illecite di Orochimaru; il suo impero cresceva rapidamente, corruzione, uccisioni su commissione, testimoni che sparivano, appalti illeciti, ce ne era abbastanza da costruire un processo e mandarlo in galera per secoli.

Purtroppo pero' era andato troppo in fondo, era riuscito a trovare un testimone che lavorava nell'ufficio del contabile e che era riuscito a procurargli copie dei libri contabili di Orochimaru ed anche un'agenda; quando l'auto su cui viaggiava il testimone sotto scorta venne fatta saltare in aria, anche la vita del procuratore Haruno era in pericolo, cosi' come quella della sua famiglia.  Vennero messi degli agenti 24 ore su 24 davanti alla sua abitazione ed agenti in borghese lo scortavano ovunque andasse, ma una notte qualcuno riusci' ad entrare in casa, uccidendo gli agenti di scorta ed incendiarono la casa; tre agenti intervennero prima che la casa saltasse per aria, i killer avevano acceso i fornelli della cucina ed avevano gia' ucciso il procuratore e sua moglie e stavano cercando la figlia che si era nascosta dentro un armadio. Kakashi riusci' a trovare la bambina e a portarla in salvo fuori dalla casa, rimanendo ferito ad un occhio. Con lui c'era anche il padre di Naruto, che ad un certo punto rientro' in casa per salvare la vita all'altro loro collega: fu allora che avvenne l'esplosione, Obito rimase ucciso, Minato fini all'ospedale con gravi ustioni e mori' pochi giorni dopo. Sakura fu l'unica ad essere sopravissuta e venne affidata alle cure di Kakashi che, di comune accordo con un giudice amico di Fukaku, ottenne l'autorizzazione ad adottare Sakura che prese anche il suo cognome; presentandosi al mondo come Sakura Hatake, nessuno avrebbe mai sospettato che in realta' la figlia del procuratore Haruno era ancora viva e sarebbe stata al sicuro da Orochimaru.

Ritenendo che tutta la famiglia fosse stata uccisa nel rogo della casa, non avrebbe avuto motivo di darle la caccia, anche se di fatto era soltanto una bambina e non poteva sapere nulla delle indagini che il padre stava svolgendo nei confronti di Orochimaru.

Sakura fu sempre grata a Kakashi per averle salvato la vita e averle dato una nuova identita' per proteggerla, ma non aveva mai nascosto il desiderio di vendetta e sebbene il suo capo, nonche' padre adottivo, non fu d'accordo con la sua scelta di entrare in polizia, alla fine dovette cedere, almeno cosi' l'avrebbe tenuta maggiormente sotto controllo.

Sakura doveva tutto a quell'uomo, e doveva tutto anche a Naruto il cui padre era morto per salvarle la vita, non era giusto trattarlo come aveva appena fatto.

 

"Hai ragione, Naruto ti domando scusa. Sono soltanto stanca, questa notte sembra non avere fine e piu' andiamo avanti e piu' sembra che si avvicini, il momento che tanto aspettavamo. Ma ho come la sensazione che piu' ci avviciniamo e piu' ci sfugga tra le dita ed io non so cos'altro fare. Di una cosa sono sicura, non intendo perdere anche te, sei il solo amico su cui possa contare e faro' quanto in mio potere per dare giustizia ad entrambi i nostri genitori."

 

Naruto sorrise e fece un cenno di assenso con la testa, prese la mano di Sakura e la strinse forte, facendole cosi' capire che era con lei in tutto e per tutto; in quel momento arrivo' una chiamata dalla centrale riguardo ad una sparatoria presso un night club privato non molto lontano dal parcheggio dove si trovavano loro e dato che non avevano niente altro da fare, risposero alla chiamata dirigendosi a tutto gas all'indirizzo comunicato.

 

"Due sparatorie in due locali notturni nel giro di poche ore. Qui' c'e' puzza di bruciato. Schiaccia sull'acceleratore Sakura, fai vedere a questi automobilisti notturni come si guida una macchina."

 

La rosa, ovviamente, non se lo fece ripetere due volte e spinse ancora di piu' sull'acceleratore, accendendo le sirene e i lampeggianti dell'auto di servizio, sorpassando e schivando tutte le auto che incrociava sul suo percorso, con l'abilita' di un pilota di Formula Uno.

Pur essendo tarda notte, le strade in quella zona erano piuttosto trafficate e quando giunsero sul luogo videro diverse persone che scappavano e uomini vestiti di nero che iniziarono a sparare per strada, un paio di loro spararono persino alla loro auto.

Sakura sterzo' bruscamente ed inchiodo' vicino ad un marciapiede per evitare le pallottole: protetti dagli sportelli, sia Naruto che Sakura scesero dalla macchina ed ingaggiarono uno scontro a fuoco contro gli uomini del locale, il cui nome sull'insegna era Edo Tensei Lounge.

Naruto centro' in pieno due guardie e copri' le spalle a Sakura che si diresse verso il vicolo laterale dove un terzo uomo stava correndo verso la fermata della metropolitana.

Sakura si mise a correre anche lei e scese le scale che conducevano al tunnel sotterraneo della metro; a quella fermata passava la linea Ichibi, una delle poche che forniva servizio notturno. Poteva sentire il rimbombo del treno che passava ed i passi che giungevano dal fondo delle scale mobili che portavano alla piattaforma.

Sakura prosegui', con la pistola in pugno controllando ogni angolo ed ogni accesso, per non essere colta di sorpresa; nei pressi di una colonna, sulla piattaforma di accesso al treno, un uomo le afferro' il braccio e la colpi' in faccia, ma lei reagi' prontamente, era stata addestrata alla lotta fin dai primi anni di accademia.

L'uomo che aveva di fronte era massiccio ma lei aveva il vantaggio di essere piu' agile e con dei calci ben assestati al fianco del suo aggressore riusci' a metterlo in difficolta', ma solo per poco; l'uomo era abile nella lotta e con rapidita' la scaravento' contro la colonna e cerco' di strapparle la pistola di mano.

Sakura lascio' andare l'arma spontaneamente pur di non farsela portare via e provo' a liberarsi dalla stretta dell'avversario con pugni e gomitate ma lui era piu' forte ed ora le stava stringendo il collo con un mano; non era sicura di quanto ancora avrebbe resistito e stava quasi per cedere quando, ad un tratto, qualcuno intervenne afferrando l'uomo alle spalle, Sakura fini' a terra ansimante e cerco' di gattonare verso la sua pistola che si trovava a pochi metri da lei.

In quel momento si udi' il rombo del treno ed alcuni spari di pistola, Sakura si volto' appena per vedere l'uomo con cui aveva lottato un istante prima, riverso a testo in giu' sulla panchina della piattaforma, a terra, sul pavimento, un lago di sangue.

Udi' delle voci sulle scale ma era ancora troppo stordita per capire che voci erano o se si trattava dell'annuncio elettronico che annunciava la partenza del treno; riusci' ad appoggiarsi con la schiena alla colonna, ancora faticava a respirare e proprio quando il treno stava per ripartire il suo cuore si fermo' di colpo, penso' che la sua mente le stava giocando brutti scherzi, perche' quando volse lo sguardo verso i finestrini del treno, lei lo vide ed era abbastanza sicura che fosse lui, alto moro dallo sguardo intenso ed era abbastanza certa che anche lui la vide.

Mille pensieri affollarono la sua mente, cosa ci faceva lui li' su quel treno, a quell'ora della notte? Perche' non si era piu' fatto sentire dopo che aveva annullato il loro appuntamento poche ore prima? Un uomo morto ad una fermata della metro che poco prima aveva cercato di ucciderla ed un istante dopo, lui era li' sul treno della linea Ichibi, che svaniva nel nulla.

 

   
 
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