[Nota dell' Autrice: Eccomi a voi cari
lettori con un nuovo capitolo di questa fanfiction.
Nonostante il tempo trascorso, sono contenta che la storia abbia ancora un
certo seguito, spero allora con questo aggiornamento di non deludere le vostre
aspettative, soprattutto riguardo alla coppia SasuSaku!
Baci baci!]
Cap.7 -12
Una volta essersi assicurato che non
c'era piu' nessuno nelle vicinanze, Asuma chiuse la saracinesca dell'officina e si rintano' nel suo ufficio.
Prese la cornetta del telefono e compose
un numero, colui che rispose non si sarebbe certo aspettato che le informazioni
da lui fornite non sarebbero state delle migliori.
"Chiamo per tuo figlio. E' stato qui oggi, con una
macchina rubata"
"Tutto qui? C'e' forse una ragione particolare per cui
ritieni che la notizia mi possa interessare?"
"Era la macchina di Corvo Nero"
Dall'altro lato non ci fu risposta,
soltanto il silenzio di chi sta ancora soppesando il valore di
quell'informazione; Corvo Nero era il nome da sicario di Itachi
ed aveva gia' tentato di uccidere Kabuto.
Orochimaru
pero' non era a conoscenza della reale identita' degli assassini di Luna Rossa e non era nemmeno a
conoscenza che Kabuto e i suoi scagnozzi avevano
fatto fuori Itachi e che il fratello si era messo
sulle sue tracce. Ritenne pero' doveroso collegare la
morte del contabile a Corvo Nero e che presto avrebbe portato a termine il
proprio compito e ucciso suo figlio.
"C'e' dell'altro?" domando'
ad Asuma ancora in attesa al telefono.
"Si', anche la polizia e'
appena stata qui. Due detective che stanno indagando sul contabile."
"Non sono un problema. Puoi pensarci tu a loro. Di kabuto me ne occupero'
personalmente!"
La telefonata venne interrotta ed Asuma sospiro', doveva mantenere
la sua copertura ma non poteva nemmeno che i due ragazzi ci lasciassero le
penne. Fortunatamente al momento non erano la priorita'
per Orochimaru, doveva pero'
assicurarsi che non accadesse loro nulla di male.
Poco dopo, nello studio privato di Orochimaru all'ultimo piano del grattacielo piu' alto della citta', la Manda Tower, Kabuto venne ricevuto dal
padre e dall'avvocato; per Kabuto tutto era sempre
stato preso come un divertimento, persino gli affari privati li considerava
molto alla leggera e questo era sempre stato un deterrente, oltre all'ozio all'alchool e alla droga. Orochimaru
gli aveva sempre protetto le spalle, in quanto unico erede dell'impero da lui
stesso costruito, ma aveva sempre considerato, il comportamento del figlio una
vergogna ed ora era giunto il momento di dargli un'altro assaggio della sua autorita' e di quanto lui possa essere spietato.
"Allora di cosa si tratta? Sai papa'
sono un po' di fretta, ho un party che mi aspetta e non vorrei fare tardi"
Orochimaru
sorvolo' la mancanza di rispetto di Kabuto e gli porse un bicchiere di cognac che venne bevuto
dal giovane alla goccia.
"E come pensi di andarci a questa tua cosi' detta festa?"
"Con i miei uomini e' ovvio"
"Tanto per essere chiari, sono i "miei"
uomini, pensavo che di recente ti fossi dotato di un nuovo mezzo di
trasporto."
Domando'
Orochimaru sorseggiando in maniera naturale il dolce
liquore dal suo bicchiere.
"Ah si' quella. L'ho fregata
ad una coppia di rincoglioniti e seppelliti nel fango di merda da cui
provengono. Avresti dovuto vederli, il moro piu'
grande aveva un braccio fasciato e non poteva nemmeno reggersi in
piedi..."
L'aria di superbia di Kabuto scomparve dal suo volto non appena un pugno diretto
allo sterno lo fece piegare in due sul pavimento; avendo appena ingerito la
bevanda alcolica, per effetto della violenta pressione allo stomaco il giovane
non fu in grado di trattenerlo, rigetto' tutto il liquido
caldo sul pavimento.
"Dannato idiota! Sei soltanto un inetto, la vergogna
della famiglia, hai una vaga idea di quello che hai fatto?"
Orochimaru
si avvicino' all'avvocato che osservava impassibile
la scena, era meglio non contraddire il tuo cliente, specie se il cliente in
questione era il piu' malvagio e potente della citta': Orochimaru gli prese il
fazzoletto dal taschino della giacca e lo porse al figlio.
"Pulisciti la bocca e vedi di pulire bene il pavimento,
non intendo sporcare i mocassini nuovi camminando sulla tua merda."
Kabuto
obbedi' come un agnellino, piangendo in silenzio come
un bambino che era appena stato beccato con le mani nella marmellata.
"Figlio disgraziato che non sei altro, adesso dovro' dare fondo a tutte le mie risorse per salvarti le
chiappe"
"Ma non capisco... perche' te
la stai prendendo tanto con me, ho solo rubato una macchina e divertito un
po'"
Orochimaru
si giro' e gli ando'
incontro con un man rovescio e lo scaravento' a
terra, Kabuto fini' per
baciare il pavimento tanto fu violento lo schiaffo.
"Spero per te che ti sia divertito abbastanza, perche' il problema non e' la macchina che hai rubato, ma a
chi l'hai rubata"
"Ma di che parli, te l'ho detto erano soltanto due
finocchi cagasotto..."
"Era Corvo Nero imbecille!"
Il volto di Kabuto
si fece bianco per il terrore, aveva gia' udito quel
nome molte volte in passato, in tutte le riunioni private a cui aveva
partecipato con suo padre: il numero uno di Luna Rossa. Come poteva essere lui
se in quella villa sulla spiaggia aveva bastonato a morte due ragazzi inermi ed
uno era pure disabile ad un braccio?
"Quello che dici non ha senso, io... avrei spedito
all'Inferno il bastardo che ha cercato di uccidermi?"
Quell'ultima osservazione non sfuggi' ad Orochimaru, che, fatto
scemare i fumi della rabbia, inizio' a ragionare su cio' che aveva appena confidato suo figlio; una macchina
rubata a due giovani che vengono pestati a sangue da Kabuto
ed i suoi tirapiedi e, qualche ora dopo, il massacro all'Isola della Felicita' con il contabile e tutto il suo staff
all'obitorio.
I conti non quadravano, voleva vederci
chiaro in tutta quella faccenda ma al momento la sua priorita'
era proteggere il suo unico figlio.
"Forse non hai ucciso nessuno figliolo, ma temo che
chiunque sia presto verra' da te e sebbene mi
vergogni di essere tuo padre, rimani comunque mio figlio e non ho alcuna
intenzione di lasciare che ti uccidano. Nasconditi in uno dei tuoi covi
preferiti, mandero' una squadra dei miei uomini
migliori a farti da scorta."
"Non mi servono altre babysitter posso benissimo
cavarmela da solo..."
"TU farai quello che io ti ordino e lo eseguirai alla
lettera!"
Kabuto
dovette obbedire, aveva sfidato anche troppo la pazienza di suo padre; non
appena se ne fu andato, Orochimaru ordino' all'avvocato di mettere in campo tutti gli uomini a
disposizione e di metterlo in contatto una loro nuova collaboratrice che,
sicuramente, avrebbe avuto ottime informazioni su colui o coloro che stavano
dando la caccia a Kabuto e avrebbe fatto quanto in
suo potere per fermarli, fossero loro stati membri di Luna Rossa o della
polizia.
Per quanto riguardava questi ultimi, non
li riteneva una grossa minaccia, stavano soltanto indagando su degli omicidi,
come detto da Asuma, ma era sempre stato un uomo di
affari particolarmente attento ai dettagli, percui
chiese all'avvocato di fare qualche indagine per lui sui due detective che si
stavano occupando del caso del contabile. Magari gli sarebbero stati utili.
Nel frattempo in un palazzo residenziale
non molto distante dal centro, in un piccolo appartamento al piano attico, Sasuke stava lavorando al computer ed analizzando l'agenda
del contabile che aveva preso dalla sua scrivania scoprendo legami interessanti
tra Orochimaru ed i crimini piu'
efferati, non solo a Konoha ma in tutte le piu' importanti metropoli del continente. Quell'uomo era il
male e con i suoi traffici stava avvelenando la citta',
trovo' anche ottime informazioni su Kabuto e tramite un programma sofisticato riusci' ad inserirsi database del Comune e a scaricare una
planimetria dettagliata del palazzo in cui Kabuto era
solito nascondersi e che ne aveva fatto un locale notturno, spa e il suo covo
principale. Fece una scansione dell'agenda pagina per pagina e creo' un file apposito che invio'
poi, tramite e-mail, all'ufficio informatico della KCI.
Gli ci volle una buona mezz'ora per
elaborare il suo piano di attacco, controllo' le armi
a disposizione e si attrezzo' con qualche caricatore
in piu', il bunker nascosto dietro all'armadio dei
vestiti era ben fornito. Quell'appartamento era un rifugio secondario per lui e
suo fratello durante le missioni, ma in particolare veniva usato da Itachi quando doveva incontrarsi con qualche ragazza. Ne
avrebbe fatto buon uso in suo nome fino a quando tutto non sara'
compiuto.
Chiuse il portatile e indosso' la giacca, controllo'
ancora una volta le Desert Eagle
e si appresto' ad uscire quando ad un tratto la sua
attenzione venne attratta da un nome, sull'agenda del contabile rimasta aperta
sulla scrivania; un nome familiare e che riguardava il passato di suo padre,
oltre ad una serie di contatti e note che avrebbero scosso le fondamenta stesse
di Luna Rossa se fossero state trovate.
Riaccese il computer e si prese qualche
minuto per fare ancora qualche ricerca, ma quello che trovo'
era qualcosa di molto piu' ampio e vasto di quanto si
sarebbe aspettato e non aveva molto tempo per indagare piu'
a fondo. Chiuse tutto e mise l'agenda al sicuro in cassaforte, forse ne avebbe tratto beneficio ma prima aveva una missione da
compiere.
-11
Sakura e Naruto
raggiunsero il bar dove solitamente si radunavano gli Hell's
Dogs; entrarono nel locale, ovviamente la loro
presenza venne immediatamente notata da tutti i presenti, pericolosi bikers noti alle forze dell'ordine per essere i piu' giovani criminali della citta'.
Naruto
fece l'occhiolino a Sakura come incoraggiamento, era gia'
stato in quel bar e la maggior parte di loro lo conosceva quindi, fino a che
c'era lui, lei non avrebbe avuto problemi se qualche bulletto avesse avuto
l'intenzione di allungare le mani.
Si diressero verso Kiba,
il leader della band seduto comodamente al suo tavolo riservato con due
avvenenti ragazze vestite da motocicliste; non appena li vide, Kiba li saluto' calorosamente e
li invito' a sedersi al suo tavolo, in particolare si
alzo' lui stesso ad abbracciare e a salutare Naruto con il quale aveva un rapporto di amicizia fin dai
tempi della scuola.
Sakura non era al corrente di questo
dettaglio, ma dovette ammettere che, per quanto potesse essere un'arma a doppio
taglio, era anche un ottimo vantaggio avere Kiba
dalla loro parte come informatore.
A quest'ultimo non sfuggi'
un fischio di ammirazione non appena vide Sakura e la squadro'
dalla testa ai piedi, analizzandola in ogni dettaglio come se fosse stata una
pregiata Harley Davidson da collezione; a Sakura quell'atteggiamento la infastidi' notevolmente, ma seppe trattenere la calma.
Il primo a parlare fu proprio Kiba che li prese in giro sulla loro recente visita
all'officina di Asuma.
"Allora, ti stai dando da fare Naruto
eh? Ammiro il tuo gusto in fatto di belle donne ma non hai ancora imparato
l'arte di tenerti fuori dai guai"
"Non capisco di che parli, e comunque lei e' solo la
mia partner di lavoro"
"Si certo come no, una botta e via non gliela toglie
nessuno e neppuro a te. Comunque non sono fatti miei
se scopate dietro al sedile della macchina quando ne avete l'occasione, io mi
riferivo al vecchio Asuma. Non e' saggio andare a
rompergli le scatole in piena notte, specialmente con il distintivo in
mano."
"Cavolo le notizie volano in fretta!"
"Tu non sai quanto. Dimmi la verita'
non sarete venuti qui soltanto per una birra?"
Kiba
fece l'occhiolino a Sakura, lei era troppo esperta nel suo lavoro per farsi
prendere in provocazioni ma quel tipo stava cominciando a farla innervosire.
Non avevano tempo per giocare al poliziotto buono e a quello cattivo, quindi
decise di prendere in mano la conversazione e andare dritta al sodo, come solo
lei sapeva fare.
"Sappiamo bene di non essere stati simpatici ad Asuma e lui ci ha consigliato di darci alle macchine. Sai percaso perche'?"
"Non siete voi i detective? Va bene, ve lo dico; le
voci circolano veloci nel nostro ambiente, qualche ora prima della vostra
improvvisata il figlio di Orochimaru e' stato
cacciato personalmente da Asuma. Quel bamboccio
figlio di papa' si era presentato alla sua officina
con una macchina che era meglio non rubare. Maggior ragione per avere le palle
girate se gli entra la polizia dalla porta di ingresso."
"Una macchina?"
Sakura era confusa ma allo stesso tempo
quell'informazione la incuriosi' parecchio e Naruto le
rivolse un'occhiata dubbiosa.
Kabuto
era il figlio di Orochimaru e, come sempre si dice in
questi casi, tale padre tale figlio se non anche peggio e non riusciva a capire
che cosa avesse a che fare il furto di una macchina con Luna Rossa. Lei era
sempre piu' convinta che Orochimaru
e Luna Rossa fossero collegate eppure il discorso della macchina metteva in
campo ben altre carte da giocare e Sakura non avrebbe mollato fino a quando non
le avesse scoperte tutte quante.
"Sai dirci di che macchina si tratta e dove si trova
adesso, visto che non era nell'officina di Asuma?"
"Una macchina pericolosa, sembra che appertenesse a qualcuno che ora sta mettendo a ferro e
fuoco la citta' per farla pagare a Kabuto. Non so dove si trova la macchina, ma posso mettere
sotto i miei ragazzi per scoprire quanto posso se..."
"Se cosa?" chiese Naruto
leggermente infastidito, sapeva benissimo a quale tipo di ricatto stava
puntando il suo amico.
"... se in cambio la tua bambolina qui non sale sul mio
tavolo e mi mostra le sue grazie ballando la lap
dance"
Sakura non avrebbe mai capito le ragioni
che spingono gli uomini a convincersi che tutte le donne siano disponibili ad
ogni loro assurda richiesta; Naruto cerco' di fare da pacere,
rifiutando la proposta al posto di Sakura, ma Kiba
insistette al punto che si avvicino' un po' troppo
alla ragazza la quale, a sua volta, gli mostro' con
la pratica la sua risposta a quella richiesta.
Gli afferro'
il polso e glielo torse talmente tanto da essere sul punto di spezzargli i
legamenti e lo trascino' sul tavolo a faccia' in giu', scatenando pero' anche la
reazione di tutti i bikers presenti nel bar, i quali
non presero molto bene l'aggressione al loro capo.
Naruto
si alzo' di scatto dalla sua sedia e punto' la pistola contro tutti gli altri che si stavano
radunando a cerchio intorno a loro, la situazione sarebbe presto degenerata per
colpa di Kiba e del carattere furibondo di Sakura se
la si provocava in malo modo.
"Stammi bene a sentire razza di deficiente, io non sono
una bambolina e non sono al tuo servizio. Sono un detective della Konoha Crime Investigation e ti
conviene portare rispetto e a non fare troppo il furbo, o rendero'
la tua vita ad un inferno tale che pregherai di essere rinchiuso in cella e saro' ben felice di gettare io stessa la chiave nello
scarico del cesso e tirare lo sciacquone"
"Ok ok va bene, ho afferrato... lasciami andare adesso
maledizione!"
Sakura mollo'
la presa e si allontano' di qualche passo portando la
mano alla pistola, essendosi resa conto fin da subito che erano circondati.
"Che diamine stavo solo scherzando, certo che voi donne
della polizia non avete per niente il senso dell'umorismo. Forse hai bisogno di
farti sbattere un po' di piu', sei decisamente
isterica"
Kiba
inveiva contro Sakura a tal punto che lei perse totalmente la pazienza e stava
per reagire, quando venne bloccata da Naruto che la trascino' di peso via dal locale.
"Facci sapere della macchina, Kiba,
possibilmente prima dell'alba. Hai il mio numero."
Non molto distante dall'area
industriale, intanto, Kabuto se la stava spassando
con alcuni amici e ragazze nella sua spa privata, al primo piano del locale di
cui era proprietario; l'Edo Tensei Lounge, una piccola fabbrica dismessa che aveva
ristrutturato facendone un locale di lusso esclusivo, che comprendeva appunto
una spa, una discoteca e camere da letto per i clienti piu'
"esclusivi".
Nonostante gli avvertimenti delle
guardie di sicurezza che vigilavano su di lui, il ragazzo non intendeva
rinunciare al suo passatempo preferito e nemmeno intendeva lasciare che suo padre
lo controllasse a bacchetta, dato lo spiegamento di uomini armati in tutto lo
stabile nessuno sarebbe riuscito ad avvicinarsi a lui quindi perche' preoccuparsi tanto. Lui nonsi
riteneva un cagasotto, era convinto che il mondo
girasse intorno a lui, che sarebbe stato protetto e ne sarebbe sempre uscito
illeso.
Il piu' grosso
errore che poteva commettere, ritenersi onnipotente; la prima guardia,
all'ingresso della cucina, non fece in tempo a comunicare via radio che la
situazione era tranquilla, che si ritrovo' in un
angolo dello stanzino delle scope con la gola tagliata.
Pochi secondi dopo, altre due guardie,
di pattuglia nel corridoio al piano terra, vennero messe a tacere con il collo
spezzato; il corridoio era protetto da una parete di vetro e nessuno aveva
accesso, tranne i fedelissimi di Kabuto, piu' avanti infatti c'erano le scale che conducevano al
piano superiore, dove si trovava la sala con la piscina riscaldata e la spa di Kabuto.
Mantenendosi nell'ombra, Sasuke si mosse agilmente e volecemente
tra i corridoi, gli scaffali e le pareti luminose, nascondendosi alle guardie
ed aggirandole, per trovarsi poi alle loro spalle ed ucciderle senza difficolta' e soprattutto senza fare rumore.
Ma sfortunatamente, nonostante le sue abilita', una guardia si accorse di lui e diede l'allarme; Sasuke inizio' un violento corpo
a carpo con la guardia prima che potessero sopraggiungerne altri, ma era piu' grosso e piu' pesante
rispetto a lui e ci mise parecchio a liberarsi di lui.
Intanto si era scatenato il putiferio,
ragazze e ragazzi che gridavano e scappavano verso le uscite, Kabuto inizio' a fuggire scortato
da una guardia; Sasuke se ne accorse e riusci' in un qualche modo a sparare in direzione di Kabuto uccidendo solo la guardia che era alle sue spalle e
mandando in frantumi le vetrate, purtroppo pero' non riusci' e centrare il suo bersaglio principale.
Fu costretto ad inseguirlo, ma altre
guardie ingaggiarono con lui una lotta di arti marziali e pistole, con il
chiaro intento di tenerlo impegnato mentre Kabuto si
dava alla fuga; gli scontri e gli spari
non furono ignorati dagli altri ospiti del locale, si scateno' il caos e piu' volte Sasuke era sul punto di sparare a Kabuto,
ma ancora una volta, una delle guardie che credeva di aver messo ko, gli ando' addosso e solo gettandosi da una balconata
sovrastante la discoteca Sasuke riusci'
a liberarsi definitivamente di lui, trascinandolo con se ed usandolo come
materasso di atterraggio.
Evitando le pallottole si mise
all'inseguimento di Kabuto ma, appena fuori vide una
macchina nera sopraggiungere in mezzo alla folla che fuggiva in strada, carico' al volo Kabuto e lo porto' in salvo.
Sasuke
si diresse nella direzione dove era appena fuggita l'auto e sparo'
contro il parabrezza, svuotando il caricatore, ma ormai era troppo lontano;
fortunatamente per lui, fin da bambino aveva sviluppato una straordinaria
memoria fotografica, non gli sarebbe stato difficile rintracciare la targa.
Si udirono grida di uomini e in lontanaza, sirene della polizia che si facevano sempre piu' vicine, doveva sbrigarsi ad allontanarsi prima di
essere beccato dagli sbirri o, peggio, dagli scagnozzi del locale.
-9
Dopo piu' di
un'ora Sakura e Naruto erano al parcheggio del parco Shimagure presso il fiume Sameada,
in attesa della telefonata di Kiba. Naruto si stava lamentando per la fame e si erano quindi
fermati ad un chiosco di ramen a prendere qualcosa da
asporto; Sakura lo aveva accontentato, ma per la rabbia e la frustrazione, le
si era bloccato lo stomaco e non riusciva a mangiare.
"Piantala di guardare l'orologio ogni 5 minuti, vedrai
che telefonera'. Mi deve diversi favori ed anche se
lo hai preso a calci nel culo, cosa che non era poi del tutto necessaria, ti
assicuro che si fara' vivo molto presto"
"Tu proprio non vuoi rendertene conto, vero? Per te
questo lavoro e' soltanto un gioco, non hai la benche'
minima idea di cosa c'e' in ballo. Quello su cui stiamo indagando e' roba
grossa, potrei finalmente mettere le mani sulle prove che mi servono per
sbattere in galera l'assassino dei miei genitori e tu pensi soltanto a mangiare
o a farti qualche stecca con i tuoi cosi'detti amici
di infanzia motociclisti del cavolo"
"Ok senti adesso basta, non puoi reagire cosi' tutte le volte che c'e' di mezzo Orochimaru
e prendertela con chiunque ti capiti a tiro. Ti ricordo che anche mio padre e'
morto per causa sua, sono dalla tua stessa parte quindi piantala di pensare di
essere l'unica ad avere un conto in sospeso con lui."
Naruto
a quel punto si fece serio e Sakura si penti' per le
dure parole che aveva rivolto a quello che da anni era diventato il suo
migliore amico, oltre che collega di lavoro; aveva molto in comune con lui e la
sua mente ritorno' a quella tragica notte in cui i
loro destini vennero stravolti e ricongiunti allo stesso tempo.
Il padre di Sakura era un procuratore
distrettuale molto rinomato e rispettato che, a quel tempo, stava indagando
sulle attivita' illecite di Orochimaru;
il suo impero cresceva rapidamente, corruzione, uccisioni su commissione,
testimoni che sparivano, appalti illeciti, ce ne era abbastanza da costruire un
processo e mandarlo in galera per secoli.
Purtroppo pero'
era andato troppo in fondo, era riuscito a trovare un testimone che lavorava
nell'ufficio del contabile e che era riuscito a procurargli copie dei libri
contabili di Orochimaru ed anche un'agenda; quando
l'auto su cui viaggiava il testimone sotto scorta venne fatta saltare in aria,
anche la vita del procuratore Haruno era in pericolo,
cosi' come quella della sua famiglia. Vennero messi degli agenti 24 ore su 24
davanti alla sua abitazione ed agenti in borghese lo scortavano ovunque
andasse, ma una notte qualcuno riusci' ad entrare in
casa, uccidendo gli agenti di scorta ed incendiarono la casa; tre agenti
intervennero prima che la casa saltasse per aria, i killer avevano acceso i
fornelli della cucina ed avevano gia' ucciso il
procuratore e sua moglie e stavano cercando la figlia che si era nascosta
dentro un armadio. Kakashi riusci'
a trovare la bambina e a portarla in salvo fuori dalla casa, rimanendo ferito
ad un occhio. Con lui c'era anche il padre di Naruto,
che ad un certo punto rientro' in casa per salvare la
vita all'altro loro collega: fu allora che avvenne l'esplosione, Obito rimase
ucciso, Minato fini all'ospedale con gravi ustioni e mori'
pochi giorni dopo. Sakura fu l'unica ad essere sopravissuta e venne affidata
alle cure di Kakashi che, di comune accordo con un
giudice amico di Fukaku, ottenne l'autorizzazione ad
adottare Sakura che prese anche il suo cognome; presentandosi al mondo come
Sakura Hatake, nessuno avrebbe mai sospettato che in realta' la figlia del procuratore Haruno
era ancora viva e sarebbe stata al sicuro da Orochimaru.
Ritenendo che tutta la famiglia fosse
stata uccisa nel rogo della casa, non avrebbe avuto motivo di darle la caccia,
anche se di fatto era soltanto una bambina e non poteva sapere nulla delle
indagini che il padre stava svolgendo nei confronti di Orochimaru.
Sakura fu sempre grata a Kakashi per averle salvato la vita e averle dato una nuova identita' per proteggerla, ma non aveva mai nascosto il
desiderio di vendetta e sebbene il suo capo, nonche'
padre adottivo, non fu d'accordo con la sua scelta di entrare in polizia, alla
fine dovette cedere, almeno cosi' l'avrebbe tenuta
maggiormente sotto controllo.
Sakura doveva tutto a quell'uomo, e
doveva tutto anche a Naruto il cui padre era morto
per salvarle la vita, non era giusto trattarlo come aveva appena fatto.
"Hai ragione, Naruto ti
domando scusa. Sono soltanto stanca, questa notte sembra non avere fine e piu' andiamo avanti e piu' sembra
che si avvicini, il momento che tanto aspettavamo. Ma ho come la sensazione che
piu' ci avviciniamo e piu'
ci sfugga tra le dita ed io non so cos'altro fare. Di una cosa sono sicura, non
intendo perdere anche te, sei il solo amico su cui possa contare e faro' quanto in mio potere per dare giustizia ad entrambi i
nostri genitori."
Naruto
sorrise e fece un cenno di assenso con la testa, prese la mano di Sakura e la
strinse forte, facendole cosi' capire che era con lei
in tutto e per tutto; in quel momento arrivo' una
chiamata dalla centrale riguardo ad una sparatoria presso un night club privato
non molto lontano dal parcheggio dove si trovavano loro e dato che non avevano
niente altro da fare, risposero alla chiamata dirigendosi a tutto gas
all'indirizzo comunicato.
"Due sparatorie in due locali notturni nel giro di
poche ore. Qui' c'e' puzza di bruciato. Schiaccia sull'acceleratore Sakura, fai
vedere a questi automobilisti notturni come si guida una macchina."
La rosa, ovviamente, non se lo fece
ripetere due volte e spinse ancora di piu'
sull'acceleratore, accendendo le sirene e i lampeggianti dell'auto di servizio,
sorpassando e schivando tutte le auto che incrociava sul suo percorso, con
l'abilita' di un pilota di Formula Uno.
Pur essendo tarda notte, le strade in
quella zona erano piuttosto trafficate e quando giunsero sul luogo videro
diverse persone che scappavano e uomini vestiti di nero che iniziarono a
sparare per strada, un paio di loro spararono persino alla loro auto.
Sakura sterzo'
bruscamente ed inchiodo' vicino ad un marciapiede per
evitare le pallottole: protetti dagli sportelli, sia Naruto
che Sakura scesero dalla macchina ed ingaggiarono uno scontro a fuoco contro
gli uomini del locale, il cui nome sull'insegna era Edo Tensei
Lounge.
Naruto
centro' in pieno due guardie e copri'
le spalle a Sakura che si diresse verso il vicolo laterale dove un terzo uomo
stava correndo verso la fermata della metropolitana.
Sakura si mise a correre anche lei e
scese le scale che conducevano al tunnel sotterraneo della metro; a quella
fermata passava la linea Ichibi, una delle poche che
forniva servizio notturno. Poteva sentire il rimbombo del treno che passava ed
i passi che giungevano dal fondo delle scale mobili che portavano alla
piattaforma.
Sakura prosegui',
con la pistola in pugno controllando ogni angolo ed ogni accesso, per non
essere colta di sorpresa; nei pressi di una colonna, sulla piattaforma di
accesso al treno, un uomo le afferro' il braccio e la
colpi' in faccia, ma lei reagi'
prontamente, era stata addestrata alla lotta fin dai primi anni di accademia.
L'uomo che aveva di fronte era massiccio
ma lei aveva il vantaggio di essere piu' agile e con
dei calci ben assestati al fianco del suo aggressore riusci'
a metterlo in difficolta', ma solo per poco; l'uomo
era abile nella lotta e con rapidita' la scaravento' contro la colonna e cerco'
di strapparle la pistola di mano.
Sakura lascio'
andare l'arma spontaneamente pur di non farsela portare via e provo' a liberarsi dalla stretta dell'avversario con pugni
e gomitate ma lui era piu' forte ed ora le stava
stringendo il collo con un mano; non era sicura di quanto ancora avrebbe
resistito e stava quasi per cedere quando, ad un tratto, qualcuno intervenne
afferrando l'uomo alle spalle, Sakura fini' a terra
ansimante e cerco' di gattonare verso la sua pistola
che si trovava a pochi metri da lei.
In quel momento si udi'
il rombo del treno ed alcuni spari di pistola, Sakura si volto'
appena per vedere l'uomo con cui aveva lottato un istante prima, riverso a
testo in giu' sulla panchina della piattaforma, a
terra, sul pavimento, un lago di sangue.
Udi'
delle voci sulle scale ma era ancora troppo stordita per capire che voci erano
o se si trattava dell'annuncio elettronico che annunciava la partenza del
treno; riusci' ad appoggiarsi con la schiena alla
colonna, ancora faticava a respirare e proprio quando il treno stava per
ripartire il suo cuore si fermo' di colpo, penso' che la sua mente le stava giocando brutti scherzi, perche' quando volse lo sguardo verso i finestrini del
treno, lei lo vide ed era abbastanza sicura che fosse lui, alto moro dallo
sguardo intenso ed era abbastanza certa che anche lui la vide.
Mille pensieri
affollarono la sua mente, cosa ci faceva lui li' su
quel treno, a quell'ora della notte? Perche' non si
era piu' fatto sentire dopo che aveva annullato il
loro appuntamento poche ore prima? Un uomo morto ad una fermata della metro che
poco prima aveva cercato di ucciderla ed un istante dopo, lui era li' sul treno della linea Ichibi,
che svaniva nel nulla.