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Autore: ___Page    25/03/2016    5 recensioni
"-Yukino, devo parlarti! Mi è venuta un’idea!- mi interrompe, voltandosi verso di me e fermandosi nel corridoio.
-Oh! O-okay! Dimmi!- lo invito, un po’ titubante.
-Mi serve il tuo aiuto per conquistare Lucy!- esclama con un sorriso che improvvisamente mi sembra ebete e io sgrano gli occhi incredula.
Non tanto per il riferimento a Lucy. Tutti e sottolineo tutti sanno che Sting ha una cotta epocale per Lucy da Settembre. Ma vorrei capire cosa c’entro io in tutto questo.
-C’è stato qualche sviluppo tra te e Dragneel?!-"
Perché non sempre le cose vanno come ci si aspettava.
|StingYu e NaLu|
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Sting Eucliffe, Yukino Aguria
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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-È tutta colpa mia- grugnisco, affogando il volto nelle mani.
-Sting…- mi chiama, dispiaciuta, allungandosi verso di me.
Allargo le dita per guardarla ma sopporto il suo volto così contrito solo per tre secondi prima di riannegare nello sconforto e nel senso di colpa.
Non doveva andare così! Non era questo l’esito sperato!
Ero così convinto che avrebbe funzionato!
Ma cos’hanno quei due che non va?!
Perché anziché cercare di consolarla in qualunque modo immaginabile Natsu ha avuto la geniale trovata di organizzare un’uscita a quattro con me, Yukino e Lucy?! Da quando Natsu è capace di concepire un’idea simile?!
Proviamo ad analizzare un attimo la situazione.
Cosa volevamo ottenere io e Yukino, fingendo un litigio pesante?! Che Natsu si infuriasse con me e, travolto dal suo altruismo e dall’amicizia decennale che lo lega a Yuki, si dedicasse a lei anima e, possibilmente, corpo, con totale abnegazione, fino ad aprire gli occhi, realizzare che meravigliosa ragazza sia, innamorarsi di lei e lasciarmi finalmente campo libero con Lucy.
Semplice no?!
Cosa abbiamo ottenuto io e Yukino, fingendo un litigio pesante?! Che Natsu e Lucy passassero insieme ogni millisecondo degli ultimi tre giorni per organizzare questo pomeriggio insieme, durante il quale sembrano avere tutta l’intenzione di comportarsi come due gemelli separati alla nascita, stando appiccicati e molto lontani da noi per tutto il tempo necessario a farmi fare pace con la mia meravigliosa, adorabile, stupenda e FINTA ragazza!
 La mano di Yukino si posa delicata sul mio braccio e io non reggo oltre.
-Ma dico guardali!!!- esclamo di punto in bianco, allungando le braccia verso di loro e indicandoli con entrambi le mani.
-Sì… Li vedo…- mormora e sospira.
Mi giro miserabile a guardarla.
Eh li vede. Eccome se li vede. Li vede molto bene. Vede fin troppo bene Lucy che ride per la somiglianza tra il colore dello zucchero filato che ha in mano e i suoi capelli, Natsu che le promette di vincere al tiro a segno per regalarle il suo peluche preferito tra quelli esposti, lei che si aggrappa al suo braccio per non cadere, lui che la abbraccia dalla vita per tenerla su.
-Dannazione!- esclamo frustrato e al limite della sopportazione.
-Sting dovresti cercare di stare più calmo- mi fa notare Yukino, voltandosi di nuovo verso di me.
-Stare calmo?! Come faccio a stare calmo?! La cosa ci è completamente sfuggita di mano! Aveva giurato che se ti avessi fatto soffrire me ne sarei pentito e poi organizza un pomeriggio per farci chiarire?!?!-
-Beh non puoi negare che pentendo te ne stai pentendo- mi fa presente lei, sollevando un sopracciglio.
La guardo interdetto qualche secondo, colpito da quanto si sia disinibita con me. Ammetto che mi piace questo suo lato, anche se la trovo semplicemente adorabile quando si imbarazza. Ma per quanto mi piaccia questa Yukino, ora non è proprio il momento per l’ironia.
-Non era quello che intendevo e lo sai!- mi altero.
-E tu non mi hai fatto soffrire per davvero. Io lo avevo detto che non era una buona idea e più tu continui a gesticolare furiosamente più loro se ne staranno da soli perché è chiaro che pensano che stiamo ancora litigando e che, quindi, ci serve più tempo- ribatte, mantenendo una calma disarmante.
Sgrano gli occhi e mi giro di scatto a guardarli, cogliendoli in flagrante mentre ci spiano da sopra le loro spalle.
Merda!
Yukino ha ragione!
Sto peggiorando ulteriormente le cose! Ma bravo Sting, davvero geniale!
Natsu e Lucy si rigirano subito, sperando probabilmente che io non li abbia visti ma io non schiodo gli occhi dalle loro schiene, riflettendo. Indurisco la mascella, deciso a mettere un freno a questa storia.
Ormai il pomeriggio va così, ormai l’errore l’ho fatto e l’unica soluzione è tornare al punto di partenza per riprovarci un’altra volta. Lo ammetto, arrivati a questo punto forse sarebbe più semplice parlare chiaro con loro e basta. Ma sarebbe più semplice per me non certo per Yukino.
Natsu è troppo lento, non capirebbe, non aprirebbe gli occhi.
Mi alzo, determinato e afferro il polso di Yukino, obbligandola a rimettersi in piedi a sua volta. Sobbalza, presa in contropiede, ma non si oppone quando me la tiro vicino, abbassandomi su di lei, fino a sfiorarle il naso con il mio.
-Che fai?!- domanda nervosa  e io ghigno nel notare le sue guance arrossate.
-Adesso io e te spariamo per un po’ e quando torniamo facciamo finta di avere chiarito tutto e ci comportiamo come la coppia dell’anno. Poi riprogettiamo tutto da zero, okay?! Facciamo in modo che questa giornata sia solo una parentesi e non l’inizio della fine- spiego rapido e sicuro di me.
Lei deglutisce a vuoto, annuendo piano e io non aspetto altro per trascinarla via con me, non senza controllare rapidamente che Lucy e Natsu ci stessero ancora spiando, provando una certa soddisfazione quando vedo che è effettivamente così.
Sono di nuovo padrone della situazione.
Vai così, Sting!
La trascino in giro per il parco, scartando tra coppie e bambini, girando dietro alle varie attrazioni, e non mi fermo finché non mi sento al sicuro da occhi indiscreti.
Mi guardo intorno con aria critica e annuisco soddisfatto. Qui è perfetto per nascondersi, nessuno ci potrebbe mai vedere a meno di non infilarsi a loro volta in questo vicoletto tra il labirinto degli specchi e la sala giochi.
-E ora che si fa?!- domanda Yukino, attirando la mia attenzione.
-Ora aspettiamo!- mi stringo nelle spalle come se fosse ovvio.
-Senza fare niente?!- chiede ancora, sorridendo appena.
Mi ritrovo a ghignare, studiando attento il suo volto.
-Hai qualche suggerimento?!- domando con tanta, troppa malizia.
Non so cosa mi prenda, non era mia intenzione usare quel tono ma Yukino mi stupisce ancora di più perché, anziché distogliere lo sguardo imbarazzata, si limita a sgranare appena gli occhi per poi scuotere la testa mentre ridacchia divertita. Il cuore mi si scalda e, improvvisamente, restare qui non mi sembra più così allettante.
Potremmo andare a mangiare un gelato, sarebbe di gran lunga meno noioso e, se proprio è necessario mantenere le apparenze, possiamo sempre camminare mano nella mano, non sarebbe una cosa così impensabile dopotutto.
-Sai magari potremmo…- comincio ma una voce spezzata e a metà tra il furente e il disperato mi interrompe, risuonando vicina.
Troppo vicina.
-… già parlato, no?!?-
Dei passi frettolosi mi fanno reagire all’istante. Afferro Yukino per la vita e la trascino con me verso l’angolo della sala giochi, nascondendomi nell’altro vicolo, perpendicolare a questo. Mi appoggio al muro con la fronte, tenendola tra me e la parete, mentre le sue mani afferrano la mia maglietta per stringerla tra le dita.
-Aspetta!!!- chiama una voce maschile che per un attimo mi sembra famigliare.
Merda ma che sfiga! Ma proprio adesso un’altra coppia doveva scegliere questo posto per litigare?!
-Yubiwa-san?- mormora a fior di labbra Yukino e io abbasso gli occhi su di lei, trovandola accigliata e attentamente in ascolto.
-Cana aspetta!!!- chiama di nuovo la voce maschile e Yukino sgrana gli occhi scioccata.
Solleva lentamente lo sguardo su di me, il respiro corto, l’espressione sconvolta mentre anche io comincio a capire, riconoscendo finalmente entrambe le voci.
-Loki non possiamo continuare così, okay?! Questa relazione non funziona!-
Yukino porta una mano alle labbra schiuse e io aumento la presa sui suoi fianchi, cercando di trasmetterle calma come meglio posso. So cosa la preoccupa tanto e avvicino la bocca al suo orecchio.
-Non scopriranno mai che eravamo qui e li abbiamo sentiti, stai calma- le dico e la sento rilassarsi un po’ sotto le mie dita.
Giro il volto, mettendomi in ascolto. Loki e Cana ora stanno bisbigliando, è impossibile capire cosa stanno dicendo e francamente nemmeno mi interessa. Voglio solo che se ne vadano lasciandoci campo libero per andarcene a nostra volta. Voglio solo che non scoprano mai che qualcuno che li conosce era qui e ha sentito tutto.
Non sono affari nostri questi.
Anche Yukino gira il capo verso la mia stessa direzione e il mio naso si ritrova immerso nei suoi capelli color perla. Mio malgrado, inspiro e un lieve capogiro mi coglie mentre divento più consapevole del suo corpo sotto i miei polpastrelli.
Ha sempre profumato così di cocco?! Da quando è così calda e morbida?! Com’è che non me ne sono mai accorto prima?!
Le sue mani abbandonano il mio torace e un brivido freddo mi attraversa.
-Credo siano andati- sussurra, sollevata e io la fisso qualche istante.
Sono ancora sconvolto da quello che ho provato poco fa. Non capisco cosa mi sia preso.
Passo una mano tra i capelli, imponendomi di tornare in me, e mi stacco da lei, avvicinandomi cauto all’incrocio tra i due vicoli. Mi sporgo appena e con enorme sollievo constato che non c’è più nessuno.
-Possiamo andare- la informo, per poi avviarmi a passo di carica, senza aspettarla.
Dentro di me qualcosa si sta rivoltando e non capisco cosa sia. Sono confuso.
E mi confondo ancora di più quando la sua mano minuta mi avvolge il polso, strattonando delicata ma decisa, e mi ritrovo a tremare dentro.
Mi giro a guardarla, interrogativo e preoccupato quando vedo la sua espressione dispiaciuta e tesa.
Cosa succede?!
-Sting…- mi chiama e io trattengo il fiato, senza un perché -È meglio se andiamo da me o da te. Dobbiamo parlare-
 

 
  §

 
-Non possiamo! Se venisse fuori nessuno capirebbe!-
-I miei genitori hanno sette anni di differenza, uno in meno di Cana e Yubiwa-san, e si sono sconosciuti che mia madre aveva diciannove anni e nessuno ha mai avuto da ridire! Perché dovrebbe essere diverso?! Perché lui insegna nella scuola dove lei studia?!-
-Yuki non sto dicendo che non la penso come te! Sto dicendo che non lo fanno tutti gli altri!-
-Ma proprio per questo dobbiamo dirglielo!- insiste, caparbia.
La fisso, seduta sul suo letto, senza parole.
-Che cosa…-
-Dobbiamo avvisarli! Non si sono preoccupati di tenere nascosta la cosa, questo pomeriggio, e dubito ne fossero consapevoli! Stavano litigando non avevano testa per nient’altro! Come li abbiamo visti noi potrebbe averli visti qualcun altro e se così fosse potrebbero denunciarli a Makarov-sensei! Dobbiamo dirglielo perché siano preparati ad ogni eventualità Sting!-
 Ecco.
E tanti cari saluti al “non sono affari nostri”.
-Io… non… io…- boccheggio, passandomi una mano tra i capelli.
Ha ragione. Fare finta di niente con il rischio che li abbiano visti sarebbe come se andassimo a spiattellarlo in giro.
Okay, non proprio, ma se si venisse a sapere e noi non avessimo fatto niente saremmo complici. No?!
-Sai, immaginavo fossi romantica ma non credevo così tanto- mormoro e sorrido della sua espressione titubante -Va bene. Parliamo con Cana,  penso che affrontare Loki sarebbe troppo per lui e per noi. Ma dobbiamo stare attenti e farle capire che lo facciamo solo per metterla in guardia. Non voglio nemmeno rischiare che rompano per paura che noi… Ouch-
Il respiro mi si mozza quando me la ritrovo tra le braccia, con le sue strette intorno al mio addome e la faccia premuta sul mio torace. Quando ricomincio a respirare la prima cosa che sento è di nuovo cocco.
-Grazie- mormora con la voce ovattata dalla mia maglietta -Credevo volessi solo lavartene le mani e…-
È il suo turno di interrompersi a metà frase, quando la afferro per le spalle e la distanzio da me per poterla guardare in viso, serio e determinato come non mai.
-Non sono quel genere di persona- metto in chiaro e la stringo un po’ di più quando sobbalza e arrossisce.
Non sono arrabbiato con lei, non voglio che pensi questo. Ma non voglio neppure che pensi che sono un egoista che vive solo per se stesso e i propri interessi.
-Lo so- soffia a occhi socchiusi e il modo in cui mi guarda mi fa seccare la gola.
Che mi prende adesso?! Manca l’aria in questa stanza?!
-Sarebbe stato anche peggio se avessi scoperto che mi ero sbagliata su di te-
Rimango immobile, gli occhi fissi sul suo volto. Ha le guance un po’ arrossate, i suoi occhi cioccolato così luminosi, le labbra appena piegate in un sorriso.
Bellissima.
È un flash che mi attraversa la mente per un solo attimo ma mi rivolta completamente e provo l’impulso di allontanarmi da lei, ora, subito, uscire da questa stanza e riprendere il controllo. Ma, per un qualche motivo, il corpo non risponde, disconnesso dal cervello. La mia mano si alza piano, cercando la sua guancia, fermandosi nel tragitto a scostarle una ciocca di capelli per portargliela dietro l’orecchio.
Sono vagamente consapevole del mio busto che si piega in avanti, i suoi occhi che prima si sgranano e poi si chiudono lentamente, la punta del mio naso che sfiora quella del suo, il suo respiro profumato che mi rinfresca le labbra.
È così vicina. Troppo vicina ma non voglio allontanarmi. E non voglio nemmeno smettere di guardarla ma, ancora una volta, il mio corpo fa ciò che vuole e non resisto all’impulso di chiudere gli occhi. La sensazione di vicinanza, il suo profumo, il suo respiro, tutti si amplifica senza più la vista ad aiutarmi.
E lei è così vicina, così vicina che…
-Yukino!!!-
Saltiamo su come se fosse scoppiata una bomba mentre la voce della mamma di Yukino precede i suoi passi in corridoio, annunciando il suo arrivo.
Ci allontaniamo bruscamente l’uno dall’altra, il respiro affannato, rossi come peperoni, incapaci di guardarci in faccia, io che mi riavvio i capelli lei che si liscia le pieghe della gonna, un attimo prima che qualcuno bussi lievemente alla porta.
Yukino tentenna un attimo prima di muoversi per aprire, lasciando solo uno spiraglio e parandocisi davanti.
-Ehi mamma!- la saluta, chiaramente nervosa e agitata.
-Tesoro stai bene?!- le chiede, probabilmente accigliata -Sei tutta rossa e…-
-Oh non è niente tranquilla! È che comincia a fare caldo!- minimizza, agitando una mano per farsi aria e poco ci manca che scoppio a ridere, anche se l’imbarazzo non è ancora passato.
-Oh! Okay!- commenta, un po’ incerta.
-Volevi chiedermi qualcosa?!- le domanda Yukino, cercando di non suonare sbrigativa.
-Solo sapere se Sting vuole fermarsi a cena anche stasera- ribatte gioviale e io mi raggelo.
Lo ammetto, è da codardi ma avevo pensato di darmela a gambe levate non appena sua mamma se ne fosse andata visto quello che è appena successo. O meglio che stava per succedere.
Perché in realtà qui non è successo proprio niente! Assolutamente!
Dall’altra parte l’idea di fermarmi a cena mi alletta, mi sono trovato così bene l’altra sera. Però ho visto fin troppo bene quanto Yukino fosse sconvolta, sembrava sperasse che il pavimento la inghiottisse un attimo fa e non voglio farle passare la serata nel completo disagio.
Apro la bocca per ringraziare e rispondere che proprio non posso ma faccio giusto in tempo a prendere fiato.
-Sì!- esclama, senza esitazione, una voce che non è la mia e io rimango di sasso -Cioè se… se vuole e può…- aggiunge Yukino, girandosi a guardarmi.
E di colpo non c’è più imbarazzo, non c’è più disagio.
C’è solo lei che mi guarda piena di aspettativa, la voglia di restare ancora un po’ e io che sorrido prima di annuire, riuscendo a far sorridere anche lei. 
  
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