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Autore: danyazzurra    25/03/2016    10 recensioni
Lily non sa più chi è...Lily non sa più niente della sua vita precedente... Lily crede di essere una semplice Babbana con una vita normalissima... ma scoprirà che non è così semplice, anzi, niente è semplice nella sua vita e con la sua riscoperta arriverà anche una vecchia minaccia a bussare alla sua porta e a quella di chi le vuole bene!! è una Lily / Scorpius che mi è balzata in testa...spero che leggerete e recensirete !!
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Scorpius era furioso. Credeva di non essere mai stato così furioso in vita sua.
La rabbia gli pervadeva le vene dandogli delle piccole scosse elettriche in tutte le sue terminazioni nervose.
La voce di Estela continuava a penetrargli nel cervello come un fastidioso e persistente ronzio nelle orecchie.
Aveva smesso di ascoltarla dopo le prime due frasi, dopo la sua confessione.
Aveva capito che o smetteva di considerarla, o sarebbe stata la prima donna che avrebbe picchiato.
Per cui si era messo in una situazione di stallo. In quella che Lily aveva sempre chiamato: Spaventocalma*
Quella situazione in cui era calmo in una maniera quasi irreale, in cui tutto sembrava non toccarlo, ma in realtà sotto la superficie ribolliva di rabbia ed era il momento in cui chiunque si doveva tenere lontano da lui.
Come poteva Estela avergli fatto una cosa del genere? E soprattutto perché?
Si chiese se avrebbe dovuto ascoltarla e scoprire le sue ragioni, ma per quanto ci pensasse non riusciva a trovare ragioni valide per un comportamento del genere.
Inventarsi una gravidanza era una cosa da malati di mente, vi era anche una patologia piuttosto grave, ma quelle erano donne con un grande bisogno di aiuto, il problema di Estela era, probabilmente, solo una buona dose di gelosia.
“Per favore, dimmi qualcosa”.
Quando sentì la mano di Estela sul braccio lo ritrasse come se non riuscisse neanche a sopportare il suo tocco, ma sfidava chiunque a biasimarlo.
Lei fissò la sua mano ancora sollevata e poi riportò lo sguardo su di lui.
“Scorpius, mi dispiace” disse piano e lui scosse la testa.
Le cose erano due ed erano entrambe molto gravi: Estela, a quanto pareva, non lo conosceva bene come Lily, dato che lei aveva sempre capito i momenti in cui doveva lasciarlo stare; ed era anche piuttosto stupida, dato che voleva che lui le parlasse.
Cosa doveva dirle secondo lei?
“Per favore, Scorpius. Ti ho detto che mi dispiace” la sua voce si fece acuta per come era arrabbiata e Scorpius se non fosse stato così pieno di ira avrebbe riso.
Ecco l’unica cosa in comune con Lily, o forse la maggior parte delle donne era così.
Il tono di una donna arrabbiata tendeva ad essere più stridulo di un urlo di una sirena.
Per un attimo la sua testa si perse e come al solito si concentrò su Lily.
 
Non era raro che fosse arrabbiato con Lily, lui non era come gli altri che tendevano a perdonarle tutto per la sua infanzia sfortunata.
Era pieno di gente dall’infanzia sfortunata, ma, solitamente, compatirli non portava a niente di buono.
La cosa rara era che Lily fosse dispiaciuta.
La maggior parte delle volte lei andava per la sua strada, certo direttamente non faceva del male a nessuno, ma indirettamente, almeno una volta nella vita, ogni persona vicina a lei aveva sofferto per una sua decisione, eppure lei non l’aveva mai cambiata.
Lui le lanciò un’occhiata tagliente dall’altro lato del tavolo, di solito le stava accanto, cercava il suo contatto, la sua pelle da cui a volte gli sembrava di dipendere, ma non quel giorno.
Quel giorno era troppo arrabbiato con lei e con se stesso per non aver previsto il suo comportamento.
Doveva immaginarlo. Doveva saperlo data la sua unità con Molly.
“Sei stupida o cosa?” gli stava dicendo James e Scorpius fu felice che parlasse lui perché non poteva contare sulla sua voce o le sue reazioni.
“Merlino, Lily, a volte penso che la vita non ti prema per niente”.
Scorpius si isolò al secondo rimprovero di James e si concentrò sul suo volto: i suoi capelli rossi erano arruffati, il suo volto era pieno di lividi ed escoriazioni che Scorpius era sicuro dovessero essere nella parte di corpo coperta dai vestiti, ma era il suo sguardo ad attirarlo. Quegli occhi castani che di solito erano sempre pieni di soddisfazione quando riusciva a far arrestare qualcuno, o far venire un NewMan allo scoperto e invece quel giorno erano cupi.
Come sentendosi attirare dal suo sguardo Lily si voltò verso di lui, ma abbassò quasi subito lo sguardo facendo inarcare le sopracciglia a Scorpius.
Lily non abbassava mai gli occhi. Lily era una Grifondoro fatta e finita, onore e altre stronzate, ma anche una buona dose di convinzione di essere sempre dalla parte del giusto che le faceva tenere sempre il mento alto e le spalle dritte.
Si sentì sempre più pieno di rabbia e non si accorse neanche che gli altri si erano alzati e che adesso attorno al tavolo erano rimasti solo lui e lei.
Lily fece per alzarsi e Scorpius assottigliò gli occhi seguendo i suoi movimenti.
“Dove vai?” le chiese in tono tagliente ed era sicuro di essere riuscito a trasmetterle tutta la freddezza che provava in quel momento perché lei non lo guardò.
“Sei in fase spaventocalma*, lascio che ti passi e poi parlaremo” lo informò come se fosse la cosa più naturale del mondo.
“Puoi biasimarmi?” chiese Scorpius e finalmente lei voltò lo sguardo verso di lui, ma non fu solo quello a sorprenderlo, lo fu anche la sua risposta: NO
Un no sussurrato e soprattutto inaspettato che investì Scorpius con la stessa potenza di un masso.
Lei lo stava comprendendo?
“Senti, mi dispiace di aver messo a repentaglio la mia vita, soprattutto a pochi giorni dalla morte di Molly, ma io dovevo farlo e anche se non sono orgogliosa di quello che ho fatto…”
“Ho capito” la interruppe “dovevi farlo, ma comprendi perché siamo arrabbiati. E questo dovrebbe farmi star meglio?”
Lily sospirò “no. So benissimo che non lo farà” la sua voce d’un tratto era stridula e nervosa. “E credimi spero che quello che ho fatto sia almeno servito a qualcosa…”
Lasciò la frase in sospeso, ma Scorpius capì che doveva esserci altro dietro alle sue parole.
Si chiese che cosa avesse fatto che la faceva sentire in quel modo, che le faceva credere di aver fatto la cosa giusta e contemporaneamente quella sbagliata.
Si passò una mano tra i capelli nervosamente e poi tornò a guardarla.
“Merlino, Lily, è così difficile amarti a volte” le confessò e per la prima volta vide nei suoi occhi che le importava.
Le importava davvero ed aveva paura della sua reazione. La sua Lily, per la prima volta, aveva paura che lui potesse non amarla più.
Sentì il desiderio travolgente di abbracciarla, ma sapeva anche che non poteva perdonarle tutto per cui rimase fermo e fissò gli occhi sulle sue mani fino a quando non sentì chiudersi la porta della cucina.
 
“Per chi pensi che abbia fatto una cosa del genere?”
La domanda di Estela lo riportò alla realtà e si concentrò di nuovo su di lei.
“L’ho fatto per te. Perché da quando Lily Potter è tornata io ho smesso di esistere, credi che ci sia niente di più umiliante di passare due giorni a chiederti dov’è finito il tuo ragazzo per poi scoprire che è dietro al suo vecchio amore risorto?”
“Smettila, Estela”. Scorpius parlò per la prima volta e lo fece con una freddezza tale che nella stanza sembrò essersi abbassata la temperatura di almeno dieci gradi.
“Io ho sbagliato a non dirti subito quello che era successo, meritavi di più sicuramente, ma sono stato travolto dagli eventi…”
“Vuoi che ti scusi quando tu non perdoni me?”
Scorpius rise quasi in maniera isterica. Quanti anni aveva Estela? Dodici?
“Cosa cazzo stai dicendo?” si alterò “io non mi sto scusando, io ti sto solo elencando i motivi per cui l’ho fatto, ma la verità è che amo Lily” precisò e vide il suo volto sbiancare ed irrigidirsi.
Sapeva che le stava facendo del male, ma dopo che l’aveva preso in giro ed usato poteva forse fermarsi?
Era un Malfoy dopotutto e un Serpeverde di tutto rispetto.
“Amo Lily. L’ho sempre amata e quando è tornata non sono riuscito più a ragionare” le disse ancora “è vero. Dovevo dirtelo subito, ma tu non dovevi permetterti di inventare una cosa del genere…”
“Ti ho detto che mi dispiace” lo interruppe piangendo, ma gli occhi di lui divennero freddi come il ghiaccio “e con questo?” chiese “il fatto che ti dispiaccia cambierà qualcosa nel corso degli eventi? Davvero vorresti il mio perdono?”
In quel momento era troppo arrabbiato. Non era sicuro che sarebbe mai riuscito a perdonarla per aver finto una gravidanza.
La cosa che poi lo mandava più fuori di testa di tutte è che non era neanche dispiaciuto del fatto che non sarebbe stato padre una seconda volta, ma era quasi sollevato. E questo la diceva tutta.
Era questo che lo faceva ancora più arrabbiare, più ancora del comportamento di Estela era il suo e quindi non poteva fare a meno di prendersela con lei e se stesso.
Si alzò in piedi e si avvicinò alla porta “vattene, Estela” le disse aprendola.
Lei cercò di asciugarsi le lacrime che però non riuscivano a smettere di scendere e lo guardò alzandosi in piedi.
“Ne riparleremo, te lo prometto” le concesse alla fine e lei annuì prima di uscire.
La vide fermarsi un attimo sulla porta, ma se si fosse scusata ancora una volta, Scorpius non lo avrebbe davvero tollerato, per cui distolse lo sguardo fissando il muro e lei se ne andò.
***
Lily riuscì a non cadere come l’altra volta, ma non riuscì comunque ad evitare di sentirsi invadere dalla nausea.
Si chiese se sarebbe mai riuscita a tornare alle vecchie abitudini perché dubitava che la Lily di prima soffrisse di nausea ogni qual volta usasse quell’aggeggio infernale.
Osservò quella pallina come se fosse un suo nemico giurato, ma dovette alzare gli occhi sentendo ridere.
Sorrise a sua volta guardando negli occhi quello che, ormai sapeva, era stato per tanto tempo il suo migliore amico.
“Cosa ti ha fatto di male quella Passaporta?” scherzò lui e Lily fece una faccia esasperata “tutto e niente” rispose scherzosa.
Lorcan si avvicinò e l’abbracciò. “Allora, Lily, possibile che ogni volta che ti vedo tu sia in fuga da quei due?” la prese in giro.
Lily incrociò le braccia al petto. “Non sono in fuga da nessuno” si lamentò “ho pensato di lasciar loro un po’ di privacy e poi volevo sapere come va…”
Si bloccò non sapendo fino a che punto poteva parlare e anche Lorcan parve pensarla alla stessa maniera perché la prese per un braccio e la condusse nel punto più lontano dall’ufficio Auror che potesse trovare.
“Non devi mai e poi mai parlare di quello. A chi ti ha tolto la memoria non piacerebbe e se poi questa volta non si fermassero e ti uccidessero direttamente?”
Lily annuì. Avrebbe voluto dirgli che non aveva in realtà nominato la sua pozione, ma decise di lasciar perdere. Continuare ad insistere su una cosa di cui nessuno doveva parlare era stupido.
“Comunque ci sto lavorando, Lily” le sorrise “non mi sono mai dimenticato di te e non comincerò adesso” le disse con affetto, poi prese un respiro e piegò la testa per guardarla negli occhi “piuttosto sei pronta ad ascoltare?” le chiese.
Lily aggrottò le sopracciglia.
“Parli di quella cosa che ti ho affidato e di cui non vuoi parlare fino a quando non sarò di nuovo la Lily di un tempo? Vorresti dire che adesso lo sono?” le sue domande uscirono una di seguito all’altra e nella voce vi era una sorta di eccitazione.
Lily non riuscì a reprimere un sorriso. Sì, forse era pronta. Ogni volta che si era vista nei ricordi si era odiata per la sua freddezza e incapacità nel trasmettere un qualsiasi sentimento, ma da quando aveva iniziato a vedere i ricordi dal suo punto di vista, aveva anche cominciato a capirsi un po’ di più.
“Chiunque ti abbia visto l’altro giorno con i NewMan non può dubitare che tu sia di nuovo la nostra Lily” commentò Lorcan, ma Lily scosse le spalle “non è quello che hanno affermato loro ed hanno ragione, non ho neanche la metà della forza e delle capacità della vecchia Lily…”
Lorcan sorrise. L’ingenuità di Lily era disarmante, forse più adesso che quando era ragazzina, lei era semplice e pura e per lei era normale credere che tutto potesse risiedere nei poteri.
Ma la sua migliore amica, in fondo, era sempre stata così. Semplice e pura.
La sua mente si perse per un attimo nei ricordi.
 
“Allora? Credi di poterlo fare?”
Lorcan guardò Lily a fondo continuando a ripetersi che avevano fatto il giuramento di aiutarsi e che avrebbe fatto di tutto per vedere morti o in prigione le persone che avevano ucciso sua madre.
Doveva continuare a ripetersi quello o le avrebbe riso nel viso e se ne sarebbe andato dopo che lei aveva pronunciato la prima frase.
“Lily, mi chiedi molto. Non è un giocattolo”.
Lily assunse la sua posa più sarcastica e infastidita: si portò le mani sui fianchi e piegò la testa inarcando le sopracciglia e guardandolo come se fosse il peggiore degli idioti.
“Davvero? Non stai scherzando? E io che credevo di aver inventato qualcosa di nuovo e di magico”.
Lorcan sospirò “non essere irriverente, Lily” la rimproverò e lei alzò gli occhi al cielo “allora tu non essere stupido”.
Lui si morse il labbro più volte soprappensiero.
“Questa cosa cambierà tutta la mia vita” si oppose e Lily scattò in avanti prendendogli le mani.
“Ti prego, Lorcan, posso affidarla solo a te”.
Lui scosse la testa “sai benissimo che non è vero. Hai una famiglia che ti ama, un fidanzato che farebbe di tutto per te…”
“Ma non posso affidare questo a loro, non capisci?”
“Dovrei?” rispose Lorcan.
La verità era che non capiva davvero.
“Hai ragione. Cambierà la tua vita, ma tu sei un po’ eccentrico, lo sei sempre stato e nessuno si stupirà di vederti fare questa scelta. Non potrei affidarla a nessuno dei miei parenti per due motivi: primo, tutti i Potter sono osservati da vicino e niente passa in secondo piano quando si tratta di noi; secondo temo che ci sia una talpa molto vicino a noi… ci sono troppe cose che non tornano”
Scosse la testa, come se ormai quella idea la ossessionasse.
“Deve essere protetta a costo della vita, Lorcan e so che tu lo farai”.
“Lily…”
“No, conosco il tuo coraggio. So chi sei, siamo cresciuti insieme e credo di fidarmi solo di Scorpius e della mia famiglia quanto mi fido di te”.
“Va bene” convenne Lorcan “la terrò al sicuro per te” precisò e Lily non resistette all’impulso di abbracciarlo.
“Sei l’amico migliore che mi potesse capitare” gli sussurrò all’orecchio.
“Ruffiana” le sussurrò lui stringendola a sé.
“Devi promettermi una cosa, però” gli disse staccandosi e Lorcan inarcò le sopracciglia.
“Oh no! Basta ti prego” si lamentò scherzoso e Lily sorrise “solo un’ultima cosa, promesso” assicurò.
“Se mi dovesse succedere qualcosa…”
“Lily” la interruppe Lorcan, non voleva neanche sentire questo genere di discorsi.
“Non scherzo, Lorcan. Se dovessero uccidermi o morissi in battaglia, devi proteggerla e non dire a nessuno di questa cosa, mentre se dovessi farcela diremo a tutti la verità”.
Lorcan annuì solennemente. “Sembra semplice” affermò “direi che si può fare” concluse.
 
Allora non avrebbe mai creduto di dover fare davvero i conti con la scomparsa di Lily.
In un certo qual modo credeva che Lily gli sarebbe sempre rimasta al fianco, ad aiutarlo con quello che lei gli aveva affidato.
E anche sul sembrare semplice non ne era più così convinto. C’era qualcosa che lo terrorizzava nella verità e per una volta fu felice di non aver tutte le risposte.
“Hai il modo di amare della vecchia Lily ed hai la sua determinazione” la interruppe Lorcan, ma Lily storse le labbra “ed immagino che mi porterà molto lontano” commentò.
Lorcan scosse la testa “Dio. Sei sempre la solita capocciona” la rimproverò “le capacità si possono imparare, ma nessuno ti può insegnare ad amare di nuovo, a fidarti di noi o a essere una combattente… quello ti deve venire naturale”.
Lily annuì emettendo un leggero sorriso a Lorcan e fece per ribattere, ma in quel momento vide una ragazzina avvicinarsi a loro.
Ricordò di averla già vista. Era una delle migliori amiche di sua nipote.
L’aveva vista insieme a Ginny, la figlia di James e ricordava che Dominique le aveva detto più volte che erano davvero inseparabili.
Anche Lorcan si voltò sentendo i passi e i suoi occhi si illuminarono vedendo quella ragazzina venire verso di loro.
“Ella” chiamò e lei si avvicinò dandogli un bacio sulla guancia “Ciao, papà” salutò prima di spostare lo sguardo su Lily.
“Lei è Lily Potter” presentò Lorcan ed Ella annuì “la zia di Ginny, sì l’ho conosciuta” affermò e rispose al sorriso di Lily, ma le sembrò quasi che la ragazzina la stesse guardando in un modo scontroso.
“Papà mi ha detto di non restare sola con tutto quello che sta succedendo e Ginny è all’ospedale, quindi…”
Lasciò il discorso in sospeso, ma il silenzio fu subito riempito dalla voce di Lorcan.
“Hai fatto bene. Andremo a pranzo assieme e chiameremo tuo padre, magari riuscirà a raggiungerci anche lui” le disse e il tono di voce di Lorcan quando si rivolgeva alla figlia era di amore puro.
Si chiese se lui e il suo compagno l’avessero proprio adottata o fosse figlia di uno dei due, ma poi si rispose che non era davvero importante saperlo e che l’unica cosa che contava era l’amore che vedeva negli occhi del suo amico.
“Vieni con noi, Lily?”
Gli occhi di Lorcan sembravano chiedergli di accettare e ricordarle che doveva dirle qualcosa, ma contemporaneamente quelli di Ella sembravano dirle di stare alla larga.
Chissà perché non le stava simpatica dato che la conosceva pochissimo, ma forse era solo una sorta di gelosia verso il padre.
“Credo che andrò da mio figlio” rispose e fu sicura di vedere le spalle della ragazzina rilassarsi.
Lorcan sospirò e annuì “ti faccio accompagnare da Silver…”
“Non è necessario” si oppose Lily e Lorcan sorrise “se ti lasciassi raggiungere il San Mungo da sola credo che Scorpius vorrebbe la mia testa ed io tengo alla mia testa” scherzò facendo ridere Lily.
Quando tornò indietro per chiamare Silver, Lily restò sola con Ella e le sorrise di nuovo, ma questa volta, probabilmente dato che erano sole, la ragazzina non si sprecò neanche a rispondere.
“Ti ho fatto qualcosa?” chiese Lily curiosa.
Aveva visto quella ragazzina una o due volte, cosa poteva voler dire il suo comportamento.
La vide scrollare le spalle infastidita, ma non si sprecò neanche a rispondere.
E quando Lorcan tornò con l’Auror Silver, che Lily scoprì essere una donna, un peso si tolse dalle spalle di Lily.
Era molto felice di andarsene. Quella ragazzina la inquietava.
Cercò di non pensarci mentre ripoggiava i piedi sul pavimento dell’ospedale, oscillando dopo la materializzazione congiunta con l’Auror Silver.
Alzò gli occhi sul corridoio, ma non fece in tempo a salutare l’Auror che il fermento che c’era nel corridoio le fece aumentare i battiti del cuore ed un pessimo presentimento si fece strada in lei.
“Bailey” sussurrò e si precipitò di corsa nella stanza di suo figlio.
Quando arrivò e la trovò vuota il suo cuore si fermò per un momento.
Non c’era Bailey, non c’erano dottori o parenti vari, solo un letto perfettamente rifatto e un palloncino blu che continuava a restare attaccato al soffitto come se aspettasse che qualcuno lo afferrasse.
Si portò le mani ai capelli.
Il suo bambino. Non riusciva a pensare ad altro e il respiro le si stava facendo sempre più affannato, la testa sempre più confusa e il cuore le faceva sempre più male.
“Tranquilla, Lily” era la voce dell’Auror, probabilmente l’aveva seguita.
Sentì che stava parlando, ma la sua testa era talmente piena di pensieri e i suoi occhi talmente pieni delle immagini terribili di ciò che avevano fatto al suo bambino, che Lily non riusciva ad udire quello che stava dicendo.
Passarono quelle che a Lily parvero ore, ma che probabilmente non furono che pochi minuti quando si sentì travolgere da qualcosa che la fece traballare rischiando di cadere a terra.
Quando abbassò gli occhi pieni di lacrime e vide i capelli biondi e i tratti famigliari del suo bambino i sensi tornarono a funzionare.
La vista, l’udito, persino l’olfatto che le permise di sentire l’odore del suo bambino.
“Bailey” disse lisciandogli il viso come se fosse la cosa più bella che avesse mai visto.
“Bailey! Bailey!” non riusciva a smettere di dire il suo nome.
“Stai bene?” gli chiese appena il suo cuore riuscì a tornare ai battiti regolari. Il suo bambino aveva gli occhi rossi, come se avesse pianto.
“Che succede?” gli chiese preoccupata e lui accennò un sorriso spento, ma se il suo intento era quello di tranquillizzarla, non c’era riuscito per niente.
“Bailey, che succede?” domandò di nuovo e lui indietreggiò di un passo, “si tratta del nonno” affermò e Lily inarcò le sopracciglia.
Il padre di Scorpius?
Fece per chiedergli di nuovo cosa fosse successo, ma lo vide di nuovo con le lacrime agli occhi e si fermò.
Non voleva sconvolgere il figlio. Ne aveva passate davvero troppe.
“Albus e James sono con te?” chiese e lui annuì “non mi hanno lasciato un attimo, bè a parte lo zio James quando è corso a salvare il nonno ed Hermione”.
Lily aggrottò le sopracciglia.
“Tuo nonno Draco era con Hermione?” chiese stupita e Bailey annuì, ma Lily non riuscì ad aggiungere niente, perché in quel momento fu attratta da un rumore sul fondo della stanza.
“Quello che il tuo bambino non ti dice è che è un eroe” disse Gabrielle entrando nella stanza.
“Lui è quello che ha permesso a James di arrivare in tempo per salvare Draco ed Hermione”.
Lily strinse più forte Bailey a sé.
C’era qualcosa di inquietante nella voce di Gabrielle, forse era la serenità che la donna sembrava avere in quel momento.
“Bene” disse con un sorriso di circostanza, poi abbassò gli occhi sul suo bambino “mi porti da tuo nonno?”
Forse Draco sarebbe riuscito a dirle qualcosa di più.
Bailey scosse la testa “il nonno non sta bene” disse e Lily non capì se fosse una sensazione, ma le sembrava che la voce di suo figlio fosse impregnata di colpa.
“Non ha ancora ripreso conoscenza” affermò e Lily annuì, il suo pensiero andò subito a Scorpius.
Lui era molto legato a suo padre, ma ricordò che l’ultima volta che si erano visti avevano litigato.
Pensò a come potesse essere ironico il destino e si ritrovò a pregare che Draco stesse bene.
“Portami da lui” disse a suo figlio e lui la guardò per un secondo con lo stupore nei suoi grandi occhi grigi, poi la fece uscire, con Gabrielle che li seguiva.
Quando arrivò davanti alla stanza che doveva essere di Draco trovò lo stesso capannello di gente che aveva assistito suo figlio.
Sembrava che avessero semplicemente cambiato stanza.
L’unica differenza era che di tutti i bambini Potter – Weasley che erano arrivati per tenere compagnia a suo figlio ne era rimasto solo uno: Harry.
Lily intravide subito i suoi fratelli e si avvicinò a loro, Bailey ancora stretto a sé.
“Come sta?” chiese e vide Albus scuotere la testa.
“Non bene. Gabrielle e Dominique si sono occupate di lui, hanno curato le ustioni e aspirato il fumo dai polmoni, ma semplicemente non si sveglia e nessuno riesce a capire perché”.
Lily sentì Bailey irrigidirsi sotto le sue mani e lo strinse più forte per un secondo prima di lasciarlo andare da Harry.
“Scorpius lo sa?” chiese a bruciapelo.
Lily vide James ed Albus aggrottare le sopracciglia in sincrono alla sua domanda e quasi sorrise, quei due fratelli erano tanto simili quanto diversi.
“Non eri con lui?” domandò James di rimando e Lily sospirò “è arrivata Estela ed io dovevo parlare con Lorcan”.
“Estela?”
“E di cosa dovevi parlare con Lorcan?”
Le due domande furono fatte in contemporanea dai suoi due fratelli e Lily sospirò “possiamo parlare di tutto questo dopo?” chiese e si voltò verso gli altri, ma nessun altro sembrava seguire i suoi discorsi, anche se Gabrielle se ne stava seduta rigida sulla sedia, gli occhi chiusi e le mani strette in grembo.
“Perché è qua? Se è una Guaritrice e lo ha visitato lei perché adesso è tra i parenti?”
Lily non riuscì a non chiedere chiarimenti su quella donna, le metteva ansia e una strana soggezione e poi perché era insieme a loro?
 “Lily” la rimproverò James come se fosse una bambina piccola “Gabrielle ha staccato e sta aspettando che stacchi anche Dominique, almeno potranno andare a casa assieme, non essere maleducata con lei”.
La voce, praticamente un sussurro arrabbiato di James, la fece sentire in colpa, come una bambina beccata a fare qualcosa di sbagliato.
“Va bene. Va bene” disse stancamente e si appoggiò al muro con la schiena piegandosi leggermente in avanti.
Udì Albus dire agli altri che sarebbe andato ad informare Scorpius e vide Bailey fissare lo zio e mordersi le labbra come se volesse andare con lui.
Era incredibile come il rapporto tra Scorpius e Bailey si fosse evoluto e Lily si ritrovò a pensare che, probabilmente, anche se Scorpius avrebbe avuto un altro figlio, non avrebbe mai abbandonato Bailey.
Sentì con le mani il freddo della sua, ormai familiare, pietra rosa e si concentrò su Gabrielle e pensò a Scorpius, la sua password.
Come al solito la pietra parve risucchiarla.
 
Era in una casa molto piccola e buia.
Le sembrava di sentire addirittura i brividi che le trasmettevano la pelle d’oca.
Non doveva essere freddo date le sue braccia scoperte, per cui immaginò che la pelle d’oca fosse dettata dalla paura.
Si chiese perché fosse terrorizzata, in fondo il posto era buio e angusto, ma sembrava anche vuoto.
Non fece in tempo a finire il pensiero che il rumore della smaterializzazione la fece sobbalzare.
“Quindi anche Lily Potter ha paura” la prese in giro un uomo che Lily non aveva mai visto, ma la sua voce le era molto familiare.
Non era la prima volta che la sentiva, ma non riusciva a ricordare dove.
Questa volta però vedeva un volto ed era sicura che adesso se lo sarebbe ricordato.
Capelli castani ed occhi scuri, un’accoppiata forse banale, ma che nel suo viso risultavano affascinante.
“Non è paura” si sentì dire “è repulsione. Allora il prossimo attentato?” chiese sbrigativa.
L’uomo la osservò con rabbia, non faticava ad immaginare che la odiasse, e che si stesse trattenendo dal duellare con lei.
Nonostante questa rabbia reciproca, lui le diede le informazioni dovute e lei memorizzò tutto.
“Ricorda, nessuno dei miei deve essere ucciso”.
Lui rise senza allegria “tu pensi ai miei uomini? Pensa alla tua famiglia e pensa a come è morta la maggior parte di loro” le disse e poi si smaterializzò, lasciandola a chiedersi cosa volesse dire.
 
Lily tornò in sé, come sempre quando entrava in una queste visioni, con un po’ di fatica.
Avrebbe tanto voluto vedere ancora, ma ogni volta che pensava a quello che aveva appena visto, la visione la ributtava fuori.
Questa volta però il ricordo era stato utilissimo.
Certo non riusciva a capire cosa entrasse Gabrielle in tutto quello che aveva appena visto, ma almeno aveva un volto.
Un volto che era sicura appartenere a qualcuno di cui aveva già sentito la voce. Una voce che l’aveva aiutata.
Gli occhi le si dilatarono ricordando dove l’aveva udita.
Andò da Alice che era seduta su una delle seggiole del corridoio e teneva d’occhio Harry e Bailey e si sedette accanto a lei.
“Tu sai disegnare, vero?”
Alice inarcò le sopracciglia e boccheggiò per un attimo “hai riacquistato la memoria?” chiese speranzosa, ma Lily scosse la testa, “era una sensazione” affermò.
Alice sporse leggermente il labbro in un simpatico broncio che fece sorridere Lily.
“Ho bisogno di te. Devi fare un identikit” la informò e Alice sbatté le palpebre.
 
COMMENTO: LO SO VI HO FATTO ASPETTARE TANTISSIMO E ADESSO VI LASCIO CON UN CAPITOLO DI TRANSIZIONE, MA ORMAI LO SAPETE, LE COSE DEVONO ESSERE PREPARATE E QUINDI QUESTO METTE LE BASI AI PROSSIMI CAPITOLI!! LO SO SCORPIUS E’ STATO BASTARDO CON ESTELA, MA INSOMMA…DIREI CHE LEI SE LO MERITAVA IN PIENO, NO? INOLTRE HO LASCIATO QUALCHE INDIZIO QUA E LA’…AD ESEMPIO SULLA COSA CHE LILY HA AFFIDATO A LORCAN…COSA CREDETE CHE SIA? E INOLTRE LILY HA FINALMENTE IN MENTE IL VOLTO DI MICHEAL, MA CONTEMPORANEAMENTE GABRIELLE HA DI NUOVO UN GIOCATTOLINO AL SAN MUNGO!! SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO E COSA IMPORTANTISSIMA, SPERO CHE MI FACCIATE SAPERE!! DIMENTICAVO LA PAROLA CON L’ASTERISCO NON E’ INVENTATA DA ME, MA DA UNA SCRITTRICE VERA E BRAVISSIMA ED E’ USATA IN UNA SAGA CHE ADORO E CHE E’ MOLTO FAMOSA…VEDIAMO CHI RIESCE AD INDOVINARLA? ALTRIMENTI VE LO DICO NEL PROSSIMO CAPITOLO!! INTANTO RINGRAZIO LE RAGAZZE FANTASTICHE CHE NON MI ABBANDONANO MAI OVVERO: ICEPRINCESS / ROXY HP / CICCI 12 / JULIET LILY POTTER / ZONAMI 84 E EFFE 95!! GRAZIE DI CUORE!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE E ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE E BUONA PASQUA A TUTTI!!
   
 
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