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Autore: bilo99    25/03/2016    1 recensioni
Finalmente, dopo innumerevoli battaglie, la pace è tornata nella piccola città di Namimori, dove, Sawada Tsunayoshi e i suoi compagni possono finalmente tornare alla normalità......o forse no?
Un nuovo pericolo sta per coinvolgere il giovane boss dei Vongola e la sua famiglia, qualcosa legato al passato...presente....futuro.....
Un'antica promessa dimenticata......un cuore infranto ricolmo di rancore......
Il tempo continua a scorrere inesorabilmente....ma quelle ore sono incise,indimenticabili nella storia....
Genere: Avventura, Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio, Reborn, Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Uscito da scuola, al suono dell'ultima campanella, in compagnia di Hayato Gokudera e Yamamoto Takeshi, Sawada Tsunayoshi si avviava allegro, tra chiacchiere varie

e risate accennate, verso casa, ansioso di chiedere informazioni al suo "piccolo" tutor. Non aveva fatto altro che scervellarsi su cosa potesse essere il bracciale trovato

in mattinata, ma i suoi ragionamenti e il suo continuo ipotizzare non avevano portato a nulla.

Non ne aveva ancora parlato con i suoi guardiani, non pensava fosse necessario, non al momento perlomeno.

- Ohi Tsuna!

Esclamò allegro come sempre il guardiano della pioggia, portando le mani dietro la nuca intrecciando le dita, attirando così l'attenzione del brunetto

Va tutto bene? Sei così pensieroso da questa mattina

Sawada sorrise annuendo, cercando di non far preoccupare l'altro. Non voleva far stare male i suoi amici, dopotutto non era successo nulla di grave. Era solo curioso, tutto qui.

Tutto bene Yamamoto, non preoccuparti

Gokudera fissava male lo spadaccino, non gli piaceva il suo atteggiamento nei confronti del Decimo, a suo parere gli mancava totalmente di rispetto.

Ma così non era per il castano che considerava il tono di Takeshi solo amichevole.

Beh ragazzi, io sono arrivato, ci vediamo più tardi magari!

Certo! Sarebbe fantastico.

Esclamò allegro il Decimo Boss dei Vongola. Passare una serata con i suoi amici non gli dispiaceva affatto, magari si sarebbe rilassato un po'....

anche se a pensarci, quando c'erano i suoi guardiani la confusione generale era assicurata.

Dunque, il guardiano della pioggia salutò i due ragazzi, avviandosi in un vicoletto, pronto per aiutare il suo vecchio con il ristorante. Proseguendo il loro tragitto, il

Decimo e il suo fedele braccio destro, arrivarono a casa Sawada, dove si salutarono e le loro strade si divisero.

Sono tornato!

Esclamò il giovane aprendo la porta e togliendosi le scarpe, com'era solito fare. Si diresse in cucina, dove Lambo, Fuuta e I-pin stavano allegramente giocando insieme

a Bianchi, mentre la madre era intenta ad armeggiare ai i fornelli.

- Oh, ben tornato Tsu-kun! Com'è andata oggi?

Il ragazzo sorrise in direzione della madre e iniziò a raccontare:

Tutto bene, oggi non abbiamo fatto molto. Il professore con cui avevamo più ore era assente, pare abbia avuto un malore improvviso....

In cuor suo, però, era contento che non fosse presente, almeno quella volta aveva evitato un impreparato.

Oh, poverino! Sta girano una brutta influenza in questo periodo, spero si riprenda presto

Detto questo tornò ad occuparsi della cucina, mentre il brunetto salì velocemente le scale, spalancando la porta della propria stanza, trovando, come aveva

immaginato,Reborn seduto sul letto intento a lucidare un fucile nuovo di zecca.

Ben tornato Dame-Tsuna

Il giovane sospirò al saluto del tutor, proprio non la voleva smettere di chiamarlo in quel modo.

Ciao anche a te.....neh, Reborn, posso chiederti una cosa?

Il piccolo killer ripose il fucile laccato di nero in una custodia grigia con sopra lo stemma dei Vongola e osservò il suo allievo.

Mi stai già chiedendo qualcosa

Il ragazzo sospirò ulteriormente, sapeva che non sarebbe mai cambiato ....

Comunque.....ho trovato uno strano oggetto oggi....magari tu sai cosa possa essere..

Il brunetto prese il bracciale dalla tasca, consegnandolo all'arcobaleno, che subito l'osservò con attenzione, senza, però, far trasparire un qualunque tipo di emozione.

È un oggetto che già ho visto, ma non era esattamente così, c'è qualcosa di diverso....

Il castano osservò il suo tutor e, in preda alla curiosità gli chiese:

A cosa ti riferisci? Cos'è questo bracciale?

Il piccolo killer volse lo sguardo profondo sul ragazzo e, dopo qualche minuto, prese parola:

È un monile molto simile ai tuoi x gloves, ma appartiene ad un'altra famiglia, una molto potente.....non mi spiego come tu l'abbia trovato qui. La famiglia a cui mi riferisco risiede unicamente in Italia in questo momento, se qualche membro fosse giunto a Namimori lo avrei saputo

Il giovane rimase sorpreso, non se lo sarebbe mai immaginato.....

Ciò poteva significare solo una cosa, a rigor di logica, la persona incappucciata che aveva incontrato doveva appartenere a questa famiglia di cui l'arcobaleno aveva

accennato. Ma quale famiglia? Non che lui fosse così esperto di Mafia, ma saperlo gli sarebbe piaciuto, tutta quella faccenda lo incuriosiva non poco, anche se non

sapeva spiegarsi il motivo. Pensò al momento in cui lo aveva raccolto....il bagliore infuocato che aveva visto....quell'energia così pura e potente che aveva

percepito....voleva saperne di più.

Di che famiglia si tratta?

Perché vuoi saperlo Tsuna?

- Tu perché non vuoi dirmelo?

Il tutor lo fissò appena, per poi accennare un sorriso, guardò l'oggetto e poi posò di nuovo lo sguardo sul suo allievo, sistemandosi leggermente il cappello nero pece sul capo.

È una famiglia esistente già a partire dai tempi della prima generazione dei Vongola.....posso dirti solo questo. Un giorno capirai.

Detto questo, saltò giù dal letto, ridandogli l'oggetto e uscendo dalla stanza, lasciando solo e confuso il Decimo Boss dei Vongola, rimasto con una tremenda curiosità a

tormentargli il cuore.

Sospirò appena distogliendo lo sguardo dal punto in cui era sparito l'arcobaleno e, rassegnato, si sedette sul bordo del letto.

Una famiglia molto potente dalle antiche origini....perché Reborn proprio non voleva dirgli nulla? Era così pericolosa questa famiglia?

Forse avrebbe potuto chiedere a Gokudera, o magari a Dino, sicuramente loro, provenendo dall'Italia sarebbero stati più informati....

Il filo dei suoi pensieri fu interrotto dalla voce gentile di Nana, proveniente dal pian terreno.

Tsu-kun! Puoi venire un attimo giù per favore!

iL ragazzo, un po' stancamente, scese le scale, attento a non inciampare, raggiungendo la madre, che lo accolse con un caldo sorriso.

Tsu-kun, potresti fare un piccolo favore alla mamma? Ho dimenticato di comprare il latte per il piccolo Lambo, sai quanto ci tiene, potresti andare un attimo tu a prenderlo? Sai, non vorrei rischiare di bruciare la cena!

Il ragazzo annuì sorridendo, gettando un'occhiata ai bambini intenti a sbizzarrirsi nella realizzazione di origami.

La madre, grata, gli diede quanto necessario e così si avviò alla porta, indossando le scarpe ed uscì velocemente.

Arrivò dopo pochi minuti al supermercato, uscendo, allo stesso modo, con rapidità, a quell'ora no vi erano molte persone nei reparti alimentari, preferivano di gran lunga i

negozi di abbigliamento o le pasticcerie, dopotutto, la maggior parte, faceva la spesa nelle ore mattutine. Passeggiando per le stradine del centro della piccola e

tranquilla città, si trovò, con la busta della spesa in una mano, ad osservare il cielo, colorato delle varie sfumature tendenti al colore arancio-oro del sol calante,dopotutto

si stava facendo sera. A quell'ora era davvero bello e dava come un senso di tranquillità, di calore quasi....un po' come l'abbraccio affettuoso di una madre....ma anche

un senso di malinconia....tristezza forse......

Nuovamente il filo dei suoi pensieri, stranamente profondi quella sera, fu interrotto, da qualcuno che lo urtò con una certa forza, si voltò, vedendo questo perdere

l'equilibrio e cercò di trattenerlo per un braccio, ma cadde rovinosamente sul malcapitato.

S-scusami! Non era mia intensione, volevo aiutarti e invece......

Sgranò gli occhi per la sorpresa, trovandosi davanti la stessa persona incontrata in mattinata. Stesso mantello, stesse ciocche chiare......che fosse destino?

Ma....ma tu sei....sei.....noi....ci siamo già incontrati, stamani, ricordi?

Che domanda stupida! Si trovò a pensare, ovvio che si ricordava. Ma stranamente, quella persona, non batté ciglio, rimase per un attimo immobile, stesa, sotto il Boss

dei Vongola, quasi a contemplare un punto indefinito.

Ehm...tutto bene?

Dopo pochi istanti l'individuo si riprese, tirandosi velocemente a sedere, guardò in più direzioni allarmato, irrigidendosi d'improvviso.

Tsuna focalizzò il punto preciso in cui l'altro aveva soffermato lo sguardo,, notando un uomo, alto e robusto dai capelli blu, di una forma buffa, quasi simili ad un

porcospino, lunghi fin giù alle spalle, con in dosso una maglia aderente indaco, una giacca priva di maniche marroncina, pantaloni del medesimo colore e anfibi

rigorosamente neri, insomma un abbigliamento militare più o meno. L'individuo aveva, poi, diverse cicatrici sulle spalle e due che gli deturpavano il volto, in più a

completare il quadro, una benda nera copriva l'occhio sinistro. Aveva un'aria ambigua, decisamente inquietante e spaventosa. Il brunetto si ritrovò a deglutire più volte a

vuoto, per poi spostare lo sguardo sulla figura incappucciata. Vide l'uomo avvicinarsi lentamente nella loro direzione, mentre, le poche persone presenti, avvertendo

quasi il pericolo, si discostavano, mettendosi da parte, senza dare nell'occhio, per paura di essere coinvolti.

Ti avevo avvertito, non puoi fare nulla senza che io lo sappia! Certo, mi hai sorpreso all'inizio, non mi aspettavo che avessi il fegato per farlo. Devo ammettere che sono colpito, ma il capo non è contento, non apprezza chi non sottostà agli ordini.

Tsuna ascoltava in silenzio le parole presuntuose dell'uomo, dette con profonda cattiveria e divertimento, una vocina nella sua testa gli gridava "allarme", o ancor

meglio, "pericolo!" ma un' altra parte di se gli diceva di non lasciare sola quell'individuo, anche se, in realtà, non sapeva nemmeno chi fosse, ma non gli era parso avere

cattive intenzioni, anzi....totalmente l'opposto, mentre quell'umo, sprizzava malvagità da tutti i pori.

La figura incappucciata si mise in piedi in un millisecondo e prese per il polso Tsuna, trascinandoselo dietro, allontanandosi il più velocemente possibile da

quell'energumeno, che però iniziò ad inseguirli. Il brunetto non sapeva più cosa stesse succedendo, perché quell'uomo stava inseguendo la misteriosa figura coperta di

bianco? Di cosa stava parlando? E soprattutto.....come diamine ci era finito di mezzo lui!?

Ma ormai non aveva importanza, era in ballo, pertanto doveva ballare.

Nella sfrenata corsa, s'inoltrarono nella boscaglia, arrivando al piccolo tempio di Namimori, dove, la persona con cui il Decimo Boss dei Vongola stava scappando, prese

dal proprio mantello una scatolina bianca e verde, con fini decorazioni a spirali dorate, la posizionò tra di loro, invitando il brunetto ad accovacciarsi, come fece lui pochi

istanti dopo. Sawada stava proprio per chiedersi a cosa servisse quell'aggeggio, quando, dal centro della scatolina non partì un lieve raggio di luce, che, pian piano, si

diramò in aria, fino a formare una circonferenza con vari raggi. Questa lentamente calò su di loro diventando una cupola verdognola.

La figura incappucciata si portò l'indice alle labbra, facendo segno di silenzio al brunetto, che obbedì senza ribattere.

Pochi istanti dopo l'uomo sfregiato raggiunse il tempio, cercando ovunque i due fuggitivi, ma non trovandoli, dopo varie imprecazioni, si dileguò cercandoli, probabilmente, anzi, quasi sicuramente, altrove.

Il cuore di Tsuna perse un battito, quel tizio non li aveva visti, l'avevano scampata, almeno per quella volta. Posò lo sguardo sull'incappucciato e sorrise lievemente

- Stai bene?

Chiese alla figura, che in risposta annuì. Sperava parlasse, almeno per capire con chi avesse a che fare.

Cos'è questa? E....e perché quel tipo ti inseguiva?....chi sei? Puoi parlarne, sai? Non sono cattivo!

Cercò di conquistare la sua fiducia, però, i suoi goffi tentativi sembravano inefficaci, almeno apparente.

La persona incappucciata sorrise lievemente, alzando appena lo sguardo, guardando dritto negli occhi il brunetto, che, vedendo quelle iridi così splendide, per un attimo, sentì mancare il respiro.

È una barriera, chi vi entra diventa momentaneamente invisibile ai suoi nemici.....perché mi inseguiva? Questo è logico, voleva catturarmi......chi sono non ha importanza. Scusa se ti ho coinvolto, non era assolutamente mia intenzione. Non temere, non ti darà fastidio, non sei il suo obbiettivo, torna pure a casa tranquillo. Non ci vedremo più, così sarai al sicuro. È stata una strana casualità, ma è meglio prevenirla per il futuro.

Una voce calda, vellutata, gentile.....finalmente poté udirla. Era come balsamo su una ferita, era così strana in un certo senso: decisa ma timida......ne rimase colpito...

Dopo queste parole la figura si alzò, inchinando lievemente il busto in avanti in segno di scuse e corse via, lasciando per un attimo spiazzato il giovane Vongola che

restò li, accovacciato a terra, per qualche istante, dopodiché, visto il cielo decisamente dalle tonalità più scure, s'isso da terra, correndo verso casa. Non voleva far

preoccupare la madre.

Arrivato a destinazione consegnò il latte a Nana, cenando tranquillamente, se così si può dire, data la vivacità di Lambo, con gli altri. Dopo poco si ritirò nella propria

stanza, cambiandosi per la notte e, esausto, si stese sul letto socchiudendo gli occhi nocciola.

Avrebbe dovuto chiedere scusa a Yamamoto per non averlo chiamato, e avrebbe dovuto convincere Gokudera che non gli fosse successo nulla, sapeva benissimo che

l'argenteo lo avrebbe tempestato di domande.

Pensò di nuovo alla persona incappucciata e sorrise, adesso sapeva che era maschio, la voce gliene aveva data conferma, anche se molto delicata, doveva essere più

o meno suo coetaneo. Il ragazzo gli aveva esplicitamente detto che non si sarebbero più incontrati, ma lui sapeva, sentiva che così non sarebbe stato, non gli aveva

ancora restituito il bracciale, quindi doveva a tutti i costi incontrarlo. Se quel monile, come aveva detto Reborn, era un po' come i suoi x gloves, allora serviva al giovane

per proteggersi, dato che era inseguito da qualcuno poco raccomandabile. Lo avrebbe rivisto, non importava come.....nulla succedeva per caso, ormai ne era

consapevole, ogni cosa accadeva per una ragione, quasi come se davvero fosse destino....

Tenendo stretti quei pensieri, sentì man mano le forze venir meno, la mente iniziava ad annebbiarsi e ben presto il sonno prese il sopravvento, ma un'ultima immagine

passò davanti agli occhi del Decimo Boss dei Vongola, prima di abbandonarsi al dolce abbraccio di Morfeo, le iridi di quel ragazzo, così profonde, così malinconiche

ma serene allo stesso tempo......iridi azzurro cielo.

Angolino Autrice
Ecco il secondo capitolo, spero possa piacervi e interessarvi. Grazie alle persone che leggeranno. Se volete farmi sapere cosa ne pensate mi farebbe molto piacere. Sono ben accette anche critiche e consigli ^^ Grazie ancora, alla prossima.

 
  
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