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Autore: Belieber_Jasmine_98_94    26/03/2016    1 recensioni
Alesha, una ragazza di 17 anni, piomberà nella vita del grande e famoso Justin Bieber, suo padre.
Tratto dal primo capitolo:
-Wilson dove mi manderà?.- Chiese col tono di voce più preoccupato che potesse avere.
-Mi dispiace...so che hai sempre voluto evitarlo, ma dobbiamo, tuo padre deve prendere le sue responsabilità.-
-No, no, giuro che non mi drogherò più, non ruberò più nulla, me ne starò buona ma non mandarmi da Bieber, ti prego.-
**.
Tratto dal capitolo 24:
-Mmh..- Si alzò, facendo cadere lo sguardo sul polso rotto.-Sei bellissima, sono preoccupato, quanti ragazzi proveranno a portarti via da me?- L'attirò verso di sé, appoggiando la fronte contro la sua.
Sorrise.-Nessuno mi porterà via da te.-
-Davvero?-
-Sì.-
-Promettimelo.- Avvolse le braccia attorno al suo corpo, annusando il suo profumo.
-Te lo prometto, ti voglio bene.-
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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I'm the daughter of Justin Bieber.

'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'

15/01/2014

Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere.
(Dalai Lama)

 

-No, non voglio fare colazione.- Justin non avrebbe mai creduto di poter mai sentire quelle parole fuoriuscire dalla bocca della figlia.

-Non puoi non fare colazione, è il pasto più importante della giornata. Me lo hai detto tu.-

-Si lo so..- Affondò il viso tra le gambe, aveva fame, come sempre, ma non se la sentiva di mangiare nulla dopo la notizia che aveva sentito la sera prima.

-Mangia solamente questa macedonia amore mio, per favore.- Le alzò il mento, in modo da poterle dare la ciotola piena.-Fallo per me.- Spinse la sedia indietro, così da inginocchiarsi davanti a lei.

-Tornerà?- Chiese asciugandosi gli angoli degli occhi. Non aveva dormito a causa di quel pensiero.

-Non ne ho la minima idea tesoro, ma potrai andare a trovarlo durante i fine settimana, okay?-

-Non li ho i soldi.-

-Li ho io bellissima, ora finisci di mangiare e dammi un bacio, così ti porto a scuola.-

-Voglio farti conoscere mio fratello.- Disse cambiando totalmente discorso.-Può venire qui un giorno?- Spalancò gli occhi, supplicandolo con lo sguardo.

-Certo, durante le vacanze di pasqua potrebbe venire.-

-Sì! Grazie.- Esclamò stringendolo in un abbraccio.

-Dove vive? Quando lo hai conosciuto?- Si sentiva in dovere nel chiederle scusa per ciò che gli aveva detto ieri sul suo rapporto con i maschi. La capiva, aveva vissuto solo con i maschi per la maggior parte degli anni e si sentiva a suo agio.

-A Londra, papà mi ha fatto riavere i contatti con lui, quando stavamo insieme, ha vent'anni e vive con la sua ragazza, da bambini lo avevano mandato dai nonni, a me in un orfanotrofio.-

-Oh..capisco.- Le prese la ciotola di mano, iniziando ad imboccarla.-Vi assomigliate?-

Fece spallucce, non ci aveva mai fatto caso.-Mi dispiace tanto per quello che ti ho detto ieri, ero solamente un po' nervoso, tu sei la mia bambina ed io sono geloso.- Posò la ciotola vuota sul tavolo.-Voglio che tu abbia un futuro assicurato con un uomo degno di te al tuo fianco.- La spinse verso di sé, abbracciandola forte.

-Perchè tu non hai la fidanzata?- Mormorò curiosa.

Lui si inumidì le labbra, pensandoci.-Non lo so, dopo la rottura con Selena è stato difficile...ora ci sei tu e mi basti.-

-Ma non sei sessualmente frustrato?-

Lui ridacchiò, scuotendo la testa.-Non lo sono, sai, la mia vita sessuale non è come credi.-

Sgranò gli occhi.-Sul serio?-

-Sul serio.-

-Perché non me lo dici? Io ti dico sempre tutto.-

-Sì lo so.- Le legò i capelli dolcemente.-Sei bellissima e ti voglio tanto bene.-

-Io sono più bella di te.- Rise, strizzandogli le guance.

-Andiamo, altrimenti arriveremo in ritardo.-

*-*-*-*

-Blaze!- Alesha sorrise, correndo verso di lui appena lo vide.-Perchè non sei venuto da me?- Salì sulle sue ginocchia, stupendo tutti gli alunni di quella scuola. Quel tavolo rimaneva solitamente vuoto.

-Beh, io ti ho vista parlare con gli altri e non volevo disturbare.- Spiegò abbassando lo sguardo su di lei.

-Non mi disturbi mai.- Rispose appoggiando il porta-pranzo sul tavolo.

-Mi era sembrato di vederti mangiare prima.- Commentò lui pensieroso, osservando il porta-pranzo pieno.

-Si infatti ho già mangiato, però io sono giovane, devo crescere.- Lo guardò e sorrise.-Ne vuoi un po'?-

-No..grazie. Ho già mangiato.- Ricambiò il sorriso, scrutando con attenzione il suo corpo, non era per niente grassa, neanche troppo magra, strano.

-Sai, papà dice che devo trovare al più presto la mia strada. Tu che farai dopo la scuola?-

-Beh..io vorrei tanto diventare un medico, così da dare una mano alle persone come me.-

Lei continuò a masticare, interessata.

-Sarebbe bello, no?- Voleva sentire il suo parere, ma quando la guardò non si trattenne dal ridere. Con le guanciotte piene tentava di non soffocare.

-Devi mangiare più lentamente.- Senza smettere di ridere le diede qualche pacca sulla schiena e alcuni sorsi d'acqua.

-Ho deciso chi voglio diventare.- Disse tutto d'un tratto, fiera di sé.

-Sì? Nei cinque secondi in qui stavi quasi soffocando?-

-Non prendermi in giro!- Lo picchiò sul petto.-Sono seria.-

-Okay, okay, scusami.- Smise di ridere, ma per sicurezza tenne la mano davanti alla bocca.

-Vorrei tanto diventare un attrice.-

-Allora dovresti cambiare scuola no?- Aveva sentito parlare di molte scuole superiori inerenti a quella professione e la loro non lo era.

-Sì...penso di sì. Cercherò su internet e ne parlerò con papà.-

-Mmh, sai cosa comporta avere quel tipo di vita? Troverai molta concorrenza.-

-Da bambina ho recitato alcune volte, non ero male, voglio riprovare.-

-Capisco, parlane bene con Justin okay?- Le baciò la fronte teneramente.-Sono sicuro che te la caveresti benissimo.-

-Sì?-

-Non posso saperlo con sicurezza, ma credo di sì. Sei intelligente quando ti applichi al meglio.-

-Grazie.- Le fossette comparirono e lui si sentì benissimo per averle causate.

-Ti va di stare un po' insieme? In questi giorni..così, prima che io parta, mi piacerebbe spendere il mio tempo solo con te.-

-Va bene, però papà non mi lascia uscire se non finisco i compiti, parla parla e parla e non mi va di sentirlo parlare.-

-Li facciamo insieme e dopo ci guardiamo un film..- Propose sperando di non risultare ridicolo.

-Ordiamo la pizza?- Era così entusiasta da quell'idea.

-Certo.-

-Lo dirò a papà, appena lo vedo, ho tante cose da dirgli oggi. Sai, ha detto che potrò venire a trovarti! Pagherà lui i biglietti.-

A quella notizia il cuore di Blaze perse alcuni battiti, fu in quel momento che realizzò , lei ci teneva e non lo avrebbe lasciato andare facilmente.-Sarebbe...sarebbe davvero bellissimo, grazie.-

Alesha si sporse in avanti, fino a baciargli il naso.-Ti voglio tanto bene.- Le piacevano molto, quegli occhi azzurri.

-Anche io ti voglio bene.- Disse rosso in viso.

-Spero che il tuo intervento funzioni, altrimenti li picchierò tutti.-

-Beh, allora sarò tranquillo, sapendo che mi starai accanto.-

-*-*-*-*-*-*-

-Justin!- Suo padre sorrise, nel vederla correre verso di lui per un abbraccio.

-Piccolina.- Bisbigliò quando fu travolto dall'abbraccio.-Guarda come sei bella.- Le osservò gli occhioni verdi, constatando di non averne mai visti di così vivaci.

-Voglio cambiare scuola, Blaze verrà da noi questo pomeriggio e ho già deciso dove andare.- Disse tutto d'un fiato, lasciandolo interdetto.

-Okay, forse sarà meglio parlarne a pranzo, sali in macchina.-

Una volta a tavola, Justin riprese la conversazione.-Iniziamo dal problema meno principale, Blaze sarà qui verso che ora?-

-Le tre del pomeriggio, faremo insieme i compiti e dopo film più pizza. Però non ti vogliamo tra i piedi, partirà tra poco e vogliamo stare insieme.-

Alzò gli occhi al cielo, per niente offeso.-Dovevo comunque uscire per andare in studio, tornerò verso le nove, a quell'ora voglio te a letto e Blaze a casa, ok?-

-Sì...-

-Non farete nulla oltre a quello che mi hai detto vero?-

-No.- Rispose masticando un pezzo di tacchino.

-Bene, mi fido a lasciarti da sola a casa con lui, ma non fate nulla di sporco va bene?-

-Sì.-

-Secondo.. vuoi cambiare scuola? Perchè? La tua è una delle scuole private migliori qui ad Atlanta.-

-Voglio diventare un attrice.- Annunciò concentrata a fare la 'scarpetta' col pane.

-Un attrice? Credevo non ti piacesse essere al centro dell'attenzione.-

-Non mi piace quando sono 'Alesha', mi piace interpretare un ruolo che non sia il mio. Voglio iscrivermi ad un'accademia teatrale e ho trovato una scuola che mi piace molto.- Tirò fuori dalla tasca il pezzo di carta dove aveva scritto l'indirizzo.-328 West 48th St. (tra 8th & 9th Avenue) New York-

-New York? Alesha noi siamo ad Atlanta, Georgia, ci metti due ore di aereo per andare a New York, è troppo lontano, non ti ci voglio mandare.-

-Ma è una bella scuola!- Ribattè con le lacrime agli occhi.

-Ci sono belle scuole anche qui, sono tredici ore di viaggio in macchina.-

-Io voglio andare in quella.-

Lo stava seriamente mettendo in difficoltà, era una decisione troppo seria per essere presa così alla leggera.

-Senti tesoro...-

-Ci sono anche i corsi dopo scuola, voglio giocare a calcio e a tutti gli altri sport...per favore.-

-Alesha..- Sospirò, torturandosi i capelli con le mani.-Ho molte case, anche a Los Angeles, ma tu mi chiedi di andare proprio a New York.-

-Non ho nulla che mi trattenga dallo stare qui.-

-Hai la tua famiglia.- Sostenne aggrottando le sopracciglia.

-Io ho solo te, tu sei la mia famiglia, se non verrai con me...io...io cercherò un altra scuola.- Disse abbattuta.

-Non lo so, ci devo pensare.- Tornò con l'attenzione sul piatto di fronte a lui, ma ormai la fame era passata.-E' una cosa seria questa, ti dovrai impegnare, se non sei realmente interessata lascia perdere, non andresti da nessuna parte.-

-Non sono stupida, lo so già.-

-Pensa a quante migliaia di persone vanno ai provini e sono scartate. In poche saranno scelte. Questo non vuol dire che tu debba arrenderti. Pur mettendocela tutta, devi semplicemente tenere presente che ci sarà sempre qualcuno più bravo di te.- Continuò il suo discorso, sempre più confuso.

-Io sarò scelta, ne sono sicura.-

-Chiedi a te stessa quanto lo vuoi davvero. Se in realtà non ti importa più di tanto, pensare a una carriera da attrice non ha senso e rimarrebbe solo un sogno irrealizzato. Puoi diventare un'attrice solo con la volontà e l'impegno, perché è davvero molto difficile. La recitazione prevede anche molto canto e ballo, quindi dovrai imparare anche queste due attività.-

-Voglio recitare e basta.- Disse decisa.

-Beh, perlomeno inizia facendo un semplice corso di teatro. Scopri se è davvero quello che vuoi fare nella vita. Non puoi cambiare scuola così in fretta.-

-Non voglio iniziare con un semplice corso.- Scosse la testa.-Lo so già che è giusto, voglio cambiare scuola e basta.- Mise il broncio, facendo alzare gli occhi al cielo al padre.-Ora non fare la bambina.-

-Non faccio la bambina!-

-Sì invece, sempre a mettere il broncio quando non ottieni qualcosa, credo di viziarti troppo.-

-Non sono viziata.- Si alzò da tavola, offesa.-Non parlarmi più.-

Sospirò.-Guardati ora, stai facendo proprio come quando avevi otto anni. 'Non parlarmi più'- La imitò arrabbiato.

-Smettila di prendermi in giro!-

-Quando tu la smetterai di fare i capricci.-

Non rispose, strinse i pugni e corse in camera sua.

Flashback.

-No, voglio un biscotto, non rompere.-

-Alesha non parlare così a tua madre- Justin sospirò, spostando il piatto dalla vista della figlia.

-Io voglio un biscotto!- Si allungò il più possibile per prenderlo, fallendo al primo tentativo.-Ugh, perchè siete venuti anche voi? Quando c'è bisogno non ci siete mai, quando non servite si invece.- Borbottò andando via da quel tavolo, per trovarne uno migliore.

Selena aggrottò la fronte, entrambi erano ad una festa di compleanno di una delle amiche di Alesha, a qui ovviamente erano stati invitati anche loro, perchè non li voleva lì?

-Noi ci siamo sempre per lei.- Disse facendo spallucce.

-Non è vero e lo sai anche tu che ha ragione.- Rispose passandosi la mano tra i corti capelli biondi. Controllava la figlia da lontano, che andava di qua e di là alla ricerca di cibo. Avrebbe dovuto seguire una dieta, ma Alesha non era inclina alle regole, sopratutto se si trattava di cibo.

-Non ci siamo stati solamente a qualche recita...-

-Noi non siamo stati a nessuna delle sue recite, neanche ad una partita di football o..-

Lo bloccò.-Non ci penso neanche a vedere mia figlia scontrarsi contro gli altri giocatori.-

-Che pessima scusa.- Mormorò alzandosi per fermare Alesha, che ne stava approfittando troppo della situazione.

-Smettila di riempire questo piatto come se non mangiassi da anni.- Si inginocchiò, per arrivare al suo livello.

-Non l'ho riempito.- Si difese guardando il piatto pieno.

Le rubò un biscotto al cioccolato, sorridendole dolcemente.-Sai , i tuoi amici sono in acqua, perché non vai a metterti pure tu il costume?-

-Non voglio- si voltò verso la piscina iniziando a mangiare.

Era sicura che l'avrebbero presa in giro se avesse indossato quel costume.

-Perchè? Abbiamo comprato un bellissimo costume interno per l'occasione e non vuoi indossarlo?-

-Perspicace-

-Alesha.- la avvertì spazientito.-Dai, andiamo a mettere quel costume, vedrai che sarai bellissima.-

-No, mi prenderanno in giro e lo psicologo ha detto che non devo picchiare più nessuno. Mi risulta già difficile solo nel guardare Adam in faccia.- Adam era il suo nemico d'infanzia, il ragazzino con qui litigava ogni santo giorno.

-Non ti prenderanno in giro, fidati del tuo papà.-

-No.-

-Dai.-

-No.-

-Se ti prenderanno in giro giuro che non me lo perdonerò, va bene?-

-Se lo faranno ci andrò di mezzo io, non mi interessa se non te lo perdonerai mai.-

Sbuffò arrabbiato, abbracciandola fino a seppellire il volto sul suo collo.-A volte sei fin troppo intelligente.- Bisbigliò portando la mano dietro la sua schiena, per spingerla a ricambiare.

-Ho la pancia grande, mi prenderanno in giro tutti, non me la sento.-

-Sei bellissima così come sei, se ti prenderanno in giro-anche se so che non lo faranno- tu risponderai a tono.- Non avrebbe potuto dirle il contrario, non era magra, ma neanche troppo grassa, solamente paffutella.

Mise il broncio, separandosi.-No.-

Dopo quasi mezz'ora riuscì a convincerla e l'accompagnò a cambiarsi.-Questo dovrebbe farlo tua madre.- Disse a bassa voce Justin, mentre l'aiutava a infilarsi il costume da bagno viola.

Alesha non rispose, chiuse le mani in piccoli pugni e li portò di fronte alla bocca.

-Su andiamo, sai nuotare vero?-

Scosse la testa, sorridendo.

-Ugh, beh allora ti controllerò da vicino, tanto ci sono i salvagenti.-

-Voglio i braccioli.-

-Sì,sì,va bene, è uguale. Dammi un bacio.- Gli regalò un bacio a stampo, seguendolo di fuori.

-Alesha! Finalmente, vieni con noi.- Khady, la sua amica, la prese per mano, incitandola a buttarsi in acqua con gli altri.

-Non so nuotare, dammi i braccioli.-

-Neppure io so nuotare.- Risero entrambe, battendosi il cinque.

 

-Spostatevi tutti, ora si tuffa una balena.- Adam rise, puntando lo sguardo su Alesha.

-Non mi parlare.- Lo avvertì rimanendo fuori dall'acqua, si stava godendo il sole e non aveva intenzione di rovinarsi la giornata per lui.

-Perchè? Le tue orecchie sono piene del tuo grasso?- Disse scatenando la risata di alcuni bambini, dopodiché uscì dall'acqua, in modo da poterle stare più vicino.

-Adam non mi parlare.-

-Va bene, va bene.- Sorrise, inginocchiandosi accanto al suo sdraio.-Grassottella.-

Saltò su seduta.-Ascolta bene idiota, non voglio avere problemi okay?-

-Idiota? Sul serio? Sei troppo rimasta sotto.- Adam era più grande di lei di due anni e aveva dei fratelli più grandi.

-Perché devi far così ogni volta? Vattene via.-

Justin, notando i due parlare si avvicinò, sapeva come non andavano d'accordo, litigavano sempre e alla fine finivano a botte.

-I tuoi genitori sono qui ma ti ignorano, anzi, credo proprio che quella bomba sexy di tua madre se ne sia andata senza salutare.-

-Mi chiedo perchè Hitler non abbia sterminato pure i tuoi genitori.- Sorrise soddisfatta quando notò di averlo colpito a fondo.

Adam era di origini ebraiche e certi insulti gli facevano abbastanza male, sapeva quanto avevano sofferti i suoi vecchi parenti.

Alzò la mano destra, colpendola duramente sul viso.

-Non ti permettere!- Strillò dandogli una forte spinta fino a farlo cadere a terra.

-Ora questa balena ti schiaccerà, contento?-

-Alesha!- La prese, tirandola via da lui.-Calmati okay?-

-Mi ha picchiata!- Le afferrò le spalle, dandole uno strattone per farla girare verso di lui e non più il ragazzino a terra.

-Sì lo so, ma ci parlerò io con i suoi genitori va bene?-

Gli occhi verdi della piccola si riempirono di lacrime.-Avevi detto che non mi avrebbero preso in giro.-

-Io..-

-Non parlarmi più!- Corse via, così da potersi rivestire.

Fine flashback.

 

-Sì! Abbiamo già finito, che facciamo ora?- Justin era uscito e la casa era tutta per loro.

-Non lo so, decidi tu.- Blaze abbozzò ad un sorriso, intento a guardarsi attorno.

Lesha aveva posto sui muri molte sue foto, da quando era piccola ad oggi.

-Posso chiederti una cosa?- Salì sul letto vicino a lui, prima, con l'aiuto del padre lo avevano sistemato li sopra, lasciando la sedia a rotelle da una parte.

-Sì.-

-E' imbarazzante però.-

-Chiedi.-

-Puoi avere un erezione?- Chiese di punto in bianco, lasciandolo di stucco.

Arrossì.-Sì..sai, dipende dal tipo di lesione alla fine. Io sono stato risp..risp...- Iniziò a balbettare quando la vide gattonare sopra di lui.

-Io non sono una bambina vero?- Sussurrò allungando il viso verso il suo collo.

La sua risposta furono solo degli incomprensibili mormorii.

-Blaze...- Strofinò il naso sul suo collo, scendendo sempre di più, mordicchiandogli la pelle qua e là.

Il cuore del ragazzo batteva sempre più forte, stava veramente succedendo quello?

Di scatto si allontanò, per andare a chiudere la porta a chiave, non poteva sapere se Justin sarebbe tornato e trovarla a letto con Blaze...beh.

-A..alesha io non penso che....-

-Non dire niente.- Si sedette sopra di lui, spingendo fino a far scontrare le loro intimità. Voleva dimostrare a suo padre che non era una bambina.

Si prese il suo tempo nel sbottonargli la camicia, con calma, avevano tempo.

Lui, sempre più rosso respirava affannosamente, agitato, era la prima volta e Alesha gli piaceva, tanto.

Una volta tolta la camicia fece lo stesso con la maglietta e la canottiera, adagiandoli sopra alla sedia a rotelle.

-Mi piaci molto.- Ammise scorrendo con le dita sul suo petto.-Io ti piaccio?- Lo domandò a bassa voce, come per paura di ricevere la risposta.

-Sì...sì, tu mi piaci Alesha, tanto, ma non credo che fare sesso sia la cosa più giusta ora, insomma, siamo a casa di tuo padre, non stiamo neanche insieme ed è la mia volta.- Cominciò a balbettare, insicuro, stava davvero per rifiutarla?

Lei serrò le labbra, sentendo le lacrime salire.-Tu non mi vuoi?-

-O mio dio, certo che ti voglio, no, non fare così.- Si sporse come più poteva, maledicendo le gambe paralizzate.-Solo, penso sia troppo presto..-

-Ma tu te ne andrai chissà per quanto tempo ed io non riuscirò ad aspettarti.-

Trattenne il respiro quando posò le dita sulla sua guancia, la sua pelle era così morbida, cosa doveva fare?

Sapeva che dopo essere partito non avrebbero potuto stare insieme, lei era una bella ragazza, bisognosa di attenzioni ogni giorno e lui non avrebbe potuto dargliele, sarebbe stato così orribile perdere la sua verginità con lei?

La ragazza che molto probabilmente amava?

-Credo che tu abbia ragione.- Si decise a toglierle la maglietta, portava un reggiseno di pizzo bianco, ma non portava una taglia grande gli piacevano le tette piccole, non che avesse un canone di bellezza.....

-Posso baciarti?- Domandò incantato dalle sue labbra rosee.

Sorrise.-Non chiedermelo.- Si baciarono, ma non come avrebbe voluto Alesha, non fu un bacio passionale, ma dolce, gentile, rappresentava in pieno la personalità del ragazzo.

A cavalcioni sopra di lui, lo privò di tutti i vestiti, aiutandolo a fare lo stesso con lei.

-Alesha sei la ragazza più bella che io abbia mai visto.-

-Sì?-

-Sì.-

-Grazie.- Lo abbracciò, rabbrividendo al contatto dei seni nudi premuti contro il suo petto.

Le accarezzò la schiena, fino in fondo, non era mai stato così bene in tutta la sua vita e fu più felice quando lo fece entrare in lei.

 

  
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