Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: EmLy28    27/03/2016    1 recensioni
"-e se ti stai chiedendo il perchè ti voglia ancora, il perchè combatto per te, che mi hai rotto in mille pezzi il cuore, per poi pestarlo e lasciarlo li, pieno di ferite, è che prima di distruggerlo, sei stato il primo a farlo battere e credo che sarai l'ultimo- abbassò la voce sull'ultima frase, arrivando ad un sussurro.
Tolse le mani dalla porta e alzò lo sguardo sulla vernice bianca.
-se vorrai allontanarti da me, l'accetto. Io ti aspetterò, perchè è l'unica cosa che potrei fare-mormorò.
Rimase a fissare quella porta per un tempo indefinito, quando si ritrovò davanti un corpo con la testa bassa e i capelli a coprirgli il viso.
Il ragazzo gli appoggiò una mano sul petto, proprio sopra il cuore. Louis poteva sentire il battito nella mano: gli sembrava di averlo li, tra le dita.
-io non ti meriterò mai Harry, ti ho fatto soffrire così tanto...-disse in filo di voce. -che se potessi toglierti un po' di quel dolore, lo farei- poi alzò finalmente lo sguardo su quegli occhi verdi, luminosi e gonfi dal pianto trattenuto.
-saresti disposto a farti ricucire il cuore, dallo stesso che te l'ha strappato?-"
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


-Vattene! Devi stare lontano da me! Sono un mostro! Un mostro!-

Audrine si svegliò di soprassalto, ci mise qualche secondo per elaborare ciò che stava sentendo.

Harry.

Scese dal letto e corse in sala. Si curò di chiudere la porta, per non svegliare i suoi genitori e farli preoccupare.

Vide Harry , sdraiato sul divano, attorcigliato nelle coperte, che si dimenava ed urlava.

-sono un mostro! Ti amo, ed è perché ti amo che ti dico di starmi lontano! –

Aveva gli occhi chiusi, ma si intravedevano le pupille che continuavano a muoversi, agitate dall' incubo che stavano vivendo. la fronte era imperlata di sudore e i capelli ne copriva la maggior parte. il respiro era pesante e affannoso, e non sembrava aver intenzione di calmarsi.

Audrine si avvicinò e s' inginocchiò di fianco a lui.

-Harry?- provò a chiamarlo.

-non toccarmi! Stammi lontano!- continuava ad urlare. La ragazza allora lo scosse dalla spalla, continuando a chiamarlo. – Harry, è solo un sogno, svegliati- dopo vari tentativi, vide gli occhi socchiudersi.

Lo fece spostare leggermente e si infilò anche lei sotto le coperte, di fianco a lui.

Gli avvolse le braccia intorno al busto ed Harry appoggiò la testa nell'incavo tra il collo e il petto di lei.

La ragazza lo cullò, passando le dita tra i capelli ricci, per calmarlo.

-è finito, era solo un sogno...- gli sussurrò, mentre il ragazzo era ancora scosso da tremiti.

- io lo amo...io lo amo...- continuava a sussurrare Harry, tra un singhiozzo e l'altro.

-lo so Harry, lo so-


3 anni prima:

-daii,solo un'altra!, l'ultima, promesso!- esclamò Harry ridendo, mentre cercava invano di rubare un'altra patatina dal vassoio di Louis. Il ragazzo continuava ad allontanare la mano del riccio, dandogli piccole sberle su di essa.

-potevi prenderle!- osservò Louis, cercando di rimanere serio, ma senza riuscire a trattenere un sorriso.

-ma sono più buone le tue! – allungò il braccio ancora verso il vassoio, riuscì a prendere una patatina tra le dita, ma Louis avvicinò il viso ad essa e la rubò con le labbra, per poi mangiarla.

Harry rimase a bocca aperta, sorpreso ed offeso.

-crudele!- esclamò, per poi mettere il broncio.

Dopo pochi secondi, Louis prese una patatina e, senza lasciare quel sorriso sardonico, l'avvicinò al viso di Harry. Il riccio gli fece una smorfia, per poi prenderla anche lui con le labbra.

Continuarono a mangiare, chiacchierando del più e del meno.

-se non credi che bevo solo tè alla mattina, non crederci!- disse, seguendo Harry e scoppiando a ridere. –ma sappi che se un giorno dovrai prepararmi la colazione, è meglio per te aver sempre a portata di mano del tè- disse mentre si asciugava le lacrime per il ridere.

Harry rimase in silenzio, ad osservarlo. Ad osservare quel sorriso così genuino e meraviglioso, quelle piccole rughette che si erano formate di fianco agli occhi. Avrebbe voluto rimanere delle ore li, di fronte a quella meraviglia.

Quando Louis sollevò lo sguardo sul suo, il riccio notò che aveva gli occhi lucidi e brillavano ancora di più.

Si sporse sul tavolo, allungò un braccio ed espirando, spostò una ciocca del ciuffo, che andava nella direzione opposta. Rimase qualche secondo in più, con la mano a sfiorare quella guancia rossa per il caldo e gli occhi incatenati nel ghiaccio, per poi girare lo sguardo dall'altra parte, imbarazzato. Si sentiva le goti andare a fuoco. Sul viso di Louis, crebbe un sorriso, che Harry notò con la coda dell'occhio.

-così va meglio- borbottò, sempre con gli occhi bassi, facendo un cenno con la testa al suo ciuffo.


Ora:

-tieni- sussurrò Audrine, porgendo al ragazzo una tazza di latte caldo. Harry era seduto al tavolo della cucina, con la testa china e un' espressione sorniona. Gli aveva offerto di prendere qualcosa di caldo, per calmarsi.

-voglio il tè- disse semplicemente il riccio, senza alzare lo sguardo.

-Harry..sei s-

-si, voglio il tè- la bloccò Harry. La ragazza sospirò, andando verso i fornelli per mettere su l'acqua.

Perché Harry voleva farsi del male da solo? Non aveva più bevuto il tè da quando ...da quel giorno, e ora lo richiedeva, perché voleva ricordare quel dolore?

Aspettò che l'acqua bollisse, in silenzio, per poi mettere la bustina.

Sapeva che in quei momenti era meglio non dire niente al ragazzo in quella stanza, ma non sopportava vederlo in quello stato. Era un ricordo così vago l'immagine di quel sorriso su quelle labbra sottili. Gli mancava quel ragazzo spensierato che aveva conosciuto. Gli mancava, e ogni giorno, in ogni momento, cercava di farlo rivivere, ma sapeva di non poterci riuscire, non da sola.

Appoggiò la tazza fumante davanti a lui, per poi sedersi.

Harry tirò su la testa, senza guardare veramente la tazza. Prese in mano la zuccheriera li vicina e cominciò a lasciar cadere zuccherini nella tazza, che toccando la superficie , schizzavano qualche goccia di tè sul tavolo.

-sai quanti zuccherini metteva nel tè?- chiese in un sussurro il ragazzo, ma Audrine sapeva che non stava davvero parlando con lei, ma che era perso nei ricordi. –al mattino ne metteva tre, giusto per coprire l'aspro del limone. Diceva che lo zucchero di mattina lo addormentava ancora di più di quanto lo era già- Harry sorrise, un sorriso triste. – prima di andare a letto, ne metteva dieci, secondo lui il numero perfetto, quello usato da dante nella divina commedia, lo ripeteva sempre. Se sapeva che sarei rimasto da lui a dormire, mi faceva trovare sempre una tazza piena anche per me. Non ho mai amato il tè, quindi ne lasciavo sempre un po'. Secondo lui portava sfortuna lasciare del tè nella tazza , così la prendeva tra le mani e dicendo "lo finisco per te" se la portava alle labbra, bevendolo in un sorso. – aveva i capelli che gli coprivano il viso, lo sguardo fisso nella tazza. – quando era stressato e vedevo che non era calmo, gli preparavo sempre del tè. Diceva sempre che dovevo perfezionarmi, perché sembrava il tè americano e non quello inglese- sorrise al quel ricordo. – ma poi, si avvicinava e mi sussurrava nell'orecchio un grazie, lasciandomi un bacio leggero sulla guancia..- gli scese una lacrima, che cadde nella tazza. Poi, si riscosse, come se fosse ritornato nella realtà e prendendo l'ultimo zuccherino in mano, lo lasciò sprofondare nel tè. – dieci- soffiò.

Alzò gli occhi verso Audrine, che era rimasta ad ascoltare in silenzio.

-andiamo a dormire?- chiese tranquillo, come se tutto quello che quelle pareti avevano ascoltato fino a quel momento, non fosse mai uscito dalle sue labbra.

La ragazza, confusa, annuì. Harry si alzò dalla sedia ed uscì dalla stanza, per ritornare sul divano.

Audrine fissò qualche secondo il fumo che si alzava ancora dalla tazza, per poi alzarsi e spegnere la luce per dirigersi verso la sua stanza, lasciando quella tazza ancora fumante e senza essere stata mai toccata, su quel tavolo, al buio, ad ascoltare il lieve rimbombo di quei ricordi lontani.


°° °°°°°°°°

ed eccomi qui come promesso! vi auguro di passare una bella domenica :)

mi farebbe piacere sapere come vi sembra questo inizio della storia, quindi commentate e votatee!

alla prossima,

-EmLy


   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: EmLy28