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Autore: maito    27/03/2016    1 recensioni
“I ninja non devono cercare una ragione di vita ma esistere solo come strumento al servizio del Paese.”
Subito dopo la fine della Quarta Guerra Mondiale dei ninja, sembra giunto l’inizio di una lunga epoca di pace fra le grandi potenze, ma per alcuni la battaglia più importante sta ancora per cominciare. Naruto dovrà decidere se restare fedele fino all’ultimo al villaggio e alle sue leggi o lottare per ciò che ritiene giusto. Da una parte diventare Hokage, dall’altra salvare Sasuke. Sasuke dovrà trovare il suo posto nel mondo. Un mondo che egli stesso ha rifiutato e che ora sembra non volerlo indietro.
SPOILER fino al capitolo 699.
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Team Hebi/Taka, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sakura, Sasuke/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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«Cosa fate lì fermi come idioti?!» ordinò con rabbia il capitano della squadra assassina: «Attaccate quei due! Tutti insieme! »



« La vedo male » sentenziò Kiba poco lontano.

« Già, quelli sono molti di più e sono anche forti » gli rispose Karui, che si trovava a pochi metri.

« Non hai capito. La vedo male proprio per loro. »


 

VII.

Ricercati (parte 2)


 

« Sakura, riesci ad allontanarti? »

« Certo » rispose la kunoichi, stringendo i denti. Mentre Sakura si portava fuori dalla zona calda, Naruto e Sasuke si prepararono alla difesa, disponendosi schiena contro schiena in modo da proteggersi le spalle a vicenda.

I ninja della squadra assassina li circondarono, studiando il modo migliore di attaccarli per un breve istante. Tutto in loro, dalla postura all'atteggiamento, faceva trasparire l'esperienza che possedevano. Poi all'improvviso, senza bisogno di alcun segnale evidente, partirono all'attacco come un sol uomo.

« Facciamo che io mi prendo quelli di fronte e tu fai lo stesso? » domandò Naruto al rivale di sempre.

« Sì, e quelli ai lati? » rispose quello con un velo non troppo celato di saccenza.

« E va bene, ognuno si prende quelli che gli capitano a tiro. »

« È fin troppo elaborato per essere un tuo piano » rispose il moro con un sorriso, iniziando allo stesso tempo a combattere contro il primo avversario, che lo raggiunse proprio in quel momento.

Contemporaneamente anche Naruto iniziò a combattere, però contro un altro avversario: « Diciamo che mi piacciono le strategie semplici ed efficaci. »

I due ninja di Konoha erano completamente circondati, tanto che ovunque si girassero potevano vedere nient'altro che uniformi nere. Nella mischia, gli shinobi della squadra assassina si tenevano a distanza di sicurezza, attaccando in tre o quattro alla volta, in modo da non intralciarsi o rischiare di ferirsi a vicenda. Il combattimento iniziò con uno sfoggio di tecniche di kumite da entrambe le parti. Naruto e Sasuke respingevano gli attacchi cercando di risparmiare le forze, mentre la squadra assassina temporeggiava studiando il metodo più efficace per sbarazzarsi in fretta dei due bersagli.


Sakura, tenendosi un fianco per il dolore, arrancò fino al luogo in cui giaceva steso Juugo, trovando già Karin e Suigetsu ad esaminarlo.

« Come sta? » chiese l'allieva di Tunade, inginocchiandosi accanto al ferito per auscultare il battito e osservare le ferite.

« È ancora vivo » rispose Karin, aggiungendo poi con amarezza: « Per il momento. »

Sakura capì all'istante. Il battito era debolissimo e le ferite sanguinavano copiosamente. Stava morendo dissanguato.

« Per prima cosa cercherò di fermare le emorragie, poi tenterò di riparare alla meglio gli organi interni. La cosa più importante è stabilizzarlo per poterlo trasportare via da qui » disse la rosa, mettendosi al lavoro.

Impose le mani sulle ferite facendo fluire il chakra dai palmi. Questo iniziò a scorrere verso le cellule del ferito, rilucendo della tipica colorazione verde pallido. Tuttavia la rigenerazione dei tessuti, constatò Sakura, procedeva a rilento rispetto al solito.

" Maledizione, sono debole e il chakra medico ne risente. "

« Se solo fosse cosciente potrei farmi mordere, oppure potrebbe rigenerarsi da solo sfruttando il segno maledetto » masticò Karin con stizza.

« È nelle tue mani, Sakura. »


« Shikamaru! » gridò Choji all'amico, mentre il gruppetto della Foglia si ricompattava: « Che cosa facciamo? »

Il team improvvisato della Foglia si era radunato intorno a lui per decidere insieme il da farsi. Il moro osservava il corso degli eventi concentrando tutte le sue facoltà mentali nel tentativo di trovare la miglior linea d'azione. Il problema era che, per quante opzioni considerasse, ancora non era certo di quale dovesse essere il suo obiettivo. Certamente voleva riportare Naruto, Sakura e Sasuke alla Foglia, tuttavia non voleva che marcissero in prigione. Allo stesso tempo non si fidava della squadra facente capo al Daimyo, ma non poteva nemmeno sfidarne apertamente l'autorià. Se non era nemmeno sicuro di quale scopo volesse raggiungere, come poteva fare la scelta migliore?

« Eh eh, guarda quei due » fece Kiba sfoggiando un ghigno selvatico: « affiatati come se combattessero insieme da una vita. »

« Dimmi cosa c'è di sbagliato in te! » tuonò Shikamaru, facendo esplodere tutto il nervosismo che lo pervadeva. Si stava scervellando fino allo sfinimento per trovare la cosa giusta da fare e quello se ne stava lì a sghignazzare.

"È proprio vero che gli stupidi sono i più felici."

Shikamaru non poteva permettersi il lusso di prendere le cose alla leggera. Lui era un genio, e aveva trascinato lì i suoi compagni, li aveva messi lui in quella situazione, decidendo di inseguire Sakura, e doveva trovare il modo di tirarli fuori. L'incolumità di tutti loro gravava sulle sue decisioni. Non poteva fallire la missione. Non di nuovo. Come poteva Kiba ridergli in faccia in quella situazione?

« Beh, che c'è?! » rispose il castano, rendendosi forse un po' più conto della pericolosità della situazione, ma comunque stupito: « Dai un'occhiata. A vederli lottare fianco a fianco non si direbbe che abbiano passato l'infanzia a detestarsi. »

Udendo quelle parole Karui e Omoi si fissarono con sguardo interrogativo.

Comunque c'era del vero nelle parole di Kiba, Shikamaru fu costretto ad ammetterlo. Nemmeno lui si ricordava come fosse iniziato quel rapporto. Sasuke era sempre stato un genio, quello da tenere d'occhio, popolare tra le ragazze e stimato dai professori. Naruto era sempre stato il peggiore, quello che nessuno teneva in considerazione o prendeva sul serio. Non avrebbero potuto essere più diversi. Forse per questo avevano sempre dato l'impressione di detestarsi a vicenda. Poi però qualcosa era cambiato. Naruto era cambiato. O forse si era semplicemente rivelato per com'era realmente. Fatto sta che a un certo punto era mutato anche il rapporto tra i due. Shikamaru se ne rese conto per la prima volta all'esame dei Chunin. Era là, in piedi in mezzo all'arena dopo il suo scontro con Temari, che vide Naruto e Sasuke guardarsi in un modo che non aveva mai notato. Li vide fissarsi con rispetto. E ora, dopo tutto quel tempo, erano di nuovo lì, dopo anni di separazione, a combattere con una sintonia che raramente dimostravano anche le squadre più affiatate. Entrambi lottavano per difendere sè stessi, ma anche il compagno. Naruto intercettava attacchi che potevano minacciare Sasuke e l'altro faceva lo stesso. Sasuke iniziava a colpire un nemico e poi passava ad un altro, lasciando Naruto a finire il lavoro, e viceversa. Ancora più sorprendente, c'erano attacchi potenzialmente letali che nessuno dei due si preoccupava nè di bloccare nè di schivare. Semplicemente, se erano troppo occupati per farlo, lasciavano che fosse l'altro a occuparsene. Shikamaru si chiese quanta conoscenza e fiducia reciproca dovessero possedere quei due per combattere assieme a quel modo. Si chiese se anche lui avrebbe potuto combattere così assieme a qualcuno. Forse con Choji, ma non ne era sicuro.

« In fondo è per questo che tutti noi abbiamo tacitamente riconosciuto a Naruto il diritto di riportare Sasuke alla Foglia. Perchè si capiscono » disse Shino, con tono di voce ascetico, rivolto al Nara.

"Accidenti!" pensò Shikamaru: "Forse sbaglio io a non prendere la vita più alla leggera."

« Per il momento stiamo a vedere. »

 

Un calcio ben assestato in pieno addome e un altro avversario venne respinto, ma subito uno nuovo ne prese il posto attaccando con un'arma e uno stile di combattimento diverso. Nonostante l'appoggio dell'energia naturale, la stanchezza iniziava a farsi sentire in Naruto. Inoltre gli attacchi degli avversari si facevano sempre più insidiosi. Colpivano con sempre maggiore insistenza e proprio nei punti deboli. Dandosi il cambio in continuazione, non solo gli avversari erano più freschi fisicamente ma avevano anche il tempo di studiarli, mentre Naruto e Sasuke si trovavano a fronteggiare avversari sempre diversi, senza un attimo di tregua.

" Bisogna scombussolare la situazione in qualche modo " pensò il biondo e subito dopo fece fluire un'enorme quantità di chakra nel palmo della mano. L'aria prese a vorticare rapidamente attorno al suo braccio.

" E questo che diavolo è? " pensò Sasuke osservando la scena con la coda dell'occhio.

Non era un Rasengan. Era simile, ma il chakra non era così concentrato da condensarsi nella forma sferica caratteristica della tecnica. Lo spostamento d'aria provocato, d'altro canto, era molto maggiore. Era come se avesse generato un piccolo tifone. Il biondo sollevò il braccio sopra la testa, sfruttando un attimo di pausa nello schema d'attacco nemico, e poi sbattè platealmente a terra il palmo. All'istante una folata di vento esplose attorno ai due rivali. La quantità di chakra usata dal biondo era impressionante. Nel punto in cui si trovavano Naruto e Sasuke l'aria era praticamente ferma ma a pochi passi da loro il vento mulinava circolarmente con una potenza inaudita. Era come se Naruto e Sasuke si trovassero intrappolati nell'occhio di un ciclone in miniatura, ma potentissimo. Gli avversari ebbero il loro bel da fare per non essere trascinati via dal turbinare provocato dalla tecnica. Dovettero inoltre provvedere a ripararsi gli occhi per non essere accecati, dato che numerose sferzate di chakra del vento li colpirono provocando sui loro corpi graffi e tagli.

Sasuke decise di aggiungere un suo tocco personale alla tecnica. Inspirò con forza, concentrando il chakra all'altezza dei bronchi. Sentì il calore crescere all'interno del suo petto, senza tuttavia scottarlo. Portò l'unica mano all'altezza della guancia a formare un gesto ben noto ed espirò profondamente, piegando leggermente in avanti il busto. Dalla sua bocca uscì una grande fiammata, che si infranse dopo pochi metri contro il muro d'aria che li circondava. Al contatto con il chakra del vento, il fuoco divampò con ancora maggiore furia e violenza, iniziando a mulinare furioso assieme alla tecnica di Naruto. Le fiamme turbinarono violentemente, accompagnate da un rumore rombante. Il moro e il biondo ne erano circondati, avvolti da un calore tutto sommato sopportabile, senza essere lambiti dal fuoco. Lo stesso non poterono dire i membri della squadra assassina, che vennero travolti da un'ondata di calore infernale. La tecnica non durò che una manciata di secondi, dopodichè esplose all'esterno estinguendosi con una vampata. Il fuoco, a contatto col terreno bagnato, sollevò una coltre di fumo che mise in stallo il combattimento.

« Si può sapere che diamine era? » domandò Sasuke incuriosito, mentre i due rivali riprendevano momentaneamente fiato.

« Un Rasengan incompleto, più o meno » rispose il biondo.

Sasuke lo squadrò alzando un sopracciglio.

Naruto continuò, ridacchiando: « Rotazione, potenza e contenimento: sono questre le tre fasi necessarie a creare un Rasengan. Quella che hai visto era la seconda fase, solo più in grande, grazie alla modalità eremitica, e con l'aggiunta del chakra del vento. É più debole della terza, perchè l'energia viene dispersa, ma ha funzionato bene contro tutti questi avversari. Nemmeno io mi aspettavo un così bel risultato. »

« Non dirmi che sei andato a fortuna! »

« Ma certo che no! Cioè, solo un poco. Non ci avevo mai provato. »

Sasuke si sentì leggermente preso in giro.

Nel frattempo il fumo si diradò, rivelando uno scenario desolante. Diversi membri della squadra assassina riportavano ustioni: alcune lievi, altre ben più gravi. I più sfortunati, che erano stati travolti in pieno dalla tecnica, erano addirittura scarnificati. Sulle parti del corpo che erano state più esposte al calore, come le braccia che avevano alzato istintivamente a proteggersi il volto, la pelle si era sciolta rivelando la carne sottostante che, sanguinolenta, pulsava di un colore rossastro.

Nemmeno il tempo di contare i feriti che gli shinobi ancora in grado di combattere ricominciarono ad attaccare.

« Ma non si arrendono ancora? »

Una grande falce legata a una catena calò dall'alto su Naruto, che la schivò agilmente lasciandola conficcare a terra. Il biondo fissò per un attimo lo squarcio anormale provocato dall'arma a contatto col suolo, ma dovette ridestarsi immediatamente per schivarne un'altra che tentava di falciarlo orizzontalmente. Stava per schivare anche quella, quando il sibilo provocato dall'attaco gli comunicò che era meglio abbassarsi.

« Sasuke! Giù! »

Entrambi si gettarono a terra per evitare l'attacco, che falciò a vuoto un'ampia area attorno a loro. A diversi metri di distanza, ben fuori dalla traiettoria del colpo, alcuni alberi vennero tranciati di netto.

« Imprimono il chakra del vento alle falci per aumentarne la portata e il potere di taglio! » gridò il biondo.

Normalmente quel tipo di arma era usata combattendo a distanza con il peso, mentre la falce veniva utilizzata negli scontri ravvicinati. Applicare il chakra del vento alla falce ne faceva venire alla luce un nuovo impiego. I due manipolatori di kusarigama, che li avevano appena attaccati, si esibirono in acrobazie con l'arma, facendo mulinare la falce e il peso attaccati alle estremità delle lunghe catene. Uno dei due falciò nuovamente l'aria con la lama, che venne nuovamente schivata dai due rivali. Mentre erano intenti a evitare il colpo, quasi non si accorsero del peso che calava con violenza dall'alto. Il biondo evitò per un soffio che gli sfondasse il cranio. Sasuke si distrasse un attimo per sincerarsi delle condizioni di Naruto e venne afferrato per il braccio dalla catena dell'altro avversario. Naruto caricò il suo nemico, attaccandolo frontalmente. Questo si difese lanciando la lunga falce, che venne schivata prontamente dal biondo. Naruto si abbassò facendola sfilare appena sopra la sua testa, poi, non appena lo superò, dando prova di abilità e riflessi straordinari impastò il chakra del vento e tagliò la catena di ferro con la mano aperta, tranciandola come un rametto secco. Sasuke sorrise impercettibilmente nel vedersi afferrare il braccio. Impastò il chakra facendolo scorrere lungo la catena metallica come una scarica di Millefalchi. La corrente elettrica scintillò di una luce azzurrognola mentre si propagava quasi istantaneamente lungo il conduttore metallico, fulminando colui che la impugnava dall'altra parte. Mentre questo lasciava andare la presa sulla catena, Sasuke tirò a sè l'arma e ne lanciò un'estremità al suo socio poco lontano.

« Al volo, dobe! Non toccare la catena!»

Naruto afferrò prontamente la falce che gli veniva lanciata afferrandola per l'impugnatura di cuoio e insieme caricarono il gruppo di nemici, che ancora si stavano riorganizzando, brandendo la lunga catena. Aggirandoli ai lati, ciascuno reggendo un'estremità della catena intrisa di elettricità statica, riuscirono a placcare diversi avversari, fulminandoli. Tuttavia a un tratto, mentre proseguivano l'opera cercando di stenderne il più possibile con la tecnica improvvisata, uno dei nemici afferrò la catena a mani nude, senza risentire minimamente dell'elettricità che scorreva in essa. Si rivelò essere il capitano della squadra, quello caduto nell'illusione di Sasuke, che li fissava con astio, gli occhi arrossati e pieni di rancore, le vene della testa pulsanti per la rabbia. La mano in cui stringeva la catena brillò intensamente mandando un bagliore rossastro e la catena cadde a terra tranciata in due. Guardando attentamente però, si poteva notare che non era stata tagliata, ma fusa. Le mani dell'uomo aumentarono di luminosità diventando bianche. La luce sfumava poi lungo le braccia assumendo svariate colorazioni. Dal bianco passava al giallo, poi all'arancione e infine al rosso. Al contatto con il calore emesso dalla pelle incandescente dell'uomo, la divisa nera bruciò fin quasi alle spalle. La tecnica emetteva uno sfrigolìo simile al rumore della carne sulla piastra.

« È una tecnica di fuoco » disse Sasuke a un perplesso Naruto: «Non usare tecniche di vento. Alimenteresti soltanto la sua tecnica. »

« È un vero peccato che nè tu nè io conosciamo tecniche d'acqua » rispose il biondo.

"A proposito di tecniche d'acqua" si domandò Sasuke guardandosi intorno.

Non trovò però nulla di ciò che cercava. Nel punto dove giaceva steso Juugo pochi minuti prima non rimaneva altro che una grossa chiazza di sangue. Nessuna traccia di lui, nè di Sakura, nè di Karin e nemmeno di Suigetsu. Sasuke si sentì leggermente contrariato. Ok che le condizioni di Juugo erano gravi e la situazione pericolosa, ma il fatto di essere stato lasciato lì a fare tutto il lavoro sporco lo lasciò infastidito. Almeno Suigetsu poteva rimanere indietro. Poi immaginò le due fanciulle sole mentre cercavano di trasportare quel ragazzone di Juugo e si convinse che fosse stato meglio così.

« Pazienza, ci arrangeremo con quel che abbiamo » constatò Naruto, percependo i pensieri del moro.

« Stai attento a non farti colpire. »

« Tranquillo, non ci tengo a finire arrosto. »


I due erano già pronti a subire l'ennesimo attacco quando una voce sconosciuta li fermò.

« Capitano! » gridò uno della squadra assassina, avvicinandosi al suo superiore: « Gli ordini erano di prenderli vivi! Se Lei usa quella tecnica, ora... »

Non finì la frase, perchè per tutta risposta l'altro gli rivolse uno sguardo omicida e subito dopo lo afferrò per la gola con la mano incandescente.

« Ma che cazzo... » si lasciò sfuggire Naruto, facendo il gesto di muoversi in avanti, ma venne subito fermato dal braccio teso di Sasuke, che fissava anch'egli la scena serissimo in volto.

Dalla bocca del sottoposto uscì un unico, straziato lamento, che durò non più di un secondo. Le dita incandescenti del suo superiore si fecero facilmente strada fra la carne. La gola si sciolse nella mano che la stringeva senza quasi opporre resistenza. La testa ricoperta dal passamontagna prese fuoco, poi cadde a terra esanime, ancora attaccata al corpo solo per la spina dorsale. Nell'aria si diffuse un forte odore di carne bruciata.

« Ma è impazzito! » gridò Naruto sconvolto.

« Una morte orribile » commentò semplicemente Sasuke.

Persino i membri della squadra assassina, che già erano stati decimati dagli attacchi congiunti del moro e del biondo, arretrarono con orrore di fronte a quel gesto. Il loro capitano non li degnò di uno sguardo. Schiumante di rabbia per l'umiliazione subita dai suoi uomini e soprattutto per la figura fatta subendo l'illusione di Sasuke, non aveva occhi che per i due rivali. Due occhi colmi di rancore, in cui brillava un'ira morbosa. La bocca era deformata in un ghigno malevolo, mentre un rivolo di vomito lasciava ancora il segno a lato di questa, memore di quando aveva rimesso di stomaco poco prima.

« Io vi ammazzerò... Vi ammazzerò e poi piscerò sui vostri cadaveri... » disse con voce rotta in un rantolo distorto.

Mosse in avanti con indolenza, camminando verso i due privo di lucidità, concentrato unicamente sui due bersagli colpevoli di aver risvegliato la sua furia omicida. Naruto e Sasuke si prepararono a ricevere l'attacco, ma rimasero stupiti nel vedere l'avversario fermarsi a diversi metri da loro. Dalla bocca del nemico uscì un fiotto di sangue e quasi contemporaneamente una lama nera spuntò dal suo petto, trapassandolo proprio all'altezza del cuore.


 

Sgranò gli occhi, fissando incredulo la lama che si era fatta strada nel suo petto. Fredda e oscura come un'ombra, si era fatta strada nel suo petto con facilità sorprendente. Era stato un grande assassino, lui. Da quando aveva memoria aveva sempre ucciso. Aveva iniziato per procurarsi da mangiare, per sopravvivere. Poi ben presto aveva scoperto quanto gli piacesse. Come orfano non aveva nome, ma venne adottato da un gruppo di monaci guerrieri, che gliene affidarono uno: Teruo, ovvero 'uomo luminoso'. Da loro aveva imparato la tecnica del Pugno Ardente, e nient'altro. Apprese le tecniche e stufo dei loro insegnamenti morali se ne andò per la sua strada. Visse da vagabondo, uccidendo chi gli pareva, conquistandosi cibo, denaro e donne con la forza. Poi incrociò la strada di un rampollo di una qualche famiglia nobile, che fece l'errore di deriderlo vantando chissà quale parentela. Lui per tutta risposta prima gli rise in faccia, poi lo trapassò con la sua tecnica. In seguito le parentele si rivelarono fondate, e lo avrebbero imprigionato a vita se non avesse accettato la richiesta del Daimyo di entrare a far parte della sua squadra speciale. Era stato l'affare della sua vita. Il suo lavoro consisteva nell'uccidere su commissione e in cambio riceveva la protezione del Daimyo, oltre che una lauta paga. Assieme a queste la libertà, ovviamente. Tossì ancora sangue, e si accorse di sentire freddo. Le sue braccia, prima così calde e luminose, si erano spente.

"E così è questa la morte? Nient'altro che buio e freddo mi attende dall'altra parte?"

Dopo tutte le vite che aveva mietuto, alla fine anche la sua stava giungendo al termine.

"No, io non posso spegnermi... Io sono Teruo, io..."

« Bastardi... » sussurrò, prima di accasciarsi definitivamente al suolo.


Naruto e Sasuke fissarono la scena con stupore, impiegando alcuni secondi per rendersi conto dell'accaduto. Una lama nera era apparsa dal nulla trafiggendo il loro avversario, sparendo poi di nuovo. Una lama scura... come un'ombra.

« Maledizione! »

I due rivali si trovarono di colpo bloccati, senza riuscire a compiere alcun movimento.

« Ci ha fregati! »

Shikamaru si avvicinò ai due che, legati a lui tramite la tecnica del controllo dell'ombra, furono costretti a eseguire specularmente ogni suo movimento. A pochi metri di distanza infine si fermarono. Kiba, Shino, Choji, Karui e Omoi si unirono al gruppo.

« Cos'è, pensavi che non ce la potessimo fare da soli? Mi sarebbe bastato un Rasenshuriken » si lamentò Naruto.

« Già, probabilmente ve la sareste cavata ugualmente » rispose il Nara.

Sasuke alzò un sopracciglio all'udire quel 'probabilmente'.

« In ogni caso ho preso la mia decisione » continuò Shikamaru.

« Quindi ora che fai? Ci riporti alla Foglia? » domandò l'Uchiha.

Per tutta risposta il ninja con il codino sorrise, poi sciolse la tecnica con rassegnazione. I ninja della Foglia sorrisero impercettibilmente.

« Ne abbiamo parlato e non ce la sentiamo di ostacolarvi. Non so cosa vogliate ottenere agendo così, ma cercate di fare in modo che io non debba avervi sulla coscienza, in futuro. »

Naruto e Sasuke sorrisero in risposta.

« Che cosa significa che li lasciamo andare?! » sbraitò Karui, interrompendo quel momento: « Non ne abbiamo parlato affatto. Tutto quello che abbiamo fatto è stato fissarli combattere! Poi tu gli salvi il culo e gli auguri 'buona partenza'?! »

La rossa li fissò uno a uno, cercando di trovare supporto nello sguardo di qualcuno di loro. Infine rassegnata si rivolse a Omoi, ma nemmeno il suo amico d'infanzia sembrava appoggiarla.

« E tu? Tu non dici niente?! È la persona che ha attaccato Bee e il Raikage e tu te ne stai lì così! Cos'è, ti sei fatto commuovere dai loro discorsi sul 'che bello quando eravamo tutti amici'?!»

« Karui, calmati. Non è per questo e tu lo sai. È solo che... »

« Solo cosa?! Siete un branco di vigliacchi, ecco cosa siete! Se non lo fate voi lo farò io! »

Con rapidità estrasse la katana dal fodero sulla schiena e si lanciò verso Sasuke. Come si aspettava, il moro si mise in posizione difensiva. Ciò che non si aspettava era che Naruto si mettesse in mezzo. Il biondo si frappose fra lei e Sasuke, ma non accennò a difendersi. Si limitò invece a fissarla.

"Cosa fa questo maledetto idiota? Se non para il colpo, giuro che gli apro la testa a metà!"

Tutto avvenne in una frazione di secondo. La lama calò inesorabile, impattando contro la fronte di Naruto. Un rivolo di sangue colò sulla fronte del biondo e poi sul viso. Poche gocce scarlatte caddero a terra. L'Uzumaki si limitò a fissare la kunoichi di Kumo senza proferire parola. Questa aveva fermato la lama all'ultimo momento, provocandogli un leggero taglio superficiale e la perdita di una ciocca di capelli. Con il cuore che le batteva all'impazzata, Karui sostenne lo sguardo di Naruto. Non ce l'aveva fatta a colpirlo. In quegli occhi azzurri, profondi come il mare, per un attimo si perse. Poi tornò in sè, gettò via la spada con un gesto di stizza e si voltò.

« Tch, fate come volete » disse andandosene.

Omoi dette una lunga occhiata a Naruto e poi, dopo aver raccolto l'arma, le andò dietro.

Gli altri ninja della Foglia restarono in silenzio per alcuni secondi, osservandosi, poi Shikamaru disse semplicemente: « Spero di riavervi alla Foglia, un giorno. »

Dopodichè si separarono, ciascuno per la sua strada.

   
 
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