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Autore: lolli89    27/03/2016    2 recensioni
James Phelps e la sua ragazza Italiana si trovano di fronte a scelte importanti, che potrebbero cambiare la loro vita... oppure no, potrebbero addirittura dividerli. Cosa sceglieranno di fare? Cosa sarà mai, questo ostacolo tra loro? E se lo supereranno, quali sorprese riserverà la loro storia? Saranno belle, o dovranno superare le avversità? Sarà tutto rosa e fiori, o troveranno anche spine, nel mezzo? Come sempre, quando trovate Xx metteteci il vostro nome, così la storia, spero, sarà più realistica!
Per ora vi lascio nel dubbio, se siete curiosi, leggete!
lolli89
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Phelps, Oliver Phelps
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lo sconosciuto le tappò la bocca con una mano, iniziando a far scorrere un dito dell’altra lungo il profilo del collo, passando sopra la stoffa tra i seni, scendendo ancora verso l’ombelico… provando ad andare ancora più giù, sotto la gonna, guadagnandosi una ginocchiata sui testicoli… che non lo smosse di un millimetro; contemporaneamente Xx gli morse un dito della mano che le aveva premuto sulla bocca e lui la ritrasse di scatto.

<< AIUTATEMI!! PLEASE! HELP ME! >>, urlava lei con tutto il fiato che aveva.

<< Beating the girl, eh? Let’s see if you like the violent things!>>, fece lui con un ghigno cattivo, chiudendo a chiave la porta. ( trad: Mena la ragazza, eh? Vediamo se ti piacciono le cose violente! ).

Avanzò verso di lei, che però lo sorpassò, correndo verso la porta, battendo i pugni e cercando di attirare l’attenzione dei passanti, ma nessuno sembrava sentirla o vederla.

<< There is, no one sees you? Even your boy comes to see? >>, domandò crudele. ( trad: Che c’è, nessuno ti vede? Neanche il tuo ragazzo viene a vedere? ).

<< James!! Aiutami… >>, urlava lei terrorizzata, mentre lo sconosciuto la prendeva dalle spalle e la allontanava dalla porta.

<< James? Wait a bit… i jeard the guys say that there was James Phelps and his brother, the wife of this and his girlfriend… are you? >>, domandò l’uomo, ma Xx non gli rispose. ( trad: James? Aspetta un secondo… ho sentito dei ragazzi dire che c’era James Phelps con il fratello, la moglie di questo e la sua ragazza… sei tu? ).

<< Answer me! >>, le urlò in faccia, prendendole il viso tra le mani e stringendolo. ( trad: rispondimi! ).

<< Then?? >>, le gridò: Xx sentiva che doveva proteggere James da quel pazzo, e l’istinto le diceva di tacere. Lui in risposta le diede uno schiaffo in faccia così forte da lasciarle ben visibile il segno delle dita. ( trad: allora? ).

<< Do not answer, eh? Fine, but we'll find out. If he is going to be fun to take revenge: me and my twin brother had auditioned to play the Weasley twins, but at the last moment chose them. My brother has never digested it, years of therapy and self-esteem issues as a kid for that. You know how much suffering?? >>, urlò ancora. ( trad: Non rispondi, eh? Bene, ma lo scopriremo. Se è lui sarà un piacere vendicarsi. Io e mio fratello gemello avevamo fatto le audizioni per interpretare I gemelli Weasley, ma all’ultimo scelsero loro. Mio fratello non ha mai digerito la cosa, anni di terapie e problemi di autostima da ragazzino. Hai presente quanto soffriva? ).

<< And he and his brother got to do what? You should blame those who made the cast! >>, urlò di rimando per difendere entrambi, ma si rese conto che involontariamente aveva confermato che era con lì con lui. ( trad: E lui e il fratello cosa c’entrano? Dovresti prendertela con quelli che hanno fatto il cast! ).

<< It will be a nice revenge see him suffer ... if I'm lucky his brother suffer, without him, but better than nothing >> fece, stringendole ancora il viso. ( trad: Sarà una bella vendetta vederlo soffrire... se sono fortunato anche il fratello soffrirà, meno di lui, ma meglio di niente ).

Xx sperava solo che quel pazzo non si accorgesse della pancia e capisse che era incinta… o si sarebbe sfogato anche sul suo bambino… suo e di James, e lei non poteva permetterlo: avrebbe sopportato qualsiasi cosa… ma se le toccavano miniPhelps non avrebbe risposto di se.
Sperava solo che James arrivasse per controllare perché ci metteva tanto… Perché non si era fatta accompagnare? L’aveva sempre trovata un’idea ridicola farsi accompagnare al bagno, ma ora capiva perfettamente il motivo.

Quando l’uomo tentò di baciarla sulla bocca lei cercò di girare la testa per evitarlo… lui la trattenne tirandola per i capelli, e premette le labbra sulle sue, tentando di aprirle, ma lei gli diede un morso talmente forte da farlo sanguinare.

<< We do this? so you do with James? >>, domandò lui: non urlava più, ma il suo tono basso suonava minaccioso. ( trad: ci si comporta così? Fai così con James? ).

<< Answer me! >> ordinò, tirandole i capelli più forte, piegandole la testa indietro.

Lui le fissò il collo e le si avvicinò di più, leccandolo e mordendolo: Xx aveva i brividi per la repulsione e il terrore, era schifata da lui.
Provò a spingerlo via, ma lo sconosciuto era alto quasi quanto James ed era ben piazzato: non ottenne un granchè, tranne una sua risata fredda che le fece venire la pelle d’oca: niente a che vedere con il calore coinvolgente di quella del suo James…

 << Please, let me… >>, gemette lei, e lui rise più forte di prima. ( trad: per favore, mi lasci ).

 Ancora ridendo prese la parte superiore del vestito e tirò con le mani in due direzioni opposte, strappandolo: affondò la testa tra i seni di lei, baciandoli e toccandoli, lasciandole i segni dei suoi morsi, così diversi da quelli delicati, giocosi e sensuali del suo fidanzato…

Stava ancora provando in tutti i modi ad allontanarlo da sè, ma non ci riusciva: le veniva quasi da piangere, ma cercava di resistere, di non dargli questa soddisfazione, e in cuor suo pensava solo a James e al loro bambino.

 “ MiniPhelps, non aver paura, il tuo papà verrà a salvarci… lui è un uomo buono, ci ama, e non lascerà che ci succeda niente di cattivo, non preoccuparti… arriverà presto... e scusami, se ci siamo cacciati in questa brutta situazione… la tua mamma cercherà di proteggerti…“, pensava, cercando di regolarizzare il respiro, trasmettendo calma anche al piccolo: agitarsi non andava bene per il bimbo: aveva fatto solo una lezione del corso preparto al momento, e le avevano spiegato questo; certo era un po' in anticipo per cominciare, ma non voleva trovarsi all’ultimo momento.

L’uomo la stava toccando dappertutto: il seno, le strinse il sedere tra le dita mentre si abbassava per morderlo… le toccò anche la pancia e lei si irrigidì ancora di più: era abituata alle mani di James, era come essere a casa con lui… quello sconosciuto le dava solo ribrezzo.

Stava per avvicinare la bocca alla sua femminilità, ma lei gli diede una ginocchiata che lo colpì sotto il mento, facendolo indietreggiare di qualche passo.

 << HELP ME! PLEASE! >>, continuava ad urlare lei.

 << But ways! Learn some manners! It is useless to scream, it will not come to help anybody, hussy! >>, urlò lui, sputando ovunque, dandole un secondo schiaffo così violento da tagliarle il labbro inferiore e farle sanguinare il naso. ( trad: Ma che modi! Impara le buone maniere! È inutile che urli, non verrà nessuno ad aiutarti, sgualdrina! ).

La prese per un braccio strattonandola, e la spinse dentro una delle cabine dove c’erano i gabinetti così forte che lei perse l’equilibrio e cascò a terra, finendo inginocchiata.

Lo sconosciuto si abbassò jeans e mutande, cercando di bloccarla contro le fredde mattonelle della parete, provando a infilarle in bocca l’erezione.
 << Do not be squeamish! Come on! >>, urlò in preda alla collera. ( trad: non fare la schizzinosa! Muoviti! ).

La ragazza, rimasta in intimo e calze, non osava aprire la bocca con l’erezione appoggiata alle labbra, e continuava a girare la testa a destra e a sinistra per evitarlo.
Lo sconosciuto lasciò perdere e si abbassò su di lei, strappandole le calze e iniziando a leccarle l’interno coscia, affondando le unghie nei suoi seni e sulle braccia, lasciandole i segni delle strette.

L’uomo ghignava cattivo, mentre lei tremava sempre di più di paura e continuava a gridare e chiedere aiuto.

 << You’re not eving? Did not you like it? I’m good at this… other than the British men… are so boring to bed… tou should begging me to continue… >>, sussurrò all’orecchio di lei, terrorizzandola ancora di più, e riuscì solo a scuotere la testa. ( trad: Non ti stai divertendo? Non ti è piaciuto? Sono bravo in queste cose… altro che gli uomini inglesi, sono così noiosi a letto… dovresti implorarmi di continuare ).

 << Perhaps you would like to tell me that James is good in bed? >>, fece scettico. ( trad: forse vorresti dirmi che James è bravo a letto? ).

 << He is very good. Much more than you anyway >>, fece lei lanciandosi in difesa del fidanzato… e in ogni caso, per lei almeno, era così. ( trad: lui è molto bravo, molto meglio di te ).

L’uomo proruppe in una risata sguaiata a quell’affermazione, che la infastidì talmente tanto da tirargli un ceffone in piena faccia.
 << Do not you dare insult him! >>, abbaiò lei. ( trad: non osare insultarlo! ).

 << This did not have to do it >>, disse lui cattivo, tirandole un terzo schiaffo in viso. ( trad: questo non dovevi farlo ).

Cominciò a leccarle di nuovo il profilo del collo, succhiandole i seni, lasciando i segni anche li, prendendo alcune dita della mano di lei e succhiandole, facendole poi scendere verso la sua erezione, anche se lei tentava di resistere e opporsi… e con la seconda mano libera lui le schiacciò forte la testa sul pavimento: a Xx scese una lacrima solitaria, che si perse tra i suoi capelli.

 “ James… dove sei? Ti prego… “, era l’unica cosa a cui riusciva a pensare lei, disperata.

 << Come here, before to fuck you, i want to do one thing. You will like see… >>, le disse spingendola di malagrazia fuori dalla cabina, tirandola per i capelli, assestandole un forte calcio sulla schiena, riempiendola di botte li, sulle braccia, sulle gambe, sul viso… dandole ceffoni e calci quando non riusciva a farle fare quello che voleva, urlandole dietro che era una troia, una sgualdrina… e che uno come James non avrebbe mai salvato una come lei; e la cosa peggiore fu che lei per un secondo gli credette. ( trad: vieni qui, prima di scoparti vorrei fare una cosa, ti piacerà, vedrai ).

 << You are wrong! He loves me, i know, and will save us! >>, gli urlò, ma si rese conto che aveva parlato al plurale, e sperò con tutta sè stessa che non ci avesse fatto caso. ( trad: ti sbagli! Lui mi ama, lo so, e verrà a salvarci ).

 << Then… just… do… not… understand! He… does… not… care… about… you! >>, fece, dandole un calcio o uno schiaffo a ogni parola. ( trad: allora proprio non capisci! A lui non importa di te! ).

 Prese un sacchettino che aveva in tasca e glielo svuotò sull’addome tirando su con il naso, e la ragazza capì: cocaina… quindi, oltre ad essere ubriaco, ( sentiva la puzza dell’alito ), era pure drogato
.
 << You have to make diet, sweetness! It does not make you do enough exercise? I’ll handle that… wait… >>, fece, bloccandosi di colpo. ( trad: devi fare dieta, dolcezza. Non ti fa fare abbastanza esercizio? Ci penso io… aspetta ).

 << He loves us… round belly… you’re pregnant, right? Here is the son of the miserable! Suffering double then! >>, ghignò eccitato dal provocare tutto quel dolore. ( trad: Lui ci ama… pancia tonda… sei incinta, vero? Qui c’è il figlio di quel miserabile! Sofferenza doppia, allora! ).

 La schiaffeggiò in viso ancora, scoppiando in una risata fredda e senza gioia, poi mise una mano sull’addome di lei e cominciò a schiacciare, lasciando i segni delle unghie e dei graffi, mentre con un dito dell’altra mano stava entrando dentro di lei…

 << NO! >>, urlò lei, e riuscì a spingerlo via, allontanandolo.

 << Leave my baby! >>, ringhiò, con una forza che non sapeva neanche da dove arrivasse. ( trad: lascia stare il mio bambino! ).

 << Ollie, i’m going to see where Xx… is away for a while, now… >>, fece James preoccupato: aveva una sensazione strana, ed era in bagno da più di venti minuti, ormai. ( trad: Ollie, vado a vedere dov’è Xx, è via da un po' ormai… ).

 << Ok, we wait here >>, gli fece il fratello. ( trad: Ok, noi aspettiamo qui ).

Lo sconosciuto alzò bruscamente la ragazza da terra, facendole sbattere la schiena contro il muro a fianco la porta di entrata, e con sguardo da folle, con una mano la prese per il collo, inclinando la testa all’indietro, mentre con la seconda tentava di infilare la sua erezione dentro di lei.
Proprio in quel momento arrivò James, che appena vide la scena dal piccolo oblò della porta d’ingresso del bagno, scattò come una furia, con il sangue che gli salì al cervello.

 << XX!! >> urlò preso dal panico, sbattendo i pugni sulla porta: “ Perché nessuno, passando, aveva urlato per richiamare l’attenzione? Non lo vedevano quello che succedeva? “, si era trovato a pensare infuriato.

Provò ad aprire la porta ma era chiusa a chiave dall’interno: allora fece qualche passo indietro, prese la rincorsa e si scagliò contro la porta con la spalla, dandole un colpo molto forte, e quella si aprì con un colpo secco contro l’uomo, che mollò la presa dalla ragazza.

James incontrò lo sguardo vuoto e terrorizzato di Xx, e fu come essere trafitto da mille pugnali.
Le si avvicinò guardandola bene… un groppo che gli si era formato in gola, e un’ira che non aveva mai provato lo attraversò.
Le posò una mano tremante dalla rabbia sulla guancia, carezzandola con la delicatezza che quell’animale non aveva usato su di lei…e lei vi si aggrappò, a quella mano, cercando la sicurezza e l’amore che i suoi occhi sapevano trasmettere… ma ci trovò solo rabbia e voglia di vendetta.

Lo sconosciuto si mosse, alzandosi dopo la botta presa, e James si girò di scatto verso di lui.

 << Filthy worm! What the fuck did you think you do to MY girlfriend? Bastard!! >>, urlò lui con la sua voce profonda, vibrante di un odio e un’ira che non aveva mai provato così intensamente prima, che non gli appartenevano. ( trad: Verme schifoso! Che cazzo credevi di fare alla mia fidanzata? Bastardo! ).

 << Oh, you were right sweetness. It came at the end >>, ghignò lo sconosciuto. ( trad: Oh, avevi ragione dolcezza. È venuto, alla fine ).

Le mani di James tremarono per la collera, e gli diede uno spintone che lo fece finire contro le fredde piastrelle del muro.
 << Finally we meet again, James >>, ghignò l’uomo. ( trad: finalmente ci incontriamo di nuovo, James ).

 << I’ve never see you >>, sputò fuori in risposta. ( trad: Io non ti ho mai visto ).

 << I imagined, you’re so full of yourself that not even know me >>. ( trad: lo immaginavo, sei così pieno di te che neanche mi riconosci ).

 << It’s not true! He is a good and kind man, leave him alone! >>, si infervorò Xx. ( trad: non è vero! Lui è un uomo buono e gentile, lascialo stare! ).
James le lanciò un’occhiata e le si parò davanti, dato che quel pazzo aveva fatto un passo verso di lei.

 << What, are you one of those cowards that they take it with women? >>. ( trad: cos’è, sei uno di quei codardi che se la prendono con le donne? ).

 << I would not say. I blame those who blows me the role under his nose >>, si sfogò, e raccontò a James quello che aveva detto anche a Xx poco prima. ( trad: non direi. Me la prendo con chi mi soffia il ruolo da sotto il naso! ).

  << Not their fault! >>, li difese Xx, ancora. ( trad: non è colpa loro! ).

  << Shut up whore! >>, urlò. ( trad: sta zitta sgualdrina! ).

  << Do not you dare call it that! >>, ringhiò James. ( trad: non ti permettere di chiamarla così ).

L’uomo si scagliò contro James buttandolo a terra, poi si lanciò su Xx, facendole sbattere la testa contro lo spigolo di un muro, e lei sentì qualcosa di caldo scivolarle tra i capelli.
  << How dare you touch her? Remove them hands of scum off! >> urlò James. ( trad: come osi toccarla? Toglile le mani di dosso feccia! ).

Lo sconosciuto, allora, fissò James per un secondo, e con una mano le strinse forte il seno, mentre l’altra si avvicinava alla sua femminilità, sfiorandola, mentre lei tentava di allontanarlo.
 << NO! >>, James era disgustato e livido di rabbia, si rialzò spingendolo via, assestandogli un calcio sull’addome che lo fece finire a terra, piegato in due dal dolore: era una furia.
Lo sconosciuto era steso a terra e si stava rialzando, ma appena James lo vide gli tirò un altro calcio, e questo ricadde a terra.

 << You disgust me >>, gli urlò contro, prendendolo per il colletto della maglia, schiacciandogli con forza la faccia contro lo specchio del lavandino: gli tirò un pugno in faccia, ma quello all’ultimo spostò la testa a lato, e la mano di James urtò così il vetro che si crepò leggermente. ( trad: tu mi disgusti! ).

 << James… James… >>, chiamava Xx senza forze: era terrorizzata per lui, ma il fidanzato sembrava non sentirla, accecato dall’odio e dal desiderio di vendetta.

Intanto tutto il frastuono aveva attirato una folla di curiosi.

L’uomo approfittò di un momento di distrazione di James, rimasto sorpreso di aver colpito e crepato lo specchio, e lo spintonò via, tirandogli due pugni in faccia e uno sullo stomaco, prendendolo per il collo e schiacciandogli la testa dentro il lavandino, aprendo il rubinetto dell’acqua e tentando di annegarlo, mentre il ragazzo provava a liberarsi dalla presa.
Xx tremava di paura per James, e con le ultime forze rimaste corse verso lo straniero, cercando di spingerlo via da lui, o di allentarne la presa.

 << NO!! JAMES! >>, urlava, il viso rigato dalle lacrime, disperata.

Lo sconosciuto però fu più rapido e forte e le diede uno spintone con brutalità sulla pancia, tanto che per qualche secondo le mancò il fiato, e la fece cadere a terra, battendo di nuovo la testa.

In quel momento arrivarono Oliver e Katie, che videro la scena.

 << Oliver!! Lo ammazza! Aiutalo! >>, gracchiò Xx nel panico: Oliver sgranò gli occhi e per un secondo rimase paralizzato dalla paura, ma si riprese subito e corse verso quel pazzo, lo prese per le spalle e lo allontanò di forza dal fratello, mentre Katie correva verso Xx.

Aiutò il gemello a rimettersi in piedi, preso da qualcosa di più forte della paura: << Are you ok? >>, gli chiese terrorizzato, mentre James si aggrappava a lui come a un’ancora di salvezza.

 << And You?? You have been watching them?!? >>, urlò Xx arrabbiata alla folla, che non aveva mosso un dito per aiutarli. ( trad: e voi? State lì a guardare? ).

 << More or less >>, rispose James gocciolante dopo essersi ripreso, le mani sulle ginocchia… ma stava ancora tremando.

Vide l’uomo che ancora si rialzava e si scagliò su di lui, tirandogli calci e pugni, con tutta la forza che gli era rimasta: Oliver tentò di fermarlo, ma il fratello se lo scrollò di dosso.

 << James, stop! Finirai nei guai, e Xx ha bisogno di te! >>, tentò il gemello: se non lo fermava lo avrebbe ammazzato di botte, non che non se lo meritasse, ma avrebbe avuto problemi con la legge… e non ne valeva la pena per un essere del genere.
Anche se lo avrebbe ammazzato volentieri anche lui… aveva ancora davanti gli occhi la scena del fratello con la testa schiacciata nel lavandino che tentava di essere annegato… non l’avrebbe mai dimenticato… e Xx che cercava di aiutarlo e veniva spintonata a terra, il suo grido di terrore… e il suo nipotino, sperava davvero che stesse bene…

 << Accursed! >>, gli urlava contro, sembrava non avesse sentito il fratello, continuando a colpirlo con forza: faccia, stomaco, schiena, e i “ gioielli di famiglia “. ( trad: maledetto! ).

Stava per tirargli un altro violento calcio in faccia, quando uscì da quella specie di stato di trance nel quale era caduto, e sentì la voce di Xx che urlava disperata il suo nome.

 << James! >>, era l’unica cosa che diceva, accucciata a terra.

Oliver e Katie erano lì a fianco di lei a osservare la scena, preoccupati. Oliver stava tentando di calmare Xx carezzandole la testa, ma quando sentì che era bagnata ritrasse la mano e vide che era sporca dal sangue di lei.

 << Xx, devi andare in ospedale! >>, le disse cercando di mantenere un tono tranquillo, mostrando la mano insanguinata solo a James che si spaventò a morte.

 << My God… amore? C- come stai? Sei ferita? Ti… ti fa male qualcosa? Che cosa ti ha fatto? Come è successo? Cosa…? >>, James sembrava impazzito, si inginocchiò per terra a fianco a lei e l’abbracciò forte, stringendola a sè più che poteva, mentre l’acqua continuava a scendere dal lavandino, uscendo oltre il bordo e bagnando il pavimento.

 << Go away! Out! >>, gridò Oliver seccato alla piccola folla lì attorno che li osservava: lui e Katie si misero davanti a James e Xx, per coprirli un po' da occhi indiscreti. ( trad: Andatevene! Fuori! ).

 << You go to call security! >>, rincarò poi. ( trad: andate a chiamare la sicurezza! ).

A James importava solo di Xx, tutto il resto del mondo non lo interessava minimamente.

 << M- mi dispiace… n- non sono venuto qui subito… mi dispiace che… tu abbia dovuto vedere… e… e subire tutto questo. Io… q- quando l’ho visto tenerti per il collo ho… sono impazzito. Avrei dovuto evitarlo. Amore… hai tanti lividi e tanti tagli… stai sanguinando… >>, le disse osservandola per bene, carezzandola con tutta la delicatezza e la dolcezza di cui era capace.

 << A- amore mio…n- non è colpa tua… non arrabbiarti con te stesso… a- avrei dovuto accettare e farmi accompagnare. James… tesoro… anche tu sei pieno di tagli e di lividi… sembra che tu abbia delle schegge di vetro sulla mano… >>, osservò, prendendo una sua grande mano tra le sue.

 << Amore… lui… ha tentato di affogarti!! >>, disse agitandosi all’improvviso, la voce piena di panico e di isteria, come se, sotto shock com’era, se ne fosse resa conto solo ora… i suoi occhi erano dilatati dalla paura e dall’angoscia.

 << Shh… Xx, io sto bene, vedi? Tutto intero, non devi preoccuparti… amore, sei spaventatissima, tremi come una foglia… va tutto bene ora, ci sono qui io… anche se sono arrivato un po' tardi… >>, ammise sconsolato.

 << Ma sei arrivato. Lui cercava di convincermi del contrario… e quel che è peggio… per un secondo gli ho creduto. Mi dispiace, sono stata una stupida, non lo avresti mai fatto… >>, ammise guardando il pavimento.

 << No, non lo avrei mai fatto… ma amore, non importa se l’hai pensato, quello che conta è che tu ti sia resa conto da sola che era una follia. Mi dispiace… se lui non ce l’avesse avuta a morte con me… con me e mio fratello… forse non se la sarebbe presa con te… >>, fece lui tetro.

 << No, James. Aveva iniziato già prima che mi scappasse chi era il mio ragazzo… lo avrebbe fatto comunque… >>, lo confortò lei.

 << Wait… lo conosci James? >>, domandò Oliver esterrefatto.

James annuì e gli raccontò in breve la storia.

 << Che razza di… bastardo >>, commentò Oliver, alla fine.

 << Xx, vado a prenderti il cappotto e una coperta, sarai piena di freddo, poi ce ne an… >>, ma non riuscì a terminare la frase: lo aveva trattenuto per la manica.

 << NO! Non lasciarmi… please! >>, il tono era implorante, lo stava supplicando.

 << Tesoro… devi coprirti… Katie, potresti…? >>, domandò guardandosi intorno, vedendola lì accanto.

 << Certo, vado subito >>, rispose capendo al volo.

 << Xx… è… quello schifoso è riuscito a… ha terminato quello che… >>, James non riusciva nemmeno a terminare la frase talmente era scosso.
Oliver poggiò la mano sulla spalla del fratello, tentando di consolarlo, o almeno essergli di supporto… non lo aveva mai visto in quello stato.

 << No, James… sei arrivato in tempo. Non è iniziato proprio bene l’anno nuovo, eh? Oh, amore… io… io spero che il nostro bambino stia bene! Ho cercato di… evitare i colpi diretti sulla pancia… ma non ci sono riuscita del tutto… >>, gli disse preoccupata, mostrandogli i segni che aveva.

 << Sono sicuro che sta bene, noi Phelps siamo ossi duri… ma dopo andiamo a fare un controllo, per sicurezza, così siamo più tranquilli… ti senti strana, nella zona della pancia? >>, le chiese.

 << No, non mi sembra almeno… amore, ti prego, tienici stretti a te. Io… ho bisogno di sentire l’abbraccio dell’uomo che amo, e… e forse questo tranquillizzerà anche miniPhelps >>, disse con una vocina flebile.

 << Certo… miniPhelps non ti preoccupare… la tua mamma è al sicuro ora… e anche tu… siete con il papà, e non vi succederà più niente di brutto… >>, disse lui tentando di essere rassicurante, ma era molto spaventato per Xx e per suo figlio, temeva che potesse essergli successo qualcosa: diede un delicato bacio sulla pancia della ragazza, e come lei prese ad accarezzare il ventre.

Nel frattempo era arrivata anche la sicurezza, che aveva fatto sloggiare i curiosi, trascinando via lo sconosciuto violentatore, e contemporaneamente era arrivata Katie con il cappotto e la coperta per Xx: nel bagno ora c’erano solo loro quattro.

 << Grazie, Katie. Ragazzi noi… andiamo a casa. Grazie per avermi salvato da quel tipo, Ollie… se voi volete restare, noi prendiamo un taxi… >>, stava dicendo James.
 << Uno così non merita neanche la definizione di uomo… >>, fece Katie, spaventata e preoccupata, anche per Oliver.

 << Già… veniamo anche noi comunque, non c’è più lo spirito allegro di prima… >>, fece Oliver.

James annuì, poi prese Xx in braccio avviandosi verso l’uscita, e in quella stretta lei si aggrappò per essere più forte, perché sentiva che il peso di tutto quello che era successo stava crollando su di lei, sulle sue spalle… ma doveva essere forte; per lui e per miniPhelps.

 << Ollie… grazie di averlo salvato… sapevo che poteva contare su di te… io non ci riuscivo… ti sarò debitrice per sempre… >>, fece Xx a Oliver a fianco a lei.

 << Non lo avrei mai abbandonato >>, confermò, guardando il fratello di sbieco, sorridendole incoraggiante.

 << Lo so… comunque stai molto meglio con i capelli tutti tirati così indietro, che con la tua solita piega… >>, fece lei sorridente tentando di alleggerire la tensione: provò a ridacchiare ma le facevano male le costole.

 << Ah sì? >>, fece lui ridacchiando.

 << Assolutamente. Mi dispiace se offendo i tuoi sentimenti così, ma è la verità, sembri mì nonno! >>, continuò lei, e tutti e quattro ridacchiarono, dimentichi per un secondo di quanto accaduto.

 << Beh, grazie allora >>, le disse dandole un lieve bacio sulla guancia.

 << Non c’è di che >>, gli sorrise.

 << Mi vuoi dire di preciso quello che è successo? >>, le chiese James piano, poco prima di uscire dalla porta del bagno.

 << Solo se mi prometti che rimani calmo… finirai nei guai se lo aggredisci un’altra volta >>, fece Xx, e James ci pensò su per qualche secondo.

 << Allora magari più tardi, quando sarò molto lontano da lui. Adesso non posso promettere niente >>, ammise.

Xx si strinse a lui, cercando di confortarlo.

Uscirono dal bagno, ma appena superata la soglia trovarono che li stavano guardando tutti: Xx arrossì di imbarazzo e vergogna e nascose la testa nell’incavo del collo del fidanzato, mentre James vide più di qualcuno con il cellulare in mano e sbottò: << At least have the decency… not to make videos and photos. They tried… to rape my girlfriend… some respect, at least >>, fece amaro e deluso dal comportamento. ( trad: abbiate almeno la decenza… di non fare video e foto. Hanno tentato di… violentare la mia fidanzata… un po' di rispetto, almeno ).

Nel frattempo Katie e Oliver, che erano andati a prendere le loro cose e quelle di James e Xx, tornando verso gli altri due videro e fulminarono con gli occhi quelli che ancora avevano in mano i cellulari e ci provavano.

Oliver spinse James verso la porta di uscita: << Andiamo, fratellino >>.

Il viaggio in macchina fu silenzioso: Xx si stava chiudendo in sè stessa sempre di più, guardando per tutto il tempo fuori dal finestrino, cercando di controllarsi… mentre James guardava lei senza sapere bene come comportarsi.

 << Noi torniamo domani… per vedere come state… ok?  >>, fece Oliver, quando li ebbe accompagnati sotto casa.

 << Ok… Thank you >>, gli rispose James, rivolgendosi anche a Katie.

 << A domani >>, salutò Oliver abbracciando Xx… ma lei si irrigidì un po' a quel contatto: il ragazzo se ne accorse, anche se non fece commenti… mentre Xx faceva un cenno con il capo come saluto e ringraziamento: non ce la faceva a parlare… sarebbe crollata.

 << Xx… ehm… mi… mi dispiace che tu… che tu abbia dovuto vedere il mio lato peggiore… più violento. Ma io… io quando l’ho visto l’avrei ammazzato. Non ho mai avuto un istinto del genere… così forte… per nessuno. Ma nessuno può toccare la mia famiglia, mai, per nessun motivo. Avevo… miliardi di pensieri in testa… uno peggiore dell’altro… e ammazzarlo è stato il mio primo impulso… e lo so che non si dovrebbero dire o pensare cose del genere… >>, confidò James, una volta entrati in casa.

 << Non importa… questo… questo era un caso estremo. Io e miniPhelps eravamo in serio pericolo… lo so che normalmente non sei così… pensa che addirittura ha sniffato quella che credo sia cocaina sulla mia pancia… sopra il nostro bambino… >>, rispose lei schifata, senza però riuscire a guardarlo.

 << Che essere disgustoso… se me lo immagino mi sento male. Xx… guardami. Non hai detto quasi una parola da quando siamo usciti da quel bagno… quasi non mi guardi in faccia… lo so che me lo merito, dopotutto sono arrivato tardi… ma dimmi qualcosa… per favore… urlami contro se ti fa stare meglio… come ti senti? >>, domandò lui, gli occhi lucidi.

 << Sto bene, James… non… non ce l’ho con te, non sei arrivato tardi… non saresti dovuto arrivare affatto, perché quel folle non avrebbe dovuto fare… tentare… >>, gli rispose lei con voce tremula, singhiozzando.

 << S- sono gli ormoni…scusa… >>, disse tra le lacrime, cercando di trattenerle il più possibile, dandogli ancora le spalle.

 << No. Tu non stai bene. Non venire a raccontarmi bugie solo per farmi sentire meno in colpa per non essere venuto a cercarti prima… o per non farmi preoccupare… perché non smetterò mai di esserlo, per te e per miniPhelps. E so che hai risposto così solo per questo, ti conosco. Sei ancora impaurita… spaventata a morte. Ho ragione? O… hai forse paura di me? Dopo aver visto il mio lato più brutto non avresti tutti i torti… >>, fece lui serio voltandola per le spalle.

 << Non da te… non potrei mai avere paura di te, o avercela con te… non è colpa tua. Anzi, tu mi hai salvata, non smetterò mai di ringraziarti. Ma…se tu non fossi arrivato, cosa sarebbe successo? Avrebbe terminato la sua violenza… e io non sono stata capace di difendermi! E quel che è peggio… non ho difeso il nostro bambino! E neanche quando nascerà io… sarò in grado di difenderlo! >>, si sfogò lei, piangendo lacrime amare, tirando fuori quello che la tormentava.

 << Non… non dire così. Tu sei capace di difenderti quando serve, solo… ti hanno presa alla sprovvista, in un momento vulnerabile >>, cercò di confortarla lui, sollevato almeno di aver capito cosa la faceva stare male.

 << E se capitasse di nuovo in un momento come questo e tu non ci fossi?!? E se capitasse con il bambino?!? >>, domandò in tono isterico: stava per avere un attacco di panico; James sembrò accorgersene, si avvicinò e le prese il viso dolcemente tra le mani… ma Xx stava per sottrarsi a quel tocco, aveva troppo impresso nella mente quello di quell’animale… però si disse che lui era il suo James, che non doveva reagire così a lui… così fece un respiro per calmarsi.

Il ragazzo si accorse di quella reazione, e un’ombra gli attraversò lo sguardo…
 
 << Amore, ascoltami… io lo so che tu sei capace di difenderti, e so che saresti capace di proteggere anche il nostro bambino. Sei intelligente… e trovi sempre un modo per cavartela. Sei in gamba, ma devi credere di più nelle tue capacità >>, le disse incoraggiante, ma in verità era molto più che spaventato.
 
 << Si, è facile parlare per te! Hai buttato giù la porta e picchiato quell’uomo: anche io sarei tranquilla se fossi alta più di un metro e novanta e avessi fatto questo >>, ribattè lei sconfortata.
 
 << Non essere sciocca. Quando ho visto quell’essere che… ti violentava… e faceva del male anche al nostro bambino… pensavo di morire. Non aveva mai provato tanta paura e tanta rabbia… tanto odio come in quel momento. Ero terrorizzato. Mi si è gelato il sangue nelle vene… ma è stato questo a darmi la forza di buttare giù quella dannata porta… io dovevo entrare li, a qualunque costo… e con la scarica di adrenalina che ho sentito ho trovato la forza che non sapevo di avere… ho sudato freddo. Dopo il primo momento di panico, però, le vene i pulsavano, e sentivo il sangue che mi ribolliva dentro… >>, tentò di spiegarsi lui, la voce ancora tremante al ricordo.
 
 << Deve essere stato terribile per te vedere quella scena… mi dispiace tantissimo… I love you James… >>, gli disse dolcemente asciugandogli una lacrima solitaria che stava scendendo sulla sua guancia.
Lui la strinse piano a sè con un braccio, cercando di infonderle la tranquillità di cui aveva bisogno.
 
 << Posso darti un bacio? >>, le chiese cauto James: visto come aveva reagito prima al suo tocco era meglio andarci piano.
 
 << Certo >>, rispose lei, come se la cosa fosse ovvia… quello che non era ovvio era la sua reazione.
 
James si avvicinò a lei piano, dandole il tempo per rendersi conto di quel che stava accadendo, e di spostarsi, se voleva…
Posò leggero le labbra su quelle di lei, che un po' tremante cercava di restituirgli il bacio per non farlo preoccupare ancora di più… ma il suo ragazzo ormai la conosceva come le proprie tasche, e non ci era minimamente cascato, così si scostò da quel “ bacio forzato “.
 
 << Non serve che tu lo faccia. Io rimango comunque preoccupato, ma soprattutto non voglio farti fare qualcosa che ti turba, al momento... >>, le disse con il suo sorriso timido, che gli increspava un po' la pelle vicino agli occhi, e che lei adorava.
Xx annuì, e si rilassò un poco, ancora vicino a lui.
 
 << Amore… cosa dici? Andiamo in ospedale… ok? Così controlliamo che miniPhelps stia bene, e così possono curare anche te… e poi io vorrei andare alla Polizia, così da denunciare quel tipo >>, disse convinto James.
 
 << James… possiamo andarci domani? N- non me la sento di uscire ora… dormiamo qualche ora… e domani mattina andiamo, va bene? Io sento che miniPhelps sta bene… lo so, non so spiegarti perché, eppure ne sono certa… quindi non dobbiamo andarci subito… >>, fece lei, terrorizzata all’idea di uscire da li.
 
 << Ne sei sicura? E tu? Potresti avere… che so, qualche lesione interna… o qualche frattura… >>, cercò di convincerla lui.
 
 << Credo di non avere niente del genere. Se starò male stanotte, potrai portarmi di corsa in ospedale, se vuoi… >>, gli disse lei.
 
 << D’accordo… cosa dici? Facciamoci un bagno, così posso lavarti via il sangue e disinfettarti un po' i tagli, almeno… >>, fece lui prendendola per mano.
 
Xx annuì, ma sobbalzò subito dopo: << Cos’è stato?? >>.
I vetri delle finestre avevano vibrato, ed era come se qualcuno stesse cercando di forzare la maniglia della porta d’ingresso.
 
 << Amore… non è niente… sarà stato il vento… >>, le disse lui cercando di calmarla.

 << E se fosse quel pazzo che ci ha trovati e vuole finire quello che ha cominciato? >>, Xx era terrorizzata, e aveva negli occhi uno sguardo perso nel vuoto.

 << Non può essere lui… ma controllo per sicurezza, così puoi dormire tranquilla… >>, fece avvicinandosi alla porta.

 << Stai attento! >>, gli disse lei tremando.

 << Visto? Non c’è nessuno qui… ora chiudo… tranquilla, qui dentro ci siamo solo noi due e miniPhelps >>, le disse chiudendo la porta.

 << Ok… scusa, mi sono spaventata per niente… che sciocca >>.

 << Non fa niente. Sei ancora molto scossa da quello che è successo… vieni, facciamoci il bagno e poi riposiamo un po' >>, le disse lui, prendendola per mano.
 

 << Katie io… non posso credere a quel che è successo! Ero terrorizzato per mio fratello, per Xx e per miniPhelps… io… spero che stiano bene tutti e tre… se dovesse succedergli qualcosa… e se dovesse succedere a te?? >>, Oliver abbracciò Katie stretta, una volta arrivati a casa loro: il panico che aveva cercato di contenere in presenza del gemello e della fidanzata era dilagato, e non riusciva a contenersi.

 << Ollie… io sto bene, non ti devi preoccupare per me >>, fece lei cercando di confortarlo, stringendolo a sua volta.

 << Yes… per fortuna. Se dovesse succedere a te… avrei reagito come James, lo avrei ammazzato. E la reazione delle persone li! Sono sconcertato! Non hanno alzato un dito!... Non ci voleva proprio… ma come si fa ad aggredire una ragazza?! Per di più incinta! Non riesco a spiegarmelo… e speriamo che il mio nipotino stia bene… che Xx non abbia perso il bambino, che non abbia avuto traumi o che so io… e James! Deve sentirsi impotente e arrabbiato… non oso immaginarlo… >>, fece Oliver.

 << Povera Xx… è così dolce e gentile… e con quella piccola pancia è ancora più bella del solito… non riesco a pensare che qualcuno le abbia fatto questo… e se il suo bambino dovesse avere qualcosa che non va le crollerebbe il mondo addosso… e tutto per cosa?? Un provino andato male… e James… non lo avevo mai visto ridotto a questo stato… ma pensa se quel pazzo avesse aggredito anche te!! Non lo avrei sopportato! >>, gli fece Katie con lo sguardo spaventato.

 << Tranquilla, solo un livido… comunque voglio stare ancora più vicino a mio fratello ora… non deve essere facile per lui… >>, fece Oliver.

 << Certamente… conta pure su di me… dobbiamo stare vicini a tutti e tre… >>, fece lei, ancora scossa dagli avvenimenti.
 
 
Intanto James aveva riempito la vasca di acqua calda, ma Xx non accennava a volersi spogliare.

 << Vuoi che ti do una mano? >>, le chiese, anche se intuiva che il vero motivo era un altro.

 << No solo… amore… non ti sconvolgere, ok? >>, fece lei, e lui capì il perché: quando si tolse la coperta di dosso, i lividi, i tagli, i graffi e i segni che le aveva lasciato l’uomo erano più evidenti che mai… aveva dei segni quasi dappertutto. James strinse le nocche delle mani, che sbiancarono, per calmarsi: vederla in quello stato era straziante.

 << Lo so, amore, sono orribile… forse è stata una cattiva idea… >>, disse cercando di rivestirsi: si vergognava a farsi vedere così da lui.

 << No! Solo che… fa male vedere certe cose… ma guarda >>, disse spogliandosi a sua volta, mostrando anche le sue ferite della sera, diventate anch’esse più evidenti… soprattutto per provare a toglierla dall’imbarazzo.

 << Oh… James… mi dispiace >>, disse lei avvicinandosi, sfiorando tutti i lividi, i tagli e le chiazze violacee… era straziante anche per lei vederlo così.

 << Non sei tu quella che dovrebbe dispiacersi, ma quell’essere… >>, fece lui, poi la aiutò ad entrare nella vasca, e si sedette di fronte a lei.

 << Posso? >>, le chiese, facendole vedere una spugna: si era accorto che se le chiedeva il permesso, o la avvisava prima di toccarla, non si irrigidiva… o almeno non tanto, era come se avesse il tempo per prepararsi.

Xx annuì, prese a sua volta una spugna e cominciò a lavarlo anche lei, passando sopra le ferite e lavando via il sangue, ormai secco.
  
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