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Autore: Gaia_dc    28/03/2016    3 recensioni
Ziva David doveva ancora compiere i 17 anni, quando un attentato nel suo paese d'origine, Israele, mise in allarme il padre, Eli David, il direttore del Mossad, che la mandò , insieme con il resto della famiglia, in America. Ziva è riservata, anche troppo, e non sa quanto riuscirà a resistere lontano da casa, senza affetti e senza i suoi... Amici... Se tali si possono definire!

Tony DiNozzo ha 17 anni, frequenta il penultimo anno del liceo e si definisce uno "Spirito libero". È il capitano della squadra di basket dell'Anacostia High School, è il ragazzo più popolare della scuola, i compagni di squadra sono i suoi migliori amici, ed esce con le cheerleader... Potrebbe desiderare di meglio?
Sì... Solo quando si renderà conto che lui non è come tutte quelle persone che lo circondano, e che forse, i suoi veri, unici amici sono Abby Sciuto e Tim McGee...

E se un giorno Tony e Ziva si incontrassero e decidessero di mettere il proprio cuore l'uno nelle mani dell'altra?
E se proprio quando sembra andare tutto per il meglio, qualcuno ha ordini precisi dall'alto, di dover tornare a casa? Ma ormai casa è l'Anacostia High School!
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abigail Sciuto, Anthony DiNozzo, Timothy McGee, Un po' tutti, Ziva David
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Voi state insieme!”
 
“No Tali… Come te lo devo dire… Tony non è il mio fidanzato!”
 
“Ma ti ha chiamato Trilli!”
 
Quella mattina, Tali si era svegliata molto presto, correndo in camera di Ziva, per darle il suo singolare buongiorno.
Aveva però visto una luce provenire dal telefono di Ziva, e avvicinandosi aveva letto il messaggio della buonanotte da parte di Tony, iniziando a fantasticare, più del solito, su una loro ipotetica relazione.
 
“Te lo giuro su tutto quello che vuoi… Non è il mio fidanzato…”
Le assicurò Ziva, mettendosi una mano sul cuore e portando l’altra all’altezza dell’orecchio.
 
“Va bene… Pero a te piace…”
 
“Tali…”
 
“E anche tu piaci a lui! Chissà quanto ci metterete a fidanzarvi!”
 
Ziva sorrise, e scosse la testa per le assurdità che passavano nella mente della sorellina…
 
 
 
Tony, Ziva e McGee erano seduti ai propri banchi, aspettando l’arrivo di Abby.
 
“Secondo voi come saranno le sue amiche?”
Chiese Tony con un sorriso sornione.
 
“Io non le definirei esattamente amiche…”
Lo corresse McGee.
 
“Perché?”
Domandò Ziva divertita.
 
“Ieri… Quando l’ho accompagnata in aeroporto… Abby era contenta di rivedere la sua vecchia compagna di stanza… Ma non altrettanto della ragazza che si era portata dietro… Era un po’ gelosa…”
Spiegò il ragazzo sottovoce.
 
“Io non sono gelosa, McGee… Io scannerizzo le menti… E quella non mi sta simpatica!”
Abby era arrivata in quel momento, accompagnata dalle due ragazze nuove, e si era avvicinata all’orecchio di McGee per non farsi sentire…
 
Il ragazzo sobbalzò, sotto lo sguardo divertito di Tony e Ziva.
 
“Allora ragazzi!”
Disse a voce più alta, e salutando i suoi amici.
“Vi presento Ellie Bishop, la mia compagna di stanza durante quella famosa vacanza studio”
 
Disse indicando una ragazzina della loro stessa età.
 
“Ciao ragazzi… Sono Ellie!”
Disse allegramente, senza però evitare di scrutare ognuno degli amici di Abby da cima a fondo.
“Ciao Tim…”
Aggiunse poi, rivolta al ragazzo che aveva conosciuto in aeroporto.
 
“Ciao Ellie…”
Rispose McGee intimidito, mentre Tony e Ziva guardavano alternativamente i due ragazzi ed Abby, che non aveva un’espressione divertita.
 
“Ehm…”
D’un tratto si sentì un verso provenire da dietro il gruppo.
 
“Oh si…”
Fece Abby seccata.
“Lei, invece, è Delilah Fielding”
 
La ragazza abbozzò un sorriso, e calò improvvisamente un atmosfera di imbarazzo generale.
Tony e Ziva si guardarono chiedendosi cosa fare, finché il ragazzo prese la parola, rompendo il silenzio.
 
“Io sono Anthony DiNozzo… Tony per gli amici, e lei invece e Ziva David… Piacere di conoscervi”
 
“Ok direi che è il caso di prendere posto… Guardate, ci sono due posti in fondo all’aula…”
Rispose Abby sbrigativa.
 
Le due ragazze andarono a sedersi, ed una volta che furono lontane dai quattro amici, tutti presero a guardare Abby.
 
“Beh? Che c’è? Perché mi guardate?”
Chiese con finta ingenuità.
 
“No… Niente…”
Rispose Ziva.
“Tony e McGee sono troppo curiosi… Tutto qui!”
Continuò, lanciando occhiate complici a Tony.
 
“Scusa, perché dici che non c’è niente se un secondo fa Abby stava per cavare gli occhi alla moretta… Delilah, giusto?”
Rispose, il ragazzo, con un sorriso divertito, non vedendo l’ora di poter assistere ad una rissa tra ragazze.
 
“Non le stavo per cavare gli occhi, stupido!”
Si innervosì Abby.
 
“Neanche con Ellie scherzava!”
Disse Tim, ignorando le proteste di Abby.
 
“Siete dei tonti!”
Si arrese la ragazza.
 
“Il termine esatto è maschi…”
Ziva lanciò un’occhiata di sfida a Tony.
 
“Noi saremo anche tonti… Ma voi ragazze siete tutte gelose…”
le rispose il ragazzo, ormai togliendo l’attenzione dalle nuove arrivate.
 
“Parla il ragazzo che è entrato in classe mentre un gentiluomo come Ray mi proponeva di partecipare all’audizione con lui”
Controbatté Ziva, lasciando Tony spiazzato, e facendo ridere Abby e McGee.
 
“Non… Non avresti mai accettato… Tu non sopporti Ray…”
Disse diventando quasi paonazzo.
 
“Beh… È un ragazzo affascinante… Di origini latino americane… Chi lo sa… Magari potrei cambiare opinione su di lui…”
Gli rispose fingendo di pensarci su.
 
“Mi stai prendendo in giro… Vero?”
 
Per tutta risposta, Ziva gli fece un sorriso malizioso.
 
 
 
Terminata la lezione della prima ora, i quattro amici si spostarono in palestra con il professor Gibbs, mentre Ellie e Delilah erano dirette verso l’aula di Chimica.
 
“Ziva… Non mi piace quella tipa!”
Abby si stava confidando con Ziva in un momento in cui erano rimaste sole, prima dell’arrivo del prof.
 
“Dai Abby… Lo dici solo perché sei gelosa di Ellie…”
 
“Neanche Ellie mi ispira tanta sicurezza… L’hai sentita oggi?”
Fece lasciando Ziva un po’ confusa.
Ciao Tim
Disse imitando la sua voce, e facendo ridere Ziva.
 
“Sei gelosa di Tim?”
Chiese la ragazza maliziosa.
 
“Io? Gelosa? Perché dovrei?!”
Rispose innervosendosi sempre di più.
“È solo che odio le gattemorte! Ci resta solo che si uniscano al gruppo della Benoit!”
Continuò, divertendo Ziva.
 
“Beh? Che avete da ridere, belle fanciulle?”
Si intromise Tony seguito da McGee.
 
“Niente che ti possa interessare, DiNozzo!”
Gli rispose Ziva.
 
“Ma perché ce l’hai con me da tutto il giorno?! Ti ho fatto qualcosa?”
Poi si fermò per un secondo.
“Oh… Sei in quel periodo del mese?”
 
Il povero ragazzo non fece in tempo a finire la frase, che il professore si presentò alle sue spalle, tirandogli uno scappellotto.
 
“In palestra, DiNozzo!”
 
“Subito capo… Ehm volevo dire prof!”
Rispose il giovane colto alla sprovvista, e disegnando un sorriso trionfante sul volto di Ziva che per la seconda volta quella mattinata, l’aveva spuntata su di lui.
 
 
 
“Professore perché ci sono dei sacchi da box in palestra?”
 Domandò un loro compagno, Jimmy Palmer.
 
“Per il nuovo programma che intraprenderemo quest’anno di cui vi ho parlato”
 
“Ma il programma iniziava nel pentamestre…”
Obiettò Tony.
 
“E noi anticipiamo…”
Rispose il professore.
 
Tutti i ragazzi presero un sacco, iniziando tirare calci e pugni senza ordine né tecnica.
 
“Ha intenzione di partecipare anche lei alla lezione, signorina David?”
Domandò sarcastico il professore, notando che la ragazza rimaneva ferma appoggiata davanti al sacco, e osservando i suoi compagni del tutto scoordinati.
 
“Sono abituata ad un diverso genere di allenamento.”
Rispose fredda la ragazza.
 
Tony intanto guardava la scena con la coda dell’occhio, un po’ incuriosito, un po’ preoccupato.
 
“Non le vanno bene questi sacchi?”
Continuò il professore.
 
“No… Lei ci ha detto di iniziare a picchiare il sacco, ma credo che lei sappia bene in quanti modi diversi si possa fare. Non mi sono stati impartiti ordini precisi, quindi non agisco”
Rispose chiara la ragazza.
 
Tony si fermò, e mentre riprendeva aria, guardava la scena con aria interrogativa, e lo stesso sembrava stessero facendo Tim ed Abby.
 
Il professor Gibbs scrutò bene la ragazza.
Conosceva il suo passato, le sue origini, e aveva intenzione di metterla alla prova. Era per questo che aveva anticipato l’avvio del nuovo programma scolastico.
Gibbs continuò a studiarla. Non accennava ad abbassare lo sguardo. Era completamente diversa dalla ragazza che aveva visto durante le altre lezioni. E sembravano essersene accorti anche i suoi amici. Poi prese una decisione. Voleva capire perché faceva la dura… E quanto era disposta ad andare avanti, ma soprattutto cosa la spingesse a comportarsi in quel modo.
 
“DiNozzo…”
Lo chiamò, senza distogliere lo sguardo dagli occhi penetranti della ragazza.
“Vieni qui. Tutti gli altri, fermatevi e sedetevi.”
Continuò.
“Questo corso che intraprenderemo, sarà di autodifesa. Quindi, voglio vedere come ve la cavereste se vi trovaste in una situazione in cui dovrete proteggervi da soli. DiNozzo e David, ci daranno una dimostrazione di lotta. Ci siete ragazzi?”
 
A quelle parole, Tony impallidì. Ziva aveva iniziato l’addestramento del Mossad a 12 anni… L’avrebbe steso in meno di 5 minuti.
 
Anche Ziva ebbe un sussulto. Ora non sapeva cosa fare. Non poteva far del male a Tony… Ma suo padre le aveva insegnato che non si può mai lasciare un lavoro a metà, e che bisogna sempre dare il massimo. Sapeva che avrebbe fatto del male a Tony.
 
“Professor Gibbs, io non posso…”
 
“David!”
La rimproverò il professore.
“Non le stanno bene i sacchi, non le sta bene questo… Devo dedurne che ha dei problemi con le mie lezioni?!”
 
La stava provocando, e Ziva non capiva il perché. Generalmente lei ed il professor Gibbs avevano un bel rapporto, ed una grande intesa, e soprattutto, lui la chiamava per nome!
 
“Assolutamente professore!”
Aveva appena firmato il patto col diavolo. Si mise al centro della palestra, insieme a Tony, che era visibilmente preoccupato.
Perdonami Tony… Pensò la ragazza.
 
“Prof io non posso colpire una ragazza!”
Si fermò ad un tratto il ragazzo.
 
“Tranquillo DiNozzo… Ziva saprà difendersi… Vero?!”
 
A quelle parole le certezze di Ziva crollarono. Se fino ad un secondo fa, era convinta che Il professore le stesse mettendo i bastoni tra le ruote, ora non riusciva a spiegarsi quel sorriso rassicurante che le aveva appena rivolto. Era con o contro di lei?
 
“Ricordiamo che l’autodifesa è una disciplina in cui l’autocontrollo è uno dei fattori principali…”
Aggiunse rivolto verso la ragazza.
 
In quel momento come un fulmine, un idea delle intenzioni di Gibbs le balenò nella mente.
Lui sapeva! Conosceva la sua indole di arrivare fino in fondo, di mettercela tutta, sempre. Ecco… Anche in quel momento doveva mettercela tutta. Questo non significa solo arrivare allo stremo delle forze, significa impegnarsi al massimo in quello che viene chiesto. E in quel momento, le era stato chiesto autocontrollo. Non gli avrebbe fatto male.
 
Tony però continuava ad essere preoccupato. Sul fronte del professore non aveva ottenuto nulla, così provò con Ziva.
 
“Ziva… Ti prego, non uccidermi…”
Le chiese sottovoce, ricordando quella sera in cui l’aveva messo fuori gioco nel momento in cui era entrato in casa.
 
Ziva volle prendersi gioco di lui. Sorrise maliziosamente, e Gibbs lo notò. Ora rivide la ragazza che aveva conosciuto in quelle settimane. Anche Abby e Tim sorrisero.
 
“Com’è che dicevi? Che sono in quel periodo del mese?”
Lo stuzzicò.
 
“No, ma io scherzavo…”
Si corresse subito il ragazzo, iniziando a sudare freddo.
“Prof…”
Chiese aiuto…
Gibbs guardò Ziva. Si fidava di lei. Lei lo sentiva.
 
“Stiamo aspettando…”
Gli rispose il professore.
 
“Ma…”
Non fece in tempo a finire la frase, che un a man gli afferrò il polso, ruotandolo fino a far girare Tony di spalle. Ziva gli piegò il braccio, infilandogli la mano tra le due scapole, e spingendo il suo ginocchio verso il basso con un piede, per farlo piegare a terra.
 
“Ottimo!”
Disse il professore.
 
Ziva sorrise, e mentre Tony ancora doveva realizzare quello che gli era successo, la ragazza gli sussurrò all’orecchio
“Tu puoi fare il cretino quanto vuoi… Ma non potrei mai farti male”
Anche il ragazzo sorrise.
 
 
 
Intanto, Ellie e Delilah, a lezione di Chimica, avevano fatto nuove amicizie.
 
“Ehi, hai visto quanto è figo quel Tony?”
Commentava Delilah all’amica.
 
“Mh… Sì… Però devi ammettere che anche McGee è affascinante!”
Rispose Ellie.
 
“Chi? Il secchione che ci è venuto a prendere all’aeroporto?”
Chiese schifata l’amica.
 
“Si lui! E poi non è un secchione… È solo intelligente…”
Continuò a sognare la bionda.
 
“Tu sei fuori… Anche se… Devo ammettere che forse ripensandoci un pensierino ce lo farei…”
Rifletté Delilah, destando immediatamente l’attenzione di Ellie.
 
“No vabbè… Tu tieniti Tony, che a Timmy ci penso io!”
La frenò subito, avvertendo il pericolo, in un momento di gelosia.
 
“Tranquilla… Se mai dovessi provarci col secchione, sarà solo per puro svago!”
Scherzò Delilah.
 
“Abby si arrabbierà… Molto!”
Pensò Ellie, anche se non molto preoccupata.
 
“È proprio quello il divertimento!”
Sogghignò la mora.
 
 
 
Ovviamente, il discorso non passò inosservato per qualcuno che già progettava un modo per riprendere lo scettro.
 
“Ciao ragazze, siete nuove?”
Domandò Jeanne comparendo alle spalle di Ellie e Delilah.
 
“Si, io sono Delilah, lei è Ellie”
 
le ragazze si presentarono, iniziando a conoscerci. Jeanne ogni tanto faceva delle domande mirate ad avere informazioni precise su di loro, e sul loro gruppo di amici, finché non furono raggiunte da Ray ed Ej.
 
“Ciao ragazzi, vi presento delle nuove amiche… Loro conoscono Tony, Abby, Tim… Ziva!”
Calcò la voce sull’ultima parola, facendo capire ai suoi compagni le sue intenzioni, anche se per il momento, aveva altri piani per la testa, che sarebbero dovuti rimanere nella stretta cerchia di Ray ed Ej.
 
 
 
All’ora di pranzo, Tony, Ziva, Abby e Tim si stavano dirigendo al loro solito tavolo tutti insieme, quando Tony rallentò un momento, prendendo l’amico per il braccio.
 
“Ahi! Che c’è Tony?!”
 
“Guarda Pivello… Stanno confabulando in quel modo da quando sono arrivate le nuove!”
Disse indicando Abby e Ziva, con un sorrisetto divertito in volto.
 
“E allora?”
 
“E allora? Tim, sarai un McGenio a scuola, ma fuori sei più McRitardato del Gremlin!”
Tony lo scosse.
 
“Il Gremlin?”
Chiese confuso McGee.
 
“Palmer! Tim ma fai sul serio?!”
Lo guardò stupito negli occhi.
“Comunque”
Aggiunse
“Io dico che fanno così perché… Si beh… Hai visto come ti guardava la bionda, no? Credo che Abby sia…”
Iniziò a spettegolare sottovoce con aria sempre più incuriosita, senza accorgersi di aver perso di vista le due ragazze.
 
“Che io sono cosa, Tony?”
Chiese Abby all’orecchio del ragazzo, comparendo alle sue spalle e facendolo sobbalzare.
 
“Una potenziale scienziata forense con acute capacità ammaliatrici!”
Mentì visibilmente, e anche molto spaventato, facendo ridere il resto della comitiva.
 
Poi una volta che la ragazza si fu allontanata con McGee, Ziva fermò Tony.
“Se non ti trancio la gola è solo perché non voglio essere sospesa e dare un cattivo esempio a Tali… Ma tanto per la cronaca… Abby non è gelosa… Solo molto attenta a riconoscere le personalità!”
Gli sussurrò all’orecchio.
 
“Certo, certo… E comunque… Non avresti il coraggio di tranciarmi la gola!”
La stuzzicò il ragazzo, avvicinandosi al resto del gruppo.
 
“E chi te lo dice, DiNozzo?!”
 
“L’hai detto tu stamattina, piccola Ninja dal cuore tenero!”
 
Senza esitare, Ziva avanzò velocemente, passandogli accanto e tirandogli un pugno laterale alla bocca dello stomaco, senza farsi vedere da nessuno, che fece piegare Tony in due. Poi raggiunse Abby e Tim con un sorriso soddisfatto.
 
 
 
Erano trascorsi diversi giorni dall’arrivo di Ellie e Delilah, e la situazione stava prendendo una strana piega. Le due avevano legato molto con il gruppo di Jeanne, ma Abby, Tony, Ziva e McGee, non lo sapevano ancora.
 
Ellie si sentiva sempre più attratta da McGee, e Delilah provava in tutti i modi ad avvicinarsi a Tony, ottenendo però un costante 2 di picche.
 
Tony era sempre più legato a Ziva, e come ognuno dei due si era ripromesso, si stavano rendendo indispensabili l’uno per l’altro.
Spesso, durante le prove dell’audizione, si trovavano a guardarsi negli occhi e ad isolarsi dal reso del mondo, e quando questo accadeva davanti alla loro comitiva, mentre Abby e Tim, li guardavano emozionati, Delilah guardava la scena disgustata, ed Ellie guardava a sua volta l’amica con un po’ di preoccupazione.
 
La conosceva molto bene, e sapeva che se Tony non avesse dato alcun segno di interessamento, potevano accadere solo due cose, entrambe molto spiacevoli.
 
Avrebbe reso impossibile la vita di Ziva, ricorrendo anche a chiedere aiuto a Jeanne, Ej e Ray, che a quanto aveva capito non erano leggermente ostili nei suoi confronti, oppure avrebbe mirato al suo Tim.
Solo che la sua immaginaria relazione con il ragazzo, aveva già dei problemi seri, a partire proprio dal fatto che era del tutto immaginaria! E poi non voleva mettersi contro Abby, ma sembrava l’unica soluzione possibile… Non poteva certo permettersi di competere anche con Delilah per il secchione… Quindi doveva convincere Tony ad allontanarsi da Ziva… Quel giusto che gli serviva per accorgersi dell’esistenza di Delilah.
 
 
 
Quello sarebbe stato un giorno importante per Tony e Ziva. Era il giorno di Halloween. Tony odiava quella festività, perché gli riportava alla mente brutti ricordi. Quell’anno, però, sarebbe stato diverso. Era il giorno dell’audizione per il musical.
 
“Pronta a salire sul palco, Trilli?”
Domandò a Ziva, durante l’ora di Spagnolo.
 
“Tony mancano ancora due ore… E poi ti ho detto di non chiamarmi in quel modo!”
Si girò nervosa lei, iniziando a maneggiare il ciondolo della collana che lui stesso le aveva regalato.
 
“Okay… Sei nervosa… Tranquilla, si chiama panico da palcoscenico, Trilli!”
Ci scherzò su DiNozzo.
 
“La smetti di chiamarmi con il nome di un campanello?!”
Continuò sempre più isterica, facendo sorridere il ragazzo che si intenerì.
 
“Campanellino! E poi non è un campanellino… È una fata, molto piccola che quando vola, suona come un campanellino! Però se preferisci ti chiamo Ninja dal cuore tenero!”
Sorrise alla DiNozzo maniera.
 
“DiNozzo, a meno che tu non voglia fare la proposta a Ziva, ti dispiacerebbe seguire le lezioni?!”
Lo riprese il professor Franks, facendo ridere l’intera classe mentre Tony e Ziva arrossivano.
 
“Questa me la paghi!”
Gli sussurrò la ragazza, a denti stretti, facendolo rabbrividire.
 
 
 
Al termine dell’ora, l’ansia iniziava a farsi sentire. Tony e Ziva erano eccezionali, ed insieme riuscivano sempre ad emozionare chi li ascoltava.
 
Ma sarebbe bastato? Sarebbero riusciti a convincere la giuria? Tony voleva davvero realizzare quel desiderio di Ziva, ma non era convinto delle sue capacità.
 
Ziva aveva le stesse ansie. Quella sarebbe stata probabilmente la prima e l’ultima volta in cui avrebbe partecipato ad un Musical, o almeno alle audizioni, e voleva che tutto andasse per il meglio. Poi pensava che al suo fianco ci sarebbe stato Tony, e se avesse avuto bisogno, le bastava guardarlo, e lui l’avrebbe tranquillizzata anche durante l’esibizione. Ne era certa.
 
“Io vado in bagno a sistemarmi… Non vorrei apparire disordinata…”
Disse ad un tratto Ziva, mentre aspettavano il professor Vance.
 
“Tranquilla Ziva, l’hai detto tu… c’è tempo!”
Ci scherzò su Tony.
 
“No Tony! Ora abbiamo chimica, poi io avrò diritto e tu arte, e poi dovremo esibirci! Sarà l’ora di pranzo, e perciò ci saranno molti presenti! Voglio apparire ordinata!”
Quando Ziva era agitata, spesso capitava che iniziasse a sparlare, e questo divertiva Abby, ma non tanto Tony, che al contrario si agitava di più.
 
“Ok hai finito? Metti ansia!”
Le disse.
 
“Si, ho finito, ora se mi volete scusare, vado a sistemarmi!”
Gli rispose infastidita ed agitata almeno quanto lui.
 
Una volta che però la ragazza si fu allontanata, venne subito raggiunta da Jeanne… Ci mancava solo lei!
 
“Ehi Ziva!”
La chiamò, affiancandosi a lei e prendendola sotto braccio, mentre camminavano lungo il corridoio.
 
 
 
“Hai paura?”
Chiese McGee molto divertito.
 
“No Pivello! Io non ho paura! I DiNozzo non hanno paura! Mi preoccupo per chi non passerà! Perché tanto lo so che passeremo noi… Boglio dire, ci hai visti no? Siamo perfetti! Delilah, o come si chiama, per poco non si commuoveva l’ultima volta!”
 
“E poi dici a Ziva che straparla…”
Lo guardò McGee incredulo, chiedendosi come facesse a ripetere così tante parole in meno di pochi secondi!
 
Tony per tutta risposta, emise un grugnito.
 
“La smettete di battibeccare voi due?!”
Si intromise Abby.
“Piuttosto, guardate lì!”
Aggiunse stupita.
 
“Cosa?”
Chiesero insieme i due ragazzi.
 
“Sembra la rivolta delle bionde!”
Commentò.
 
“Ma di cosa stai parlando?”
Chiese McGee.
 
“Non fare il finto tonto, che lo sappiamo benissimo che l’hai vista! Non le togli gli occhi di dosso da quando è arrivata!”
Rispose seccata Abby.
 
“Ma si può sapere di chi stai parlando?”
 
“Di Ellie! Stupido!”
Gli tirò uno scappellotto dietro la nuca.
 
Proprio fuori dall’aula, infatti, come previsto da Abby, c’erano Ej ed Ellie che chiacchieravano prima di entrare a lezione… Ci mancava solo questa!  E probabilmente ora Delilah era poco più avanti a sparlare di Tony e Ziva con Jeanne!
 
“Attento McTonto… Non si scherza con Abby Sciuto!”
Si divertì Tony.
 
“McTonto sarai te! Non ti sei accorto che la moretta ti ha messo decisamente gli occhi addosso? Se la vuoi sapere tutta, non credo che l’ultima volta sia commossa per la canzone!”
Lo rimproverò Abby.
 
“Ah no? E per cosa?”
Domandò confuso.
 
Abby sorrise maliziosamente, poi rispose.
“Perché lei non sarà mai come Ziva!”
Rispose mettendosi le mani sui fianchi.
 
Poi voltandosi verso sinistra e alzando la mano aggiunse
“Batti cinque, Zi… Ehi ma dov’è Ziva?! Non è ancora tornata?”
Si fermò guardandosi intorno.
 
“Si starà rifacendo il trucco… Voi trascorrete delle ore in bagno!”
Commentò Tony.
 
“Ziva che si impegna così tanto a truccarsi? Naaah!”
Rispose McGee.
 
“Fidati, Pivello! Dovrà cantare davanti a mezza scuola insieme a me… Non vorrà fare brutta figura!”
Si diede delle arie Tony.
 
“O magari ha incontrato Ray, e ci sta chiacchierando!”
Lo stuzzicò l’amico.
 
“Io dico che non ha incontrato Ray…”
Disse alla fine Abby, con uno sguardo che mirava dritto verso il suo obiettivo. Era seduta su un banco, scese e si diresse verso il bagno delle ragazze. Qui c’era puzza di bruciato!
 
 
 
“Ehi pivello, secondo te Delilah ha messo davvero gli occhi su di me?”
Chiese Tony malizioso sedendosi al banco.
 
“Tony, mezza scuola ti ha messo gli occhi addosso! Mi stupirei se non l’avesse fatto!”
 
“Che c’è sei geloso?”
Lo canzonò.
 
“Certo che no! Per ora sto bene così…”
Si giustificò subito Tim.
 
“Certo, certo, come vuoi tu! Quindi Abby si sbaglia ad essere gelosa di Ellie?”
 
“Perché Abby dovrebbe essere gelosa di Ellie?!”
Chiese.
 
La risposta non tardò ad arrivare. Una Abby tutta trafelata si precipitò in aula.
 
“Non sono gelosa Tony!”
Disse quasi senza fiato, appoggiandosi al banco.
 
I due la guardarono confusi.
 
“Ma abbiamo altro cui pensare… Ziva non è in bagno!”
Continuò disperata.
 
“Come no? Allora sarà uscita a prendere una boccata d’aria fresca… Era abbastanza agitata”
Suppose McGee.
 
“McGee! Ziva non uscirebbe mai fuori dalla scuola… Verrebbe sospesa!”
Si innervosì la ragazza.
 
A quelle parole, Tony si alzò di scatto, pronto ad andare a cercarla. Si diresse fuori dalla porta, quando però il professore entrò in aula.
 
“Come facciamo?”
Bisbigliò Abby preoccupata…
 
“Ragazzi prendete le vostre cose, oggi andiamo nel laboratorio dei Mac…”
Annunciò il professore.
 
“Ho un’idea…”
Disse McGee con un sorriso malizioso in volto.
 
“Pivello pianatala di sorridere… Non ti esce bene la parte del ribelle!”
 
 
 
Nel laboratorio i computer erano pochi, per questo Tim, Abby e Tony si sedettero alla stessa postazione. Il professore iniziò a spiegare, e quando disse alla classe di svolgere un lavoro al computer, realizzando una formula di struttura tridimensionale di un composto organico, Tim prese in mano la situazione.
 
“In tutta la scuola sono disposte delle videocamere di sorveglianza… A parte in presidenza, nei bagni, negli sgabuzzini, e nei camerini… Tutti posti in cui certamente Ziva non è!”
Spiegò il ragazzo.
“A meno che non sia negli spogliatoi a divertirsi con Ray…”
Aggiunse, malizioso, prendendo in giro Tony.
 
“Non è divertente!”
Rispose secco.
 
“Ipotizzavo… D’altronde non vedo nemmeno Ray”
Rispose il ragazzo, fingendo di guardarsi in giro.
 
Tony alzò il mento, tirando fuori la sua tipica espressione di quando qualcuno aveva ragione su qualcosa che non gli andava pienamente a genio, e fece una smorfia con le labbra, e iniziando anche lui a guardarsi intorno.
 
“Tranquillo, gelosone! Ray non fa Chimica con noi!”
Gli disse l’amico, ridendo della sua espressione.
 
“Olay McComputerizzato, che vuoi fare,?”
Domandò Tony.
 
“Io credo di aver capito… Se Tim riesce ad entrare nella sicurezza della scuola, possiamo riuscire a vedere tutto l’edificio e trovare Ziva, senza perdere tempo!”
Spiegò Abby.
 
“Ah… Mi sto legando troppo a voi piccoli nerd! Forza, facciamolo!”
Disse il ragazzo, che tentava di nascondere la sua preoccupazione per l’amica.
 
“Ragazzi, ma che…? Il sistema è bloccato da un potente firewall…”
Disse McGee stupito.
 
“Che ti aspettavi? Altrimenti tutti i ragazzi possono entrare nella sicurezza!”
 
“Tony… È un firewall inserito da un’agenzia federale!”
Disse McGee lasciando i due amici a bocca aperta.
 
“C’è stato un omicidio e non siamo stati avvisati?!”
Si chiese Tony.
 
“Impossibile… A meno che la scuola non sia indiziata per qualche crimine… Ma…”
provò a spiegarsi Tim.
 
“Okay, okay, abbiamo capito… Ma adesso non ci interessa! Noi dobbiamo trovare Ziva!”
Li fermò Abby.
 
“Ma Abby non posso forzare un firewall del genere! Se venissero a saperlo, chissà dove finiremo!”
SI agitò il ragazzo.
 
“McConiglio, se non lo farai tu, lo faccio io! Chiaro il concetto?!”
Ringhiò Tony.
 
McGee strinse le labbra, e poi procedette.
 
ACCESSO NEGATO
 
“Cavolo! Dai McGee riprovaci! Ziva potrebbe essere in pericolo… Dobbiamo trovarla!”
Lo spronò Abby
 
ACCESSO NEGATO
 
“Ancora? Pivello credevo fossi più esperto in materia!”
Scherzò Tony per alleviare la tensione.
 
McGee lo guardò torvo, poi ci riprovò per la terza volta.
 
ACCESSO CONSENTITO
 
“Bravo Timmyyyy!!!”
Esultò Abby, attirando l’attenzione del professore.
 
“Signorina Sciuto?”
La chiamo Vance, avvicinandosi alla loro postazione.
 
McGee fece in tempo a chiudere la finestra e salvare le credenziali di accesso, poi velocemente spense il computer, fingendo una frustrazione forse troppo esagerata.
 
Tony, capendo le intenzioni del ragazzo, lo assecondò.
 
“Dai McGee! Eri riuscito a trovare la combinazione esatta di Carbonio e Idrogeno!”
Disse, chiedendo ad Abby con uno sguardo, se avesse azzeccato i nomi.
 
“Mi scusi professore, non so come si è spento il computer…”
Disse il ragazzo.
 
“Riavvialo…”
Rispose il professore sospettoso, ma senza indagare troppo a fondo.
 
 
 
La preside Shepard, era fuori città quel giorno, ed il professor Gibbs, si occupava di prendere il suo posto. Era in presidenza, seduto sulla sedia, quando sentì il computer suonare.
 
TENTATIVO DI ACCESSO FALLITO
Disse una voce metallica.
 
Gibbs era un ottimo professore, ed era anche molto abile nelle attività manuali, ma con la tecnologia non andava per niente d’accordo.
 
Si accorse però, che la voce non proveniva dal computer della scuola, bensì dal portatile che era stato affidato a Jenny in caso di necessità, prima che diventasse preside dell’Anacostia.
 
Lo prese, e sullo schermo comparve l’immagine di chi aveva tentato di bypassare il firewall che avevano installato segretamente circa un anno prima, e che fino ad allora non era stato mai neanche notato.
 
Quando Gibbs vide i volti di Abby, Tim e McGee rimase alquanto interdetto, finché non sentì le loro conversazioni.
 
“Cavolo! Dai McGee riprovaci! Ziva potrebbe essere in pericolo… Dobbiamo trovarla!”
 
Stava dicendo la ragazza… Gibbs ci rifletté un attimo… Non potevano essere loro i ragazzi che cercavano!
 
Ma intanto Ziva si era persa, e loro la stavano cercando, lavorando come una vera squadra. Non avrebbe detto niente, ma li avrebbe tenuti d’occhio!
 
 
 
La campanella della fine dell’ora suonò, e mentre tutti uscivano dall’aula per  andare a seguire la prossima lezione, i tre decisero di recarsi in biblioteca. Da lì avrebbero potuto accedere alle videocamere indisturbati.
 
“Okay, McGenio, compi il miracolo”
Ironizzò Tony.
 
Detto fatto, in meno di due mosse, McGee fu dentro.
 
“Ragazzi, ma sono io a non cederla o Ziva non c’è davvero?!”
Chiese Tim.
 
Tony si sentì mancare l’aria per un secondo. Tutte le peggiori idee gli passarono per la mente!
E se questa storia del firewall fosse legata a lei? E se fosse stata rapita? E se invece avesse deciso di tornare a casa perché si era spaventata ma non voleva dirlo? O se invece Tim aveva ragione, ed era negli spogliatoi con Ray?!
 
“Calma Tony… La troveremo!”
Provò a rassicurarlo Abby, vedendolo totalmente spaesato per un attimo.
 
“Vado a cercarla!”
Esordì alla fine Tony.
 
Abby lo guardò uscire, poi mentre apriva la porta, venne fermato da Jeanne Benoit, che lo fece rimanere sulla soglia.
 
“Ehi DiNozzo! Pronto a esibirti? Ehi ma dov’è Ziva?”
Chiese fingendosi totalmente disinteressata.
 
Tony non rispose e provò a oltrepassarla, ma lei lo fermò.
 
“Che c’è, ti ha lasciato solo e non vuole più cantare con te?”
Gli domandò, nascondendo un sorrisetto soddisfatto.
 
“No Jeanne, scusami, devo proprio andare!”
Le rispose secco. Non sarebbe riuscita a fargli credere che Ziva l’avesse fatta apposta!
 
“Però se vuoi, possiamo partecipare insieme…”
Gli disse alla fine, ma lui fece finta di non ascoltare.
 
 
 
Abby aveva visto tutta la scena, quando le venne un’idea…
 
“Tim forse ho capito!”
Disse.
 
“Cosa?”
Domandò.
 
“Ascolta, riesci a vedere i video di stamattina alla fine della prima ora?”
Gli chiese.
 
“Si… Giusto Abby! Sei un genio!”
Sgranò gli occhi, McGee, contento di aver trovato un modo per risolvere la faccenda.
“Possiamo controllare dov’è andata dal momento in cui è uscita e vedere cosa le è successo! Sei un genio, Abby!”
Aggiunse dandole un bacio sulla guancia.
 
“Quanto ci vorrà, McGee?”
 
“Non lo so… Dovrò scaricare tutti i filmati di tutte le telecamere da stamattina ad ora… potrebbero volerci come minimo tre quarti d’ora!”
Le spiegò McGee sconsolato.
 
“Vado a chiamare Tony!”
 
 
 
Un’altra voce metallica prese a parlare, in presidenza.
 
ACCESSO CONSENTITO DA UN NUOVO DISPOSITVO
 
Diceva questa volta.
 
Proveniva ancora dal portatile di Jenny, Gibbs lo prese, e trovò ancora i volti di Abby e McGee sullo schermo. Dallo sfondo sembrava che fossero in biblioteca.
 
Ora basta. Sapeva che non erano loro quelli che stavano cercando, e che probabilmente si stavano immischiando in qualcos’altro, ma non poteva permettere che saltasse tutto. Non ora, che era quasi vicino alla conclusione.
 
Decise di raggiungerli. Non avrebbe detto nulla su questo, nemmeno alla Shepard, ma lui doveva capire cosa stesse succedendo, e per di più gli sembrava di aver capito che Ziva fosse sparita.
 
 
 
Abby era corsa a chiamare Tony, ed ora erano tutti davanti al pc, mentre McGee tentava di velocizzare il download dei file, ma senza grandi risultati.
 
Ad un tratto la porta della biblioteca si aprì, ed in uno scatto, McGee abbassò lo schermo del computer.
 
“Professor Gibbs…”


“Ora mi spiegate cosa sta succedendo!”
Disse serio, saltando i convenevoli.
 
“N-Niente… Perché?”
I ragazzi fecero finta di non capire.
 
“Avete superato quell’affare che serve a proteggere le informazioni di un’agenzia federale riguardo la scuola…”


“Intende il firewall?”
Suggerì McGee.
 
“Sì, quella cosa lì… Pretendo delle spiegazioni!”
Disse serio.
 
I ragazzi ebbero paura. Rischiavano di finire al fresco… E per quanto tempo poi?
 
“Prof, possiamo spiegare!”
 
“Sto aspettando, DiNozzo!”
Si innervosì Gibbs.
 
I tre ragazzi si guardarono. Poi Abby parlò.
“Ziva è sparita da circa un’ora e mezzo. Abbiamo cercato ovunque, ma non la troviamo…”
 
“Così abbiamo pensato di controllare le telecamere di sorveglianza e di scaricare tutti i video da stamattina fino ad ora, per seguire il suo percorso!”
Continuò McGee.
 
“Prof, dovevamo trovarla, in un modo o nell’altro!”
Disse Tony.
“Sono pronto ad assumermi tutte le responsabilità!”
Continuò.
 
Gibbs li scrutò a fondo.
“Non dirò niente, ma non provate a farlo mai più. Intesi?! E adesso, muoviti McGee!”
 
Tony lo guardò sorpreso, insieme ad Abby e Tim.
 
“Prof, ma perché la scuola è tenuta d’occhio dai federali?”
Domandò.
 
Gibbs si limitò sol a guardarlo in un modo indecifrabile, e Tony capì che non doveva fare domande.
 
Dopo un buon quarto d’ora, i file vennero scaricati, e McGee iniziò a riprodurre i video.
 
“Ok, questo è il battibecco con Tony, di questa mattina…”
Disse.
 
“E qui sta uscendo dall’aula… Sembra che stia andando verso il bagno…”
Continuò Tony.
 
“Aspettate, si sta avvicinando qualcuno… La prende sottobraccio…”
Disse ad un tratto Abby.
 
“Chi è?”
Domandò il prof.
 
“McGee, ingrandisci il polso della ragazza che le si avvicina…”
Lo fermò Tony.
“È il bracciale che aveva oggi Jeanne!”
Constatò subito dopo.
 
“Lo sapevo che era stata quella… Quella… Quella!”
Si scaldò Abby.
 
“Fallo andare avanti…”
Ordinò Gibbs.
 
“La sta spingendo nello sgabuzzino delle scope!”
Disse Abby ancora più arrabbiata.
 
“E ha chiuso la porta a chiave!”
Continuò McGee altrettanto provato.
“È lì dentro da quasi due ore! Potrebbe…”
 
“Taci McGee!”
Tony non si perse in chiacchiere, e si mise a correre verso lo sgabuzzino
 
Ziva era in quella stanza da molto tempo, ormai. All’inizio aveva provato a chiamare aiuto, a battere colpi sulla porta, ma nessuno la sentiva. E andò avanti così, per circa un’ora. Poi lo spazio era troppo piccolo, e presto l’aria si consumò. Si accasciò a terra, ma continuava a sbattere debolmente la mano sulla porta nella speranza che qualcuno la trovasse.
 
Ora erano trascorse quasi due ore, anche se Ziva aveva perso totalmente la cognizione del tempo.
Non riusciva più a respirare, e si sentiva sempre più debole. Iniziò aa chiedersi se almeno i suoi amici si fossero accorti della sua assenza.
Ormai non ce la faceva più, non riusciva più a ragionare, a parlare, a muoversi. Si appoggiò all’angolo della piccola stanza buia, annaspando aria.
 
Proprio quando stava per abbandonarsi al destino, però, sentì qualcuno che la chiamava. A meno che non fossero degli scherzi della sua mente, causati dall’assenza di ossigeno…
Poi ad un tratto riconobbe la voce di Tony.
 
“Ziva… Ziva sono qui! Ora ti tiro fuori!”
 
Non aveva la forza di rispondergli, e non era certa che sarebbe riuscito ad aprire quella porta prima che lei crollasse.
 
Iniziò a sentire dei potenti colpi, finché la porta non venne buttata giù, e subito Tony ed il professor Gibbs entrarono per portarla fuori.
 
“Ziva…”
La chiamò Tony, che vedendola bianca cadaverica, e che non riusciva più nemmeno ad annaspare in cerca d’aria, era preoccupato che non fosse più vigile.
 
Gibbs la prese in braccio e lei non riuscì ad opporre resistenza, nonostante la situazione la imbarazzasse e non poco, e sosteneva dentro di sé che riusciva a tenersi in piedi… Solo che non aveva nemmeno la forza di dirlo.
 
Gibbs la portò immediatamente nel giardino della scuola, seguito da Tony che le teneva la mano, ed Abby e Tim subito dietro alquanto preoccupati, insieme a tutti gli studenti che incuriositi volevano capire cosa fosse successo.
 
La stese sul prato, e Tony le alzò la testa per farla respirare meglio. Provo a tirarle qualche leggero schiaffetto sulle guance, per farla rinvigorire e continuava sempre a parlarle, insieme ai suoi amici.
 
“Ehi, Ninja… Va tutto bene adesso, ci siamo noi!”
Le disse guardandola teneramente negli occhi, sotto lo sguardo complice di Abby e Tim, ed intenerito ma allo stesso tempo severo del prof.
 
“Oh Ziva, ci hai fatto prendere un colpo…”
Le disse Tim.
 
“Già! D’ora in poi al bagno non ci andrai più da sola, chiaro?! E poi da quando le ragazze non vanno insieme in bagno?!”
 
“Abby!”
La fermò il prof.
“Ragazzi, tornate nelle vostre aule, qui va tutto bene!”
Aggiunse poi, riferendosi agli altri curiosi.
“Anche voi!”
Disse rivolto ad Abby, Tim e Tony, ma loro lo guardarono come se avesse detto la cavolata più assurda del mondo!
 
Ziva continuava a guardare Tony, che le teneva sempre la testa, poi appena sentì il sangue tornare in circolo, e l’ossigeno riempirle i polmoni, provò a sistemarsi seduta senza però ottenere grossi risultati. Tony non osò lasciarla neanche per un secondo.
 
Tossì un po’, poi provò a parlare, ma la voce era davvero flebile.
“Mi dispiace per l’audizione…”
 
I ragazzi si misero a ridere, e anche il professore sorrise. Ci stava per rimettere la pelle, e la prima cosa che disse fu scusarsi per l’audizione…
 
“E tutto apposto, Trilli”
Le rispose Tony sorridente, scoccandole un bacio sulla fronte.
 
“Tranquilla Ziva… DiNozzo avrà modo di mettersi in mostra…”
Disse il professore, fissando il ragazzo contrariato per il gesto.
 
Ziva riuscì a mettersi seduta, ed il professore, assumendo un volto più serio, le mise una mano al collo.
“Ti senti meglio?”
 
La ragazza fece cenno di si con il capo.
 
“Ziva, eravamo così preoccupati!”
Le disse l’amica abbracciandola.
“Ti vogliamo tanto bene!”
Aggiunse.
 
“Anche io, Abby”
Rispose, questa volta con più forza.
 
Gibbs si alzò, per tornare in presidenza. Ormai era arrivata l’ora di pranzo, e poteva lasciarli soli. Prima pero, disse
“A proposito… Ziva credo che i tuoi amici saranno in un mare di guai!”
E così dicendo se ne andò, lasciando la ragazza alquanto confusa, e gli altri tre abbastanza preoccupati.









NOTA DELL'AUTRICE:
Ciao a tutti. Ecco il nuovo capitolo... Allora innanzi tutto scusate per il ritardo, ma ieri era Pasqua... Ed ero impegnata... Già... Ho fatto una maratona di episodi di NCIS! Si potrebbe desiderare una Pasqua migliore?!
Comunque, beniamo al capitolo.
Allora all'inizio Tali è convinta che tra Tony e Ziva ci sia una relazione, o che comunque i due si amino (Chissà perchè i bambini sono sempre i primi a rendersene conto!).

Poi allora... Ecco le due nuove arrivate... Ellie e Delilah! Allora vorrei precisare che non odio nessuna delle due... Ellie non la conosco molto bene (L'ho inserita per alcune pressanti richieste da parte di qualcuno... senza fare nomi... Irene!)... Delialh invece mi è abbastanza simpatica a volte, altre no... Però devo dire che adoro i TELILAH come amici... Sono davvero carini... Anche se in questa storia sembra del tutto il cotrario, credetemi, le cose stanno così XD

Comunque, tornando alla storia... Abby ha dei sospetti su Ellie e Delilah, e sembra che anche Ziva li condivida... Avranno ragione? Beh... Per quel che ne sappiamo fino ad ora, hanno fatto amicizia con Ej e Jeanne... Peggio non poteva andare!

Poi arriva l'ora di educazione fisica... E Ziva dopo alcuni minuti di defiance, comprende quale sia il vero scopo del professor Gibbs, e in pochi secondi mette Tony KO, senza fargli del male... Perchè come dice lei... Non lo farebbe mai!

Poi è finalmente arrivato il giorno dell'audizione... Ma qualcuno non ci tiene molto alla partecipazione di Ziva... E chi altri poteva essere se non Jeanne! (Ecco, invece con lei, è proprio come sembra... Non la sopporto...) Ma... Che abbia qualcosa a che fare con Ellie e Delilah?
Per fortuna, però, riescono a trovarla in tempo, ma nel mentre, i nostri eroi, vengono a scoprire qualcosa che probabilmente li coinvolgerà più avanti... Perchè... A cosa serviranno i firewall di un'agenzia federale? Chi è che Gibbs sta cercando, e perché Jenny Shepard ha un computer collegato a questo firewall? Lo scopriremo più avanti!

una delel scene che preferisco di questo capitolo, è Tony geloso, quando McGee avanza l'idea che Ziva sia negli sgabuzzini con Ray... Si, insomma... Adoro Tony geloso! 

Detto questo, vi aspetto al prossimo capitolo.

Baci,
Gaia.


 
   
 
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